LE BEVUTE DI DICEMBRE 2016

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alemusci
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2016

Messaggioda alemusci » 12 dic 2016 23:13

Campo del soglio, tuchì/tocai, 2014; selva capuzza
Colore niente di che, un paglierino/verdolino anonimo. Il naso esplode: una botta minerale, con richiami di idrocarburi, poi arrivano i fiorellini bianchi, spezie, erbe di campo. Tanta roba. Tanta intensità. In bocca il ritorno mineral-idrocarburico spicca immediato; grassoccio ma fresco. Sapido al limite del salato. Una bomba ragazzi. Per fortuna ne ho altre 4. Sono curioso di vedere come cresce, il pargolo...
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venicka
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2016

Messaggioda venicka » 13 dic 2016 00:59

Un po' di italiche bolle e qualche borgogna, che non guasta mai.

NV Maximum Trentodoc - Ferrari
A tre anni dalla sboccatura è un bel bere, con un naso ricco, frutta matura a polpa gialla, mela golden, lievi note ossidative, pane e farinosità.
In bocca bolle non finissime e finale un po' amaro ma ottima lunghezza e ciccia cremosa, buona boccia sto saten trentino.

2014 Rosa dei Venti Lambrusco dell'Emilia - Denny Bini Podere Cipolla
Rosè da grasparossa, naso quasi neutro, un po' di lievito e basta, bocca dura.
Poi arriva il crudo col pane caldo e si trasforma, sembra essere nato per accompagnare il grasso che si scioglie in bocca e la bottiglia finisce subito.
Vino comunque nel suo genere molto austero, però m'è piaciuto.

2015 Lambrusco di Sorbara "Omaggio a Gino Friedmann" - Cantina di Carpi e Sorbara
Naso fragoloso ai limiti del chimico/bigbabol, poi violette.
Non è male ma ricordo la versiona rifermentata in bottiglia decisamente meglio (questo è lo charmat), più "adulta".
Pure in bocca è molto meno lama di quanto m'aspettassi, un po' morbido comunque piacevole.

2014 Lambrusco Selezione - Monte delle Vigne
Uh che buono.
Sorpresona, naso di ciliegia, frutti rossi e una bella florealità, totalmente privo di ciccia dolciona, direi quasi elegante, "chiantigiano", so che sembra strano ma è così.
Idem la bocca, niente marmellata, ma una bella acidità e sottigliezza, gran bevibilità ma con stile.
Non avevo mai bevuto nulla di questa cantina e ho già pronto il cilicio, un'autentica rivelazione, un lambrusco davvero buono, anzi, un vino davvero buono.

1995 Latricieres Chambertin - J.JL. Trapet
Ciliegia, frutto scuro, ematico, terra e una balsamicità di tamarindo.
Bocca molto lunga, con tannino già piacevolmente ammorbidito.
E' un buon vino ma il lafarge bevuto pochi giorni prima m'ha emozionato all'incirca 157.000 volte di più.

2007 Chambolle Musigny "La Combe d'Orveau" - Anne Gros
Ruggine, cannella, zucchero filato e fragoline, parte così, in allegria.
Non un mostro di potenza e complessità né al naso né in bocca.
Però piacevole, magro, e già risolto.
Da bere ora inutile aspettare, non è un capolavoro ma un vino tutto giocato sui dettagli, tutto piccolo, tutto "ino ino".
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2016

Messaggioda pstrada75 » 13 dic 2016 10:19

Venerdi' scorso serata di celebrazioni per il secondo compleanno del "baby".....in suo onore si e' bevuto:

Champagne Initial - Jacques Selosse
Sboccatura 2013 - Colore dorato meraviglioso. Al naso e' la solita bomba in stile Selosse che si ritrova anche al palato. Per me questo Champagne e' un mostro di eleganza, ed e' uno champagne perfetto per la gastronomia. Accompagna un primo antipasto con mortadella a cubetti, Filetto del Re, Salame d'oca e Parmigiano 36 mesi. La morte sua.

Champagne Cuvee' Sir Winston Churchill 2000 - Pol Roger
Poi pero' arriva il Winston e si devono risettare I parametri....prima c'e' la bomba e la "prorompenza" (si dice???). Qui c'e' l'eleganza, la classe e lo stile. Forse non buono come il 1999 aperto l'anno scorso ma comunque una grandissima bottiglia di una eleganza infinita. Accompagna l'antipasto parte due: insalata russa, vitello tonnato e cotechino con polenta. Spettacolo vero......

Barolo Bussia Riserva 2003 - Giacomo Fenocchio
Faccio una fatica della Madonna ad aprirla. tappo disintegrato e smadonne a raffica....temo per il vino. Ed invece mi trovo davanti un capolavoro vero, un vino commovente di un'eleganza a mio avviso rara. Forse tra I migliori Barolo da me bevuti (e la mia esperienza e' molto limitata). Capolavoro vero!!!!! Accompagna alla grande gli Agnolotti al sugo d'arrosto e I plin tartufo e fonduta.

Grenache God only knows 2007 - Cayuse
Volevo a tutti I costi aprire da tempo questa bottiglia e anche se l'abbinamento non era dei migliori (con un piatto di formaggi) la compagnia e il "mood" erano quelli giusti....quindi mi sono detto perche' no??? Il contrasto con il vino che lo ha preceduto non poteva essere piu' grande....vecchio e nuovo mondo a confronto. Questo Grenache della Walla Walla Valley da uno dei produttori "cult" della zona (cult anche per I prezzi) si fa bere e si fa apprezzare alla grande ma consolida la mia idea che chi e' abituato a bere top "old world" fa fatica a capire questi vini.....Ottimo comunque anche se pensando che con il costo di questa bottiglia potevo prenderne 4 del Barolo che lo ha preceduto qualche perplessita' mi sorge.....

Privilige 2009 Passerille' sur Schiste - Mas Amiel
Per chiudere con un dessert al cioccolato. Che dire, Mas Amiel difficilmente delude ed anche questa volta mantiene alla grande le aspettative. Il vino e' di una dolcezza perfetta, mai stucchevole. Al naso e' dominante una nota di prugna cotta veramente forte....vino davvero buono e perfetto per il fine pasto.
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2016

Messaggioda FiloBianco » 13 dic 2016 17:26

Nel mese di Dicembre, dopo la solita scampagnata in Borgogna e Champagne con gli amici, per il nostro anniversario e da solo ci bevemmo:
2010 Marie-Noëlle Ledru Champagne Grand Cru Cuvée du Goulté Blanc de Noirs Brut :D :D :D :D
2006 Méo-Camuzet Frère et Sœurs Bourgogne :D :D :D :)

2015 Lucien Aviet Arbois Cuvée des Docteurs :D :D :D
2015 Maxime Graillot Crozes-Hermitage Equinoxe :D :D :)
2007 Domaine Henri Naudin-Ferrand Echezeaux Magnum :D :D
2009 Weingut Keller Dalsheimer Hubacker Riesling Auslese :D :D :D :D

N.V. Krug Champagne Brut Grande Cuvée Magnum :D :D :D :D :D
1997 Nikolaihof Riesling Vinothek :D :D :D :D :D
2013 Jacques Puffeney Trousseau Arbois Les Berangères :D :D :D :)

2014 Domaine Coquard Loison-Fleurot Clos St. Denis :D :D
1998 Faiveley Nuits St. Georges 1er Cru Clos de la Maréchale :D :D :D :D

2012 Camillo Donati Lambrusco dell'Emilia IGT 'Il Mio' ?
2008 Jules Desjourneys Moulin-à-Vent :D :D :D :D :)

Ed ecco I commenti piu’ o meno seri da un uggioso Square Mile:
- dicono sempre che Marie Noelle sta per smettere. Peccato. Soprattutto a quelli a cui non piace lo stile ossidativo. Dovrebbero provare
- la 2006 ha stoffa ma in inglese e’ meglio perche’ ha stuffing (ripieno)
- e se sto Aviet fosse il nuovo Puffeney ?
- Vini spiritosi dal Rodano del Nord nel 2015: comprare
- chiaramente la maggior parte dell'Echezeaux e' 1er o anche Village. Ma questo si sapeva
- Keller rimane un manico sui dolci. Sui secchi, mi dicono, pure. Ma perche’ castrare il Riesling con 9 grammi di residuo ? Lasciamoli ad altri regioni e paesi piu’ caldi.
- il Magnum di Krug cura ogni male perche’ maturato piu’ a lungo
- l’Austria e’ cara. I vini vanno aspettati. Andrei a pescare li’ per i secchi
- CLF CSD = Un sacco di acronimi per scrivere legno. Solo perche’ amici dicono di seguirla provero’ ancora.
- Oramai in Italia si parla solo della Borgogna alla Jayer poco rustica e graffiante, quella che non da’ fastidio, quella che ti mostra la farfallina. La vecchia scuola si beve e ascolta poco. Male
- capisco perche’ il Lambrusco ha ancora pessima reputazione. E puzza pure. Ridatemi l’Eclisse. E questo Donati vende pure. Da parecchio
- quando il Gamay pinotteggia e’ quasi meglio. Da quel pazzo di Desjourneys se almeno costasse meno di un Vosne 1er (in prospettiva)
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2016

Messaggioda alì65 » 13 dic 2016 17:36

FiloBianco ha scritto:2012 Camillo Donati Lambrusco dell'Emilia IGT 'Il Mio' ?

- capisco perche’ il Lambrusco ha ancora pessima reputazione. E puzza pure. Ridatemi l’Eclisse. E questo Donati vende pure. Da parecchio


ha i suoi estimatori perchè altrimenti avrebbe già chiuso.....per me si
non generalizzare, ci sono Lambrusco di una fattura notevole e id una goduria infinita
riprova, sarai più fortunato!! :wink:
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2016

Messaggioda vinogodi » 13 dic 2016 17:36

FiloBianco ha scritto:2012 Camillo Donati Lambrusco dell'Emilia IGT 'Il Mio' ?

- capisco perche’ il Lambrusco ha ancora pessima reputazione. E puzza pure. Ridatemi l’Eclisse. E questo Donati vende pure. Da parecchio
... mò se ti legge Melandri o i biofondamentalisti dell'entourage, chiedono alla redazione di bannarti... 8)
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2016

Messaggioda vinogodi » 13 dic 2016 17:37

...è chiaro che io e Claudio siamo in sintonia : siamo da scomunica e ordalia... 8)
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2016

Messaggioda FiloBianco » 13 dic 2016 17:53

vinogodi ha scritto:
FiloBianco ha scritto:2012 Camillo Donati Lambrusco dell'Emilia IGT 'Il Mio' ?

- capisco perche’ il Lambrusco ha ancora pessima reputazione. E puzza pure. Ridatemi l’Eclisse. E questo Donati vende pure. Da parecchio
... mò se ti legge Melandri o i biofondamentalisti dell'entourage, chiedono alla redazione di bannarti... 8)


Rispondo a Claudio e a Marco: la nouvelle vague del Lambrusco e' apprezzata (vedi riferimento all'Eclisse in primis). E' questo vino che necessiterebbe di Residuo per smussare il tannino (come insegnano gli Australiani) che veramente grida vendetta ai manuali di enologia per eccesso di celodurismo.
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2016

Messaggioda venicka » 13 dic 2016 18:05

FiloBianco ha scritto:
- capisco perche’ il Lambrusco ha ancora pessima reputazione. E puzza pure. Ridatemi l’Eclisse. E questo Donati vende pure. Da parecchio
-

fan di camillo donati nonostante non me ne freghi assolutamente nulla né dell'ambiente né del bio, presente.
Per me una volta che lo lasci aperto per un paio d'ore a pulirsi di tutta quell'animalità il suo lambrusco è una goduria assoluta con quella bocca incazzata e cafona, idem la malvasia rosa con le bolle.
Vabbè mi rendo conto di essere in clamorosa minoranza ma tant'è.
Piuttosto come mai così male l'echezeaux di naudin ferrand?
Non so dieci anni fa ma attualmente i suoi diciamo base, sia il viola odorata che l'orchis mascula a me piacciono da morire.
Ora potete pure prendermi a pietrate.
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2016

Messaggioda alì65 » 13 dic 2016 18:17

venicka ha scritto:
FiloBianco ha scritto:
- capisco perche’ il Lambrusco ha ancora pessima reputazione. E puzza pure. Ridatemi l’Eclisse. E questo Donati vende pure. Da parecchio
-

fan di camillo donati......... naudin ferrand?
........ a me piacciono da morire.
Ora potete pure prendermi a pietrate.


preferisci pietre tonde stile alveo di fiume, Cailloux da C.duPape, quadrotti di tufo da cava in Champagne o qualche pezzo di lava pietrificata dalle pendici dell'Etna?
:D :D
futuro roseo, si preannuncia un 2025 da urlo!!!
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2016

Messaggioda venicka » 13 dic 2016 18:33

alì65 ha scritto:
venicka ha scritto:
FiloBianco ha scritto:
- capisco perche’ il Lambrusco ha ancora pessima reputazione. E puzza pure. Ridatemi l’Eclisse. E questo Donati vende pure. Da parecchio
-

fan di camillo donati......... naudin ferrand?
........ a me piacciono da morire.
Ora potete pure prendermi a pietrate.


preferisci pietre tonde stile alveo di fiume, Cailloux da C.duPape, quadrotti di tufo da cava in Champagne o qualche pezzo di lava pietrificata dalle pendici dell'Etna?
:D :D

beh, da catanese morire lapidato con pietra lavica dell'etna sarebbe un po' un inno alla territorialità e al km zero per cui vai con la quarta, ACCENDIAMOLA.
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2016

Messaggioda FiloBianco » 13 dic 2016 18:53

Su Naudin e' presto detto e' una vigna gigantesca di cui solo una piccolo parte e' veramente GC (si veda la storia)(anche se la parcella di Naudin non e' orrida in assoluto tipo Les Treux). La mano di Naudin e' piu' felice su vini piu' leggeri e trasparenti. Ovviamente non e' un riferimento in Borgogna ma un vino piacevole. Non e' che puoi berti sempre Roumier/Fourrier/Rousseau e compagnia cantante...
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2016

Messaggioda Ludi » 14 dic 2016 00:02

Valentini, Montepulciano d'Abruzzo 2012: versione spiazzante, che parte subito con note animali ma anche con una frutta davvero matura, ai limiti della confettura di prugna aromatizzata con essenza di eucalipto. Bella la speziatura, deliziosi i richiami di ginepro, humus, fungo. In bocca molto percepibile la carbonica, ma notevole soprattutto la morbidezza. Al momento richiama in più di un tratto qualche annata del Barbacarlo....
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2016

Messaggioda alemusci » 14 dic 2016 13:06

Palette Chateau Simone Rouge 2011
Colore pimpante.
Naso lento, riservato. Asciutto. Prevale l'impostazione aromatica del mourvedre. Severa, graduale. Sottobosco, mallo di noce. Aspetti di selvaggina. Col tempo fa un passo indietro su toni vinosi e fruttati.
Bocca disorientante da tanta materia ha concentrato. Non rinuncia comunque ad una certa levigatura. La parte tannica resta padrona dell'allungo. Sia tattile che sensoriale. Vino estratto ma gentile. Bottiglia da consegnare alla cantina almeno per altri 5 anni.

Palette Chateau Simone Rose 2015
Colore straordinario: bellezza, brillantezza e tonicità.
Naso propulsivo. C'è dentro un mondo. Polpa di frutta e polpa di carne. Cruda. Erbe aromatiche. Naso poderoso. Pimpante giovanile ma già un po assestato. Goloso e rigoroso. Nulla di inutilmente avvenente. Signorile.
In bocca è un abbraccio. Mozzafiato. La grassezza del grenache e la tenuta del mourvedre. Progressione gustativa impressionante . Grosso, fresco, elegante.

Palette Chateau Simone blanc 2011
Naso raffinato. Tostatura dichiarata. Canditi, crema pasticciera. Grande generosità aromatica. Fichi secchi, nocciole. Ficcante ed educato. Volatile e modulato. Grande controllo dei dettagli.
Sfodera tutta la sua untosità in bocca. Estremamente solare. Ma non ancora sufficientemente ordinato nel finale. Parte alcolica molto presente. Potenza esplosiva in assenza di rigore. Almeno oggi. Gli serve qualche anno.

Palette Chateau Simone Blanc 2008
Naso più misurato tipici dell'annata. Fresco. Frutta secca in varie declinazioni. U 'iniziale sviluppo di balsamicita. Rosmarino, salvia, eucalipto. Una passata di vernice. Ancora estremamente giovanile.
In bocca è una sciarpa di seta. Salinita integrata all'interno della grassezza che ha raggiunto una dimensione assestata. Progressione lenta e sicura. Allungo poderoso. Nota lievemente acidula nel finale. Grandissima raffinatezza. Lunghezza non esibita ma impressionante. Razza pura.

Palette Chateau Simone Blanc 2001
Naso di grandissima discrezione. Tutto sottotraccia. Una cremosita piccola piccola. Un inizio di ossidazione. Bisognerebbe aspettarlo ore nel bicchiere. Fulgido e brillante. Magnetico.
Ricchezza sorprendente all'assaggio. Vibrante, moto esplosivo. Salino. Esemplificazione molto interessante del concetto dì salinità.
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2016

Messaggioda vinogodi » 14 dic 2016 14:55

alemusci ha scritto:Palette Chateau Simone Rouge 2011
Colore pimpante.
Naso lento, riservato. Asciutto. Prevale l'impostazione aromatica del mourvedre. Severa, graduale. Sottobosco, mallo di noce. Aspetti di selvaggina. Col tempo fa un passo indietro su toni vinosi e fruttati.
Bocca disorientante da tanta materia ha concentrato. Non rinuncia comunque ad una certa levigatura. La parte tannica resta padrona dell'allungo. Sia tattile che sensoriale. Vino estratto ma gentile. Bottiglia da consegnare alla cantina almeno per altri 5 anni.

Palette Chateau Simone Rose 2015
Colore straordinario: bellezza, brillantezza e tonicità.
Naso propulsivo. C'è dentro un mondo. Polpa di frutta e polpa di carne. Cruda. Erbe aromatiche. Naso poderoso. Pimpante giovanile ma già un po assestato. Goloso e rigoroso. Nulla di inutilmente avvenente. Signorile.
In bocca è un abbraccio. Mozzafiato. La grassezza del grenache e la tenuta del mourvedre. Progressione gustativa impressionante . Grosso, fresco, elegante.

Palette Chateau Simone blanc 2011
Naso raffinato. Tostatura dichiarata. Canditi, crema pasticciera. Grande generosità aromatica. Fichi secchi, nocciole. Ficcante ed educato. Volatile e modulato. Grande controllo dei dettagli.
Sfodera tutta la sua untosità in bocca. Estremamente solare. Ma non ancora sufficientemente ordinato nel finale. Parte alcolica molto presente. Potenza esplosiva in assenza di rigore. Almeno oggi. Gli serve qualche anno.

Palette Chateau Simone Blanc 2008
Naso più misurato tipici dell'annata. Fresco. Frutta secca in varie declinazioni. U 'iniziale sviluppo di balsamicita. Rosmarino, salvia, eucalipto. Una passata di vernice. Ancora estremamente giovanile.
In bocca è una sciarpa di seta. Salinita integrata all'interno della grassezza che ha raggiunto una dimensione assestata. Progressione lenta e sicura. Allungo poderoso. Nota lievemente acidula nel finale. Grandissima raffinatezza. Lunghezza non esibita ma impressionante. Razza pura.

Palette Chateau Simone Blanc 2001
Naso di grandissima discrezione. Tutto sottotraccia. Una cremosita piccola piccola. Un inizio di ossidazione. Bisognerebbe aspettarlo ore nel bicchiere. Fulgido e brillante. Magnetico.
Ricchezza sorprendente all'assaggio. Vibrante, moto esplosivo. Salino. Esemplificazione molto interessante del concetto dì salinità.
...bellissimo approfondimento. Ho ricordi elettrizzanti pure io...
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2016

Messaggioda vinogodi » 14 dic 2016 15:52

venicka ha scritto:
FiloBianco ha scritto:
- capisco perche’ il Lambrusco ha ancora pessima reputazione. E puzza pure. Ridatemi l’Eclisse. E questo Donati vende pure. Da parecchio
-

fan di camillo donati nonostante non me ne freghi assolutamente nulla né dell'ambiente né del bio, presente.
Per me una volta che lo lasci aperto per un paio d'ore a pulirsi di tutta quell'animalità il suo lambrusco è una goduria assoluta con quella bocca incazzata e cafona, idem la malvasia rosa con le bolle.
.
...Io sono di Parma. L'assaggio dei vini di Camillo Donati per me non sono occasionali ma periodici e frequenti, per molteplici motivi:
a) Sono molto radicato al territorio parmense, per affezione e tanto altro.
b) Ho discreta conoscenza proprio del territorio, non dico capillare ... ma forse si , perché penso di conoscerlo , con molta umiltà, sasso per sasso , zolla per zolla . Forse perché è talmente tanto che frequento i produttori , che sono amico quasi di tutti e ne conosco vita, morte , miracoli, i prodotti , i colori delle loro case, le automobili, il nome dei loro gatti e cani, fisionomia delle mogli, gusti sessuali (dei produttori...), vizietti privati e pubbliche virtù . Non foss'altro perché ho collaborato per qualche anno con la Guida del Gambero rosso sezione Emilia e specificatamente "Lambrusco" e mi occupo , attualmente, di Lambrusco (fra le altre aree) nella guida Doctor Wine e ho inventato il Palio del Lambrusco di Torrile all'inizio del millennio dove setacciavamo anche le minuscole realtà del territorio . Inoltre mio padre ha diretto la più grande cantina di Parma per vent'anni nella quale conferivano il 70% di tutti i produttori parmensi . Questo per dire che ce l'ho più lungo di te? Non penso proprio. Dico solo che ho seguita la genesi di tutta la storia di Camillo Donati, ma in alcune annate il tentativo di rendere piacevole il suo Lambrusco andava ben al di là del lasciarlo aperto un paio d'ore . Anzi , a volte lo si lasciava aperto per giorni, lo si decantava, lo si shakerava, lo si trattava al microonde, al demolecolizzatore del CNR , al minipimer, alla centrifuga atomica ... ma non si sortiva l'effetto sperato , anzi , dopo 19 ore di destabilizzazione molecolare e rigenerazione strutturale era persino peggiorato. Così per alcune versioni di Malvasia. Quel che mi innervosisce è che molte volte il vino è superbo , rusticano , sincero ... ma frequentemente pecca di problematiche tecniche che andrebbero per lo meno riviste , dal punto di vista dei protocolli. Questo con spirito assolutamente costruttivo, perché secondo me ha un potenziale elevatissimo, non sempre suffragato da risultati soddisfacenti ... anzi , il più delle volte assai discutibili. Poi , è chiaro, ha i suoi estimatori (anche ideologici) che ne santificano l'operato e di fronte a questi fenomeni interpretativi, non solo mi levo il cappello ma proprio mi inchino umilmente ammettendo la mia limitata consapevolezza degustativa... 8)
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2016

Messaggioda AlessandroMarzocchi » 14 dic 2016 16:40

vinogodi ha scritto:
venicka ha scritto:
FiloBianco ha scritto:
- capisco perche’ il Lambrusco ha ancora pessima reputazione. E puzza pure. Ridatemi l’Eclisse. E questo Donati vende pure. Da parecchio
-

fan di camillo donati nonostante non me ne freghi assolutamente nulla né dell'ambiente né del bio, presente.
Per me una volta che lo lasci aperto per un paio d'ore a pulirsi di tutta quell'animalità il suo lambrusco è una goduria assoluta con quella bocca incazzata e cafona, idem la malvasia rosa con le bolle.
.
...Io sono di Parma. L'assaggio dei vini di Camillo Donati per me non sono occasionali ma periodici e frequenti, per molteplici motivi:
a) Sono molto radicato al territorio parmense, per affezione e tanto altro.
b) Ho discreta conoscenza proprio del territorio, non dico capillare ... ma forse si , perché penso di conoscerlo , con molta umiltà, sasso per sasso , zolla per zolla . Forse perché è talmente tanto che frequento i produttori , che sono amico quasi di tutti e ne conosco vita, morte , miracoli, i prodotti , i colori delle loro case, le automobili, il nome dei loro gatti e cani, fisionomia delle mogli, gusti sessuali (dei produttori...), vizietti privati e pubbliche virtù . Non foss'altro perché ho collaborato per qualche anno con la Guida del Gambero rosso sezione Emilia e specificatamente "Lambrusco" e mi occupo , attualmente, di Lambrusco (fra le altre aree) nella guida Doctor Wine e ho inventato il Palio del Lambrusco di Torrile all'inizio del millennio dove setacciavamo anche le minuscole realtà del territorio . Inoltre mio padre ha diretto la più grande cantina di Parma per vent'anni nella quale conferivano il 70% di tutti i produttori parmensi . Questo per dire che ce l'ho più lungo di te? Non penso proprio. Dico solo che ho seguita la genesi di tutta la storia di Camillo Donati, ma in alcune annate il tentativo di rendere piacevole il suo Lambrusco andava ben al di là del lasciarlo aperto un paio d'ore . Anzi , a volte lo si lasciava aperto per giorni, lo si decantava, lo si shakerava, lo si trattava al microonde, al demolecolizzatore del CNR , al minipimer, alla centrifuga atomica ... ma non si sortiva l'effetto sperato , anzi , dopo 19 ore di destabilizzazione molecolare e rigenerazione strutturale era persino peggiorato. Così per alcune versioni di Malvasia. Quel che mi innervosisce è che molte volte il vino è superbo , rusticano , sincero ... ma frequentemente pecca di problematiche tecniche che andrebbero per lo meno riviste , dal punto di vista dei protocolli. Questo con spirito assolutamente costruttivo, perché secondo me ha un potenziale elevatissimo, non sempre suffragato da risultati soddisfacenti ... anzi , il più delle volte assai discutibili. Poi , è chiaro, ha i suoi estimatori (anche ideologici) che ne santificano l'operato e di fronte a questi fenomeni interpretativi, non solo mi levo il cappello ma proprio mi inchino umilmente ammettendo la mia limitata consapevolezza degustativa... 8)


Caro Marco, ieri sera un cliente mi ha bocciato una bottiglia di Lambrusco di Donati 2014 (annata strepitosa per i suoi vini che hanno guadagnato in facilità di beva) dicendo che lui era abituato al Lambrusco di Ceci, e non c'è stato modo di convincerlo della genuinità del vino proposto. Ecco quindi l'attualità della discussione...
Io rispetto e tollero ogni bevuta e ascolto ogni opinione ideologica o meno (anche queste sul forum che spesso sono più autorevoli ed esperte della mia) ma quello che credo e che nell'approccio ai vini di Camillo sia necessario dimenticarsi la parola Lambrusco ed iniziare ad utilizzare la parola Vino; mi spiego meglio: non ha la bolla? Non mi interessa è buono lo stesso. Senti della riduzione? Sì, ma mettici una fetta di salame del maestro Bocchi vicino. Non è amabile bensì scalpita per acidità e beva rustica? Signori, ecco il vero Lambrusco Maestri!
Considerato poi il ruolo da protagonista anche (indirettamente) culturale che Camillo riveste per i vini della nostra zona, mi stupisco sempre come siano maggiori i detrattori piuttosto che gli estimatori, anche sulle tavole parmigiane. Se di Lambrusco si parla ormai ovunque nel mondo, nelle nicchie ancora marginali del vino naturale certo, lo dobbiamo anche a Camillo, il quale, fregandosene altamente delle nostre opinioni ancora così provinciali, in poco più di 4 mesi riesce a vendere tutta la sua produzione d'annata (lasciandomi così, ogni anno, senza vino). Chiedete a qualcuno dei produttori più blasonati della zona se arriva alla vendemmia successiva con il magazzino vuoto oppure è costretto a vendere in offerta all'Esselunga.
E allora mi stupisco quando arrivo a Londra e in una delle enoteche più cool della città organizzano una degustazione di Lambruschi rifermentati in bottiglia! E sono fiero di Camillo e dei suoi vini!
FiloBianco, Leclisse di Paltrinieri è un Sorbara, nulla a che vedere con il Maestri che è il clone che utilizza Donati. Prova con un Lambrusco di Donati di annate più recenti, un 2014 per esempio che, come dicevo anche sopra, è di una bevibilità pazzesca.
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2016

Messaggioda alì65 » 14 dic 2016 17:14

AlessandroMarzocchi ha scritto:
vinogodi ha scritto:
venicka ha scritto:
FiloBianco ha scritto:
- capisco perche’ il Lambrusco ha ancora pessima reputazione. E puzza pure. Ridatemi l’Eclisse. E questo Donati vende pure. Da parecchio
-

fan di camillo donati nonostante non me ne freghi assolutamente nulla né dell'ambiente né del bio, presente.
Per me una volta che lo lasci aperto per un paio d'ore a pulirsi di tutta quell'animalità il suo lambrusco è una goduria assoluta con quella bocca incazzata e cafona, idem la malvasia rosa con le bolle.
.
...Io sono di Parma. L'assaggio dei vini di Camillo Donati per me non sono occasionali ma periodici e frequenti, per molteplici motivi:
a) Sono molto radicato al territorio parmense, per affezione e tanto altro.
b) Ho discreta conoscenza proprio del territorio, non dico capillare ... ma forse si , perché penso di conoscerlo , con molta umiltà, sasso per sasso , zolla per zolla . Forse perché è talmente tanto che frequento i produttori , che sono amico quasi di tutti e ne conosco vita, morte , miracoli, i prodotti , i colori delle loro case, le automobili, il nome dei loro gatti e cani, fisionomia delle mogli, gusti sessuali (dei produttori...), vizietti privati e pubbliche virtù . Non foss'altro perché ho collaborato per qualche anno con la Guida del Gambero rosso sezione Emilia e specificatamente "Lambrusco" e mi occupo , attualmente, di Lambrusco (fra le altre aree) nella guida Doctor Wine e ho inventato il Palio del Lambrusco di Torrile all'inizio del millennio dove setacciavamo anche le minuscole realtà del territorio . Inoltre mio padre ha diretto la più grande cantina di Parma per vent'anni nella quale conferivano il 70% di tutti i produttori parmensi . Questo per dire che ce l'ho più lungo di te? Non penso proprio. Dico solo che ho seguita la genesi di tutta la storia di Camillo Donati, ma in alcune annate il tentativo di rendere piacevole il suo Lambrusco andava ben al di là del lasciarlo aperto un paio d'ore . Anzi , a volte lo si lasciava aperto per giorni, lo si decantava, lo si shakerava, lo si trattava al microonde, al demolecolizzatore del CNR , al minipimer, alla centrifuga atomica ... ma non si sortiva l'effetto sperato , anzi , dopo 19 ore di destabilizzazione molecolare e rigenerazione strutturale era persino peggiorato. Così per alcune versioni di Malvasia. Quel che mi innervosisce è che molte volte il vino è superbo , rusticano , sincero ... ma frequentemente pecca di problematiche tecniche che andrebbero per lo meno riviste , dal punto di vista dei protocolli. Questo con spirito assolutamente costruttivo, perché secondo me ha un potenziale elevatissimo, non sempre suffragato da risultati soddisfacenti ... anzi , il più delle volte assai discutibili. Poi , è chiaro, ha i suoi estimatori (anche ideologici) che ne santificano l'operato e di fronte a questi fenomeni interpretativi, non solo mi levo il cappello ma proprio mi inchino umilmente ammettendo la mia limitata consapevolezza degustativa... 8)


Caro Marco, ieri sera un cliente mi ha bocciato una bottiglia di Lambrusco di Donati 2014 (annata strepitosa per i suoi vini che hanno guadagnato in facilità di beva) dicendo che lui era abituato al Lambrusco di Ceci, e non c'è stato modo di convincerlo della genuinità del vino proposto. Ecco quindi l'attualità della discussione...
Io rispetto e tollero ogni bevuta e ascolto ogni opinione ideologica o meno (anche queste sul forum che spesso sono più autorevoli ed esperte della mia) ma quello che credo e che nell'approccio ai vini di Camillo sia necessario dimenticarsi la parola Lambrusco ed iniziare ad utilizzare la parola Vino; mi spiego meglio: non ha la bolla? Non mi interessa è buono lo stesso. Senti della riduzione? Sì, ma mettici una fetta di salame del maestro Bocchi vicino. Non è amabile bensì scalpita per acidità e beva rustica? Signori, ecco il vero Lambrusco Maestri!
Considerato poi il ruolo da protagonista anche (indirettamente) culturale che Camillo riveste per i vini della nostra zona, mi stupisco sempre come siano maggiori i detrattori piuttosto che gli estimatori, anche sulle tavole parmigiane. Se di Lambrusco si parla ormai ovunque nel mondo, nelle nicchie ancora marginali del vino naturale certo, lo dobbiamo anche a Camillo, il quale, fregandosene altamente delle nostre opinioni ancora così provinciali, in poco più di 4 mesi riesce a vendere tutta la sua produzione d'annata (lasciandomi così, ogni anno, senza vino). Chiedete a qualcuno dei produttori più blasonati della zona se arriva alla vendemmia successiva con il magazzino vuoto oppure è costretto a vendere in offerta all'Esselunga.
E allora mi stupisco quando arrivo a Londra e in una delle enoteche più cool della città organizzano una degustazione di Lambruschi rifermentati in bottiglia! E sono fiero di Camillo e dei suoi vini!
FiloBianco, Leclisse di Paltrinieri è un Sorbara, nulla a che vedere con il Maestri che è il clone che utilizza Donati. Prova con un Lambrusco di Donati di annate più recenti, un 2014 per esempio che, come dicevo anche sopra, è di una bevibilità pazzesca.


Alessandro, tutto quello che scrivi è giusto e da sottosscrivere ma il problema dei vini di Donati è la loro difficoltà nell'approccio per una persona comune ma anche per i più navigati, anzi, i secondi ancora peggio
ti chiedo: perchè i suoi vini sempre e comunque hanno problemi di stabilità, a volte frizzano a volte no, a volte puzzano da morire a volte puzzano solo un poco quando molti altri fanno vini non biolunari ma comunque con viticoltura corretta e non puzzano??
è solo questo che contesto come anche i vini di Crocizia, che, mi dicono, stanno migliorando sia in qualità che in pulizia.....perchè di pulizia si parla e niente altro
puoi avere la vigna migliore al mondo, puoi avere le intenzioni migliori al mondo ma se lavori male il risultato è quello che è.......e parlo con tutto il rispetto per il lavoro di un artigiano ed essendo un artigiano anch'io so di cosa sto parlando (altro settore ma le dinamiche sono sempre le stesse)
futuro roseo, si preannuncia un 2025 da urlo!!!
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2016

Messaggioda vinogodi » 14 dic 2016 17:36

..figa, ma quanti siamo , di Parma e limitrofi , sul forum?...
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2016

Messaggioda vinogodi » 14 dic 2016 17:52

AlessandroMarzocchi ha scritto:... mi stupisco sempre come siano maggiori i detrattori piuttosto che gli estimatori, anche sulle tavole parmigiane. ..
...non mi sembra affatto di essere considerato fra i detrattori , anzi, sono un "fan occulto". La riduzione esiste in ogni rifermentato in bottiglia . La riduzione esiste all'apertura anche in tanti Rodano e Borgogna, non penso Claudio sia uno con la "puzza sotto il naso" , anzi, ha un lungo navigare in aree vinicole tutt'altro che immediate , come fruizione (è nota la sua passione per Cornas &C) . Quando, però, la riduzione a volte si fa puzza, l'ossidazione è degenerata non solo da macerazioni discutibili, il Lambrusco è fermo , la Malvasia ricorda un Vinsanto o nella migliore delle ipotesi un vino del Carso (ribadisco " in più di un'occasione o annata) e , nonostante questo , si obnubilano le papille riconoscendone in ogni caso valore culturale, qualche dubbio mi assale non sui vini ma su chi lo beve, nonostante il tentativo di comprenderne i risvolti socioculturaliagronomiciideologiciaffetiviecceccecc.
PS: non concordo che il Lambrusco , soprattutto Maestri, pur con determinate e particolari caratteristiche debba necessariamente essere ostico per dargli patente di tipicità . Il Marani non è tanto differente oppure il Castelvetro (o il viadanese) . Nel caso specifico, il Lambrusco è un vino fortemente tecnico , ma questa tecnica va interpretata al meglio della piacevolezza di beva. L'analogia di un amico , non lambruschista e "di fuori" che fattoglia ssaggiare , con mio grande orgoglio, due anni fa un Lambrusco di camillo , alla sua affermazione (con boccuccia quasi chiusa) : sembra un Sagrantino con le bolle vinificato nella stalla di mio zio" , mi ha fatto scompisciare dal ridere ...
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2016

Messaggioda vinogodi » 14 dic 2016 17:58

vinogodi ha scritto:
AlessandroMarzocchi ha scritto:... mi stupisco sempre come siano maggiori i detrattori piuttosto che gli estimatori, anche sulle tavole parmigiane. ..
...non mi sembra affatto di essere considerato fra i detrattori , anzi, sono un "fan occulto". La riduzione esiste in ogni rifermentato in bottiglia . La riduzione esiste all'apertura anche in tanti Rodano e Borgogna, non penso Claudio sia uno con la "puzza sotto il naso" , anzi, ha un lungo navigare in aree vinicole tutt'altro che immediate , come fruizione (è nota la sua passione per Cornas &C) . Quando, però, la riduzione a volte si fa puzza, l'ossidazione è degenerata non solo da macerazioni discutibili, il Lambrusco è fermo , la Malvasia ricorda un Vinsanto o nella migliore delle ipotesi un vino del Carso (ribadisco " in più di un'occasione o annata) e , nonostante questo , si obnubilano le papille riconoscendone in ogni caso valore culturale, qualche dubbio mi assale non sui vini ma su chi lo beve, nonostante il tentativo di comprenderne i risvolti socioculturaliagronomiciideologiciaffetiviecceccecc.
PS: non concordo che il Lambrusco , soprattutto Maestri, pur con determinate e particolari caratteristiche debba necessariamente essere ostico per dargli patente di tipicità . Il Marani non è tanto differente oppure il Castelvetro (o il viadanese) . Nel caso specifico, il Lambrusco è un vino fortemente tecnico , ma questa tecnica va interpretata al meglio della piacevolezza di beva. L'analogia di un amico , non lambruschista e "di fuori" che fattoglia ssaggiare , con mio grande orgoglio, due anni fa un Lambrusco di camillo , alla sua affermazione (con boccuccia quasi chiusa) : sembra un Sagrantino con le bolle vinificato nella stalla di mio zio" , mi ha fatto scompisciare dal ridere ...
...ah ... poi gli ho aperto un Torcularia di Carra e un Salici (rifermentato in bottiglia) di Monte delle Vigne e li ha tracannati senza ritegno... 8)
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2016

Messaggioda AlessandroMarzocchi » 14 dic 2016 18:29

alì65 ha scritto:
AlessandroMarzocchi ha scritto:
vinogodi ha scritto:
venicka ha scritto:
FiloBianco ha scritto:


Alessandro, tutto quello che scrivi è giusto e da sottosscrivere ma il problema dei vini di Donati è la loro difficoltà nell'approccio per una persona comune ma anche per i più navigati, anzi, i secondi ancora peggio
ti chiedo: perchè i suoi vini sempre e comunque hanno problemi di stabilità, a volte frizzano a volte no, a volte puzzano da morire a volte puzzano solo un poco quando molti altri fanno vini non biolunari ma comunque con viticoltura corretta e non puzzano??
è solo questo che contesto come anche i vini di Crocizia, che, mi dicono, stanno migliorando sia in qualità che in pulizia.....perchè di pulizia si parla e niente altro
puoi avere la vigna migliore al mondo, puoi avere le intenzioni migliori al mondo ma se lavori male il risultato è quello che è.......e parlo con tutto il rispetto per il lavoro di un artigiano ed essendo un artigiano anch'io so di cosa sto parlando (altro settore ma le dinamiche sono sempre le stesse)


Capisco perfettamente il tuo discorso, e ti assicuro di averlo sentito diverse volte nel corso degli anni, soprattutto qui in zona, dove pare che il Lambrusco sia diventato una versione alcolica della Coca Cola.
Personalmente non ho mai avuto grossi problemi con i vini di Camillo (eccetto forse la Malvasia 2015 che in quanto a macerazione e complessità mi crea non poche difficoltà), e li ho sempre trovati con una beva compulsiva, rustici quanto vogliamo, ma caratteristici/caratteriali e territoriali. Anche nei primi anni di approccio ai vini naturali (scusa la definizione, si fa per semplificare...) non ho mai contestato quello che mi trovavo nel calice, forse per scarsa attitudine critica te lo concedo, e non ho mai avuto spiacevoli sorprese.
Da un punto di vista della pulizia non ho mai visto Camillo alle prese con le fasi di fermentazione, travaso e imbottigliamento, ma le volte che sono stato da lui (tre o quattro al massimo) ho sempre notato grande pulizia e ordine in cantina; un piccolo indizio che può non significare nulla. La prossima volta che lo vedo prenderò il toro per le corna e, a costo di farmi togliere quella già esigua quantità di vino annuale, gli chiederò il perché di alcune cose.
AlessandroMarzocchi
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2016

Messaggioda AlessandroMarzocchi » 14 dic 2016 18:37

vinogodi ha scritto:
vinogodi ha scritto:
AlessandroMarzocchi ha scritto:... mi stupisco sempre come siano maggiori i detrattori piuttosto che gli estimatori, anche sulle tavole parmigiane. ..
...non mi sembra affatto di essere considerato fra i detrattori , anzi, sono un "fan occulto". La riduzione esiste in ogni rifermentato in bottiglia .

L'analogia di un amico , non lambruschista e "di fuori" che fattoglia ssaggiare , con mio grande orgoglio, due anni fa un Lambrusco di camillo , alla sua affermazione (con boccuccia quasi chiusa) : sembra un Sagrantino con le bolle vinificato nella stalla di mio zio" , mi ha fatto scompisciare dal ridere ...
...ah ... poi gli ho aperto un Torcularia di Carra e un Salici (rifermentato in bottiglia) di Monte delle Vigne e li ha tracannati senza ritegno... 8)


Non mi riferivo ovviamente a te come detrattore, ma a tutta la schiera di pramzan che si comprano l'Otello solo perché ha la bottiglia colorata di rosa shocking e poi pretendono che il Lambrusco sia quella roba lì.

Un bel Sagrantino rifermentato in bottiglia sarebbe da fare :lol: :lol: con sta moda dei rifermentati che c'è adesso!

p.s. I Salici benissimo (e anche uno dei miei preferiti) ma Carra no ti prego!
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2016

Messaggioda Wineduck » 14 dic 2016 21:06

Che figata ragazzi! Per uno che non riesce più a frequentare il forum da mesi, leggere questo approfondito dibattito sul Lambrusco è quasi da orgasmo.
Finiti i tempi di quando qui c'erano solo enofighetti che dibattevano di vini virtuali come Montrachet, Chambertin e Lafite che nessuno di noi riusciva mai a bere (e chissà se loro li bevevano veramente!!!!!!!).
Finalmente questo forum rispecchia veramente la società italiana attuale, la vita reale dei suoi abitanti, le loro aspirazioni, i loro sogni e la loro ambizione ad essere un paese leader nel mondo, nel vino come in molti altri settori (ad esempio l'informatica, le banche, le telecomunicazioni, la gestione dei rifiuti e molti altri)
Per fortuna qui i politici, che sono tutti notoriamente corrotti e completamente avulsi dalla vita reale, non ci bazzicano. Noi siamo genti oneste e beviamo vini veri e sinceri. Niente roba fatta con le polverine o con qualche OGM che ci rifilano le multinazionali per poi avvelenarci definitivamente con i loro farmaci malefici.

Proporrei di nominare Chris715 Presidente onorario e permanente del Forum GR e di far apparire il suo volto sullo sfondo di tutti i nostri schermi! E' stato chiaramente un antesignano ed un illuminato precursore di questi nostri tempi attuali: lui ci ha indicato la via e noi lo seguiremo fino alla fine dei nostri giorni!
Heia! Heia! Heia! Alalà!


(anch'io mi metto avanti)
"Woke up this morning with a wine glass in my hand - Whose wine? What wine? - Where the hell did I dine? - Must have been a dream - I don't believe where I've been - Come on, let's do it again"
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2016

Messaggioda vinogodi » 14 dic 2016 21:29

Wineduck ha scritto:Che figata ragazzi! Per uno che non riesce più a frequentare il forum da mesi, leggere questo approfondito dibattito sul Lambrusco è quasi da orgasmo.
Finiti i tempi di quando qui c'erano solo enofighetti che dibattevano di vini virtuali come Montrachet, Chambertin e Lafite che nessuno di noi riusciva mai a bere (e chissà se loro li bevevano veramente!!!!!!!).
Finalmente questo forum rispecchia veramente la società italiana attuale, la vita reale dei suoi abitanti, le loro aspirazioni, i loro sogni e la loro ambizione ad essere un paese leader nel mondo, nel vino come in molti altri settori (ad esempio l'informatica, le banche, le telecomunicazioni, la gestione dei rifiuti e molti altri)
Per fortuna qui i politici, che sono tutti notoriamente corrotti e completamente avulsi dalla vita reale, non ci bazzicano. Noi siamo genti oneste e beviamo vini veri e sinceri. Niente roba fatta con le polverine o con qualche OGM che ci rifilano le multinazionali per poi avvelenarci definitivamente con i loro farmaci malefici.

Proporrei di nominare Chris715 Presidente onorario e permanente del Forum GR e di far apparire il suo volto sullo sfondo di tutti i nostri schermi! E' stato chiaramente un antesignano ed un illuminato precursore di questi nostri tempi attuali: lui ci ha indicato la via e noi lo seguiremo fino alla fine dei nostri giorni!
Heia! Heia! Heia! Alalà!


(anch'io mi metto avanti)
...Ale , quando bevi un bicchiere di troppo (di quello buono) ti adoro... :lol:
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