Messaggioda Ludi » 30 mar 2014 21:49
Fontodi, Syrah Case Via 2004: non male, molto toscano nelle sue note di macchia mediterranea ed erbe aromatiche, ma nel contempo fedele al vitigno nella speziatura.
Qupe, Syrah 2005: qui invece non ci siamo proprio: note cioccolatose e vagamente smaltate prendono il sopravvento e danno al vino una mancanza di grazia che lo rende stucchevole e poco bevibile.
Giorgio Nicolini, Malvasia Istriana Ambrosia 2012: ottimo, freschezza impressionante e grande sapidità, uniti a note di erbe di campo, tiglio ed albicocca. Piccolo grande vino, molto "bio" al naso, ma non per questo privo di eleganza.
Delas, Hermitage Marquise de la Tourette 2001: classico nelle note di pepe nero, oliva in salamoia, frutti di bosco, mora e carne arrostita. Grandissima gradevolezza e bevibilità. Fantastico l'accoppiamento con goulasch alle erbe aromatiche, cui ho aggiunto in cottura una cotenna di prosciutto D'Osvaldo.
Planeta, Syrah 2006: meglio del californiano, ma non è comunque un gran complimento. Molto boisé al naso, come previsto, se non altro si bene con sufficiente piacere.
Domaine de la Charmoise, Provignage 2007: fino a pochi mesi fa, lo confesso, ignoravo esistesse il vitigno romorontin, e me ne dolgo, vista la incredibile classe e personalità di questo vino. Netta selce al naso, poi erbe di campo, tiglio, pesca gialla, kumquat, in un quadro di impressionante freschezza citrina. Da berne a secchiate.
Peter Lehmann, Stonewell Shiraz 2004: masticabile, muscolare, denso; non si può negare, tuttavia, che sia un gran vino, che un tempo mi avrebbe fatto impazzire, ora sollecita la mia ammirazione come esercizio enologico, anche se manca di quella verticalità che vado ricercando in questa fase della mia "carriera" di degustatore.