The Drunk Ducks' Nest ... spring-summer 2025

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Wineduck
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Re: The Drunk Ducks' Nest ... spring-summer 2025

Messaggioda Wineduck » 07 set 2025 10:00

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Il ritorno sul continente di Roberto-cortomaltese (più recentemente LaFacciazza), uno dei fondatori morali e quantitativi di questo forum, è sempre un evento di grandissimo piacere. Da quando ci siamo conosciuti a Roma (2-3 novembre 2003) nel primo storico meeting dei forumisti organizzato da Cernilli e Bonilli alla Città del Gusto, non abbiamo mai smesso di sentirci, scriverci o vederci ad ogni occasione possibile. Anche ieri abbiamo rinnovato questa decennale consuetudine, insieme ad altri due cari amici, al Ristorante Casa Mazzucchelli (ex Marconi) nella ridente cittadina di Sasso Marconi.
Praticamente "eravamo 4 amici al ...ristorante", invece che al bar, che però non volevano cambiare il mondo e sicuramente destinati a (bere) qualcosa in più!
Ottimi i piatti della chef Aurora Mazzucchelli, in primis le lumache nei bottoni di sfoglia all'olio che da sole valevano il viaggio.
Cosa abbiamo bevuto?
- Dom Perignon 2002 che è attualmente in uno stato di grazia fin dal colore che inizia ad avere riflessi dorati ma che ti stordisce al naso con un effluvio di burro di malga, fiori viola, incenso, agrumi canditi e note iodate. In bocca è un miscela di frutta tropicale, miele, burro salato e arancia candita impreziosita da delle bollicine piccole ma ancora fitte e perfettamente integrate nella struttura del vino sostenuta da una pimpante acidità. Il finale è da record con ritorni di spezie dolci e miele di lavanda.
- Chambertin 2010 Rassignol-Trapet i cugini della più nota famiglia Trapet fanno, come da tradizione, vini più eleganti e sottili anche dai vigneti che poterbbero esprimere più tannicità e altri polifenoli. Non fa eccezione questo piccolo gioiello che è tutto giocato su sentori olfattivi di pietra bagnata, pan pepato e una vago sentore fumè che rendono molto più complessi i classici sentori di ribes e more selvatiche. In bocca la trama tannica è fitta ma di tannini piccolissimi e dolci, tanto da create una sorta di "tessuto" vellutato e rinfrescato, anche questo, da una bellissima acidità. Vino che ha sicuramente ancora degli anni davanti ma che io non tarderei molto a bere se avessi una o più bottiglie in cantina (non sono un amante della Borgogna, tanto meno se troppo terziarizzata).
- Saint Estephe Cos d'Estournel 2003 e 2007: non era stato previsto di creare questa coppia di annate diverse dello stesso vino ma il risultato è stato estremamente didattico oltre che massimamente piacevole. Due annate non lontane ma che non potrebbero essere più diverse: il più giovane sembrava quello con più anni dalla vendemmia e viceversa, con lo 07 che mostra già un'unghia aranciata nel bicchiere mentre lo 03 è decisamente scuro, di un rosso carminio profondo, neppure ancora granata. I nasi si assomigliano di più, entrambi ancora non totalmente espressivi anche se lo 07 si rivela su toni di tabacco biondo e spezie gialle e una nota curiosa di oliva verde mentre lo 03 ha ancora tanta liquirizia fresca, tabacco scuro, incenso bruciato e un bellissimo affumicato di carne alla griglia. In bocca poi le differenze si sono amplificate: in entrambi le note olfattive si ritrovavano anche sul palato ma mentre lo 03 aveva dei tannini magistrali, fittissimi e ancora cazzuti benchè decisamente dolci, e una persistenza da record, lo 07 era pù diluito e leggermente tropicale, benchè fresco ed equilibrato senza cedimenti a centro bocca e senza amarezze di sorta. Pur riconoscendo la grande piacevolezza e facilità di beva della 07, il mio gradimento è andato decisamente alla 03 che ho trovato essere un'annata magnifica, senza concentrazioni eccessive, senza sbuffi alcolici e senza sensazioni di frutta cotta (entrambi avavano 13,5 gradi). Anzi l'ho trovato decisamente più verticale, austero e "sassoso" del fratello più giovane. Un vino che non fa altro che confermare il grandissimo rapporto Q/P dei vini di Bordeaux che adesso saranno anche "fuori moda" fra i giovani bevitori (che tendono troppo frettolosamente a bollarli come "noiosi") ma che in realtà racchiudono tutte le qualità che devono avere i grandi vini. Sono vini che vengono considerati alla stregua di capolavori di "giornali tipo Lando che ritornano alla luce dopo un'era di arbitrario oscuramento": presto, grazie a Supergiovane, saranno riscoperti dai veri giovani e non soltanto dai matusa come noi! :wink:
"Woke up this morning with a wine glass in my hand - Whose wine? What wine? - Where the hell did I dine? - Must have been a dream - I don't believe where I've been - Come on, let's do it again"
Peter Frampton

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