Sciardocieca, o Sciardonight dopo tutte quelle bottiglie fatico perfino a ricordare il nome della serata...
Tutti gli sciardonnè erano alla cieca, le varie aggiunte no, comincio ad invecchiare, per cui tranne le prime a mente fresca, le altre saranno note stringate ed alcune un po' a casaccio, anche perchè si è riso parecchio e scritto pochino...
Ledru Extra Brut Vs. Brut
bottiglie omaggiateci dalla produttrice, addirittura spedite, questa si che è classe... sboccatura giovane, ma le si voleva provare vicine: due facce della stessa medaglia, più agrumato, teso e salino l'EB, in prospettiva il migliore, mentre oggi è ovviamente più equilibrato e cremoso il fratello, che cambia faccia anche al naso con più frutto rosso. Comunque sfodera sempre ottime bottiglie madame Ledru.
Chablis Grand Cru Valmur 2017 - Guy Robin. Si parte bene con un naso fragrante di pera bianca e pesca bianca, delicato, sorso di medio corpo, pulito, leggera nota marina che ci porta dritti a sciablì, ma mai avrei detto grand cru... sarei stato in dubbio forse anche sul premier... annata? gioventù? ma così è.
Puligny-Montrachet Clos de la Truffiere 2017 - Benoit Ente. Parte chiuso al naso, poi agrume, buon corpo e grassezza, il frutto si fa più maturo ma neanche troppo, buona tensione, sparo Meursault: fuochino...
Meursault Charmes 2018 - Mikulski. Questo avrà una marcia più di tutti in quanto a profondità e sfaccettature, dalla limoncella al cenno di propoli, qualche elegante nota verde, sorso intenso, equilibrato, lungo. Podio.
Friuli Colli Orientali Chardonnay 2016 - Miani. Si cambia decisamente registro, il frutto è più maturo, il sorso è largo, la tensione è poca, i quindici gradi con i minuti si fanno contare tutti... fuori contesto non sarebbe stato così male, oggi però è bruttino. Prima volta che mi capita con Miani, di solito non sbaglia un colpo.
Chablis 1er Cru Montmains 2015 - Guy Robin. Si riscatta in parte questo produttore con una bottiglia di maggior stoffa, parte sui limoni maturi, buona grassezza e lunghezza al sorso, ha poi una ossidazione che esce pian piano, cesellata, e che ci/mi svierà verso un Jura ben fatto... Certo, in etichetta c'è scritto altro, ma alla cieca era un buon vino.
Chassagne-Montrachet Les Concis du Champs 2015 - Hubert Lamy. Fresco, teso e sapido, qualche nota verde, gli manca un po' di grassezza al sorso e qual frutto dorato che mi aspetterei da questo village... per quel poco bevuto mi sembra uno stile un po' crudino il suo, e che mi intriga poco.
I Need The Sun 2018 - Les Miroirs. Praticamente un Ageno La Stoppa... forse il miglior Ageno, ma niente di più... Fate colorare un bel cielo azzurro a vostro figlio sull'etichetta del macerato della Pantaleoni e bevetevelo alla salute degli speculatori. E qui però ci sarebbe da piangere ragazzi, praticamente il sunto di tutto quello che sta succedendo nel mondo vino, non sapevo nemmeno facesse un macerato, ed al prezzo franco cantina ha sicuramente senso, ma poi... Queste cose al momento mi fanno incazzare parecchio, poi ci si ride sopra, si beve altro, e tutti si dimenticano che ho giurato che venderò tutta la mia cantina e stop (priva di etichette di Kagami, tra l'altro...). Comunque, visto che prima di scoprire la bottiglia qualcosa ho scritto: color ramato carico e torbido, solventi e inchiostro, buccia d'arancia, sporchino ma solo a tratti, sorso ricco e tannico, un filo squilibrato ma che tende a distendersi, poi mandarino, tè nero e tamarindo.
Langhe Chardonnay Gaia e Rey 2013 - Gaja. Riesce ad imporsi piuttosto bene come via di mezzo tra stile italiano e francese, ma non abbastanza per non essere sgamato dagli astanti come italico, difficile comunque da collocare lungo lo stivale. Interpretazione classica, priva di legname, resta lontano cugino del 1987 bevuto qualche anno fa.
Chassagne-Montrachet 1er Cru Les Chaumees 2016 - Ramonet. Elegante e cesellato, se ne va subito dietro a Mikulski, ma proprio di un'incollatura...
Edna Valley Chardonnay North 2014 - North Vineyards. Classicissimo nello sviluppo dello stereotipo che prevede frutta matura, albicocca, pasticceria e vaniglia, meglio al sorso che è intenso e pieno ma fresco, not bad ma neanche trop ben... Conoscendo il conferitore si dirà California in 5 secondi netti.
Chablis Grand Cru Grenouille 2013 - J.P e B. Droin. Tra i più intriganti della serata spara limoni, pietra focaia, kumquat, fino a farsi quasi aromatico nell'intensità, tagliente e salino al sorso, salivante, pecca in lunghezza ed equilibrio oggi, domani chissà, ma continuerà a muoversi tra lime, note fumè di ardesia... Piaciuto.
Provincia di Pavia Chardonnay Blanc 2018? - Tenuta Mazzolino. Piuttosto irriconoscibile, eppure diverse annate le ho assaggiate: verde, aspro, corto. Cambiato qualcosa? cannato l'annata? boh...
Puligny-Montrachet Combettes 1993 - Robert Ampeau. Mi spiegarono sia un unicum in Borgogna, produttore che mette in commercio i suoi vini dopo decine di anni di affinamento... Sicuramente un esperienza, e superata la muffetta del tappo il vino c'è ancora tutto, albicocca, cedro, zenzero fresco... bella bocca.
Umbria Cervaro della Sala 2010 - Antinori. C'è poco da fare, c'hopprovato ma m'anno beccato subito, italianissimo nel calore e larghezza, pure cortino e squilibrato... brutta figura. Eppure oggigiorno piglia millemila centesimi a destra ed a manca...
Per quello che poi mi ricordo gli Champagne erano entrambi buoni, Rodez è un classico Ambonnay senza sbavature, serio, mentre in Dufour trovo il suo classico cenno di ossidazioni, qui misurate, che lo rendono intrigante. Rogna è un nobile nebbiolo invecchiato egregiamente, con il cuoio, il goudron, le spezie e le foglie secche. Sorso ancora vivo, non un campione forse ma un ottimo bicchiere. Poi probabilmente hanno stappato anche altro, ma rimasero solo quelli che il fisico ce l'hanno ancora, per cui...