CRONACHE D'OSTERIA

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l'oste
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 02 giu 2010 23:15

A parte un'ottima grigliata a pranzo piena di amici e bottiglie "miste" (ma anche tante birre) di cui vi evito la lista, solo il ricordo delle due preferite, Montevertine 2001e Pommard Rugiens 2005 Voillot.
Vorrei chiedere invece di un bianco che mi è piaciuto e del quale non so nulla: Les Domanier 2008 Ott Selection, Côtes de Provence; bello sia nei profumi floreali e di erbe leggere, con una bocca sapida e minerale, bell'acidità, solo appena magro in persistenza. Piaciuto.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda pippuz » 02 giu 2010 23:21

l'oste ha scritto:Vorrei chiedere invece di un bianco che mi è piaciuto e del quale non so nulla: Les Domanier 2008 Ott Selection, Côtes de Provence; bello sia nei profumi floreali e di erbe leggere, con una bocca sapida e minerale, bell'acidità, solo appena magro in persistenza. Piaciuto.

Mi pare sia un Semillon, Ott ce l'ha Enoteca Ronchi a Milano.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 03 giu 2010 01:23

pippuz ha scritto:
l'oste ha scritto:Vorrei chiedere invece di un bianco che mi è piaciuto e del quale non so nulla: Les Domanier 2008 Ott Selection, Côtes de Provence; bello sia nei profumi floreali e di erbe leggere, con una bocca sapida e minerale, bell'acidità, solo appena magro in persistenza. Piaciuto.

Mi pare sia un Semillon, Ott ce l'ha Enoteca Ronchi a Milano.

Grazie.
Ora, avendolo portato un caro amico, non so quanto costi, ma con tutti i miei limiti sui bianchi mi è piaciuto.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda diego » 03 giu 2010 09:15

Pensa che anni fa sono anche andato a trovarli.
Ero in provenza e più o meno a casaccio sono capitato lì: http://www.domaines-ott.com
Il loro rosè è piuttosto quotato, credo che negli USA siano un brand noto.
La cantina era piena di foto di vip paparazzati sulle spiagge di Saint Tropez con in mano la bottiglia del rosè.
Esiste una finestra specifica per esprimere compiutamente il carattere del territorio: sopra una certa resa per ettaro tale carattere si spegne, ma lo stesso accade anche sotto una certa resa per ettaro.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 06 giu 2010 00:23

diego ha scritto:Pensa che anni fa sono anche andato a trovarli.
Ero in provenza e più o meno a casaccio sono capitato lì: http://www.domaines-ott.com
Il loro rosè è piuttosto quotato, credo che negli USA siano un brand noto.
La cantina era piena di foto di vip paparazzati sulle spiagge di Saint Tropez con in mano la bottiglia del rosè.

Grazie alla tua descrizione credo di aver capito, dovrebbe essere quella bottiglia di vetro bianco con la forma che ricorda quella del verdicchio "ad anfora" o comunque ha una forma "originale".
L'ho anche bevuto in passato ma non ho ricordi, che è spesso indicativo.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda alexer3b » 06 giu 2010 02:00

l'oste ha scritto:
diego ha scritto:Pensa che anni fa sono anche andato a trovarli.
Ero in provenza e più o meno a casaccio sono capitato lì: http://www.domaines-ott.com
Il loro rosè è piuttosto quotato, credo che negli USA siano un brand noto.
La cantina era piena di foto di vip paparazzati sulle spiagge di Saint Tropez con in mano la bottiglia del rosè.

Grazie alla tua descrizione credo di aver capito, dovrebbe essere quella bottiglia di vetro bianco con la forma che ricorda quella del verdicchio "ad anfora" o comunque ha una forma "originale".
L'ho anche bevuto in passato ma non ho ricordi, che è spesso indicativo.

Ma non è questa Oste ?

http://www.domaines-ott.com/fr/nos-vins/v_mir_domaniers1.php

Alex
Oggi, in latino...l'ha pijata ar culo. (Romano ad honorem 08-10-2008)

... a Nossiter (come ai suoi compaesani) bisognerebbe spiegare che quando avrà capito l’importanza di usare il bidet sarà sempre troppo tardi… :lol: (anonimo 07-02-2012)
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 06 giu 2010 16:39

alexer3b ha scritto:
l'oste ha scritto:
diego ha scritto:Pensa che anni fa sono anche andato a trovarli.
Ero in provenza e più o meno a casaccio sono capitato lì: http://www.domaines-ott.com
Il loro rosè è piuttosto quotato, credo che negli USA siano un brand noto.
La cantina era piena di foto di vip paparazzati sulle spiagge di Saint Tropez con in mano la bottiglia del rosè.

Grazie alla tua descrizione credo di aver capito, dovrebbe essere quella bottiglia di vetro bianco con la forma che ricorda quella del verdicchio "ad anfora" o comunque ha una forma "originale".
L'ho anche bevuto in passato ma non ho ricordi, che è spesso indicativo.

Ma non è questa Oste ?

http://www.domaines-ott.com/fr/nos-vins/v_mir_domaniers1.php

Alex

Esatto Alex, quello nel tuo link è il bianco che ho bevuto.
Il rosè della stessa Ott Domaines che dice diego e che è un piccolo cult very fashion in USA invece è questa:

Immagine
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 17 giu 2010 02:53

Tardo pomeriggio con qualche amico e partita differita in dvd della deludente e imprecisa Spagna, birra Blanc de Namur a nastro, salame crespone e pizza. La Namur mi piace sempre un bel po', ha un ventaglio aromatico personalizzato e sempre intrigante. Quasi da vino bianco giovane.
Cena mentre l'Uruguay maltrattava i padroni di casa sudafricani, con insalata di baccalà e peperoni, risotto giallo e quagliette intere "prosciuttate" con qualche rosso:

Modri Burgundec Pinot noir 2007 - Jeruzalem, beverino pinot noir sloveno, portato da un amico. Profumi semplici e fruttati di fragoline di bosco, leggera cipria. Bocca un po' piccola, diluita, anche se con una acidità ben rinfescante. Semplice ma con impegno.

Mas de Daumas Gassac rouge 1992, vino scuro, denso, inquietante. Il naso inizialmente riceve una forte ferrosità sanguigna, ostinata quasi. Aperta solo un paio d'ore prima, decidiamo di lasciar fermi bicchieri e bottiglia per un po'.Dopo paio d'ore, la ruggine si è trasformata in erbe intense, rosmarino, un frutto con ritorni di radice. Tanta ricchezza, su registri forti, i profumi non escono in una nuvola come con molti altri vini. Sembrano portati dal vento. In bocca è invece più calmo, amcne se non domo, soddisfa il palato con cremosità e vigore. Un vino non semplice che ti sfida a capirlo, a seguirlo. Molta materia (grigia) "antica".

Pergole Torte 2004 - Montevertine , non volendo riprovare le giovani nè toccare le poche bottiglie più vecchie in cantina, riprovo dopo un annetto il 2004. Ho un po' di timore dato che a parte la bellissima bottiglia bevuta all'uscita, quella seconda volta lo trovai sulle sue, chiuso duro.
La bottiglia di stasera, anche se in bocca è dannatamente ancora giovane, mi ha bellamente sorpreso e fatto risentire con piacere il profilo aromatico del vino appena uscito, con le spezie, il frutto sferico, un leggero tabacco da toscano. Ha davvero un'intensità e un "ritmo" tannico/acido notevole al palato e si percepisce la filigrana di notevole struttura, da alto potenziale di invecchiamento (probabilmente il PT con più armatura delle ultime dieci annate). Bel presente, gran futuro.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 17 giu 2010 19:00

Dopo due anni dalla dispensa d'osteria a titolo "Delle scale e dei punteggi" ( http://www.gamberorosso.it/grforum/view ... 13&t=34899 ) (che riporto ora qui in post editing per non rischiare il sicuro oblio del forum a memoria limitata).


SCALA A CHIOCCIOLA
Utilizzata da quelli che dicono a voce alta il punteggio dopo 6 secondi, poi si incartano, ci ripensano, riconsiderano e a fine commento dicono, comunque e sempre, che quel vino lo hanno bevuto in una forma migliore.

SCALA REALE
dall’inglese Definitive Royal Classification, parte direttamente dai 97 punti e dai 500 € a bottiglia.
La utilizzano gli adoratori del cavatappi di platino con le impronte di Napoleone Orso Capone. Il punteggio e le note sono secretati dallo Stato, anzi dallo status.

SCALA TRINCHETTO
utilizzata dopo la dodicesima bottiglia di amarone (patriglioni, es, sfursat) in 4 persone. E’ una scala che esula dalle banalità poetiche come descrittori e analogie elaborate, quel che conta è l’alcol, la densità e lo sugar. Le valutazioni si misurano in gradi e in lunghezza della risata post sorso.

SCALA MELECCHI
Utilizzata da chi quel vino lo produce, o lo vende o lo commercia o lo specula o ne ha in cantina a bancali e non sa come mazzo piazzarlo. I vini valutati con questa scala hanno sempre qualcosa di positivo.
La misurazione si fa in lotti, più recentemente, in sconti.

SCALANZA
Visioni mistiche e descrittori geneticamente modificati sono la prosa che accompagna il punteggio dato con questa scala. E’ così rivoluzionaria e visionaria che spesso non c’è nemmeno bisogno di averlo bevuto quel determinato vino. Ci si cala, nella parte, s’intende.

SCALA GREGORIANA
valida solo per champagne e bolle varie ed eventuali. Codificata dal Sigremul delle Bolle in persona, ha un metro di misurazione semplice ed efficace: la lunghezza del rutto emesso dopo il terzo bicchiere. Più è ampio, complesso e persistente, più il vino vale.

SCALINATELLA
Scalinatella longa longa longa longa
Strettulella strettulella addo' sta chella'nnammuratella
Nun sponta ancora zuc zuc zuc zuc zuc zucculillo zucculillo
pe' 'sta viarella scarrupatella.
Scalinatella saglie 'n cielo o scinne a mare
cercammella trovammella
portame a chella sciaguratella.

....la SWORDFISHTROMBONES VIBRATIONS è lietà di presentare la prima appendice:


SCALAME
Approvata da Think Oink e utilizzata dai degustatori un po' rustici e materialoni. Si prende un salame di suino e lo si inizia ad affettare mentre si beve la bottiglia. Se finisce prima il salame, il vino è una porcata, viceversa trattasi di un vino da suigno (il sogno del porcello). I toscani che utilizzano questa scala quando giudicano davvero molto buono il vino, usano proferire il commento "la maiala di sù ma'", riferendosi con ammirazione alla vigna e alla terra che lo ha generato.

SCALAZZO (scala der cazzo)
Premesso il dovuto permesso di alexer, "the black boss" per l'utilizzo della parolaccia.
E' una scala molto semplice, basata sull'esclamazione "Cazzo!", alla quale in misura della bontà e stupore per il vino bevuto, si aumentano le Z nella parola. Il massimo consentito alle cazzzzzate non esiste, quindi è illimitato il numero di Z che si possono apporre. Dato il nome e la parola utilizzata, si sospetta che ad ogni Z corrisponda un centimetro dell'oggetto in parola. In questo modo la scala ricorda molto quando da ragazzini in cortile si faceva a gara con le misure.

SCA(LA)MARCIO
Vale solo per i vini belli di fuori dall'etichetta al cachet, ma torbidi e un po' vuoti dentro. Sembra molto in voga tra miliardari, politici e uomini di spettacolo.

SCALA GOOGLE
Utilizzata da chi prima di esprimere e formulare il proprio giudizio, si va a leggere sul motore di ricerca tutte le note e degustazioni presenti online. Solo dopo, darà lo stesso giudizio dato dalla maggioranza e dai critici più autorevoli.

SKYLA
Ideata da Rupert Murdock, telefonate al 199100500 per riceverla via satellite alla modica cifra di € 29,90; in offerta i primi mille avranno gratis il corso di primo livello ISKY (Ais kay) tenuto appunto da Kay Sandwik.

SKALASHNIKOV
Non è una vera e propria scala, non prevede note obiettive, ma solo il numero centesimale di proiettili e le raffiche di parole dure e critiche corrosive verso i vini che non piacciono a chi utilizza questa scala.

SCALA XKE' CMQ TVTB
Per i degustatori più giovani, dallo slang modern e di grande sintesi di comunicazione. Si avvale di tre semplici termini in uso alla gioventù odierna: "scialla" se il vino è buono, "scazza" se non convince del tutto e "sclera" se non è buono. Per i produttori preferiti viene aggiunta la lode: ti stimo fratello.

SCALA A SCACCHI
Molto complicata, codificata da Kasparov, Karpov e Spassky.
Si utilizzano i simboli degli scacchi, a partire dalla pedina, fino al re. La scala si sviluppa così:
Da 1 a 5 pedine: per i vini sotto l'eccellenza
Da 1 a 2 torri : eccellenza dei vini dritti, tradizionali, classici, artigianali
Da 1 a 2 cavalli: eccellenza dei vini grandi ma ancora tortuosi, in movimento di evoluzione
Da 1 a 2 alfieri: eccellenza dei vini trasversali, che ammiccano all'internazionalità ma con eleganza e serietà
1 regina: vino assoluto, di stampo più femminile, mobile, elegante, seducente.
1 re: vino assouluto, austero, classico, immutabile nel tempo, eterno.
E' permesso anche utilizzare più simboli insieme, creando molteplici ed infinite combinazioni e quindi variabilità di giudizio, che rendono questa scala molto cerebrale come il gioco che la ispira.

Sorriso
Ultima modifica di l'oste il 22 ott 2010 03:12, modificato 1 volta in totale.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda vinogodi » 17 giu 2010 19:20

l'oste ha scritto:SCALA A SCACCHI
Molto complicata, codificata da Kasparov, Karpov e Spassky.
Si utilizzano i simboli degli scacchi, a partire dalla pedina, fino al re. La scala si sviluppa così:
Da 1 a 5 pedine: per i vini sotto l'eccellenza
Da 1 a 2 torri : eccellenza dei vini dritti, tradizionali, classici, artigianali
Da 1 a 2 cavalli: eccellenza dei vini grandi ma ancora tortuosi, in movimento di evoluzione
Da 1 a 2 alfieri: eccellenza dei vini trasversali, che ammiccano all'internazionalità ma con eleganza e serietà
1 regina: vino assoluto, di stampo più femminile, mobile, elegante, seducente.
1 re: vino assouluto, austero, classico, immutabile nel tempo, eterno.
E' permesso anche utilizzare più simboli insieme, creando molteplici ed infinite combinazioni e quindi variabilità di giudizio, che rendono questa scala molto cerebrale come il gioco che la ispira.

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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda silvia23 » 17 giu 2010 20:57

l'oste ha scritto:Dopo due anni dalla dispensa d'osteria a titolo "Delle scale e dei punteggi" ( http://www.gamberorosso.it/grforum/view ... 13&t=34899 ) la SWORDFISHTROMBONES VIBRATIONS è lietà di presentare la prima appendice:

SCALAME
Approvata da Think Oink e utilizzata dai degustatori un po' rustici e materialoni. Si prende un salame di suino e lo si inizia ad affettare mentre si beve la bottiglia. Se finisce prima il salame, il vino è una porcata, viceversa trattasi di un vino da suigno (il sogno del porcello). I toscani che utilizzano questa scala quando giudicano davvero molto buono il vino, usano proferire il commento "la maiala di sù ma'", riferendosi con ammirazione alla vigna e alla terra che lo ha generato.

SCALAZZO (scala der cazzo)
Premesso il dovuto permesso di alexer, "the black boss" per l'utilizzo della parolaccia.
E' una scala molto semplice, basata sull'esclamazione "Cazzo!", alla quale in misura della bontà e stupore per il vino bevuto, si aumentano le Z nella parola. Il massimo consentito alle cazzzzzate non esiste, quindi è illimitato il numero di Z che si possono apporre. Dato il nome e la parola utilizzata, si sospetta che ad ogni Z corrisponda un centimetro dell'oggetto in parola. In questo modo la scala ricorda molto quando da ragazzini in cortile si faceva a gara con le misure.

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Non è una vera e propria scala, non prevede note obiettive, ma solo il numero centesimale di proiettili e le raffiche di parole dure e critiche corrosive verso i vini che non piacciono a chi utilizza questa scala.

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Geniale :)
corro a cercare l'emoticon del salame da mettere sul Think-oink per le prossime degustazioni :D
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda cascinafrancia » 17 giu 2010 21:33

l'oste ha scritto:Dopo due anni dalla dispensa d'osteria a titolo "Delle scale e dei punteggi" ( http://www.gamberorosso.it/grforum/view ... 13&t=34899 ) la SWORDFISHTROMBONES VIBRATIONS è lietà di presentare la prima appendice:

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Approvata da Think Oink e utilizzata dai degustatori un po' rustici e materialoni. Si prende un salame di suino e lo si inizia ad affettare mentre si beve la bottiglia. Se finisce prima il salame, il vino è una porcata, viceversa trattasi di un vino da suigno (il sogno del porcello). I toscani che utilizzano questa scala quando giudicano davvero molto buono il vino, usano proferire il commento "la maiala di sù ma'", riferendosi con ammirazione alla vigna e alla terra che lo ha generato.

SCALAZZO (scala der cazzo)
Premesso il dovuto permesso di alexer, "the black boss" per l'utilizzo della parolaccia.
E' una scala molto semplice, basata sull'esclamazione "Cazzo!", alla quale in misura della bontà e stupore per il vino bevuto, si aumentano le Z nella parola. Il massimo consentito alle cazzzzzate non esiste, quindi è illimitato il numero di Z che si possono apporre. Dato il nome e la parola utilizzata, si sospetta che ad ogni Z corrisponda un centimetro dell'oggetto in parola. In questo modo la scala ricorda molto quando da ragazzini in cortile si faceva a gara con le misure.

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SCALA A SCACCHI
Molto complicata, codificata da Kasparov, Karpov e Spassky.
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E' permesso anche utilizzare più simboli insieme, creando molteplici ed infinite combinazioni e quindi variabilità di giudizio, che rendono questa scala molto cerebrale come il gioco che la ispira.

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Cher Confrère,

La Compagnie vous applaudit.

Le Prevost
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Non cercatelo sulle mappe, come direbbero i vecchi geografi[...].
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda diego » 17 giu 2010 21:53

vinogodi ha scritto:
l'oste ha scritto:SCALA A SCACCHI
Molto complicata, codificata da Kasparov, Karpov e Spassky.
Si utilizzano i simboli degli scacchi, a partire dalla pedina, fino al re. La scala si sviluppa così:
Da 1 a 5 pedine: per i vini sotto l'eccellenza
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... :shock: ... sicuro che sia solo un modo per riderci sopra? Per me è una proposta sensatissima ...

Bellissima!
Sarà che sono un ex (mediocre) giocatore...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda pippuz » 17 giu 2010 23:08

silvia23 ha scritto:Geniale :)
corro a cercare l'emoticon del salame da mettere sul Think-oink per le prossime degustazioni :D

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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda silvia23 » 17 giu 2010 23:13

pippuz ha scritto:
silvia23 ha scritto:Geniale :)
corro a cercare l'emoticon del salame da mettere sul Think-oink per le prossime degustazioni :D

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Ohhhhh......caruccia, anche se e' un pochetto spaventosa eh. Mi ricorda certi miei amici durante l'adolescenza :lol:
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 18 giu 2010 00:49

cascinafrancia ha scritto:
l'oste ha scritto:Dopo due anni dalla dispensa d'osteria a titolo "Delle scale e dei punteggi" ( http://www.gamberorosso.it/grforum/view ... 13&t=34899 ) la SWORDFISHTROMBONES VIBRATIONS è lietà di presentare la prima appendice:

SCALAME
Approvata da Think Oink e utilizzata dai degustatori un po' rustici e materialoni. Si prende un salame di suino e lo si inizia ad affettare mentre si beve la bottiglia. Se finisce prima il salame, il vino è una porcata, viceversa trattasi di un vino da suigno (il sogno del porcello). I toscani che utilizzano questa scala quando giudicano davvero molto buono il vino, usano proferire il commento "la maiala di sù ma'", riferendosi con ammirazione alla vigna e alla terra che lo ha generato.

SCALAZZO (scala der cazzo)
Premesso il dovuto permesso di alexer, "the black boss" per l'utilizzo della parolaccia.
E' una scala molto semplice, basata sull'esclamazione "Cazzo!", alla quale in misura della bontà e stupore per il vino bevuto, si aumentano le Z nella parola. Il massimo consentito alle cazzzzzate non esiste, quindi è illimitato il numero di Z che si possono apporre. Dato il nome e la parola utilizzata, si sospetta che ad ogni Z corrisponda un centimetro dell'oggetto in parola. In questo modo la scala ricorda molto quando da ragazzini in cortile si faceva a gara con le misure.

SCA(LA)MARCIO
Vale solo per i vini belli di fuori dall'etichetta al cachet, ma torbidi e un po' vuoti dentro. Sembra molto in voga tra miliardari, politici e uomini di spettacolo.

SCALA GOOGLE
Utilizzata da chi prima di esprimere e formulare il proprio giudizio, si va a leggere sul motore di ricerca tutte le note e degustazioni presenti online. Solo dopo, darà lo stesso giudizio dato dalla maggioranza e dai critici più autorevoli.

SKYLA
Ideata da Rupert Murdock, telefonate al 199100500 per riceverla via satellite alla modica cifra di € 29,90; in offerta i primi mille avranno gratis il corso di primo livello ISKY (Ais kay) tenuto appunto da Kay Sandwik.

SKALASHNIKOV
Non è una vera e propria scala, non prevede note obiettive, ma solo il numero centesimale di proiettili e le raffiche di parole dure e critiche corrosive verso i vini che non piacciono a chi utilizza questa scala.

SCALA XKE' CMQ TVTB
Per i degustatori più giovani, dallo slang modern e di grande sintesi di comunicazione. Si avvale di tre semplici termini in uso alla gioventù odierna: "scialla" se il vino è buono, "scazza" se non convince del tutto e "sclera" se non è buono. Per i produttori preferiti viene aggiunta la lode: ti stimo fratello.

SCALA A SCACCHI
Molto complicata, codificata da Kasparov, Karpov e Spassky.
Si utilizzano i simboli degli scacchi, a partire dalla pedina, fino al re. La scala si sviluppa così:
Da 1 a 5 pedine: per i vini sotto l'eccellenza
Da 1 a 2 torri : eccellenza dei vini dritti, tradizionali, classici, artigianali
Da 1 a 2 cavalli: eccellenza dei vini grandi ma ancora tortuosi, in movimento di evoluzione
Da 1 a 2 alfieri: eccellenza dei vini trasversali, che ammiccano all'internazionalità ma con eleganza e serietà
1 regina: vino assoluto, di stampo più femminile, mobile, elegante, seducente.
1 re: vino assouluto, austero, classico, immutabile nel tempo, eterno.
E' permesso anche utilizzare più simboli insieme, creando molteplici ed infinite combinazioni e quindi variabilità di giudizio, che rendono questa scala molto cerebrale come il gioco che la ispira.

Sorriso


Cher Confrère,

La Compagnie vous applaudit.

Le Prevost

Que la foudre tombe sur nous, toujours.

Merci.
Avec âme, votre confrère.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 18 giu 2010 00:57

diego ha scritto:
vinogodi ha scritto:
l'oste ha scritto:SCALA A SCACCHI
Molto complicata, codificata da Kasparov, Karpov e Spassky.
Si utilizzano i simboli degli scacchi, a partire dalla pedina, fino al re. La scala si sviluppa così:
Da 1 a 5 pedine: per i vini sotto l'eccellenza
Da 1 a 2 torri : eccellenza dei vini dritti, tradizionali, classici, artigianali
Da 1 a 2 cavalli: eccellenza dei vini grandi ma ancora tortuosi, in movimento di evoluzione
Da 1 a 2 alfieri: eccellenza dei vini trasversali, che ammiccano all'internazionalità ma con eleganza e serietà
1 regina: vino assoluto, di stampo più femminile, mobile, elegante, seducente.
1 re: vino assouluto, austero, classico, immutabile nel tempo, eterno.
E' permesso anche utilizzare più simboli insieme, creando molteplici ed infinite combinazioni e quindi variabilità di giudizio, che rendono questa scala molto cerebrale come il gioco che la ispira.

Sorriso

... :shock: ... sicuro che sia solo un modo per riderci sopra? Per me è una proposta sensatissima ...

Bellissima!
Sarà che sono un ex (mediocre) giocatore...

Grazie per l'apprezzamento, in realtà l'ho messa per ultima anche per differenziarla dalle scale più scherzose, proprio perchè mi sembra abbia una potenziale applicazione. Sto cercando i simbolini delle figure degli scacchi, per postare una codifica anche dal punto di vista grafico.

Ci sarebbe, infine anche la SCALA DEL MAZZO, che nonostante il nome non ha nessuna implicazione fallica, ma utilizza semplicemente i simboli, i semi delle carte.
Cuori: vino sanguigno, che fa innamorare, vino del cuore
Fiori: vino etereo, leggero, di grande impatto aromatico
Quadri: vino ricco di valore, in particolar modo economico
Picche: vino? Bah. Picche.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda vinogodi » 18 giu 2010 08:38

l'oste ha scritto:
diego ha scritto:
vinogodi ha scritto:
l'oste ha scritto:SCALA A SCACCHI
Molto complicata, codificata da Kasparov, Karpov e Spassky.
Si utilizzano i simboli degli scacchi, a partire dalla pedina, fino al re. La scala si sviluppa così:
Da 1 a 5 pedine: per i vini sotto l'eccellenza
Da 1 a 2 torri : eccellenza dei vini dritti, tradizionali, classici, artigianali
Da 1 a 2 cavalli: eccellenza dei vini grandi ma ancora tortuosi, in movimento di evoluzione
Da 1 a 2 alfieri: eccellenza dei vini trasversali, che ammiccano all'internazionalità ma con eleganza e serietà
1 regina: vino assoluto, di stampo più femminile, mobile, elegante, seducente.
1 re: vino assouluto, austero, classico, immutabile nel tempo, eterno.
E' permesso anche utilizzare più simboli insieme, creando molteplici ed infinite combinazioni e quindi variabilità di giudizio, che rendono questa scala molto cerebrale come il gioco che la ispira.

Sorriso

... :shock: ... sicuro che sia solo un modo per riderci sopra? Per me è una proposta sensatissima ...

Bellissima!
Sarà che sono un ex (mediocre) giocatore...

Grazie per l'apprezzamento, in realtà l'ho messa per ultima anche per differenziarla dalle scale più scherzose, proprio perchè mi sembra abbia una potenziale applicazione. Sto cercando i simbolini delle figure degli scacchi, per postare una codifica anche dal punto di vista grafico.

Ci sarebbe, infine anche la SCALA DEL MAZZO, che nonostante il nome non ha nessuna implicazione fallica, ma utilizza semplicemente i simboli, i semi delle carte.
Cuori: vino sanguigno, che fa innamorare, vino del cuore
Fiori: vino etereo, leggero, di grande impatto aromatico
Quadri: vino ricco di valore, in particolar modo economico
Picche: vino? Bah. Picche.
... basta spararne altre inutili e perniciose , Andrea . Ormai il dado è tratto e ti impongo ( brutta parola ma efficace) la stesura del protocollo ufficiale della nuova classificazione , nel tentativo estremo di mettere una regola "condivisa" ed oggettiva al baillame di str**zate che si leggono in giro . Unica alternativa valida , il punteggio in miliardesimi di Ciro ...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Dedalus » 19 giu 2010 00:48

vinogodi ha scritto:
l'oste ha scritto:
diego ha scritto:
vinogodi ha scritto:
l'oste ha scritto:SCALA A SCACCHI
Molto complicata, codificata da Kasparov, Karpov e Spassky.
Si utilizzano i simboli degli scacchi, a partire dalla pedina, fino al re. La scala si sviluppa così:
Da 1 a 5 pedine: per i vini sotto l'eccellenza
Da 1 a 2 torri : eccellenza dei vini dritti, tradizionali, classici, artigianali
Da 1 a 2 cavalli: eccellenza dei vini grandi ma ancora tortuosi, in movimento di evoluzione
Da 1 a 2 alfieri: eccellenza dei vini trasversali, che ammiccano all'internazionalità ma con eleganza e serietà
1 regina: vino assoluto, di stampo più femminile, mobile, elegante, seducente.
1 re: vino assouluto, austero, classico, immutabile nel tempo, eterno.
E' permesso anche utilizzare più simboli insieme, creando molteplici ed infinite combinazioni e quindi variabilità di giudizio, che rendono questa scala molto cerebrale come il gioco che la ispira.

Sorriso

... :shock: ... sicuro che sia solo un modo per riderci sopra? Per me è una proposta sensatissima ...

Bellissima!
Sarà che sono un ex (mediocre) giocatore...

Grazie per l'apprezzamento, in realtà l'ho messa per ultima anche per differenziarla dalle scale più scherzose, proprio perchè mi sembra abbia una potenziale applicazione. Sto cercando i simbolini delle figure degli scacchi, per postare una codifica anche dal punto di vista grafico.

Ci sarebbe, infine anche la SCALA DEL MAZZO, che nonostante il nome non ha nessuna implicazione fallica, ma utilizza semplicemente i simboli, i semi delle carte.
Cuori: vino sanguigno, che fa innamorare, vino del cuore
Fiori: vino etereo, leggero, di grande impatto aromatico
Quadri: vino ricco di valore, in particolar modo economico
Picche: vino? Bah. Picche.
... basta spararne altre inutili e perniciose , Andrea . Ormai il dado è tratto e ti impongo ( brutta parola ma efficace) la stesura del protocollo ufficiale della nuova classificazione , nel tentativo estremo di mettere una regola "condivisa" ed oggettiva al baillame di str**zate che si leggono in giro . Unica alternativa valida , il punteggio in miliardesimi di Ciro ...

Chapeau all'oste, quanno ce vo' ce vo'.

Però credo che la sua intenzione sia l'opposta.

Proporre una classificazione anti-numerica ed anti-quantitativa che sia non solo qualitativa ma anche accidentale nella forma dell'allegoria scacchistica, proponendo naturalmente l'idea dui infinite possibili soggettive alternative . Si può fare con gli scacchi, ma si può fare anche con altre allegorie. I semi del mazzo di carte non a caso contrapposto immediatamente agli scacchi, ma anche altro, secondo l'estro, l'esperienza umana e l'inclinazione di ognuno.

La cosa più importante è che in questo caso ogni eventuale nuova classificazione aggiunge intelligenza, comprensione e bellezza alla valutazione del vino, in forma sintetica e facilmente comprensibile, anziché innescare le tante distorsioni e conflittualità che vengono troppo spesso dietro ai punteggi numerici.

Ti voglio vedere a discutere in maniera poco coinvolta ed espressiva, poco argomentativa e ragionata sul fatto che il tal vino sia attualmente un alfiere o una torre, una regina o un re.

Epperò io il punteggio numerico mica lo butterei a mare, nel frattempo. Ma voglio meditarci sopra meglio.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Bart » 19 giu 2010 10:12

Bella davvero la scala a scacchi, proviamo a usarla con la bevuta di ieri sera.
Champagne gran cru 1975 Renè Collard una torre.
Riesling smaragd Ried Schutt 1999 Emmerich Knoll due torri, ma con tanti merletti.
Meursault Perriéres 1991 Robert Ampeau una manciata di pedine mangiate.
Barolo Le Rocche del Falletto 2001 Bruno Giacosa e
Pessac Leognan 2001 Chateau Haut Brion, nella serata di ieri sono stati indubbiamente la regina e il re, ma forse in senso assoluto sono più idonei due torri per il primo e due cavalli per il secondo (per eventuali accuse di infanticidio rivolgersi al Comandante).
Vin Santo Albarola 1996 Conti Barattieri una torre e tre pedine.
Può andare?
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda MCSE » 19 giu 2010 10:27

Bart ha scritto:Bella davvero la scala a scacchi, proviamo a usarla con la bevuta di ieri sera.
Champagne gran cru 1975 Renè Collard una torre.
Riesling smaragd Ried Schutt 1999 Emmerich Knoll due torri, ma con tanti merletti.
Meursault Perriéres 1991 Robert Ampeau una manciata di pedine mangiate.
Barolo Le Rocche del Falletto 2001 Bruno Giacosa e
Pessac Leognan 2001 Chateau Haut Brion, nella serata di ieri sono stati indubbiamente la regina e il re, ma forse in senso assoluto sono più idonei due torri per il primo e due cavalli per il secondo (per eventuali accuse di infanticidio rivolgersi al Comandante).
Vin Santo Albarola 1996 Conti Barattieri una torre e tre pedine.
Può andare?


Bella bevuta....qualche nota sul re e regina??

grazie ciao
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Bart » 19 giu 2010 12:08

MCSE ha scritto:
Bart ha scritto:Bella davvero la scala a scacchi, proviamo a usarla con la bevuta di ieri sera.
Champagne gran cru 1975 Renè Collard una torre.
Riesling smaragd Ried Schutt 1999 Emmerich Knoll due torri, ma con tanti merletti.
Meursault Perriéres 1991 Robert Ampeau una manciata di pedine mangiate.
Barolo Le Rocche del Falletto 2001 Bruno Giacosa e
Pessac Leognan 2001 Chateau Haut Brion, nella serata di ieri sono stati indubbiamente la regina e il re, ma forse in senso assoluto sono più idonei due torri per il primo e due cavalli per il secondo (per eventuali accuse di infanticidio rivolgersi al Comandante).
Vin Santo Albarola 1996 Conti Barattieri una torre e tre pedine.
Può andare?


Bella bevuta....qualche nota sul re e regina??

grazie ciao


Ma come? Pensavo di essermela cavata con gli scacchi :)
Bel confronto tra due vini molto diversi tra loro a partire dal colore, rosso luminosissimo, chiaro e trasparente il Barolo, scuro, molto più fitto quasi impenetrabile il Bordeaux. Appena aperto Giacosa ha cominciato a emanare sbuffi di cioccolato, frutti di bosco, liquirizia, rosa senza soluzione di continuità, poi con la permanenza nel bicchiere è comparsa a dominare il tutto la "famosa" gelatina di fragole, che per inciso a me non dispiace affatto. Bocca davvero goduriosa, non certo possente ma succosa, con tannini ed acidità in perfetto equilibrio; vino sicuramente più pronto del successivo, e per questo è stato preferito dalla maggior parte dei beventi. Profilo più austero per Haut Brion, il cui naso sussurava tante cose senza la stessa intensità del precedente, qui credo proprio abbia pagato la gioventù; certo che in bocca ha mostrato una progressione pazzesca, classe, eleganza, potenza tutte insieme. Eravamo in sei, bottiglia divisa equamente, quindi una bella dose per ciascuno, ma nonostante questo dopo cinque vini verso Mezzanotte imprecavo perchè vedevo il liquido nel bicchiere avviarsi inesorabilmente verso la sparizione; ce ne fosse stato, penso che avrei continuato a berlo fino a questa mattina.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda MCSE » 19 giu 2010 12:12

Grazie, mi sembra quasi di poterlo annusare quel "vinaccio" del Graves :wink: ....anche se il ricordo più fresco è per la "gelatina" :mrgreen:
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 21 giu 2010 15:54

Una breve premessa.
Poco meno di un mese fa, in una incantevole cornice con amici confrères, si stava chiaccherando in giardino, sui punteggi, sulle classificazioni numeriche e di come fossero sintetiche ma asettiche, ci si chiedeva come pensare ad un nuovo tipo di sintesi meno asettica, più esaustiva dei puntiparker.
Non c'è solo avversione filosofica alla scala centesimale, che oltre ad essere una specie di Dow Jones del vino, è un metodo universalmente noto, di facile uso e comunicazione, ma per questo a rischio anche di abuso improprio.
I numeri, nella loro sintesi soggettiva, non dicono nulla del vino, a parte mettere in fila le bottiglie come Miss.
Da allora ci rifletto, nei ritagli di neuroni, quello che è uscito è appunto la Scala a Scacchi.
E' solo una proposta laica, per appassionati, senza nessuna presunzione e mi ha fatto molto piacere leggere gradimenti trasversali per l'idea in sintesi.
Provo a dare una maggior definizione all'idea.

A parte una datata passione personale, la scelta degli Scacchi nasce da svariati motivi.
Innanzitutto è un gioco cerebrale, come lo è discutere di vino.
Mi piace poi pensare che sulla scacchiera, con le diverse caratteristiche e limiti, ogni simbolo abbia un suo ruolo ed importanza, anche le piccole pedine.
Mi ha ispirato anche la predispozione alla metafora tra "tipi di vino" e il movimento che le varie figure compiono sulla scacchiera.
Infine sono di facile decodifica i simboli stessi del gioco: grafica semplice ed immediata e appunto ottimalmente sintetici allo scopo.


SCALA A SCACCHI

Legenda
I vini che sotto l'eccellenza, vengono valutati da 1 a 5 pedine.
Non è una classificazione prettamente numerica, il numero di pedine non traduce voti ma sta ad indicare la riuscita di un vino, fino a raggiungere l'eccellenza che qui non corrisponde ad un punteggio numerico.
Quando un vino raggiunge l'eccellenza, non viene più classificato con le pedine, ma con i simboli (torre, cavallo, alfiere, regina, re).
In questa scala l'eccellenza non si classifica, si prova solo a distinguerla.

Da 1 a 2 torri: la torre con la sua struttura, è una metafora della tradizione, della storia e anche il movimento per linee dritte sulla tastiera indica una fermezza anche fisica, una straight vision da uomini "di un tempo", orgogliosi della loro tipicità.
Quindi il numero di torri indica il livello di eccellenza nel segno della tradizionalità, dell'essere un tipo vino "dritto" e tipico, con pochi fronzoli e compromessi commerciali, spesso artigianale.

Da 1 a 2 cavalli : il cavallo è un animale di natura spesso bizzosa, soprattutto i purosangue, è simbolo di movimento non lineare, vario (passo, trotto, galoppo, salti...) e anche negli scacchisi sposta con quella specie di L.
Quindi il numero di cavalli indica il livello di eccellenza di un vino purosangue, ma in uno stato ancora non totalmente domo, per evoluzione, per giovinezza, per carattere del vitigno, del produttore, del terroir.

Da 1 a 2 alfieri: l'alfiere negli scacchi si muove ad accerchiare l'obbiettivo con moto trasversale e mi è scattata automatica la metafora con i vini "internazionali" nell'accezione più nobile e di valore. Vini trasversali per gusto e caratteristiche, per uso di tecniche o vitigni, per filosofia e storia produttiva.
Quindi il numero di alfieri indica il livello di eccellenza dei vini più universali per genere, diffusione, gusto e caratteristiche, ma ugualmente eccellenti per serietà produttiva e caratteristiche gustative empiriche.

1 regina: la regina è una pedina assoluta nel gioco, ha una grande mobilità e ricchezza di soluzioni sulla scacchiera. In più è il simbolo femminile per definizione, come l'elegante, i profumi, la leggiadrìa. Quindi la regina indica i vini assoluti di stampo leggero, seducente, elegante, mobile. Sono i vini da innamoramento.

1 re: pur non muovendosi con grande leggerezza, il re è la figura principale degli scacchi, l'ultima a cadere. Il re nella metafora del vino, si accosta idealmente ai vinio austeri, seri, di struttura, immutabili nella loro fierezza e quasi consapevoli della propria posizione ed importanza.
Sono i vini di massimo rispetto.

E' possibile, ai fini della descrizione, utilizzare più simboli insieme, creando molteplici ed infinite combinazioni al fine di fornire un profilo sintetico.

PS: si può anche allargare il numero dei simboli e "giocare" con il colore delle pedine, ovvero usare le bianche per i vini più equilibrati e le nere per quelli ancora in assestamento. Ma quest'ultima parte non mi convince del tutto e sono graditi suggerimenti.

Buona partita a tutti.
Ultima modifica di l'oste il 21 giu 2010 16:00, modificato 3 volte in totale.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda gremul » 21 giu 2010 15:58

Grande Andrea!

Riusciamo a farci una partita prima dell'estate?
La diversità di ognuno di noi non è un'arma per discriminare, etichettare, ma una ricchezza (P.P. Pasolini)
A Broccolino i rom eravamo noi (M. Pannella)
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