de magistris ha scritto:[vabbè, mi arrendo. (...) io cerco di mettere sul piatto cose concrete, tu "supponi".(...) ci provi troppo gusto a fare il bastian contrario ad ogni costo (...) si tratta di una decisione ridicola che non si giustifica in nessun modo e non c'è possibilità che tu mi convinca del contrario, specie se gli argomenti sono così deboli.
Stai cercando di chiudere una discussione in corso dicendo di fatto "le cose stanno come dico io e il giudizio che ne do è indiscutibilmente quello giusto". Se lo spirito è questo, posso pensare che la tua improvvisa scomparsa dal forum sia connessa con il fatto che non ti interessa discutere alla pari sulla base di argomentazioni, ma spero di sbagliarmi.
de magistris ha scritto:se si ritiene credibile una prova di appello affidata agli stessi giudici che ti hanno bocciato in primo grado (e che sono informati del fatto che c'è un vino fatto rivedibile), possiamo anche smettere di ragionare
Non sono tutti gli stessi giudici, sono 3 su 5. Che la seconda volta fossero informati del fatto che c'era un vino fatto rivedibile (uno solo?) non mi sembra rilevante, dato che i vini vengono assaggiati alla cieca. Inoltre avrebbero dovuto sapere anche che il vino non stato modificato rispetto alla prima volta, roba da spionaggio. Insisto che per due commissioni esprimere lo stesso giudizio sullo stesso vino non è affatto scontato e in sé è positivo, anche se il giudizio può non piacere. Rimandare a settembre un vino (alunno) e poi promuoverlo quando è restato esattamente lo stesso non è serio, questo spero che lo concederai.
Vorrei anche sottolineare una cosa che per chi legge non è scontata. A posteriori diciamo "è stato bocciato il vino X dell'azienda Y", ma dato che l'assaggio è alla cieca quello che è successo è che la prima commissione ha giudicato rivedibile il vino n. 39 (un numero a caso), mentre la seconda ha bocciato il numero 61 (idem). Che si trattasse dello stesso vino e che fosse il vino X dell'azienda Y lo si sa a posteriori dopo avere scoperto le carte, a meno di non pensare che i commissari avessero capacità straordinarie di riconoscere alla cieca con sicurezza per due volte un determinato vino in due insiemi imprecisati di altri vini. E menomale che poi si sente dire che i componenti delle commissioni di assaggio delle Doc non sono particolarmente dotati come assaggiatori...
Il ragionamento che facevo si imperniava sulla distinzione tra logica delle commissioni di assaggio delle Doc e logica della critica. L'ho scritto chiaramente nei due interventi precedenti e non lo ripeto, basta rileggere. Potresti chiarire le tue obiezioni a questo passaggio del ragionamento? Perché altrimenti non mi stai rispondendo.
Su Giardino e Zampaglione so benissimo come stanno le cose. Di fatto, per motivi in parte diversi come hai detto, sono fuori dalla Docg, quindi tra i "vini naturali" noti a base di Fiano la commissione si trova davanti solo Cantina del Barone e Picariello, che mi sembra di poter dire ha sempre fatto bianchi più "disciplinati" (scatenandosi poi magari sui rossi...

).
PS nell'intervento precedente per una svista nella citazione ti ho attribuito un mio pensiero (risultava "de magistris ha scritto" anziché "gp"). Adesso ho corretto, magari se fai altrettanto nella tua risposta qui sopra evitiamo di mandare completamente in confusione chi legge
