albi ha scritto:l'oste ha scritto:In sostanza, parliamo indubbiamente tutti la stessa lingua "vinicola", ma non so se "traduciamo" tutti allo stesso modo.
Credo che per una miglior comunicazione, sia abbastanza importante condividere il significato che si intende, usando un termine piuttosto che un altro.
Bel post, purtroppo ho solo un minuto per sottolineare questo aspetto: la condivisione del significato si apprende bevendo insieme. Con buoni cibi e buona compagnia.
Questo perchè si impara ad usare la parola anche in termini evocativi, che sono quelli che meglio valorizzano il vino. Mio parere da empirinco

Credo che stiamo in realtà affrontando il tema della variabilità interna di ogni categoria che tocca il vino, il che è esattamente ciò che gli dà interesse e capacità di appassionare. Il terroir può essere mappato, ma non in maniera tassonomicamente esatta. Può essere mappato come spazio di variabilità, come intorno all'interno del quale l'espressione del singolo vino (vitigno, vigna, annata, produttore...) cambia ed anzi deve cambiare. E cambia non solo su un unico parametro, che può esprimersi più o meno intensamente, ma cambia potendo spaziare su un'intera famiglia di descrittori più o meno affini.
Se parliamo di mineralità, la mia impressione è che essa sia quella che Veronelli chiamava "l'alito" del vino, e come un alito possa essere descritto e rappresentato. Quindi -si spera...

- non con descrittori precisi, ma con sensazioni più soffuse e sfumate. L'alito di Langa, il minerale che è la voce della marna, è largo, caldo, denso e morbido. L'alito del nord piemonte, che è la voce dei porfidi, è asciutto e puro, affilato ed infiltrante, penetrante, quasi intossicante. Quando è la voce di Lessona è diversa, come pure passando a Ghemme, etcetera. L'alito del Monferrato è largo e basso, sfocato, diluito, sereno. L'alito di Dolceacqua è l'alito del Flysch, croccante e salato, penetrante e sempre pungente, persistente, persino quasi resinoso. L'alito di Carema che è granito è trasparente e metallico, nudo, duro, rigoroso. L'alito del Roccamonfina che è groppa di vulcano o ceneri antiche è cupo e severo, pieno di bagliori ed improvvise suadenze balsamiche, incensate. Etcetera.
Sottinteso che in realtà "minerale" è un termine improprio in senso stretto, non avendo in sé i minerali alcun odore, e soprattutto non essendo l'impronta "minerale" del vino direttamente riconducibile alle caratteristiche fisiche dei vari terreni.
Il problema è che con la parola "infelssione dialettale" si intendono miliardi di cose diverse. Di solito l'esrpessione "inflessione dialettale" è inequivoca. Il problema può invece sorgere quando si tratta di capire a quale dialetto ci si riferisce, e verificare se sia chi ne parla/scrive sia chi ne ascolta/legge lo conoscono abbastanza da riuscire a capirsi almeno sulla sua coloritura di fondo.
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”