BORGOGNA

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vinogodi
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Re: BORGOGNA

Messaggioda vinogodi » 27 dic 2014 12:34

arnaldo ha scritto:E'la Borgogna a tutti i costi.....costi quel che costi,Claudio......ricordati che c'e'qualcuno disposto a pagare 100 euro un village di Roumier.....ricordati.... :D :D
... veramente dei pazzi.... 8)
PS: qualcuno anche 350 - 400 per un village di Madame Leroy oppure oltre 100 per un suo Aligoté del Domain D'Auvenay... veramente un mondo di coglioni... 8)
PPS: è questione di ore che anche quei cazzoni di DRC e Leroy (e Roumier) dovranno assoggettarsi al rito pagano di presentare i loro vini alle varie fiere itineranti del settore, dal Benvenuto Brunello & C ai molteplici Viniveri( che tanto in Borgogna sono tutti biodinamici) o Vinitaly , chiaramente se vorranno vendere, perchè so per certo che hanno le cantine piene e sull'orlo del collasso economico: allora col cazzo che spenderemo tutti quei soldi e le giornate intere di ricerca dei loro vini ... Un bel banchetto in tutte le fiere , e via di Romanée Conti e Musigny ... 8)
PS: Arnà ... ti vorrei ricordare che lo Chambolle "village" di Roumier, per anni girato da queste parti a 50 Euro, è fra le magnificenze della categoria e ne fa uno sputo... 8)
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yuzu
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Re: BORGOGNA

Messaggioda yuzu » 29 dic 2014 10:14

vinogodi ha scritto:
arnaldo ha scritto:E'la Borgogna a tutti i costi.....costi quel che costi,Claudio......ricordati che c'e'qualcuno disposto a pagare 100 euro un village di Roumier.....ricordati.... :D :D
... veramente dei pazzi.... 8)
PS: qualcuno anche 350 - 400 per un village di Madame Leroy oppure oltre 100 per un suo Aligoté del Domain D'Auvenay... veramente un mondo di coglioni... 8)
PPS: è questione di ore che anche quei cazzoni di DRC e Leroy (e Roumier) dovranno assoggettarsi al rito pagano di presentare i loro vini alle varie fiere itineranti del settore, dal Benvenuto Brunello & C ai molteplici Viniveri( che tanto in Borgogna sono tutti biodinamici) o Vinitaly , chiaramente se vorranno vendere, perchè so per certo che hanno le cantine piene e sull'orlo del collasso economico: allora col cazzo che spenderemo tutti quei soldi e le giornate intere di ricerca dei loro vini ... Un bel banchetto in tutte le fiere , e via di Romanée Conti e Musigny ... 8)
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aligotè della vecchia ormai viaggia verso I 200
vinogodi
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Re: BORGOGNA

Messaggioda vinogodi » 29 dic 2014 14:51

yuzu ha scritto:
vinogodi ha scritto:
arnaldo ha scritto:E'la Borgogna a tutti i costi.....costi quel che costi,Claudio......ricordati che c'e'qualcuno disposto a pagare 100 euro un village di Roumier.....ricordati.... :D :D
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PS: Arnà ... ti vorrei ricordare che lo Chambolle "village" di Roumier, per anni girato da queste parti a 50 Euro, è fra le magnificenze della categoria e ne fa uno sputo... 8)

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...verrà bevuto con ancor maggiore soddisfazione ... 8)
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Re: BORGOGNA

Messaggioda yuzu » 30 dic 2014 17:20

vinogodi ha scritto:
yuzu ha scritto:
vinogodi ha scritto:
arnaldo ha scritto:E'la Borgogna a tutti i costi.....costi quel che costi,Claudio......ricordati che c'e'qualcuno disposto a pagare 100 euro un village di Roumier.....ricordati.... :D :D
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PS: qualcuno anche 350 - 400 per un village di Madame Leroy oppure oltre 100 per un suo Aligoté del Domain D'Auvenay... veramente un mondo di coglioni... 8)
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...verrà bevuto con ancor maggiore soddisfazione ... 8)

io non sono molto soddisfatto.. ormai comprare una bottiglia di Leroy è un'impresa :(
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Re: BORGOGNA

Messaggioda de magistris » 04 feb 2015 11:13

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http://www.tipicamente.it/

Ci si può divertire anche senza alcool. Ma perché correre il rischio? (Roy Hodgson)

Auspico una guida che non metta i vini DRC al vertice. Sarà la migliore. (Edoardo Francvino)
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Messaggioda FiloBianco » 04 feb 2015 12:23

2013 Les Cras esce a EUR 102 qui.
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Re: BORGOGNA

Messaggioda arnaldo » 04 feb 2015 23:41

de magistris ha scritto:da leggere e conservare.

http://accademiadeglialterati.com/2015/ ... e-ritorno/


GRASSIE!!sempre un piacere leggere il Magister!!!!
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Re: BORGOGNA

Messaggioda arnaldo » 13 feb 2015 09:17

Gevrey-Chambertin 2012, i “village” #marioplazio

Grazie all’iniziativa dei produttori dell’aoc Gevrey-Chambertin ho avuto la possibilità di asaggiare e cercare di comprendere gli ultimi due millesimi della appellation. Il 2012 e il 2013 hanno dei profili molto diversi, anche se non mancano le somiglianze. Ma non è questa la sede in cui vorrei parlare delle due vendemmie. Qui voglia soffermarmi sul 2012.
Prima di tutto cerchiamo di capire cosa rappresenta Gevrey-Chambertin. Stiamo parlando di 498 ettari, 26 premier cru e 9 grand cru.
I premier cru occupano la parte alta della collina, ad una altezza compresa tra 280 e 380 metri. I suoli di calcare scuro sono molto sottili.
La parte bassa è invece occupata dai “village”, su suolo di marne ricoperte da ciottoli e sabbie compatte cadute dalla parte alta della collina. Sono questi ciottoli che conferiscono eleganza e finezza, mentre le marne e i fossili del sottosuolo apportano la struttura e la tipica austerità ai vini. Le esposizioni vanno da est a sud-est.
E adesso eccomi ai village di Gevrey. In un altro articolo parlerò dei premier cru e dei grand cru.
Nel 2012 uno dei village più fortunati è stato proprio Gevrey-Chambertin. Le vigne hanno conosciuto un buon finale di stagione, in grado di salvare un raccolto messo a dura prova da una primavera e un inizio estate difficili. Colori molto scuri e concentrazioni che conducono talvolta ad architetture severe. Saranno necessari parecchi anni di bottiglia per ammorbidire le masse tanniche e la concentrazione del liquido.
Vediamo i vari produttori, ricordando che per tutti parliamo di village del millesimo 2012. Mi soffermo su quelli che mi sono piaciuti di più.
Charles Audoin. Spezie, frutta cruda. Leggero e con un peso medio, piacevolmente easy. 2 faccini
Vincent Denis Berthaud, Clos du Château. Meno interessante, si sente molto il legno si intuisce una nota verde. 1- faccino
Réné Bouvier, Les Jeunes Rois. Bella materia, sapido, potente ed equilibrato. 2 faccini
Château de Marsannay. Bel colore, ancora legno setto, ma elegante. 1 faccino e mezzo
Philippe Charlopin, Vieilles Vignes. Tabacco, foglia bagnata, fiori e legno presente ma integrato. Molto fine, tra i migliori. 2+ faccini
Sylvie Esmonin Vieilles Vignes. Naso animale, si intravede un certo potenziale. Bello, teso e sicuramente da attendere. Un altro dei migliori. 2 faccini e mezzo
Jean-Michel Guyon. Interpretazione vecchio stile, ferroso e sanguigno con note verdi. Floreale. Tra i migliori tre. 2+ faccini
Heresztyn Mazzini, Clos du Village. Bel frutto, ben fatto. Forse un pizzico tecnico, si intuisce la fermentazione a freddo. È però molto godibile. 2 faccini
Pierre Labet, Vieilles Vignes. Intrigante ed elegante al naso, con una bocca più austera e rigida. Da valutare nel tempo. 2 faccini
Thierry Mortet, Vigne Belle. Ridotto, difficile da giudicare.
Thierry Mortet. Il “normale” appare più aperto e meglio definito. 2- faccini
Denis Mortet, Vieilles Vignes. finezza ed eleganza, davvero ben fatto. Tra i tre migliori. 2 faccini e mezzo.
Philippe Nadeff, Vieilles Vignes. Equilibrio, bella acidità e legno ben calibrato. 2 faccini e mezzo
Trapet. Grande equilibrio, si sente la mano di un grande vinificatore e il terroir. Fine e spontaneo, senza dubbio e di gran lunga il migliore. 3 faccini
Drouhin-Laroze. Fruttato e quasi troppo bello. 1 faccino e mezzo
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Re: BORGOGNA

Messaggioda arnaldo » 17 feb 2015 12:03

Sempre Plazio da internet gourmet stavolta sui Premier e Grand Cruù

Premier Cru
Thierry Mortet, Clos Prieur. C’è il frutto ma non sembra molto maturo. Potrebbe essere una vinificazione coi raspi e quindi ci sta, ma va risentito. 2 faccini?
J.M. Guillon, La Petite Chapelle. Frutto nitido di lampone, moderno, si fa piacere. 2 faccini
Bruno Clair, Clos du Fonteny. Bel frutto, minerale, fiori. Giovanissimo e molto potenziale. Tra i migliori. 2 faccini e mezzo
Bruno Clair, Clos Saint-Jacques. Si sente l’élévage, ma sotto palpita una bella materia. Minerale e floreale, poi erbe e spezie. Giovanissimo. Sul podio. 3 faccini
Denis Berthaud, Clos Saint-Jacques. Fine, pulito e agrumato. Peccato che il legno asciughi il finale. Si farà con il tempo? 2- faccini
Maume, Champeaux. Molto fine e delicato, quasi etereo. 2+ faccini
Denis Mortet, Champeaux. Si sente il legno, ma ha materia per sostenerlo. Moderno e potente. 2 faccini e mezzo
Fédéric Magnien, Lavaut S.Jacques. Cuoio e tabacco, fiori. Fine. Eccellente. Sul podio. 3- faccini
Maume, Lavaux S. Jacques. Si sente di più il legno che nel finale asciuga. Ha però materia e potrebbe anche risultare una gran bella bottiglia. 2 faccini e mezzo
Denis Mortet, Lavaux S. Jacques. Anche qui si percepisce il legno, evidente ricerca della potenza, non è il mio stile ma piacerà a molti. 2 faccini e mezzo
Pierre Naigeon, Lavaux S. Jacques Vieilles Vignes. Rosa, lampone, bellissimo insieme di naso e palato dove il vino sfodera tutta la sua classe. Il migliore della categoria. 3 faccini
Grand Cru
Non è banale ricordare che la rarità e il costo non garantiscono in nessun caso un vino migliore. Anzi, molti vini “base” riescono a catturare l’emozione più di tanti Grand Cru. Vale la pena quindi formarsi una propria opinione e cercare di ragionare in modo indipendente, senza guardare in faccia i blasoni e i prezzi delle bottiglie. A buon intenditore…
Réné Bouvier, Charmes-Chambertin. Fiori, spezie, lungo e fine. Meraviglioso. Uno dei migliori di tutta la degustazione e un vero grand cru. 3+ faccini
Michel Magnien, Charmes-Chambertin. Floreale, naso da vendemmia a grappoli interi. Per questo è ancora tannico e ha bisogno di tempo. Splendido. Sul podio. 3 faccini
Frédéric Magnien, Charmes-Chambertin. Fine, vegetale, dimensione raccolta e sottile, speziato e molto lungo. Altro vino magnifico al top. 3 faccini
Pierre Nageon, Charmes-Chambertin Vieilles Vignes. Stile moderno, profumato. Bella freschezza. Accessibile con complessità. 2+ faccini
Perrot-Minot, Charmes-Chambertin. Sapido, floreale, fine e lungo. Buono. 2 faccini e mezzo
Perrot-Minot, Mazoyères-Chambertin. Bella finezza di bocca, sembra ottenuto da grappoli interi, solo il finale è un pelo pesante. 2 + faccini
Château de Marsannay, Ruchottes-Chambertin. Alcol, pepe e tannini decisi. In forma, bel vino. 2 faccini e mezzo
Chantal Rémy, Latricières-Chambertin. Affinamento in legno ben condotto, massiccio, virile, lungo. 2 faccini e mezzo
Trapet, Latricières-Chambertin. Altro capolavoro, fine, elegante e lungo, da attendere però. 3 faccini
Maume, Mazis-Chambertin. Fiori, buccia d’arancio, evoluzione ancora molto indietro, potenziale. 2 faccini e mezzo
Tortochot, Mazis-Chambertin. Ridotto, sapido, lungo ed etereo, buon potenziale. Tra i migliori. 3- faccini
Pierre Damoy, Chambertin Clos de Bèze. Molta materia, sapido e legno da assorbire. 2 faccini
Pierre Gelin, Chambertin Clos de Bèze. Bella materia, peccato per il legno. 2– faccini
Cecile Tremblay, Chapelle-Chambertin. Naso fantastico, vinificazione a grappoli interi, lungo e fine ma serviranno molti anni per trovarlo al meglio. Pazienza. 3 faccini
Trapet, Chambertin. Un piccolo passo indietro, legno troppo pesante anche se l’insieme è molto giovane e potenzialmente potrebbe ritrovarsi. Da sentire tra dieci anni. 2 faccini e mezzo
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