Konstantin_Levin88 ha scritto:maxer ha scritto:Konstantin_Levin88 ha scritto:Fra qualche anno sono 80 per il baldo Baldo.... poteva anche tenerselo sto dolcetto... Mi chiedo chi porterà avanti la cantina, probabilmente sua nipote (oh, non gliela sto tirando, gli allungo la vita!)
..... ma quanto cattivo gusto, fuori posto, in questa nota !
Senz' altro la peggiore, da quando sono nel Forum
Te la potevi proprio risparmiare .....
Hai ragione, me ne sono accorto ora rileggendo, mi è uscita male.
Intendo: se dopo i 70 anni si investe in un progetto a lungo termine, come una vigna, o un'attività, è normale pensare al destino di quell'attività nel giorno, non così distante per la tirannia del tempo, in cui non si sarà più in grado di portarla avanti. Se si hanno figli è lecito chiedersi se saranno interessati a portarla avanti loro, e in caso contrario, se sarà possibile per loro liquidarla.
Nel caso di Rivella, mi faceva strano questo: una vigna necessita di molti anni per entrare nella fase produttiva "matura". Il nebbiolo soprattutto. Augurandogli tutto il bene del mondo, mi chiedo che senso ci sia nell'espiantare quella vigna di 3-4000 metri di dolcetto di 50 anni, una delle ultime in Langa esposte in pieno sud, per mettere del nebbiolo. È un investimento? Se sì, per chi?
(Ah, nessuna grandinata ha mai obbligato ad espiantare una vigna adulta, al massimo perdi due annate di produzione).
..... grazie del chiarimento
Ora ti sei riguadagnato la mia stima, se ti può interessare, non so
Per il tema "investimento", ti faccio un esempio simile, chiedendoti : hai mai conosciuto il grande 'cavaliere delle Langhe, l' 87enne Lorenzo Accomasso ?
Tre anni fa, durante l' ennesima visita da lui, mi ero accorto di notevoli lavori in corso in vigna ; a domanda, mi rispose che stava espiantando, non ricordo bene, se del Dolcetto o della Barbera, per piantare delle barbatelle di Nebbiolo
Alla sua allora tenera età di 84 anni, senza figli, senza moglie, senza la sorella che l' aveva lasciato da poco, con suo profondo dolore !
I veri vignaioli piemontesi sono così : non tutti lavorano solo per l' investimento, ma altri, secondo me i migliori come persone, vivono con lo sguardo rivolto al loro splendido vino, le loro vigne, la loro terra, sempre difendendo il loro territorio, che sentono parte della loro vita, da quando sono nati a quando ci lasceranno
Ecco, i vari Rivella, Accomasso, Roddolo, Beppe Rinaldi, i più giovani Fabio Alessandria (Burlotto) e Maria Teresa Mascarello (e ne dimentico sicuramente molti altri) sono, saranno o son stati così, veri pilastri della storia delle Langhe
E in più, donne o uomini di pura "razza" piemontese .....
e nessuno si azzardi (cit. zampaflex) a darmi del razzista per questo finale ! 