gianluca1975 ha scritto:Dedalus ha scritto:
Tagliamo corto.
Se una valutazione è oggettiva deve essere riferita ad un metro esterno dal soggetto.
Dimmi quale è questo metro che non varia con la persona del singolo degustatore, e io mi zittisco.
Tagliamo cortissimo, vado per punti che faccio prima:
1) Nessuno sostiene che la valutazione/voto da esprimersi sia assoluto/oggettivo, il vino x non deve essere valutato Y/100 nell'antichità, oggi e nel futuro, sarebbe ed è una bestialità;
2) Il punto 1) non vuol dire che oggi, alla luce dell'attuale cultura enologica (contenitore vastissimo teorico) e dell'esperienza (intesa in senso positivo, cioè svariati assaggi della tipologia, svariati assaggi di quel determinato vino nelle diverse annate e delle singole annate in diversi momenti temporali, ecc.) che deve avere un degustatore esperto, un determinato vino possa essere valutato in qualsiasi modo e maniera sdoganando qualsiasi voto che gli viene attribuito;
3) I criteri da valutare in un vino sono stati sintetizzati da un altro forumista che dovendomi 7 euro mi permetto di citare:
l'oste ha scritto:Ultima considerazione.
Tra diramazioni di discorso nel thread, leggo anche della necessità di trovare valori e variabili condivise, per definire cosa sia un grande vino.
Le variabili citate che definiscono il valore di un ideale grande vino sono molte: struttura, acidità, longevità, qualità e stato evolutivo dei tannini, profondità, complessità, persistenza, territorialità, pulizia, bevibilità e altre ancora, tutte importanti.
Tra queste solo l'equilibrio ha un compito - più che un valore- maggiore. L'equilibrio, quando è fortemente presente, dosa le altre componenti, quali che esse siano; è il direttore d'orchestra che equalizza "il suono" del vino per esaltarne i talenti, è l'editor finale della prosa di un vino.
Questo secondo me e al netto dei gusti personali, delle tipologie, dei brett, delle complessità, del costo di un vino, dei punteggi e dei diversi orientamenti produttivi.
4) La valutazione di un vino è composta dalla la sommatoria delle valutazioni dei singoli criteri rielaborati e ricalcolati in un'ottica complessiva d’insieme ed alla fine esternate in un numero/voto.
Valutazione "oggettiva", vuol dire semplicemente che le valutazioni soggettive (perché provenienti da soggetti) di degustatori egualmente preparati (cultura ed esperienza) che condividono i medesimi criteri di giudizio (che sono quelli elencati al punto 3), devono tendere necessariamente verso una data valutazione, che noi definiamo “oggettiva” (tra virgolette), ma che logicamente non è oggettiva/assoluta.