Messaggioda l'oste » 24 mag 2009 02:05
A pranzo con insalata di riso a la mexicana con fagioli, peperoni, cipolle, salsiccia e poi cosciotti d'agnellino alla griglia con salsina di menta e pinoli (da quando ho trovato il fornitore fisso dell'agnello, è diventato un "classico"), patate al cartoccio e tomini grigliati in un allegro gruppo misto di amici di varie età si son bevute tante bottigliette.
Inizio con spumantino Col Vetoraz (c'è sempre una boccia in fresco), poi tanti bianchini e rossini anche semplici e "giornalieri", tra i quali mi piace sempre tanto il Mirum della Monacesca, oggi mi sembra fosse il 2004. Interessante poi il vermentino Telavè 2007 di Jerzu e il suo Cannonau '07 leggermente rusticano, semplicino ma ben fatto il Rubesco 2005 di Lungarotti, buono buono il Chimbanta 2005 di Dettori, c'era anche uno sfursattone il N°1 di Plozza, mi sembra non male, ma ero ormai alle corde.
I preferiti della giornata:
Vosne Romanèe 1er Aux Brulèes 2001 - Domaine Engel
Uno dei produttori del cuore, la gioia di bere un suo vino ogni volta si scontra con i dispiacere di aprire bottiglie che non ci saranno più.
Però oggi ho avvertito con piacere la senzazione di un 2001 di borgogna finalmente aperto, senza durezze o imberbità presunte, chissà se vale per tutta l'annata e le appellation, finora anche con amici forumisti sono capitate tante belle o bellissime bottiglie, ma spesso c'era un piccolo barlume di incompletezza.
Colore meno scuro di come ricordavo il Brulèes, ma pensavo a Meo Camuzet, ecco perchè.
Naso ancora pieno di frutti scuri, ma già si sente in positivo il tempo, che lo rende complesso, con sentori minerali austeri, cannella, spezie miste a fiori, un naso incantevole. Appena lo bevo poi sembra rapire ogni papilla, stregando con la sua ricchezza setosa e un gusto pieno, carnoso, succulento, da prosciugare. Finale molto lungo e dolce. Piaciuto molto.
Chateau Unang La Croix 2004 - Cote du Ventoux
Ho visitato di corsa l'azienda un mesetto fa, zona alta Provenza, Rodano sud est, vicino a Chateauneuf e avevo preso un paio di bottiglie quasi sulla fiducia, dato che avevo assaggiato solo il base, non il la Croix. E' un vino che mi ha piacevolmente stupito, da uve grenache, syrah e un po' di carignan. Ora è ancora giovane, mi piacerebbe molto sentirlo tra qualche annetto. Un vino senza fronzoli, diretto, con profumi di erbe "affumicate", balsamico, garrigue, un bel frutto scuro tra mora e ciliegia, polposo, fresco e pulito, senza eccessi di concentazione o percezione di legno (fa anche barrique ma non tutte nuove). In qualcosa mi ha ricordato vagamente l'irruenza olfattiva di alcuni montepulciano d'abruzzo, con molta più finezza e pulizia. In bocca è sicuramente di tannino giovane, ma si sente una materia "sana" e ricca oltre ad un promettente equilibrio. Abbinamento con il coscio d'agnello da goduria salivante. Piaciuto un bel po'.
Il Sodaccio 1987 - Montevertine
Quando il vino se ne frega della nomea poco nobile dell'annata. Bellissimo colore rosso granata chiaro, profumi di grande terrosità ancora striati di fruttini lontanamente borgognosi, infine un curioso sentore di uva passa. Non è un vino enorme, ma in bocca è dritto, acidità senza inutile ciccia, magari un po' cortino ma secco, fresco. L'evoluzione sembra non essere finita e in bocca sente sapore di Toscana piena, quella che sorride e che anche se non è in "annata", la bottiglia finisce tutta. Piaciuto.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.
Iir Boon Gesùuu/ ciii/ fuuur/ mini