Dedalus ha scritto:
Vabbé, avevo sperato che si potesse ragionare.
Anche noi lo avevamo sperato......
.
Dedalus ha scritto:
Vabbé, avevo sperato che si potesse ragionare.
marcolandia ha scritto:Tra l'altro, ritirando per la giacchetta il solito Armando, quando sul tokaj essentia del 72 usò "kumquat maturi e in gelato" lo trovai molto divertente, perchè prima di tutto che cazzo sono i kumquat e poi soprattutto chi li ha mai visti o assaggiati in gelato. Ora quel descrittore era chiaramente un iperbole e in un contesto tale non mi venne nemmeno in mente di chiedergli se veramente li aveva mai provati (forse si, ma non è importante ai fini del discorso). L'avessi fatto, la discussione sarebbe finita in 2 post con una bella battuta. Almeno spero.
In questo caso la figura che state facendo è veramente penosa. Zero autoironia e molta antipatia. Vi state prendendo sul serio come dei dottoroni e mi sembrate quei robottini a molla che messi in un angolo continuano a sbatterci contro e non sanno come uscirne.
Anche perchè -diciamolo- avete anche un po' rotto le scatole.
Dedalus ha scritto: Sicuramente li hai mangiati anche tu, se ne riempiono i cesti a Natale.
Sono uno dei descrittori più ricorrenti nei Riesling, specie se giovani.
Tu hai pensato a una boutade perché non hai presente il nome, e ti fa strano. Invece non c'è niente di strano e non e una boutade. Il gelato sta evidentemente ad indicare la nota cremosa e generica tipica del gelato. Insomma, è un descrittore insolito espresso con particolare precisione.
Se tu obiettassi con simpatia ad Aramis "ma che cazzo sono i kumquats?!?" sicuramente finirebbe a risate in un minuto. Anche perché nessuno metterebbe in dubbio che i kumquats hanno il loro odore e possono essere un descrittore del vino.
Se invece obettassi con arroganza e spirito derisorio "i kumquats non hanno nessun odore, finiamola di sparare cazzate", Aramis ti risponderebbe "io ce li sento, vedi tu". Questo l'ho già scritto.
Che presi dall'entusiasmo della censura nonnistica si arrivi a sostenere che il sentore del ghiaccio non esiste o comunque non va bene come descrittore per il vino, e non va bene "perché no", è una cosa un po' diversa.
Che Pigigres sia più o meno apprezzato come forumista sono cazzi suoi, che il ghiaccio possa essere un descrittore interessa anche a me.
megaMAX ha scritto:Ok cancello la nota polemica in cui mi sembrava che il mio pensiero fosse stravolto, e visto proprio che non c'è nulla di personale, talvolta cerco di capire.
Ho riletto su indicazione di "qualcuno" la nota di Aramis, ed in effetti il descrittore è preciso... ghiaccio, inteso come qualcosa di "sottrattivo", qualcosa che manca.
Pensando all'odore di neve, di una nevicata, penso proprio quello... la neve copre la natura ed anche gli odori, e forse il naso riconosce l'assenza di odori come assenza, ma il cervello gli dà il connotato di "odore di neve", come per descrivere la mancanza di qualcosa con qualcos'altro.
A questo punto mi chiedo: escludendo il vino troppo freddo (ma mica tanto, a volte bevendo un vino troppo freddo, al naso si sente giù che è freddo... un po' per il flusso di calore dal corpo, un po' per l'assenza di odori appunto), forse il descrittore "ghiaccio" si riferisce ad aspettative deluse, a descrittori attesi ma mancanti, a sentori che il tipo di vino, il colore, l'uvaggio ci farebbero attendere, ma in realtà non ci sono??
davidef ha scritto:Dedalus ha scritto:davidef ha scritto:Dedalus ha scritto:davidef ha scritto:per le mie esperienze e conoscenze, la trovo veramente una cazzata ed il suo impiego come descrittore di un vino una forzatura che magari rappresenta anche una immagine nel momento della degustazione ma che non comunica assolutamente nulla a chi legge poi la nota.
Questo è il punto, ma non lo capisco bene. Se un descrittore "rappresenta anche una immagine nel momento della degustazione" mi pare che abbia fatto esattamente il suo lavoro, quindi è utilissimo alla comunicazione del vino degustato.
A cosa altro servono i descrittori?
questa è la sintesi assoluta della differenza tra un bravo comunicatore ed uno che ritiene di esserlo ma che non ci riesce, se anche tu hai una sensazione astratta che riconduci nel tuo immaginario ad un qualcosa che percepisci solo tu ma non riesci a comunicarla in modo chiaro e comprensibile agli altri stai sbagliando tutto, sarai un mostro nel pianeta dei descrittori ma non sai comunicare un vino.
se io dico che in un vino sento una nota di mesamol che servizio do ?
Sono d'accordissimo, ed è esattamente il motivo per cui io accolgo il descrittore "ferro", anche se in una certa misura errato, come hai detto, perché in realtà permette ai più di capirsi sul sentore percepito nel vino.
Qui viene il punto, però. Nessuno -almeno non io- sta difendendo l'uso che ha fatto Pigigres del descrittore, o la capacità di Pigigres di essere un buon comunicatore.
Qui io sto solo sostenendo che "ghiaccio" può essere un descrittore appropriato, perché dà una sua sensazione nasale tipica e comune, e perché non è escluso che la si possa ritrovare per analogia e approssimazione anche in un vino.
Che poi a seconda dello stile usato nell'usare il descrittore possa venire fuori una nota ben fatta oppure no, è un altro paio di maniche, da discutersi a parte.
Se troviamo accordo su questo, io non ho altro da dire.
se tu mi dici che ghiaccio per te è una nota tattile e non odorosa allora siamo daccordo
se mi dici che associ ghiaccio ad una sensazione tattile data da particolare freschezza o sensazione riconducibile comunque ad una sfera simile, percepibile tattilmente per via nasale sono daccordo con le dovute cautele
se mi dici che ghiaccio è una sensazione odorosa non saremo mai daccordo, mi sembra chiaro questo.
spengo PC, saluti a tutti di nuovo
Dedalus ha scritto:Max, se hai notato in queste ultime pagine ho speso molte volte l'espressione "riconoscimento per identità chimica, per analogia e/o per approssimazione".
La scuola della degustazione, parliamo proprio delle basi condivise da tutti e non da qualche lettura eretica o autoprodotta, dice che le note nasali (ma anche le altre) si possono individuare perché si riconosce esattamente la molecola responsabile di un certo aroma (il linalolo per l'odore di rosa dei vini terpenici ad esempio). In questo caso c'è identità di causa chimico-fisica fra la sensazione sentita nel bicchiere e quella del descrittore che si nomina. Linalolo c'è nel bicchiere di Gewuerztraminer, e linalolo c'è nella rosa.
Ma questo è solo un caso, perché c'è anche il caso, in realtà addirittura maggioritario, in cui agli aromi sentiti nel vino si ricollegano descrittori che sono solo analoghi per aroma, ma hanno causa chimico-fisica del tutto diversa.
Il punto non sta nell'individuare l'esatta causa chimica che determina un certo aroma, e se esso sia precisissimamente corrispondente al descrittore nominato. Nessuno va con il gascromatografo alle degustazioni, né ce n'è alcun bisogno, perché non ci serve la prova scientifica della perfezione della degustazione. L'importante è che il descrittore colga e comunichi con efficacia le caratteristiche organolettiche del vino.
Quindi a me non importa un gran che sapere cosa determini nel vino un sentore simile a quello del ghiaccio estratto dal freezer o della neve. Mi interessa invece sapere se ho nella mia memoria olfattiva i sentori del ghiaccio da freezer e della neve, e se mettendo il naso dentro al bicchiere del vino in questione, quel sentore ce lo trovo. Cercandolo, perché se un certo sentore non sono abituato a coglierlo, allora devo cercarcelo intenzionalmente, proseguendo così nel percorso di rieducazione olfattiva che tutti noi compiamo degustando il vino e facendo lo sforzo di descriverlo.
Perché non ci sarà mica chi pensa di saper riconoscere all'impronta qualsiasi sentore dentro il vino, che la formazione del proprio personale set di riconoscimenti non sia costantemente in costruzione, spero.
Dedalus ha scritto:La sensazione di calore dell'alcool è data da un innalzamento dell'aria nelle narici, o da un effetto chimico dell'alcool che eccitando il nervo trigemino causa una sensazione che è assai simile a quella del calore, ma che con la causa del calore NON HA UN CAZZO DI NIENTE A CUI SPARTIRE?
Finiamola di fare gli arrogantelli e saputelli aggratis per favore.
Mo mi rompo i coglioni anche io, eh...
megaMAX ha scritto:Io NON STO PARLANDO di sentori come la famosa anguria bianca nel Monfortino, che ovviamente non SIGNIFICA che ci mettono l'anguria dentro
pippuz ha scritto:megaMAX ha scritto:Io NON STO PARLANDO di sentori come la famosa anguria bianca nel Monfortino, che ovviamente non SIGNIFICA che ci mettono l'anguria dentro
Ah no ?
Oh cazzo e io tutti sti anni ... credevo ... pensavo. Porca bottana.
megaMAX ha scritto:Dedalus ha scritto:La sensazione di calore dell'alcool è data da un innalzamento dell'aria nelle narici, o da un effetto chimico dell'alcool che eccitando il nervo trigemino causa una sensazione che è assai simile a quella del calore, ma che con la causa del calore NON HA UN CAZZO DI NIENTE A CUI SPARTIRE?
Finiamola di fare gli arrogantelli e saputelli aggratis per favore.
Mo mi rompo i coglioni anche io, eh...
Ok, registrato. Di fronte ad insistenti domande su motivazioni valide e rigorose sulle argomentazioni poste, ho ricevuto:
- un tentativo di spiegazioni educate in privato dalla persona interessata
- offese, e nessuna risposta, nella parte quotata
Illuminante
Dedalus ha scritto:In ogni caso tutti questi discorsi stanno a zero. L'unica cosa significativa sta nel rinfrescare la memoria di come sia la nota del ghiaccio pigliandone un po' dal freezer, e poi andare a verificare sul vino in questione se c'è uno spunto nasale che la ricorda in maniera sufficientemente precisa da giustificare il descrittore.
Punto.
l'oste ha scritto:Dedalus ha scritto:In ogni caso tutti questi discorsi stanno a zero. L'unica cosa significativa sta nel rinfrescare la memoria di come sia la nota del ghiaccio pigliandone un po' dal freezer, e poi andare a verificare sul vino in questione se c'è uno spunto nasale che la ricorda in maniera sufficientemente precisa da giustificare il descrittore.
Punto.
...il ghiaccio lo metterei a rinfrescare los marones...
Risata.
Dedalus ha scritto:l'oste ha scritto:Dedalus ha scritto:In ogni caso tutti questi discorsi stanno a zero. L'unica cosa significativa sta nel rinfrescare la memoria di come sia la nota del ghiaccio pigliandone un po' dal freezer, e poi andare a verificare sul vino in questione se c'è uno spunto nasale che la ricorda in maniera sufficientemente precisa da giustificare il descrittore.
Punto.
...il ghiaccio lo metterei a rinfrescare los marones...
Risata.
Pure io.
Come se ad ostinarsi fosse solo chi sostiene la possibilità del descrittore ghiaccio, e non anche chi sostiene (con atteggiamenti derisori) che sia un descrittore impossibile.
pippuz ha scritto:Dedalus ha scritto:l'oste ha scritto:Dedalus ha scritto:In ogni caso tutti questi discorsi stanno a zero. L'unica cosa significativa sta nel rinfrescare la memoria di come sia la nota del ghiaccio pigliandone un po' dal freezer, e poi andare a verificare sul vino in questione se c'è uno spunto nasale che la ricorda in maniera sufficientemente precisa da giustificare il descrittore.
Punto.
...il ghiaccio lo metterei a rinfrescare los marones...
Risata.
Pure io.
Come se ad ostinarsi fosse solo chi sostiene la possibilità del descrittore ghiaccio, e non anche chi sostiene (con atteggiamenti derisori) che sia un descrittore impossibile.
Beh, la prossima volta che qualcuno scrive sasso di fiume (che senza qualche alga non ha nessun odore) puoi mandalo affanculo.
Dedalus ha scritto:
Eccolo qui, che prima sfrucuglia, insinua e irride, e poi trattato alla pari fa la vittima.
Dedalus ha scritto:La risposta te l'ho COMUNQUE data: non c'è nessun bisogno che la sensazione nel bicchiere abbia la stessa causa chimico-fisica del descrittore.
Se vogliamo aggiungere altro, e ancor più pertinente, oltre alle sensazioni di PSEUDOcalore, ci sono anche le sensazioni di PSEUDOfreschezza, in cui le sensazioni percepite sono ingannevoli rispetto alla loro effettiva realtà chimico-fisica.
La sensazione nasale del ghiaccio può essere benissimo approssimata nel bicchiere da cause chimiche che nulla hanno a che vedere con la temperatura bassa del ghiaccio o della neve. Così succede con l'alcool che dà sensazioni di calore che nulla hanno a che vedere con la temperatura alta. Così succede con l'eucaliptolo che dà sensazioni di freschezza che nulla hanno a che vedere con la temperatura bassa.
Aspetto ancora risposta sul motivo per cui l'alcool va bene come descrittore nasale, anche se non ha alcun odore in senso stretto, e anche se la sensazione tipica (calore) non ha alcuna relazione con la causa chimico-fisica propria (temperatura), mentre il ghiaccio non va bene, se si sente "l'odore" del ghiaccio invece deve essere per forza una causa chimico-fisica di uguale natura a quella che dà il ghiaccio messo sotto al naso.
Dedalus ha scritto:Aspetto ancora risposta sul motivo per cui l'alcool va bene come descrittore nasale, anche se non ha alcun odore in senso stretto, e anche se la sensazione tipica (calore) non ha alcuna relazione con la causa chimico-fisica propria (temperatura)
paolo7505 ha scritto:Dedalus ha scritto:Aspetto ancora risposta sul motivo per cui l'alcool va bene come descrittore nasale, anche se non ha alcun odore in senso stretto, e anche se la sensazione tipica (calore) non ha alcuna relazione con la causa chimico-fisica propria (temperatura)
Qui Rossano la spiegazione è molto più semplice, l'alcool causa vasodilatazione esattamente come il calore, quindi ci da un inganno della percezione, noi percepiamo vasodilatazione e registriamo calore!
paolo7505 ha scritto:Dedalus ha scritto:Aspetto ancora risposta sul motivo per cui l'alcool va bene come descrittore nasale, anche se non ha alcun odore in senso stretto, e anche se la sensazione tipica (calore) non ha alcuna relazione con la causa chimico-fisica propria (temperatura)
Qui Rossano la spiegazione è molto più semplice, l'alcool causa vasodilatazione esattamente come il calore, quindi ci da un inganno della percezione, noi percepiamo vasodilatazione e registriamo calore!
megaMAX ha scritto:Dedalus ha scritto:
Eccolo qui, che prima sfrucuglia, insinua e irride, e poi trattato alla pari fa la vittima.
Visto che io non ho insinuato niente e deriso nessuno, e tu invece mi hai dato dell'arrogante e saputello... penso ognuno si sia fatto una sua idea dei metodi usati in questa discussione.
megaMAX ha scritto:Poi puoi/potete anche non rispondere... ognuno si farà la sua idea in caso di ulteriori giri di parole come quelli tuoi qui sopra, io la mia idea me la sto facendo
megaMAX ha scritto:
Dedalus ha scritto:paolo7505 ha scritto:Dedalus ha scritto:Aspetto ancora risposta sul motivo per cui l'alcool va bene come descrittore nasale, anche se non ha alcun odore in senso stretto, e anche se la sensazione tipica (calore) non ha alcuna relazione con la causa chimico-fisica propria (temperatura)
Qui Rossano la spiegazione è molto più semplice, l'alcool causa vasodilatazione esattamente come il calore, quindi ci da un inganno della percezione, noi percepiamo vasodilatazione e registriamo calore!
Al naso? A me risulta che vada diversamente.
Dedalus ha scritto:La sensazione di calore dell'alcool è data da un innalzamento dell'aria nelle narici, o da un effetto chimico dell'alcool che eccitando il nervo trigemino causa una sensazione che è assai simile a quella del calore
megaMAX ha scritto:Ok, interessante. E la sensazione di freddo data dall'eucaliptolo, es. in una caramella in bocca, o in un talco mentolato sulla pelle? E' dovuta alla corrispondente vasocostrizione?
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