paperofranco ha scritto:
Poi ci siamo trattenuti piacevolmente con Mirko a chiacchiera sulla terrazza panoramica su cui si affaccia il locale, e così, per non farci seccare la bocca abbiamo assaggiato alla cieca:
Campi Flegrei falanghina 2010 Contrada Salandra;
Greco di Tufo 2011 Cantina Bambinuto;
Trebbiano d'Abruzzo Castello di Semivicoli 2007 Masciarelli.
Vorrei far notare la cura messa nella ricerca della qualità anche sulla fascia di prezzo abbordabile.
Ovviamente non ne ho beccato uno, ma neanche ci sono andato mai vicino, tenendomi sempre un po' troppo a nord. Vini sorprendenti, soprattutto i due campani, e qui lascerei volentieri la parola al buon De Magistris nel caso mi legga e trovi il tempo di intervenire. Il greco è veramente di spessore, ma anche la falanghina mi ha colpito per l'arrembante personalità, ben lontana dall'idea di vino banale che uno si può costruire bevendone di inutili in pizzeria.
Grazie Mirko.
mi fa piacere che tu abbia bevuto due vini di due aziende che raccontano bene quanta diversità stilistica e territoriale si possa incontrare in Campania, almeno sui bianchi.
Bambinuto è una piccolissima azienda di Santa Paolina (zona greco), che già produceva uve e conferiva prima di fare la cantina. Sono partiti prediligendo uno stile di greco ricco, glicerico, orizzontale, ben rappresentato nella selezione Picoli (quasi una raccolta tardiva), ma il "base" negli ultimi anni si mette bene sulla scia dei greco contadini più interessanti. E' senza dubbio uno dei migliori 2011, annata che comunque continua a piacermi poco.
Anche Contrada Salandra è una minuscola azienda, collocata sulla zona alta di Pozzuoli, con una quota di vecchie vigne a piede franco. Giuseppe Fortunato e la moglie sono due persone semplicemente fantastiche per passione, cultura e competenza, i loro vini (un piedirosso e una falanghina, che escono sempre ad almeno un anno dalla vendemmia) sono interpretazioni per molti versi sofisticate, che in genere dividono molto gli assaggiatori. Un piedirosso quasi senza frutto, una falanghina giocata in sottrazione tutta sul salmastro e lo iodio, come spesso sanno essere le flegree rispetto alle beneventane. Vini che secondo me danno il loro meglio se si ha pazienza, ma di cui non si può non notare fin da subito la prorompente personalità, come giustamente sottolinei.