Le bevute di DICEMBRE

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zampaflex
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Re: Le bevute di DICEMBRE

Messaggioda zampaflex » 15 dic 2021 19:19

Wineduck ha scritto:C-H bianco.... lascia perdere. :roll: e te lo dice uno che non ama i bianchi "limonosi" e che adora invece i grandi bianchi del sud! Le denominazioni minori però, a mio parere, non valgono i soldi che costano (considerando anche la nostra cucina e la possibilità quindi di abbinamento con i nostri piatti. A meno che tu non sia un consumatore di piatti "alla francese", imbottiti di creme di ogni tipo... :wink: )


E di Saint-Péray che ne pensi, Ale?
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Wineduck
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Re: Le bevute di DICEMBRE

Messaggioda Wineduck » 15 dic 2021 19:36

zampaflex ha scritto:
Wineduck ha scritto:C-H bianco.... lascia perdere. :roll: e te lo dice uno che non ama i bianchi "limonosi" e che adora invece i grandi bianchi del sud! Le denominazioni minori però, a mio parere, non valgono i soldi che costano (considerando anche la nostra cucina e la possibilità quindi di abbinamento con i nostri piatti. A meno che tu non sia un consumatore di piatti "alla francese", imbottiti di creme di ogni tipo... :wink: )


E di Saint-Péray che ne pensi, Ale?


Alcuni sono molto salini, quindi buoni in certi contesti gastronomici ma di fondo rimane sempre il problema dell'abbinabilità con la nostra cucina che può contare su materie prime molto più "in evidenza" rispetto a quanto non si faccia nella tradizione francese. Non è un caso che l'Italia sia un paese con una forte tradizione culinaria di carni e formaggi e molto meno di pesce: lo so, sembra un paradosso essendo una penisola circondata dal mare! Eppure la "moda della cucina a base di pesce" in Italia è recente, secondo me non ha più di 30-40 anni di storia: quando ero bambino c'erano continue ed insistenti pubblicità televisive e cartellonistiche che invitavano gli italiani a consumare più pesce. Non è che non lo si sia mai mangiato, ma molto meno rispetto a quanto avremmo potuto. Non sono pochi infatti i luoghi di mare, o molto vicini al mare, che hanno, come piatti tipici della zona, pietanze a base di carne o comunque non di pesce (es. il coniglio di fossa ad Ischia). Per la generazione dei miei genitori (pur essendo nati vicini alla costa) andare a "mangiare il pesce" era un evento rarissimo, molto più del consumo (seppur comunque sempre limitato) della carne rossa. Poi sono arrivati gli anni '80 con la nostra interpretazione della "nouvelle cuisine", il consumismo di massa anche alimentare, ecc. e ...tutto è cambiato!
Secondo me non è un caso che enologicamente parlando si sia un paese quasi esclusivamente di grandi rossi: il clima ha influito ed influisce, ma la cultura e le abitudini alimentari hanno giocato un ruolo rilevante.
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Re: Le bevute di DICEMBRE

Messaggioda Veltliner » 15 dic 2021 22:32

Wineduck ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Wineduck ha scritto:C-H bianco.... lascia perdere. :roll: e te lo dice uno che non ama i bianchi "limonosi" e che adora invece i grandi bianchi del sud! Le denominazioni minori però, a mio parere, non valgono i soldi che costano (considerando anche la nostra cucina e la possibilità quindi di abbinamento con i nostri piatti. A meno che tu non sia un consumatore di piatti "alla francese", imbottiti di creme di ogni tipo... :wink: )


E di Saint-Péray che ne pensi, Ale?


Alcuni sono molto salini, quindi buoni in certi contesti gastronomici ma di fondo rimane sempre il problema dell'abbinabilità con la nostra cucina che può contare su materie prime molto più "in evidenza" rispetto a quanto non si faccia nella tradizione francese. Non è un caso che l'Italia sia un paese con una forte tradizione culinaria di carni e formaggi e molto meno di pesce: lo so, sembra un paradosso essendo una penisola circondata dal mare! Eppure la "moda della cucina a base di pesce" in Italia è recente, secondo me non ha più di 30-40 anni di storia: quando ero bambino c'erano continue ed insistenti pubblicità televisive e cartellonistiche che invitavano gli italiani a consumare più pesce. Non è che non lo si sia mai mangiato, ma molto meno rispetto a quanto avremmo potuto. Non sono pochi infatti i luoghi di mare, o molto vicini al mare, che hanno, come piatti tipici della zona, pietanze a base di carne o comunque non di pesce (es. il coniglio di fossa ad Ischia). Per la generazione dei miei genitori (pur essendo nati vicini alla costa) andare a "mangiare il pesce" era un evento rarissimo, molto più del consumo (seppur comunque sempre limitato) della carne rossa. Poi sono arrivati gli anni '80 con la nostra interpretazione della "nouvelle cuisine", il consumismo di massa anche alimentare, ecc. e ...tutto è cambiato!
Secondo me non è un caso che enologicamente parlando si sia un paese quasi esclusivamente di grandi rossi: il clima ha influito ed influisce, ma la cultura e le abitudini alimentari hanno giocato un ruolo rilevante.


Seguendo il tuo interessante intervento sulla cultura nostrana provo a chiedere a te, visto che per le mie conoscenze io non saprei darmi risposta, se bianchi / mare / pesce sia un qualcosa da considerare come filo conduttore dei terroir di produzione di vini bianchi di livello. Dico questo perché se penso ad alcuni terroir di elezione bianchista non trovo molto l'accoppiata mare e pesce (per es. Alsazia, Loira, Borgogna, Austria e Germania).
Hai aperto un interessante tema che mi ha suscitato diversi dubbi e voglia di approfondire e già per questo dovrei ringraziarti.
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Re: Le bevute di DICEMBRE

Messaggioda Ludi » 16 dic 2021 10:50

zampaflex ha scritto:
Wineduck ha scritto:C-H bianco.... lascia perdere. :roll: e te lo dice uno che non ama i bianchi "limonosi" e che adora invece i grandi bianchi del sud! Le denominazioni minori però, a mio parere, non valgono i soldi che costano (considerando anche la nostra cucina e la possibilità quindi di abbinamento con i nostri piatti. A meno che tu non sia un consumatore di piatti "alla francese", imbottiti di creme di ogni tipo... :wink: )


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il Fleur de Crussol di Voge mi ha sempre dato buone soddisfazioni rispetto al prezzo. Per il resto, sull'abbinabilità, concordo pienamente con il post di Alessandro Wineduck.
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Re: Le bevute di DICEMBRE

Messaggioda Wineduck » 17 dic 2021 11:39

Veltliner ha scritto:
Seguendo il tuo interessante intervento sulla cultura nostrana provo a chiedere a te, visto che per le mie conoscenze io non saprei darmi risposta, se bianchi / mare / pesce sia un qualcosa da considerare come filo conduttore dei terroir di produzione di vini bianchi di livello. Dico questo perché se penso ad alcuni terroir di elezione bianchista non trovo molto l'accoppiata mare e pesce (per es. Alsazia, Loira, Borgogna, Austria e Germania).
Hai aperto un interessante tema che mi ha suscitato diversi dubbi e voglia di approfondire e già per questo dovrei ringraziarti.


Non mi devi ringraziare, tranquillo. Non appena ho un minuto ti rispondo, per quello che so.
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Re: Le bevute di DICEMBRE

Messaggioda Wineduck » 17 dic 2021 11:42

Ludi ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Wineduck ha scritto:C-H bianco.... lascia perdere. :roll: e te lo dice uno che non ama i bianchi "limonosi" e che adora invece i grandi bianchi del sud! Le denominazioni minori però, a mio parere, non valgono i soldi che costano (considerando anche la nostra cucina e la possibilità quindi di abbinamento con i nostri piatti. A meno che tu non sia un consumatore di piatti "alla francese", imbottiti di creme di ogni tipo... :wink: )


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il Fleur de Crussol di Voge mi ha sempre dato buone soddisfazioni rispetto al prezzo. Per il resto, sull'abbinabilità, concordo pienamente con il post di Alessandro Wineduck.


Sei un cecchino! :wink: :D
E' indubbiamente il migliore della sua denominazione (per quello che ho potuto assaggiare negli scorsi), lo hai beccato in pieno :lol:
Così come per altre zone, "una rondine non fa primavera" ovvero non basta, a mio parere, per salvare i vini bianchi di fascia medio-bassa di quella zona.
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Re: Le bevute di DICEMBRE

Messaggioda Riccardo M. » 18 dic 2021 15:54

Charmes Chambertin GC 2016 - Domaine Taupenot Merme
Che goduria! Aperto senza troppe aspettative, mi ha letteralmente folgorato! Una di quelle bottiglie che rimarranno nella memoria.
“Pugno di ferro in guanto di velluto” si addice benissimo a questo vino di una suadenza inusitata: fresco e minerale e poi balsamico e sul frutto, multi sfaccettato.
Nei primi venti minuti molto timido, trascorsi i quali ha spiegato tutto il suo corredo irresistibile!
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Re: Le bevute di DICEMBRE

Messaggioda Ziliovino » 18 dic 2021 21:58

Riccardo M. ha scritto:Charmes Chambertin GC 2016 - Domaine Taupenot Merme
Che goduria! Aperto senza troppe aspettative


non ho capito, grand cru di Borgogna, in buona annata, da ottimo produttore, poche aspettative?
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Re: Le bevute di DICEMBRE

Messaggioda Luca castoldi » 18 dic 2021 23:02

Ziliovino ha scritto:
Riccardo M. ha scritto:Charmes Chambertin GC 2016 - Domaine Taupenot Merme
Che goduria! Aperto senza troppe aspettative


non ho capito, grand cru di Borgogna, in buona annata, da ottimo produttore, poche aspettative?
:D
Singolare in effetti.
Qualcosa sta sfuggendo di mano

Tra l altro sono dei buoni interpreti, famiglia prestigiosa, classici, Borgogna sussurrata e longilinea in tante versioni, come spesso nei loro Charmes. E accessibili...
Il corriere passa per solito il martedì e venerdì, spedisco appena ricevo i pagamenti e da molti anche prima. Insomma appena posso.
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Re: Le bevute di DICEMBRE

Messaggioda Riccardo M. » 19 dic 2021 15:39

Si, esatto. Non troppe le aspettative. Ho per caso offeso qualcuno scrivendo questo? Lo spiego: non pensavo fosse pronto, e ultimamente (esempio Richebourg 2014 Drc) alcuni grand cru mi hanno completamente deluso, soprattutto giovani, soprattutto quelli su cui avevo riposto alte aspettative.
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Re: Le bevute di DICEMBRE

Messaggioda Riccardo M. » 19 dic 2021 15:44

Giusto per specificarlo: io non sono un professionista del vino, di vino non ci capisco proprio una mazza. Quindi la riverenza al grand cru, alla grande etichetta, al grande produttore io mi sento libero di non offrirla. Se qui può scrivere solo chi sia professionista, anzi, ancora meglio: se qui si possono scrivere solo cose che soddisfino il sentire comune, scrivetelo in prima pagina!
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Re: Le bevute di DICEMBRE

Messaggioda zampaflex » 19 dic 2021 16:00

Sanzay - Saumur-Champigny La Haye Dampierre 2013

Colore esile, naso esile, bocca esile. Dalla freschezza agrumata, un po' troppo nuda però.
Ma a dargli tempo escono degli esili ma belli toni balsamici (anice, liquirizia). Occasione parzialmente sprecata.

:D :D :D :) -

Josephus Mayr - Lamarein 2017

Avendo sottomano delle costate di cervo, ho pensato che sarebbe stato l'abbinamento giusto. Si, lo è stato.
Avevo timore di un bombardone in stile Amarone o Primitivo, per fortuna no. Segnato da un legno vanigliato ma non astringente, gestisce molto bene l'annata calda mantenendo una buona freschezza e una più che buona agilità. Volevo provarlo sulla distanza della bottiglia, avendolo assaggiato solo in eventi; ha una fama (cattiva) non meritata. Anche se giovane.

:D :D :D :) ++
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Re: Le bevute di DICEMBRE

Messaggioda Luca castoldi » 19 dic 2021 16:05

Guarda che tutto era abbastanza ironico.
Chiaro che se sei rimasto deluso da drc Richebourg 2014, non potevi certo avere aspettative da un povero Charmes Chambertin di Taupenot. Che peraltro non è certo un nome altisonante.
Non hai offeso nessuno, se non tanti comuni bevitori che magari hanno aspettative da un dolcetto o una barbera.
Ostentazione allo stato puro.
Ci sta.
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Re: Le bevute di DICEMBRE

Messaggioda Ludi » 20 dic 2021 13:45

Argiano, BdM 2015: debbo dire che è stato ineccepibile: speziato in maniera elegante, giustamente terragno, con la violetta ancora al suo posto. Decisamente una bella bevuta.
Virgona, Salina Bianco 2018: all'inizio piuttosto chiuso, con grande salinità iodata in evidenza. Riscaldandosi nel bicchiere, tira fuori le note dolci ed aromatiche della Malvasia. Molto gradevole.
Tenuta Bellafonte, Sagrantino Collenottolo 2014: si sente, e non poco, la mano di Caviola, che interpreta il vitigno esaltandone la parte speziata piuttosto che il frutto. Ne vien fuori un Sagrantino singolarmente nebbioleggiante, elegante, con tannino esemplare. Mi è molto piaciuto, tenuto anche conto dell'annata non ideale.
Dom. Cristophe Pichon, Condrieu 2018 : la dolcezza del Condrieu viene esaltata dalla bocca più che dal naso. Glicerico e avvolgente, senza il finale amarognolo che qualche volta affligge il Viognier.
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Re: Le bevute di DICEMBRE

Messaggioda L_Andrea » 20 dic 2021 14:21

Luca castoldi ha scritto:Guarda che tutto era abbastanza ironico.
Chiaro che se sei rimasto deluso da drc Richebourg 2014, non potevi certo avere aspettative da un povero Charmes Chambertin di Taupenot. Che peraltro non è certo un nome altisonante.
Non hai offeso nessuno, se non tanti comuni bevitori che magari hanno aspettative da un dolcetto o una barbera.
Ostentazione allo stato puro.
Ci sta.

Ma povera barbera...
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Re: Le bevute di DICEMBRE

Messaggioda Ziliovino » 21 dic 2021 17:54

Riccardo M. ha scritto:Giusto per specificarlo: io non sono un professionista del vino, di vino non ci capisco proprio una mazza. Quindi la riverenza al grand cru, alla grande etichetta, al grande produttore io mi sento libero di non offrirla. Se qui può scrivere solo chi sia professionista, anzi, ancora meglio: se qui si possono scrivere solo cose che soddisfino il sentire comune, scrivetelo in prima pagina!


la mia era una semplice domanda per capire come mai avessi stappato senza molte aspettative un vino che invece sulla carta aveva tutte le carte in regola per soddisfare... dopodiché da parte mia sei liberissimo di fare una recensione argomentata di un qualche vino DRC e scrivere che fa cacare, siamo qui apposta per confrontarci...
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Re: Le bevute di DICEMBRE

Messaggioda Andyele » 22 dic 2021 00:54

Bevuta di qualche sera fa con 3 amici:

Veuve Cliquot Jubilee Cuvee Queen Elizabeth 1970: ancora molto dignitoso e vispo, bel perlage, gustoso ed appagante. 91+

Selosse Substance sbocc, 2008: Una goduria! Colore molto carico, aranciato, naso maturo con le classiche note leggermente ossidative. Bocca molto bella, di impatto, piena e cremosa, lungo. 93+

Dom Perignon 1982: bottiglia perfetta, naso affascinante e preciso. Ancora molto vivo e pimpante, sorso maturo ma teso e preciso. 95

Dom Perignon P2 1998: abbastanza deludente per il blasone della bottiglia, naso poco espressivo ed incisivo, ancora molto giovane e fresco ma non emerge in nessuna componente. 89/90

DRC Echezeaux 2001: Bello, impettito nel suo blasone. Naso molto preciso, elegante, composto ma sfaccettato. Sorso appagante di media lunghezza ma buona profondità ed armonia. 94

Allemand Cornas 2003: profilo piuttosto scuro, naso intenso ma con qualche sbuffetto alcolico. Sorso sapido ma non precisissimo con una leggera sensazione di rifermentazione. 90/91
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Re: Le bevute di DICEMBRE

Messaggioda gpetrus » 22 dic 2021 08:37

Andyele ha scritto:Bevuta di qualche sera fa con 3 amici:

Veuve Cliquot Jubilee Cuvee Queen Elizabeth 1970: ancora molto dignitoso e vispo, bel perlage, gustoso ed appagante. 91+

Selosse Substance sbocc, 2008: Una goduria! Colore molto carico, aranciato, naso maturo con le classiche note leggermente ossidative. Bocca molto bella, di impatto, piena e cremosa, lungo. 93+

Dom Perignon 1982: bottiglia perfetta, naso affascinante e preciso. Ancora molto vivo e pimpante, sorso maturo ma teso e preciso. 95

Dom Perignon P2 1998: abbastanza deludente per il blasone della bottiglia, naso poco espressivo ed incisivo, ancora molto giovane e fresco ma non emerge in nessuna componente. 89/90

DRC Echezeaux 2001: Bello, impettito nel suo blasone. Naso molto preciso, elegante, composto ma sfaccettato. Sorso appagante di media lunghezza ma buona profondità ed armonia. 94

Allemand Cornas 2003: profilo piuttosto scuro, naso intenso ma con qualche sbuffetto alcolico. Sorso sapido ma non precisissimo con una leggera sensazione di rifermentazione. 90/91

Concordo su P2 1998...un paio di anni fa lo abbiamo confrontato col vintage 98 che lo aveva surclassato...boh....forse bisogna aspettar ancora ...
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Re: Le bevute di DICEMBRE

Messaggioda Luca castoldi » 22 dic 2021 09:52

gpetrus ha scritto:
Andyele ha scritto:Bevuta di qualche sera fa con 3 amici:

Veuve Cliquot Jubilee Cuvee Queen Elizabeth 1970: ancora molto dignitoso e vispo, bel perlage, gustoso ed appagante. 91+

Selosse Substance sbocc, 2008: Una goduria! Colore molto carico, aranciato, naso maturo con le classiche note leggermente ossidative. Bocca molto bella, di impatto, piena e cremosa, lungo. 93+

Dom Perignon 1982: bottiglia perfetta, naso affascinante e preciso. Ancora molto vivo e pimpante, sorso maturo ma teso e preciso. 95

Dom Perignon P2 1998: abbastanza deludente per il blasone della bottiglia, naso poco espressivo ed incisivo, ancora molto giovane e fresco ma non emerge in nessuna componente. 89/90

DRC Echezeaux 2001: Bello, impettito nel suo blasone. Naso molto preciso, elegante, composto ma sfaccettato. Sorso appagante di media lunghezza ma buona profondità ed armonia. 94

Allemand Cornas 2003: profilo piuttosto scuro, naso intenso ma con qualche sbuffetto alcolico. Sorso sapido ma non precisissimo con una leggera sensazione di rifermentazione. 90/91

Concordo su P2 1998...un paio di anni fa lo abbiamo confrontato col vintage 98 che lo aveva surclassato...boh....forse bisogna aspettar ancora ...


Dom Perignon P2 1998: abbastanza deludente per il blasone della bottiglia, naso poco espressivo ed incisivo, ancora molto giovane e fresco ma non emerge in nessuna componente. 89/90

perdonate la mia ignoranza in materia di punteggi di questa che è ormai credo definita la scala Parker. Ma un vino descritto così come può prendere 89/90 punti
90 punti su 100 sono tanti e se andiamo a leggere illustri, molto illustri , critici con la C maiuscoli (molti dei quali in Francia, molti dei quali si rifiutano di adottare tale scala, qualcuno addirittura di snocciolare punteggi, il più famoso di tutti è Jacky Rigaux, sulla scia di Jayer che ebbe una celebre discussione con Mr Parker che diede 89 punti...).
Se uno studente alla maturità prendesse 90 punti su 100 nella maggior parte dei casi sarebbe contento, chiaro che se è un fenomeno che si aspetta sempre il top, 90 sarà deludente, ma un professore deve valutare la prova dello studente, non il suo nome o il suo passato, cui comunque darà sempre ovvio credito.
Un vino deludente, poco espressivo che non emerge in nessuna componente, non può essere valutato 90 punti, a meno che i miei critici di riferimento che danno anche 87 punti a dei vini che leggendo risultano decisamente apprezzati non siano fuori di testa.
Bettane, non uno studente dell'Ais o Fisar, distribuisce dei gran 13/20 14/20. Uno potrebbe anche dire " beh non vado nemmeno a leggere il commento del vino" (per solito 2 righe sintetiche e precise).
E invece trovi un vino buono, valutato bene, e ha preso 13.5 /20...quindi faccio fatica.
Ma è colpa mia , non voglio dire, ma non capisco e quando non capisco, chiedo.
Il corriere passa per solito il martedì e venerdì, spedisco appena ricevo i pagamenti e da molti anche prima. Insomma appena posso.
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Re: Le bevute di DICEMBRE

Messaggioda Andyele » 22 dic 2021 12:10

Luca castoldi ha scritto:Dom Perignon P2 1998: abbastanza deludente per il blasone della bottiglia, naso poco espressivo ed incisivo, ancora molto giovane e fresco ma non emerge in nessuna componente. 89/90

perdonate la mia ignoranza in materia di punteggi di questa che è ormai credo definita la scala Parker. Ma un vino descritto così come può prendere 89/90 punti
90 punti su 100 sono tanti e se andiamo a leggere illustri, molto illustri , critici con la C maiuscoli (molti dei quali in Francia, molti dei quali si rifiutano di adottare tale scala, qualcuno addirittura di snocciolare punteggi, il più famoso di tutti è Jacky Rigaux, sulla scia di Jayer che ebbe una celebre discussione con Mr Parker che diede 89 punti...).
Se uno studente alla maturità prendesse 90 punti su 100 nella maggior parte dei casi sarebbe contento, chiaro che se è un fenomeno che si aspetta sempre il top, 90 sarà deludente, ma un professore deve valutare la prova dello studente, non il suo nome o il suo passato, cui comunque darà sempre ovvio credito.
Un vino deludente, poco espressivo che non emerge in nessuna componente, non può essere valutato 90 punti, a meno che i miei critici di riferimento che danno anche 87 punti a dei vini che leggendo risultano decisamente apprezzati non siano fuori di testa.
Bettane, non uno studente dell'Ais o Fisar, distribuisce dei gran 13/20 14/20. Uno potrebbe anche dire " beh non vado nemmeno a leggere il commento del vino" (per solito 2 righe sintetiche e precise).
E invece trovi un vino buono, valutato bene, e ha preso 13.5 /20...quindi faccio fatica.
Ma è colpa mia , non voglio dire, ma non capisco e quando non capisco, chiedo.


Discussione trita e ritrita.
Io il punteggio non lo do certo per indirizzare il mercato o per informare il popolo degli appassionati, non ne avrei ne le competenze ne le potenzialità. Quindi fai bene a continuare a leggere e fidarti dei critici con la C maiuscola.
Io assegno un punteggio solo perchè mi torna comodo ed utile (a mio esclusivo uso e consumo) per tanti motivi che non ho tempo di stare ad elencare.

p.s. confermo che a mio avviso il P2 1998 in questione era un vino da 89,5 punti
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Re: Le bevute di DICEMBRE

Messaggioda Ziigmund » 22 dic 2021 15:50

Lecheneaut Nuits Saint Georges 2016: piaciuto molto. Non un vino elegante e sussurrato, anzi "polposo", con una nota dolce che non disturba, anzi, bella bevuta.

Lucien Muzard Santenay blanc Champs Claude 2018: anch'esso ottimo. Me l'ha consigliato il venditore frances, non conoscevo il produttore. Legno e vaniglia assenti, piacevolissimo e ad un prezzo da vino quotidiano. Approved :wink:
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Re: Le bevute di DICEMBRE

Messaggioda Luca castoldi » 22 dic 2021 16:40

Andyele ha scritto:
Luca castoldi ha scritto:Dom Perignon P2 1998: abbastanza deludente per il blasone della bottiglia, naso poco espressivo ed incisivo, ancora molto giovane e fresco ma non emerge in nessuna componente. 89/90

perdonate la mia ignoranza in materia di punteggi di questa che è ormai credo definita la scala Parker. Ma un vino descritto così come può prendere 89/90 punti
90 punti su 100 sono tanti e se andiamo a leggere illustri, molto illustri , critici con la C maiuscoli (molti dei quali in Francia, molti dei quali si rifiutano di adottare tale scala, qualcuno addirittura di snocciolare punteggi, il più famoso di tutti è Jacky Rigaux, sulla scia di Jayer che ebbe una celebre discussione con Mr Parker che diede 89 punti...).
Se uno studente alla maturità prendesse 90 punti su 100 nella maggior parte dei casi sarebbe contento, chiaro che se è un fenomeno che si aspetta sempre il top, 90 sarà deludente, ma un professore deve valutare la prova dello studente, non il suo nome o il suo passato, cui comunque darà sempre ovvio credito.
Un vino deludente, poco espressivo che non emerge in nessuna componente, non può essere valutato 90 punti, a meno che i miei critici di riferimento che danno anche 87 punti a dei vini che leggendo risultano decisamente apprezzati non siano fuori di testa.
Bettane, non uno studente dell'Ais o Fisar, distribuisce dei gran 13/20 14/20. Uno potrebbe anche dire " beh non vado nemmeno a leggere il commento del vino" (per solito 2 righe sintetiche e precise).
E invece trovi un vino buono, valutato bene, e ha preso 13.5 /20...quindi faccio fatica.
Ma è colpa mia , non voglio dire, ma non capisco e quando non capisco, chiedo.


Discussione trita e ritrita.
Io il punteggio non lo do certo per indirizzare il mercato o per informare il popolo degli appassionati, non ne avrei ne le competenze ne le potenzialità. Quindi fai bene a continuare a leggere e fidarti dei critici con la C maiuscola.
Io assegno un punteggio solo perchè mi torna comodo ed utile (a mio esclusivo uso e consumo) per tanti motivi che non ho tempo di stare ad elencare.

p.s. confermo che a mio avviso il P2 1998 in questione era un vino da 89,5 punti

La mia non era certo una critica e bene fai ad appuntare tutti i tuoi voti.
Io poi più facile legga spunti da forum che da riviste del settore.
Ho i miei riferimenti storici, questo sì.
Pochi sono giornalisti, meno ancora sommeliers.
Volevo solo capire il meccanismo che attribuisce praticamente 90 punti su 100 ad un vino, descrivendolo come tu lo hai descritto
90 punti sono tanti, quello di orientare il mercato è ovvio non sia obiettivo di nessuno, almeno qui dentro.
Ma 90 su 100 resta un voto di un vino di assoluto valore.
A meno che non si adotti una scala secondo la quale tutto quello sotto 90 è trascurabile.
Concetto discutibile
Ciao
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Andyele
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Re: Le bevute di DICEMBRE

Messaggioda Andyele » 22 dic 2021 16:54

Luca castoldi ha scritto:
Andyele ha scritto:
Luca castoldi ha scritto:Dom Perignon P2 1998: abbastanza deludente per il blasone della bottiglia, naso poco espressivo ed incisivo, ancora molto giovane e fresco ma non emerge in nessuna componente. 89/90

perdonate la mia ignoranza in materia di punteggi di questa che è ormai credo definita la scala Parker. Ma un vino descritto così come può prendere 89/90 punti
90 punti su 100 sono tanti e se andiamo a leggere illustri, molto illustri , critici con la C maiuscoli (molti dei quali in Francia, molti dei quali si rifiutano di adottare tale scala, qualcuno addirittura di snocciolare punteggi, il più famoso di tutti è Jacky Rigaux, sulla scia di Jayer che ebbe una celebre discussione con Mr Parker che diede 89 punti...).
Se uno studente alla maturità prendesse 90 punti su 100 nella maggior parte dei casi sarebbe contento, chiaro che se è un fenomeno che si aspetta sempre il top, 90 sarà deludente, ma un professore deve valutare la prova dello studente, non il suo nome o il suo passato, cui comunque darà sempre ovvio credito.
Un vino deludente, poco espressivo che non emerge in nessuna componente, non può essere valutato 90 punti, a meno che i miei critici di riferimento che danno anche 87 punti a dei vini che leggendo risultano decisamente apprezzati non siano fuori di testa.
Bettane, non uno studente dell'Ais o Fisar, distribuisce dei gran 13/20 14/20. Uno potrebbe anche dire " beh non vado nemmeno a leggere il commento del vino" (per solito 2 righe sintetiche e precise).
E invece trovi un vino buono, valutato bene, e ha preso 13.5 /20...quindi faccio fatica.
Ma è colpa mia , non voglio dire, ma non capisco e quando non capisco, chiedo.


Discussione trita e ritrita.
Io il punteggio non lo do certo per indirizzare il mercato o per informare il popolo degli appassionati, non ne avrei ne le competenze ne le potenzialità. Quindi fai bene a continuare a leggere e fidarti dei critici con la C maiuscola.
Io assegno un punteggio solo perchè mi torna comodo ed utile (a mio esclusivo uso e consumo) per tanti motivi che non ho tempo di stare ad elencare.

p.s. confermo che a mio avviso il P2 1998 in questione era un vino da 89,5 punti

La mia non era certo una critica e bene fai ad appuntare tutti i tuoi voti.
Io poi più facile legga spunti da forum che da riviste del settore.
Ho i miei riferimenti storici, questo sì.
Pochi sono giornalisti, meno ancora sommeliers.
Volevo solo capire il meccanismo che attribuisce praticamente 90 punti su 100 ad un vino, descrivendolo come tu lo hai descritto
90 punti sono tanti, quello di orientare il mercato è ovvio non sia obiettivo di nessuno, almeno qui dentro.
Ma 90 su 100 resta un voto di un vino di assoluto valore.
A meno che non si adotti una scala secondo la quale tutto quello sotto 90 è trascurabile.
Concetto discutibile
Ciao


Come ti ripeto per i miei modesti canoni valutativi quello era un vino che non riusciva nemmeno ad arrivare ai 90 punti pieni, si fermava un attimo prima e quindi da qui la delusione che come ho scritto era riferita al "blasone potenziale" e "costo" della bottiglia. La descrizione che ho scritto è molto sintetica (in realtà erano solo due parole di accompagnamento) e volevo dare l'idea di un vino che non aveva assolutamente nessun problema o difetto ma nemmeno quella marcia più. Per me si confà ad un vino che veleggia nella fascia 89-90 punti, almeno nella mia scala dove da li in avanti ogni punto o mezzo punto deve essere conquistato con sudore!
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Re: Le bevute di DICEMBRE

Messaggioda gianni femminella » 22 dic 2021 17:04

@andyele
:lol: Che brutta immagine un vino che conquista mezzo punto con sudore :mrgreen:

P.s. Non ci siamo più rivisti, spero capiti occasione prima o poi, magari a Follonica visto che ogni tanto ci vieni, se ben ricordo.
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Re: Le bevute di DICEMBRE

Messaggioda vinogodi » 22 dic 2021 17:07

...esiste però il "voto contestualizzato" , basta esplicitarlo . Io ho dato un 95/100 al Lambrusco Metodo Classico 10 anni sui lieviti di Lini 910 , per tutti gli amanti del Lambrusco un'icona : persino Ali65 ,assai critico sul Lambrusco nonostante pramzan , si è espresso entusiasticamente in una bicchierata a tema a casa sua... ma è un voto relativo al mondo Lambrusco , non ha nulla da spartire con un Clos Vougeot ( raramente ho dato più di 95/100 al Cru se non al Clos Vougeot di Domaine Leroy 2002 ...) oppure uno Chateau Haut Brion di annata modesta ... forse ... 8)
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