CRONACHE D'OSTERIA

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gremul
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda gremul » 28 apr 2011 15:56

andrea ha scritto:azz... il 21 è Dolceacqua day.... :(


Ancora????
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda pippuz » 28 apr 2011 18:14

gremul ha scritto:
andrea ha scritto:azz... il 21 è Dolceacqua day.... :(


Ancora????

Quoto. :mrgreen:
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 28 apr 2011 18:38

Il 21 maggio era una delle date papabili, ma ora a parte il SweetWater Day, anche altri due amici forumisti mi han chiamato perchè già impegnati precedentemente e ci tenevo venissero. Guardando il calendario, sabato 15 maggio sono impegnato fuori casa per un compleanno importante, resterebbe il 28, ma alla sera c'è la finale di Champions...
A me va bene anche posticipare al primo sabato di giugno che la temperatura sarà ancor migliore per fare un tuffo.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda gremul » 28 apr 2011 19:15

l'oste ha scritto:Il 21 maggio era una delle date papabili, ma ora a parte il SweetWater Day, anche altri due amici forumisti mi han chiamato perchè già impegnati precedentemente e ci tenevo venissero. Guardando il calendario, sabato 15 maggio sono impegnato fuori casa per un compleanno importante, resterebbe il 28, ma alla sera c'è la finale di Champions...
A me va bene anche posticipare al primo sabato di giugno che la temperatura sarà ancor migliore per fare un tuffo.
Aggiorniamoci.



no mannaggia mi ero già preparato psicologicamente :(

primo sabato di Giugno non ci sono vado via per il ponte

di venerdì sera è infattibile ?

domenica 22 a pranzo?
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda vinogodi » 28 apr 2011 20:32

l'oste ha scritto:... sabato 15 maggio sono impegnato fuori casa ...

...sabato non è il 14? Domenica è il 15 e c'ho l'Espana...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 29 apr 2011 14:03

vinogodi ha scritto:
l'oste ha scritto:... sabato 15 maggio sono impegnato fuori casa ...

...sabato non è il 14? Domenica è il 15 e c'ho l'Espana...

Opps, hai ragione, sabato è il 14, mi incarto sempre con le date anche perchè è difficile riuscire ad organizzare incastrando tutti e capisco perchè poi a volte passa un po' la voglia...
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Re: Visca el Barça!

Messaggioda l'oste » 04 mag 2011 02:42

Serata con tre amici, niente mogli-compagne-figli, bucatini amatriciana e spiedini di maiale/peperoni/cipolle.
Schermo e cuore collegati con i 90.000 del Camp Nou.
Inizia male con il Real che attacca e pressa ed il Paleo '96 mezzo tappato muffoso e comunque problematico anche al palato.
Per fortuna il Barcelona si rianima e Chivite 125 Reserva 2001 ed il Monvigliero 2003 di Burlotto erano a posto; dello spagnolo rosso granato scuro e buio, intriga il tabacco balsamico quasi mentolato e un fruttino nero, bocca seria, di dolcezza discreta e ben lunga. Bordoleggia sulla destra con juicio, adelante, come i blaugrana. Piaciuto.
Monvigliero, rosso abbastanza scuro ma più limpido dello spagnolo, tra i migliori 2003 di Langa bevuti, ricco e pieno, con fiori secchi, radicoso ma senza inferi oscuri nè cupezze, agile bocca appagante senza dolcismi da annata calda nè tannini affilati. Retrogusto con sensazioni particolari di china con lieve dolcezza. Piaciuto proprio.
Buoni i profumi tutto frutto un po' sotto spirito di Yacochuya 2004 ma leggermente staticone e robusto d'alcool anche al palato, piacicchiato e piacione.
Solita bevibilità del Marsannay 2005 di Bart, piaciutino.

Bentornato Eric.
Anem a Wembley!
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Re: Visca el Barça!

Messaggioda marwine » 05 mag 2011 15:05

l'oste ha scritto:Serata con tre amici, niente mogli-compagne-figli, bucatini amatriciana e spiedini di maiale/peperoni/cipolle.
Schermo e cuore collegati con i 90.000 del Camp Nou.
Inizia male con il Real che attacca e pressa ed il Paleo '96 mezzo tappato muffoso e comunque problematico anche al palato.
Per fortuna il Barcelona si rianima e Chivite 125 Reserva 2001 ed il Monvigliero 2003 di Burlotto erano a posto; dello spagnolo rosso granato scuro e buio, intriga il tabacco balsamico quasi mentolato e un fruttino nero, bocca seria, di dolcezza discreta e ben lunga. Bordoleggia sulla destra con juicio, adelante, come i blaugrana. Piaciuto.
Monvigliero, rosso abbastanza scuro ma più limpido dello spagnolo, tra i migliori 2003 di Langa bevuti, ricco e pieno, con fiori secchi, radicoso ma senza inferi oscuri nè cupezze, agile bocca appagante senza dolcismi da annata calda nè tannini affilati. Retrogusto con sensazioni particolari di china con lieve dolcezza. Piaciuto proprio.
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Sul gol del vantaggio madridista,annullato a Higuain,hai stappato questa ?

Immagine

8) :lol: :wink: :mrgreen:
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 05 mag 2011 16:16

marwine ha scritto:
l'oste ha scritto:Serata con tre amici, niente mogli-compagne-figli, bucatini amatriciana e spiedini di maiale/peperoni/cipolle.
Schermo e cuore collegati con i 90.000 del Camp Nou.
Inizia male con il Real che attacca e pressa ed il Paleo '96 mezzo tappato muffoso e comunque problematico anche al palato.
Per fortuna il Barcelona si rianima e Chivite 125 Reserva 2001 ed il Monvigliero 2003 di Burlotto erano a posto; dello spagnolo rosso granato scuro e buio, intriga il tabacco balsamico quasi mentolato e un fruttino nero, bocca seria, di dolcezza discreta e ben lunga. Bordoleggia sulla destra con juicio, adelante, come i blaugrana. Piaciuto.
Monvigliero, rosso abbastanza scuro ma più limpido dello spagnolo, tra i migliori 2003 di Langa bevuti, ricco e pieno, con fiori secchi, radicoso ma senza inferi oscuri nè cupezze, agile bocca appagante senza dolcismi da annata calda nè tannini affilati. Retrogusto con sensazioni particolari di china con lieve dolcezza. Piaciuto proprio.
Buoni i profumi tutto frutto un po' sotto spirito di Yacochuya 2004 ma leggermente staticone e robusto d'alcool anche al palato, piacicchiato e piacione.
Solita bevibilità del Marsannay 2005 di Bart, piaciutino.

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Sul gol del vantaggio madridista,annullato a Higuain,hai stappato questa ?

Immagine

8) :lol: :wink: :mrgreen:

Ma l'arbitro aveva già fischiato prima perchè Ronaldo fa cadere Mascherano, quindi non c'è gol annullato.
tra l'altro avrei preferito che il Real segnasse, così poi per cercare un'altro gol si sarebbero aperti un pochino dietro e allora iniziava la fiesta...
Comunque al Camp Nou: tiri in porta Barcelona, 12; tiri in porta Real 3.
Falli Barcelona, 14; falli Real, 31.
I numeri, in questo caso, parlano.
Ciao ciao con la manita.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda marwine » 05 mag 2011 16:55

Falloide ? :shock: :lol: :wink:
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 09 mag 2011 19:42

Nel weekend qualche bottiglia interessante tra alcuni vinelli bianchi "basic" e alle ottime birre artigianali del Birrificio Sant'Andrea (la Gallo e la Hey ho to go piaciute in particolar modo), per accompagnare un asado (con taglio all'argentina) e una pasta su pesce entrambi da piacere assoulto.

Abate nero base, è diventato il benvenuto della casa, soppiantando lo storico Col Vetoraz, piaciutino

Pesquera reserva 1995- Alejandro Fernandez , ahimè ultima mia bottiglia di questo millesimo, bevuta spesso nell'arco degli utlimi anni, l'impressione è che sia un vino (non solo un millesimo) sempre in buona/ottima fase di beva, le finestre sono sempre più aperte che chiuse e che dia sempre l'impressione di avere ancora tempo davanti. Altro? Un naso sempre molto ricco, confortante con il cacao e quel sentore balsamico-officinale ad alternarsi con il fruttino appena dolce e un equilibrio notevole tra naso e bocca. Piaciuto proprio.

Condado de Haza 1998 -Alejandro Fernandez, fratellino minore di ottima q/p. C'è meno ricchezza aromatica che nel Pesquera, ma il registro è quello, forse un po' più morbido e "facile", forse qui c'è più quantità di caber-lot con una bocca di struttura media ma anche qui un discreta cangianza nel bicchiere. Piaciutino.

Barbaresco 2005 - Dante Rivetti, colore rosso intenso, i profumi escono puliti ma un po' corti, mancano d'intensità. C'è della liquirizia e del ginepro, frutto in secondo piano. Al palato si presenta giovane nei tannini ma non molto fremente, c'è una rilassatezza a centro bocca che un po' stona in un nebbiolo giovane. Non ho trovato grande equilibrio nonostante una discreta tendenza di approssimazione al barbaresco, ma al mio gusto manca qualcosa. Piacicchiato.

Brunello 2005 - Casanova di Neri, mi aspettavo un colorone, invece rosso rubino scintillante. Mi aspettavo sapesse di legno, invece c'era abbastanza terrosità, sottobosco, frutto croccante, a volume basso ma c'erano. Mi aspettavo una bocca cicciotina e dolciastra, invece è esile e un filo diluita, ma buona l'acidità e media la persistenza. Mi aspettavo mi piacesse pochissimo invece, piaciutino.

Brunello 2001 - Poggio di Sotto, il colore sembra da brunello, resta il mistero del declassamento del riserva. Comunque profumi non immediatamente aperti, al contrario di quanto mi capita di solito con Palmucci. Poi lentamente esce una terrosità minerale, una nota balsamica; il frutto è tondo e presente ma meno dolce di altri Poggio di Sotto. La sensazione è che il 2001 possa tenere nel tempo più di altre annate di PdS maggiormente "celebrate" come '95 e '99. Anche al palato, seppure suadente nello stile del produttore, ha una seriosità maggiore, meno ciccia e più cervello verrebbe da pensare. Piaciuto.

Brane Cantenac 2007 - Margaux, aprirlo è stato un grave atto da Erode compiuto da parte di un amico, ma in buonissima fede, per farmi una sorpresa. E' impossibile scendere nei particolari descrittivi di un embrione in bozzolo compatto com'era questo '07, ma ho avuto la nettissima sensazione che tra un po' di anni ci sarà da stare parecchio col bicchiere in mano a leggere e ascoltare. Per sicurezza ne ho comprata una. Piacerà un bel po'.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda davidef » 09 mag 2011 20:19

l'oste ha scritto:

Abate nero base, è diventato il benvenuto della casa, soppiantando lo storico Col Vetoraz, piaciutino


non ha una chiusura troppo spesso amarognola come aperitivo ?


Brunello 2001 - Poggio di Sotto, il colore sembra da brunello, resta il mistero del declassamento del riserva. Comunque profumi non immediatamente aperti, al contrario di quanto mi capita di solito con Palmucci. Poi lentamente esce una terrosità minerale, una nota balsamica; il frutto è tondo e presente ma meno dolce di altri Poggio di Sotto. La sensazione è che il 2001 possa tenere nel tempo più di altre annate di PdS maggiormente "celebrate" come '95 e '99. Anche al palato, seppure suadente nello stile del produttore, ha una seriosità maggiore, meno ciccia e più cervello verrebbe da pensare. Piaciuto. [/quote]

le due annate che citi sono molto differenti tra di loro, la 1995 per me è più "verace" ed oggi buonissima, la 1999 è incostante come risultato nel bicchiere....sul 2001 Riserva declassato non ci ho mai capito un granchè, però sono dell'idea che non sempre le cose sianos empre come le raccontano in giro, certo che ha avuto fortuna Palmucci che gli hanno declassato giusto l'annata dei dieci anni di produzione...sai che sfiga se gli declassavano il 2003 ? come chiamava il vino...Dodecennale ? :roll: 8)
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Kalosartipos » 09 mag 2011 22:31

davidef ha scritto:...sai che sfiga se gli declassavano il 2003 ? come chiamava il vino...Dodecennale ? :roll: 8)

No.. Dozzinale :mrgreen:
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda vinogodi » 09 mag 2011 22:38

Kalosartipos ha scritto:
davidef ha scritto:...sai che sfiga se gli declassavano il 2003 ? come chiamava il vino...Dodecennale ? :roll: 8)

No.. Dozzinale :mrgreen:

... :lol: ...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 09 mag 2011 23:41

davidef ha scritto:
l'oste ha scritto:

Abate nero base, è diventato il benvenuto della casa, soppiantando lo storico Col Vetoraz, piaciutino


non ha una chiusura troppo spesso amarognola come aperitivo ?

le due annate che citi sono molto differenti tra di loro, la 1995 per me è più "verace" ed oggi buonissima, la 1999 è incostante come risultato nel bicchiere....sul 2001 Riserva declassato non ci ho mai capito un granchè, però sono dell'idea che non sempre le cose sianos empre come le raccontano in giro, certo che ha avuto fortuna Palmucci che gli hanno declassato giusto l'annata dei dieci anni di produzione...sai che sfiga se gli declassavano il 2003 ? come chiamava il vino...Dodecennale ? :roll: 8)

Sulla bollicina di benvenuto, l'Abate ha in effetti un ritorno al palato a volte amaricante-ferroso, ma insieme a qualche salume funziona sempre bene e poi è appunto un vino da benvenuto, che le bolle mettono allegria.

Di Poggio di Sotto, ho bevuto sia base che riserve più volte del '95 e del '99 e le incostanze mi sono capitate raramente ma con entrambe le annate, sul base ma non sul riserva (a parte una ris. '95 bevuta con alcuni forumisti tempo fa, che aveva una nota lattiginosa al naso che non si è mai ripulita fino in fondo).
Fortunatamente invece a memoria, della riserva '99 ho bevuto solo bottiglie da fortunate a molto fortunate.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda davidef » 11 mag 2011 11:54

Oste, quando hai tempo e voglia saresti in grado di dare qualche gradita impressione sintetica sulle ultime annata in Spagna, tipo periodo 2000/2010 ?

hai possibilità/informazioni che non siano le classiche note Parker ? grazie mille in anticipo anche per degli eventuali link, vorrei ampliare un filo la sezione Spagna con qualche classico nel periodo medio recente.....
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 11 mag 2011 15:02

davidef ha scritto:Oste, quando hai tempo e voglia saresti in grado di dare qualche gradita impressione sintetica sulle ultime annata in Spagna, tipo periodo 2000/2010 ?

hai possibilità/informazioni che non siano le classiche note Parker ? grazie mille in anticipo anche per degli eventuali link, vorrei ampliare un filo la sezione Spagna con qualche classico nel periodo medio recente.....

Domandona mica da poco.
Premesso che del decennio ho assaggi solo fino ai reserva 2005 e qualcosa dei crianza 2006 e 2007, che come sai i vini spagnoli necessitano di un po' di invecchiamento.
Secondo me le ultime migliori annate sono senza dubbio 2001, 2004 e 2005, da evitare i 2007 per la calura che ha dato un po' ovunque vini leggermente maturi e con probabile minor potenziale d'invecchiamento/evoluzione.
Poi bisognerebbe scendere più nello specifico di zone e nomi, ma non ho tanti assaggi da poter fare una statistica completa sulle zone.
A parte i soliti nomi classici di Rioja e Ribera sui quali vai sempre abbastanza sicuro (Vega, Ygay, Rioja Alta, Lopez, Pesquera, Palacio), sto seguendo da qualche anno la Navarra, che è molto simile alla Rioja con cui confina, ma ha un'espressività aromatica più delicata, dovuta anche alle temperature spesso più miti. Il problema è quando esagerano col legno e purtroppo in Spagna capita spesso.
Della Navarra potrebbe essere interessante seguire e acquistare il Chivite (fanno anche una vendemmia tardiva molto quotata, per gli amanti delle "dolciosità corpulente"), che lavora con barriques ma abbastanza dosate; altro nome più sconosciuto ma valido è la Bodega Orvalaiz, un'azienda ccooperativa valida sia nei rosados, nei base e la Garnacha in purezza (vigne vecchie), hanno prezzi molto abbordabili e uno stile di compromesso tra tradizione e modernità. Altri nomi di Navarra sono lo storico Castillo de Monjardin o Nuestra Señora del Camino tra i più classici e Inurrieta tra i più "modernisti" (ma le barriques non sono tutte nuove, anche se l'impostazione è quella "piaciosa"). Un'altra azienda tradizionalista è la cooperativa Bodegas Vega del Castillo, ma è un po' che non assaggio i loro vini. Per i rosados avevo avuto una notevole impressione da quello di Bodegas Beramendi ma provato solo una volta l'estate scorsa.
Di link non saprei dire, seguivo un blog e un forum ma devo cercare l'indirizzo che è da un annetto che non li leggo.
Così su due piedi quello che mi viene in mente...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda vinogodi » 11 mag 2011 15:44

l'oste ha scritto:...Premesso che del decennio ho assaggi solo fino ai reserva 2005 e qualcosa dei crianza 2006 e 2007, che come sai i vini spagnoli necessitano di un po' di invecchiamento.
Secondo me le ultime migliori annate sono senza dubbio 2001, 2004 e 2005, da evitare i 2007 per la calura che ha dato un po' ovunque vini leggermente maturi e con probabile minor potenziale d'invecchiamento/evoluzione.
...
... premettendo che la tua premessa è perfetta per quel che concerne la necessità della giusta maturità per apprezzare i vini di Rioja e Ribera del Duero , vorrei invece aggiungere alcune cose sulle annate soprattutto del primo lustro del millennio dove alcune espressioni del Bierzo e Priorat sono già abbastanza definite , oltre ad alcune bodegas di Ribera del Duero più vocate al "respiro internazionale" . Il 2000 secondo me è annata dall'eccellente all'ottimo per Priorat : bevuto Finca Dofi e Ermita , Clos de L'Obac e Miserere , Mas d'En Compte e Mas Doix , Vallach e Clos Martinet e sempre con enorme stupore e grandissimo godimento in quest'annata , quasi parallela especulare alla 2001 . In Ribera del Duero solo Pingus 2000 stellare , ma anche Pagos de Los Cappellanos , Aalto ( che però ha migliore espressione nella 2001 ) e Neo , soprattutto nel suo Punto Esenzia . Rioja decisamente grandi 2001 ( stupefacente YGay appena uscito e... bevuto , Roda e Artadi) . L'altra annata che vorrei segnalare , senz'altro la 2005 . In anteprima ho sentito tutte le Reservas e Gran Réservas (no Janus , chiaramente)di Tinto Pasquera e Artadi ( soprattutto El Pison) davvero da lacrima . Mi sembra grave la dimenticanza della 2002 , straordinariamente classica in tutto il Nord della Spagna , soprattutto ad ovest . I vini del Bierzo sentiti sono tutti fra i più grandoi mai prodotti o che mi ricordo ( Cepas Vieillas del Dominio de Tares e il Pittacum da infarto) . Anche nel Priorat il 2002 ha dato vini straordinariamente definiti e paradossalmente meno ... debordanti dello standard . L'Embruix di Vallach quasi migliore dello splendido e quasi inimitabile fratellone . 2003 secondo me da evitare come la peste . 2004 .... comprare e bere a prezzi tuttosommato accessibili . C'è da dire che in Spagna annate sfigate (generalmente) come la nostra 1992 o 2002 non ne esistono ...
Ultima modifica di vinogodi il 12 mag 2011 15:20, modificato 1 volta in totale.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda davidef » 11 mag 2011 15:52

vinogodi ha scritto:
l'oste ha scritto:...Premesso che del decennio ho assaggi solo fino ai reserva 2005 e qualcosa dei crianza 2006 e 2007, che come sai i vini spagnoli necessitano di un po' di invecchiamento.
Secondo me le ultime migliori annate sono senza dubbio 2001, 2004 e 2005, da evitare i 2007 per la calura che ha dato un po' ovunque vini leggermente maturi e con probabile minor potenziale d'invecchiamento/evoluzione.
...
... premettendo che la tua premessa è perfetta per quel che concerne la necessità della giusta maturità per apprezzare i vini di Rioja e Ribera del Duero , vorrei invece aggiungere alcune cose sulle annate soprattutto del primo lustro del millennio dove alcune espressioni del Bierzo e Priorat sono già abbastanza definite , oltre ad alcune bodegas di Ribera del Duero più vocate al "respiro internazionale" . Il 2000 secondo me è annata dall'eccellente all'ottimo per Priorat : bevuto Finca Dofi e Ermita , Clos de L'Obac e Miserere , Mas d'En Compte e Mas Doix , Vallach e Clos Martinet e sempre con enorme stupore e grandissimo godimento in quest'annata , quasi parallela especulare alla 2001 . In Ribera del Duero solo Pingus 2000 stellare , ma anche Pagos de Los Cappellanos , Aalto ( che però ha migliore espressione nella 2001 ) e Eno , soprattutto nel suo Punto Esenzia . Rioja decisamente grandi 2001 ( stupefacente YGay appena uscito e... bevuto , Roda e Artadi) . L'altra annata che vorrei segnalare , senz'altro la 2005 . In anteprima ho sentito tutte le Reservas e Gran Réservas (no Janus , chiaramente)di Tinto Pasquera e Artadi ( soprattutto El Pison) davvero da lacrima . Mi sembra grave la dimenticanza della 2002 , straordinariamente classica in tutto il Nord della Spagna , soprattutto ad ovest . I vini del Bierzo sentiti sono tutti fra i più grandoi mai prodotti o che mi ricordo ( Cepas Vieillas del Dominio de Tares e il Pittacum da infarto) . Anche nel Priorat il 2002 ha dato vini straordinariamente definiti e paradossalmente meno ... debordanti dello standard . L'Embruix di Vallach quasi migliore dello splendido e quasi inimitabile fratellone . 2003 secondo me da evitare come la peste . 2004 .... comprare e bere a prezzi tuttosommato accessibili . C'è da dire che in Spagna annate sfigate (generalmente) come la nostra 1992 o 2002 non ne esistono ...



oooooooo bene :D

grazie a tutti e due, questi sono i contributi che apprezzo dove si scrive di vino concreto, tangibile, tattile, acquistabile, bevibile e godibile...e se avete altri info ancora bene, sono quà che ho la sezione Spagna che è troppo monotematica :D :D :D

p.s. le punte di Castillo YGay e di Tinto Pesquera dove si acquistano senza piangere tre mesi ? 8)
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 11 mag 2011 17:01

vinogodi ha scritto:
l'oste ha scritto:...Premesso che del decennio ho assaggi solo fino ai reserva 2005 e qualcosa dei crianza 2006 e 2007, che come sai i vini spagnoli necessitano di un po' di invecchiamento.
Secondo me le ultime migliori annate sono senza dubbio 2001, 2004 e 2005, da evitare i 2007 per la calura che ha dato un po' ovunque vini leggermente maturi e con probabile minor potenziale d'invecchiamento/evoluzione.
...
... premettendo che la tua premessa è perfetta per quel che concerne la necessità della giusta maturità per apprezzare i vini di Rioja e Ribera del Duero , vorrei invece aggiungere alcune cose sulle annate soprattutto del primo lustro del millennio dove alcune espressioni del Bierzo e Priorat sono già abbastanza definite , oltre ad alcune bodegas di Ribera del Duero più vocate al "respiro internazionale" . Il 2000 secondo me è annata dall'eccellente all'ottimo per Priorat : bevuto Finca Dofi e Ermita , Clos de L'Obac e Miserere , Mas d'En Compte e Mas Doix , Vallach e Clos Martinet e sempre con enorme stupore e grandissimo godimento in quest'annata , quasi parallela especulare alla 2001 . In Ribera del Duero solo Pingus 2000 stellare , ma anche Pagos de Los Cappellanos , Aalto ( che però ha migliore espressione nella 2001 ) e Eno , soprattutto nel suo Punto Esenzia . Rioja decisamente grandi 2001 ( stupefacente YGay appena uscito e... bevuto , Roda e Artadi) . L'altra annata che vorrei segnalare , senz'altro la 2005 . In anteprima ho sentito tutte le Reservas e Gran Réservas (no Janus , chiaramente)di Tinto Pasquera e Artadi ( soprattutto El Pison) davvero da lacrima . Mi sembra grave la dimenticanza della 2002 , straordinariamente classica in tutto il Nord della Spagna , soprattutto ad ovest . I vini del Bierzo sentiti sono tutti fra i più grandoi mai prodotti o che mi ricordo ( Cepas Vieillas del Dominio de Tares e il Pittacum da infarto) . Anche nel Priorat il 2002 ha dato vini straordinariamente definiti e paradossalmente meno ... debordanti dello standard . L'Embruix di Vallach quasi migliore dello splendido e quasi inimitabile fratellone . 2003 secondo me da evitare come la peste . 2004 .... comprare e bere a prezzi tuttosommato accessibili . C'è da dire che in Spagna annate sfigate (generalmente) come la nostra 1992 o 2002 non ne esistono ...

So e noto che hai particolare inclinazione verso il Priorat, indubbiamente il terzo terroir d'eccellenza in Spagna, di nomi aggiungerei solo Clos Erasmus e Clos Mogador. Anche se a parte questi nomi il rischio di vino troppo "internazionale" e "piacione" temo sia più alto in questa regione persino che in Ribera, dove l'imitazione dei grandi manici è purtroppo più facile e maggiore della voglia di sperimentare.
Sul 2002 ci ho pensato se metterla come annata consigliata, ma anche se come giustamente dici in alcuni casi l'annata piovosa e un po' più fredda ha giovato ai bravi manici, altri produttori hanno compensato la mancanza di "ciccia" con un uso a volte spregiudicato del legno nuovo, quindi rispetto a 2004 e 2005 che ho segnalato è sicuramente un'annata da curare ma con attenzione alla "macchia di leopardo" e ai nomi, soprattutto in Rioja, dove la produzione '02 è stata frammentata.
Della zona di Leon e del Bierzo ho una frequentazione mea culpa minore, a parte Dominio de Tares che citi e la Cooperativa del Bierzo. Ci capito meno spesso e forse non ho avuto folgorazioni anche perchè insieme a tempranillo, garnacha e internazionali in quella zona spesso usano il vitigno mencia uva di sentori tra l'erbaceo e il dolcino, molto fruttata da giovane ma secondo me non di grande eleganza aromatica. Mi segno comunque il Pittacum e allargherò le conoscenze, tra l'altro delle zone "minori" iberiche anche il Somontano ha qualche chicca che andrebbe approfondita (Enate, Bodega Pirineos) ed è una regione molto particolare a livello climatico e di suolo.
Sui nomi riojani che fai sono totalmente d'accordo, a parte Artadi che non è ancora riuscito a farmi sobbalzare, nonostante abbia bevuto le loro cose più declamate, mi lascia sempre l'idea di vini un po' algidi, perfetti anche stilisticamente, ma con poca "anima". Roda per me troppo legnoso soprattutto da giovane. Credo proprio che la Rioja sia il mio terroir spagnolo preferito (nonostante i grandi della Ribera siano probabilmente i migliori vini di Spagna), perchè credo che il tempranillo si "senta" di più in Rioja (anche per le percentuali maggiori ed il disciplinare più stretto sugli internazionali).
Un altro nome riojano è Muga che resta un "classico" anche se le migliori uscite per me sono quelle degli anni '80 e qualcosa '90 (Prado Enea e gran reservas) e anche Nuestra Senora de Remelluri, azienda da visitare anche per la splendida posizione, pur con un tocco più "bordolese" che ispanico mi è spesso piaciuto un bel po'.
El Pison, buonissimo vino dei Cosecheros Alaveses è uno Rioja ed è da provare assolutamente il loro Pagos Viejos Reserva che esce solo nelle migliori annate.
Di Ribera invece oltre ai grandi citati, ricordo l'ultimo Hacienda Monasterio reserva especial 2005 che ho bevuto e mi è piaciuto parecchio, anche se è mostruosamente giovane e il legno un po' si sentiva.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 12 mag 2011 14:41

A scrivere di Spagna mi è venuta voglia di tempranillo, così ieri sera, con la famiglia fuori per concerto, ci siamo trovati in tre amici, serata senza impegno, qualche salamella e due galletti sulla griglia, la Tv con Coppa Italia e Barça-Levante accesa senz'audio, Ipod impostato su West Coast Playlist, chiacchere al fresco e qualche piccolo vino.
Sapendo che le note sono meno importanti dei punteggi e che qualsiasi -seppur limitato- sforzo narrativo risulterebbe vano e monco senza numerini, ero tentato, per puro spirito di provocazione, di non scrivere i nomi dei vini e mettere solo i punteggi, tanto quelli contano...
Ma nonostante uno spirito imberbe, ho passato la quarantina ed evito le ripiccucce provocatorie, tanto si son già superate addirittura le 100 pagine e nonostante l'assenza di voti, il thread attira misteriosamente ancora qualche lettore (che ringrazio di cuore).

Una dritta sul galletto (va bene anche con quello della Coop): prima di cuocerlo sulla griglia, oltre ad una mezzoretta di marinatura (vino, grani di pepe, scalogno, dragoncello fresco) ho spennellato tutta la pelle con una mix di una buona senape di Dijon e olio xvirgin. L'effetto crosticina che è venuto con la cottura era veramente una goduria che consiglio.

Los vinos:

Vina Pomal 2001- Bodegas Bilbainas, colore rosso scuro, sensazione di materia diluita nel vedere il vino che scivola rapido sulle pareti del bicchiere. Profumi semplici, puliti, un paio di petali di rosa, un fruttarello rosso generico, ma anche una bella sferzata iodata, come quando ci si avvicina al mare. In bocca manca un po' di struttura e acidità, scivola senza occupare troppo spazio al palato, persistenza media, bevibilità semplice ma buona. Piaciutino.

Pesquera Crianza 2005 - Alejandro Fernandez, colore più porpora che rubino, profumi leggermente avvanigliati e affumicati, ma che diminuiscono dopo un'ora per lasciar spazio al ribes, al cacao, una vaga presa di tabacco. In bocca è sfacciatamente giovane, forse più scomposto degli altri vini della serata, si percepisce ancora qualcosa di fumè con chiusura che alterna amarognolo a dolcino in modo sindacabile, probabilmente è un peccato di gioventù. Piaciutino.

Barbaresco 2001 - Coop. Produttori, colore rosso, riflessi granata a corona, profumi compressi come in un pugno, si fa fatica a distinguere frutto da radici, come fossero amalgamati. C'è anche un vago cenno sottospirito che avvolge il tutto. Con il tempo sembra definirsi meglio ma non escono altri descrittori. Al palato offre il meglio, con un tannino ben vivido, persistenza abbastanza lunga che riporta le sensazioni di frutto e radici, sempre compatte ma corrispondenti. Piaciutino.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda gp » 12 mag 2011 15:16

l'oste ha scritto:Brunello 2005 - Casanova di Neri, mi aspettavo un colorone, invece rosso rubino scintillante. Mi aspettavo sapesse di legno, invece c'era abbastanza terrosità, sottobosco, frutto croccante, a volume basso ma c'erano. Mi aspettavo una bocca cicciotina e dolciastra, invece è esile e un filo diluita, ma buona l'acidità e media la persistenza. Mi aspettavo mi piacesse pochissimo invece, piaciutino.

Si potrebbe dire che questi presunti "criminali" che secondo alcuni popolerebbero le procure dei bei risultati concreti a favore della collettività li portano a casa, a differenza di chi dà loro addosso. E che, anche quando patteggiata, la pena ha sempre una funzione rieducativa... :wink:
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Dedalus » 12 mag 2011 15:23

Succede abbastanza spesso che le versioni base dei produttori più moderni risultino preferite ai vini di punta da chi ha gusti più classici.

La differenza non sta tanto nella botte grande o piccola, ma nella misura degli accorgimenti tecnici dedicati ai vini maggiori. Più legno nuovo, prima di tutto, certo, ma anche rese più basse, uve più mature, fermentazioni a temperature più alte, più rimontaggi/giri di rotofermentatore, più delestage, più salassi, più batonnage...

I vini base sono semplicemente la stessa roba meno spinta nella lavorazione, e per questo stesso fatto ritornano ad avere quell'espressività più trasparente e articolata che i palati classici amano tanto.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 12 mag 2011 16:45

gp ha scritto:
l'oste ha scritto:Brunello 2005 - Casanova di Neri, mi aspettavo un colorone, invece rosso rubino scintillante. Mi aspettavo sapesse di legno, invece c'era abbastanza terrosità, sottobosco, frutto croccante, a volume basso ma c'erano. Mi aspettavo una bocca cicciotina e dolciastra, invece è esile e un filo diluita, ma buona l'acidità e media la persistenza. Mi aspettavo mi piacesse pochissimo invece, piaciutino.

Si potrebbe dire che questi presunti "criminali" che secondo alcuni popolerebbero le procure dei bei risultati concreti a favore della collettività li portano a casa, a differenza di chi dà loro addosso. E che, anche quando patteggiata, la pena ha sempre una funzione rieducativa... :wink:

Fermo restando l'importanza del rispetto di un disciplinare e quindi escludendo i rumors e le procure dal discorso.
Da quando bevo consapevole ho sempre cercato di liberare naso e palato da ogni pre concetto, sia in positivo che negativo, nessuna prevenzione ex ante l'assaggio di un vino. Aspettative logicamente si, prevenzioni no.
Il 2005 bevuto non è certo un grande brunello, ma considerata l'annata e lo stile con make up dei suoi cru, mi è sembrato un vino e un sangiovese dignitoso.
Tra l'altro di Casanova di Neri, ricordo un suo "base" 1990 come uno dei brunello più scintillanti bevuti al tempo, anche con al fianco altri base tradizionali.
Credo, come mi pare intenda anche Rossano, che in molti produttori "modernisti", la spinta del legno e della concentrazione sia più presente su cru e riserve che sui vini "base" o entry level. Lo stesso mi capita spesso con molti vini spagnoli, argentini, cileni e australiani, dove sul prodotto meno costoso i produttori usano barriques di seconda e terza "passata", vigne più giovani, minor periodo di affinamento, ottenendo vini forse più diluiti e meno "carichi" ma in alcuni casi più attinenti al vitigno e al territorio.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda gp » 12 mag 2011 17:16

Le mie due schede del Brunello 1999 "base" di Casanova di Neri, frutto di assaggi alla cieca risalenti a 6-7 anni fa, parlano entrambe di evidente legno e parquet incerato al naso e corrispondenti note galliche al gusto, quindi il discorso di Dedalus e tuo sui vini base va riferito ad anni precisi.
Legno a parte, dalla tua scheda mi è sembrato che risultasse abbastanza chiaro il profilo di un vino da sangiovese in purezza: da qui il mio riferimento ai noti fatti giudiziari, che anche se non del tutto definiti in quanto ai contorni (il patteggiamento c'è stato, non è ancora stato possibile chiarire cosa precisamente sia stato patteggiato), per me sono fatti e non rumors.
gp

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