Champagne Allegory Brut - Demiere. sb. 2022. Produttore della vallée che da qualche anno si abbarbica fino in alta valle seriana per far provare i suoi vini, questo mi è sembrato tra i più centrati della gamma, a base meunier che non si fa sentire troppo, molto floreale e fruttato al naso, sorso teso quanto basta e già approcciabile e piacevole al sorso.
Garda Cabernet Sauvignon Ca'd'Oro 2017 - Tenuta Roveglia. E niente, ogni tanto la tentazione di riassaggiare vini che mi avevano impressionato ad inizio carriera degustatoria è più forte di me, e come spesso accade la delusione è dietro l'angolo... certo, è fatto comunque bene, peperonate non pervenute, 15 gradi alcol tenuti a bada, ma non dice poi molto, il parentame natalizio ha però apprezzato...
Valtellina Superiore Inferno Riserva 2015 - Nobili. Il fascino della Valtellina che tanto mi attirava agli inizi è ormai morto e sepolto... li trovo spesso un po' troppo stanchi e sussurati, questo dandogli aria un poco si riprende ma non abbastanza, tra frutto sfuocato, cenere e liquirizia, sorso di buon equilibrio ma poco incisivo.
Soave Roncà Monte Calvarina 2021 - Tenuta Corte Giacobbe. Produttore a me sconosciuto che sfodera una garganega tutta tensione, agrume e salinità, senza essere troppo dura, si lascia bere alla grande.
Brunello di Montalcino 2017 - Capanna. Ero prevenuto ed intimorito dai 15 gradi dichiarati ed invece devo dire che è ottima interpretazione di sangiovese solare ed aperto, c'è anche il lato agrumato, il sorso rotondo e già piacevole confida che magari non andrà lontano ma oggi è davvero ottimo.
Chianti Colli Senesi Riserva 2015 - Podere Arizzi. Da possedimento senese di un imprenditore bergamasco, me lo ritrovo nel calice dopo un sacco di anni dopo i primi, non lusinghieri, assaggi, e devo dire che non oggi c'è male, giusto un po' confuso nei profumi ma di buona energia e materia.