Aramis ha scritto:Bernard PERTOIS, Le Mesnil sur Oger
Le Mesnil sur Oger Grand Cru Cuvée Prestige s.a.
100% Chardonnay
Colore dorato sfumature brune e naso chiaroscurale e ombroso: spezie scure e cereali affumicati, ottone, pane di segale, poi noce e pietra focaia; emersione di nota rancio da liqueur con l’ossigenazione. Bocca più sbrigativa del previsto per peso della materia non più che medio; bolla indubbiamente elegante, ma appare abbastanza sfiatato alla distanza e un po’ crudo nella parte acida. Tende a chiudersi e a semplificarsi nel bicchiere.
Vino base prodotto in solo acciaio, dosaggio dichiarato in pochissimi grammi.
Cosa intendi per crudo nella parte acida?
Una cosa che ho percepito in maniera evidente in questo champagne è stata la sapidità. Il vino m'è sembrato particolarmente salato.
Aramis ha scritto:URBAIN Père et Fils, Baroville
Brut Blanc de Noirs s.a.
100% Pinot Nero
Colore molto intenso con riflessi ramati. Naso veramente notevole e quasi chablisien nonostante l’uvaggio: da un abito appena rustico sale su una voluta di fruttini di bosco, fiori carnosi, lievito, mare e calcare, ad esprimere una delicata, ed inequivoca, mineralità. Ha peso e classe in bocca; in magnifico equilibrio, colpisce per coralità espressiva ed il suo rilascio aromatico è ricco, progressivo e inesorabile.
Eccentrica trasformazione nel bicchiere; dopo un’ora, c’è una nota di sakè, una amara di fiori tipo giglio, e con l’alzarsi della temperatura appare la sua vera peculiarità, che non avrei notato se non ci fossi tornato sopra: oltre ad essere un ottimo vino in valore assoluto, è lo Champagne più tannico da me mai assaggiato, ed è probabilmente un micidiale “animale da cibo”.
Non c'avevo fatto caso al tannino. Ad ogni modo questo è stato il mio vino preferito. Stesso vale per le note. Davvero coinvolgenti.

Aramis ha scritto:Jean BLIARD, Hautvillers
Hautvillers Premier Cru Réserve s.a.
55% Chardonnay, 35% Pinot Nero, 10% Pinot Meunier
Colore assai brillante e naso citrino, ingannevolmente semplice, in rapida evoluzione nel bocchiere fino ad assumere tratti di vera completezza: ampio il floreale di ginestra e fiori di campo, poi una fresca nota agrumata, cenni selvatici e una fucilata minerale, di matrice gessosa. Tra tutti, è il vino con la bolla meno fine, ma tale è la potenza estrattiva che il dato resta dissimulato; quello evidente è la bontà compulsiva del vino, succoso, complesso, lunghissimo e sapido. Nel finale, un elegante svirgolata di liqueur, probabilmente comprendente qualcosa di distillato, in dosi peraltro sensate.
Bella bottiglia, se riesco ad assaggiare il millesimato (molto raro, ahimé) riferisco.
Sicuramente un gran bel vino ma per i miei gusti c'era troppo di tutto. In genere preferisco sensazioni più delicate.
1000 grazie per le note, carissimo
