Campania stories, i bianchi

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gp
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Re: Campania stories, i bianchi

Messaggioda gp » 13 giu 2014 11:42

Beh, la prima cosa è che stiamo dando per scontato che il vino che assaggiamo adesso, o abbiamo assaggiato qualche tempo fa, sia identico a quello assaggiato a suo tempo dalle due commissioni. Per cautela va detto che non è certo che sia così, perché il tempo lavora sui vini, a volte in modo importante.

Come ho detto, la tipicità è fuori questione. Alla luce del riassaggio di questi giorni (lotto p 2.14) , La pulizia enologica però non è irreprensibile (qualche nota animale intrecciata con una volatile sopra la media, in bocca l'acidità è un po' urticante e si va a sommare al tannino inatteso): nel contesto dei vini della denominazione direi che l'impronta "naturale" spicca. A questo punto, sta alla commissione di assaggio valutare se si tratta di difetti evidenti o di sbavature trascurabili: come ho detto sopra, noi assaggiamo un prodotto finito, loro in divenire, quindi c'è anche il rischio che l'eventuale difetto possa peggiorare. Per quel che capisco, l'ottica delle commissioni di assaggio è quella di valutare la presenza di eventuali difetti a livello preliminare, mentre buona parte della critica (lady Guerini e altri a parte) è ormai orientata a valutare un vino nel suo insieme, concedendo la possibilità che i pregi di un vino possano compensare anche ampiamente eventuali difetti, ovvero che quello che preso a sé è un difetto possa non esserlo in un contesto in cui svolge un ruolo virtuoso (per esempio la volatile su un vino con acidità fissa bassa da annata calda).

Il vino al primo assaggio è stato giudicato "rivedibile", che equivale implicitamente al suggerimento di qualche intervento di correzione. Ripresentare lo stesso vino la seconda volta, a meno che nel frattempo il vino non si sia assestato per conto suo, equivale ad accettare il rischio della bocciatura. Quindi direi che in questa vicenda ognuno ha fatto la sua parte, e non vedo un particolare "cattivo" a cui addossare tutte le colpe, fermo restando che tutti i giudizi possono essere discussi, magari però dando atto che i ruoli sono diversi e che esiste il "principio di precauzione".
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de magistris
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Re: Campania stories, i bianchi

Messaggioda de magistris » 13 giu 2014 12:06

gp ha scritto:Beh, la prima cosa è che stiamo dando per scontato che il vino che assaggiamo adesso, o abbiamo assaggiato qualche tempo fa, sia identico a quello assaggiato a suo tempo dalle due commissioni. Per cautela va detto che non è certo che sia così, perché il tempo lavora sui vini, a volte in modo importante.

Come ho detto, la tipicità è fuori questione. Alla luce del riassaggio di questi giorni (lotto p 2.14) , La pulizia enologica però non è irreprensibile (qualche nota animale intrecciata con una volatile sopra la media, in bocca l'acidità è un po' urticante e si va a sommare al tannino inatteso): nel contesto dei vini della denominazione direi che l'impronta "naturale" spicca. A questo punto, sta alla commissione di assaggio valutare se si tratta di difetti evidenti o di sbavature trascurabili: come ho detto sopra, noi assaggiamo un prodotto finito, loro in divenire, quindi c'è anche il rischio che l'eventuale difetto possa peggiorare. Per quel che capisco, l'ottica delle commissioni di assaggio è quella di valutare la presenza di eventuali difetti a livello preliminare, mentre buona parte della critica (lady Guerini e altri a parte) è ormai orientata a valutare un vino nel suo insieme, concedendo la possibilità che i pregi di un vino possano compensare anche ampiamente eventuali difetti, ovvero che quello che preso a sé è un difetto possa non esserlo in un contesto in cui svolge un ruolo virtuoso (per esempio la volatile su un vino con acidità fissa bassa da annata calda).

Il vino al primo assaggio è stato giudicato "rivedibile", che equivale implicitamente al suggerimento di qualche intervento di correzione. Ripresentare lo stesso vino la seconda volta, a meno che nel frattempo il vino non si sia assestato per conto suo, equivale ad accettare il rischio della bocciatura. Quindi direi che in questa vicenda ognuno ha fatto la sua parte, e non vedo un particolare "cattivo" a cui addossare tutte le colpe, fermo restando che tutti i giudizi possono essere discussi, magari però dando atto che i ruoli sono diversi e che esiste il "principio di precauzione".


ci sono una serie di imprecisioni nella tua ricostruzione.

1) la commissione della dop non ha assaggiato un prodotto "in divenire": ha assaggiato a dicembre il vino che era stato imbottigliato a settembre. Lotto unico. tutti i partecipanti a campania stories i vini bianchi hanno assaggiato quel vino, prima dell'assaggio per la dop. Il Particella 928 2012 è stato messo al primo posto di diversi focus, da Monica Coluccia a Tom Hyland, professionisti di sensibilità e provenienze molto diverse. In tutto il weekend non c'è stato uno, dico uno, che abbia sollevato problemi di scorrettezza tecnica.

2) in genere la rivedibilità serve proprio a dire: amico mio, vedi che devi fare, aggiusta un po' qua un po' là o mandaci il campione giusto, che è tutto a posto. Luigi Sarno non ha voluto fare niente di tutto questo e io gli darei un bacio in bocca per questo. Perché doveva correggere o mischiare le carte se per lui (e non solo per lui) quel vino non ha difetti tali da non essere riconosciuto degno della docg?

3) a te sembra normale che 3 persone su 5 nell'assaggio di "appello" fossero le stesse della prima sessione che l'aveva fatto rivedibile?

4) a me piace ragionare con te, altrimenti non perderei tempo, però tu mi devi fare la cortesia di non ignorare le mie domande: mettiamo pure che la "naturalità", come la chiami tu, sia al limite su questo vino. E tutti gli altri fiano e greco? Sono a posto? Sono corretti tecnicamente? Sono tipici?

In conclusione, qua nessuno vuole trovate il buono e il cattivo di turno, ma mi sembra che stai proprio difendendo l'indifendibile.
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Re: Campania stories, i bianchi

Messaggioda gp » 14 giu 2014 11:48

Ti rispondo al volo, scusa la fretta.
L'unica mia imprecisione è la 1), di questa prendo atto.
Il punto 3) non lo vedo come un problema, può essere più problematico il contrario (commissioni interamente diverse) soprattutto se si risolve in giudizi incostanti. In questo singolo caso direi che le due commissioni sono state coerenti, giudicando nello stesso modo lo stesso vino.

Ripeto che i critici e le commissioni di assaggio della Docg hanno modi di operare diversi, quindi l'apprezzamento di Coluccia & Co., ivi incluso il mio (il vino mi è decisamente piaciuto) non rileva. Ripeto con qualche modifica per cercare di essere più chiaro:
gp ha scritto:Per quel che capisco, l'ottica delle commissioni di assaggio è quella di valutare la presenza di eventuali difetti a livello preliminare, mentre buona parte della critica (lady Guerini e altri a parte) è ormai orientata a valutare un vino nel suo insieme, concedendo come minimo la possibilità che i pregi di un vino possano compensare anche ampiamente eventuali difetti, se non addirittura che quello che preso a sé è un difetto possa non esserlo in un contesto in cui svolge un ruolo virtuoso (per esempio la volatile su un vino con acidità fissa bassa da annata calda).


Per rispondere a 4) devo ripetere che la tipicità non è in questione, perché il parere della commissione che hai citato non vi fa cenno. Come sai non ho una conoscenza a 360 gradi dei Fiano di Avellino di ogni annata, però suppongo di sì, che in generale siano più "corretti tecnicamente" di questo, secondo l'accezione corrente -- il che vuol dire che per molti di noi in alcuni casi sono "ipercorretti", "lavati e stirati", "anonimi", "intercambiabili" eccetera. Altri Fiano che di solito sono meno corretti di Cantina del Barone, come quelli di Cantina Giardino e di Zampaglione, sono fuori dalla Docg.
Ultima modifica di gp il 14 giu 2014 19:02, modificato 1 volta in totale.
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Re: Campania stories, i bianchi

Messaggioda de magistris » 14 giu 2014 12:15

gp ha scritto:Ti rispondo al volo, scusa la fretta.
L'unica mia imprecisione è la 1), di questa prendo atto.
Il punto 3) non lo vedo come un problema, può essere più problematico il contrario (commissioni interamente diverse) soprattutto se si risolve in giudizi incostanti. In questo singolo caso direi che le due commissioni sono state coerenti, giudicando nello stesso modo lo stesso vino.

Ripeto che i critici e le commissioni di assaggio della Docg hanno modi di operare diversi, quindi l'apprezzamento di Coluccia & Co., ivi incluso il mio (il vino mi è decisamente piaciuto) non rileva. Ripeto con qualche modifica per cercare di essere più chiaro:
de magistris ha scritto:Per quel che capisco, l'ottica delle commissioni di assaggio è quella di valutare la presenza di eventuali difetti a livello preliminare, mentre buona parte della critica (lady Guerini e altri a parte) è ormai orientata a valutare un vino nel suo insieme, concedendo come minimo la possibilità che i pregi di un vino possano compensare anche ampiamente eventuali difetti, se non addirittura che quello che preso a sé è un difetto possa non esserlo in un contesto in cui svolge un ruolo virtuoso (per esempio la volatile su un vino con acidità fissa bassa da annata calda).


Per rispondere a 4) devo ripetere che la tipicità non è in questione, perché il parere della commissione che hai citato non vi fa cenno. Come sai non ho una conoscenza a 360 gradi dei Fiano di Avellino di ogni annata, però suppongo di sì, che in generale siano più "corretti tecnicamente" di questo, secondo l'accezione corrente -- il che vuol dire che per molti di noi in alcuni casi sono "ipercorretti", "lavati e stirati", "anonimi", "intercambiabili" eccetera. Altri Fiano che di solito sono meno corretti di Cantina del Barone, come quelli di Cantina Giardino e di Zampaglione, sono fuori dalla Docg.


vabbè, mi arrendo. se si ritiene credibile una prova di appello affidata agli stessi giudici che ti hanno bocciato in primo grado (e che sono informati del fatto che c'è un vino fatto rivedibile), possiamo anche smettere di ragionare. Anche perché io cerco di mettere sul piatto cose concrete, tu "supponi". Inoltre Zampaglione e Giardino sono fuori dalla docg perché Calitri e Ariano Irpino non rientrano nell'area tutelata. E anche quando Giardino compra le uve in zona docg, non ha mai rivendicato i propri fiano o greco come Docg. Nessuno ha mai bocciato né l'uno né l'altro, né tanto meno i fiano e i greco dolci e non più corretti tecnicamente, sotto nessun punto di vista, del Particella 928 in questione.
Evidentemente ci provi troppo gusto a fare il bastian contrario ad ogni costo, io ti ripeto che si tratta di una decisione ridicola che non si giustifica in nessun modo e non c'è possibilità che tu mi convinca del contrario, specie se gli argomenti sono così deboli.
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Re: Campania stories, i bianchi

Messaggioda gp » 14 giu 2014 18:55

de magistris ha scritto:[vabbè, mi arrendo. (...) io cerco di mettere sul piatto cose concrete, tu "supponi".(...) ci provi troppo gusto a fare il bastian contrario ad ogni costo (...) si tratta di una decisione ridicola che non si giustifica in nessun modo e non c'è possibilità che tu mi convinca del contrario, specie se gli argomenti sono così deboli.

Stai cercando di chiudere una discussione in corso dicendo di fatto "le cose stanno come dico io e il giudizio che ne do è indiscutibilmente quello giusto". Se lo spirito è questo, posso pensare che la tua improvvisa scomparsa dal forum sia connessa con il fatto che non ti interessa discutere alla pari sulla base di argomentazioni, ma spero di sbagliarmi.
de magistris ha scritto:se si ritiene credibile una prova di appello affidata agli stessi giudici che ti hanno bocciato in primo grado (e che sono informati del fatto che c'è un vino fatto rivedibile), possiamo anche smettere di ragionare
Non sono tutti gli stessi giudici, sono 3 su 5. Che la seconda volta fossero informati del fatto che c'era un vino fatto rivedibile (uno solo?) non mi sembra rilevante, dato che i vini vengono assaggiati alla cieca. Inoltre avrebbero dovuto sapere anche che il vino non stato modificato rispetto alla prima volta, roba da spionaggio. Insisto che per due commissioni esprimere lo stesso giudizio sullo stesso vino non è affatto scontato e in sé è positivo, anche se il giudizio può non piacere. Rimandare a settembre un vino (alunno) e poi promuoverlo quando è restato esattamente lo stesso non è serio, questo spero che lo concederai.
Vorrei anche sottolineare una cosa che per chi legge non è scontata. A posteriori diciamo "è stato bocciato il vino X dell'azienda Y", ma dato che l'assaggio è alla cieca quello che è successo è che la prima commissione ha giudicato rivedibile il vino n. 39 (un numero a caso), mentre la seconda ha bocciato il numero 61 (idem). Che si trattasse dello stesso vino e che fosse il vino X dell'azienda Y lo si sa a posteriori dopo avere scoperto le carte, a meno di non pensare che i commissari avessero capacità straordinarie di riconoscere alla cieca con sicurezza per due volte un determinato vino in due insiemi imprecisati di altri vini. E menomale che poi si sente dire che i componenti delle commissioni di assaggio delle Doc non sono particolarmente dotati come assaggiatori...

Il ragionamento che facevo si imperniava sulla distinzione tra logica delle commissioni di assaggio delle Doc e logica della critica. L'ho scritto chiaramente nei due interventi precedenti e non lo ripeto, basta rileggere. Potresti chiarire le tue obiezioni a questo passaggio del ragionamento? Perché altrimenti non mi stai rispondendo.

Su Giardino e Zampaglione so benissimo come stanno le cose. Di fatto, per motivi in parte diversi come hai detto, sono fuori dalla Docg, quindi tra i "vini naturali" noti a base di Fiano la commissione si trova davanti solo Cantina del Barone e Picariello, che mi sembra di poter dire ha sempre fatto bianchi più "disciplinati" (scatenandosi poi magari sui rossi... :wink: ).

PS nell'intervento precedente per una svista nella citazione ti ho attribuito un mio pensiero (risultava "de magistris ha scritto" anziché "gp"). Adesso ho corretto, magari se fai altrettanto nella tua risposta qui sopra evitiamo di mandare completamente in confusione chi legge :D
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Re: Campania stories, i bianchi

Messaggioda vinogodi » 14 giu 2014 22:46

gp ha scritto:
PS ... evitiamo di mandare completamente in confusione chi legge :D
... ma no , ma no : andare a mezanotte con la partita dell'Italia c'è ancora tempo; non effettuate nessuna precisazione, please: ci basta il casino standard dei vostri ragionamenti arzigogolati... 8) :lol:
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Re: Campania stories, i bianchi

Messaggioda de magistris » 15 giu 2014 10:32

gp ha scritto:
de magistris ha scritto:[vabbè, mi arrendo. (...) io cerco di mettere sul piatto cose concrete, tu "supponi".(...) ci provi troppo gusto a fare il bastian contrario ad ogni costo (...) si tratta di una decisione ridicola che non si giustifica in nessun modo e non c'è possibilità che tu mi convinca del contrario, specie se gli argomenti sono così deboli.

Stai cercando di chiudere una discussione in corso dicendo di fatto "le cose stanno come dico io e il giudizio che ne do è indiscutibilmente quello giusto". Se lo spirito è questo, posso pensare che la tua improvvisa scomparsa dal forum sia connessa con il fatto che non ti interessa discutere alla pari sulla base di argomentazioni, ma spero di sbagliarmi.
de magistris ha scritto:se si ritiene credibile una prova di appello affidata agli stessi giudici che ti hanno bocciato in primo grado (e che sono informati del fatto che c'è un vino fatto rivedibile), possiamo anche smettere di ragionare
Non sono tutti gli stessi giudici, sono 3 su 5. Che la seconda volta fossero informati del fatto che c'era un vino fatto rivedibile (uno solo?) non mi sembra rilevante, dato che i vini vengono assaggiati alla cieca. Inoltre avrebbero dovuto sapere anche che il vino non stato modificato rispetto alla prima volta, roba da spionaggio. Insisto che per due commissioni esprimere lo stesso giudizio sullo stesso vino non è affatto scontato e in sé è positivo, anche se il giudizio può non piacere. Rimandare a settembre un vino (alunno) e poi promuoverlo quando è restato esattamente lo stesso non è serio, questo spero che lo concederai.
Vorrei anche sottolineare una cosa che per chi legge non è scontata. A posteriori diciamo "è stato bocciato il vino X dell'azienda Y", ma dato che l'assaggio è alla cieca quello che è successo è che la prima commissione ha giudicato rivedibile il vino n. 39 (un numero a caso), mentre la seconda ha bocciato il numero 61 (idem). Che si trattasse dello stesso vino e che fosse il vino X dell'azienda Y lo si sa a posteriori dopo avere scoperto le carte, a meno di non pensare che i commissari avessero capacità straordinarie di riconoscere alla cieca con sicurezza per due volte un determinato vino in due insiemi imprecisati di altri vini. E menomale che poi si sente dire che i componenti delle commissioni di assaggio delle Doc non sono particolarmente dotati come assaggiatori...

Il ragionamento che facevo si imperniava sulla distinzione tra logica delle commissioni di assaggio delle Doc e logica della critica. L'ho scritto chiaramente nei due interventi precedenti e non lo ripeto, basta rileggere. Potresti chiarire le tue obiezioni a questo passaggio del ragionamento? Perché altrimenti non mi stai rispondendo.

Su Giardino e Zampaglione so benissimo come stanno le cose. Di fatto, per motivi in parte diversi come hai detto, sono fuori dalla Docg, quindi tra i "vini naturali" noti a base di Fiano la commissione si trova davanti solo Cantina del Barone e Picariello, che mi sembra di poter dire ha sempre fatto bianchi più "disciplinati" (scatenandosi poi magari sui rossi... :wink: ).

PS nell'intervento precedente per una svista nella citazione ti ho attribuito un mio pensiero (risultava "de magistris ha scritto" anziché "gp"). Adesso ho corretto, magari se fai altrettanto nella tua risposta qui sopra evitiamo di mandare completamente in confusione chi legge :D


è il contrario, gp: sei tu che stai sdoganando una decisione che è totalmente arbitraria nel merito e nel metodo. A meno che non mi spieghi in maniera chiara e argomentata quali sono i fattori tecnici che rendono questo vino talmente "scorretto" da non essere autorizzato alla docg, primo e unico caso in 36 anni di doc.
Il resto è fumo, perché pure il mio cane riconosce il Particella 928 in una degustazione cieca, talmente è diverso da tutti gli altri. Una diversità che tu sembri delineare come motivo di una bocciatura, cosa dal mio punto di vista assolutamente ridicola, critica o non critica.
Ripeto per l'ennesima volta: in base a quale criterio tecnico un certo tocco "natural" (assolutamente al di qua del limite) è "scorretto" e i residui zuccherini con lievito banana non lo sono? Dove sta scritto? Quali argomenti li sostengono?
Infine, tu che sei tanto dettagliato e didascalico nelle analisi accetti senza colpo ferire una "sentenza" di bocciatura che dice soltanto "evidenti anomalie all'olfatto e al gusto" e non dice quali sono? Ma stiamo scherzando?

ps si vede che conosci veramente poco come vengono fatte le commissioni per le doc e quanto possono essere "politicamente" condizionate. Roba da spionaggio? Fatti una chiacchierata seria con Luigi Sarno se ti interessa veramente approfondire il discorso...

ps 2 il giorno che verrai processato per qualcosa (che magari non hai commesso), fatti giudicare in appello dagli stessi che ti hanno condannato in primo grado e poi vienici a raccontare che è giusto così..
Ultima modifica di de magistris il 15 giu 2014 10:41, modificato 2 volte in totale.
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Re: Campania stories, i bianchi

Messaggioda de magistris » 15 giu 2014 10:35

vinogodi ha scritto:
gp ha scritto:
PS ... evitiamo di mandare completamente in confusione chi legge :D
... ma no , ma no : andare a mezanotte con la partita dell'Italia c'è ancora tempo; non effettuate nessuna precisazione, please: ci basta il casino standard dei vostri ragionamenti arzigogolati... 8) :lol:


a che ora dai ripetizioni di italiano?
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Re: Campania stories, i bianchi

Messaggioda vinogodi » 15 giu 2014 14:03

de magistris ha scritto:
vinogodi ha scritto:
gp ha scritto:
PS ... evitiamo di mandare completamente in confusione chi legge :D
... ma no , ma no : andare a mezanotte con la partita dell'Italia c'è ancora tempo; non effettuate nessuna precisazione, please: ci basta il casino standard dei vostri ragionamenti arzigogolati... 8) :lol:


a che ora dai ripetizioni di italiano?
...quando avrai i ditoni grossi come i miei e poco tempo da stare sulla tastiera, ti risponderò... :lol:
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Re: Campania stories, i bianchi

Messaggioda de magistris » 15 giu 2014 17:07

vinogodi ha scritto:
de magistris ha scritto:
vinogodi ha scritto:
gp ha scritto:
PS ... evitiamo di mandare completamente in confusione chi legge :D
... ma no , ma no : andare a mezanotte con la partita dell'Italia c'è ancora tempo; non effettuate nessuna precisazione, please: ci basta il casino standard dei vostri ragionamenti arzigogolati... 8) :lol:


a che ora dai ripetizioni di italiano?
...quando avrai i ditoni grossi come i miei e poco tempo da stare sulla tastiera, ti risponderò... :lol:


mi rendo conto.
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Re: Campania stories, i bianchi

Messaggioda gp » 15 giu 2014 18:34

de magistris ha scritto:quali sono i fattori tecnici che rendono questo vino talmente "scorretto" da non essere autorizzato alla docg, primo e unico caso in 36 anni di doc.

36? Non è semmai da quando c'è la Docg e relativa commissione di assaggio, cioè dal 2003? Conteggi a parte, comunque per me questa è una notizia, ho sempre pensato che qualche bocciatura qui e là capiti sempre in qualsiasi Doc/Docg.
de magistris ha scritto:in base a quale criterio tecnico un certo tocco "natural" (assolutamente al di qua del limite) è "scorretto" e i residui zuccherini con lievito banana non lo sono? Dove sta scritto? Quali argomenti li sostengono?

Qui temo che non riceverai mai una risposta da chi sarebbe titolato a darla. Ciò non toglie che le cose stiano esattamente così: gli effetti di certe pratiche rientrano nell'"enologicamente corretto" (forse perché si tratta di... correzioni enologiche :) ), quelli di altre no. Torna la distinzione tra critica e commissioni Docg: per un critico, farsi scudo dell'"enologicamente corretto" di fronte a un vino profondo e sfaccettato come il Particella 928 2012 è un segno di chiusura mentale, per un commissario è l'applicazione (magari troppo rigida) di un armamentario di regole standard.
de magistris ha scritto:A meno che non mi spieghi in maniera chiara e argomentata quali sono i fattori tecnici che rendono questo vino talmente "scorretto" da non essere autorizzato alla docg

Ho scritto sopra quali tratti potrebbero essere stati catalogati come "evidenti anomalie" in un'ottica "enologicamente corretta": evidentemente non ti ho convinto.
gp ha scritto:Alla luce del riassaggio di questi giorni (lotto p 2.14) , La pulizia enologica però non è irreprensibile (qualche nota animale intrecciata con una volatile sopra la media, in bocca l'acidità è un po' urticante e si va a sommare al tannino inatteso): nel contesto dei vini della denominazione direi che l'impronta "naturale" spicca. A questo punto, sta alla commissione di assaggio valutare se si tratta di difetti evidenti o di sbavature trascurabili


de magistris ha scritto:la commissione della dop non ha assaggiato un prodotto "in divenire": ha assaggiato a dicembre il vino che era stato imbottigliato a settembre. Lotto unico. tutti i partecipanti a campania stories i vini bianchi [a novembre] hanno assaggiato quel vino, prima dell'assaggio per la dop.

Tra l'altro mi ha tratto in inganno il lotto (l'ho citato sopra: p 2.14), ho pensato che "14" fosse l'anno dell'imbottigliamento come di solito accade.
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Re: Campania stories, i bianchi

Messaggioda de magistris » 15 giu 2014 19:02

no, non mi hai convinto. ma mica è un problema, eh.. :D

La Docg è stata riconosciuta nel 2003, la Doc nel 1978 e le "bocciature" erano possibili anche prima del 2003. Fino a prova contraria, nessun Fiano di Avellino rivendicato come tale è stato mai declassato per volontà "terze" fino a questo episodio. Ci sono stati casi di vini fatti rivedibili, ma alla prova d'appello sono sempre passati, di solito grazie a quelle stesse "correzioni" che Sarno non ha voluto effettuare, anche solo in funzione di un campione da preparare "ad hoc" per il riassaggio. Qualcuno ricorda che Vigna della Congrazione 1998 è uscito come vino da tavola, ma lì fu Antoine Gaita che presentò la dichiarazione-carico della doc in ritardo, non ci fu una bocciatura in commissione.

Tu mi hai spiegato perché dal tuo punto di vista il Particella 928 potrebbe presentare delle "sgrammaticature" rispetto ai parametri da "enologia corretta", ma non pensi che forse dovrebbero essere i "giudici" a mettere per iscritto delle motivazioni molto meno vaghe e molto più circostanziate? Dire "evidenti anomalie" per me vuol dire tutto e niente, questo è il punto centrale per me. Il punto di vista "critico" non c'entra niente con questo, semmai diventa un'ulteriore stranezza - una "notizia" per dirla con parole tue - che il primo fiano docg bocciato della storia sia anche un vino che ha ricevuto critiche a dir poco lusinghiere da assaggiatori molto diversi per sensibilità e provenienza.

Infine il lotto: l'imbottigliamento è stato effettuato a settembre 2013, ma a febbraio 2014 Luigi ha deciso di far uscire il Particella 928 come Igt, dopo aver rietichettato a mano tutto il primo lotto già imbottigliato.
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Re: Campania stories, i bianchi

Messaggioda vinogodi » 15 giu 2014 20:08

de magistris ha scritto:... - che il primo fiano docg bocciato della storia sia anche un vino che ha ricevuto critiche a dir poco lusinghiere da assaggiatori molto diversi per sensibilità e provenienza.

.
...mi sembra un illustre precedente anche il Brunello di Palmucci...anche quelli di Soldera, mi risulta che in certe annate abbiano avuto vita non facile...
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Re: Campania stories, i bianchi

Messaggioda gp » 16 giu 2014 11:53

de magistris ha scritto:Infine il lotto: l'imbottigliamento è stato effettuato a settembre 2013, ma a febbraio 2014 Luigi ha deciso di far uscire il Particella 928 come Igt, dopo aver rietichettato a mano tutto il primo lotto già imbottigliato.

Tra l'altro, questa 2012 è proprio l'annata in cui il produttore ha prolungato l'affinamento, tanto è vero che nelle guide uscite lo scorso autunno (guide 2014) l'azienda non c'è, mentre nell'edizione precedente (guide 2013) c'era con il Particella 928 del 2011, e l'anno precedente con il 2010. Quindi un ulteriore paradosso di questa vicenda è che l'affinamento più lungo sembra avere dato un risultato migliore rispetto alle annate precedenti (compresa un'annata sulla carta superiore come il 2010) secondo vari giudizi critici (compreso il mio, per quel che vale), mentre è coinciso con la prima (e si spera ultima) bocciatura da parte della commissione Docg.

Commissione che secondo me andrebbe invitata a distinguere tra difetti gravi e sbavature esecutive, considerando il fatto che se nel passato anche queste ultime potevano essere causate solo da errori tecnici, adesso possono essere il sottoprodotto di scelte consapevoli in vinificazione che hanno un preciso valore aggiunto, almeno nei casi di successo come quello di cui stiamo parlando. E' un cambiamento di ottica che non si può dare per scontato da parte di chi è posto a presidio di una Docg e che non è esente da rischi di segno opposto, ma questa vicenda solleva un caso di cui merita parlare, su questo sono d'accordo al 100% con de magistris.
Ultima modifica di gp il 16 giu 2014 12:07, modificato 1 volta in totale.
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Re: Campania stories, i bianchi

Messaggioda Palma » 16 giu 2014 11:57

Il 2010 se l'avessero bocciato ci sarebbe stato tutto :mrgreen:
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Re: Campania stories, i bianchi

Messaggioda gp » 16 giu 2014 12:12

Palma ha scritto:Il 2010 se l'avessero bocciato ci sarebbe stato tutto :mrgreen:

In effetti la bottiglia peggiore dell’annata 2010 che mi è capitata era quasi catastrofica, ed è stato in un’occasione pubblica (un confronto tra i territori del Fiano organizzato a Roma da Slowfood due anni fa: inutile dire che i tavoli vicini a cui era stata servita la stessa bottiglia non hanno battuto ciglio :roll: ). Al contrario, il primo assaggio dell’annata 2011 mi aveva consegnato l’immagine di un vino meno rustico rispetto all’annata precedente, ma qualche tempo dopo in un confronto alla cieca tra le due annate la più rustica si è rivelata… la 2011! Quindi la mia esperienza è che la 2010 variava molto da bottiglia a bottiglia.
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Re: Campania stories, i bianchi

Messaggioda de magistris » 17 giu 2014 19:31

ancora convinto che quella sia una commissione credibile?

http://www.campaniastories.com/?p=1534
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Ci si può divertire anche senza alcool. Ma perché correre il rischio? (Roy Hodgson)

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Re: Campania stories, i bianchi

Messaggioda gp » 18 giu 2014 10:44

Stesse commissioni e stesse date? dal tuo articoletto non si capisce, mentri eri stato dettagliato nel caso della Cantina del Barone.

Il breve intervento del produttore di Villa Diamante all'interno dell'articolo ripete quello che secondo me è un equivoco: in questo caso come nell'altro, non c'entra ciò che il disciplinare genericamente prevede come caratteristiche del Fiano di Avellino (colore ecc.), bensì la presenza di "anomalie" ovvero difetti -- aspetti ritenuti tali dalle commissioni, che evidentemente non sono tenute a specificarli, almeno laddove siano secondo loro "evidenti" (suona un po' come il "comma 22", mi rendo conto... :? ). Credo che sarebbe più produttivo portare la discussione su questo piano, come ho cercato di fare nei miei interventi (vedi almeno il penultimo qui sopra). Invece l' "operazione di spiegazione e trasparenza" rispetto alle "caratteristiche organolettiche con cui devono presentarsi i vini all’assaggio" che Gaita auspica temo sia destinata a cadere nel vuoto, anche perché non si capisce chi sarebbe titolato a farla.

Sullo specifico del vino in questo caso non mi posso pronunciare non avendolo mai assaggiato, come credo un po' tutti.
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Re: Campania stories, i bianchi

Messaggioda davidef » 18 giu 2014 15:06

de magistris ha scritto:ancora convinto che quella sia una commissione credibile?

http://www.campaniastories.com/?p=1534



nel caso ci sia una volontà di danneggiare dei vini specifici non capisco che tipo di beneficio possa portare una serie di interventi come questi dove si lascia percepire, su un forum, piuttosto che una articolo fatto bene con nomi, circostanze, contestazioni articolate e richieste di chiarimento su mezzi visibili o verificabili

secondo me, se ne hai la possibilità e credi realmente nel dolo voluto verso questi 2 vini, o credi nella incapacità totale di 3 membri di una commissione o sei indirzzato a percepirli in totale malafede, la cosa dovresti portarla avanti in modo ufficiale tramite canali di informazione più mirati che non siano questo ping-pong forumistico

mi permetto questo perchè ti leggo realmente convinto che ci sia un malaffare sotto, penso che nella tua posizione di giornalista integrato molto bene nell'area hai tutti gli strumenti per far un buon lavoro di approfondimento e denuncia se qualcosa non viene fatto seriamente
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Re: Campania stories, i bianchi

Messaggioda de magistris » 18 giu 2014 16:45

davidef ha scritto:
de magistris ha scritto:ancora convinto che quella sia una commissione credibile?

http://www.campaniastories.com/?p=1534



nel caso ci sia una volontà di danneggiare dei vini specifici non capisco che tipo di beneficio possa portare una serie di interventi come questi dove si lascia percepire, su un forum, piuttosto che una articolo fatto bene con nomi, circostanze, contestazioni articolate e richieste di chiarimento su mezzi visibili o verificabili

secondo me, se ne hai la possibilità e credi realmente nel dolo voluto verso questi 2 vini, o credi nella incapacità totale di 3 membri di una commissione o sei indirzzato a percepirli in totale malafede, la cosa dovresti portarla avanti in modo ufficiale tramite canali di informazione più mirati che non siano questo ping-pong forumistico

mi permetto questo perchè ti leggo realmente convinto che ci sia un malaffare sotto, penso che nella tua posizione di giornalista integrato molto bene nell'area hai tutti gli strumenti per far un buon lavoro di approfondimento e denuncia se qualcosa non viene fatto seriamente


grazie per la lezioncina, Davide.
Io l'articolo l'ho scritto, e direi anche in maniera piuttosto circostanziata dal mio punto di vista, quello su Cantina del Barone.
Il ping pong forumistico, come lo chiami tu, non l'ho iniziato io: probabilmente ti è sfuggito che gp ha ritenuto - legittimamente - discuterne qua e in genere quando vengo chiamato in causa rispondo e argomento, non fosse altro che per educazione.
E proprio perché quello che potevo e dovevo ricostruire giornalisticamente l'ho fatto in quel post, ho ritenuto non fosse il caso di ripetere di nuovo lo stesso identico lungo intervento anche nel post con la nuova notizia che riguarda Villa Diamante.
Nel merito: sembra che io sia l'unico a trovare quanto meno sorprendente che vengano bocciati due vini considerati da tanti come punti di riferimento per la denominazione. Se sottolinearlo significa automaticamente "lasciar intendere" e tutte le cose che dici tu, allora veramente non si può discutere più di niente.
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Re: Campania stories, i bianchi

Messaggioda davidef » 18 giu 2014 17:17

de magistris ha scritto:
davidef ha scritto:
de magistris ha scritto:ancora convinto che quella sia una commissione credibile?

http://www.campaniastories.com/?p=1534



nel caso ci sia una volontà di danneggiare dei vini specifici non capisco che tipo di beneficio possa portare una serie di interventi come questi dove si lascia percepire, su un forum, piuttosto che una articolo fatto bene con nomi, circostanze, contestazioni articolate e richieste di chiarimento su mezzi visibili o verificabili

secondo me, se ne hai la possibilità e credi realmente nel dolo voluto verso questi 2 vini, o credi nella incapacità totale di 3 membri di una commissione o sei indirzzato a percepirli in totale malafede, la cosa dovresti portarla avanti in modo ufficiale tramite canali di informazione più mirati che non siano questo ping-pong forumistico

mi permetto questo perchè ti leggo realmente convinto che ci sia un malaffare sotto, penso che nella tua posizione di giornalista integrato molto bene nell'area hai tutti gli strumenti per far un buon lavoro di approfondimento e denuncia se qualcosa non viene fatto seriamente


grazie per la lezioncina, Davide.
.



Voleva essere un incoraggiamento, con stima, a pigiare più a fondo e con maggiore dettaglio/approfondimento una situazione che non ti va e per la quale hai gli strumenti sicuramente per agire...

visto l'inizio della risposta lasciamo pure stare, va benissimo lo stesso
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Re: Campania stories, i bianchi

Messaggioda Ziliovino » 18 giu 2014 23:19

Credo che l'unica cosa che si possa fare è assaggiare i vini contestati alla cieca, insieme ad altri che invece sono passati e tirare le somme. Se la commissione ha preso una cantonata, in buona o mala fede, la cosa sarà abbastanza palese. Stare qui a discuterne credo sia poco utile...
Sembra strano che ben tre membri della commissione su 5 fossero proprio gli stessi. Non credo che in una provincia come Avellino, su cui gravitano diverse doc e docg importanti i commissari da convocare manchino.
Niente ricorso a Roma per entrambi i vini? A me dissero che lo fanno quasi tutti, in quanto spesso lì sono di manica più larga...
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(Anonimo, bomboletta spray su muro)

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Re: Campania stories, i bianchi

Messaggioda gp » 19 giu 2014 10:21

Sul primo dei due il ricorso c'è stato ed è pendente, lo ha scritto de magistris.
Sul secondo le notizie che ha dato sono più stringate, quindi al momento non lo sappiamo.
gp
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Re: Campania stories, i bianchi

Messaggioda de magistris » 19 giu 2014 10:42

gp ha scritto:Sul primo dei due il ricorso c'è stato ed è pendente, lo ha scritto de magistris.
Sul secondo le notizie che ha dato sono più stringate, quindi al momento non lo sappiamo.


Antoine Gaita ha deciso di non fare ricorso a Roma: come scrivevo nell'articolo il vino è già in commercio, declassato a Campania Fiano Igp "La Congregazione" 2012 (non è possibile etichettare come Vigna della Congregazione fuori dalla doc)

Comunque vedo - sarà sicuramente colpa mia - che non riesco a farmi capire: come sottolineava anche gp, qui non si tratta di "giudicare" se i vini sono buoni o cattivi, quello spetta eventualmente ai critici, i clienti, gli operatori, gli appassionati. Si tratta di avere dei criteri chiari e trasparenti, che tutti possano capire, per sapere cosa distingue un vino enologicamente corretto da uno da bocciare (per come funzionano attualmente le denominazioni, ben ricordato da gp). Se non risolviamo questo punto, diventa impossibile fare il passo successivo, e cioè andare a misurare "tipicità", aderenza territoriale e tutto quello che la personalizzazione stilistica può aggiungere o togliere, ferma restando la certificazione indubitabile di una provenienza di zona, vitigno ed eventuale protocollo.

Io da consumatore vorrei essere garantito su questo, rimanendo poi nella libertà di scegliere le interpretazioni che mi piacciono di più o di meno. Specialmente se non c'è la stessa "severità" su vini totalmente non riconoscibili come Fiano di Avellino.
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Re: Campania stories, i bianchi

Messaggioda vinogodi » 19 giu 2014 11:43

...ma tutto questo, "qui prodest" ? Come tanti che leggono, lontani dalla zona di cui si discute , ci si potrebbe chiedere quale interesse si abbia a penalizzare un produttore dalla acclarata capacità non solo tecnica ma anche di espressività territoriale . Perchè ritengo che "un perchè" come azione di causa - effetto debba sempre esistere. Forse tu che sei così addentro alla zona ti sei fatto un'idea: dove non si possa esprimere pubblicamente perchè non suffragata da concrete evidenze oggettive, anche in MP: io mi fido più della persona De Magistris (anche per affinità di ingenua umanità) rispetto ad una commissione, da quel che ho capito nell'agire, da verificarne in termini di trasparenza giudicandi: perchè l'anomalia va sempre chiarita per non lasciare alcun dubbio represso ...
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