gremul ha scritto:marcolandia ha scritto:Essendoci dietro una ragione di biznes la cosa è capibile. Quante volte ho detto su di un vino assaggiato insieme "mi fa veramente cagare ma per il ristorante potrebbe andare bene" e lo stesso pure lei. Certo poi la difficoltà sta nel venderlo con convinzione (io non ce la farei) ma qui subentra la professionalità. Poi se quel vino per me fa cagare, fa cagare e non gli posso dare 87 punti perchè è fatto bene e senza sbavature. Dico "mi fa cagare, è fatto bene e senza sbavature e gli do 80 punti".
beh però ci sono anche vini che non rientrano nei propri gusti ma che non fanno cagare
ad esempio io i Sauternes non riesco proprio più a berli, a deglutirli fisicamente, gli darei 60 punti per i miei gusti ma non me la sento assolutamente di affermare che tutti i Sauternes facciano cagare, sarebbe un'assurdità
Sarebbe un'assurdità solo se tu volessi estendere la validità del tuo giudizio anche per terze persone.
E' sempre questo il punto.
A te i Barolo non piacciono, non ne bevi più perché li ritieni pesanti, duri, inutili. Sai che io ho un'idea un po' diversa, no? Ti ho mai contestato minimamente questa tua opinione? Di più: ho mai manifestato ironia o insofferenza in qualsiasi modo? Si è cioè mai percepito che io pensassi: "ma gaurda Greg, non gli piace il Barolo, di vino non ci capisce proprio un cazzo"? No, eppure di discussioni accese ce ne sono state, specie in passato!
Lo stesso si può dire, pari pari, anche per l'oste, ad un livello di feeling molto migliore con il Nebbiolo del tuo, laddove lui preferisce il Sangiovese.
Perché succede che non si legge fra le righe che io penso "ma che incompetenti"? Per il semplice fatto CHE IO NON LO PENSO. Percepisco le caratteristiche OGGETTIVE del Nebbiolo, capisco che proprio per la loro peculiarità altri potrebbero gradirle in maniera diversa da me, e mi faccio UNA RAGIONE della difformità di opinioni.
Questo è un buon esempio pratico, una dimostrazione concreta del fatto che non è affatto necessario che vada come dice de Hades.
Il che ovviamente non vuol dire che non mi capiti MAI di pensare "ma guarda un po', questo non ci capisce veramente un cazzo". Ma quando capita è per quello che traspare della comprensione del vino, e non per il fatto che tizio giunga attraverso il suo personale processo di valutazione ad avere preferenze diverse dalle mie. Il che fa tutta la differenza del mondo.
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”