Messaggioda l'oste » 07 gen 2011 21:24
Aldilà dei punteggi e di quanto servano, non riesco proprio a dubitare della buona fede di degustatori che conosco per serietà ed esperienza di grandi vini bevuti. Quindi quella bottiglia di Rossese era sicuramente buonissima, parrebbe la più buona della serata, quindi, pure più dell'Osso San Grato '99.
Sono d'accordo con quanto dice andrea, la categoria Grandi Vini comprende molti "sottogeneri" e così come trovo limitativo usare la scala nuemrica di Parker tarata sui Bordeaux, trovo assurdo paragonare tipologie di vini per stabilire una scala di valore assoluto nell'Impero del Vino. Un Monfortino difficilmente potrà avere la delicatezza palatale di un Les Amoureuses di Roumier, il quale viceversa non ne avrà la forza tannica nè probabilmente la stessa longevità. Ogni tipologia/vitigno ha pregi e rischi di "limiti", la differenza per me la fa sempre una sola cosa: l'equilibrio, tra naso e bocca e nel naso e nella bocca al momento della bevuta.
Tra i vini fuori dall'ordinario che mi son piaciuti e mi hanno emozionato maggiormente, ci sono sicuramente moltissimi dei nomi citati e altri "pari lignaggio", ma a memoria rapida anche un Mosen Cleto 1953, un Taurasi del '68, un Mas Daumas Gassac 1985, un Borgogno del '47 (credo stessa "origine" della vostra), un montepulciano 1990, un Chianti dell'81, un Carema Et. Nera 2001, un vecchio Bouchard, un Montebello 1996 californiano...persino un bianco (epico) da semillon laziale.
Massimo rispetto e dignità per gli outsider di talento. Di ligure ricordo poi la "leggenda" della grenaccia di Veronelli.
Detto questo, per sfruculiare la discussione, forse si può anche supporre:
- la grande potenzialità e ricchezza aromatica del vitigno rossese sia da giovane che a mezz'età (vecchi vecchi non ne ho ancora bevuti)
- lo stupore che da stagnolato può offrire un (grande) vino fuori dai terroir e tipologie che invece si riconoscono subito, anche alla cieca. Ad esempio, forse un grande Latour, avrebbe avuto ugualmente alte valutazioni, ma siccome ben riconoscibile come Bordeaux, avrebbe creato meno eccitazione, stupore per la "rivelazione".
- la mancanza vicino di un vino "assimilabile" che navighi sovente su quelle alte valutazioni (o punteggi). Il Lambrays '99 è un ottimo banco (e un vino che mi piace molto) ma raramente -e anche qui- leggo che supera i fantomatici "over 95".
- la presenza di degustatori che privilegiano, per gusto personale, i vini dagli aspetti che questo rossese racchiudeva (come ben spiegato dai presenti).
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.
Iir Boon Gesùuu/ ciii/ fuuur/ mini