l'oste ha scritto:mbrown ha scritto:l'oste ha scritto:[Avevo perso il passaggio. Mi ha colpito perchè proprio stasera ho bevuto (anche) il Montepulciano '92 di Valentini (piaciuto un bel po', ma sono curioso di sentire l'avanzino domani).
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Due noticine? Gracias!
Aperto il 21 settembre, per sicurezza mi sono munito di maschera antigas, ma nonostante l'accorgimento, la cavalla del vicino continua a farmi la corte, "usmandomi" con atteggiamenti voluttuosi.
Comunque un bel vinello contadino, pieno di bollicine che sembra quasi un lambrusco vinificato all'ippodromo. In bocca ti fa nitrire di gioia, anche se siccome era un po' amarognolo, ho aggiunto un paio di mestolate di zucchero e qualche goccia di kirsch e polvere di cioccolato, tanto che, porca' paletta, lo avrei abbinato ad una
pastisada de asino, secondo i dettami del DEFG dell'abbinamento professionale.
Persistenza intensa, a due-tre incollature di fiato si sentiva ancora la stalla abruzzese.
Peccato solo lo zoccolo duro in retrogusto che mi ha falcidiato tre molari, ma del resto sono vini che galoppano longevi nel tempo.
Oste, il porca' paletta può essere anche simpatica dai...però toglimi un paio di curiosità, tu la butti molto in ironia ma secondo me ritieni seriamente di fondo le critiche ai vini di questo produttore delle cazzate o poco di più ed allora sembra quasi che l'ironia sia una sottile forma di derisione.
questo non è un problema, però ti chiedo come valuti te i vini di un produttore che sono risaputamente non costanti, valuti solo la bottiglia capolavoro su cui ci si imbatte ogni tanto o metti nel calderone anche quelle mediocri o quanto meno viziate da sfocature o "difettucci" che inegabilmente ci sono in giro e non in qauntità invisibile ?
se valuti solo la bottiglia capolavoro allora va bene, ho inquadrato il tuo punto di vista e non lo discuto perchè nasce da un metodo diverso dal mio, ma se ragioni sul complessivo della produzione allora la valutazione del produttore deve essere necessariamente ritarata un po' in giù, massimo rispetto per il lavoro altrui ma se IL produttore di riferimento con quella quantità di vigne a disposizione mi sforna bottiglie altalenanti qualcosa per me non va e deve essere considerato.
se invece per il motivo è che a Valentini si perdona tutto, che da anni lo chiamano il Maestro ed il termine ormai è di uso comune, se Cernilli dice che la carbonica non è un problema (mi sembra che su delle sue note abbia messo proprio questo), se lo stallatico va bene perchè è un artigiano e via dicendo allora ok, le valutazioni sono altre ma non sono riferite alla massa del vino in circolazione.
dico questo da consumatore, ho un paio di dozzine di bottiglie sue o di più, regolarmente cerco di berne perchè sono si un crticone ma sono anche uno che stappa per poter criticare...e quando mi trovo un Montepulciano 1995 per due volte frizzante mi girano i cosidetti non poco, oppure quando al ristorante il proprietario di sua spontana volontà mi stappa e cambia tre bottiglie di Cerasuolo di fila e poi mi chiede di orientarmi su un altro vino, od altri numerosi esempi ancora...insomma queste cose l'ironia dovrebbero farla passare
invece il mio riferimento a Quintarelli reale ultimo Maestro di cantina vivente è proprio deciso ed insistito...ti chiedo, ad oggi in Italia, di produttori storici che hanno segnato indelebilmente il mondo del vino e con costanza di risultati, quanti ce ne sono rimasti ancora ? quanti sono quelli ancora vivi che hanno plasmato una tipologia e creato una leggenda su alcuni vini ?
a parte Quintarelli nessuno, penso sia un dato di fatto...ok, mettiamo pure se su piani diversi Giacosa, Soldera e Biondi Santi (pure se quest'ultimo ha continuato un cammino già iniziato da altri)...però i vini del Bepi sono dei capolavori assoluti, non c'è un produttore in zona Valpolicella che non ne parli con una ammirazione e devozione assoluta, i suoi amaroni base e riserva sono qausi sempre dei vini che molti hanno provato ad imitare scornandosi sistematicamente, gli Amaroni riserva sono prodotti che sfidano i decenni come fossero anni e sono di una complessità inarrivabile (invito a bere un Riserva 1979 e poi rifacciamo la tara a molto del bevuto che circola), Alzero è un fuoriconcorso, il recioto Riserva segue la setssa strada dell'Amarone Riserva...e quando si stappano queste bottiglie le sorprese negative sono proprio rarissime...
ma allora (e quà mi rivolgo non a noi appassionati ma agli "esperti operatori" del settore) perchè nessuno ne parla, ne scrive e ne riconosce l'opera in modo adeguato ? sembra che questo produttore non esista fuori dalla sua dimensione locale....posso capire i numerosi abbagli del G.R. ad esempio ma sui 3 bicchieri postumi al bepi nulla è andato...nemmeno all'Amarone 1990 ridicolmente sottovalutato alla sua uscita....
per questo quando sento glorificare ripetutamente un più che buon produttore che ha sfornato alcune bottiglie molto buone ma considerare veramente poco un reale maestro di cantina mi girano i cosidetti...ed il Bepi non ci sarà per molto ancora e finito Lui le mani sui suoi vini le metteranno del tutto altri e qualcosa di grande sarà andato perso senza forse averlo mai compreso realmente.
