CRONACHE D'OSTERIA

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Francvino
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.28 - Wine is love

Messaggioda Francvino » 05 gen 2009 18:48

Dudley ha scritto:
M. de Hades ha scritto:
l'oste ha scritto:Sapeva benissimo che le nuove leve appartenenti alla sua squadra sono cresciuti e allenati in modo diverso da lui.
Un tempo il padrone era ancora quello che dava il nome alla squadra, mentre ora è il nome del padrone che serve a dar valore al business, come si dice oggi, dell’azienda.
I padroni sono diventati altri.



A me, invece, questo passaggio aveva fatto pensare a Prunotto.


Idem, anche io avevo pensato a Prunotto o Pio Cesare.


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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.28 - Wine is love

Messaggioda Dudley » 05 gen 2009 19:29

Deruj ha scritto:
Dudley ha scritto:Idem, anche io avevo pensato a Prunotto o Pio Cesare.

Prunotto è venuto in mente anche a me, ma poi ho preferito interpretare il passo in senso storico, come il periodo precedente può lasciar intendere ("Un tempo il padrone era ancora quello che dava il nome alla squadra, mentre ora è il nome del padrone che serve a dar valore al business, come si dice oggi, dell’azienda"), e non come un caso particolare ("I padroni sono diventati altri; i.e. Prunotto e /o Opera Pia")


Hai letto meglio di me, credo che il riferimento a Gaja sia inevitabile.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.38 - La campestre di barbaresco

Messaggioda l'oste » 05 gen 2009 19:54

Bravi tutti, (o forse ho messo troppi indizi?).
Inodvinati i tre produttori, non era facilissima la giovane promessa, ma come detto da Dedalus, c'erano indizi precisi anche lì. Solo "sfiorato" il cru di Rizzi che era il Fondetta (secondo me più "femminile" rispetto ai due fratelli Boito e Pajorè).
I vini erano Barbaresco 1978 Pio Cesare, Barbaresco Gaja 1998 e Fondetta 2004 di Rizzi.
L'idea della campestre è nata solo per fare delle note diverse dal solito, dei vini bevuti a cena e perchè la trasposizione/metafora permetteva di inserire le caratteristiche dell'evoluzione del vino durante la serata, i descrittori, il finale...

PS: grazie davvero per i messaggi in pvt. Mi è stato chiesto perchè ho diviso il racconto in tre post, dato che sarebbe stato più leggibile tutto di filato. In realtà, a parte provare creare una piccola suspence, l'ho fatto per non mettere il lungo racconto tutto in un post.
Nel caso lo compatto e ripubblico, devo informarmi sulle norme e regole editoriali per i 3ad personalizzati sul forum...
Sorriso.
Ultima modifica di l'oste il 06 gen 2009 01:55, modificato 1 volta in totale.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.38 - La campestre di barbaresco

Messaggioda Dedalus » 05 gen 2009 21:29

l'oste ha scritto:Nel caso lo compatto e ripubblico, devo informarmi sulle norme e regole editoriali per i 3ad personalizzati sul forum...
Sorriso.


Ovviamente uno può benissimo decidere di scrivere tutte le sue recensioni in un unico thread, e riempirlo di tutto il materiale che più gli piace. C'è chi ha detto (in tempi non sospetti e rivolto tanto per dirla com'è al gruppo AVR, che ha inaugurato la moda) che se uno vuole aprire un blog personale dovrebbe per coerenza farlo in uno spazio personale, e non dentro la struttura di un altro soggetto privato, editore di settore - ma per me la cosa non ha particolare peso.

Quello che mi interessa di più è l'eventuale pretesa di dettare il tenore della discussione, a mo' di moderatore in seconda, o in ottavo, o in sedicesimo, citando lo pseudonimo di un altro estroso della tastiera che forse qualcuno riuscirà ancora a ricordare. Come se si fosse cioé non nell'angolo preferito della pubblica piazza, ma a casa propria. Questo mi interessa.

Sorriso, beninteso.

p.s : sono assolutamente d'accordo circa la femminilità del Fondetta rispetto al Boito ed al Pajoré. E' il mio cru preferito, e nelle annate di buona concentrazione, purché non troppo calde, come la 1999, in cui riesce a dare anche quel pizzico di profondità ed autorevolezza in più, ritengo dia risultati notevoli.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.38 - La campestre di barbaresco

Messaggioda l'oste » 06 gen 2009 14:16

Dedalus ha scritto:Ovviamente uno può benissimo decidere di scrivere tutte le sue recensioni in un unico thread, e riempirlo di tutto il materiale che più gli piace. C'è chi ha detto (in tempi non sospetti e rivolto tanto per dirla com'è al gruppo AVR, che ha inaugurato la moda) che se uno vuole aprire un blog personale dovrebbe per coerenza farlo in uno spazio personale, e non dentro la struttura di un altro soggetto privato, editore di settore - ma per me la cosa non ha particolare peso.

Quello che mi interessa di più è l'eventuale pretesa di dettare il tenore della discussione, a mo' di moderatore in seconda, o in ottavo, o in sedicesimo, citando lo pseudonimo di un altro estroso della tastiera che forse qualcuno riuscirà ancora a ricordare. Come se si fosse cioé non nell'angolo preferito della pubblica piazza, ma a casa propria. Questo mi interessa.

Sorriso, beninteso.

Ti ringrazio per la benevolenza e la magnanimità, possiamo quindi continuare con gli AVR; i campani, i veneti, gli champagnisti eccetera, ad avere un thread personalizzato. Son soddisfazioni.
Se tu ti basi e citi "c'è chi ha detto....", dando cittadinanza a invidiucce anonime, allora hai voglia a leggere le stron@ate qui dentro che "c'è chi ha detto...". La fonte di una citazione è sempre importante, lei m'insegna, non si cita a banana.
Per le pretese di moderazione occulta che adombri, ti tranquillizzo e mi sembra di aver già espresso in precedenza che in questa osteria virtuale si accetta di tutto, chiedendo solo di seguire il senso di un topic e non le proprie menate e acrimonie personali. La prova è il talk show andato in scena dalle pagine 29 a 38.
Certo sono seriamente in dubbio che ti possa piacere l'ambiente, qui racconto i vini che bevo (cosa che sul forum tu non fai) e soprattutto nel farlo, sostengo il relativismo empirico, contro ogni assolutismo, difendendo il mio diritto di leggere i vini con la mia modesta esperienza non professionalista.
Qui dentro poi, si tratta anche il cazzeggio, il convivio, il cibo, la musica senza spartito e tanta leggerezza. Non superficialità attenzione (Leggerezza: vedi Lezioni Americane di Calvino).
Non 'è un ambiente molto serio, non ci si capziosizza troppo sulle opinioni altrui e soprattutto non si cerca di dimostrare nulla, solo raccontare, anche in modo "alternativo" o "creativo", se permetti. Ognuno si fa i racconti suoi, edificanti o no, per tua fortuna, non è obbligatorio leggerli. Stai tranquillo, se mi servisse un editor, conosco amici di molto bravi.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.38 - La campestre di barbaresco

Messaggioda Dedalus » 06 gen 2009 14:43

Quindi se ho capito bene ritieni di avere il diritto non solo di proporre l'argomento della discussione, come succede sempre e normalmente ogni volta che qualcuno apre un nuovo thread sul forum, ma di indirizzarne anche i modi e lo stile.

Non sono affatto d'accordo, ma non per questo intendo boicottare intenzionalmente il thread con l'esercizio dimostrativo della più radicale difformità di modo e stile rispetto al tuo preferito. Semplicemente continuerò a considerare questo e tutti gli altri thread come semplici thread del forum del Gambero Rosso, dotati di un oggetto a cui attenersi, ma non di più.

Ripromettendomi come ho già fatto di non insistere ad oltranza su temi che risultano sgraditi alle persone a cui sono rivolti, spero simmetricamente che questo mio atteggiamento non debba essere ritenuto un pregiudizio per la buona interazione fra di noi. Io ritengo che al di là dei motivi di attrito che possono sorgere per la normale disparità di veduta sulle più varie questioni, si debba guardare al buono che ognuno ha da offrire. Altrimenti si cade nella logica tribale già denunciata diversi anni fa (si può dire? sul forum di porthos, naturalmente) da ryangiggsisnumberone, nella propensione a tracciare piccole patrie enoiche e dialettiche che segnerebbero il fallimento della logica del forum aperto, aprendo l'era dei circuiti separati ed omologhi.

Sarò un nostalgico, ma penso che la dialettica in campo aperto abbia un valore insostituibile, e che la si possa coltivare solo attraverso la schiettezza di opinione e di espressione, paritariamente intesa. Vorrei che tu come vinogodi, Wineduck, majimbù e le tante altre persone di spessore con cui ho avuto l'occasione di incrociare le lame della parola sappiate che questo è il motivo interiore che mi spinge a continuare a riproporre un approccio che vedo benissimo mi porta spesso a tensioni che potrei facilmente risparmiarmi, e che mi costano.

Potrei facilmente dedicarmi a coltivare l'apprezzamento ed il favore più ampi, evitando accuratamente di toccare qualsiasi argomento o espressione suscettibili della reazione contraria di qualcuno. Penso che il vino serva a seguire il percorso esattamente opposto. Per questo lo amo, per questo ci credo e per questo preferisco dire quello che penso, anziché dire quello che mi farebbe comodo.

Spero di non essere l'unico.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.38 - La campestre di barbaresco

Messaggioda gremul » 06 gen 2009 15:55

Ciao Carissimo Andrea, ma quanto sta nevicando qui da noi oggi???
Preparati che c'ho una sete di vino della Madonna, tra un po' dobbiamo organizzare qualcosa!!!! :D
La diversità di ognuno di noi non è un'arma per discriminare, etichettare, ma una ricchezza (P.P. Pasolini)
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.38 - La campestre di barbaresco

Messaggioda diego » 06 gen 2009 16:05

Andrea (oste) complimenti per il racconto oserei dire veronelliano!

Mi dispiace vederti in battibecco con Rossano. Io apprezzo sia il tuo stile sia lo stile quasi opposto di Rossano.
Tu hai una visione olistica del mondovino che appassiona, Rossano si espone spesso con opinoni molto schiette e precise e questo lo apprezzo, soprattutto perchè è un professionista del mondo del vino e molti degli altri professionisti del vino sul forum leggono e scrivono o nulla o il minimo indispensabile.

Sono sicuro che troverete un equilibrio, anche perchè conoscendovi un po' entrambi non vedo le vostre visioni così inconciliabili...
Esiste una finestra specifica per esprimere compiutamente il carattere del territorio: sopra una certa resa per ettaro tale carattere si spegne, ma lo stesso accade anche sotto una certa resa per ettaro.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.38 - La campestre di barbaresco

Messaggioda Nebbiolino » 06 gen 2009 16:13

gremul ha scritto:Ciao Carissimo Andrea, ma quanto sta nevicando qui da noi oggi???
Preparati che c'ho una sete di vino della Madonna, tra un po' dobbiamo organizzare qualcosa!!!! :D



Brava, brava, tradiscimi in questo modo tanto evidente e crudele... Sei perfida.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.38 - La campestre di barbaresco

Messaggioda l'oste » 06 gen 2009 17:07

Dedalus ha scritto:Quindi se ho capito bene ritieni di avere il diritto non solo di proporre l'argomento della discussione, come succede sempre e normalmente ogni volta che qualcuno apre un nuovo thread sul forum, ma di indirizzarne anche i modi e lo stile.

Non l'ho mai scritto, anzi, rileggi: "mi sembra di aver già espresso in precedenza che in questa osteria virtuale si accetta di tutto, chiedendo solo di seguire il senso di un topic e non le proprie menate e acrimonie personali".
Non abbiamo lo stesso approccio, bene, pazienza, però a me non sembra di "fare le pulci" ai tuoi post, agli articoli o alle schede del Gambero che hai compilato. Vado per la mia strada, la dialettica mi piace per parlare di vino non di metodo.
Mi sembra invece (e non solo a me) che tu voglia spesso convincere, pardon, dimostrare, che le tue argomentazioni sono più solide, forse in quanto seriose e professionali. Hai anche "scannerizzato" un mio semplice racconto (e manca questo e manca quello, e le campestri non si corrono così...dai ecchepppallle...un po' di fantasia no?).
Comunque, mi spiace, qui c'è scritto osteria, scrivo solo prosa appassionata senza pretese di dettare dogmi o certezze assolute e non mi interessa cambiare il mio stile. Sto bene così, grazie.
Ultima modifica di l'oste il 06 gen 2009 19:03, modificato 1 volta in totale.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.38 - La campestre di barbaresco

Messaggioda l'oste » 06 gen 2009 17:09

gremul ha scritto:Ciao Carissimo Andrea, ma quanto sta nevicando qui da noi oggi???
Preparati che c'ho una sete di vino della Madonna, tra un po' dobbiamo organizzare qualcosa!!!! :D

Ho già tolto la neve dagli alberi del giardino due volte, per evitare che spezzi i rami.
Non preoccuparti, c'è ancora quello champagnino che attende...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.38 - La campestre di barbaresco

Messaggioda gremul » 06 gen 2009 18:16

Nebbiolino ha scritto:
gremul ha scritto:Ciao Carissimo Andrea, ma quanto sta nevicando qui da noi oggi???
Preparati che c'ho una sete di vino della Madonna, tra un po' dobbiamo organizzare qualcosa!!!! :D



Brava, brava, tradiscimi in questo modo tanto evidente e crudele... Sei perfida.


:D :D e tu che preferisci Ferrara a me??!
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.38 - La campestre di barbaresco

Messaggioda gremul » 06 gen 2009 18:18

l'oste ha scritto:
gremul ha scritto:Ciao Carissimo Andrea, ma quanto sta nevicando qui da noi oggi???
Preparati che c'ho una sete di vino della Madonna, tra un po' dobbiamo organizzare qualcosa!!!! :D

Ho già tolto la neve dagli alberi del giardino due volte, per evitare che spezzi i rami.
Non preoccuparti, c'è ancora quello champagnino che attende...


non vedo l'ora di sbevazzarlo finalmente!!!
mi sono appena fatto una passeggiata nel bosco in mezzo ai sentieri innevati, veramente molto suggestivo!! :)
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.38 - La campestre di barbaresco

Messaggioda Nebbiolino » 07 gen 2009 00:20

gremul ha scritto:
Nebbiolino ha scritto:
gremul ha scritto:Ciao Carissimo Andrea, ma quanto sta nevicando qui da noi oggi???
Preparati che c'ho una sete di vino della Madonna, tra un po' dobbiamo organizzare qualcosa!!!! :D



Brava, brava, tradiscimi in questo modo tanto evidente e crudele... Sei perfida.


:D :D e tu che preferisci Ferrara a me??!



Proprio tu parli? Io, almeno, quando devo andare in visita ai parenti della fanciulla non devo cambiare continente... :P :P :P
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda l'oste » 07 gen 2009 03:29

Il Comandante ha scritto:un esempio per me di vino spettacolare all'uscita e che nel tempo ha, perlomeno in parte, deluso quello che si poteva presagire è il Vigna Rionda '96 di Massolino. Che non è morto come lo Chardonnay di Planeta -e ci mancherebbe- ma è passato dalla categoria del grande/grandissimo, che pareva pertinergli all'uscita, a quella del semplicemente buono (quando va bene).

Dal resoconto della recente barolata di '96 in AVR, leggo che il tuo giudizio potrebbe essere cambiato ancora, raggiungendo l'eccellenza.
Credo tu sia d'accordo che ogni occasione di bevuta aggiunge esperienza alla statistica su un dato vino.
Questa occasione forse potrebbe spiegare cosa intendo per relativismo empirico: VR '96, stesso vino, stesso degustatore, diverse risultanze, diversi pareri.
Per questo motivo per me è importante seguire nel tempo la vita di un dato vino, tenendo per prudenza il tono valutativo un po' lontano dall'assoluto sperticato (positivo o negativo che sia) e più vicino alla stretta esperienza empirica. Sia che si parli di un merlot modernista, che di un cru blasonato di barolo, le sorprese, per fortuna, possono essere sempre in arrivo.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda Il Comandante » 07 gen 2009 10:09

l'oste ha scritto:Dal resoconto della recente barolata di '96 in AVR, leggo che il tuo giudizio potrebbe essere cambiato ancora, raggiungendo l'eccellenza.
Credo tu sia d'accordo che ogni occasione di bevuta aggiunge esperienza alla statistica su un dato vino.
Questa occasione forse potrebbe spiegare cosa intendo per relativismo empirico: VR '96, stesso vino, stesso degustatore, diverse risultanze, diversi pareri.
Per questo motivo per me è importante seguire nel tempo la vita di un dato vino, tenendo per prudenza il tono valutativo un po' lontano dall'assoluto sperticato (positivo o negativo che sia) e più vicino alla stretta esperienza empirica. Sia che si parli di un merlot modernista, che di un cru blasonato di barolo, le sorprese, per fortuna, possono essere sempre in arrivo.


Da Marco gli avevo dato 89, in AVR alla cieca mi pare 90 o 91 (è stata sicuramente la bottiglia più buona di VR '96 di Massolino che mi sia capitata negli ultimi anni).
Nessuna sconvolgente sorpresa dunque, ma una rettifica del tiro verso l'alto. Non è comunque il vino da quasi 95/100 che mi era parso all'uscita, oggi è un vino di cui le bottiglia più buone possono arrivare a 90 punti; non vedo una modifica sostanziale del quadro generale da me individuato. Comunque sono sempre pronto a cambiare idea, su qualsiasi argomento e su qualsiasi giudizio.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda l'oste » 07 gen 2009 13:08

Il Comandante ha scritto:Da Marco gli avevo dato 89, in AVR alla cieca mi pare 90 o 91 (è stata sicuramente la bottiglia più buona di VR '96 di Massolino che mi sia capitata negli ultimi anni).
Nessuna sconvolgente sorpresa dunque, ma una rettifica del tiro verso l'alto. Non è comunque il vino da quasi 95/100 che mi era parso all'uscita, oggi è un vino di cui le bottiglia più buone possono arrivare a 90 punti; non vedo una modifica sostanziale del quadro generale da me individuato. Comunque sono sempre pronto a cambiare idea, su qualsiasi argomento e su qualsiasi giudizio.

Mi sembra che una forbice da 95 a 89 sia comunque una bella modifica dall'uscita ad ora.
In mezzo c'è l'eccellenza, i tre bicchieri ecc ecc. e la forbice non dipende certo dal degustatore ma dall'imprevedibilità del vino e dell'evoluzione.
Se ad esempio tu fossi Parker, con il 95/100 all'uscita il VR sarebbe schizzato in alto anche come prezzo.
Chissà come sarà VR tra qualche altro annetto, magari tornerà ai valori dell'uscita.

PS: sono assolutamente convinto che sei sempre pronto a cambiare idea, con te si discute con piacere, (anche quando non cambi parere), perchè cerchi di capire il punto di vista altrui e non solo avversarlo per supportare la tua posizione.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda JohnnyTheFly » 08 gen 2009 01:28

l'oste ha scritto:
Il Comandante ha scritto:un esempio per me di vino spettacolare all'uscita e che nel tempo ha, perlomeno in parte, deluso quello che si poteva presagire è il Vigna Rionda '96 di Massolino. Che non è morto come lo Chardonnay di Planeta -e ci mancherebbe- ma è passato dalla categoria del grande/grandissimo, che pareva pertinergli all'uscita, a quella del semplicemente buono (quando va bene).

Dal resoconto della recente barolata di '96 in AVR, leggo che il tuo giudizio potrebbe essere cambiato ancora, raggiungendo l'eccellenza.
Credo tu sia d'accordo che ogni occasione di bevuta aggiunge esperienza alla statistica su un dato vino.
Questa occasione forse potrebbe spiegare cosa intendo per relativismo empirico: VR '96, stesso vino, stesso degustatore, diverse risultanze, diversi pareri.
Per questo motivo per me è importante seguire nel tempo la vita di un dato vino, tenendo per prudenza il tono valutativo un po' lontano dall'assoluto sperticato (positivo o negativo che sia) e più vicino alla stretta esperienza empirica. Sia che si parli di un merlot modernista, che di un cru blasonato di barolo, le sorprese, per fortuna, possono essere sempre in arrivo.

Infatti. Ne sono una prova musicale di questa tesi gli America del celebre hit generazionale A Horse With No Name. Seguendoli nel tempo sono notevolmente cresciuti nel giudizio valutativo. Adesso non possono assolutamente non piacere. Non hanno niente da invidiare a, che ne so, Tom Waits.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda l'oste » 08 gen 2009 02:07

JohnnyTheFly ha scritto:
l'oste ha scritto:Per questo motivo per me è importante seguire nel tempo la vita di un dato vino, tenendo per prudenza il tono valutativo un po' lontano dall'assoluto sperticato (positivo o negativo che sia) e più vicino alla stretta esperienza empirica.

Infatti. Ne sono una prova musicale di questa tesi gli America del celebre hit generazionale A Horse With No Name. Seguendoli nel tempo sono notevolmente cresciuti nel giudizio valutativo. Adesso non possono assolutamente non piacere. Non hanno niente da invidiare a, che ne so, Tom Waits.

Bella battuta, caro Pet "shop boys" sound...
Aggiungo solo la fine della mia frase, il nocciolo, anche per la musica, sta lì. Esperienza empirica, personale s'intende.
Per il mio udito deviato, seguire gli America nel tempo sarebbe stato buttarlo via, il tempo.
Mentre so che chi ama le canzoncine tra le onde, può impazzire di saltelli e di "wow!" per il sound fresco/biondo del duo che dice di essersi ispirato addiritttura agli Everly Bros. e a Neil Young (lo imitano sconvenientemente, proprio nella canzone che citi).

Sull'ultima frase hai totalmente ragione, gli America non hanno nulla da invidiare a Tom Waits, anzi, hanno venduto sicuramente molte più copie di dischi del mio amato "voce grattugiata", sono stati più suonati alle feste in spiaggia e con i loro hits hanno fatto da colonna sonora a molte più "limonate" (pomiciate) adolescenziali.

E' chi ascolta gli America, invece, che deve invidiare qualcosa a chi ascolta Tom Waits.

Sorriso, occhiolino e swordfishtrombones...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda l'oste » 08 gen 2009 12:41

albi ha scritto:Orco, a me piacciono sia gli America (primi due dischi)sia il gin soaked boy Waits.
Sister golden hair per il cucco, Downtown train per l'addio.....
E bevo con piacere la Bonarda di Albani come un Barbaresco dei Produttori.
A seconda di umore, circostanze e ambiente.
I Giapponesi perlerebbero di Ukiyoe, il mondo fluttuante.
Da noi carpe diem.
L'importante è non essere nè astemi, nè sordi :D

E' solo un gioco, tra me e JtF c'è un continuo e scherzoso sfottò musicale, mentre poi in realtà abbiamo gusti musicali abbastanza simili.
Nel senso che gli America non piacciono a entrambi (non so lui, ma io non amo nemmeno la bonarda, per sincerità). Sorrisaccio.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda Dedalus » 08 gen 2009 13:35

l'oste ha scritto:
Il Comandante ha scritto:Da Marco gli avevo dato 89, in AVR alla cieca mi pare 90 o 91 (è stata sicuramente la bottiglia più buona di VR '96 di Massolino che mi sia capitata negli ultimi anni).
Nessuna sconvolgente sorpresa dunque, ma una rettifica del tiro verso l'alto. Non è comunque il vino da quasi 95/100 che mi era parso all'uscita, oggi è un vino di cui le bottiglia più buone possono arrivare a 90 punti; non vedo una modifica sostanziale del quadro generale da me individuato. Comunque sono sempre pronto a cambiare idea, su qualsiasi argomento e su qualsiasi giudizio.

Mi sembra che una forbice da 95 a 89 sia comunque una bella modifica dall'uscita ad ora.
In mezzo c'è l'eccellenza, i tre bicchieri ecc ecc. e la forbice non dipende certo dal degustatore ma dall'imprevedibilità del vino e dell'evoluzione.
Se ad esempio tu fossi Parker, con il 95/100 all'uscita il VR sarebbe schizzato in alto anche come prezzo.
Chissà come sarà VR tra qualche altro annetto, magari tornerà ai valori dell'uscita.

PS: sono assolutamente convinto che sei sempre pronto a cambiare idea, con te si discute con piacere, (anche quando non cambi parere), perchè cerchi di capire il punto di vista altrui e non solo avversarlo per supportare la tua posizione.


Io invece penso che la variabilità di giudizio nel tempo riguardi proprio il degustatore, e non il vino, che sia in forte misura una questione di esperienza. Mi permetto di dirlo davanti a Picard di cui è inutile sottolineare le doti per il fatto che abbiamo all'incirca la stessa anzianità di bevuta, quindi quello che dico per lui vale anche per me.

Se a giudicare il Vigna Rionda fosse stato un degustatore capace di essere paragonato per la Langa a quanto Parker è per Bordeaux, anche da giovanissimo avrebbe con un minimo di approssimazione beccato la valutazione giusta. Giusta rispetto alla sua soggettiva misura, s'intende. E senza voler pretendere di dire cose definitive, di degustatori che hanno detto la loro all'uscita e che davanti alle evidenti e perentorie chiusure di questi anni non si sono spostati di un millimetro, sapendo intercettare anche dietro quello schermo il valore costante del vino, spiegandone con puntualità i motivi degustativi, ce ne sono pure.

La variabilità di bottiglia dovuta alla variabilità del tappo e/o del lotto e/o delle micrometriche condizioni di conservazione riscontrabili anche in cantine perfettamente idonee è un tema importante, che può dare ragione concettuale di un approccio relativista. Ma nella pratica, per vini che non siano molto vecchi è sempre marginale, sia per la frequenza di bottiglie significativamente difformi, sia per lo scostamento medio fra queste e quelle normali. Insomma, il relativismo è un fattore da considerare consapevolmente per evitare inutili guerre di parola, ma come già detto se elevato al rango di fattore principale del metodo sono a mio avviso più le distorsioni che le correzioni.

In questo caso, ulteriore danno a cui non avevo pensato, tende a sottrarre al degustatore a cui non tornano i conti lo stimolo di capirne di più. "E' il relativismo di bottiglia, non si può dire, non si può capire". E invece no, il più delle volte si può dire benissimo, basta guardare più da vicino. Magari con qualcuno più esperto che ti metta in mano le chiavi per aprire la serratura, come sempre.
Ultima modifica di Dedalus il 08 gen 2009 13:57, modificato 1 volta in totale.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.38 - La campestre di barbaresco

Messaggioda Dedalus » 08 gen 2009 13:43

Non per niente con i produttori per cui la variabilità di bottiglia è davvero un problema reale, che ostacola seriamente la comprensione del vino e la fissazione (sempre soggettiva, eh!) di un livello qualitativo appropriato, si fanno discussioni a parte e le si tratta come anomalie. Alcuni addirittura si rifiutano di considerarli accettabili come produttori di qualità, bocciandoli a priori per il solo motivo della variabilità di bottiglia, a prescindere dalla qualità dei vini. Io non sono d'accordo, ma questo indica comunque che con la maggioranza dei produttori la variabilità di bottiglia, pur esistendo sempre, per grandezza e frequenza non è un problema di primo piano.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.38 - La campestre di barbaresco

Messaggioda Dedalus » 08 gen 2009 13:58

...

...aheeemmm

...come sono andato, questa volta, a tono saputo?

:oops:
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.38 - La campestre di barbaresco

Messaggioda vinogodi » 08 gen 2009 14:00

Dedalus ha scritto:...

...aheeemmm

...come sono andato, questa volta, a tono saputo?

:oops:
... direi nello standard . Prima di dare un giudizio , oggettivo ,leggo però ...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.38 - La campestre di barbaresco

Messaggioda gremul » 08 gen 2009 14:29

vinogodi ha scritto:.. direi nello standard .


quoto, non si è capito quasi nulla come sempre :lol: :lol: :lol:
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