CRONACHE D'OSTERIA

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pippuz
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.47 - Il primo brasato stagionale

Messaggioda pippuz » 12 ott 2009 12:37

l'oste ha scritto:
Ketto ha scritto:hai ragione.. gambero e burro è un'accoppiata che bisogna davvero saper interpretare.
ma aggiungerei io che anche la stopposità del gamberone (di cui tu parli) è da interpretare
chissà cosa ne direbbe il buon gualtiero

Direbbe quello che anche i bambini intelligenti sanno, ovvero che con burro, olio o acqua i gamberoni e tutti i crostacei, vanno cotti poco altrimenti diventano stopposi.

Se diventano stopposi ... il loro abbinamento principe:

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over the mountain watching the watcher
breaking the darkness waking the grapevine
one inch of love is one inch of shadow
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.47 - Il primo brasato stagionale

Messaggioda Baroloonline » 12 ott 2009 12:37

parlami del Martinenga, visto che sono uno dei pochi che non lo sottovaluta sl forum.
Ho appena preso un magnum di Gaiun 89, non vedo l'ora di trovare l'occasione e tanti amici...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.47 - Il primo brasato stagionale

Messaggioda Il Comandante » 12 ott 2009 12:40

Deruj ha scritto:il pesce di acqua dolce, vorrai dire.
per quello di mare, a parte le preparazioni alla mugnaia - o simili - olio, olio, olio e ancora olio.
compresi ricciola e gamberi, se preparati così come il mare li ha dati.


Anche per spadellare delle noci di capasanta?
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.47 - Il primo brasato stagionale

Messaggioda l'oste » 12 ott 2009 12:43

Baroloonline ha scritto:parlami di Matinenga, visto che sono uno dei pochi che non lo sottovaluta sl forum.
Ho appena preso un magnum di Gaiun 89, non vedo l'ora di trovare l'occasione e tanti amici...

Bottiglia in grande forma, sembra un vino di dieci anni al massimo, il colore rosso granata, luminoso sorprendente. Si offre subito ricco, con sentori di terra, nobili radici, un frutto evoluto ma ancora schioccante e un roseto in fiore. Sottofrutto poi esce una spolverata di cacao. Al palato i tannini hanno ancora freschezza pur ammorbiditi e resi carezzevoli dal tempo. Persistenza lunga e pulitissima. Da quanto letto, Martinenga è no dei più grandi cru/monopole del barbaresco e, dal ricordo di una visita, il marchese è un personaggio incredibilmente eccentrico e coinvolgente.
L'occasione si trova Francesco, quando hai gli amici sei già a buon punto...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.47 - Il primo brasato stagionale

Messaggioda Baroloonline » 12 ott 2009 13:01

l'oste ha scritto:
Baroloonline ha scritto:parlami di Matinenga, visto che sono uno dei pochi che non lo sottovaluta sl forum.
Ho appena preso un magnum di Gaiun 89, non vedo l'ora di trovare l'occasione e tanti amici...

Bottiglia in grande forma, sembra un vino di dieci anni al massimo, il colore rosso granata, luminoso sorprendente. Si offre subito ricco, con sentori di terra, nobili radici, un frutto evoluto ma ancora schioccante e un roseto in fiore. Sottofrutto poi esce una spolverata di cacao. Al palato i tannini hanno ancora freschezza pur ammorbiditi e resi carezzevoli dal tempo. Persistenza lunga e pulitissima. Da quanto letto, Martinenga è no dei più grandi cru/monopole del barbaresco e, dal ricordo di una visita, il marchese è un personaggio incredibilmente eccentrico e coinvolgente.
L'occasione si trova Francesco, quando hai gli amici sei già a buon punto...

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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.47 - Il primo brasato stagionale

Messaggioda Deruj » 12 ott 2009 13:04

Il Comandante ha scritto:
Deruj ha scritto:il pesce di acqua dolce, vorrai dire.
per quello di mare, a parte le preparazioni alla mugnaia - o simili - olio, olio, olio e ancora olio.
compresi ricciola e gamberi, se preparati così come il mare li ha dati.


Anche per spadellare delle noci di capasanta?

almeno tu non fare il pulcioso!

prendendo a prestito parole del guardino: io col pesce amo i piatti "primari".

la tradizione e le cotture, non sono aspetti solo razionali del mio gusto, sono una dichiarazione d'amore.
Jadis, si je me souviens bien, ma vie était un festin où s’ouvraient tous les cœurs, où tous les vins coulaient.Un soir, j’ai assis la Beauté sur mes genoux. — Et je l’ai trouvée amère. — Et je l’ai injuriée...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.47 - Il primo brasato stagionale

Messaggioda gremul » 12 ott 2009 14:08

Grazie a voi per la bella serata e grazie e saluti anche da parte della mia signora, mi dice che replicherà la raviolata (dim sum per l'esattezza) molto volentieri quando vogliamo, anche con ripieni diversi on demand!

Riguardo i vini il giorno dopo mi sono scolato fino all'ultima goccia dello Chablis, che buono, che bel burro frsesco, ananas, agrumi, calcare, lo Chablis è ormai definitivamente il mio vino bianco del cuore!

Piacevole e molto riconoscibile il Pigato che ho trovato più fresco e gradevole, più nelle mie corde, rispetto allo Spigau.

Splendido il Gevrey di Fourrier cosiccome l'Asili 96, entrambi sulla stessa lunghezza d'onda di bevibilità, eleganza, solarità e freschezza!

Buono ma più cupo il Liste Borgogno; perfettamente integro con ricordi splendidi di sottobosco il Martinenga, una mezza delusione il Givry che non va più in la di una normale piacevolezza, in bocca gli manca molto grip.

Riguardo gli Champagne ancora indietro il Clos des Goisses 99 che però sconta l'annata minore anche se la mineralità viene fuori bene alla distanza, buon aperitivo il Lallier Ay Grand Cru Zero Dosage, nitido e fine, piacevole finale il Brut di Mauriche Philippart con una nota netta di torta di mele e un filo di dolcezza in bocca, da fine pasto va bene.

Grazie ancora a tutti!!
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.47 - Il primo brasato stagionale

Messaggioda l'oste » 12 ott 2009 14:32

gremul ha scritto:Grazie a voi per la bella serata e grazie e saluti anche da parte della mia signora, mi dice che replicherà la raviolata (dim sum per l'esattezza) molto volentieri quando vogliamo, anche con ripieni diversi on demand!

I ravioli preparati da tua moglie, sono la prova empirica che al di fuori del 90% dei ristoranti, la cucina cinese fatta in casa può essere memorabile. E poi come divevamo con Tien, dire "cucina cinese" è generalizzante e banale come dire vini rossi.

gremul ha scritto:Riguardo i vini il giorno dopo mi sono scolato fino all'ultima goccia dello Chablis, che buono, che bel burro frsesco, ananas, agrumi, calcare, lo Chablis è ormai definitivamente il mio vino bianco del cuore!

Dati i descrittori infatti si abbinava benissimo all'insalata di gamberi e ananas.
Anch'io dopo un po' di belle bottiglie estive ho scelto Chablis come terroir bianco eletto. Nonostante le seduzioni meravigliose che fanno più a sud, al momento sono più orientato verso il rigore e la droiture palatal-minerale di questi bianchi.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.47 - Il primo brasato stagionale

Messaggioda Baroloonline » 12 ott 2009 14:35

l'oste ha scritto:
gremul ha scritto:Riguardo i vini il giorno dopo mi sono scolato fino all'ultima goccia dello Chablis, che buono, che bel burro frsesco, ananas, agrumi, calcare, lo Chablis è ormai definitivamente il mio vino bianco del cuore!

Anch'io dopo un po' di belle bottiglie estive ho scelto Chablis come terroir bianco eletto. Nonostante le seduzioni meravigliose che fanno più a sud, al momento sono più orientato verso il rigore e la droiture palatal-minerale di questi bianchi.


Ala fine del percorso di formazione edo-enologico si arriva tutti ad avere gli stessi gusti. Sara' un caso?
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.47 - Il primo brasato stagionale

Messaggioda l'oste » 12 ott 2009 14:43

Baroloonline ha scritto:
l'oste ha scritto:
gremul ha scritto:Riguardo i vini il giorno dopo mi sono scolato fino all'ultima goccia dello Chablis, che buono, che bel burro frsesco, ananas, agrumi, calcare, lo Chablis è ormai definitivamente il mio vino bianco del cuore!

Anch'io dopo un po' di belle bottiglie estive ho scelto Chablis come terroir bianco eletto. Nonostante le seduzioni meravigliose che fanno più a sud, al momento sono più orientato verso il rigore e la droiture palatal-minerale di questi bianchi.


Alla fine del percorso di formazione edo-enologico si arriva tutti ad avere gli stessi gusti. Sara' un caso?

Curioso ed interessante davvero.
Però personalmente, credo che al mio percorso di formazione sui bianchi manchino ancora molte tappe, dalla Loira all'Austria via Germania; soprattutto con annate meno giovani di quelle provate. Sotto sotto covo il dubbio che, esplorando ben guidato da amici esperti, il riesling possa piacermi forse pure di più dello chardonnay.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.47 - Il primo brasato stagionale

Messaggioda gremul » 12 ott 2009 14:44

Baroloonline ha scritto:
l'oste ha scritto:
gremul ha scritto:Riguardo i vini il giorno dopo mi sono scolato fino all'ultima goccia dello Chablis, che buono, che bel burro frsesco, ananas, agrumi, calcare, lo Chablis è ormai definitivamente il mio vino bianco del cuore!

Anch'io dopo un po' di belle bottiglie estive ho scelto Chablis come terroir bianco eletto. Nonostante le seduzioni meravigliose che fanno più a sud, al momento sono più orientato verso il rigore e la droiture palatal-minerale di questi bianchi.


Ala fine del percorso di formazione edo-enologico si arriva tutti ad avere gli stessi gusti. Sara' un caso?


Alla fine verrete tutti a bere Champagne!! :D

Comunque a parte le battute troppo spesso in Cote d'Or, parlando di bianchi, trovo un po' troppa "pesantezza", intendiamoci sono bianchi straordinari, ci mancherebbe altro, ma in bocca faccio un po' fatica.

Con gli Chablis invece non mi accordo che la bottiglia è finita!
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.47 - Il primo brasato stagionale

Messaggioda Baroloonline » 12 ott 2009 14:45

Ketto ha scritto:
Baroloonline ha scritto:
l'oste ha scritto:
gremul ha scritto:Riguardo i vini il giorno dopo mi sono scolato fino all'ultima goccia dello Chablis, che buono, che bel burro frsesco, ananas, agrumi, calcare, lo Chablis è ormai definitivamente il mio vino bianco del cuore!

Anch'io dopo un po' di belle bottiglie estive ho scelto Chablis come terroir bianco eletto. Nonostante le seduzioni meravigliose che fanno più a sud, al momento sono più orientato verso il rigore e la droiture palatal-minerale di questi bianchi.


Ala fine del percorso di formazione edo-enologico si arriva tutti ad avere gli stessi gusti. Sara' un caso?

nooo francesco.. sei anche tu al capolinea??


penso di si'. Oramai sono bianchista convinto, con una propensione sconfinata per lo chardonnay d'oltralpe. Piu' a nord vado, piu' sono contento. Sono un leghista del vino... :D
Magari trovassi un'altra regione vitivinicola che mi piace come la borgogna bianca, sto cercando, voglio approfondire bene bordeaux, ma non ritengo di riuscire ad ottenere il piacere puro che mi da' un grande chardonnay.
Mi sto estremizzando, di qua i nebbioli, di la' lo chardonnay.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.47 - Il primo brasato stagionale

Messaggioda Baroloonline » 12 ott 2009 14:47

l'oste ha scritto:
Baroloonline ha scritto:
l'oste ha scritto:
gremul ha scritto:Riguardo i vini il giorno dopo mi sono scolato fino all'ultima goccia dello Chablis, che buono, che bel burro frsesco, ananas, agrumi, calcare, lo Chablis è ormai definitivamente il mio vino bianco del cuore!

Anch'io dopo un po' di belle bottiglie estive ho scelto Chablis come terroir bianco eletto. Nonostante le seduzioni meravigliose che fanno più a sud, al momento sono più orientato verso il rigore e la droiture palatal-minerale di questi bianchi.


Alla fine del percorso di formazione edo-enologico si arriva tutti ad avere gli stessi gusti. Sara' un caso?

Curioso ed interessante davvero.
Però personalmente, credo che al mio percorso di formazione sui bianchi manchino ancora molte tappe, dalla Loira all'Austria via Germania; soprattutto con annate meno giovani di quelle provate. Sotto sotto covo il dubbio che, esplorando ben guidato da amici esperti, il riesling possa piacermi forse pure di più dello chardonnay.


ho cercato in mosella, ho trovato grandissimi vini, ma non ho mai trovato il vino che mi ha fatto sobbalzare.
Mi manca sempre un po' di complessità, il grande riesling è magnifico, ma non mi scalda il cuore come dovrebbe.
Forse non ho cercato abbastanza a fondo...
Una cosa è certa, via via sto abbandonando la strada delle bollicine...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.47 - Il primo brasato stagionale

Messaggioda gremul » 12 ott 2009 14:49

l'oste ha scritto:Però personalmente, credo che al mio percorso di formazione sui bianchi manchino ancora molte tappe, dalla Loira all'Austria via Germania; soprattutto con annate meno giovani di quelle provate. Sotto sotto covo il dubbio che, esplorando ben guidato da amici esperti, il riesling possa piacermi forse pure di più dello chardonnay.


Io il riesling l'ho esplorato abbastanza a lungo, alla fine sono approdato, per i miei gusti, in Austria, Wachau in primis, però lo Chablis lo metto davanti (ripeto, per i miei gusti). Riguardo la Loira grandi vini indubbiamente anche se li metto un po' dietro, m'è un po' passato il trip (fermo restando che gente come i Cotat e Vatan rimangono hors categorie!)
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.47 - Il primo brasato stagionale

Messaggioda gremul » 12 ott 2009 14:52

Baroloonline ha scritto:Mi manca sempre un po' di complessità, il grande riesling è magnifico, ma non mi scalda il cuore come dovrebbe.
Forse non ho cercato abbastanza a fondo...


ti consiglio vivamente di approfondire il discorso Wachau, scovando magari qualche vecchia annata (e i Gruner Veltliner naturalmente oltre e prima dei riesling)

e ti consiglio, se ti capita, un giretto da quelle parti, luoghi straordinari davvero
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.47 - Il primo brasato stagionale

Messaggioda Baroloonline » 12 ott 2009 14:53

Ketto ha scritto:
Baroloonline ha scritto:penso di si'. Oramai sono bianchista convinto, con una propensione sconfinata per lo chardonnay d'oltralpe. Piu' a nord vado, piu' sono contento. Sono un leghista del vino... :D
Magari trovassi un'altra regione vitivinicola che mi piace come la borgogna bianca, sto cercando, voglio approfondire bene bordeaux, ma non ritengo di riuscire ad ottenere il piacere puro che mi da' un grande chardonnay.
Mi sto estremizzando, di qua i nebbioli, di la' lo chardonnay.

non so.. io tra chablis e quelle zone ammiccanti più a sud.. sono ancora più a sud..
comunque se vuoi fare un passo avanti nel tuo percorso.. ti consiglio di provare gli chardonnay dello jura.. anche non in purezza.. è un'area di cui si parla sempre pochissimo (e, dunque, penso si beva pochissimo). ma con gli amici abbiamo appena fatto un gruppo di acquisto.. e le emozioni in quella zona non mancano..


d'accordissimo, le grandi soddisfazioni ci sono in diversi posti in francia per quanto riguarda il bianco.
Lo jura, a parte lo stile ossidativo nei vini giovani, garantisce prodotti fantastici e prezzi ancora avvicinabili per la beva quotidiana.

Prima parlavo piu' del vino memorabile, quello di cui risentirai per sempre il sapore in bocca quando lo ricordi.
Quello che manda fuori scala tutti gli altri, il vino che userai come parametro di valutazione per tutta la vita.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.47 - Il primo brasato stagionale

Messaggioda Baroloonline » 12 ott 2009 14:55

gremul ha scritto:
Baroloonline ha scritto:Mi manca sempre un po' di complessità, il grande riesling è magnifico, ma non mi scalda il cuore come dovrebbe.
Forse non ho cercato abbastanza a fondo...


ti consiglio vivamente di approfondire il discorso Wachau, scovando magari qualche vecchia annata (e i Gruner Veltliner naturalmente oltre e prima dei riesling)

e ti consiglio, se ti capita, un giretto da quelle parti, luoghi straordinari davvero


Già fatto un paio di anni fa, bellissimi posti, magnifici i gruner (che sono ben presenti in cantina).
Mi stai facendo voglia di bermi un bel Prager stasera...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.55 -Ritorno nel bosco

Messaggioda l'oste » 12 ott 2009 14:57

A frequentarvi va a finire che scolorisco i gusti.
Scherzi a parte, la caratteristica che mi intriga sempre più dei riesling è la grande ricchezza e freschezza aromatica inserita in una delicata struttura alcolica.
Mi sovviene un'azzardata equazione personale, Chardonnay : Nebbiolo = Riesling : pinot nero.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.55 -Ritorno nel bosco

Messaggioda Baroloonline » 12 ott 2009 15:07

l'oste ha scritto:Chardonnay : Nebbiolo = Riesling : pinot nero.


interessante. Io pero' la complessita' che ho trovato in un grande chardonnay invecchiato non l'ho trovata in nessuno degli altri tre vitigni.
Gli altri cambiano, evolvono, lo Chardonnay migliora. Senza perdere in purezza olfattiva.
Puo' darsi che questa sia una mia cotta adolescenziale, ma sta oramai durando da qualche anno.


OT: peccato che ogni tanto il buon Enricom67 non scriva mai qui. La sua esperienza farebbe bene a questo forum.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.55 -Ritorno nel bosco

Messaggioda Il Comandante » 12 ott 2009 15:11

Io quoto praticamente tutto quello che ha scritto Francesco in questa pagina, a parte naturalmente la seguente frase:

Baroloonline ha scritto:OT: peccato che ogni tanto il buon Enricom67 non scriva mai qui.


che dal punto di vista sintattico mi pare andrebbe un po' rivista... :D :D
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.55 -Ritorno nel bosco

Messaggioda Baroloonline » 12 ott 2009 15:13

Ketto ha scritto:bravo oste, ma io avrei detto Chardonnay : Nebbiolo = Riesling : Grenache.
perchè quest'ultimo è ben più delicato del pinot nero.
anche se quest'ultimo non è molto rappresentato come il pinot nero per numero di produttori che ne fanno di altissimo livello


questo è verissimo, recentemente ho assaggiato diverse grenache che mi hanno fatto sobbalzare.
Troppi pero' di questi vini si sporcano con l'invecchiamento (e per sporcare intendo che viene sempre piu' presente la nota di animale, di sangue che non mi piace per niente).
bisognerebbe vedere come invecchiano i Da Capo di Pegau, grenache in purezza, la mia unica esperienza con il 2000 fu memoprabile, anche se sono passati diversi anni ed io ero piu' giovane nel mio percorso.
Troppi pochi produtori al momento di qualità ed un certo limite climatico della zona. parlando di Chateauneuf ovviamente.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.55 -Ritorno nel bosco

Messaggioda l'oste » 12 ott 2009 15:18

Baroloonline ha scritto:
l'oste ha scritto:Chardonnay : Nebbiolo = Riesling : pinot nero.


interessante. Io pero' la complessita' che ho trovato in un grande chardonnay invecchiato non l'ho trovata in nessuno degli altri tre vitigni.
Gli altri cambiano, evolvono, lo Chardonnay migliora. Senza perdere in purezza olfattiva.
Puo' darsi che questa sia una mia cotta adolescenziale, ma sta oramai durando da qualche anno.

Di sicuro, tra i vini fatti da monovitigno, i quattro citati sono quelli che olfattivamente mi fanno più godere. Il sangiovese, esclusi alcuni interpreti, il piacere me lo offre di più al palato e per altre caratteristiche, come ad esempio la versatilità in abbinamento.
Per la mia esperienza (e gusto) non esiste paragone olfattivo tra pinot noir e grenache, con tutto il rispetto per la seconda.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.55 -Ritorno nel bosco

Messaggioda Il Comandante » 12 ott 2009 15:25

Cuvée Da Capo mai coperta, e Rayas, per quanto sia un vino che continuo ad apprezzare, ultimamente sta perdendo parecchi posti nella mia personalissima classifica di gradimento.
Visto che tra i nostri cannonau non mi pare ci siano dei capolavori, quali sarebbero le grandi grenache in purezza?
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.55 -Ritorno nel bosco

Messaggioda l'oste » 12 ott 2009 15:30

Il Comandante ha scritto:Cuvée Da Capo mai coperta, e Rayas, per quanto sia un vino che continuo ad apprezzare, ultimamente sta perdendo parecchi posti nella mia personalissima classifica di gradimento.
Visto che tra i nostri cannonau non mi pare ci siano dei capolavori, quali sarebbero le grandi grenache in purezza?

Ermita di Palacios, ma non è in purezza.
Si narra spesso della leggendaria grenaccia "veronelliana" dell'entroterra ligure.
Su Rayas abbiamo la stessa idea, come su alcune altre cose...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.55 -Ritorno nel bosco

Messaggioda Baroloonline » 12 ott 2009 15:36

Ketto ha scritto:
Baroloonline ha scritto:
Ketto ha scritto:bravo oste, ma io avrei detto Chardonnay : Nebbiolo = Riesling : Grenache.
perchè quest'ultimo è ben più delicato del pinot nero.
anche se quest'ultimo non è molto rappresentato come il pinot nero per numero di produttori che ne fanno di altissimo livello


questo è verissimo, recentemente ho assaggiato diverse grenache che mi hanno fatto sobbalzare.
Troppi pero' di questi vini si sporcano con l'invecchiamento (e per sporcare intendo che viene sempre piu' presente la nota di animale, di sangue che non mi piace per niente).
bisognerebbe vedere come invecchiano i Da Capo di Pegau, grenache in purezza, la mia unica esperienza con il 2000 fu memoprabile, anche se sono passati diversi anni ed io ero piu' giovane nel mio percorso.
Troppi pochi produtori al momento di qualità ed un certo limite climatico della zona. parlando di Chateauneuf ovviamente.

io uno che può avere un cuveè da capo vecchia lo conosco.. è un signore delle tue parti..
cmq se devo esser sincero.. pur con tutta la simpatia che nutro per il produttore.. non è questa cuveè quella che rappresenta il grenache nel mio immaginario.. forse perchè il saldo di altri vitigni è del 25%
c'è un certo rayas (grenache in purezza) e le cuveè di onneau (90% grenache) che rendono meglio l'idea della setosità

questa sarebbe una bevuta da fare... i migliori grenache di chateauneuf (e non solo)


Da capo è 90% grenache, 10% sirah. la prima annata prodotta è stata il 98, quindi non si va ancora abbastanza indietro.
La vinificazione è la piu' tradizionale che esista a Chateauneuf, senza pero' quelle punte di volatile che ho trovato nelle poche bottiglie di Bonneau bevute (che sarà pure tipico ma non incontra il mio gusto personale del tutto).
Certo rimanendo fuori da questi produttori, oltre Rayas e Cailloux Centenaire non è che rimanga molto.
Bisognerebbe assaggiare qualcosa di Pierre Usseglio con un po' di anni o del Secret de Sabon ante 2000 per capire se anche questi due produttori possono arrivare al livello degli altri. Anche se vedendo le gradazioni alcoliche delle bottiglie piu' giovani che ho difficilemnte potranno essere al livello di purezza.
Comunque Marco anch'io penso che, in questa fase di carenza di produttori, un po' un azzardo considerare la grenache al livello del pinot nero.
Living well is the best revenge

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