CRONACHE D'OSTERIA

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vignadelmar
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda vignadelmar » 28 dic 2008 11:18

Dedalus ha scritto:
Ma alla resa dei conti il bicchiere nel giro di pochi anni ha dimostrato spesso, come in questo caso (vedasi la nota tutt'altro che relativista dell'oste, uno che certo non può essere tacciato di essere un integralista), che quelle opinioni erano semplicemente le più obiettive, quelle che descrivevano con più lucidità e comprensione sia presente sia prospettica i vini in questione. Che insomma non c'era alcun desiderio di dileggiare, alcun desiderio di imporre a forza il proprio parere su quello altrui, di creare scuole di pensiero e di stile, ma solo la schietta esposizione della propria impressione degustativa. Un'impressione degustativa non così erronea, pare.

Ora non so se io faccia bene a scrivere queste cose, perché ho la sensazione di stare per espormi all'ulteriore accusa di qualcosa di brutto, ma che ci posso fare. Questo penso e questo dico.


Dal punto di vista squisitamente dialettico, facendo finta di non sapere chi siano L'oste e Dedalus, mi vien da dire che non è che basti una nota di degustazione affine a quanto si sostenne allora a dimostrare l'allora esattezza della espressione gustativa. Se questo è il metodo giusto per trarre conforto alle proprie impressioni gustative nell'universo di internet ognuno troverebbe, cercando, delle note che confermino quanto da lui affermato.


E tornando forse all'ironia, non sapevo di essermi perso il "Nuovissimo Testamento Enologico":

Dedalus:"E' tutto nel forum di porthos. Quello che si è scritto in quello spazio rappresenta la quasi totalità delle novità di pensiero nella discussione sul vino in rete in Italia. E in diversi casi non so se sia così indispensabile porre le due limitazioni di mezzo tecnologico e di luogo."

Però, mica pizza e fichi !!! Qualcuno mi fa un riassunto così divento bravo anche io ??? Oppure ditemi in quale chiesa venga diffuso l'enoico verbo in modo che io possa abbeverarmi direttamente alla fonte di tanta conoscenza !!!

Ciao

.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda alì65 » 28 dic 2008 11:22

JohnnyTheFly ha scritto:
l'oste ha scritto:Secondo me se uno vuole bere un bicchiere e mezzo di un vinone impressive, ricco, potente e un po' dolcioso, Planeta va bene, ma se vuole finirsi una bottiglia intera e capire uno chardonnay è un altro mondo.

Anch'io una volta ascoltavo le canzoni dello Zecchino d'Oro. Poi sono arrivato ad ascoltare le canzoni dei Pink Floyd, Jimi Hendrix, Bob Dylan. Adesso non voglio ascoltare le canzoni dello Zecchino d'Oro. Ma questo non vuol dire che le canzoni dello Zecchino d'Oro fanno cagare. Significa semplicemente che mi sono evoluto.


non hai figli vero? Se ne avessi l'involuzione è resa obbligatoria e lo Zecchino rientrerebbe nella tua top ten :D :D
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda JohnnyTheFly » 28 dic 2008 12:11

alì65 ha scritto:
JohnnyTheFly ha scritto:
l'oste ha scritto:Secondo me se uno vuole bere un bicchiere e mezzo di un vinone impressive, ricco, potente e un po' dolcioso, Planeta va bene, ma se vuole finirsi una bottiglia intera e capire uno chardonnay è un altro mondo.

Anch'io una volta ascoltavo le canzoni dello Zecchino d'Oro. Poi sono arrivato ad ascoltare le canzoni dei Pink Floyd, Jimi Hendrix, Bob Dylan. Adesso non voglio ascoltare le canzoni dello Zecchino d'Oro. Ma questo non vuol dire che le canzoni dello Zecchino d'Oro fanno cagare. Significa semplicemente che mi sono evoluto.


non hai figli vero? Se ne avessi l'involuzione è resa obbligatoria e lo Zecchino rientrerebbe nella tua top ten :D :D

E' per questo che ti piace ancora il barolo di Sandrone? :lol:
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda JohnnyTheFly » 28 dic 2008 12:27

vignadelmar ha scritto:E tornando forse all'ironia, non sapevo di essermi perso il "Nuovissimo Testamento Enologico":

Dedalus:"E' tutto nel forum di porthos. Quello che si è scritto in quello spazio rappresenta la quasi totalità delle novità di pensiero nella discussione sul vino in rete in Italia. E in diversi casi non so se sia così indispensabile porre le due limitazioni di mezzo tecnologico e di luogo."

Però, mica pizza e fichi !!! Qualcuno mi fa un riassunto così divento bravo anche io ??? Oppure ditemi in quale chiesa venga diffuso l'enoico verbo in modo che io possa abbeverarmi direttamente alla fonte di tanta conoscenza !!!

Ciao

.

Vai su http://www.porthos.it ed entra in "forum". Lì c'è il pane. Poi ognuno dovrà metterci i propri denti. Se li ha.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda JohnnyTheFly » 28 dic 2008 12:38

Risfogliando a random quel forum, mi sono imbattuto in un thread dal titolo di "Il meglio e il peggio del 2005". Questo è solo un piccolissimo estratto:

3) Cannubi Boschis 1995, Sandrone
Partenza lanciata su note borgognone, naso puntuto e minerale, bocca solida e snella. In una parola, bellissimo. Un quarto d'ora dopo, inaspettata, l'ecatombe: legnoso, morbidoso, fruttoloso. In una parola, elegante.
"Elegante"?! AAARRGGGHHHHHHH...
Rapporto q/p da reclamo Codacons.


4) Kurni 2003, Oasi degli Angeli
Ok, sarà prodotto con le migliori intenzioni da persone attente e scrupolose, oneste e bravissime. E poi è giusto che ci sia spazio per tutti, per i vini sottili come per quelli bomba. Però c'è un limite a tutto, secondo me.


Questo è parlare di vino, scevro da ogni sorta di relativismo bonario in auge da queste parti.

No?
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda M. de Hades » 28 dic 2008 12:41

JohnnyTheFly ha scritto:Vai su http://www.porthos.it ed entra in "forum". Lì c'è il pane. Poi ognuno dovrà metterci i propri denti. Se li ha.



Scusate se mi permetto e se vado un po' controcorrente, ma secondo me lì, oltre al pane, ci sono anche parecchie str-onzate.
Ma, capiamoci, mica ci sono solo lì.
Ci sono in ogni contesto dove individui diversi interagiscono.
O meglio, in tali contesti ci sono cose che per alcuni sono str-onzate e per altri no; e viceversa, ovviamente.
Non mi sembra corretto indicare Bibbie, dogmi, o, ancor peggio, Ipse dixit (per non parlare degli Ego dixi).
Credo che nella degustazione dei vini ci siano caratteristiche che sono "obiettivamente obiettive", perché anatomicamente siamo fatti in un certo modo, abbiamo papille gustative e recettori olfattivi che funzionano in un certo modo e non possiamo fare altrimenti.
Poi, però, ci sono le storie, le culture, le esperienze diverse di ciascuno di noi; da ciò consegue il diverso gusto di ciascun individuo.
Che poi si creino gruppi chiusi, fazioni, comunità di "volemose tutti bene" o di mutuo accordo, beh, anche questo è abbastanza normale in ogni comunità umana.
Comincia a diventare francamente fastidioso quando si cerca di far passare il proprio pensiero per "IL" pensiero.
Così come è fastidioso quando, con un piglio di autoreferenzialità, si cerca di far passare un contesto nel quale si lanciano messaggi ed idee nuove, spesso interessanti e stimolanti, altre volte estreme e finanche aberranti, come il luogo ove è conservato il Santo Graal dell'enoica religione; è fastidioso soprattutto perché a volte sembra di intuire che tale privilegio viene riconosciuto a quel luogo per il semplice fatto che lo si frequenta e se ne è tra i principali protagonisti o animatori.

Questo a titolo generale e senza alcun riferimento a fatti o persone realmente accaduti ed esistenti.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda Dedalus » 28 dic 2008 12:47

M. de Hades ha scritto:
JohnnyTheFly ha scritto:Vai su http://www.porthos.it ed entra in "forum". Lì c'è il pane. Poi ognuno dovrà metterci i propri denti. Se li ha.



Scusate se mi permetto e se vado un po' controcorrente, ma secondo me lì, oltre al pane, ci sono anche parecchie str-onzate.
Ma, capiamoci, mica ci sono solo lì.
Ci sono in ogni contesto dove individui diversi interagiscono.
O meglio, in tali contesti ci sono cose che per alcuni sono str-onzate e per altri no; e viceversa, ovviamente.
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Credo che nella degustazione dei vini ci siano caratteristiche che sono "obiettivamente obiettive", perché anatomicamente siamo fatti in un certo modo, abbiamo papille gustative e recettori olfattivi che funzionano in un certo modo e non possiamo fare altrimenti.
Poi, però, ci sono le storie, le culture, le esperienze diverse di ciascuno di noi; da ciò consegue il diverso gusto di ciascun individuo.
Che poi si creino gruppi chiusi, fazioni, comunità di "volemose tutti bene" o di mutuo accordo, beh, anche questo è abbastanza normale in ogni comunità umana.
Comincia a diventare francamente fastidioso quando si cerca di far passare il proprio pensiero per "IL" pensiero.
Così come è fastidioso quando, con un piglio di autoreferenzialità, si cerca di far passare un contesto nel quale si lanciano messaggi ed idee nuove, spesso interessanti e stimolanti, altre volte estreme e finanche aberranti, come il luogo ove è conservato il Santo Graal dell'enoica religione; è fastidioso soprattutto perché a volte sembra di intuire che tale privilegio viene riconosciuto a quel luogo per il semplice fatto che lo si frequenta e se ne è tra i principali protagonisti o animatori.

Questo a titolo generale e senza alcun riferimento a fatti o persone realmente accaduti ed esistenti.


Io vorrei evitare che si cadesse nella provocazione velenosa ed insulsa di vignadelmar.

Io ho detto solo che lì ci sono quasi tutte le novità della discussione in rete sul vino in Italia degli ultimi anni. Il che è un fatto.

Non ho affatto preso un piglio agiografico, né diverso. Non ho detto che è tutto buono, né che quel buono sia l'unico buono possibile. Ho solo parlato di anticipo. Vignadelmar invece come al solito ha deformato da buon ossessionato la realtà e ne ha fatto macchietta.

Tu che sei intelligente, sfuggi dal tranello trolleggiante, e cerchiamo di non mandare in vacca anche questo thread.
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda vinogodi » 28 dic 2008 12:54

... sarò molto esplicito . Chi dice che su Porthos albergasse la "verità enologica" è un enocretino . Ho detto e non ritiro una virgola ... o siete ormai suonati o "nostalgici" di una fase dove la enoribellione concettuale era per tanti solo un modo di avere un'identità in una fase di crescita , come le lotte studentesche sessantottine o l'appartenenza , al liceo, dei gruppi di autogestione e movimenti studenteschi vari ( io , da qualunquista DOC , partecipavo attivamente perchè si trombava come i mandrilli ) . Fase interessante , dialetticamente fervida , fondamentale per identificarsi in ideali di riferimento , magari controcorrente tout court per rompere i cordoni ombelicali con qualsivoglia tiritera politically correct . Ben ci stanno le enocorbellerie in questa fase . Per fortuna molti che scrivevano tante e suddette corbellerie allora si sono poi evoluti loro stessi , ma santiddio , i rigurgiti proprio no , risparmiateceli ...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda vinogodi » 28 dic 2008 12:56

Dedalus ha scritto:
M. de Hades ha scritto:
JohnnyTheFly ha scritto:Vai su http://www.porthos.it ed entra in "forum". Lì c'è il pane. Poi ognuno dovrà metterci i propri denti. Se li ha.



Scusate se mi permetto e se vado un po' controcorrente, ma secondo me lì, oltre al pane, ci sono anche parecchie str-onzate.
Ma, capiamoci, mica ci sono solo lì.
Ci sono in ogni contesto dove individui diversi interagiscono.
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Credo che nella degustazione dei vini ci siano caratteristiche che sono "obiettivamente obiettive", perché anatomicamente siamo fatti in un certo modo, abbiamo papille gustative e recettori olfattivi che funzionano in un certo modo e non possiamo fare altrimenti.
Poi, però, ci sono le storie, le culture, le esperienze diverse di ciascuno di noi; da ciò consegue il diverso gusto di ciascun individuo.
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Io vorrei evitare che si cadesse nella provocazione velenosa ed insulsa di vignadelmar.

Io ho detto solo che lì ci sono quasi tutte le novità della discussione in rete sul vino in Italia degli ultimi anni. Il che è un fatto.

Non ho affatto preso un piglio agiografico, né diverso. Non ho detto che è tutto buono, né che quel buono sia l'unico buono possibile. Ho solo parlato di anticipo. Vignadelmar invece come al solito ha deformato da buon ossessionato la realtà e ne ha fatto macchietta.

Tu che sei intelligente, sfuggi dal tranello trolleggiante, e cerchiamo di non mandare in vacca anche questo thread.
... Ros , con tutto il cuore : ma vai a cag**re...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda vignadelmar » 28 dic 2008 12:57

Dedalus ha scritto:
Io vorrei evitare che si cadesse nella provocazione velenosa ed insulsa di vignadelmar.

Io ho detto solo che lì ci sono quasi tutte le novità della discussione in rete sul vino in Italia degli ultimi anni. Il che è un fatto.

Non ho affatto preso un piglio agiografico, né diverso. Non ho detto che è tutto buono, né che quel buono sia l'unico buono possibile. Ho solo parlato di anticipo. Vignadelmar invece come al solito ha deformato da buon ossessionato la realtà e ne ha fatto macchietta.

Tu che sei intelligente, sfuggi dal tranello trolleggiante, e cerchiamo di non mandare in vacca anche questo thread.


Rossano, ti leggo nervoso !!!

Evidentemente non sono l'unico ad aver letto in un certo modo quello che hai scritto, ma si sa, Berlusconi docet, sono sempre gli altri a non aver capito quello che lui realmente aveva detto.

Non ho deformato nulla, ho riportato integralmente quello che hai detto e l'ho interpretato. Non da troll ne trolleggiantemente. Sono a pieno titolo un utente di questo forum ed a pieno titolo commento quello che un altro utente scrive. Anche se forse a te piacerebbe che quello che tu scrivi sia accolto da peana di ringraziamento e corale approvazione.

Ciao

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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda Dedalus » 28 dic 2008 13:02

l'oste ha scritto:Secondo me se uno vuole bere un bicchiere e mezzo di un vinone impressive, ricco, potente e un po' dolcioso, Planeta va bene, ma se vuole finirsi una bottiglia intera e capire uno chardonnay è un altro mondo.


Eppure io ricordo le note di degustazione di tanti forumisti, qui ed altrove, che già all'uscita parlavano della durezza incongrua del tannino a chiusura di bocca, dell'amarezza che ti colpiva inattesa dopo che la glicerina e lo zucchero erano volati via attraverso il palato, dell'eccesso alcoolico non integrato nel corpo del vino, delle ficcanti note da whisky-lattone che sapevano appunto di whisky e di prodotti caseari freschi. Tutte indicazioni che non solo facevano presagire chiaramente quale sarebbe stato il profilo evolutivo del vino, ma anche quale fosse l'immagine sensoriale del vino di allora, per chi non si fermasse intenzionalmente alla sottile vernice di facciata del vino. Di cui mi dispiace parlare in toni così severi, ma questo era e questo dava.

A chi sostiene sempre ed ancora che c'è un enorme mercato di consumatori che sono pienamente soddisfatti di quel tipo di vino, sempre e comunque, e che non sia proprio una questione di evoluzione del gusto e dell'educazione al vino, io chiederei come spiegano allora il fatto che oggi lo Chardonnay di Planeta ma anche quello di Cusumano e molti altri Chardonnay siciliani, per fermarsi a quelli, abbiano più che dimezzato il peso del legno, cerchino di frenare la debordanza degli alcool delle ultime caldissime annate, e cerchino insomma di fare vini più equlibrati ed esenti da quei vistosi eccessi che caratterizzavano le annate di cui stiamo parlando ora.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda Dedalus » 28 dic 2008 13:10

vinogodi ha scritto:
Dedalus ha scritto:Io vorrei evitare che si cadesse nella provocazione velenosa ed insulsa di vignadelmar.

Io ho detto solo che lì ci sono quasi tutte le novità della discussione in rete sul vino in Italia degli ultimi anni. Il che è un fatto.

Non ho affatto preso un piglio agiografico, né diverso. Non ho detto che è tutto buono, né che quel buono sia l'unico buono possibile. Ho solo parlato di anticipo. Vignadelmar invece come al solito ha deformato da buon ossessionato la realtà e ne ha fatto macchietta.

Tu che sei intelligente, sfuggi dal tranello trolleggiante, e cerchiamo di non mandare in vacca anche questo thread.
... Ros , con tutto il cuore : ma vai a cag**re...


Già fatto stamattina, regolarmente, e mi sento a posto... :mrgreen:

Confermo quanto detto. Nel forum di porthos si sono regolarmente anticipati i tempi della discussione in rete, anche della fase vinoverista che oggi è la voce più nuova di questo forum. Letteralmente, ed inequivocamente, per chi mi accusa di berlusconismo alla "sono stato frainteso":

Quello che si è scritto in quello spazio rappresenta la quasi totalità delle novità di pensiero nella discussione sul vino in rete in Italia.


Non ho affatto detto che lì c'è la verità. Ci sono moltissimi contributi di valore assoluto, e tante altre cose molto discutibili, che infatti furono molto discusse, dal winesnobismo estremo all'enoproletariato più radicale. Sicuramente non mancano gli stimoli intellettuali.

Ma rimane il fatto che questo è un argomento assolutamente tangenziale qui, e mi piacerebbe che non si portasse via il thread a causa delle puntuali "interpretazioni" delle parole altrui di vignadelmar.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda JohnnyTheFly » 28 dic 2008 13:19

M. de Hades ha scritto:
JohnnyTheFly ha scritto:Vai su http://www.porthos.it ed entra in "forum". Lì c'è il pane. Poi ognuno dovrà metterci i propri denti. Se li ha.



Scusate se mi permetto e se vado un po' controcorrente, ma secondo me lì, oltre al pane, ci sono anche parecchie str-onzate.
Ma, capiamoci, mica ci sono solo lì.
Ci sono in ogni contesto dove individui diversi interagiscono.
O meglio, in tali contesti ci sono cose che per alcuni sono str-onzate e per altri no; e viceversa, ovviamente.
Non mi sembra corretto indicare Bibbie, dogmi, o, ancor peggio, Ipse dixit (per non parlare degli Ego dixi).
Credo che nella degustazione dei vini ci siano caratteristiche che sono "obiettivamente obiettive", perché anatomicamente siamo fatti in un certo modo, abbiamo papille gustative e recettori olfattivi che funzionano in un certo modo e non possiamo fare altrimenti.
Poi, però, ci sono le storie, le culture, le esperienze diverse di ciascuno di noi; da ciò consegue il diverso gusto di ciascun individuo.
Che poi si creino gruppi chiusi, fazioni, comunità di "volemose tutti bene" o di mutuo accordo, beh, anche questo è abbastanza normale in ogni comunità umana.
Comincia a diventare francamente fastidioso quando si cerca di far passare il proprio pensiero per "IL" pensiero.
Così come è fastidioso quando, con un piglio di autoreferenzialità, si cerca di far passare un contesto nel quale si lanciano messaggi ed idee nuove, spesso interessanti e stimolanti, altre volte estreme e finanche aberranti, come il luogo ove è conservato il Santo Graal dell'enoica religione; è fastidioso soprattutto perché a volte sembra di intuire che tale privilegio viene riconosciuto a quel luogo per il semplice fatto che lo si frequenta e se ne è tra i principali protagonisti o animatori.

Questo a titolo generale e senza alcun riferimento a fatti o persone realmente accaduti ed esistenti.

Io ho solo indicato dove c'è il pane. Che poi piaccia o no dovrà dirlo chi lo ha poi mangiato. Ma rigorosamente coi denti. Poi è chiaro che anche lì ci sono delle stron....zate. Altro discorso è contarle e/o pesarle. Siamo sicuri che ce ne sono più che di qua? L'accendiamo? E' la risposta definitiva?
Ultima modifica di JohnnyTheFly il 28 dic 2008 13:20, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda vignadelmar » 28 dic 2008 13:19

Dedalus ha scritto:
vinogodi ha scritto:... Ros , con tutto il cuore : ma vai a cag**re...


Già fatto stamattina, regolarmente, e mi sento a posto... :mrgreen:

Confermo quanto detto. Nel forum di porthos si sono regolarmente anticipati i tempi della discussione in rete, anche della fase vinoverista che oggi è la voce più nuova di questo forum.

Non ho affatto detto che lì c'è la verità. Ci sono moltissimi contributi di valore assoluto, e tante altre cose molto discutibili, che infatti furono molto discusse, dal winesnobismo estremo all'enoproletariato più radicale. Sicuramente non mancano gli stimoli intellettuali.

Ma rimane il fatto che questo è un argomento assolutamente tangenziale qui, e mi piacerebbe che non si portasse via il thread a causa delle puntuali "interpretazioni" delle parole altrui di vignadelmar.


Ma sai un forum vive specialmente in una sezione che si chiama "Polemiche ed opinioni" delle proprie opinioni rispetto alle altrui opinioni espresse in un forum pubblico. Ripeto, se non vuoi che le tue opinioni siano oggetto di commento puoi sempre parlare davanti allo specchio, normalmente non ti risponde contro.
Poi l'argomento se era tangenziale avresti potuto evitare di inserirlo. Non puoi prima scrivere qualcosa e poi volere che rimanga li incommentato. Mille volte in questo forum si parte da un argomento per finire in un altro, è già successo e risuccederà.

Quindi datti una calmata, non ergerti a censore del mio scrivere, non ne hai lo spessore, non ne hai le capacità.

Ciao

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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda l'oste » 28 dic 2008 13:55

Dedalus ha scritto:Ma alla resa dei conti il bicchiere nel giro di pochi anni ha dimostrato spesso, come in questo caso (vedasi la nota tutt'altro che relativista dell'oste, uno che certo non può essere tacciato di essere un integralista), che quelle opinioni erano semplicemente le più obiettive, quelle che descrivevano con più lucidità e comprensione sia presente sia prospettica i vini in questione.


Mi sembra eccessivo usare il verbo dimostrare.
Una bottiglia non può far inverno (o primavera), dato che si afferma spesso che l'oggettività, nel vino, non esiste.
La mia nota è assolutamente relativista, ovvero riferibile a quella bottiglia del '98, non allo chardonnay Planeta tout court.
E comunque, aprendo quella bottiglia, mi fa piacere aver stimolato la discussione, è uno degli intenti dell'osteria virtuale.
La speranza però è che non sia solo un motivo/occasione di redde rationem polemico tra degustatori.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda meursault » 28 dic 2008 16:16

Eheheheh.......veramente ricchissimo di spunti il forum di Porthos, non ho mai trovato da nessuna altra parte un tale patrimonio di conoscienza e acume enologico, ma non solo.
Curioso come ancora oggi molti thread siano più che attuali, e ci si accorga che altri ancora hanno semplicemente anticipato ciò che poi sarebbe successo.
Se poi non interessa, o semplicemente non si ha la fortuna di capire cosa c'è dentro, si passerà oltre.
E comunque, visto che il politically uncorrect mi piace molto, scusandomi con l'oste, devo dire che il Montiano 2005, a mio talebano e insindacabilmente personale giudizio, è una cagata pazzesca.
:D :D :D :D
...non può superare un certo delta, altrimenti, scusassero, uno dei due non ci ha capito un cazzo di quel vino(vinogodi)
La valutazione è oggettiva a meno di un delta (limitato, diciamo circa 5 punti) dovuto alla inevitabile componente soggettiva(fufluns)
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda Dedalus » 28 dic 2008 16:38

l'oste ha scritto:
Dedalus ha scritto:Ma alla resa dei conti il bicchiere nel giro di pochi anni ha dimostrato spesso, come in questo caso (vedasi la nota tutt'altro che relativista dell'oste, uno che certo non può essere tacciato di essere un integralista), che quelle opinioni erano semplicemente le più obiettive, quelle che descrivevano con più lucidità e comprensione sia presente sia prospettica i vini in questione.


Mi sembra eccessivo usare il verbo dimostrare.
Una bottiglia non può far inverno (o primavera), dato che si afferma spesso che l'oggettività, nel vino, non esiste.
La mia nota è assolutamente relativista, ovvero riferibile a quella bottiglia del '98, non allo chardonnay Planeta tout court.
E comunque, aprendo quella bottiglia, mi fa piacere aver stimolato la discussione, è uno degli intenti dell'osteria virtuale.
La speranza però è che non sia solo un motivo/occasione di redde rationem polemico tra degustatori.


In questo senso qualunque nota è relativa e non può non esserlo, così come il giudizio non può non essere soggettivo.
Il relativismo come metodo dialettico invece continuo a non approvarlo, troppo sottile il confine con il qualunquismo, troppo scoperto il fianco all'opportunità di giocare con i se, i ma ed i però. Tanto ognuno sa che la variabilità di bottiglia esiste e pesa; ma ognuno sa anche che esiste la possibilità di leggere chiara l'impronta del vino, anche attraverso gli indizi spesso decifrabili della bottiglia davvero problematica. Che per vini che non siano davvero molto vecchi, e specialmente per produttori "tecnici", come è il caso di Planeta, sono l'eccezione e non la regola.

Assolutamente in consonanza, invece, con la tua chiusura.
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda Aramis » 28 dic 2008 16:46

meursault ha scritto:Eheheheh.......veramente ricchissimo di spunti il forum di Porthos, non ho mai trovato da nessuna altra parte un tale patrimonio di conoscienza e acume enologico, ma non solo.
Curioso come ancora oggi molti thread siano più che attuali, e ci si accorga che altri ancora hanno semplicemente anticipato ciò che poi sarebbe successo.
Se poi non interessa, o semplicemente non si ha la fortuna di capire cosa c'è dentro, si passerà oltre.
E comunque, visto che il politically uncorrect mi piace molto, scusandomi con l'oste, devo dire che il Montiano 2005, a mio talebano e insindacabilmente personale giudizio, è una cagata pazzesca.
:D :D :D :D


Bizzarro, ma sul Montiano 2005 non sono d'accordo; se ne hai e vuoi liberartene a prezzo stracciato, le prendo tutte io.

Che sia diventato io quello politically uncorrect?
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda meursault » 28 dic 2008 16:56

Aramis ha scritto:
Bizzarro, ma sul Montiano 2005 non sono d'accordo; se ne hai e vuoi liberartene a prezzo stracciato, le prendo tutte io.

Che sia diventato io quello politically uncorrect?


Avevo già letto del tuo apprezzamento.
Per quanto mi riguarda ho un singolo assaggio ma per ora lo posiziono nella top tre dei vini peggiori dell'anno, non ho finito il primo bicchiere.
Comunque se capita riproverò, il prezzo non è proibitivo; per ora rimango amichevolmente in disaccordo.
...non può superare un certo delta, altrimenti, scusassero, uno dei due non ci ha capito un cazzo di quel vino(vinogodi)
La valutazione è oggettiva a meno di un delta (limitato, diciamo circa 5 punti) dovuto alla inevitabile componente soggettiva(fufluns)
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda Il Comandante » 28 dic 2008 17:21

l'oste ha scritto:
Dedalus ha scritto:Ma alla resa dei conti il bicchiere nel giro di pochi anni ha dimostrato spesso, come in questo caso (vedasi la nota tutt'altro che relativista dell'oste, uno che certo non può essere tacciato di essere un integralista), che quelle opinioni erano semplicemente le più obiettive, quelle che descrivevano con più lucidità e comprensione sia presente sia prospettica i vini in questione.


Mi sembra eccessivo usare il verbo dimostrare.
Una bottiglia non può far inverno (o primavera), dato che si afferma spesso che l'oggettività, nel vino, non esiste.
La mia nota è assolutamente relativista, ovvero riferibile a quella bottiglia del '98, non allo chardonnay Planeta tout court.
E comunque, aprendo quella bottiglia, mi fa piacere aver stimolato la discussione, è uno degli intenti dell'osteria virtuale.
La speranza però è che non sia solo un motivo/occasione di redde rationem polemico tra degustatori.


Se sostituissi il verbo "dimostrare", che farebbe intendere l'applicazione di un ragionamento deduttivo, con "indurre a pensare che", o altra formula analoga per indicare l'applicazione di un ragionamento induttivo, ti andrebbe bene la frase?
Perché non vorrei che il tuo "relativismo empirico" fosse la morte anche del ragionamento induttivo, ovvero che dalla degustazione di ogni vino non fosse possibile trarre alcuna indicazione che non sia relativa a quella bottiglia stessa, in quel tal momento ed in quelle condizioni. Sarebbe la morte di qualsiasi discussione sul vino. Per mentalità e formazione, sono molto lontano da una tale forma di pensiero. L'induzione deve essere basata su un campione ragionevole e, parlando di vino, è sempre mediata dalla soggettività dell'estetica personale, ma secondo me ha un valore.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda Dedalus » 28 dic 2008 17:41

Il Comandante ha scritto:
l'oste ha scritto:
Dedalus ha scritto:Ma alla resa dei conti il bicchiere nel giro di pochi anni ha dimostrato spesso, come in questo caso (vedasi la nota tutt'altro che relativista dell'oste, uno che certo non può essere tacciato di essere un integralista), che quelle opinioni erano semplicemente le più obiettive, quelle che descrivevano con più lucidità e comprensione sia presente sia prospettica i vini in questione.


Mi sembra eccessivo usare il verbo dimostrare.
Una bottiglia non può far inverno (o primavera), dato che si afferma spesso che l'oggettività, nel vino, non esiste.
La mia nota è assolutamente relativista, ovvero riferibile a quella bottiglia del '98, non allo chardonnay Planeta tout court.


Se sostituissi il verbo "dimostrare", che farebbe intendere l'applicazione di un ragionamento deduttivo, con "indurre a pensare che", o altra formula analoga per indicare l'applocazione di un ragionamento induttivo, ti andrebbe bene la frase?
Perché non vorrei che il tuo "relativismo empirico" fosse la morte anche del ragionamento induttivo, ovvero che dalla degustazione di ogni vino non fosse possibile trarre alcuna indicazione che non sia relativa a quella bottiglia stessa, in quel tal momento ed in quelle condizioni. Sarebbe la morte di qualsiasi discussione sul vino. Per mentalità e formazione, sono molto lontano da una tale forma di pensiero. L'induzione deve essere basata su un campione ragionevole e, parlando di vino, è sempre mediata dalla soggettività dell'estetica personale, ma secondo me ha un valore, parlando di vino.


Sottoscrivo puntualmente.

Inoltre approfitto per specificare che l'impossibilità di giungere ad una valutazione oggettiva prescinde dalla variabilità di bottiglia e dalla varietà di fattori distorsivi che accompagnano il quando, il dove ed il come di ogni degustazione.

L'impossibilità di giungere ad un'oggettività del giudizio dipende dalla diversità dei degustatori, e non del vino, e rimarrebbe anche se il vino fosse sempre uguale a sé stesso, assolutamente identico in tutte le bottiglie, in tutti i momenti.

Tanto è vero che la discordia di valutazione sorge anche sulla stessa identica bottiglia, davanti allo stesso bicchiere.

Peraltro qui si sta parlando pricipalmente della descrizione del vino, e non della sua valutazione. Tanto è vero che l'oste manco l'ha data la valutazione, nondimeno ognuno si è fatto la propria chiarissima idea al riguardo.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda Aramis » 28 dic 2008 17:58

meursault ha scritto:
Aramis ha scritto:
Bizzarro, ma sul Montiano 2005 non sono d'accordo; se ne hai e vuoi liberartene a prezzo stracciato, le prendo tutte io.

Che sia diventato io quello politically uncorrect?


Avevo già letto del tuo apprezzamento.
Per quanto mi riguarda ho un singolo assaggio ma per ora lo posiziono nella top tre dei vini peggiori dell'anno, non ho finito il primo bicchiere.
Comunque se capita riproverò, il prezzo non è proibitivo; per ora rimango amichevolmente in disaccordo.


Curiosità, con cosa l'hai bevuto?
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda meursault » 28 dic 2008 18:00

Aramis ha scritto:Curiosità, con cosa l'hai bevuto?


Da solo.
...non può superare un certo delta, altrimenti, scusassero, uno dei due non ci ha capito un cazzo di quel vino(vinogodi)
La valutazione è oggettiva a meno di un delta (limitato, diciamo circa 5 punti) dovuto alla inevitabile componente soggettiva(fufluns)
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda l'oste » 28 dic 2008 18:19

Il Comandante ha scritto:Se sostituissi il verbo "dimostrare", che farebbe intendere l'applicazione di un ragionamento deduttivo, con "indurre a pensare che", o altra formula analoga per indicare l'applocazione di un ragionamento induttivo, ti andrebbe bene la frase?
Perché non vorrei che il tuo "relativismo empirico" fosse la morte anche del ragionamento induttivo, ovvero che dalla degustazione di ogni vino non fosse possibile trarre alcuna indicazione che non sia relativa a quella bottiglia stessa, in quel tal momento ed in quelle condizioni. Sarebbe la morte di qualsiasi discussione sul vino. Per mentalità e formazione, sono molto lontano da una tale forma di pensiero. L'induzione deve essere basata su un campione ragionevole e, parlando di vino, è sempre mediata dalla soggettività dell'estetica personale, ma secondo me ha un valore, parlando di vino.

Molto interessante, provo a spiegarmi.
Non mi piaceva il verbo dimostrare, che come sai, si utilizza con maggior attinenza per quesiti e questioni che implicano il calcolo matematico, abbastanza improponibile parlando di emozioni del vino.
Sono d'accordo con te che l'induzione è basata su un campione ragionevole, anzi, paradossalmente non solo e non sempre; nel senso che se per esempio, una persona totalmente digiuna da conoscenza enologica, prova per la prima volta -che so- un Monfortino di grande annata e da bottiglia perfetta, basta quel singolo campione per definire una conoscenza qualitativa.
E sempre ad esempio sappiamo, per statistica personale, che il Clos St.Jacques di Fourrier è certamente uno dei vini con una enorme percentuale di grandi bottiglie, anche con le annate random. Questo lo sappiamo e lo sapremo persino se dovesse (non sia mai) capitare una bottiglia "sfigata".
Adoro parlare di vino (si nota?, Sorriso), mediando attraverso il mio soggettivo gusto estetico.
Parlo di quello che ho trovato nel bicchiere in quell'occasione e ove possibile, sovrappongo al ricordo della bevuta più recente, quelle dello stesso vino, in annata uguale o differente, nonchè paragono e avvicino mentalmente quel vino ad altri bevuti che provengono dallo stesso "ceppo" (vitigno o territorio). Lo stesso ho fatto per questa bottiglia di Planeta, ricordandone però le esperienze precedenti più positive, nonchè il giudizio mediatico al tempo dell'uscita.

Il relativismo empirico è semplice cronaca del momento, ed è sia un arma a difesa dei veri grandi vini, che una possibilità jolly per quelli magari meno costanti qualitativamente.
Senza alcuna pretesa di stravolgere le "quasi" certezze su un dato vino. La nazionale italiana di calcio potrà anche perdere un'amichevole con una nazionale minore, ma resta sempre campione del mondo.

Come sai, parlando di vino, non condivido le posizioni assolute immutabili incrollabili e anche se è vero che la statistica delle bevute può avvalorare alcune certezze, molto credito dipende ciò che tu chiami soggettività dell'estetica personale.
E' probabilmente un mio limite, non amo le etichette o le definizioni definitive che spesso mi sembra di leggere sul forum, mi piace cambiare visione e prospettiva, troppa sicurezza universale mi rende dubbioso.
Altrimenti, per autorevolezze varie ed eventuali, dovremmo credere e cedere anche ai punteggi (braccio armato degli assolutisti) di Wine Spectators' o a tutte le simpatiche marchette che si leggono nei redazionali, nei premi (in toto), nelle note dei venditori o dei paladini amici di alcuni produttori.
La fonte per me è più importante della risultanza numerica (o perchè pubblicata) di un'opinione.
E giocoforza, oltre a quelle di amici degustatori con me "compatibili per estetica del gusto" (come te ed altri), la mia fonte più attendibile resta la prova empirica personale, relativa chiaramente alla mia esperienza del momento e precedente.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda Aramis » 28 dic 2008 18:27

meursault ha scritto:
Aramis ha scritto:Curiosità, con cosa l'hai bevuto?


Da solo.


Da solo non ne berrei nemmeno mezzo, di bicchiere.
La prima volta che l'ho asssaggiato era invece con l'anatra arrosto alla Parolina di Acquapendente (Vt) - ristorante straconsigliato e ormai strafamoso qui in zona - e da allora sarei più possibilista: grande abbinamento e vino correttissimo, senza note legnose né iper-estrattivo, con una profondità insolita nei vini della mia regione. Il tutto, ovviamente, nei limiti di quanto il Merlot consenta.
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