Dedalus ha scritto:Ovviamente uno può benissimo decidere di scrivere tutte le sue recensioni in un unico thread, e riempirlo di tutto il materiale che più gli piace. C'è chi ha detto (in tempi non sospetti e rivolto tanto per dirla com'è al gruppo AVR, che ha inaugurato la moda) che se uno vuole aprire un blog personale dovrebbe per coerenza farlo in uno spazio personale, e non dentro la struttura di un altro soggetto privato, editore di settore - ma per me la cosa non ha particolare peso.
Quello che mi interessa di più è l'eventuale pretesa di dettare il tenore della discussione, a mo' di moderatore in seconda, o in ottavo, o in sedicesimo, citando lo pseudonimo di un altro estroso della tastiera che forse qualcuno riuscirà ancora a ricordare. Come se si fosse cioé non nell'angolo preferito della pubblica piazza, ma a casa propria. Questo mi interessa.
Sorriso, beninteso.
Ti ringrazio per la benevolenza e la magnanimità, possiamo quindi continuare con gli AVR; i campani, i veneti, gli champagnisti eccetera, ad avere un thread personalizzato. Son soddisfazioni.
Se tu ti basi e citi "c'è chi ha detto....", dando cittadinanza a invidiucce anonime, allora hai voglia a leggere le stron@ate qui dentro che "c'è chi ha detto...". La fonte di una citazione è sempre importante, lei m'insegna, non si cita a banana.
Per le pretese di moderazione occulta che adombri, ti tranquillizzo e mi sembra di aver già espresso in precedenza che in questa osteria virtuale si accetta di tutto, chiedendo solo di seguire il senso di un topic e non le proprie menate e acrimonie personali. La prova è il talk show andato in scena dalle pagine 29 a 38.
Certo sono seriamente in dubbio che ti possa piacere l'ambiente, qui racconto i vini che bevo (cosa che sul forum tu non fai) e soprattutto nel farlo, sostengo il relativismo empirico, contro ogni assolutismo, difendendo il mio diritto di leggere i vini con la mia modesta esperienza non professionalista.
Qui dentro poi, si tratta anche il cazzeggio, il convivio, il cibo, la musica senza spartito e tanta leggerezza. Non superficialità attenzione (Leggerezza: vedi Lezioni Americane di Calvino).
Non 'è un ambiente molto serio, non ci si capziosizza troppo sulle opinioni altrui e soprattutto non si cerca di dimostrare nulla, solo raccontare, anche in modo "alternativo" o "creativo", se permetti. Ognuno si fa i racconti suoi, edificanti o no, per tua fortuna, non è obbligatorio leggerli. Stai tranquillo, se mi servisse un editor, conosco amici di molto bravi.