Messaggioda Alberto » 07 lug 2020 20:50
VdT de Cádiz Vara y Pulgar, Alberto Orte, 2015 (13,5%)
100% uva tintilla de Rota, antica varietà (in realtà, geneticamente identica al Graciano riojano) usata storicamente per produrre ciò che si può definire uno "Sherry rosso" e negli anni quasi scomparsa, ma ora oggetto di un certo qual revival con l'obiettivo di produrre vini da tavola non fortificati, maturati in genere in legno francese (questo affina in parte anche in acciaio).
Color rubino abbastanza scuro, ma poco concentrato. Un po' foxy all'inizio (tratto che non abbandona mai del tutto), poi un gran frutto rosso fresco al naso, lampone e ribes, che poi si disidrata in bocca, con un po' di fico e carruba, addirittura tendente all'uva passa: sicuramente un tratto "sudista" molto pronunciato; in bocca tannini zero, taglio morbido e "dolcino" (vaniglia), sicuramente la parte gustativa è quella meno convincente. Interessante per certi tratti aromatici, meno per il disequilibrio verso le morbidezze. Forse vale la pena fargli fare un po' di vetro per vedere come evolve, ma anche no.
Should auld acquaintance be forgot, and never brought to mind?
Should auld acquaintance be forgot, and days of auld lang syne?
For auld lang syne, my dear, for auld lang syne,
we'll tak a cup o' kindness yet, for days of auld lang syne.