CRONACHE D'OSTERIA

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l'oste
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.16 - Sicilia in tavola

Messaggioda l'oste » 19 dic 2008 16:54

Deruj ha scritto:
l'oste ha scritto:Giuro, mi piace un sacco leggere questi interventi e citazioni su cinema, musica, oltre che per cibo e vino.
Sembra proprio una vera osteria, anche se virtuale.


ecco
Immagine

ora ci siamo tutti.


In effetti mancava solo quest'argomento, peraltro fondamentale e gaudente.
Il pecoreccio però lo lascerei al reale (dove non manca mai) e non qui sul virtuale.
Comunque mi astengo, per non prendere mazzate dall'"ostessa"...
Occhiolino
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.16 - Sicilia in tavola

Messaggioda paolo7505 » 19 dic 2008 17:10

l'oste ha scritto:
Francvino ha scritto:
l'oste ha scritto:Giuro, mi piace un sacco leggere questi interventi e citazioni su cinema, musica, oltre che per cibo e vino.
Sembra proprio una vera osteria, anche se virtuale.
Grazie ai partecipanti, offro un giro di rosso a tutti.
Sorriso allegro.


Virtuale? O ci indichi la strada nel bosco?

The long and winding road
that leads to your door
will never disappear

(the Beatles)

Sarà un piacere averti a tavola, alla prima occasione del 2009 ti manderò indirizzo e istruzioni via mp.
Per ora non è stato ancora fissato un tema specifico, rimangono "nell'aria" due possibilità, "Rodano vs. Toscana" (con abbinamento carni grigliate) e "Squama contro Piuma 2" (con le "note" quaglie pancettate e cartoccio di pesce abbinati a pinot noir e bianchi borgognoni).

PS: grandiosa la citazione, canzone emozionante, che preferisco nella versione "ripulita" dagli archi, uscita pochi anni fa sul cd remixed "Let it be naked".


Bé, scusa e a me non non mi inviti?????????????????? :evil: :evil:
Basta, cambio osteria virtuale!!!!!!
:lol: :lol: :lol: :lol:
Quindici contro quindici, e una palla ovale. Non c'è bisogno d'altro, neanche dell'arbitro.

Ci arrabbiamo se vinciamo senza stile. E non prendiamo neppure in considerazione l'eventualità di perdere.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.16 - Sicilia in tavola

Messaggioda l'oste » 19 dic 2008 20:09

paolo7505 ha scritto:
l'oste ha scritto:Giuro, mi piace un sacco leggere questi interventi e citazioni su cinema, musica, oltre che per cibo e vino.
Sembra proprio una vera osteria, anche se virtuale.
Grazie ai partecipanti, offro un giro di rosso a tutti.
Sorriso allegro.

Bé, scusa e a me non non mi inviti?????????????????? :evil: :evil:
Basta, cambio osteria virtuale!!!!!!
:lol: :lol: :lol: :lol:

Ma come, più invito di un giro di rosso...
La Gang del bosco si onora delle guest stars paolo 7505 e Francvino.
Venghinovenghinosioriesiore.
L'iniziazione alla Gang(Bang) prevede semplici rituali, il signore delle Bolle in persona vi poggerà sula spalla una boccia di champagne effettuando la sboccatura sul momento, con la sola forza delle sue bollicine di neuroni.
Dovrete far toccare una vostra bottiglia sacrifica(bi)le al Comandante in TCapo, per esorcizzare i suoi poteri di sugherman.
Rito pagano finale sarà la sfida al campione della Gang, nell'inseguire delle quaglie vive nel bosco e cadaverizzarle con le mani nude. Il campione spesso le "finisce" direttamente con un morso secco.

PS: preciso che i piatti in tavola li porto io con grembiule sopra i vestiti. Solo nel caso foste attratti dalla bellissima foto della Loren versione locandiera gaudente postata dal buon Deruj...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.16 - Sicilia in tavola

Messaggioda paolo7505 » 19 dic 2008 20:19

l'oste ha scritto:
paolo7505 ha scritto:
l'oste ha scritto:Giuro, mi piace un sacco leggere questi interventi e citazioni su cinema, musica, oltre che per cibo e vino.
Sembra proprio una vera osteria, anche se virtuale.
Grazie ai partecipanti, offro un giro di rosso a tutti.
Sorriso allegro.

Bé, scusa e a me non non mi inviti?????????????????? :evil: :evil:
Basta, cambio osteria virtuale!!!!!!
:lol: :lol: :lol: :lol:

Ma come, più invito di un giro di rosso...
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Dovrete far toccare una vostra bottiglia sacrifica(bi)le al Comandante in TCapo, per esorcizzare i suoi poteri di sugherman.
Rito pagano finale sarà la sfida al campione della Gang, nell'inseguire delle quaglie vive nel bosco e cadaverizzarle con le mani nude. Il campione spesso le "finisce" direttamente con un morso secco.

PS: preciso che i piatti in tavola li porto io con grembiule sopra i vestiti. Solo nel caso foste attratti dalla bellissima foto della Loren versione locandiera gaudente postata dal buon Deruj...



Ah ecco, così va meglio!!!!!!!! :D :D :D
Allora rimango in questa osteria virtuale in attesa di venire in quella reale!!!! :wink: :wink:
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.16 - Sicilia in tavola

Messaggioda JohnnyTheFly » 19 dic 2008 22:33

l'oste ha scritto:(The long and winding road)
PS: grandiosa la citazione, canzone emozionante, che preferisco nella versione "ripulita" dagli archi, uscita pochi anni fa sul cd remixed "Let it be naked".

L'ho ascoltate messe a confronto (fonte: http://www.youtube.com/watch?v=1ecAr2NWsvg). Secondo me gli archi non ci stanno bene per come Paul la canti in quella versione, proprio abbastanza 'cruda'. Sembra cantata a 'mo di "buona la prima". Una sorta di demo-version con poi in seguito l'aggiunta degli archi. E per questo è preferibile la versione naked voce e piano (ed in questo caso con batteria scarna-scarna e poco altro). Se fosse stata cantata in maniera differente forse sarebbe venuta meglio rispetto a quella prodotta da Spector. Forse l'arrangiamento degli archi è troppo invadente, però l'accenno dei fiati li avrei lasciati (l'inizio della traccia me lo fa supporre).
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.16 - Sicilia in tavola

Messaggioda Francvino » 20 dic 2008 03:35

l'oste ha scritto:
paolo7505 ha scritto:
l'oste ha scritto:Giuro, mi piace un sacco leggere questi interventi e citazioni su cinema, musica, oltre che per cibo e vino.
Sembra proprio una vera osteria, anche se virtuale.
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:lol: :lol: :lol: :lol:

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Rito pagano finale sarà la sfida al campione della Gang, nell'inseguire delle quaglie vive nel bosco e cadaverizzarle con le mani nude. Il campione spesso le "finisce" direttamente con un morso secco.


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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.16 - Sicilia in tavola

Messaggioda diego » 20 dic 2008 15:20

l'oste ha scritto:PS: preciso che i piatti in tavola li porto io con grembiule sopra i vestiti. Solo nel caso foste attratti dalla bellissima foto della Loren versione locandiera gaudente postata dal buon Deruj...


A onor del vero spesso l'ostessa fa compagnia durante l'apertivo... :wink:
Esiste una finestra specifica per esprimere compiutamente il carattere del territorio: sopra una certa resa per ettaro tale carattere si spegne, ma lo stesso accade anche sotto una certa resa per ettaro.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda l'oste » 21 dic 2008 18:19

Ieri gran pranzo con amici e bambini festanti.
Ognuno preparava un piatto e portava un vino (con la solita raccomandazione, "portatelo buono che c'è lui che rompe le balle", quel "lui" sarei io).
Menu molto vario e natalizio:

Salmome selvaggio affumicato con crostini
Involtini di pasta filo ripieni di carne e verdure "speziate" con curcuma, red chili e semi di senape
Patè di tonno
Ravioli di carne fatti in casa in brodo di vitello
Scaloppa di fois gras con composta di cipolla rossa su letto di insalatina
Formaggi di capra
Frutta e pandoro

Oltre alle canoniche bonardine e prosecchini di riscaldamento, e un paio di passiti finali, c'era anche qualche bottiglia degna di nota, alcune immagino anche dove son state reperite...

Champagne Veuve Cliquot
Solo assaggiato di sfuggita, un po' metallico, poco fruttato e floreale, stile troppo algido.

Rosso del soprano 2006 - Palari
Colore abbastanza scuro, profumi inizialmente appena legnosi "tostati" più che dolci, poi escono spezie anche "bordolesi" (tabacco, frutto affumicato) e un sentore sapido, in bocca buon equilibrio e discreta cremosità e persistenza. Unico "neo", non mi è sembrato un vino così giovane, non pesante ma nemmeno leggiadro come forse dovrebbe essere un vino di due anni. Piaciutino.

NSG 2000 - H.Gouges
Colore rosso scarico ma nemmen troppo. I profumi non immediatamente riconoscibili come borgognosi, chiusi dal principio sul fumè e minerale, poi escono pian piano fruttini scuri e un velato piacevole incenso. In bocca è ancora dritto anche se l'acidità si è un po' persa nel tempo, in cambio ha sviluppato una cremosità "scura" al palato abbastanza complessa, retrogusto leggermente liquirizioso. Meglio la bocca del naso, forse. Piaciuto abbastanza.

NSG Les Vaucrains 2005 - Chicotot
Colore luminoso carico, profumi qui nettamente chiamano il pinot nero, fin da subito, lamponi, fragoline, quel minerale di radice fresca quasi balsamica, abbastanza ampio, profondo e cangiante. In bocca è giovanissimo, i tannini vanno a 10000 watt, si sente il minerale e l'acidità luminosa accende il palato, persistenza dolce e lunga, mette gran voglia di berlo. Piaciuto un bel po'.

Barolo Cascina Francia 1998 - Conterno
Colore aranciato granata, con guizzi di rosso scuro, bellissimo. I profumi ci sono tutti, in alternanza, come se rispondessero al'appello, anguria, arancia, melograno, rosa... Grande bottiglia, si smarca immediatamente dai vini precedenti per austerità, un vino da silenzio attorno, allo stesso tempo immediato e complesso, da bere a damigiane, i 14,5* non si sentono proprio. In bocca è una coccola, profondo, pieno, persistenza da manuale, molto nebbioloso. Piaciuto molto.

C'era anche una grappa di pere tedesca, in bottiglia piramidale dal formato gigante che ha steso tutti definitivamente...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda l'oste » 26 dic 2008 20:47

Ieri gran buon pranzo di Natale con menu classico tradizionale (antipasti sott'olio, salumi, croissant di gamberi, salmone, ravioli in brodo e cappone arosto con patate).

Prosecco brut - Col Vetoraz
Lo bevo spesso, buon q/p, mi piace il fresco floreale e fruttato, magari al mio gusto bollicine leggermente insistenti. Piaciutino.

Grand Cuvèe - Krug
Ricordo un'intervista a Remy Krug, in cui affermava che la maggior eredità che lui ha è il "gusto" del vino, quel file sensoriale che da sempre contraddistingue la maison. Profumi avvolgenti, minerale, una bocca piena, acidità che rinfrescherebbe un deserto, bevibilità senza fine. Con i gamberi è stato un engagement amoroso. Piaciuto un bel po'.

Chardonnay 1998 . Planeta
Ricordavo i profumi di quest'annata, frutta esotica, miele, spezie...resta un ricordo. Bottiglia con ossidazione spinta, sembra un marsala amaro.

Riesling Windbichel 2005 - Castel Juval
Colore molt scarico, ghiaccio con un quid di giallo verdolino. Profumi all'inizio poco espansivi, poi si apre su fiori alpini, resta sul "freddo" ma con una bellissima mineralità che si ritrova poi in bocca. Ha una cifra di acidità notevole, immagino le altre bottiglie dureranno un po'. Piaciuto.

Clos Vougeot 2002 - Engel
E' uno dei produttori del mio cuore, per questo ne ho bevute varie bottiglie e qualcuna ancora è nascosta. Colore rosso scuro non carico, profumi non esplosivi stavolta (bevuta '02 un paio d'anni fa), forse è in fase di evoluzione dopo il periodo giovane di frutto vivo. Esce una bella nota minerale e animale, radici, tartufo (riassaggiato l'avanzo oggi a pranzo è calato, il frutto sembra poco acceso, sottotono). In bocca invece mi è piaciuto molto, fermo, potente, serio, con un tannino quasi da Pommard. E un piacevole gusto minerale quasi balsamico in persistenza. Piaciuto abbastanza.

Chambolle Musigny les Amouresuses 2002 - Amiot Servelle
Il colore è davvero molto bello, limpido, rosso non carico ma brillante. I profumi si aprono subito, e disponibili e inarrestabili, cambiano veloci. Ha un'eleganza aromatica seducente, con il frutto delicato e dolce, una nota di spezie "balsamiche". In bocca ha una fluidità tattile di bellissima scorrevolezza e consistenza setosa. Riesce a colpire per stratificazione non per peso, ha una struttura da danzatrice, vino intenso e appagante dell'edonismo. Piaciuto molto.

Buon Natale a tutti, scappo a fare il risotto che stasera si ricomincia...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda Dedalus » 26 dic 2008 21:02

l'oste ha scritto:Chardonnay 1998 . Planeta
Ricordavo i profumi di quest'annata, frutta esotica, miele, spezie...resta un ricordo. Bottiglia con ossidazione spinta, sembra un marsala amaro.


A dirla onestamente, molte delle note di degustazione di questo vino all'uscita parlavano di altro e facevano presagire facilmente questo tipo di esito.

Ovviamente molti altri all'epoca leggendole parlavano di talebani e dintorni.

Il tempo è galantuomo.
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda Nebbiolino » 26 dic 2008 21:06

Dedalus ha scritto:
l'oste ha scritto:Chardonnay 1998 . Planeta
Ricordavo i profumi di quest'annata, frutta esotica, miele, spezie...resta un ricordo. Bottiglia con ossidazione spinta, sembra un marsala amaro.


A dirla onestamente, molte delle note di degustazione di questo vino all'uscita parlavano di altro e facevano presagire facilmente questo tipo di esito.

Ovviamente molti altri all'epoca leggendole parlavano di talebani e dintorni.

Il tempo è galantuomo.


Fammi indovinare... tu eri fra quelli che presagiva proprio questo tipo di esito, corretto? :P :D
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda Dedalus » 26 dic 2008 21:14

Nebbiolino ha scritto:
Dedalus ha scritto:
l'oste ha scritto:Chardonnay 1998 . Planeta
Ricordavo i profumi di quest'annata, frutta esotica, miele, spezie...resta un ricordo. Bottiglia con ossidazione spinta, sembra un marsala amaro.


A dirla onestamente, molte delle note di degustazione di questo vino all'uscita parlavano di altro e facevano presagire facilmente questo tipo di esito.

Ovviamente molti altri all'epoca leggendole parlavano di talebani e dintorni.

Il tempo è galantuomo.


Fammi indovinare... tu eri fra quelli che presagiva proprio questo tipo di esito, corretto? :P :D


No, io all'epoca succhiavo ancora il latte. A pigliarsi del talebano per l'ardire di descrivere i vini come li si percepisce, senza curarsi dell'enologically correct, mi hanno preceduto in molti.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda JohnnyTheFly » 26 dic 2008 21:18

Dedalus ha scritto:No, io all'epoca succhiavo ancora il latte. A pigliarsi del talebano per l'ardire di descrivere i vini come li si percepisce, senza curarsi dell'enologically correct, mi hanno preceduto in molti.

Quindi il Conte Meursault sarebbe solamente un surrogato? Molto interessante questo. Rox, potresti tracciare l'albero genealogico del talebano?
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda Nebbiolino » 26 dic 2008 21:24

Dedalus ha scritto:

No, io all'epoca succhiavo ancora il latte. A pigliarsi del talebano per l'ardire di descrivere i vini come li si percepisce, senza curarsi dell'enologically correct, mi hanno preceduto in molti.



Ueh, mica te la sarai presa? ^_____^ :) Lungi da me lanciarti accuse di talebaneria. :wink:
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda Dedalus » 26 dic 2008 21:26

JohnnyTheFly ha scritto:
Dedalus ha scritto:No, io all'epoca succhiavo ancora il latte. A pigliarsi del talebano per l'ardire di descrivere i vini come li si percepisce, senza curarsi dell'enologically correct, mi hanno preceduto in molti.

Quindi il Conte Meursault sarebbe solamente un surrogato? Molto interessante questo. Rox, potresti tracciare l'albero genealogico del talebano?


E' tutto nel forum di porthos.

Quello che si è scritto in quello spazio rappresenta la quasi totalità delle novità di pensiero nella discussione sul vino in rete in Italia. E in diversi casi non so se sia così indispensabile porre le due limitazioni di mezzo tecnologico e di luogo.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda Dedalus » 26 dic 2008 21:29

Nebbiolino ha scritto:
Dedalus ha scritto:

No, io all'epoca succhiavo ancora il latte. A pigliarsi del talebano per l'ardire di descrivere i vini come li si percepisce, senza curarsi dell'enologically correct, mi hanno preceduto in molti.



Ueh, mica te la sarai presa? ^_____^ :) Lungi da me lanciarti accuse di talebaneria. :wink:


Mannò, figurati. E' tuttavia un fatto, come già detto in altra occasione, che non ci sia verso di esprimere una critica negativa senza per un verso o per l'altro attirarsi un qualche appunto di faziosità. Il tuo intervento forse risentiva indirettamente ed involontariamente del clima generale. No problemo... :wink:
Ultima modifica di Dedalus il 26 dic 2008 21:43, modificato 2 volte in totale.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda Nebbiolino » 26 dic 2008 21:33

Dedalus ha scritto:
Mannò, figurati. E' tuttavia un fatto, come già detto in altra occasione, che non ci sia verso di esprimere una critica negativa senza per un verso o per l'altro attirarsi un qualche appunto di faziosità. Il tuo intervento forse risentiva indirettamente ed involontariamente del clima generale. No problemo... :wink:


No, è che mi sentivo allegro e mi andava di sissigarti un pò... :P :P :P

Quanto al vino, sono ben felice di leggere il più alto numero possibile di pareri, e ben venga che siano diversi fra loro. Anche perchè, non avendo soldi a palate e due fegati di scorta, tutto non posso assaggiare... e i pareri e le impressioni altrui sono e restano un bel modo per saperne di più. :D
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda Dedalus » 26 dic 2008 21:42

Nebbiolino ha scritto:
Dedalus ha scritto:
Mannò, figurati. E' tuttavia un fatto, come già detto in altra occasione, che non ci sia verso di esprimere una critica negativa senza per un verso o per l'altro attirarsi un qualche appunto di faziosità. Il tuo intervento forse risentiva indirettamente ed involontariamente del clima generale. No problemo... :wink:


No, è che mi sentivo allegro e mi andava di sissigarti un pò... :P :P :P

Quanto al vino, sono ben felice di leggere il più alto numero possibile di pareri, e ben venga che siano diversi fra loro. Anche perchè, non avendo soldi a palate e due fegati di scorta, tutto non posso assaggiare... e i pareri e le impressioni altrui sono e restano un bel modo per saperne di più. :D



Penso che tu abbia centrato il punto. E' per questo che non comprendevo più di tanto il motivo per cui alcuni come l'oste preferissero non scrivere note negative, e mi fa molto piacere che abbia cominciato a farlo. Ma dopo una sottolineatura che mi pareva doverosa, non vorrei ora insistere troppo su questo argomento.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda JohnnyTheFly » 26 dic 2008 21:53

Dedalus ha scritto:
JohnnyTheFly ha scritto:
Dedalus ha scritto:No, io all'epoca succhiavo ancora il latte. A pigliarsi del talebano per l'ardire di descrivere i vini come li si percepisce, senza curarsi dell'enologically correct, mi hanno preceduto in molti.

Quindi il Conte Meursault sarebbe solamente un surrogato? Molto interessante questo. Rox, potresti tracciare l'albero genealogico del talebano?


E' tutto nel forum di porthos.

Quello che si è scritto in quello spazio rappresenta la quasi totalità delle novità di pensiero nella discussione sul vino in rete in Italia. E in diversi casi non so se sia così indispensabile porre le due limitazioni di mezzo tecnologico e di luogo.

Ho capito. Non ho assistito in tempo reale allo sviluppo di quella piattaforma. Io ho iniziato da una 'costola' di Porthos, il fu TheatreOfDreams. Comunque andai allora a leggere molti posts di quel forum per capire meglio da cosa fosse venuta la nascita di ToD. Ogni tanto me lo vado a rileggere tutt'ora. Come i celebri threads poi passati alla storia. Mi viene in mente il "manifesto improvvisato del post-assaggiatore" ma ce ne sono molti altri. Ma anche all'inizio del GR ci sono stati dei bellissimi threads. Mi ricordo che una volta tu non rispondesti ad un post di Arca. Te lo linko? :lol:
" Parlando e piangendo appese la giacca al muro poi chiese una birra mettendosi al sicuro " - MASSIMO BUBOLA [tratto dall'incipit della canzone MARIA CHE CI CONSOLA, 1979]
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda l'oste » 27 dic 2008 19:26

Dedalus ha scritto:
l'oste ha scritto:Chardonnay 1998 . Planeta
Ricordavo i profumi di quest'annata, frutta esotica, miele, spezie...resta un ricordo. Bottiglia con ossidazione spinta, sembra un marsala amaro.


A dirla onestamente, molte delle note di degustazione di questo vino all'uscita parlavano di altro e facevano presagire facilmente questo tipo di esito.

Ovviamente molti altri all'epoca leggendole parlavano di talebani e dintorni.

Il tempo è galantuomo.

A guardare la guida dei Vini d'Italia del Gambero Rosso invece si legge:
"Lo chardonnay è la solita bomba, ha profumi di rara intensità con note di frutta esotica e vaniglia, e un sapore morbido e concentrato in virtù dei suoi oltre 14* di alcol". Premiato con i Tre bicchieri.

Personalmente compro ogni anno qualche vino di Planeta (oltre allo chardonnay il Segreta bianco e sirah, a volte altri rossi), sapendo lo stile che troverò ovvero vini che vogliono colpire, a volte con un eccesso alcolico che va a scapito della bevibilità; lo chardonnay '98 bevuto parecchi anni fa mi ricordava molto la decrizione della guida, con miele e cedro in aggiunta (e ben abbinato a patè e fois gras).
Evidentemente la mia di Natale ha avuto qualche problema di evoluzione o conservazione. Forse non ha avuto il noto e dovuto trasporto con il blindato refrigerato, d'altronde i vini di Planeta costano meno di 30 euro.
Per la mia scarsa esperienza di bianchi, credo che lo chardonnay di Planeta abbia avuto il merito di contribuire a creare una nuova categoria di vini bianchi, i "vinoni" piacevoli (a volte piacioni), che incontrano il gusto di un vasto pubblico, sia per un'ottima distribuzione e notorietà mediatica, sia in virtù proprio della cremosità e di quella dolcezza anche aromatica che a volte lo fa addirittura somigliare ad alcune tipologie di vini dolci o con alto residuo zuccherino.
D'altro canto ha invece il demerito di non possedere granchè in comune con i vini prodotti nella zona di elezione del vitigno (Cote de Beaune) ma nemmeno con i Terlano, i Gaja e Rey,i Les Cretes o i Tasca che ho provato, forse il suo riferimento sono i californiani.
Trovo che non riferisca ai sensi il varietale in modo chiaro e tradizionale, oltre alla mancanza di mineralità e differenza di colore e struttura con molti altri chardonnay (probabilmente nemmeno un Cervaro bevuto giovanissimo è così dolcelegno e "grasso").
Secondo me se uno vuole bere un bicchiere e mezzo di un vinone impressive, ricco, potente e un po' dolcioso, Planeta va bene, ma se vuole finirsi una bottiglia intera e capire uno chardonnay è un altro mondo.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda Dedalus » 27 dic 2008 19:58

l'oste ha scritto:A guardare la guida dei Vini d'Italia del Gambero Rosso invece si legge:
"Lo chardonnay è la solita bomba, ha profumi di rara intensità con note di frutta esotica e vaniglia, e un sapore morbido e concentrato in virtù dei suoi oltre 14* di alcol". Premiato con i Tre bicchieri.

Personalmente compro ogni anno qualche vino di Planeta (oltre allo chardonnay il Segreta bianco e sirah, a volte altri rossi), sapendo lo stile che troverò ovvero vini che vogliono colpire, a volte con un eccesso alcolico che va a scapito della bevibilità; lo chardonnay '98 bevuto parecchi anni fa mi ricordava molto la decrizione della guida, con miele e cedro in aggiunta (e ben abbinato a patè e fois gras).
Evidentemente la mia di Natale ha avuto qualche problema di evoluzione o conservazione. Forse non ha avuto il noto e dovuto trasporto con il blindato refrigerato, d'altronde i vini di Planeta costano meno di 30 euro.
Per la mia scarsa esperienza di bianchi, credo che lo chardonnay di Planeta abbia avuto il merito di contribuire a creare una nuova categoria di vini bianchi, i "vinoni" piacevoli (a volte piacioni), che incontrano il gusto di un vasto pubblico, sia per un'ottima distribuzione e notorietà mediatica, sia in virtù proprio della cremosità e di quella dolcezza anche aromatica che a volte lo fa addirittura somigliare ad alcune tipologie di vini dolci o con alto residuo zuccherino.
D'altro canto ha invece il demerito di non possedere granchè in comune con i vini prodotti nella zona di elezione del vitigno (Cote de Beaune) ma nemmeno con i Terlano, i Gaja e Rey,i Les Cretes o i Tasca che ho provato, forse il suo riferimento sono i californiani.
Trovo che non riferisca ai sensi il varietale in modo chiaro e tradizionale, oltre alla mancanza di mineralità e differenza di colore e struttura con molti altri chardonnay (probabilmente nemmeno un Cervaro bevuto giovanissimo è così dolcelegno e "grasso").
Secondo me se uno vuole bere un bicchiere e mezzo di un vinone impressive, ricco, potente e un po' dolcioso, Planeta va bene, ma se vuole finirsi una bottiglia intera e capire uno chardonnay è un altro mondo.


Credo che queste cose siano state scritte uguali ormai decine e decine di volte, su questo vino in particolare ma anche su molti altri. Tutti i vini sono ugual davanti alle opinioni critiche sul forum, ma alcuni vini sono più uguali degli altri, si sa.

Rimane ai miei occhi il fatto che alcune note di degustazione superano la prova del tempo, e altre no.

Rimane soprattutto ben visibile nel suo significato il meccanismo che porta alcuni ad accusare alcuni altri di essere talebani e dintorni. Di pretendere di avere sempre la verità in tasca. Etcetera, in misure e forme variegate e digradanti.
Ultima modifica di Dedalus il 28 dic 2008 01:16, modificato 1 volta in totale.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda vignadelmar » 27 dic 2008 20:04

Dedalus ha scritto: Rimane ai miei occhi il fatto che alcune note di degustazione superano la prova del tempo, e altre no.


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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda Wineduck » 28 dic 2008 01:23

l'oste ha scritto:
Personalmente compro ogni anno qualche vino di Planeta (oltre allo chardonnay il Segreta bianco e sirah, a volte altri rossi), sapendo lo stile che troverò ovvero vini che vogliono colpire, a volte con un eccesso alcolico che va a scapito della bevibilità; lo chardonnay '98 bevuto parecchi anni fa mi ricordava molto la decrizione della guida, con miele e cedro in aggiunta (e ben abbinato a patè e fois gras).
Evidentemente la mia di Natale ha avuto qualche problema di evoluzione o conservazione. Forse non ha avuto il noto e dovuto trasporto con il blindato refrigerato, d'altronde i vini di Planeta costano meno di 30 euro.
Per la mia scarsa esperienza di bianchi, credo che lo chardonnay di Planeta abbia avuto il merito di contribuire a creare una nuova categoria di vini bianchi, i "vinoni" piacevoli (a volte piacioni), che incontrano il gusto di un vasto pubblico, sia per un'ottima distribuzione e notorietà mediatica, sia in virtù proprio della cremosità e di quella dolcezza anche aromatica che a volte lo fa addirittura somigliare ad alcune tipologie di vini dolci o con alto residuo zuccherino.
D'altro canto ha invece il demerito di non possedere granchè in comune con i vini prodotti nella zona di elezione del vitigno (Cote de Beaune) ma nemmeno con i Terlano, i Gaja e Rey,i Les Cretes o i Tasca che ho provato, forse il suo riferimento sono i californiani.
Trovo che non riferisca ai sensi il varietale in modo chiaro e tradizionale, oltre alla mancanza di mineralità e differenza di colore e struttura con molti altri chardonnay (probabilmente nemmeno un Cervaro bevuto giovanissimo è così dolcelegno e "grasso").
Secondo me se uno vuole bere un bicchiere e mezzo di un vinone impressive, ricco, potente e un po' dolcioso, Planeta va bene, ma se vuole finirsi una bottiglia intera e capire uno chardonnay è un altro mondo.


Bravo Oste questa è una perfetta interpretazione di quello che io intendo per approccio equilibrato e saggio ai vini che non necessariamente ci piacciono. Io non mi sono mai sognato di dire che si debba parlare necessariamente bene anche dei vini che non ci piacciono o che si debba salomonicamente tacere. Non l'ho mai sostenuto e soprattutto non pratico questa linea.
Credo invece che anche un demente capisca la differenza fra quello che hai scritto tu e affermazioni del tipo "questo vino fa schifo", oppure "dovrebbero smettere di produrre chardonnay a quelle latitudini", oppure "gli chardonnay francesi sono oggettivamente migliori" ed altre amenità che qualcuno cerca di giustificare con la risibile teoria del "non siamo su una testata giornalistica ma su un forum di appassionati..." (sottointendendo che questi ultimi siano delle sottospecie di "diversamente abili", delle piccole bestioline solo in preda all'istinto animale, senza la completa capacità di intendere e quindi sostanzialmente irresponsabili rispetto alle loro affermazioni in un "locale aperto al pubblico" come sostanzialmente è questo forum).
Un vino può essere distante mille miglia dai nostri personalissimi gusti ma dileggiarlo non è il modo migliore per apparire intelligenti, anzi. Lo è invece chi è capace di apprezzarne comunque la cifra stilistica, identificarla, descriverla e magari criticarla alla luce del proprio gusto ma sempre con rispetto per chi invece quello stesso vino lo trova interessante se non addirittura affascinante. Nascondersi dietro il solito paravento della "conoscenza/ignoranza" è poi ancora più offensivo: gli altri lo bevono perchè "ignorano" che ci sono prodotti oggettivamente più buoni (e magari più economici), ignorano che c'è la luce e rimangono loro malgrado nelle tenebre...... tipico ragionamento da saccente presuntuoso che crede di possedere la verità e che sente il bisogno di "illuminare" le masse costrette all'ignoranza dai malefici e diabolici addetti agli uffici marketing.... No mercy for these people.... :wink:
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda Dedalus » 28 dic 2008 02:47

Wineduck ha scritto:Io non mi sono mai sognato di dire che si debba parlare necessariamente bene anche dei vini che non ci piacciono o che si debba salomonicamente tacere. Non l'ho mai sostenuto e soprattutto non pratico questa linea.
Credo invece che anche un demente capisca la differenza fra quello che hai scritto tu e affermazioni del tipo "questo vino fa schifo"
[...]
Un vino può essere distante mille miglia dai nostri personalissimi gusti ma dileggiarlo non è il modo migliore per apparire intelligenti, anzi. Lo è invece chi è capace di apprezzarne comunque la cifra stilistica, identificarla, descriverla e magari criticarla alla luce del proprio gusto


Su questo sono d'accordo anche io. In tempi non sospetti fui il più deciso censore della ormai famosa nota di Dudley sullo Chardonnay 2003 di Planeta, posizione sostenuta con durezza a costo di litigare con un amico. Di più, io stesso mi sono preso più di un'accusa di relativismo ipocrita quando descrissi con chiarezza ma senza affettare disprezzo la prima annata del Campé de La Spinetta, o il Barbaresco 2001 di Gaja. Quindi spero di poter essere considerato al di sopra di ogni sospetto, qui.

Sul resto ci sarebbe da discutere, ma ho la sensazione che tu abbia deciso di non rispondermi più a prescindere da quello che scrivo - pur riservandoti la libertà di mandarmela a dire. Quindi evito di approfondire fino a che non verifico la disponibilità al dialogo.

Quello che invece mi sento di riaffermare in generale, a prescindere da questo tuo ultimo intervento, è che chi all'uscita ha criticato e critica questo ed altri vini, usando uno stile vario e non certo solamente in maniera eccessivamente sprezzante, si è spesso e volentieri preso del talebano e dintorni.

Ma alla resa dei conti il bicchiere nel giro di pochi anni ha dimostrato spesso, come in questo caso (vedasi la nota tutt'altro che relativista dell'oste, uno che certo non può essere tacciato di essere un integralista), che quelle opinioni erano semplicemente le più obiettive, quelle che descrivevano con più lucidità e comprensione sia presente sia prospettica i vini in questione. Che insomma non c'era alcun desiderio di dileggiare, alcun desiderio di imporre a forza il proprio parere su quello altrui, di creare scuole di pensiero e di stile, ma solo la schietta esposizione della propria impressione degustativa. Un'impressione degustativa non così erronea, pare.

Ora non so se io faccia bene a scrivere queste cose, perché ho la sensazione di stare per espormi all'ulteriore accusa di qualcosa di brutto, ma che ci posso fare. Questo penso e questo dico.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda JohnnyTheFly » 28 dic 2008 05:17

l'oste ha scritto:Secondo me se uno vuole bere un bicchiere e mezzo di un vinone impressive, ricco, potente e un po' dolcioso, Planeta va bene, ma se vuole finirsi una bottiglia intera e capire uno chardonnay è un altro mondo.

Anch'io una volta ascoltavo le canzoni dello Zecchino d'Oro. Poi sono arrivato ad ascoltare le canzoni dei Pink Floyd, Jimi Hendrix, Bob Dylan. Adesso non voglio ascoltare le canzoni dello Zecchino d'Oro. Ma questo non vuol dire che le canzoni dello Zecchino d'Oro fanno cagare. Significa semplicemente che mi sono evoluto.
" Parlando e piangendo appese la giacca al muro poi chiese una birra mettendosi al sicuro " - MASSIMO BUBOLA [tratto dall'incipit della canzone MARIA CHE CI CONSOLA, 1979]

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