CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

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delta
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda delta » 21 mag 2013 15:50

Andyele ha scritto:
delta ha scritto:Vero Gran bella bevuta quella dell'altra sera Il padrone di casa è davvero molto appassionato e mi ha fatto bere vini che non conoscevo ...se non per nome.Quello di Allegrini ad es è stato il mio preferito....gli altri ottimi ma un po' troppo alcolici per i miei gusti Si viaggiava sui 14.5 15Nota di merito particolare per il Bugiardo Nonostante la botta alcolica al naso, in bocca risultava quasi dolce


Tutte le fortune a te, mi capitasse mai di avere un amico così! :cry: :oops:


:mrgreen:
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ugc
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda ugc » 21 mag 2013 16:11

mattiave ha scritto:Champagne Ulysse Collin BdB extra brut s.a. (sb. 2010) :D :D :D :D +: arrivando dal franciacorta di prima, quì ho visto la luce. Era la prima volta, per me, con questo champagne, e per me è stata una grande positiva sorpresa. Naso dominato da note di piccola pasticceria, burrose, quasi come la frolla riempita di crema pasticciera... in bocca è pieno, mediamente lungo, e...non finiresti mai di berlo.

tres bon, e non facile da trovare con qualche annetto sulle spalle, complimenti
mattiave ha scritto:Champagne Egly Ouriet Blanc de Noirs Grand Cru s.a. (sb. 2010) :D :D :D :D :) : gran bella bollicina. Colore quasi rosato (la luce non aiutava, ma era un colore strano), si percepiva subito il carattere tipico del pinot nero. Eleganza dei profumi e persistenza importante... perfezione in bocca, anche se qualcosa mancava, per arrivare ad essere davvero grande...

Beh, se non ricordo male con quella sboccatura la base è 2003 quindi probabilmente la peggiore possibile...sebbene Francis abbia lavorato molto molto bene anche col 2003.
Rien n'y fait, menace ou prière, l'un parle bien, l'autre se tait;
et c'est l'autre que je préfère, il n'a rien dit, mais il me plaît.
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda Südtiroler Spitzbua » 21 mag 2013 16:50

Chianti Pacina 2005
Ricomprato qui sul forum avendone ottimi ricordi,
IMBEVIBILE, un legnaccio molto brutto che vira verso sentori di coca cola, straccio bagnato, cuoio, pelliccia bagnata, tannino verde.
Bevuto 3 anni fa non era assolutamente così. A giudicare dal tappo la bottiglia non sembrava conservata male.
Qualcuno l'ha assaggiato ultimamente?
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda gp » 21 mag 2013 16:56

Beh, non è che tutti i difetti di conservazione si ripercuotano sul tappo, o sul livello del vino.
Quello che descrivi sembra essere un vino irrimediabilmente scisso. Anche se la tipologia non è in genere da lungo invecchiamento, in 7 anni e mezzo un buon Chianti Colli Senesi non dovrebbe ridursi così.
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de magistris
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda de magistris » 21 mag 2013 17:18

zampaflex ha scritto:
de magistris ha scritto:
vinogodi ha scritto:
de magistris ha scritto:
anch'io l'ho ribevuto da poco e per me "lama" è tutt'altro. Ma nella sua tipologia, nella sua concezione stilistica, era molto buono: bolso o pesante, infatti, non l'ho scritto. Però insisto su un concetto: per anni si è parlato di questo vino come del riferimento assoluto della Costa d'Amalfi, quasi come la strada da seguire. E secondo me è una lettura a dir poco parziale.
...bevendolo, ho sempre canticchiato "'O sole mio..." ... mi basta, mica si può sempre intonare la Marsigliese...


la Francia non c'entra niente, Marco: il Fiorduva nasce dichiaratamente come vino "di etichetta" più che di terroir in senso stretto, con la sua quota raccolta in surmaturazione per andare sistematicamente sopra i 14 gradi, con il suo passaggio in barrique e così via. Lo stesso Andrea Ferraioli lo racconta sempre come "un'idea" di Luigi Moio, nata con l'intenzione di "inventarsi qualcosa" per accendere le luci sulla zona.
Oggi che, però, si è creato un piccolo ma significativo gruppo di aziende nella zona, per quanto mi riguarda sono altri i bianchi che meglio fotografano quello speciale incrocio tra mare e montagna, tra acqua e terra, che rende unica, oltre che eroica, la viticoltura in Costa d'Amalfi.
E sono sicuro che ci capiremmo meglio assaggiando il Fiorduva accanto ai bianchi in acciaio di Tenuta San Francesco (in particolare il Pereva), di Apicella (il Colle Santamarina soprattutto), di Ettore Sammarco col nuovo corso (Selva delle Monache e Terre Saracene), di Reale (l'Aliseo), ma anche gli stessi Furore e Ravello Bianco "base" di Marisa Cuomo.


Grazie Paolo, hai risposto alla domanda che stavo per farti. Francamente io non ho avuto l'impressione che hai descritto tu poco sopra del Fiorduva, tant'è che di primo acchito ho pensato non facesse legno piccolo (salvo poi leggermi l'etichetta... :roll: visto che non mi ricordavo niente della sua vinificazione...). Questione di annata? Di alleggerimento dovuto all'invecchiamento? O di un modello di paragone che ogni volta che si legge "barrique" in presenza di un bianco italiano si pensa subito male :mrgreen:
Arguisco anche da quel che scrivi che la più corretta rappresentazione di quel territorio sia molto più fresca e leggera, ho capito bene?


grazie a te che hai voglia di confrontarti su un territorio a mio avviso troppo poco esplorato, immagino anche per la difficile reperibilità di una produzione necessariamente esigua.
Io non parlerei di "corretta" rappresentazione, aggettivo che implica un giudizio di valore sulle scelte stilistiche lontano dalle mie intenzioni. Mi sembra, però, che molto di quei vini a cui facevo riferimento esprimano in maniera più coerente quel connubio mari e monti che mi aspetto dai bianchi di questa zona, soprattutto sul versante dell'agilità di beve, della tensione e della sapidità. Secondo me non c'è più "l'uomo solo al comando", come sembra si dia per scontato, leggendo tanti report.
Lungi da me, sarei stupido, parlare negativamente di un vino come il Fiorduva che abbiamo premiato 6 volte su 7 nelle ultime annate (dal 2004 ad oggi solo il 2009 non ha preso i Tre Bicchieri), però non c'è un'uniformità di lettura su questo vino: anche in questo caso tu lo hai percepito quasi come "lama", senza legno, il papero lo ha trovato faticoso nella beva. E parliamo di due annate, 2008 e 2010, molto simili nell'andamento climatici e nell'espressività. tutto qua. :D

In secondo luogo mi sembra che ci sia tutto meno che un'uniformità di lettura
Paolo De Cristofaro

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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda Alberto » 21 mag 2013 19:11

Ieri qualche assaggio degno di nota alla rassegna Magnar Ben - Best of Alpe Adria Exhibition presso Villa Widmann di Mira (VE):

MC Extra Brut, Arunda, 2009
Potente lama acida, strutturato e gastronomico, peccato solo per la carbonica grossetta.

Soave Colli Scaligeri Castelcerino, Filippi, 2011
Sottile, addirittura un filino troppo (leggi diluito), nonostante l'annata calda. Buon frutto e buona mineralità però.

Gran Malvazija, Coronica, 2009
In ascesa rispetto al mio assaggio in cantina l'estate scorsa: legno in rapido assorbimento e mineralità in progressione, succoso, solare. Gran vino.

Garda Classico Chiaretto Molmenti, Costaripa, 2010
Sottilmente speziato, morbido e cremoso all'attacco ma poi interessante verticalità nello sviluppo, bel rosato "concettoso", per dirla alla Veronelli.

Friuli Grave Merlot Vistorta, Vistorta, 2007
Un tono balsamico spiccato per me inusuale in questo vino, che da dietro al banchetto mi dicono essere una caratteristica specifica dell'annata più che un portato del legno (che comunque, pur essendo un "bel" legno, si sente senza dubbio). Discreta polpa, comunque.

Seneca, Ida Agnoletti, 2009 e Ludwy, Ida Agnoletti, 2009
Accorpo nella nota questi due tagli bordolesi del Montello (anche se l'IGT Ludwy, oltre ad un po' di malbec e petit verdot, ha un 5% di syrah) perché, pur nelle differenze, in entrambi si impone la mano della brava e simpatica Ida, vigneronne verace. Vini schietti, saporiti, se vogliamo un po' rustici all'inizio, in genere alquanto bisognosi di parecchia aria nel bicchiere per esprimersi al meglio; più terroso e "freddo" il primo (vecchio vigneto in posizione bassa, pedecollinare), più estrattivo e maturo nel frutto il secondo (vigneto fitto piantato nel 2000, più in alto), entrambi con una bella gestione del legno ed una sostanziale dolcezza dei tannini. Mi ripeto: vini da bere senza pippe, ad un prezzo molto conveniente.

Trentino Vino Santo, Francesco Poli, 2001
Nuova veste grafica nell'etichetta, ma conferma per me del suo essere un campionissimo. Gran grip acido e salino ad equilibrare degli zuccheri sulla carta enormi, tanta botrite ed un frutto freschissimo, tanto che sembra un vino di 2 vendemmie fa invece che di 12.
Ultima modifica di Alberto il 22 mag 2013 16:49, modificato 1 volta in totale.
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda alì65 » 21 mag 2013 19:18

Uccelliera Rapace 2001, dono del buon Andrea.......un buon Bolgheri come ce ne sono tanti....
futuro roseo, si preannuncia un 2025 da urlo!!!
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda paperofranco » 21 mag 2013 19:52

alì65 ha scritto:Uccelliera Rapace 2001, dono del buon Andrea.......un buon Bolgheri come ce ne sono tanti....


Bolgheri? :shock:
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda fable_81 » 21 mag 2013 20:24

paperofranco ha scritto:
alì65 ha scritto:Uccelliera Rapace 2001, dono del buon Andrea.......un buon Bolgheri come ce ne sono tanti....


Bolgheri? :shock:


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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda paperofranco » 21 mag 2013 20:57

de magistris ha scritto:
zampaflex ha scritto:
de magistris ha scritto:
vinogodi ha scritto:
de magistris ha scritto:
anch'io l'ho ribevuto da poco e per me "lama" è tutt'altro. Ma nella sua tipologia, nella sua concezione stilistica, era molto buono: bolso o pesante, infatti, non l'ho scritto. Però insisto su un concetto: per anni si è parlato di questo vino come del riferimento assoluto della Costa d'Amalfi, quasi come la strada da seguire. E secondo me è una lettura a dir poco parziale.
...bevendolo, ho sempre canticchiato "'O sole mio..." ... mi basta, mica si può sempre intonare la Marsigliese...


la Francia non c'entra niente, Marco: il Fiorduva nasce dichiaratamente come vino "di etichetta" più che di terroir in senso stretto, con la sua quota raccolta in surmaturazione per andare sistematicamente sopra i 14 gradi, con il suo passaggio in barrique e così via. Lo stesso Andrea Ferraioli lo racconta sempre come "un'idea" di Luigi Moio, nata con l'intenzione di "inventarsi qualcosa" per accendere le luci sulla zona.
Oggi che, però, si è creato un piccolo ma significativo gruppo di aziende nella zona, per quanto mi riguarda sono altri i bianchi che meglio fotografano quello speciale incrocio tra mare e montagna, tra acqua e terra, che rende unica, oltre che eroica, la viticoltura in Costa d'Amalfi.
E sono sicuro che ci capiremmo meglio assaggiando il Fiorduva accanto ai bianchi in acciaio di Tenuta San Francesco (in particolare il Pereva), di Apicella (il Colle Santamarina soprattutto), di Ettore Sammarco col nuovo corso (Selva delle Monache e Terre Saracene), di Reale (l'Aliseo), ma anche gli stessi Furore e Ravello Bianco "base" di Marisa Cuomo.


Grazie Paolo, hai risposto alla domanda che stavo per farti. Francamente io non ho avuto l'impressione che hai descritto tu poco sopra del Fiorduva, tant'è che di primo acchito ho pensato non facesse legno piccolo (salvo poi leggermi l'etichetta... :roll: visto che non mi ricordavo niente della sua vinificazione...). Questione di annata? Di alleggerimento dovuto all'invecchiamento? O di un modello di paragone che ogni volta che si legge "barrique" in presenza di un bianco italiano si pensa subito male :mrgreen:
Arguisco anche da quel che scrivi che la più corretta rappresentazione di quel territorio sia molto più fresca e leggera, ho capito bene?


grazie a te che hai voglia di confrontarti su un territorio a mio avviso troppo poco esplorato, immagino anche per la difficile reperibilità di una produzione necessariamente esigua.
Io non parlerei di "corretta" rappresentazione, aggettivo che implica un giudizio di valore sulle scelte stilistiche lontano dalle mie intenzioni. Mi sembra, però, che molto di quei vini a cui facevo riferimento esprimano in maniera più coerente quel connubio mari e monti che mi aspetto dai bianchi di questa zona, soprattutto sul versante dell'agilità di beve, della tensione e della sapidità. Secondo me non c'è più "l'uomo solo al comando", come sembra si dia per scontato, leggendo tanti report.
Lungi da me, sarei stupido, parlare negativamente di un vino come il Fiorduva che abbiamo premiato 6 volte su 7 nelle ultime annate (dal 2004 ad oggi solo il 2009 non ha preso i Tre Bicchieri), però non c'è un'uniformità di lettura su questo vino: anche in questo caso tu lo hai percepito quasi come "lama", senza legno, il papero lo ha trovato faticoso nella beva. E parliamo di due annate, 2008 e 2010, molto simili nell'andamento climatici e nell'espressività. tutto qua. :D

In secondo luogo mi sembra che ci sia tutto meno che un'uniformità di lettura


Ammesso che ci siano gusto e sensibilità molto diversi fra me e Zampa, la vedo dura che lui trovi un vino "una lama" mentre io lo trovo eccessivamente morbido. Magari le annate saranno anche state simili nell'andamento climatico e magari sono usciti due vini comunque differenti.
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda de magistris » 21 mag 2013 21:00

paperofranco ha scritto:
Ammesso che ci siano gusto e sensibilità molto diversi fra me e Zampa, la vedo dura che lui trovi un vino "una lama" mentre io lo trovo eccessivamente morbido. Magari le annate saranno anche state simili nell'andamento climatico e magari sono usciti due vini comunque differenti.


sono due vini piàù che simili, fidati. :wink:
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda paperofranco » 21 mag 2013 21:03

Offida Pecorino 2011 De Angelis.
Una nota di mela abbastanza netta e leggermente zuccherosa. Discreto equilibrio in bocca; piuttosto corto. Un bianchetto corretto senza grandi spunti di interesse.
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda paperofranco » 21 mag 2013 21:04

de magistris ha scritto:
paperofranco ha scritto:
Ammesso che ci siano gusto e sensibilità molto diversi fra me e Zampa, la vedo dura che lui trovi un vino "una lama" mentre io lo trovo eccessivamente morbido. Magari le annate saranno anche state simili nell'andamento climatico e magari sono usciti due vini comunque differenti.


sono due vini piàù che simili, fidati. :wink:


Ok, quindi chi ha ragione? E stavolta sei del gatto....... :mrgreen:
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda de magistris » 21 mag 2013 21:08

paperofranco ha scritto:
de magistris ha scritto:
paperofranco ha scritto:
Ammesso che ci siano gusto e sensibilità molto diversi fra me e Zampa, la vedo dura che lui trovi un vino "una lama" mentre io lo trovo eccessivamente morbido. Magari le annate saranno anche state simili nell'andamento climatico e magari sono usciti due vini comunque differenti.


sono due vini piàù che simili, fidati. :wink:


Ok, quindi chi ha ragione? E stavolta sei del gatto....... :mrgreen:


io l'ho detto come la penso. e non ne faccio una questione di ragione e di torto, mi conosci. :D
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda Südtiroler Spitzbua » 22 mag 2013 11:03

gp ha scritto:Beh, non è che tutti i difetti di conservazione si ripercuotano sul tappo, o sul livello del vino.
Quello che descrivi sembra essere un vino irrimediabilmente scisso. Anche se la tipologia non è in genere da lungo invecchiamento, in 7 anni e mezzo un buon Chianti Colli Senesi non dovrebbe ridursi così.


Aperta un'altra bottiglia, stesse impressioni. A questo punto penso che tu abbia ragione e che sia stato conservato male.
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda zampaflex » 22 mag 2013 11:35

paperofranco ha scritto:
de magistris ha scritto:
paperofranco ha scritto:
Ammesso che ci siano gusto e sensibilità molto diversi fra me e Zampa, la vedo dura che lui trovi un vino "una lama" mentre io lo trovo eccessivamente morbido. Magari le annate saranno anche state simili nell'andamento climatico e magari sono usciti due vini comunque differenti.


sono due vini piàù che simili, fidati. :wink:


Ok, quindi chi ha ragione? E stavolta sei del gatto....... :mrgreen:


Per chiarire: non l'ho trovato "una lama" (detesto i vini con tale aguzzo profilo), ma "una discreta lama" che, capisco ora, va spiegato meglio.
Nel senso che io ho trovato una bottiglia adeguatamente fresca e pochissimo segnata dal legno, a differenza del Papero che ha fatto proprio fatica a berla. Francamente, mi sono stupito di come la mia bottiglia fosse così godibile, visto che il vino è conosciuto (Paolo lo ha ben dimostrato) per essere piuttosto corposo, tendente al surmaturo, quasi massiccio, ideologico invece che territoriale. Sarò stato fortunato, e sarà magari che a forza di bere bombardoni, quando trovo un vino a metà strada mi sembra lieve come una piuma :mrgreen:
PS: onore al merito all'enoteca da cui l'ho preso. Sono gli stessi della bevuta di Aglianico del mese scorso, Paolo tu sai chi sono. :wink:
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda zampaflex » 22 mag 2013 12:07

Lo scorso weekend, una serata dedicata al Nebbiolo del nord del Piemonte.

Aperitivo a sorpresa:
Oltretorrente - Timorasso 2011 :D :D :D :) +
Giovane e lievitoso di primo approccio, poi si smarca con un delicatino paniere di frutta tra cui spicca una indomita fragola. Ben costruito, con le giuste durezze a disposizione, si fa valere.

Travaglini - Gattinara Riserva 2001 :D :D :D :D :)
Solido. Parte vegetale (geranio), si apre con noce e note ematiche, si svela su ginger e chiodo di garofano per chiudere su una lieve nota gessosa.
In bocca è pastoso, il tannino vispo, la persistenza lunga. Appagante. Secondo della serata. Boccia spremuta fino all'ultima goccia.

Sella - Bramaterra I Porfidi 2003 :D :D :D :)
Si capisce che viene da annata calda e sfigata perché il naso è grosso, piuttosto alcoolico e macerativo (fruttato), mentre in bocca delude per una consistente vacuità. Sembra diluito e che abbia voglia di sparire velocemente e farsi dimenticare. Notiamo un tono vanigliato, delle spezie, alla fine la caramella d'orzo. Chi se lo è tenuto nel bicchiere lo ha comunque un po' rivalutato verso la fine della serata.

Cant. Prod. Carema - Carema Riserva 2006 :D :D :D :D +
Etereo e cinereo, sapido all'assaggio, rivela la sua anima di vino alpino ricordando nell'esilità la Valtellina. Ma il bouquet aromatico pian piano svela una gran classe. Passata l'età del ferro (a un certo momento sembrava di leccare un paletto di ghisa :D ), escono noce moscata, arancia, erbe alpine. Delicato, reale espressione del suo territorio, direi sentimentale.

Sella - Lessona Omaggio 2005 :D :D :D :)
Mah. Prima dolciastro-sciropposo, poi ematico, poi con una leggera volatile, infine svela una sequenza di toffe-cioccolatino-mou. Si spegne lentamente, senza avere dato grandi soddisfazioni né raggiunto un apice percepibile. Ad altri è piaciuto più che a me, che detesto la volatile in un vino.

Le Piane - Boca 2006 :D :D :D :D
Parte sporco, tra note di formaggio e di pesce, un poco vegetale. Poi si pulisce ed emergono i suoi reali attributi: agrume asprino, salvia, menta, nespola, arancia, tabacco via via scorrendo il tempo nel bicchiere. Sembra inizialmente cedere in bocca ma dimostra in realtà una buona lunghezza. Divide e non appassiona, appare senz'altro un buon vino ma senza quello scatto in più che ci colpirebbe.

Antoniolo - Gattinara Osso San Grato 2006 :D :D :D :D :) +
Appena messo il naso sul bicchiere si capisce che qui si godrà. Vino potente, centrato, equilibrato e ben strutturato nelle sue componenti, ricco, lungo. Erbe alpine e spezie in quantità, floreale, pepato e liquirizioso. Abbiamo spremuto al bottiglia al torchio per le ultime gocce dopo esserci menati per stabilire chi se le sarebbe bevute :mrgreen: La magnum sarebbe stata una migliore unità di misura.

Dolce finale
Alfred Merkelbach - Ürziger Würzgarten Auslese 2010 :D :D :D :D +
Volevo testare anche questa boccia. Di grande godibilità, dopo il nebbiolo è come bere gassosa. Nessuna traccia di botrite, aromaticità sotto controllo, prezzo imbarazzantemente basso per il piacere che se ne trae.
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda Alberto » 22 mag 2013 12:28

Propongo una moratoria internazionale sull'uso degli Auslesen come "dolce finale" e conseguenti eventuali punizioni corporali... :roll: :lol: :mrgreen:
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda pippuz » 22 mag 2013 12:31

Alberto ha scritto:Propongo una moratoria internazionale sull'uso degli Auslesen come "dolce finale" e conseguenti eventuali punizioni corporali... :roll: :lol: :mrgreen:

Concordo. Ci sono dei buonissimi passiti che a differenza degli auslese c'entrano pure qualcosa con dolci e/o formaggi.
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda andrea » 22 mag 2013 12:56

pippuz ha scritto:
Alberto ha scritto:Propongo una moratoria internazionale sull'uso degli Auslesen come "dolce finale" e conseguenti eventuali punizioni corporali... :roll: :lol: :mrgreen:

Concordo. Ci sono dei buonissimi passiti che a differenza degli auslese c'entrano pure qualcosa con dolci e/o formaggi.

ma fatevi un litro di 'zzacci vostri!!! :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda vittoxx » 22 mag 2013 13:00

andrea ha scritto:
pippuz ha scritto:
Alberto ha scritto:Propongo una moratoria internazionale sull'uso degli Auslesen come "dolce finale" e conseguenti eventuali punizioni corporali... :roll: :lol: :mrgreen:

Concordo. Ci sono dei buonissimi passiti che a differenza degli auslese c'entrano pure qualcosa con dolci e/o formaggi.

ma fatevi un litro di 'zzacci vostri!!! :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

Esatto! Quando li apre vinogodi (cioè praticamente alla fine di tutte le robe in buehouse) fate meno i galletti :mrgreen:
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda Andyele » 22 mag 2013 13:04

pippuz ha scritto:
Alberto ha scritto:Propongo una moratoria internazionale sull'uso degli Auslesen come "dolce finale" e conseguenti eventuali punizioni corporali... :roll: :lol: :mrgreen:

Concordo. Ci sono dei buonissimi passiti che a differenza degli auslese c'entrano pure qualcosa con dolci e/o formaggi.


Quindi in fondo mettereste solo i beren..... e i trockenberen.....mi sembra di capire?

e gli auslese dove secondo voi sarebbe più opportuno piazzarli? sono quelli che mi mettono un po' più in difficoltà :?

io, a seconda del cibo ovviamente, i kabinet e gli spatlese riesco ad usarli anche in accompagnamento al pasto.
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Kalosartipos
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda Kalosartipos » 22 mag 2013 13:09

Andyele ha scritto:io, a seconda del cibo ovviamente, i kabinet e gli spatlese riesco ad usarli anche in accompagnamento al pasto.

:D
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda paperofranco » 22 mag 2013 13:13

Andyele ha scritto:
pippuz ha scritto:
Alberto ha scritto:Propongo una moratoria internazionale sull'uso degli Auslesen come "dolce finale" e conseguenti eventuali punizioni corporali... :roll: :lol: :mrgreen:

Concordo. Ci sono dei buonissimi passiti che a differenza degli auslese c'entrano pure qualcosa con dolci e/o formaggi.


Quindi in fondo mettereste solo i beren..... e i trockenberen.....mi sembra di capire?

e gli auslese dove secondo voi sarebbe più opportuno piazzarli? sono quelli che mi mettono un po' più in difficoltà :?

io, a seconda del cibo ovviamente, i kabinet e gli spatlese riesco ad usarli anche in accompagnamento al pasto.


Ma cosa stai dicendo?
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Re: CHE BEVESSIMO A MAGGIO 2013

Messaggioda vittoxx » 22 mag 2013 13:17

paperofranco ha scritto:
Andyele ha scritto:
pippuz ha scritto:
Alberto ha scritto:Propongo una moratoria internazionale sull'uso degli Auslesen come "dolce finale" e conseguenti eventuali punizioni corporali... :roll: :lol: :mrgreen:

Concordo. Ci sono dei buonissimi passiti che a differenza degli auslese c'entrano pure qualcosa con dolci e/o formaggi.


Quindi in fondo mettereste solo i beren..... e i trockenberen.....mi sembra di capire?

e gli auslese dove secondo voi sarebbe più opportuno piazzarli? sono quelli che mi mettono un po' più in difficoltà :?

io, a seconda del cibo ovviamente, i kabinet e gli spatlese riesco ad usarli anche in accompagnamento al pasto.


Ma cosa stai dicendo?

Papero, ultimamente sei più -come dire? - rude... :mrgreen:

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