bigalan ha scritto:Pigigres: Dire che la maggior parte dei sommelier AIS che hai incontarto sono incompetenti è una cosa un tintinnino grave.
Fino a che scherziamo e ci confrontiamo ok.
Dire cose cosi' assurde e offendere una categoria mi sembra un pò esagerato .
Davvero vuoi continuare partendo da queste basi?

... ti ripeto che parlo dall'alto dei miei vent'anni di sommelier diplomato (seppur non praticante come mestiere) , sempre aggiornato e con tessera da sempre perfettamente oliata con quota associativa regolarmente pagata : sparare contro la categoria sarebbe come spararmi sul coglione sinistro con una Beretta calibro 9 corto , quindi controproducente visto che mi pace trombare quasi più che bere La Tache . Ai corsi AIS di Parma e dintorni ,che conosco molto bene perchè addirittura ne organizzai, mediamente partecipano un centinaio di corsisti , con una statistica alla mano comprendenti:
- 56% casalinghe benestanti sfaccendate che vogliono far bella figura con gli ospiti , solitamente di elevato rango sociale locale (professionisti , imprenditori , politici locali , commercianti , bancari/banchieri/ finanzieri, preti, dirigenti industriali , farmacisti , idraulici...)
- 29 % appassionati alle prime armi che tentano , a volte invano , di crearsi una cultura di base sul vino perchè fa figo , oggi va di moda e avere un argomento in più da mettere sul piatto alle infinite discussioni durante e i dopocena.
- 10% di camerieri che vogliono affrancarsi dalla loro triste condizione di mescitori di vivande o portapiatti per elevarsi a pseudoesperti di qualche cosa diventando quindi "camerieri specializzati nella mescita di vino" , il fantomatico Sommelier con la palandrana da pinguino e la tazza d'argento al collo sempre pronti a scaraffare anche lo Champagne o il vino sfuso da una caraffa all'altra pur di contemplare il pagano rito insegnato ai corsi , con tanto di candela , set di tovaglioli e ammennicoli/gadget di varia umanità e foggia .
- 2% Di professionisti del settore (commercianti , enotecari , ristoratori) che non capendo un cazzo di vino sperano comunque di apprendre il "verbo" che gli possa servire a prendere meno inculate commerciali possibili .
- 2% di "consapevoli" che i diplomini saranno solo una base su cui lavorare sodo e duro per arrivare ad una conoscenza almeno decente , comprendendo appieno che non bastano tre vite di matta e appassionatissima applicazione per essere considerati "esperti" nel campo del vino
- 1% di fanatici associazionalisti che pensano che fatto questo , possono spargersi a pascolare per il mondo evangelizzando i non diplomati alla "verità" enologica che solo con le librette di 1° , 2° e 3° livello si riesce a possedere , anche in temini gergali (fiera dell'assurdo dell'"abbastanza" e del "poco")