LE BEVUTE DI GIUGNO 2013

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Kalosartipos
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Re: LE BEVUTE DI GIUGNO 2013

Messaggioda Kalosartipos » 29 giu 2013 10:04

I rossi!
Miiiiii... ho dimenticato di postare la foto.... mo' rivo... (ero convinto che finiti i bianchi, finito tutto :mrgreen: )
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zampaflex
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Re: LE BEVUTE DI GIUGNO 2013

Messaggioda zampaflex » 29 giu 2013 10:07

samuyahu ha scritto:Rossese Galeae 2012 Ka' Mancinè: una apparente maggiore apertura e godibilità olfattiva non deve metter fretta: è un vino tutto da aspettare, aromaticamente in fasce e tattilmente, in bocca, carismatico come pochi.
Il naso è portato avanti dal fiato alcolico che ancora spinge vigoroso, e veicola sentori di frutti rossi molto maturi, abbondanti, e rosolio, rosmarino, salgemma, canniccio, un accenno fungino, una profonda stratificazione difficile da capire in questo momento, con una nota agrumata presente in sordina che guadagna peso con la lunga sosta nel bicchiere. Bocca con attacco dal bell'equilibrio e che scorre rapida verso un centro nel quale si ferma, si amplifica, prende la carica, e, nonostante il calore non indifferente, si fa sentire in ogni suo lato aderendo perfettamente al cavo orale, amplificando il frutto, gli echi balsamici, il tannino, la spezia, e lo scroscio inesausto di sale che accompagna la lunghissima persistenza. Per come si presenta ora, si sarebbe desiderato solo un briciolo di quota acida in più nel finale, ma è certo che questo calore è soprattutto giovanile, accentuato dall'imbottigliamento certamente recente, e dalla solforosa ancora molto libera, come accade anche nel vino precedente: questione di aspettare ancora un poco e far riposare i vini. Una cosa è certa: la bocca ha nel finale un passo serio, importante, inusitato per un vino in genere percepito come 'semplice e beverino' da chi non conosce la capacità del Rossese di esprimersi perfettamente come ragazza al primo appuntamento, signora in abito da sera, donna misteriosa e/o compagna per una vita. Pochi vini possono essere tutto questo con la stessa capacità di riuscire ugualmente autentici.

Il confronto con i 2010: appena aperti, a casa, Beragna e Galeae 2010 si sono presentati impressionanti per finezza olfattiva: nessuna nota di riduzione, assolutamente aperti. Messi in frigo, portati al ristorante, versati a un certo punto della serata, erano entrambi divenuti puro fungo, quasi in una apparente ossidazione; ma chi conosce anche poco le evoluzioni del Rossese non si spaventa: girando i calici per qualche minuto, e attendendo ancora, ecco riaprirsi il ventaglio olfattivo, ecco emergere il mare su tutto con i frutti e le note diverse dei due vini, dei due vigneti voglio dire, con le bocche che confermano la grazia esemplare dell'annata. Galeae 2010 ha un finale di bocca da brividi reiterati. A chi si sia fermato alle riduzioni di due anni fa o dell'anno scorso, e non li ha apprezzati, va il mio sorriso sadico e compiaciuto: peggio per voi, io ne ho la cantina stipata, grazie a Dio.


Galeae 2010 bevuto a gennaio 2012 mi era piaciuto parecchio, in effetti ne avrei volentieri messo in cantina un po', se avessi avuto posto :D . Peraltro è, ditemi se mi sbaglio, il più muscolare e concentrato dei Rossese, n'est-ce pas?
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Re: LE BEVUTE DI GIUGNO 2013

Messaggioda Kalosartipos » 29 giu 2013 10:07

Ecco i rossi (io ho preferito il MSD)

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Re: LE BEVUTE DI GIUGNO 2013

Messaggioda vinogodi » 29 giu 2013 10:16

...veniamo ai vini:
- Dom Perignon 2002 si rivela la più grande annata dal 1996 , dopo prestazioni in annate intermedie tutt'altro che memorabili. Qui è tagliente, con grande materia e con propsetticità straordinarie. Immagino quando uscirà l'Oenoteque in quest'annata che bomba atomica. L'agrume è evidente, ma la pulizia generale e bevibilità sublime. Partenza col botto (94+/100)
- I Les Clos hanno ealtato per capacità di beva e superbo sostegno alla gallinella da infarto da tanto buona. Più intenso e minerale al naso Duplessis (93/100), più materico e che risente della giovane età Dauvissat (92/100). Per un pelo di fica preferisco oggi qil Clos di Duplessis, da berne a damigiane, ma vorrei scontrarmi con quello di dauvissat fra un lustro almeno...
- Gara di stili fra i Puligny. Paradossalmente più "sostanzioso" in termini di ciccia Sauzet (91+/100), che perdeva un pò di definizione ed equilibrio rispetto al Clavoillon (93+/100), tra l'altro più a suo agio con gli spiedini di gamberi. Due grandi bicchieri all'apice e da ingollarsi senza pietà...
- Coche 2007 fa gara a se. La doppia bottiglia era necessaria per soddisfare, come temevo, i palati assetati di questo nettare. La 2007 continuo a ripeterlo, rinveridrà, per i bianchi di Borgogna, i fasti del 2002 e 1999 . Già oggi devastante per compelssità, droiture e forza espressiva... ma chissenefrega del passare degli anni, difficilmente resisteranno in cantina...(95/100)
- Roumier (94/100): sempre elegante, sempre fine nel suo stile imperturbabile di dispensatore di piacere. Elegante , terroristico per beva. Fresco è da sballo. Trama tannica finissima, quasi setosa, che aiutava ulteriormente a contrastare lo pseudodolce dell'astice. Stupendo abbinamento. Mugnier : eh... qui l'annata (2005 , mio solito errore di lettura) fa capire del perchè dell'approccio quasi reverenziale che ha il mondo intero per quest'annata. Insolitamente materico per il produttore, tanta roba già ben equilibrata e di grandissimo spessore sensoriale, fin dal colore rosso vivo alla "Bernard" , poi frutto subito un pò cupo, poi si distende davevro con un ventaglio impressionante(94+/100) . Da aspettare anch'esso almeno un altro lustro, ma che godimento berlo a 8°...
- Moscato d'Asti cascina Fonda: buon bicchiere finale, ma gli specialisti (Saracco, Caudrina... Massolino) difficilmente sono prescindibili quando si vuol godere di questo nettare...(80/100)
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Re: LE BEVUTE DI GIUGNO 2013

Messaggioda videodrome » 29 giu 2013 12:57

Kalosartipos ha scritto:- LEFLAIVE ottimo, ma con note piriche latitanti....
.

Perchè le note piriche sarebbero un migliorativo al naso?? :o
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Re: LE BEVUTE DI GIUGNO 2013

Messaggioda vinogodi » 29 giu 2013 13:39

videodrome ha scritto:
Kalosartipos ha scritto:- LEFLAIVE ottimo, ma con note piriche latitanti....
.

Perchè le note piriche sarebbero un migliorativo al naso?? :o

...a Kalos sono particolarmente gradite, anche a me non dispiacciono. Quello di ieri sera era davvero uno Chardonnay da manuale, mi è piaciuto così com'era...
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Re: LE BEVUTE DI GIUGNO 2013

Messaggioda Kalosartipos » 29 giu 2013 17:19

videodrome ha scritto:
Kalosartipos ha scritto:- LEFLAIVE ottimo, ma con note piriche latitanti....
.

Perchè le note piriche sarebbero un migliorativo al naso?? :o

Per me SI' :D
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Re: LE BEVUTE DI GIUGNO 2013

Messaggioda hansen » 29 giu 2013 17:47

bella bevuta ieri sera ...grazie ragazzi per la compagnia
alla cieca senza farlo apposta sono uscite delle gran belle batterie a tema
questa la prima con top player toscani
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bella prestazione di d'Alceo (prima annata prodotta 96) bocca sempre mastodondica molto glicerica ma di grande piacevolezza
grande versione il Sassicaia 09 come già detto altre volte un annata da manuale..basta parlarne se no facciam lievitare il prezzo 8)
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Re: LE BEVUTE DI GIUGNO 2013

Messaggioda hansen » 29 giu 2013 18:09

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stessa annata e un filo conduttore netto che li legava
Giacosa bello solare con la nota tipica giovanile di conserva di pomodoro pecca un pò in complessità ma sempre un bel bere
Roagna Pajè dal bellisimo colore brillante parte molto speziato con una noce moscata/macis a mille su tutto per poi virare su note plasticose tipo palloncino da gavettone non entusiasmanti che non ha più perso anche se sotto sotto la radice di rabarbaro veniva fuori,sorso già molto piacevole nel complesso non tutto sto disastro questi 2005
poi altra aggiunta alla batteria
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qui all'inizo sfido chiunque trovarci qualcosa del barbaresco od altro :twisted: c'era una montagna di vaniglia dolce simil candela da discount da far venire il mal di testa...poi pian piano lasciando li fortunamente si è tolto di dosso quest'aroma artificiale per venire fuori con qualche tratto riconducibile però un vino troppo cupo annebbiato nel complesso molto tristo come direbbe zio Victor
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Re: LE BEVUTE DI GIUGNO 2013

Messaggioda samuyahu » 29 giu 2013 19:03

zampaflex ha scritto:
samuyahu ha scritto:Rossese Galeae 2012 Ka' Mancinè: una apparente maggiore apertura e godibilità olfattiva non deve metter fretta: è un vino tutto da aspettare, aromaticamente in fasce e tattilmente, in bocca, carismatico come pochi.
Il naso è portato avanti dal fiato alcolico che ancora spinge vigoroso, e veicola sentori di frutti rossi molto maturi, abbondanti, e rosolio, rosmarino, salgemma, canniccio, un accenno fungino, una profonda stratificazione difficile da capire in questo momento, con una nota agrumata presente in sordina che guadagna peso con la lunga sosta nel bicchiere. Bocca con attacco dal bell'equilibrio e che scorre rapida verso un centro nel quale si ferma, si amplifica, prende la carica, e, nonostante il calore non indifferente, si fa sentire in ogni suo lato aderendo perfettamente al cavo orale, amplificando il frutto, gli echi balsamici, il tannino, la spezia, e lo scroscio inesausto di sale che accompagna la lunghissima persistenza. Per come si presenta ora, si sarebbe desiderato solo un briciolo di quota acida in più nel finale, ma è certo che questo calore è soprattutto giovanile, accentuato dall'imbottigliamento certamente recente, e dalla solforosa ancora molto libera, come accade anche nel vino precedente: questione di aspettare ancora un poco e far riposare i vini. Una cosa è certa: la bocca ha nel finale un passo serio, importante, inusitato per un vino in genere percepito come 'semplice e beverino' da chi non conosce la capacità del Rossese di esprimersi perfettamente come ragazza al primo appuntamento, signora in abito da sera, donna misteriosa e/o compagna per una vita. Pochi vini possono essere tutto questo con la stessa capacità di riuscire ugualmente autentici.

Il confronto con i 2010: appena aperti, a casa, Beragna e Galeae 2010 si sono presentati impressionanti per finezza olfattiva: nessuna nota di riduzione, assolutamente aperti. Messi in frigo, portati al ristorante, versati a un certo punto della serata, erano entrambi divenuti puro fungo, quasi in una apparente ossidazione; ma chi conosce anche poco le evoluzioni del Rossese non si spaventa: girando i calici per qualche minuto, e attendendo ancora, ecco riaprirsi il ventaglio olfattivo, ecco emergere il mare su tutto con i frutti e le note diverse dei due vini, dei due vigneti voglio dire, con le bocche che confermano la grazia esemplare dell'annata. Galeae 2010 ha un finale di bocca da brividi reiterati. A chi si sia fermato alle riduzioni di due anni fa o dell'anno scorso, e non li ha apprezzati, va il mio sorriso sadico e compiaciuto: peggio per voi, io ne ho la cantina stipata, grazie a Dio.


Galeae 2010 bevuto a gennaio 2012 mi era piaciuto parecchio, in effetti ne avrei volentieri messo in cantina un po', se avessi avuto posto :D . Peraltro è, ditemi se mi sbaglio, il più muscolare e concentrato dei Rossese, n'est-ce pas?


Uno dei più muscolari, sì, direi tra i più muscolari.
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Re: LE BEVUTE DI GIUGNO 2013

Messaggioda hansen » 29 giu 2013 19:27

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Dom Perignon 2000 gran bella bottiglia di annata che non conosco,stoffa da campione poco pannoso,molto mais tostato, bocca minerale vibrante lunga va buò che velo dico a fà :D
Barbacarlo 97 un vino scandalosamente ignorante :evil:
Riesling 76 Wurzgarten Benedict Loosen leggermente sottoperformante dalle altre fin ora bevute, oltre il petrolio bianco e i soliti idrocarburi buoni manca abbastanza della parte erbe aromatiche che quel vigneto di solito regala (timo/origano) poi anche un filo di troppa naftalina e una leggera velatura fungosa quasi da tappo non a posto :?: ......però x il resto è sempre un piacere bere questi vini ...poi con dei formaggini buoni sul tavolo la goduta è assicurata :D
bello bello anche il sautern suduiraut 2002 struddeloso e per nulla stucchevole,cremoso ben bilanciato gran bel prodotto
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Re: LE BEVUTE DI GIUGNO 2013

Messaggioda samuyahu » 29 giu 2013 20:37

videodrome ha scritto:La descrizione dei vini, molto coinvolgente, invoglia molto all'acquisto di questi rossese 2012, peccato che quando ho aperto qualche 2010 non ho trovato tutto questo popò di sensazioni, forse erano ancora in chiusura? Dai tuoi giudizi sembrano tutti vini over 90 punti...


Non so dirti riguardo alla chiusura.. A me personalmente mi ci è voluto qualche bevuta per apprezzarli, conoscerli, entrare in contatto con loro; sono vini giovani, anche i 2010 adesso, e quasi mai così ''aperti'', ma da approcciare con una certa pazienza, a mio parere.
Le descrizioni che ho fatto non rappresentano tanto un giudizio, ma solo un riassunto delle mie sensazioni, se dovessi parlare di punteggio starei poco sotto 90 perché nessuno di questi ha un finale immenso in termini di larghezza e lunghezza della persistenza, salvo, specialmente in prospettiva, Galeae, che però in quest'annata non ha l'acidità della 2010, dal finale veramente immenso.
Quindi punto più punto meno potrei stare intorno a 90, un po' sotto, ma francamente non mi interessa tanto il punteggio, quanto il vino in sé, il vino nell'abbinamento con il cibo e il godimento che ne scaturisce. Poi se parliamo delle selezioni particolari - le 2010 sono giù tutte in commercio- come ad es. il Bricco Arcagna 2010 di Terre Bianche, il Luvaira di Maccario, il Galeae 2010.. beh, qui siamo un po' sopra anche a livello di punteggio, il vino si fa importante, ampio e lunghissimo il tratto gustativo, pur nelle grandi differenze fra i diversi vini. Ma son tutti giovani per ora.
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Re: LE BEVUTE DI GIUGNO 2013

Messaggioda miogo » 29 giu 2013 21:16

hansen ha scritto:Immagine



Bella serata davvero, e grazie a tutti per la piacevole compagnia, mi ci voleva proprio.
Per me vincitore della giornata il Dom, la migliore bottiglia sinora bevuta del 2000. Non ha magari l'affilatura del 2002 ma è veramente godurioso, pieno.
Sono rimasto invece perplesso dal Sassicaia, questa bottiglia era troppo su un frutto giovanissimo per riuscire ad entusiasmarmi.
Alceo invece, dopo una partenza in sordina, con il passare del tempo ha tirato fuori una bella nota terrosa, toscana, molto elegante.
Barbacarlo inizialmente al naso poteva essere anche interessante, ma appena assaggiato l'illusione svaniva per far posto a volative a gogo, abboccatura (in etichetta riportano 0,59 gr/l, boh!) e scompostezza generale, veramente spiacevole. Dopo una mezz'ora la volatile ha preso il sopravvento e il vino ci ha salutato.
I due barbaresco mi sono piaciuti entrambi parecchio, la 2005 forse non da una gran complessità e allungo in bocca ma in questi casi l'eleganza e piacevolezza di beva la faceva da padrona. Personalmente ho preferito di una virgola il Pajè, un poco più materico del Giacosa.

ciao,
miogo
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Re: LE BEVUTE DI GIUGNO 2013

Messaggioda vinogodi » 30 giu 2013 09:47

...per finire un trittico di tutto rispetto settimanale, ieri sera, dal cognato culatelliere supremo, con 5 amici , per salutare Fabien che se ne torna per motivi di lavoro nella natia Bretagna e che ci ha omaggiato di una serie impressionanti di formaggi franciosi (puzzoni da paura) :
- Metodo Classico Masseria Jorche 2011 ( :D :D :D ) ...sta diventando sempre più buono questo blanmc de blanc) vs Trento Metodo Classico Brut Balter ( :D :D :) )
- Verduno Pelaverga Burlotto 2009 (fresco è davevro delizioso) :D :D :D
- Barbera d'Alba 2008 Conterno (non sbaglia un colpo, baroleggiante) :D :D :D :)
- Langhe Rosso Roagna 2003 ... qualche perplessità subito per una certa quantità di riduzioni, poi si è aperto e , devo dire, bella interpretazione dell'annata :D :D :D
- Barolo Margheria Massolino 2004 ...boh... come già scritto altrove, secondo me da rivedere per "oggettivi" problemi della bottiglia, fin troppo terziarizzata. Tra l'altro, proprio per questo ingollata quasi tutta da solo da Fabien che ama queste estreme interpretyazioni dei vini (gli piacciono i Pinot Neri di Borgogna a partire dai vent'anni in su :? ) . Secondo me anomalo già dal colore mattonato carico...NG (per me)
- Barbaresco Asili 2004 Produttori di Barbaresco. Fine ed etereo, chiusura netta, molto sottobosco, relativa intensità in ogni componente. Compitino fatto , ha migliorato con i formaggi :D :D :D
- Barolo Boschetti Gomba 1996 : se ne avete in cantina provatelo: per me vino della serata con la Barbera di Conterno . Foglie secche, rovo, viola del pensiero. In bocca finissimo, equilibrato... minchia , che bella ...conferma... :D :D :D :D
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Re: LE BEVUTE DI GIUGNO 2013

Messaggioda paperofranco » 30 giu 2013 14:14

Bandol 1990 Chateau de Pibarnon.
Sarà che in questi giorni mi sto leggendo la trilogia marsigliese di Jean Claude Izzo, dove il buon mangiare e il buon bere, insieme alle belle donne e al blues, accompagnano il racconto; e spesso, il vino è un Bandol, dei tre colori. Sarà per questo e perché non avevo mai bevuto un Bandol, ma ero davvero molto curioso.
Si presenta perfettamente integro, già dal colore, un granato trasparente con riflesso aranciato, vivo, senza tracce di opacità. Terziarizzazione elegante su note fumé, da Bordeaux maturo, liquirizia, ed una certa austera terrosità che richiama la Langa, ma il tartufo non è il bianco di Alba, piuttosto il nero pregiato di Norcia o del Perigord, come preferite. Bocca pregevole per setosità e gradevole asciuttezza, con quel calore alcolico contenuto che rimanda ancora una volta ai vecchi Bordeaux, perfettamente corrispondente con il naso; un fine cesello di sali minerali nobilita il finale da vino di classe.
Gran bella boccia, superiore alle mie aspettative. Grazie Claudio :wink: .
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Re: LE BEVUTE DI GIUGNO 2013

Messaggioda gianni femminella » 30 giu 2013 20:20

paperofranco ha scritto:Bandol 1990 Chateau de Pibarnon.
Sarà che in questi giorni mi sto leggendo la trilogia marsigliese di Jean Claude Izzo


Sul vino ti quoto sulla fiducia, il libro invece :oops: :mrgreen: :roll:
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Re: LE BEVUTE DI GIUGNO 2013

Messaggioda diamonddave » 30 giu 2013 22:41

Ieri sera, complice il fresco portato dalla perturbazione climatica, ho preso il Sassicaia 2009 che volevo bere, ho chiamato l'amico Massimo dell'eccellente ristorante Le Giare, e gli ho imposto di sedersi al tavolo con me se fossi andato a cena da lui: risultato ... una serata magnifica in cui Massimo s'è scatenato ed in tre coppie ci siam scolati la seguente batteria che, eccezion fatta per il Sassicaia portato da me, è stata tutta offerta da lui, al solito generoso in tutto, oltre che nelle due meravigliose fiorentine non ordinate e spazzolate alla grande…
Bevuto davvero bene e tantissimo, mangiato strabenissimo (credetemi se venite a Bari non mancatelo anche solo per la simpatia e la grande conoscenza enoica).
Note poche e tutte mnemoniche perché la serata era godimento e divertimento puro.

Adam 2010 - Cantina Giardino :D :D :D :D
Da uve Greco, ha un colore incredibile, praticamente oro rosso, e naso poliedrico ed affascinante. Non filtrato non chiarificato, un vino difficile da concepire, ma che mi ha molto ben impressionato.
Gaia 2009 - Cantina Giardino :D :D :D :D :)
Questo era da scolare senza ritegno, anche qui gran naso con delle note di grafite che mi facevano impazzire e che accompagnavano una beva assassina ad ogni sorso. Occupava la bocca ed aveva una bella lunghezza, piaciutissimo.
Pinot Grigio 2010 - Dario Princic :D :D :D :D :D
Vera chicca della serata. Bellissimo il colore quasi da rosso, ed un naso che ammaliava via via che si andava aprendo. Anche oramai caldo era di grande fascino all’olfatto. Bella anche la lunghezza che ricordo notevole ed una nota amaricante che mi piaceva molto.
Oslavje 2004 - Radikon :D :D :D :D :D
Boccia da litro. Vinone impressionante a base di chardonnay, pinot grigio e sauvignon, con un colore che fa pensare anche qui, come nell’Adam, all’ossidazione, ma non ve n’era traccia a parte una nota iniziale che svanisce con l’apertura. Di grande presenza sia al naso che al palato e gran lunghezza. Lo si beveva tranquillamente sull’anatra. Bella acidità e bei tannini, era perfetto anche a temperatura ambiente. Un quasi rosso…
Sassicaia 2009 - Tenuta San Guido :D :D :D :D :D
I vini della serata di certo non mancavano di personalità e la dimostrazione è stata aver retto lo spettacolo di questo bellissimo vino. Forse avrebbe meritato più rispetto, bevuto da solo o con compagni di pari categoria, anche perché quando è arrivato il suo momento, su una fiorentina maestosa e fantastica, eravamo già sullo sbronzo andante, ma la materia era talmente tanta che ha impressionato comunque. La verità è che alla fine la sua eccellenza ha, secondo me, acceso i riflettori sugli altri vini evidenziandone bontà e qualità di tutti. Se ne percepiva la giovinezza, ma anche tutta la capacità di allungo. Naso elegantissimo di grafite e cacao e bocca maestosa con una acidità che accompagnava un tannino a mille mila megapixel che copriva ogni micro parcella della bocca. Lunghissimo, ne ho ancora un bicchiere per domani…
Barolo Cannubi Boschis 2003 - Sandrone :D :D :D :D :D
Ha retto benissimo il confronto con il Sassicaia. Un naso che non avrei detto di barolo (è il mio primo barolo di Sandrone) molto giocato sulla frutta, molto molto gradevole, quasi ruffiano. Qui mi aiuteranno i barolisti del forum a capire se è caratteristica del Cannubi Boschis o di Sandrone fare dei baroli così piacevoli, tanto che azzardo un attimo nel definire “meno cerebrali” di altri. Ad esempio se avessi avuto un Cascina Francia la differenza con il Sassicaia sarebbe stata assolutamente netta, inconfondibili. Invece il Sandrone mi ha sorpreso per la piacevolezza immediata, quasi da “bordolese”.
Franciaorta Pas Dosé Aligi Sassu 2006 - Majolini :D :D :D :D
Una lama affilata usata per chiudere la serata: eravamo quasi morti, le tre di notte e prossimi al collasso etilico… ma c’era ancora spazio per l’altra sorpresa della serata…
Cortona Syrah 2009 - Stefano Amerighi :D :D :D :D :D
Eravamo quasi morti, come dicevo, ma Massimo ha voluto aprirne ancora uno per continuare una serata bellissima che non volevamo finisse mai, ed ha fatto bene! Che vino! Servito fresco, intorno ai 15°, mi ha stregato con un naso bellissimo. Ero cotto e stanco ma i suoi profumi di humus e sottobosco mi hanno svegliato e sorpreso... e fatto arrivare fino a casa! :lol: :lol: Lungo e di gran sostanza è stato un finale davvero notevole. Da riprovare domani, quando sarò in forza, la mezza boccia rimasta e che Massimo mi ha regalato.
Gran serata a chiudere un giugno iniziato enoicamente con la sordina. 8)
... per intenderci: la differenza fra me ed un sommelier è la stessa che passa fra un porno attore ed un ginecologo. © diamonddave 8)
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Re: LE BEVUTE DI GIUGNO 2013

Messaggioda rotellone » 30 giu 2013 22:50

:idea:
paperofranco ha scritto:Ieri pomeriggio, una merenda da un vecchio amico, dove era più importante quello che avevamo da dirci, quindi non ho prestato una concentrazione particolare ai vini. Comunque.

Champagne extra-brut Jacquesson 736.
Vado a memoria, non avendo la bottiglia davanti mentre scrivo: 53 CH, 29 PN, 18 PM; dosage 1,5 gr/l.
Poca panetteria e tanto agrume(limone) al naso; freschezza agrumata a caratterizzare anche il sorso, con adeguato sostegno salino. Buoni l’equilibrio complessivo e la tensione gustativa, nella mia memoria più verticale dei due numeri precedenti e secondo me con più prospettiva.
Ad oggi, davvero un ottimo aperitivo.

Bourgogne rouge 1999 Leroy.
Chapeau, trattandosi di un “bourgogne” di 14 anni. Terziari da pinot nero, con fieno falciato e sentori animali non troppo forti su un leggero tono fumé, ma anche fiori secchi ed un accenno mentolato. Elegantino e morbido in bocca, dove avrei voluto un po’ più di frutto e un pochina più di acidità. Secondo me sarebbe stato meglio da giovane.
Ripeto, tanto di cappello per quello che è forse il miglior “bourgogne” in circolazione, una quarta categoria con quasi quindici anni che si presenta con integrità invidiabile. Detto questo, a mio modesto parere, non si va in Borgogna per questi vini e non è per questi vini che ci si innamora della Borgogna.

Lascio la parola a rotellone, se vuole.


Giusto due, vecchio mio, tanto per rifinire:

- Era il mio secondo rendez-vous con la 736 a distanza di tre mesi dal precedente ed anche stavolta ho avuto i soliti sentori:
naso un po' scontroso, rannicchiato su stesso ma non per mancanza di idee ma perché ne ha troppe da esprimere..
bocca che invece non converte la "teoria" in pratica rivelandosi da subito piena, energica ed equilibrata al tempo stesso, con un'iniziale mineralità che apre su una goduriosa frescura..
Perfettamente d'accordo con te, ottimo aperitivo cui è giusto concedere un po' di tempo per crescere, adesso è infante ma avrà a breve un passo da grande.. Anche se la 734 e la 5, a memoria d'oste, mi erano sembrate più rotonde, complete..

- Che dire? Ben poco oltre a quello da te scritto, ci troviamo ad indossare nuovamente la veste degli scettici ma questa luce continua a rimanere spenta.. Altro passo rispetto ai cuginetti base, fuor di dubbio, bel vinello, buon'ino' ma, mah!
Che ti devo dire, proviamo anche il 2009 e vediamo...
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Re: LE BEVUTE DI GIUGNO 2013

Messaggioda alì65 » 01 lug 2013 08:16

paperofranco ha scritto:Bandol 1990 Chateau de Pibarnon.
Sarà che in questi giorni mi sto leggendo la trilogia marsigliese di Jean Claude Izzo, dove il buon mangiare e il buon bere, insieme alle belle donne e al blues, accompagnano il racconto; e spesso, il vino è un Bandol, dei tre colori. Sarà per questo e perché non avevo mai bevuto un Bandol, ma ero davvero molto curioso.
Si presenta perfettamente integro, già dal colore, un granato trasparente con riflesso aranciato, vivo, senza tracce di opacità. Terziarizzazione elegante su note fumé, da Bordeaux maturo, liquirizia, ed una certa austera terrosità che richiama la Langa, ma il tartufo non è il bianco di Alba, piuttosto il nero pregiato di Norcia o del Perigord, come preferite. Bocca pregevole per setosità e gradevole asciuttezza, con quel calore alcolico contenuto che rimanda ancora una volta ai vecchi Bordeaux, perfettamente corrispondente con il naso; un fine cesello di sali minerali nobilita il finale da vino di classe.
Gran bella boccia, superiore alle mie aspettative. Grazie Claudio :wink: .


ed io che pensavo d'averti dato un cadavere.... :mrgreen:

sono contento ti sia piaciuta
futuro roseo, si preannuncia un 2025 da urlo!!!
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Re: LE BEVUTE DI GIUGNO 2013

Messaggioda alì65 » 01 lug 2013 08:23

diamonddave ha scritto:Barolo Cannubi Boschis 2003 - Sandrone :D :D :D :D :D
Ha retto benissimo il confronto con il Sassicaia. Un naso che non avrei detto di barolo (è il mio primo barolo di Sandrone) molto giocato sulla frutta, molto molto gradevole, quasi ruffiano. Qui mi aiuteranno i barolisti del forum a capire se è caratteristica del Cannubi Boschis o di Sandrone fare dei baroli così piacevoli, tanto che azzardo un attimo nel definire “meno cerebrali” di altri. Ad esempio se avessi avuto un Cascina Francia la differenza con il Sassicaia sarebbe stata assolutamente netta, inconfondibili. Invece il Sandrone mi ha sorpreso per la piacevolezza immediata, quasi da “bordolese”.


anche se la caratteristica di Cannubi, ed in particolare il Boschis, è quella del tannino dolce e apparentemente delicato è più il volere del Sandrone quella di dare vini armonici con una conduzione in vigna esemplare e creare vini ben levigati già da subito e il piacere di trovarli, dopo tanti anni, molto belli e da goduria assoluta......costassero meno sarebbe meglio ma si sa che il grande vino ha un costo, ai noi.....
se ti è piaciuto molto il 2003 prova il 2004 o la 99, comincerai i salti mortali all'indietro... :D
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Re: LE BEVUTE DI GIUGNO 2013

Messaggioda Ludi » 01 lug 2013 10:53

Approfittando della presenza di tanti amici appassionati, questo weekend si è bevuto bene....
N. Feuillatte, Palmes d'Or 1998: buono anche se non esaltante; molto cremoso, minerale, classico nell'impostazione.
Chapoutier, de l'Orée 1996: da magnum, vino straordinario. Grasso, intensissimo, di una sapidità imbarazzante, eppure mai scomposto ma sempre giocato sul filo di una esuberante eleganza. Siamo rimasti con il naso incolato al bicchiere senza avere il coraggio di separarcene, pur essendo solo all'inizio della degustazione.
Joly, Coulée de Serrant 1995: versione decisamente ossidativa, sin dal colore mogano chiaro. Al naso sembrava uno sherry, mentre in bocca le note assolutamente salate ed i sentori di erbe amaricanti gli davano un certo carattere. Non giudicabile.
Biondi Santi, BdM Riserva 1982: che dire? E' un vino che aperto due-tre anni fà sarebbe stato decisamente troppo giovane, ma che ora inizia impetuosamente ad offrirsi. Incredibile l'integrità fruttata al naso, incredibili la freschezza ed i tannini in bocca. Vino assoluto, inimitabile.
Borgogno, Barolo Riserva 1961: piccolo miracolo di integrità ed attaccamento alla vita. Non è un giovincello come il BS, ma dietro le note decisamente terziarizzate di tabacco, goudron, incenso e cera d'api si travedono struggenti richiami di ciliegia matura e rosa. BS vino della testa, questo vino del cuore.
Da Silva, Dalva Porto Colheita 1966: un carattere inimitabile, una freschezza indomita e un frutto croccante e maturo. Grande Porto.
Guy de Forez, Champagne Rosé Les Riceys NV: piuttosto buono per un rosé, elegante e mai sfacciatamente giocato sul frutto.
Chateau de Fonplegade, Fleur de Fonplegade Rosé 2012: prima annata prodotta di questo rosé. Ci è molto piaciuto, aveva carattere, personalità ed era giocato più sulle note austere delle erbe che sul frutto.
Valentini, Cerasuolo d'Abruzzo 2007: straordinario, come sempre, il naso di carne arrosto, erbe officinali, sottobosco e sentori animali. In bocca, però, è una mezza delusione per la troppo evidente nota alcolica (15°) che lo rende un filo scomposto.
Sine Qua Non, The Pontiff 2008: e questo sarebbe un rosé? Il colore è un rubino chiaro ma intenso, le note sono decisamente da vino rosso, ricordano molto la Borgogna anche se le caratteristiche speziature del syrah non faticano ad emergere. Al contrario del precedente, l'alcol (15.7°) non si sente affatto, e nell'insieme l'assaggio risulta spiazzante ed esaltante al tempo stesso. Forse il miglior rasato mai bevuto.
Bellavista, Franciacorta Cuvée NV: la Franciacorta con tutti i suoi limiti. Per carità, non è cattivo, ma il dosaggio è eccessivo rispetto alla freschezza, e nell'insieme risulta un pò faticoso alla beva.
Colle Capretta, Vigna Vecchia 2011: vino naturale, e non solo di nome. Essendo partita in primavera una rifermentazione spontanea in bottiglia, è petillant (peraltro gradevolmente), e l'effervescenza contribuisce a riequilibrare una materia piuttosto possente e non del tutto composta, non tanto nelle note alcoliche quanto in quelle gliceriche.
Monastero di Vitorchiano, Coenobium 2011: curioso vino che Giampiero Bea "imposta" per le monache trappiste di clausura di Vitorchiano. Classico vino del contadino, ma in versione gradevole e beverina, molto giocata sulle erbe officinali.
Drouhin, Beaune 1er Cru Clos des Mouches 2007: sarebbe scontato parlare di salto di qualità. Il vino è splendido, appena un pò giovane ma perfetto nella compostezza acida, nella mineralità fumé, nel frutto che asseconda e completa entrambe. In pochi minuti abbiamo finito la bottiglia.
Bodegas Aalto, Aalto PS 2000: grandissimo tempranillo, molto tipico nell'austerità delle note di tabacco, sangue, sottobosco, macchia mediterranea contrastata da una prugna fresca ed amarena che invitano al riassaggio. Per chi ancora non conosceva i vini spagnoli è stata una rivelazione.
Tenute Dettori, Dettori Rosso 2004: si sa che sono appassionato dei vini di Alessandro, e con questo gli ho conquistato non pochi altri fans. Al di là delle note tipiche di mirto, ginepro, salsedine marina, mineralità ferrosa, ci siamo stupiti tutti per come riusciva ad assorbire e non far sentire i 17° alcolici. Ha degnamente seguito l'Aalto.
Barberani, Calcaia 2004: per essere un Orvieto, tutt'altro che malvagio nelle sue note di albicocca e mela cotogna, accompagnate da mineralità salina. Strapazzato, ma non era colpa sua, da ciò che l'ha seguito.
Chateau Climens 2000: pur in annata non esaltante, ci ha stregato tutti con le note di zafferano, iodio, caramella d'orzo, albicocca e mela cotogna fresca. Non dolcissimo, ed anche per questo bevibilissimo.
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Re: LE BEVUTE DI GIUGNO 2013

Messaggioda vinogodi » 01 lug 2013 11:00

Ludi ha scritto:Approfittando della presenza di tanti amici appassionati, questo weekend si è bevuto bene....
N. Feuillatte, Palmes d'Or 1998: buono anche se non esaltante; molto cremoso, minerale, classico nell'impostazione.
Chapoutier, de l'Orée 1996: da magnum, vino straordinario. Grasso, intensissimo, di una sapidità imbarazzante, eppure mai scomposto ma sempre giocato sul filo di una esuberante eleganza. Siamo rimasti con il naso incolato al bicchiere senza avere il coraggio di separarcene, pur essendo solo all'inizio della degustazione.
Joly, Coulée de Serrant 1995: versione decisamente ossidativa, sin dal colore mogano chiaro. Al naso sembrava uno sherry, mentre in bocca le note assolutamente salate ed i sentori di erbe amaricanti gli davano un certo carattere. Non giudicabile.
Biondi Santi, BdM Riserva 1982: che dire? E' un vino che aperto due-tre anni fà sarebbe stato decisamente troppo giovane, ma che ora inizia impetuosamente ad offrirsi. Incredibile l'integrità fruttata al naso, incredibili la freschezza ed i tannini in bocca. Vino assoluto, inimitabile.
Borgogno, Barolo Riserva 1961: piccolo miracolo di integrità ed attaccamento alla vita. Non è un giovincello come il BS, ma dietro le note decisamente terziarizzate di tabacco, goudron, incenso e cera d'api si travedono struggenti richiami di ciliegia matura e rosa. BS vino della testa, questo vino del cuore.
Da Silva, Dalva Porto Colheita 1966: un carattere inimitabile, una freschezza indomita e un frutto croccante e maturo. Grande Porto.
Guy de Forez, Champagne Rosé Les Riceys NV: piuttosto buono per un rosé, elegante e mai sfacciatamente giocato sul frutto.
Chateau de Fonplegade, Fleur de Fonplegade Rosé 2012: prima annata prodotta di questo rosé. Ci è molto piaciuto, aveva carattere, personalità ed era giocato più sulle note austere delle erbe che sul frutto.
Valentini, Cerasuolo d'Abruzzo 2007: straordinario, come sempre, il naso di carne arrosto, erbe officinali, sottobosco e sentori animali. In bocca, però, è una mezza delusione per la troppo evidente nota alcolica (15°) che lo rende un filo scomposto.
Sine Qua Non, The Pontiff 2008: e questo sarebbe un rosé? Il colore è un rubino chiaro ma intenso, le note sono decisamente da vino rosso, ricordano molto la Borgogna anche se le caratteristiche speziature del syrah non faticano ad emergere. Al contrario del precedente, l'alcol (15.7°) non si sente affatto, e nell'insieme l'assaggio risulta spiazzante ed esaltante al tempo stesso. Forse il miglior rasato mai bevuto.
Bellavista, Franciacorta Cuvée NV: la Franciacorta con tutti i suoi limiti. Per carità, non è cattivo, ma il dosaggio è eccessivo rispetto alla freschezza, e nell'insieme risulta un pò faticoso alla beva.
Colle Capretta, Vigna Vecchia 2011: vino naturale, e non solo di nome. Essendo partita in primavera una rifermentazione spontanea in bottiglia, è petillant (peraltro gradevolmente), e l'effervescenza contribuisce a riequilibrare una materia piuttosto possente e non del tutto composta, non tanto nelle note alcoliche quanto in quelle gliceriche.
Monastero di Vitorchiano, Coenobium 2011: curioso vino che Giampiero Bea "imposta" per le monache trappiste di clausura di Vitorchiano. Classico vino del contadino, ma in versione gradevole e beverina, molto giocata sulle erbe officinali.
Drouhin, Beaune 1er Cru Clos des Mouches 2007: sarebbe scontato parlare di salto di qualità. Il vino è splendido, appena un pò giovane ma perfetto nella compostezza acida, nella mineralità fumé, nel frutto che asseconda e completa entrambe. In pochi minuti abbiamo finito la bottiglia.
Bodegas Aalto, Aalto PS 2000: grandissimo tempranillo, molto tipico nell'austerità delle note di tabacco, sangue, sottobosco, macchia mediterranea contrastata da una prugna fresca ed amarena che invitano al riassaggio. Per chi ancora non conosceva i vini spagnoli è stata una rivelazione.
Tenute Dettori, Dettori Rosso 2004: si sa che sono appassionato dei vini di Alessandro, e con questo gli ho conquistato non pochi altri fans. Al di là delle note tipiche di mirto, ginepro, salsedine marina, mineralità ferrosa, ci siamo stupiti tutti per come riusciva ad assorbire e non far sentire i 17° alcolici. Ha degnamente seguito l'Aalto.
Barberani, Calcaia 2004: per essere un Orvieto, tutt'altro che malvagio nelle sue note di albicocca e mela cotogna, accompagnate da mineralità salina. Strapazzato, ma non era colpa sua, da ciò che l'ha seguito.
Chateau Climens 2000: pur in annata non esaltante, ci ha stregato tutti con le note di zafferano, iodio, caramella d'orzo, albicocca e mela cotogna fresca. Non dolcissimo, ed anche per questo bevibilissimo.
...gran bevuta; le sintesi descrittive , tra l'altro, mi sono sufficientemente esaustive. Solo un dato "di curiosità" : in quanti eravate?
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Re: LE BEVUTE DI GIUGNO 2013

Messaggioda pippuz » 01 lug 2013 11:19

Ludi ha scritto:Borgogno, Barolo Riserva 1961: piccolo miracolo di integrità ed attaccamento alla vita. Non è un giovincello come il BS, ma dietro le note decisamente terziarizzate di tabacco, goudron, incenso e cera d'api si travedono struggenti richiami di ciliegia matura e rosa. BS vino della testa, questo vino del cuore.

Miracolo mica tanto. :wink:

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Re: LE BEVUTE DI GIUGNO 2013

Messaggioda Ludi » 01 lug 2013 11:22

vinogodi ha scritto:...gran bevuta; le sintesi descrittive , tra l'altro, mi sono sufficientemente esaustive. Solo un dato "di curiosità" : in quanti eravate?
8)

la prima serata, quando ci siamo bevuti Fauillatte, Chapoutier (magnum), Joly (non finito), BS, Borgogno e Porto, 7 persone.
La mattina dopo, a pranzo, con i rosé (cui andrebbe aggiunto un rosè di Borgogna sul quale non ho preso note) 11, ma stavamo per metterci in macchina :wink: .
Infine, domenica eravamo 28; tieni presente però che Bellavista, Clos Des Mouches, Aaalto erano tutte doppie magnum, dei vini naturali abbiamo bevuto rispettivamente 4 e 2 bottiglie, e Dettori, Calcaia e Climens erano tutte magnum. Diciamo dunque l'equivalente di 24 bottiglie normali.
Ultima modifica di Ludi il 01 lug 2013 11:25, modificato 1 volta in totale.
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Re: LE BEVUTE DI GIUGNO 2013

Messaggioda Ludi » 01 lug 2013 11:24

pippuz ha scritto:Miracolo mica tanto. :wink:

http://www.think-oink.com/forum/viewtop ... =16&t=4409


accipicchia!

per curiosità, a quanto girano quelle bocce? La mia '61 l'ho pagata circa 90 €, che mi sembra tutto sommato un buon prezzo.

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