Champagnata di gran livello:
Champagne Les Perrieres Extra brut - Ulysse Collin. Dopo averne incontrata una grande ed una mediocre qui si ritorna su di un gran livello: intenso già da subito sia al naso che al sorso non è né più né meno un Mersault con le bolle, con un tocco di legno a dare una speziatura dolce che non disturba, tiene bene nel bicchiere anche qualche grado in più, bollicina cremosa. Si parte alla grande.
Champagne Sapience Brut Nature - Marguet. Si cambia totalmente registro con questa cuvée che non conoscevo e creata da ben quattro produttori (Marguet, Laval, Lahye e Leclapart), parte sulla cipria e caramellina per poi distendersi su di un bel floreale, tocco di marzapane, ed ancora giovane al sorso a cui manca giusto un poco di equilibrio.
Champagne Reflet d'Antan Brut - Bereche et Fils. Me lo ricordavo piuttosto buono e non posso che confermare, al naso regala un'ossidazione misurata ed affascinante partendo da un leggero biscotto di malto per arrivare alla frutta secca per infine rinfrescarsi con un pelo di yogurt che però non disturba, ma è l'energia e la spinta che ha al sorso, secco e lungo, a spingerlo in alto, tra i migliori Champagne in circolazione. Gran peccato che con gli anni abbia ormai raddoppiato di prezzo e forse più...
Champagne La Collection Crayeres Brut 1990 - Charles Heidsieck. Si torna ad un registro molto più classico, nonostante gli anni è ancora fresco al naso con una bella scorza d'agrume, peccato che la bollicina sia un poco svanita, perchè il nerbo al sorso tutto sommato c'è, paga il pegno però di essere arrivato dopo il d'antan. Scopro solo oggi che nel listino prezzi sta sopra al Blanc de Millenaires... sovraprezzato direi.
Champagne Brut 1990 - Krug. Il colore è dorato carico e ancora brillante, bisognadargli tempo perchè al naso regali un'ossidazione cesellata con la nocciola tostata, il biscotto, il leggero zenzero fresco e la spezia dolce, per poi dimostrarsi un vero carroarmato al sorso, dove c'è tensione, corpo, bolla ancora bella presente e decisa, energico. Ne è valsa la pena? forse era meglio pagarci una rata del mutuo, ma son cose che una volta nella vita vanno fatte, evaffanpulo a tutto il resto...
Champagne Initial Brut - Jacques Selosse. sb. 2017. C'è poco da fere, l'Initial come un grande vino va aspettato, 5 anni dalla sboccatura si pensava bastassero... ancora giovane, meno esplosivo e "pomposo" al naso ne guadagna però in freschezza, ricco al sorso paga però la minor profondità rispetto al precedente. Ottimo comunque a fine cena, da solo, da chiacchiera.