CRONACHE D'OSTERIA

Uno spazio per tutti, esperti o meno, appassionati o semplicemente incuriositi dall'affascinante mondo del vino: domande, idee, opinioni...
Avatar utente
l'oste
Messaggi: 14435
Iscritto il: 06 giu 2007 14:41
Località: campagna

Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 20 gen 2010 18:37

Tornando ai rossi, siccome sono ignorante in materia chimica, mi domandavo se esiste la possibilità "scientifica" di fare una specie di classifica dell'acidità per i vari vitigni a bacca rossa (per quanto generalizzata è chiaro).
A parità di maturazione, dipende in maggior modo da bucce, polpa (e vinaccioli) del dato vitigno, la possibilità di avere un tipo di acidità più percepibile?
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


Iir Boon Gesùuu/ ciii/ fuuur/ mini
Il Comandante
Messaggi: 5946
Iscritto il: 11 giu 2007 13:51

Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Il Comandante » 21 gen 2010 12:39

l'oste ha scritto:Tornando ai rossi, siccome sono ignorante in materia chimica, mi domandavo se esiste la possibilità "scientifica" di fare una specie di classifica dell'acidità per i vari vitigni a bacca rossa (per quanto generalizzata è chiaro).
A parità di maturazione, dipende in maggior modo da bucce, polpa (e vinaccioli) del dato vitigno, la possibilità di avere un tipo di acidità più percepibile?


Mi pare tu abbia dimenticato il parametro probabilmente più importante, che peraltro è un parametro esterno (fino ad un certo punto) al vitigno: il terroir. Pensa allo chardonnay in Champagne e nella vocatissima Franciacorta.
AKA J. L. Picard
"Lungi da me fare la vittima" - unadomanda (ketto reloaded)
slow ciccio
Messaggi: 401
Iscritto il: 06 giu 2007 11:52

Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda slow ciccio » 21 gen 2010 13:01

Sarà più acido (dunque più longevo... :lol: ) uno chardonnay piantato in Umbria o un trebbiano sul Lago di Garda?
Un pinot noir in Toscana o un merlot altoatesino?

Ai post l'ardua sentenza. :wink:
Iir / boon / Gesùùù / ci / fuuur-minì
Avatar utente
MCSE
Messaggi: 6987
Iscritto il: 06 giu 2007 11:28
Località: LAGO

Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda MCSE » 21 gen 2010 13:05

slow ciccio ha scritto:Sarà più acido (dunque più longevo... :lol: ) uno chardonnay piantato in Umbria o un trebbiano sul Lago di Garda?
Un pinot noir in Toscana o un merlot altoatesino?

Ai post l'ardua sentenza. :wink:


Gioco in casa :lol:
Avatar utente
l'oste
Messaggi: 14435
Iscritto il: 06 giu 2007 14:41
Località: campagna

Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 21 gen 2010 13:38

Il Comandante ha scritto:
l'oste ha scritto:Tornando ai rossi, siccome sono ignorante in materia chimica, mi domandavo se esiste la possibilità "scientifica" di fare una specie di classifica dell'acidità per i vari vitigni a bacca rossa (per quanto generalizzata è chiaro).
A parità di maturazione, dipende in maggior modo da bucce, polpa (e vinaccioli) del dato vitigno, la possibilità di avere un tipo di acidità più percepibile?


Mi pare tu abbia dimenticato il parametro probabilmente più importante, che peraltro è un parametro esterno (fino ad un certo punto) al vitigno: il terroir. Pensa allo chardonnay in Champagne e nella vocatissima Franciacorta.

Non l'ho dimenticato, come non ignoro che anche pratiche di vinificazione possono smussare l'acidità di alcuni vini/vitigni/terroir e forse anche l'età delle vigne ne influenza la "prestanza".
Quello che mi incuriosiva era sapere se si può stilare una scala di acidità per vitigni, impropriamente per quanto una classifica possa essere oggettiva.
Anche perchè il terroir e altro influenzano, come l'esempio che fai, ma un vino fatto da uve barbera, in Piemonte come in Oltrepò darà vini con acidità spiccata, per sua "costituzione ed eredità organica", probabilmente e a parità di terroir, più alta di un altro vitigno -che so- come il merlot.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


Iir Boon Gesùuu/ ciii/ fuuur/ mini
Il Comandante
Messaggi: 5946
Iscritto il: 11 giu 2007 13:51

Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Il Comandante » 21 gen 2010 13:52

l'oste ha scritto:Non l'ho dimenticato, come non ignoro che anche pratiche di vinificazione possono smussare l'acidità di alcuni vini/vitigni/terroir e forse anche l'età delle vigne ne influenza la "prestanza".
Quello che mi incuriosiva era sapere se si può stilare una scala di acidità per vitigni, impropriamente per quanto una classifica possa essere oggettiva.
Anche perchè il terroir e altro influenzano, come l'esempio che fai, ma un vino fatto da uve barbera, in Piemonte come in Oltrepò darà vini con acidità spiccata, per sua "costituzione ed eredità organica", probabilmente e a parità di terroir, più alta di un altro vitigno -che so- come il merlot.


Anche il momento della raccolta, ovviamente, visto che man mano che l'uva matura aumenta lo zucchero e diminuisce l'acidità fissa.
Ho capito comunque che tu vuoi fare una valutazione sul solo vitigno, ceteris paribus (come direbbe probabilmente il buon Rossano).
Perà la variabile "terroir" mi sembra particolarmente difficile da scorporare dall'equazione, visto il plurisecolare adattamento dei vitigni ai terroir nei quali sono autoctoni.
Avatar utente
l'oste
Messaggi: 14435
Iscritto il: 06 giu 2007 14:41
Località: campagna

Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 21 gen 2010 13:59

Il Comandante ha scritto:
l'oste ha scritto:Non l'ho dimenticato, come non ignoro che anche pratiche di vinificazione possono smussare l'acidità di alcuni vini/vitigni/terroir e forse anche l'età delle vigne ne influenza la "prestanza".
Quello che mi incuriosiva era sapere se si può stilare una scala di acidità per vitigni, impropriamente per quanto una classifica possa essere oggettiva.
Anche perchè il terroir e altro influenzano, come l'esempio che fai, ma un vino fatto da uve barbera, in Piemonte come in Oltrepò darà vini con acidità spiccata, per sua "costituzione ed eredità organica", probabilmente e a parità di terroir, più alta di un altro vitigno -che so- come il merlot.


Anche il momento della raccolta, ovviamente, visto che man mano che l'uva matura aumenta lo zucchero e diminuisce l'acidità fissa.
Ho capito comunque che tu vuoi fare una valutazione sul solo vitigno, ceteris paribus (come direbbe probabilmente il buon Rossano).
Perà la variabile "terroir" mi sembra particolarmente difficile da scorporare dall'equazione, visto il plurisecolare adattamento dei vitigni ai terroir nei quali sono autoctoni.

Si, avevo anche scritto a parità di maturazione e di tipo di vinificazione (pensa a chi diraspa e chi non).
Per "scorporare" il terroir e riuscire a mettere in fila per acidità, forse si potrebbe prendere in analisi il luogo/terroir di origine e maggiormente deputato per un tale vitigno (id est, nebbiolo=langa, cabernet sauvignon=Gironda, pn=Cote d'Or).
Chi è il re dei vitigni per acidità?
La stessa curiosità mi viene per i tannini, ad esempio.

Sarò in fase "nickhornbyana" da classifica sommaria?
Sorriso.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


Iir Boon Gesùuu/ ciii/ fuuur/ mini
Avatar utente
pippuz
Messaggi: 20287
Iscritto il: 06 giu 2007 11:05
Località: MilanoMilano

Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda pippuz » 21 gen 2010 14:03

l'oste ha scritto:Chi è il re dei vitigni per acidità?

Il vermentino ligure della casa alla spina di alcune trattorie della zona del Tigullio (una in particolare), quello è proprio acido. :lol:
over the mountain watching the watcher
breaking the darkness waking the grapevine
one inch of love is one inch of shadow
love is the shadow that ripens the wine
Avatar utente
marwine
Messaggi: 2768
Iscritto il: 06 giu 2007 15:24
Località: Verona nel cuore

Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda marwine » 21 gen 2010 14:08

pippuz ha scritto:
l'oste ha scritto:Chi è il re dei vitigni per acidità?

Il vermentino ligure della casa alla spina di alcune trattorie della zona del Tigullio (una in particolare), quello è proprio acido. :lol:


Ma lì entano in gioco le sostanze contenute nelle bustine del composto :D
I'm a Veronese man in Bassan

I VOSTRI ETILOMETRI NON FERMERANNO LA NOSTRA SETE (N/≡\V)

Nondum matura est, nolo acerbam sumere
Avatar utente
marwine
Messaggi: 2768
Iscritto il: 06 giu 2007 15:24
Località: Verona nel cuore

Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda marwine » 21 gen 2010 14:21

l'oste ha scritto:Chi è il re dei vitigni per acidità?


I miei romantici ricordi calcistici "nickhornbyani" fanno della Durella che accompagnava il frugale spuntino primaverile pre-partita un ricordo molto,molto acido :D
Nei mesi più freddi,invece,l'Enantio sovente lustrava la bocca dopo una ricca pastisada de caval:ecco,qui con un eufemismo potrei dire che il tannino era leggermente robusto :wink:
I'm a Veronese man in Bassan

I VOSTRI ETILOMETRI NON FERMERANNO LA NOSTRA SETE (N/≡\V)

Nondum matura est, nolo acerbam sumere
Avatar utente
Marcus
Messaggi: 303
Iscritto il: 06 giu 2007 12:58
Località: liguria

Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Marcus » 21 gen 2010 14:32

(quote="pippuz"]
l'oste ha scritto:Chi è il re dei vitigni per acidità?

Il vermentino ligure della casa alla spina di alcune trattorie della zona del Tigullio (una in particolare), quello è proprio acido. :lol:[/quote]


Anche in bottiglia ,volendo , gran bell' acidità ...... :lol:
Immagine


Immagine
Avatar utente
l'oste
Messaggi: 14435
Iscritto il: 06 giu 2007 14:41
Località: campagna

Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 24 gen 2010 20:28

Dispiace quando termina un'attività commerciale, per le persone che vi hanno speso tempo, risorse ed entusiasmo. Detto questo, quando chiude un wine bar/enoteca e tramite conoscenti si accede alla "svendita" delle bottiglie, è sempre un dispiacere, ma, bando all'ipocrisia, è mitigato dalla felicità di scovare alcune cosine ad un prezzo assurdo, sperando si dimostrino poi interessanti. Preciso che nessuna delle bottiglie prese verrà rivenduta, non è il mio mestiere.

Ieri con alcuni amici, pasta di salame, vellutata di zucca ed un brasatino con polenta, ho aperto alcune delle "chicche" e alcune defunte, prese appunto tempo fa da un'enoteca in chiusura. Aperitivo con due prosecchi che non ricordo il nome.
Le altre bottiglie verranno buone più avanti, magari con qualche amico forumista...(occhiolin belin)
Il tempo per note approfondite è purtroppo breve.

Barbera d'Alba 1993 - Sandrone ei fu
Barolo Pio Cesare 1983 ei fuissimo

Barolo Cannubi Boschis 1996 - Sandrone, colore scuro ma non troppo, denso, ricco di nerbo al palato, profumi puliti, leggermente scuri e dolci, nota di cacao, finale lungo e appagante. Piaciuto un bel po'

Barolo 1967 - Prunotto colore ancora vivo, granata ma vivo, al naso inizia riottoso su cenere e radici ma dopo un paio d'ore decide di apririsi ed è un massaggio delicato di fiori secchi, con una specie di sentore dominante di rosa/frutto essiccato e anche speziato. Piaciuto un bel po'

Barbaresco Asili 2001 - Produttori profumi non molto "separati", un po' coperti dal frutto ancora giovane, sotto sotto si sente un discreto terroso balsamico. Bocca dritta dritta, forse troppo, tannino un po' "gelido" e lunga persistenza. Piaciuto.

Oggi a pranzo invece, con cassoeula e ancora polenta, Bricco dell'Uccellone 2005 (piaciutino), rosso di Montalcino 2006 di Casanova di Neri (piacicchiato) e champagne Marc Hebrart 2004 millesimè (piaciuto un bel po') e Lamardier Bernier BdB (piaciutello).

Stasera thè verde con gallette integrali.
Sorrisone.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


Iir Boon Gesùuu/ ciii/ fuuur/ mini
Avatar utente
Baroloonline
Messaggi: 3488
Iscritto il: 06 giu 2007 11:59
Località: Langhe

Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Baroloonline » 25 gen 2010 15:29

l'oste ha scritto:Barolo Cannubi Boschis 1996 - Sandrone, colore scuro ma non troppo, denso, ricco di nerbo al palato, profumi puliti, leggermente scuri e dolci, nota di cacao, finale lungo e appagante. Piaciuto un bel po'
Sorrisone.


Sono molto contento. Le ultime bottiglie le ho sempre trovate in chiusura brutale. Cominciavo ad avere qualche dubbio sulla tenuta e su un'eventuale riemersione dall'oscurità.
Ne stappero' a breve una.
99 e 01 sono anch'essi chiusi come una tomba ora ora.
Living well is the best revenge
Avatar utente
l'oste
Messaggi: 14435
Iscritto il: 06 giu 2007 14:41
Località: campagna

Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 26 gen 2010 19:03

Baroloonline ha scritto:
l'oste ha scritto:Barolo Cannubi Boschis 1996 - Sandrone, colore scuro ma non troppo, denso, ricco di nerbo al palato, profumi puliti, leggermente scuri e dolci, nota di cacao, finale lungo e appagante. Piaciuto un bel po'
Sorrisone.


Sono molto contento. Le ultime bottiglie le ho sempre trovate in chiusura brutale. Cominciavo ad avere qualche dubbio sulla tenuta e su un'eventuale riemersione dall'oscurità.
Ne stappero' a breve una.
99 e 01 sono anch'essi chiusi come una tomba ora ora.

Ne avessi un'altra la stapperei Francesco, il '96 è la terza volta che lo bevo, sempre con buoni risultati, pur a distanza di tempo (la prima una decina d'anni fa, la seconda da vinogodi dove fu simile, anche se surclassata in una batteria monstre se non erro con Monfortino, Giacosa e Gaja pari annata).
Ho bevuto altre annate del Cannubi di Sandrone, il '95 e il '99 li ricordo buoni, sempre abbastanza simili tra loro come stile, che a grandi linee mi sembra quello di vini ricchi aromaticamente (periodi di chiusura a parte) ma senza eccessi coprenti o deterroirizzazioni nette, scuri ma non cupi, a volte un po' "cremosi" ma non "morbidosi", forse moderni ma non modernisti.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


Iir Boon Gesùuu/ ciii/ fuuur/ mini
Avatar utente
Baroloonline
Messaggi: 3488
Iscritto il: 06 giu 2007 11:59
Località: Langhe

Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Baroloonline » 26 gen 2010 21:33

l'oste ha scritto:
Baroloonline ha scritto:
l'oste ha scritto:Barolo Cannubi Boschis 1996 - Sandrone, colore scuro ma non troppo, denso, ricco di nerbo al palato, profumi puliti, leggermente scuri e dolci, nota di cacao, finale lungo e appagante. Piaciuto un bel po'
Sorrisone.


Sono molto contento. Le ultime bottiglie le ho sempre trovate in chiusura brutale. Cominciavo ad avere qualche dubbio sulla tenuta e su un'eventuale riemersione dall'oscurità.
Ne stappero' a breve una.
99 e 01 sono anch'essi chiusi come una tomba ora ora.

Ne avessi un'altra la stapperei Francesco, il '96 è la terza volta che lo bevo, sempre con buoni risultati, pur a distanza di tempo (la prima una decina d'anni fa, la seconda da vinogodi dove fu simile, anche se surclassata in una batteria monstre se non erro con Monfortino, Giacosa e Gaja pari annata).
Ho bevuto altre annate del Cannubi di Sandrone, il '95 e il '99 li ricordo buoni, sempre abbastanza simili tra loro come stile, che a grandi linee mi sembra quello di vini ricchi aromaticamente (periodi di chiusura a parte) ma senza eccessi coprenti o deterroirizzazioni nette, scuri ma non cupi, a volte un po' "cremosi" ma non "morbidosi", forse moderni ma non modernisti.


lo stile è chiaramente riconoscibile, con una rotondità in bocca abbastanza inusuale.

Sono vini che adoravo, all'inizio della mia carriera nebbiolesca, insieme ai vari Conterno Fantino, Clerico...poi sono arrivato al punto di rifiutarli scioccamente per una presa di posizione puramente reazionaria...ma ho sempre continuato a comprarli, convinto dal mio amore giovanile. Devo dire che negli ultimi tempi, tornandoci sopra, comincio ad apprezzarli, vuoi perche' qualche anno di bottiglia toglie la potenza estrattiva giovanile, vuoi perche' il nebbiolo vince sempre....
Living well is the best revenge
Avatar utente
l'oste
Messaggi: 14435
Iscritto il: 06 giu 2007 14:41
Località: campagna

Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 27 gen 2010 02:46

Baroloonline ha scritto:
l'oste ha scritto:
Baroloonline ha scritto:
l'oste ha scritto:Barolo Cannubi Boschis 1996 - Sandrone, colore scuro ma non troppo, denso, ricco di nerbo al palato, profumi puliti, leggermente scuri e dolci, nota di cacao, finale lungo e appagante. Piaciuto un bel po'
Sorrisone.


Sono molto contento. Le ultime bottiglie le ho sempre trovate in chiusura brutale. Cominciavo ad avere qualche dubbio sulla tenuta e su un'eventuale riemersione dall'oscurità.
Ne stappero' a breve una.
99 e 01 sono anch'essi chiusi come una tomba ora ora.

Ne avessi un'altra la stapperei Francesco, il '96 è la terza volta che lo bevo, sempre con buoni risultati, pur a distanza di tempo (la prima una decina d'anni fa, la seconda da vinogodi dove fu simile, anche se surclassata in una batteria monstre se non erro con Monfortino, Giacosa e Gaja pari annata).
Ho bevuto altre annate del Cannubi di Sandrone, il '95 e il '99 li ricordo buoni, sempre abbastanza simili tra loro come stile, che a grandi linee mi sembra quello di vini ricchi aromaticamente (periodi di chiusura a parte) ma senza eccessi coprenti o deterroirizzazioni nette, scuri ma non cupi, a volte un po' "cremosi" ma non "morbidosi", forse moderni ma non modernisti.


lo stile è chiaramente riconoscibile, con una rotondità in bocca abbastanza inusuale.

Sono vini che adoravo, all'inizio della mia carriera nebbiolesca, insieme ai vari Conterno Fantino, Clerico...poi sono arrivato al punto di rifiutarli scioccamente per una presa di posizione puramente reazionaria...ma ho sempre continuato a comprarli, convinto dal mio amore giovanile. Devo dire che negli ultimi tempi, tornandoci sopra, comincio ad apprezzarli, vuoi perche' qualche anno di bottiglia toglie la potenza estrattiva giovanile, vuoi perche' il nebbiolo vince sempre....

Anche a me sono piaciuti in passato e presente Sandrone, Clerico (ma soprattutto il Ciabot Mentin Ginestra) anche Altare; Conterno Fantino bevuto molto poco.
La tua frase sul nebbiolo che vince sempre è la sintesi migliore, molto bella.

Credo che nonostante le diverse modifiche al tradizionalismo, lontane da una visione più verace del vitigno, in alcuni vini questi produttori mostrano in aggiunta altre sfaccettature, altre piacevolezze, un gusto palatale prevedibilmente seducente e un'oggettiva qualità del vino; possono non piacere e possono sembrare un vestito non sempre calzante e in altri casi fuori misura.
Ma anche se offrono una versione meno tipica del nebbiolo, nei nomi che ho scritto, anche se hanno scelto altri legni e altre strade, è certo il rispetto per terra e vigna.
Questo, per il mio umile statuto personale, mi scoraggia dalle prese di posizioni sul vino.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


Iir Boon Gesùuu/ ciii/ fuuur/ mini
Avatar utente
Wineduck
Messaggi: 5214
Iscritto il: 06 giu 2007 15:16

Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Wineduck » 27 gen 2010 03:07

l'oste ha scritto:

Anche a me sono piaciuti in passato e presente Sandrone, Clerico (ma soprattutto il Ciabot Mentin Ginestra) anche Altare; Conterno Fantino bevuto molto poco.
La tua frase sul nebbiolo che vince sempre è la sintesi migliore, molto bella.

Credo che nonostante le diverse modifiche al tradizionalismo, lontane da una visione più verace del vitigno, in alcuni vini questi produttori mostrano in aggiunta altre sfaccettature, altre piacevolezze, un gusto palatale prevedibilmente seducente e un'oggettiva qualità del vino; possono non piacere e possono sembrare un vestito non sempre calzante e in altri casi fuori misura.
Ma anche se offrono una versione meno tipica del nebbiolo, nei nomi che ho scritto, anche se hanno scelto altri legni e altre strade, è certo il rispetto per terra e vigna.
Questo, per il mio umile statuto personale, mi scoraggia dalle prese di posizioni sul vino.


Madonna che bello! Leggere note pacate e lievi che sintetizzano benissimo quello che sostengo da anni.
Quoto anche la frase di BoL col quale, su questo argomento, ci eravamo confrontati durante una visita da Beppe Rinaldi arrivando appunto alla stessa conclusione.
Questo è il forum che mi piace e che non si divide in schieramenti ideologici che sono tanto nefasti quanto inutili: dopo qualche anno la natura prende infatti il sopravvento su qualunque tecnica l'uomo cerchi di applicare per addomesticarla. Ed il nebbiolo (di Langa) di natura dentro ne ha proprio tanta (e meno non ne ha il mio amato Sangiovese, in Chianti come a Montalcino).
Se solo il forum non fosse condizionato ideologicamente dal malefico trio Ma-Va-Ba, queste "pippe" sui modernisti/tradizionalisti manco le prenderemmo in considerazione.... :twisted:
"Woke up this morning with a wine glass in my hand - Whose wine? What wine? - Where the hell did I dine? - Must have been a dream - I don't believe where I've been - Come on, let's do it again"
Peter Frampton
Avatar utente
Baroloonline
Messaggi: 3488
Iscritto il: 06 giu 2007 11:59
Località: Langhe

Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Baroloonline » 27 gen 2010 23:23

Altare, Vietti, Cascina del pino...
E sempre a parlare di Giacosa e Conterno e Rinaldi e Mascarello e Mascarello e Rinaldi e Burlotto e Cavallotto. E che pelotas.
Riassaggiamo qualcosa pure dei primi, con qualche anno sulle spalle, e poi scanniamoci.
Del resto se si perdona qualche deriva legnosa ai Latour giovani, non vedo perche' non lo si dovrebbe perdonare anche ai baroli.
Il tempo e la bottiglia ci diranno se la nostra rigidità reazionaria mentale (mia compresa) ha solide basi o se è solo dovuta a sufficienza e ignoranza (non senso di poca conoscenza).
Ps. non voglio proprio riassaggiare tutto, qualche produttore lo lascio stare volentieri...
Living well is the best revenge
Avatar utente
Palma
Messaggi: 6708
Iscritto il: 06 giu 2007 12:29

Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Palma » 28 gen 2010 18:41

Wineduck ha scritto:
l'oste ha scritto:

Anche a me sono piaciuti in passato e presente Sandrone, Clerico (ma soprattutto il Ciabot Mentin Ginestra) anche Altare; Conterno Fantino bevuto molto poco.
La tua frase sul nebbiolo che vince sempre è la sintesi migliore, molto bella.

Credo che nonostante le diverse modifiche al tradizionalismo, lontane da una visione più verace del vitigno, in alcuni vini questi produttori mostrano in aggiunta altre sfaccettature, altre piacevolezze, un gusto palatale prevedibilmente seducente e un'oggettiva qualità del vino; possono non piacere e possono sembrare un vestito non sempre calzante e in altri casi fuori misura.
Ma anche se offrono una versione meno tipica del nebbiolo, nei nomi che ho scritto, anche se hanno scelto altri legni e altre strade, è certo il rispetto per terra e vigna.
Questo, per il mio umile statuto personale, mi scoraggia dalle prese di posizioni sul vino.


Madonna che bello! Leggere note pacate e lievi che sintetizzano benissimo quello che sostengo da anni.
Quoto anche la frase di BoL col quale, su questo argomento, ci eravamo confrontati durante una visita da Beppe Rinaldi arrivando appunto alla stessa conclusione.
Questo è il forum che mi piace e che non si divide in schieramenti ideologici che sono tanto nefasti quanto inutili: dopo qualche anno la natura prende infatti il sopravvento su qualunque tecnica l'uomo cerchi di applicare per addomesticarla. Ed il nebbiolo (di Langa) di natura dentro ne ha proprio tanta (e meno non ne ha il mio amato Sangiovese, in Chianti come a Montalcino).
Se solo il forum non fosse condizionato ideologicamente dal malefico trio Ma-Va-Ba, queste "pippe" sui modernisti/tradizionalisti manco le prenderemmo in considerazione.... :twisted:


E perchè scusa sarebbe vietato prendere in considerazione queste che tu chiami pippe? penso che avere idee diverse sia il sale del forum, quindi per te magari sono pippe per altri questioni importanti.
Io ho sempre ritenuto e ritengo tuttora che al di fuori di una certa impostazione tradizionale con il Nebbiolo ancor più che col Sangiovese, non si ottengano grossi risultati. Esistono però notevoli eccezioni dovute a grandi produttori che lo sono a prescibndere (quasi) dallo stile di vinificazione. Questo per dire che non mi piace generalizzare modernista = cattivo, tradizionalista = buono, visto che non mancano esempi contrari (moltissimi nella seconda categoria), ma spero non vi offendiate se vi dico che anche qua è stata fatta un'accozzaglia di nomi che poco hanno a che fare l'uno con l'altro e che così si rischia di generalizzare all'opposto, cioè visto che è moderno voglio fare il figo e dire che comunque è buono. Lo stesso Clerico ha fatto dei buonissimi (non molti in realtà) Ciabot, ma solo dei pessimi Percristina. Non è affatto vero che il Nebbiolo vince sempre.
Infine su Sandrone, nonostante la stima che nutro per l'Oste, permettetemi di mantenere ben più di qualche dubbio. Sia chiaro, Dubbi e non certezzeche come l'altro ho più volte espresso anche ad un suo accanito fan come Alì65 rimanendo sempre in rapporti assolutamente amichevoli.
ex Victor
Extreme fighet du chateau
Avatar utente
Baroloonline
Messaggi: 3488
Iscritto il: 06 giu 2007 11:59
Località: Langhe

Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Baroloonline » 28 gen 2010 22:20

Palma ha scritto:Io ho sempre ritenuto e ritengo tuttora che al di fuori di una certa impostazione tradizionale con il Nebbiolo ancor più che col Sangiovese, non si ottengano grossi risultati. Esistono però notevoli eccezioni dovute a grandi produttori che lo sono a prescibndere (quasi) dallo stile di vinificazione. Questo per dire che non mi piace generalizzare modernista = cattivo, tradizionalista = buono, visto che non mancano esempi contrari (moltissimi nella seconda categoria), ma spero non vi offendiate se vi dico che anche qua è stata fatta un'accozzaglia di nomi che poco hanno a che fare l'uno con l'altro e che così si rischia di generalizzare all'opposto, cioè visto che è moderno voglio fare il figo e dire che comunque è buono. Lo stesso Clerico ha fatto dei buonissimi (non molti in realtà) Ciabot, ma solo dei pessimi Percristina. Non è affatto vero che il Nebbiolo vince sempre.
Infine su Sandrone, nonostante la stima che nutro per l'Oste, permettetemi di mantenere ben più di qualche dubbio. Sia chiaro, Dubbi e non certezzeche come l'altro ho più volte espresso anche ad un suo accanito fan come Alì65 rimanendo sempre in rapporti assolutamente amichevoli.


sei in ritardo...pensavo non rispondessi piu'.
Mi stavano per crollare delle certezze... :D
Prossimo giro ad Aprile per Vinum verticale di Sori' Ginestra Conterno Fantino in programma allora...
Living well is the best revenge
Avatar utente
l'oste
Messaggi: 14435
Iscritto il: 06 giu 2007 14:41
Località: campagna

Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 29 gen 2010 02:55

Palma ha scritto:Io ho sempre ritenuto e ritengo tuttora che al di fuori di una certa impostazione tradizionale con il Nebbiolo ancor più che col Sangiovese, non si ottengano grossi risultati. Esistono però notevoli eccezioni dovute a grandi produttori che lo sono a prescibndere (quasi) dallo stile di vinificazione. Questo per dire che non mi piace generalizzare modernista = cattivo, tradizionalista = buono, visto che non mancano esempi contrari (moltissimi nella seconda categoria), ma spero non vi offendiate se vi dico che anche qua è stata fatta un'accozzaglia di nomi che poco hanno a che fare l'uno con l'altro e che così si rischia di generalizzare all'opposto, cioè visto che è moderno voglio fare il figo e dire che comunque è buono. Lo stesso Clerico ha fatto dei buonissimi (non molti in realtà) Ciabot, ma solo dei pessimi Percristina. Non è affatto vero che il Nebbiolo vince sempre.
Infine su Sandrone, nonostante la stima che nutro per l'Oste, permettetemi di mantenere ben più di qualche dubbio. Sia chiaro, Dubbi e non certezze che come l'altro ho più volte espresso anche ad un suo accanito fan come Alì65 rimanendo sempre in rapporti assolutamente amichevoli.

D'accordo con il discorso delle equazioni "frettolose" su modernisti e tradizionalisti.
I nomi fatti, credo siano venuti spontanei forse perchè questi produttori, con i distinguo che giustamente chiedi, (e con Voerzio e Gaja), sono tra i "modernisti" che in alcuni casi vengono apprezzati anche da chi preferisce, senza alcun dubbio, il nebbiolo in botte grande.
Su Clerico ho appunto specificato che appprezzo il Ciabot, il Percristina assaggiato solo due volte, non è il mio vino non solo il mio barolo e il Pajana, mah, per le tre-quattro volte provato mi è sembrato un'incompiuto senza grande personalità.
Mentre sul Cannubi di Sandrone, capisco i tuoi dubbi, forse determinati da una cultura ed una memoria improntata ad altri nebbiolo, ma pur non comprandone e bevendone a casse, non mi terro(i)rizza come il Campè o il Big'd'Big, per fare due nomi. Non lo apro certo come se stessi aprendo un Monfortino, nè per aspettative nè per emozione, ma lo bevo volentieri come il '96 che mi è piaciuto in tutte e tre le occasioni.
Differenze su sfumature di gusti Palma, ci si trova su mille vini e produttori e sua ltri si collima meno, nulla che possa intaccare la stima che ricambio amichevolmente.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


Iir Boon Gesùuu/ ciii/ fuuur/ mini
piergi
Messaggi: 2785
Iscritto il: 06 giu 2007 13:41
Località: corigliano calabro
Contatta:

Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda piergi » 29 gen 2010 08:52

Baroloonline ha scritto:Altare, Vietti, Cascina del pino...


Francesco se intendi Renato Vacca allora è "Cantina del pino". Lo specifico perchè cascina del pino esiste, è un danese che compra uve e che Renato ha denunziato per violazione del marchio (Logo identico)... :?
Strane luci di pioggia...splende il sole,fa' bel tempo...nell'era democratica.

http://igolosotopi.blogspot.com
http://timpadeilupi.blogspot.com/
http://www.timpadeilupi.it
Avatar utente
Baroloonline
Messaggi: 3488
Iscritto il: 06 giu 2007 11:59
Località: Langhe

Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Baroloonline » 29 gen 2010 10:23

piergi ha scritto:
Baroloonline ha scritto:Altare, Vietti, Cascina del pino...


Francesco se intendi Renato Vacca allora è "Cantina del pino". Lo specifico perchè cascina del pino esiste, è un danese che compra uve e che Renato ha denunziato per violazione del marchio (Logo identico)... :?


hai ragione...
Living well is the best revenge
Avatar utente
Palma
Messaggi: 6708
Iscritto il: 06 giu 2007 12:29

Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Palma » 29 gen 2010 13:15

Baroloonline ha scritto:
Palma ha scritto:Io ho sempre ritenuto e ritengo tuttora che al di fuori di una certa impostazione tradizionale con il Nebbiolo ancor più che col Sangiovese, non si ottengano grossi risultati. Esistono però notevoli eccezioni dovute a grandi produttori che lo sono a prescibndere (quasi) dallo stile di vinificazione. Questo per dire che non mi piace generalizzare modernista = cattivo, tradizionalista = buono, visto che non mancano esempi contrari (moltissimi nella seconda categoria), ma spero non vi offendiate se vi dico che anche qua è stata fatta un'accozzaglia di nomi che poco hanno a che fare l'uno con l'altro e che così si rischia di generalizzare all'opposto, cioè visto che è moderno voglio fare il figo e dire che comunque è buono. Lo stesso Clerico ha fatto dei buonissimi (non molti in realtà) Ciabot, ma solo dei pessimi Percristina. Non è affatto vero che il Nebbiolo vince sempre.
Infine su Sandrone, nonostante la stima che nutro per l'Oste, permettetemi di mantenere ben più di qualche dubbio. Sia chiaro, Dubbi e non certezzeche come l'altro ho più volte espresso anche ad un suo accanito fan come Alì65 rimanendo sempre in rapporti assolutamente amichevoli.


sei in ritardo...pensavo non rispondessi piu'.
Mi stavano per crollare delle certezze... :D
Prossimo giro ad Aprile per Vinum verticale di Sori' Ginestra Conterno Fantino in programma allora...


Davanti ad una simile prospettiva non potrò davvero mancare :D :D :D
ex Victor

Extreme fighet du chateau
Avatar utente
l'oste
Messaggi: 14435
Iscritto il: 06 giu 2007 14:41
Località: campagna

Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 01 feb 2010 18:34

Sabato sera pieno di bottiglie con qualche sfiziosa preparazione gastronomica.
Dopo un aperitivo con verdurine gratinate e un rossese Ghenefusse 2007, semplice con anche un piacevole inizio di leggeri fruttini, bocca meno equilibrata con qualche dolcezza a mio parere troppo costruita, ma comunque bevibile, piacicchiato.
A seguire parecchi bianchi, soprattutto causa l'abbinamento, con i gamberi in tempura fritti in olio di arachidi, decorati con un rivolo di miele piccante e accompagnati da verdurine saltate con olio d'oliva, aglio e quattro gocce di soja. Bellissimo accostamento con il riesling 1995 di S.A.Prüm Wehlener Sonnenuhr Riesling Spatlese, per me che ho poca esperienza con la tipologia, è stato molto impressivo, ricchissimo, senza una sbavatura o un eccesso, cremoso ed equilibrato, un mantello agrumato sul palato. In più l'etichetta è di una bellezza grafica notevole. Piaciuto un bel po'.
L'altro non me lo sono segnato, era un Kabinett 2002 con l'etichetta nera e scritte oro, era della Mosel-Saar e mi sembra ci fosse Sankt e Ott o qualcosa del genere, ma alla fine della serata, quando ho cercato il vuoto per memorizzare il nome, stavo già ben messo con in mano un bicchiere di Caol Ila 18 anni...
Perfetto il secondo abbinamento con un piatto molto riuscito, la scaloppa di foie gras con composta di marmellata di cipolla rossa al miele, ananas fresco e foglie di salvia fritte.
I due vini, prima un Sauternes, Chateau les Justice 1998, stratificato abbastanza su aromi di miele e propoli, polpa di frutta dolce e anche secca, in bocca sapido e molto pieno, persistente, piaciuto abbastanza.
Molto, molto buono lo Jurançon 2003 - Domaine Cahuapè nella versione secca, gran bel vino, anche non troppo complicato ma fresco di profumi d'ananas che sposava sè stessa in forma solida nel piatto, piaciuto proprio.
Con l'insalata di roastbeef, condita con salsina di olio-soja-zenzero e peperoncino (ormai un classico) prima un meraviglioso Pommard les Pezerolles 1996 - Domaine DeMontille, emblematico dello stile essenziale, coerente e tipico del vecchio Hubert. Profumi splendidi di lamponi, fragoline giacosiane, nota minerale come di pietra con muschio, un naso di altissimo livello. Peccato, per cercare il pelo, quella minor presenza al palato, senza difetti ma un filo esile come corpo, come peso specifico. Nonstante l'acidità sia equilibrata e il tatto soave e piacevole, con una persistenza maggiore sarebbe stato un capolavoro. Piaciuto molto.
Subito dopo Pergole Torte 1998 - Montevertine, profumi non su molti livelli ma precisi, frutto tondo e schioccante, terrosità e freschezza balsamica. In bocca è anche tondo, ma un po' semplice, bell'acidità, corpo medio e una cioccolatosa frezza dolce in ritorno finale. Piaciuto.
Finale con formaggio erborinato in parte sfortunato (per il Barolo 1964 di Pio Cesare nettamente scollinato) molto meglio l'Amarone 1995 - Speri, degna chiusura con un mazzo di carte, prima del whisky; vino serio, nessuna ruffianeria, con profumi di cacao e prugna secca molto piacevoli e una bocca autorevole, densa e cremosa ma senza alcun peso o ridondanza zuccherina. Acidità contenuta e finale con l'eco molto lungo. Piaciuto proprio.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


Iir Boon Gesùuu/ ciii/ fuuur/ mini

Torna a “Vino&Co.: polemiche e opinioni”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: andrea94, ckholn, emigrato, Nightfall e 795 ospiti