AGOSTANE BEVUTE

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Alberto
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Re: AGOSTANE BEVUTE

Messaggioda Alberto » 06 ago 2015 20:13

Negli ultimi giorni:

Grave del Friuli Pinot Grigio Lamis, Forchir, 2010
Freschezza acida e di frutto ancora giovanile, pure una bella sapidità di fondo, ma tutto quanto rigidino e molto tecnico/impersonale...preferisco altre interpretazioni, ben più "sporche" e di personalità, del vitigno.

AA Pinot Nero Mason, Manincor, 2007
Acid(issim)o, verticale ed anche elegante nel profilo aromatico e del fruttino (nemmeno troppo chiaro), ma complessivamente già un filo troppo evoluto IMHO...e non credo sia un problema di bottiglia. "Drink up very soon".

Kriek Lambic, Boon, 2012
E' la Kriek "base" di Boon, con solo 4% di alcol sicuramente la più beverina...anzi più che beverina, beverona: personalmente me ne sarei tracannato una damigiana, altro che una bottiglietta da 37.5: leggiadra, con acidità e dolcezza del frutto perfettamente equilibrate e fuse, ed un finale che lascia una bocca fresca e pulita come poche altre.
Should auld acquaintance be forgot, and never brought to mind?
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For auld lang syne, my dear, for auld lang syne,
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Re: AGOSTANE BEVUTE

Messaggioda alì65 » 06 ago 2015 20:27

landmax ha scritto:
alì65 ha scritto:non condivido questo tuo passaggio.."...mi pare di riscontrare una tendenza a vini mediamente più concentrati mano a mano che si sale dal livello AOC al 1er al GC. Ciò spiega anche, almeno in parte, perchè tu abbia trovato il vino di De Montille più elegante rispetto a certi Batard o Montrachet bevuti, proprio perché in questi ultimi il grado di concentrazione è superiore e contrastare una grande opulenza con una altrettanto grande freschezza/sapidità, per dargli eleganza e scioltezza di beva..

è la filosofia o stile che predomina, non la qualità più o meno alta del cru.....di esempi ce ne sarebbero vari, Echezeaux DRC, C.Dugat sui Griottes, Chapelle e LSJ, Leroy e i Cros Parantoux di MCamuzet e ERouget


Naturalmente ho fatto una generalizzazione (e infatti ho parlato di "tendenza" a vini "mediamente" più concentrati) e naturalmente esistono le eccezioni, come gli esempi che tu citi (alcuni dei quali ho bevuto anch'io), ma io non lego queste eccezioni allo stile del produttore, ma piuttosto al cru, tanto è vero che, solo per fare alcuni esempi: il Grands Echezeaux DRC è decisamente più concentrato del suo Echezeaux, lo Chambertin di Leroy è un carrarmato a confronto del suo Charmes, come così lo Chambertin di Rousseau rispetto al suo Chapelle. Stesso produttore, concentrazioni diverse. Non è solo un fatto di stile del produttore.

Così anche tra i bianchi: negli ultimi due mesi ho bevuto prima il Montrachet e poi il 1er Champ Gain di Sauzet. Due concentrazioni molto diverse (pur nello stile del produttore improntato alla ricerca della finezza e dell'eleganza, più che dell'estrazione e della potenza).

E allora le differenze sono attribuibili solo ai differenti cru? Questi giocano certamente un ruolo molto importante (e infatti i rossi che ho citato sopra appartengono tutti alla categoria dei GC, pur avendo concentrazioni molto diverse tra loro). Tuttavia, a me pare innegabile la "tendenza" dei produttori di Borgogna a concentrare maggiormente sui vini di maggior pregio, mano a mano che si sale su per la scala gerarchica. E ciò, almeno in parte, a prescindere dallo stile del singolo produttore. E forse, ed è questo il mio dubbio, almeno in parte anche a prescindere dalla potenza del cru in sè. Come se i produttori di Borgogna, quando hanno in mano un GC, ricerchino volutamente una maggior pienezza e concentrazione rispetto a quella che ricercano in un 1er (e sempre facendo un discorso "di massima"). Sbaglio?


secondo me hai fatto un pò di confusione ma rispetto il tuo modo di vedere ed interpretare questi vini....
futuro roseo, si preannuncia un 2025 da urlo!!!
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Re: AGOSTANE BEVUTE

Messaggioda and.car » 06 ago 2015 20:32

ZEL WINE ha scritto:
and.car ha scritto:
ZEL WINE ha scritto:
and.car ha scritto:
vinotec ha scritto:- GIULIO FERRARI RISERVA DEL FONDATORE 2000: a me, che piacciono champagne o franciacorta molto freschi(di annata), non è piaciuto molto, a differenza delle signore e di Claudio che hanno molto apprezzato: naso da caterpillar che faceva sparire il DOM, ma si sentiva già da lì la nota ossidativa che ad alcuni (francesi in testa) piace molto, ma a me no; in bocca secondo me se non era scollinato, era al vertice della parabola gustativa e può solo peggiorare: :D :D :D


Bevuto un paio di giorni fa, stesse identiche sensazioni: naso esplosivo ma bocca non in linea con il naso...non ho sentito note ossidative sinceramente, ma solo una mancanza di acidità a sostenere tutta quella bella materia, che inesorabilmente ha compromesso la beva..comunque sia al naso era meraviglioso, un gran prodotto! come giustamente hai detto tu, confermo che da ora può solo "peggiorare"..


una curiosita': su che basi affermi che puo' solo "peggiorare" ?


Vediamola al contrario:non penso che migliori,è bello evoluto anche nel colore oltre che al naso...senza una gran acidità a supportare gli anni per me è arrivato all'apice!


Lo riprovo, mi fa specie un GF "appena" sboccato in parabola discendente: quando sono ancora stra godibili gli anni 80, per non parlare dei primi anni 90


Magari sarà stata la bottiglia...però ho avuto la stessa percezione di vinotec! :wink:
Lo spreco della vita si trova nell’amore che non si è saputo dare, nel potere che non si è saputo utilizzare, nell'egoistica prudenza che ci ha impedito di rischiare e che, evitandoci un dispiacere, ci ha fatto mancare la felicità. [Oscar Wilde]
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Re: AGOSTANE BEVUTE

Messaggioda chris715 » 07 ago 2015 07:45

grandissima sorpresa MALVASIA EMILIA DESPINA QUARTICELLO ( 2013 )

Vino naturalmente Bio , non filtrato , rifermentato in bottiglia .

Per questa calda estate , ci stava proprio , la MALVASIA rifermentata in btg. secondo me è ottima , perde quel suo leggero abboccato che di natura ha e diventa veramente interessante .
Non essendo filtrato il vino è giallo torbido , il naso ed il sapore sono di pompelmo , buona acidità . Chapeau .
Ciao ,
Chris .
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Re: AGOSTANE BEVUTE

Messaggioda gmi1 » 07 ago 2015 08:47

chris715 ha scritto:grandissima sorpresa MALVASIA EMILIA DESPINA QUARTICELLO ( 2013 )

Vino naturalmente Bio , non filtrato , rifermentato in bottiglia .

Per questa calda estate , ci stava proprio , la MALVASIA rifermentata in btg. secondo me è ottima , perde quel suo leggero abboccato che di natura ha e diventa veramente interessante .
Non essendo filtrato il vino è giallo torbido , il naso ed il sapore sono di pompelmo , buona acidità . Chapeau .


buonissimi I vini di Quarticello, li seguo da anni e migliorano continuamente.
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Re: AGOSTANE BEVUTE

Messaggioda paperofranco » 07 ago 2015 08:54

Feldmarschall 2012 Tiefenbrunner.
Giallo paglierino chiaro chiaro, profumo sottile e raffinato di fresche note agrumate ed eleganti sfumature speziate in perfetta sintonia; bocca di freschezza e tensione, ottima persistenza e chiusura coerente con il primo naso.
Bianco d’altura per eccellenza, ovviamente inarrivabile per qualsiasi altro muller- thurgau, rimane uno dei miei bianchi preferiti, e non mi ha mai deluso una volta.
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Re: AGOSTANE BEVUTE

Messaggioda landmax » 07 ago 2015 09:28

alì65 ha scritto:secondo me hai fatto un pò di confusione ma rispetto il tuo modo di vedere ed interpretare questi vini....


Solo per capire: dove secondo te avrei fatto della confusione?

Grazie mille.
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Re: AGOSTANE BEVUTE

Messaggioda paperofranco » 07 ago 2015 11:09

landmax ha scritto:
alì65 ha scritto:non condivido questo tuo passaggio.."...mi pare di riscontrare una tendenza a vini mediamente più concentrati mano a mano che si sale dal livello AOC al 1er al GC. Ciò spiega anche, almeno in parte, perchè tu abbia trovato il vino di De Montille più elegante rispetto a certi Batard o Montrachet bevuti, proprio perché in questi ultimi il grado di concentrazione è superiore e contrastare una grande opulenza con una altrettanto grande freschezza/sapidità, per dargli eleganza e scioltezza di beva..

è la filosofia o stile che predomina, non la qualità più o meno alta del cru.....di esempi ce ne sarebbero vari, Echezeaux DRC, C.Dugat sui Griottes, Chapelle e LSJ, Leroy e i Cros Parantoux di MCamuzet e ERouget


Naturalmente ho fatto una generalizzazione (e infatti ho parlato di "tendenza" a vini "mediamente" più concentrati) e naturalmente esistono le eccezioni, come gli esempi che tu citi (alcuni dei quali ho bevuto anch'io), ma io non lego queste eccezioni allo stile del produttore, ma piuttosto al cru, tanto è vero che, solo per fare alcuni esempi: il Grands Echezeaux DRC è decisamente più concentrato del suo Echezeaux, lo Chambertin di Leroy è un carrarmato a confronto del suo Charmes, come così lo Chambertin di Rousseau rispetto al suo Chapelle. Stesso produttore, concentrazioni diverse. Non è solo un fatto di stile del produttore.

Così anche tra i bianchi: negli ultimi due mesi ho bevuto prima il Montrachet e poi il 1er Champ Gain di Sauzet. Due concentrazioni molto diverse (pur nello stile del produttore improntato alla ricerca della finezza e dell'eleganza, più che dell'estrazione e della potenza).

E allora le differenze sono attribuibili solo ai differenti cru? Questi giocano certamente un ruolo molto importante (e infatti i rossi che ho citato sopra appartengono tutti alla categoria dei GC, pur avendo concentrazioni molto diverse tra loro). Tuttavia, a me pare innegabile la "tendenza" dei produttori di Borgogna a concentrare maggiormente sui vini di maggior pregio, mano a mano che si sale su per la scala gerarchica. E ciò, almeno in parte, a prescindere dallo stile del singolo produttore. E forse, ed è questo il mio dubbio, almeno in parte anche a prescindere dalla potenza del cru in sè. Come se i produttori di Borgogna, quando hanno in mano un GC, ricerchino volutamente una maggior pienezza e concentrazione rispetto a quella che ricercano in un 1er (e sempre facendo un discorso "di massima"). Sbaglio?


In base alla mia esperienza, secondo me, se si parla di “concentrazione”, vedi fittezza di colore e “fisicità” del sorso, ci si riferisce allo stile del produttore. Invece il “peso strutturale”, inteso più come intensità e profondità gustativa, esce naturalmente col salire dell’importanza della vigna, almeno nell’ambito della gamma di un produttore. Che poi ci siano dei village meglio di alcuni premier cru, o dei premier cru meglio di alcuni gran cru, è un altro paio di maniche.
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Re: AGOSTANE BEVUTE

Messaggioda landmax » 07 ago 2015 11:58

paperofranco ha scritto:In base alla mia esperienza, secondo me, se si parla di “concentrazione”, vedi fittezza di colore e “fisicità” del sorso, ci si riferisce allo stile del produttore. Invece il “peso strutturale”, inteso più come intensità e profondità gustativa, esce naturalmente col salire dell’importanza della vigna, almeno nell’ambito della gamma di un produttore. Che poi ci siano dei village meglio di alcuni premier cru, o dei premier cru meglio di alcuni gran cru, è un altro paio di maniche.


Grazie, Franco, per il tuo intervento.

E' possibile che sia come dici tu, e cioè che il "peso strutturale" di un vino (a quello alludevo quando parlavo di "concentrazione", in quanto, sempre sulla base dell'id quod plerumque accidit, intensità e profondità gustativa vanno tendenzialmente di pari passo con una maggiore "fisicità" e pienezza del sorso, un maggior estratto secco, per intenderci: o almeno questa è la mia impressione, fermo restando che le eccezioni ci sono) sia collegato "naturalmente" all'importanza della vigna, e dunque soltanto al cru, ma a me ha sempre fatto specie questa cosa: che è praticamente impossibile in Borgogna (eccezion fatta, forse, per Bernard Dugat Py) trovare un village pieno e ricco come un GC, così come è tendenzialmente difficile trovare un 1er cru pieno e ricco come un GC. E allora mi chiedo: è mai possibile che a nessun produttore sia mai venuto in mente di tirar fuori da un village una concentrazione superiore? Tale da poterlo paragonare a un 1er o GC, come estratto secco intendo (non necessariamente come "intensità e profondità gustativa")? E dire che di degustazioni alla cieca sulla Borgogna ne ho fatte, terroir per terroir, ma guarda caso, quando si andava a scoprire le bottiglie a fine serata, i più buoni, ricchi, complessi e profondi sono sempre quelli (GC, con qualche eccezione sui 1er). Io alla teoria della "naturalità" credo poco, pur convinto della valenza e dell'importanza dei cru, credo invece che la mano dei produttori spinga a rese inferiori su questi ultimi, proprio perché "ci si aspetta" un vino più intenso, pieno, ricco, articolato, ecc...
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Re: AGOSTANE BEVUTE

Messaggioda paperofranco » 07 ago 2015 12:36

landmax ha scritto:
paperofranco ha scritto:In base alla mia esperienza, secondo me, se si parla di “concentrazione”, vedi fittezza di colore e “fisicità” del sorso, ci si riferisce allo stile del produttore. Invece il “peso strutturale”, inteso più come intensità e profondità gustativa, esce naturalmente col salire dell’importanza della vigna, almeno nell’ambito della gamma di un produttore. Che poi ci siano dei village meglio di alcuni premier cru, o dei premier cru meglio di alcuni gran cru, è un altro paio di maniche.


Grazie, Franco, per il tuo intervento.

E' possibile che sia come dici tu, e cioè che il "peso strutturale" di un vino (a quello alludevo quando parlavo di "concentrazione", in quanto, sempre sulla base dell'id quod plerumque accidit, intensità e profondità gustativa vanno tendenzialmente di pari passo con una maggiore "fisicità" e pienezza del sorso, un maggior estratto secco, per intenderci: o almeno questa è la mia impressione, fermo restando che le eccezioni ci sono) sia collegato "naturalmente" all'importanza della vigna, e dunque soltanto al cru, ma a me ha sempre fatto specie questa cosa: che è praticamente impossibile in Borgogna (eccezion fatta, forse, per Bernard Dugat Py) trovare un village pieno e ricco come un GC, così come è tendenzialmente difficile trovare un 1er cru pieno e ricco come un GC. E allora mi chiedo: è mai possibile che a nessun produttore sia mai venuto in mente di tirar fuori da un village una concentrazione superiore? Tale da poterlo paragonare a un 1er o GC, come estratto secco intendo (non necessariamente come "intensità e profondità gustativa")? E dire che di degustazioni alla cieca sulla Borgogna ne ho fatte, terroir per terroir, ma guarda caso, quando si andava a scoprire le bottiglie a fine serata, i più buoni, ricchi, complessi e profondi sono sempre quelli (GC, con qualche eccezione sui 1er). Io alla teoria della "naturalità" credo poco, pur convinto della valenza e dell'importanza dei cru, credo invece che la mano dei produttori spinga a rese inferiori su questi ultimi, proprio perché "ci si aspetta" un vino più intenso, pieno, ricco, articolato, ecc...


Secondo me invece, la peculiarità della grande Borgogna rossa, sta proprio nel coniugare una grande intensità e lunghezza delle sensazioni gustative con una sensazione complessiva di “leggerezza”(la famosa "potenza senza peso"), almeno la Borgogna che amo, ma anche in generale.
Sicuramente sui vini top ci saranno anche rese più basse e selezione più attenta dei grappoli, ma io credo che la vigna faccia la differenza senza troppa fatica, e che i produttori tengano molto a queste gerarchie, la storia di quel posto mi sembra che lo dica abbastanza chiaramente.
Se poi vogliamo dire che se si prendono i loro “bourgogne” e i loro “village”, noi gli facciamo tranquillamente il culo coi nostri, e spendendo anche meno, con me si sfonda una porta aperta.
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Re: AGOSTANE BEVUTE

Messaggioda landmax » 07 ago 2015 13:01

paperofranco ha scritto:Secondo me invece, la peculiarità della grande Borgogna rossa, sta proprio nel coniugare una grande intensità e lunghezza delle sensazioni gustative con una sensazione complessiva di “leggerezza”(la famosa "potenza senza peso"), almeno la Borgogna che amo, ma anche in generale.
Sicuramente sui vini top ci saranno anche rese più basse e selezione più attenta dei grappoli, ma io credo che la vigna faccia la differenza senza troppa fatica, e che i produttori tengano molto a queste gerarchie, la storia di quel posto mi sembra che lo dica abbastanza chiaramente.
Se poi vogliamo dire che se si prendono i loro “bourgogne” e i loro “village”, noi gli facciamo tranquillamente il culo coi nostri, e spendendo anche meno, con me si sfonda una porta aperta.


Come si direbbe tra rapper, "amico, (non condivido, ma) ti rispetto!" :wink:
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Re: AGOSTANE BEVUTE

Messaggioda landmax » 07 ago 2015 13:04

paperofranco ha scritto:
landmax ha scritto:
paperofranco ha scritto:In base alla mia esperienza, secondo me, se si parla di “concentrazione”, vedi fittezza di colore e “fisicità” del sorso, ci si riferisce allo stile del produttore. Invece il “peso strutturale”, inteso più come intensità e profondità gustativa, esce naturalmente col salire dell’importanza della vigna, almeno nell’ambito della gamma di un produttore. Che poi ci siano dei village meglio di alcuni premier cru, o dei premier cru meglio di alcuni gran cru, è un altro paio di maniche.


Grazie, Franco, per il tuo intervento.

E' possibile che sia come dici tu, e cioè che il "peso strutturale" di un vino (a quello alludevo quando parlavo di "concentrazione", in quanto, sempre sulla base dell'id quod plerumque accidit, intensità e profondità gustativa vanno tendenzialmente di pari passo con una maggiore "fisicità" e pienezza del sorso, un maggior estratto secco, per intenderci: o almeno questa è la mia impressione, fermo restando che le eccezioni ci sono) sia collegato "naturalmente" all'importanza della vigna, e dunque soltanto al cru, ma a me ha sempre fatto specie questa cosa: che è praticamente impossibile in Borgogna (eccezion fatta, forse, per Bernard Dugat Py) trovare un village pieno e ricco come un GC, così come è tendenzialmente difficile trovare un 1er cru pieno e ricco come un GC. E allora mi chiedo: è mai possibile che a nessun produttore sia mai venuto in mente di tirar fuori da un village una concentrazione superiore? Tale da poterlo paragonare a un 1er o GC, come estratto secco intendo (non necessariamente come "intensità e profondità gustativa")? E dire che di degustazioni alla cieca sulla Borgogna ne ho fatte, terroir per terroir, ma guarda caso, quando si andava a scoprire le bottiglie a fine serata, i più buoni, ricchi, complessi e profondi sono sempre quelli (GC, con qualche eccezione sui 1er). Io alla teoria della "naturalità" credo poco, pur convinto della valenza e dell'importanza dei cru, credo invece che la mano dei produttori spinga a rese inferiori su questi ultimi, proprio perché "ci si aspetta" un vino più intenso, pieno, ricco, articolato, ecc...


Secondo me invece, la peculiarità della grande Borgogna rossa, sta proprio nel coniugare una grande intensità e lunghezza delle sensazioni gustative con una sensazione complessiva di “leggerezza”(la famosa "potenza senza peso"), almeno la Borgogna che amo, ma anche in generale.
Sicuramente sui vini top ci saranno anche rese più basse e selezione più attenta dei grappoli, ma io credo che la vigna faccia la differenza senza troppa fatica, e che i produttori tengano molto a queste gerarchie, la storia di quel posto mi sembra che lo dica abbastanza chiaramente.
Se poi vogliamo dire che se si prendono i loro “bourgogne” e i loro “village”, noi gli facciamo tranquillamente il culo coi nostri, e spendendo anche meno, con me si sfonda una porta aperta.


Certo che Vinogodi due parole su questo argomento le potrebbe spendere... avevo anche messo l'esca (Bernard Dugat Py)... :mrgreen:
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Re: AGOSTANE BEVUTE

Messaggioda marcolanc » 07 ago 2015 13:20

paperofranco ha scritto:Sicuramente sui vini top ci saranno anche rese più basse e selezione più attenta dei grappoli, ma io credo che la vigna faccia la differenza senza troppa fatica, e che i produttori tengano molto a queste gerarchie, la storia di quel posto mi sembra che lo dica abbastanza chiaramente.

La nostra chiacchierata dell'altra sera verteva soprattutto su questo punto: quanto dipende dalla vigna e quanto invece è una scelta del produttore...
Per restare in tema, ieri sera ho bevuto un Vosne-Romanée Aux Réas 2005 di A. F. Gros. Tutto sommato, una bella bevuta: attacco su note di frutta, ciliegia prima e ribes poi, che poi virano verso il cuoio, in un finale sufficientemente lungo. Tutto questo appoggiato su un tannino fine ed una buona acidità. Cosa mi è mancato? Un filo di struttura in più. Ma trattandosi di un Village (anche se di un Cru abbastanza "importante" per essere Village) ed un produttore discreto ma non certo nell'olimpo della Cote d'Or, nel bicchiere c'era quel che mi aspettavo: un vino discreto, ma non emozionante. A quel prezzo, onestamente in Italia trovo sicuramente di meglio.
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Re: AGOSTANE BEVUTE

Messaggioda alì65 » 07 ago 2015 20:01

landmax ha scritto:
alì65 ha scritto:secondo me hai fatto un pò di confusione ma rispetto il tuo modo di vedere ed interpretare questi vini....


Solo per capire: dove secondo te avrei fatto della confusione?

Grazie mille.


Franco ha avuto più tempo e meglio ha spiegato quello che volevo farti notare; non sempre il cru spicca per importanza se non è supportato dal manico
ci sono 1er che sono migliori di molti GC ma solo perchè quei GC sono vinificati da manici "normali" e non eccelsi

per me la differenza è più alta tra produttori che tra cru
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Re: AGOSTANE BEVUTE

Messaggioda alì65 » 07 ago 2015 20:03

landmax ha scritto:
paperofranco ha scritto:Secondo me invece, la peculiarità della grande Borgogna rossa, sta proprio nel coniugare una grande intensità e lunghezza delle sensazioni gustative con una sensazione complessiva di “leggerezza”(la famosa "potenza senza peso"), almeno la Borgogna che amo, ma anche in generale.
Sicuramente sui vini top ci saranno anche rese più basse e selezione più attenta dei grappoli, ma io credo che la vigna faccia la differenza senza troppa fatica, e che i produttori tengano molto a queste gerarchie, la storia di quel posto mi sembra che lo dica abbastanza chiaramente.
Se poi vogliamo dire che se si prendono i loro “bourgogne” e i loro “village”, noi gli facciamo tranquillamente il culo coi nostri, e spendendo anche meno, con me si sfonda una porta aperta.


Come si direbbe tra rapper, "amico, (non condivido, ma) ti rispetto!" :wink:


se si vuole cercare del peso nella bevuta di un PN di Borgogna bisognerebbe rivolgersi altrove e su altri vitigni, tutto dipende da cosa si vuole e cosa si cerca da certe bt.....e non parliamo mai di rapporto qualità/prezzo perchè qua non esiste
futuro roseo, si preannuncia un 2025 da urlo!!!
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Re: AGOSTANE BEVUTE

Messaggioda giucas » 07 ago 2015 23:50

...miscellanea di inizio mese...:...

VERDICCHIO 2006 COLLESTEFANO : ..ahimè scollinato. Le aspettative erano migliori :cry: .
VERDICCHIO SUPERIORE CASAL DI SERRA V.V. 2008 UMANI RONCHI:...integro e trasparente al colore. Naso elegante ed armonioso: fiori, lieve frutto bianco, muschio. Equilibrato. Scorre bene e si ricorda senza mostrare i muscoli. Come acqua marina. Vino di gran classe per la tipologia.
PINOT GRIGIO SOT LIS RIVIS 2008 RONCO DEL GELSO:..al limite. Molto molto :wink: .
FIANO 2009 PICARIELLO: ..vino delizioso per godibilità ed equilibrio. Colore integro e giovanile , note fumè , quasi torbate al naso, per un palato largo ma teso. Frutto bianco, lieve albicocca, e forse tanto altro a cercarlo. Memorabile per spessore e compiutezza :D :D :D
FIANO 2009 COLLI DI LAPIO: ...qualche nota ossidativa a naso,ma il palato tiene. In beva senza patemi, ma sinceramente anche senza grandi ricordi.
PINOT BIANCO SCHULTAUSER 2006 S.MICHELA APPIANO :.. scollinato.
COLLI BOLOGNESI PIGNOLETTO CLASSICO 2010 ERIOLI: ..colore da orange wine. Se si ha pazienza si libera da note improprie per virare sul frutto disidratato, su note di erbe amare e china. Palato complesso, secco, teso, quasi tannico. Originale ed ad un prezzo confidenziale. Pignoletto 'gravneriano' ?....
CORE 2012 MONTEVETRANO:..aglianico in purezza passato ragionevolmente in legno francese e fratellino minore ma non minorato del Montevetrano. Che dire senza rischiare il linciaggio degli enosnob.. :lol: ... ?...evita note dolci e banali, è abbastanza verticale e denso. A questi livello di prezzo ci fa la sua bella figura.
BARBARESCO RISERVA BOITO 2010 RIZZI : ..vino teso e salino , ammaliante, la cui descrizione su Intravino di Oddenino è perfettamente calzante. Tannino per me un po' amaricante, ma scommettendo sul futuro è una grande riuscita.
BARBARESCO 2004 CASTELLO DI VERDUNO: ..didattico per purezza e goduria. Diverse bottiglie bevute nel tempo: ha perso un po' di ciccia per stilizzarsi. In beva ottimale. Avercene....
BAROLO TORRIGLIONE 2007 GAGLIASSO:...nome non propriamente di moda o particolarmente citato in letteratura. Ma nel bicchiere , laicamente, c'è un barolo moderno con giudizio, mica banale, per altro in annata non memorabile. Una vera sorpresa, senza strafare :D .
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Re: AGOSTANE BEVUTE

Messaggioda max.giuli » 08 ago 2015 00:32

Bellavista Riserva Vittorio Moretti 2004 (sboccato 2010):
buona la partenza al naso, sembra abbastanza fresco anche se sulle solite e sole note di burro fuso, lievito e poca frutta gialla. Bocca da subito tutt'altro che fresca, poco sapida, poco dinamica, continua a tratti e con un finale scollegato ed amarognolo. Buono il perlage. Pochi minuti e le note ossidate diventano il filo conduttore di un vino che svanisce in un gelato alla nocciola. Proprio non ci siamo, il prezzo poi...
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Re: AGOSTANE BEVUTE

Messaggioda Alberto » 08 ago 2015 18:08

giucas ha scritto:PINOT GRIGIO SOT LIS RIVIS 2008 RONCO DEL GELSO:..al limite. Molto molto :wink: .

Annata dal fiato molto corto sui bianchi friulani, effettivmente... :roll:

giucas ha scritto:PINOT BIANCO SCHULTAUSER 2006 S.MICHELA APPIANO :.. scollinato.

Questo invece mi sorprende in negativo...lo ricordavo come un vino che, con tutti i suoi limiti, i 10 anni li tiene...
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Re: AGOSTANE BEVUTE

Messaggioda landmax » 09 ago 2015 12:50

alì65 ha scritto:
landmax ha scritto:
alì65 ha scritto:secondo me hai fatto un pò di confusione ma rispetto il tuo modo di vedere ed interpretare questi vini....


Solo per capire: dove secondo te avrei fatto della confusione?

Grazie mille.


Franco ha avuto più tempo e meglio ha spiegato quello che volevo farti notare; non sempre il cru spicca per importanza se non è supportato dal manico
ci sono 1er che sono migliori di molti GC ma solo perchè quei GC sono vinificati da manici "normali" e non eccelsi

per me la differenza è più alta tra produttori che tra cru


Ok, hai chiarito il tuo punto di vista, che peraltro condivido, la mia domanda e i miei dubbi, però, vertevano su altro (v. risposta successiva). Comunque non mi hai ancora fatto capire dove avrei fatto della confusione (a me pareva di aver fatto un discorso sì complesso, ma non contraddittorio). L'intervento di Franco è stato molto interessante, ma anche in questo caso mi pare che tu non abbia letto con attenzione quanto da lui scritto.
landmax
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Re: AGOSTANE BEVUTE

Messaggioda landmax » 09 ago 2015 13:00

alì65 ha scritto:
landmax ha scritto:
paperofranco ha scritto:Secondo me invece, la peculiarità della grande Borgogna rossa, sta proprio nel coniugare una grande intensità e lunghezza delle sensazioni gustative con una sensazione complessiva di “leggerezza”(la famosa "potenza senza peso"), almeno la Borgogna che amo, ma anche in generale.
Sicuramente sui vini top ci saranno anche rese più basse e selezione più attenta dei grappoli, ma io credo che la vigna faccia la differenza senza troppa fatica, e che i produttori tengano molto a queste gerarchie, la storia di quel posto mi sembra che lo dica abbastanza chiaramente.
Se poi vogliamo dire che se si prendono i loro “bourgogne” e i loro “village”, noi gli facciamo tranquillamente il culo coi nostri, e spendendo anche meno, con me si sfonda una porta aperta.


Come si direbbe tra rapper, "amico, (non condivido, ma) ti rispetto!" :wink:


se si vuole cercare del peso nella bevuta di un PN di Borgogna bisognerebbe rivolgersi altrove e su altri vitigni, tutto dipende da cosa si vuole e cosa si cerca da certe bt.....e non parliamo mai di rapporto qualità/prezzo perchè qua non esiste


Forse la mia battuta ti ha portato a fraintendere, ma se leggi tutto quel che ho scritto sopra (con attenzione, però!), si capisce chiaramente che dalla Borgogna io non cerco di certo il peso (leggi la precisazione sul concetto di "concentrazione" che ho fatto dopo il primo intervento di Franco). Io prediligo assolutamente i vini eleganti e slanciati ai vini pieni e muscolari.

Il mio discorso verteva su altro (la constatazione, a mio avviso difficilmente negabile, che è quasi impossibile trovare un village che abbia una pienezza paragonabile a un GC) e mi domandavo se ciò dipendesse dalla sola importanza del cru o da un "comune sentire" dei produttori a ricercare comunque rese più basse sui vini di maggiore importanza. Secondo Franco, se ho ben inteso il suo pensiero, ciò dipenderebbe sostanzialmente dal cru, secondo me no. Ed è tutto qui il motivo di disaccordo tra i due punti di vista, entrambi comunque rispettabili.
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Re: AGOSTANE BEVUTE

Messaggioda paperofranco » 09 ago 2015 16:39

landmax ha scritto:
alì65 ha scritto:
landmax ha scritto:
paperofranco ha scritto:Secondo me invece, la peculiarità della grande Borgogna rossa, sta proprio nel coniugare una grande intensità e lunghezza delle sensazioni gustative con una sensazione complessiva di “leggerezza”(la famosa "potenza senza peso"), almeno la Borgogna che amo, ma anche in generale.
Sicuramente sui vini top ci saranno anche rese più basse e selezione più attenta dei grappoli, ma io credo che la vigna faccia la differenza senza troppa fatica, e che i produttori tengano molto a queste gerarchie, la storia di quel posto mi sembra che lo dica abbastanza chiaramente.
Se poi vogliamo dire che se si prendono i loro “bourgogne” e i loro “village”, noi gli facciamo tranquillamente il culo coi nostri, e spendendo anche meno, con me si sfonda una porta aperta.


Come si direbbe tra rapper, "amico, (non condivido, ma) ti rispetto!" :wink:


se si vuole cercare del peso nella bevuta di un PN di Borgogna bisognerebbe rivolgersi altrove e su altri vitigni, tutto dipende da cosa si vuole e cosa si cerca da certe bt.....e non parliamo mai di rapporto qualità/prezzo perchè qua non esiste


Forse la mia battuta ti ha portato a fraintendere, ma se leggi tutto quel che ho scritto sopra (con attenzione, però!), si capisce chiaramente che dalla Borgogna io non cerco di certo il peso (leggi la precisazione sul concetto di "concentrazione" che ho fatto dopo il primo intervento di Franco). Io prediligo assolutamente i vini eleganti e slanciati ai vini pieni e muscolari.

Il mio discorso verteva su altro (la constatazione, a mio avviso difficilmente negabile, che è quasi impossibile trovare un village che abbia una pienezza paragonabile a un GC) e mi domandavo se ciò dipendesse dalla sola importanza del cru o da un "comune sentire" dei produttori a ricercare comunque rese più basse sui vini di maggiore importanza. Secondo Franco, se ho ben inteso il suo pensiero, ciò dipenderebbe sostanzialmente dal cru, secondo me no. Ed è tutto qui il motivo di disaccordo tra i due punti di vista, entrambi comunque rispettabili.


Sì, questo è il mio pensiero, considerato anche che di solito un produttore in possesso di tutte le appellations ha pochi filari di GC e sempre più filari scendendo di graduatoria. Comunque la cosa migliore è chiederlo direttamente, lo farò alla prossima visita.
Una discriminante che alcuni applicano per certo, ad esempio, è invece la dose di legno nuovo, che sale col salire dell'importanza della vigna, Ma ce ne sono altri, per contro, che danno lo stesso apporto di legno su tutti i vini.
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Re: AGOSTANE BEVUTE

Messaggioda vinogodi » 09 ago 2015 19:29

paperofranco ha scritto:
landmax ha scritto:
alì65 ha scritto:
landmax ha scritto:
paperofranco ha scritto:Secondo me invece, la peculiarità della grande Borgogna rossa, sta proprio nel coniugare una grande intensità e lunghezza delle sensazioni gustative con una sensazione complessiva di “leggerezza”(la famosa "potenza senza peso"), almeno la Borgogna che amo, ma anche in generale.
Sicuramente sui vini top ci saranno anche rese più basse e selezione più attenta dei grappoli, ma io credo che la vigna faccia la differenza senza troppa fatica, e che i produttori tengano molto a queste gerarchie, la storia di quel posto mi sembra che lo dica abbastanza chiaramente.
Se poi vogliamo dire che se si prendono i loro “bourgogne” e i loro “village”, noi gli facciamo tranquillamente il culo coi nostri, e spendendo anche meno, con me si sfonda una porta aperta.


Come si direbbe tra rapper, "amico, (non condivido, ma) ti rispetto!" :wink:


se si vuole cercare del peso nella bevuta di un PN di Borgogna bisognerebbe rivolgersi altrove e su altri vitigni, tutto dipende da cosa si vuole e cosa si cerca da certe bt.....e non parliamo mai di rapporto qualità/prezzo perchè qua non esiste


Forse la mia battuta ti ha portato a fraintendere, ma se leggi tutto quel che ho scritto sopra (con attenzione, però!), si capisce chiaramente che dalla Borgogna io non cerco di certo il peso (leggi la precisazione sul concetto di "concentrazione" che ho fatto dopo il primo intervento di Franco). Io prediligo assolutamente i vini eleganti e slanciati ai vini pieni e muscolari.

Il mio discorso verteva su altro (la constatazione, a mio avviso difficilmente negabile, che è quasi impossibile trovare un village che abbia una pienezza paragonabile a un GC) e mi domandavo se ciò dipendesse dalla sola importanza del cru o da un "comune sentire" dei produttori a ricercare comunque rese più basse sui vini di maggiore importanza. Secondo Franco, se ho ben inteso il suo pensiero, ciò dipenderebbe sostanzialmente dal cru, secondo me no. Ed è tutto qui il motivo di disaccordo tra i due punti di vista, entrambi comunque rispettabili.


Sì, questo è il mio pensiero, considerato anche che di solito un produttore in possesso di tutte le appellations ha pochi filari di GC e sempre più filari scendendo di graduatoria. Comunque la cosa migliore è chiederlo direttamente, lo farò alla prossima visita.
Una discriminante che alcuni applicano per certo, ad esempio, è invece la dose di legno nuovo, che sale col salire dell'importanza della vigna, Ma ce ne sono altri, per contro, che danno lo stesso apporto di legno su tutti i vini.
...io schematizzerei con uno schemino excel ... :lol:
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Re: AGOSTANE BEVUTE

Messaggioda Spectator » 10 ago 2015 13:16

..Coste della Sesia 2012,Colombera e G.Rosso rubino denso ma brillante,naso intrigante dove subito vengon fuori ciliegie,amarene e a seguire fiori rossi delicati,forse gerani e garofani; sorso,poco impattante,ma rotondo ed equilibrato,con un tannino di carattere appena percettibile ;continuo allegramente a versarmene ed..e' fresco, beverino, ammiccante ma con nulla di ruffiano o piacione.Un vino da ricomprare..anche x quel che costa!
Ultima modifica di Spectator il 10 ago 2015 18:42, modificato 2 volte in totale.
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Re: AGOSTANE BEVUTE

Messaggioda Andyele » 10 ago 2015 13:34

vinogodi ha scritto:
paperofranco ha scritto:
alì65 ha scritto:
landmax ha scritto:
paperofranco ha scritto:Secondo me invece, la peculiarità della grande Borgogna rossa, sta proprio nel coniugare una grande intensità e lunghezza delle sensazioni gustative con una sensazione complessiva di “leggerezza”(la famosa "potenza senza peso"), almeno la Borgogna che amo, ma anche in generale.
Sicuramente sui vini top ci saranno anche rese più basse e selezione più attenta dei grappoli, ma io credo che la vigna faccia la differenza senza troppa fatica, e che i produttori tengano molto a queste gerarchie, la storia di quel posto mi sembra che lo dica abbastanza chiaramente.
Se poi vogliamo dire che se si prendono i loro “bourgogne” e i loro “village”, noi gli facciamo tranquillamente il culo coi nostri, e spendendo anche meno, con me si sfonda una porta aperta.

se si vuole cercare del peso nella bevuta di un PN di Borgogna bisognerebbe rivolgersi altrove e su altri vitigni, tutto dipende da cosa si vuole e cosa si cerca da certe bt.....e non parliamo mai di rapporto qualità/prezzo perchè qua non esiste


Forse la mia battuta ti ha portato a fraintendere, ma se leggi tutto quel che ho scritto sopra (con attenzione, però!), si capisce chiaramente che dalla Borgogna io non cerco di certo il peso (leggi la precisazione sul concetto di "concentrazione" che ho fatto dopo il primo intervento di Franco). Io prediligo assolutamente i vini eleganti e slanciati ai vini pieni e muscolari.

Il mio discorso verteva su altro (la constatazione, a mio avviso difficilmente negabile, che è quasi impossibile trovare un village che abbia una pienezza paragonabile a un GC) e mi domandavo se ciò dipendesse dalla sola importanza del cru o da un "comune sentire" dei produttori a ricercare comunque rese più basse sui vini di maggiore importanza. Secondo Franco, se ho ben inteso il suo pensiero, ciò dipenderebbe sostanzialmente dal cru, secondo me no. Ed è tutto qui il motivo di disaccordo tra i due punti di vista, entrambi comunque rispettabili.


Sì, questo è il mio pensiero, considerato anche che di solito un produttore in possesso di tutte le appellations ha pochi filari di GC e sempre più filari scendendo di graduatoria. Comunque la cosa migliore è chiederlo direttamente, lo farò alla prossima visita.
Una discriminante che alcuni applicano per certo, ad esempio, è invece la dose di legno nuovo, che sale col salire dell'importanza della vigna, Ma ce ne sono altri, per contro, che danno lo stesso apporto di legno su tutti i vini.
...io schematizzerei con uno schemino excel ... :lol:


Si il papero è proprio il tipo... :mrgreen:
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Re: AGOSTANE BEVUTE

Messaggioda zampaflex » 10 ago 2015 16:12

se in Borgogna potessero tirare fuori qualcosa di meglio dai village lo farebbero tutti, per semplici considerazioni economiche. Se non lo fanno è perché non riescono proprio.
Insomma, se da quelle vigne più sfigate esce del tavernelló, anche se lo concentri, tavernelló resta.
Non progredi est regredi

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