Caspita! Esistono vini così??????????????????

gianni femminella ha scritto:Montrachet 1983 Ramonet: che dire, imbarazzante....... Si, forse si, ho ancora un piccolo dubbio, ma questo è il primo 100/100 della mia vita e sapevo che sarebbe arrivato da un Borgogna bianco. Ora potrei smettere di bere vino.
Caspita! Esistono vini così??????????????????
Baroloonline ha scritto:Al Castello di Magliano Alfieri, ristorante alla corte degli Alfieri, sabato 14 Maggio a pranzo retrospettiva Borgogna 2004:
Carillon Puligny Montrachet 1er cru Perrieres 2004
Sauzet Puligny Montrachet 1er cru Champ Canet 2004
Meursault village 2004 Dugat Py
Raveneau Chablis Clos grand cru 2004
Dauvissat Chablis Clos grand cru 2004
Fevre Chablis Clos grand cru 2004
Leflaive Chevalier Montrachet grand cru 2004
Niellon Chevalier Montrachet grand cru 2004
Boillot Chevalier Montrachet grand cru 2004
Auvenay Chevalier Montrachet grand cru 2004
Ramonet Chevalier Montrachet grand cru 2004
Pierre Yves Colin Montrachet grand cru 2004
tante, tantissime conferme....
gianni femminella ha scritto:Ora potrei smettere di bere vino.
Pigigres ha scritto:gianni femminella ha scritto:Ora potrei smettere di bere vino.
Come ora potrei smettere di bere vino?![]()
Se questo è l'effetto che fa un Montrachet 83 di Ramonet allora me ne guarderò bene dal berlo...
Baroloonline ha scritto:continuiamo...
Chateau Lafite 1990: grande Lafite, un po' sottovalutato forse dalla critica americana, ma scintillante di frutto e mineralità. Beva travolgente, migliora via via a contatto con l'aria. 94/100. Se la gioca per il miglior vino della giornata, anni luce dai vinoni concentrati usciti questi ultimi anni dal Medoc. Questo è un premier cru di Bordeaux.
Montrachet 1983 Ramonet: che dire, imbarazzante...miglior bianco delle mia vita, forse il mio miglior vino. E'un'emozione..., no, è un privilegio poter bere una bottiglia cosi', dopo 23 anni di cantina a Cuneo, comprata (penso a due lire) da chi, unico su questo forum 23 anni fa comprendeva le potenzialità di questi vini. grazie e ancora grazie a Renzo, nonostante io ci abbia impiegato gli ultimi due anni telefonandoti praticamente tutte le settimane a convincerti a stappare questa tuo ultimo 83. Tornando al vino, non credevo fosse possibile coniugare la perfezione olfattiva del Bienvenue bevuto qualche bicchiere prima ad una bocca tesa, grassa e acida, minerale e piena. Lunghissimo, interminabile, impossibile resettare il naso dopo che era stato saturato dei fiori, dalla frutta, dalla pietra, dalla menta. Si, forse si, ho ancora un piccolo dubbio, ma questo è il primo 100/100 della mia vita e sapevo che sarebbe arrivato da un Borgogna bianco. Ora potrei smettere di bere vino. Ma no..., c'è ancora il Montrachet del Domaine Leflaive 92 da stappare, e con due /tre anni lo convinco. La Borgogna
Chambertin Clos de Beze 1983 Rousseau: paga sicuramente la versatura contemporanea in batteria con Ramonet, da solo avrebbe vinto a mani basse la maggior parte delle serate. E' piu' pulito, piiu' giovane, piu' vivo di Trapet, in bocca snello, acido , abbastanza lungo. Manca della matière delle grandi annate di Rousseau, ma che vino di Gevrey è, quasi didattico con il suo lampone, il suo sottobosco, la sua liquirizia. Un campioncino. 94/100
Clos de la Roche 2001 Leroy: qui siamo tra i grand cru e si sente: naso alla Leroy, intenso e incenso. Fruttini, beva travolgente. Molto ma molto simile al Richebourg 2001 bevuto a Ottobre. Troppo simile? Forse. La nota verde finale, ben integrata nel quadro olfattivo ricorda che l'annata è fredda. Non penso possa crescere piu' di questo, non sempre riusciamo a bere i 2001 di Leroy, Renzo non li sgancia, queste bottiglie le devo portare io. Miglior rosso della giornata, non è una novità, anche 95/100. Grande vino della Leroy, ma l'emozione dei due Ramonet è oggi molto piu' viva.
alexer3b ha scritto:Pigigres ha scritto:gianni femminella ha scritto:Ora potrei smettere di bere vino.
Come ora potrei smettere di bere vino?![]()
Se questo è l'effetto che fa un Montrachet 83 di Ramonet allora me ne guarderò bene dal berlo...
In realtà l'ha scritto Francesco in prima pagina , non gianni femminellaBaroloonline ha scritto:Montrachet 1983 Ramonet: che dire, imbarazzante...miglior bianco delle mia vita, forse il mio miglior vino. E'un'emozione..., no, è un privilegio poter bere una bottiglia cosi', dopo 23 anni di cantina a Cuneo, comprata (penso a due lire) da chi, unico su questo forum 23 anni fa comprendeva le potenzialità di questi vini. grazie e ancora grazie a Renzo, nonostante io ci abbia impiegato gli ultimi due anni telefonandoti praticamente tutte le settimane a convincerti a stappare questa tuo ultimo 83. Tornando al vino, non credevo fosse possibile coniugare la perfezione olfattiva del Bienvenue bevuto qualche bicchiere prima ad una bocca tesa, grassa e acida, minerale e piena. Lunghissimo, interminabile, impossibile resettare il naso dopo che era stato saturato dei fiori, dalla frutta, dalla pietra, dalla menta. Si, forse si, ho ancora un piccolo dubbio, ma questo è il primo 100/100 della mia vita e sapevo che sarebbe arrivato da un Borgogna bianco. Ora potrei smettere di bere vino. Ma no..., c'è ancora il Montrachet del Domaine Leflaive 92 da stappare, e con due /tre anni lo convinco. La Borgogna
Pigigres ha scritto:alexer3b ha scritto:Pigigres ha scritto:gianni femminella ha scritto:Ora potrei smettere di bere vino.
Come ora potrei smettere di bere vino?![]()
Se questo è l'effetto che fa un Montrachet 83 di Ramonet allora me ne guarderò bene dal berlo...
In realtà l'ha scritto Francesco in prima pagina , non gianni femminellaBaroloonline ha scritto:Montrachet 1983 Ramonet: che dire, imbarazzante...miglior bianco delle mia vita, forse il mio miglior vino. E'un'emozione..., no, è un privilegio poter bere una bottiglia cosi', dopo 23 anni di cantina a Cuneo, comprata (penso a due lire) da chi, unico su questo forum 23 anni fa comprendeva le potenzialità di questi vini. grazie e ancora grazie a Renzo, nonostante io ci abbia impiegato gli ultimi due anni telefonandoti praticamente tutte le settimane a convincerti a stappare questa tuo ultimo 83. Tornando al vino, non credevo fosse possibile coniugare la perfezione olfattiva del Bienvenue bevuto qualche bicchiere prima ad una bocca tesa, grassa e acida, minerale e piena. Lunghissimo, interminabile, impossibile resettare il naso dopo che era stato saturato dei fiori, dalla frutta, dalla pietra, dalla menta. Si, forse si, ho ancora un piccolo dubbio, ma questo è il primo 100/100 della mia vita e sapevo che sarebbe arrivato da un Borgogna bianco. Ora potrei smettere di bere vino. Ma no..., c'è ancora il Montrachet del Domaine Leflaive 92 da stappare, e con due /tre anni lo convinco. La Borgogna
Cazzo Alex c'hai ragione!![]()
Ma gianni femminella ha copiato pari pari le note di Baroloonline?![]()
Oppure è un clone di Baroloonline
O forse non sa quotare...
Pigigres ha scritto:O forse non sa quotare...
Baroloonline ha scritto:....
Che magnifica serata.
Baroloonline ha scritto:Stasera la mia vita ha incrociato un grande vino.
Reduce da 12 ore di lavoro in ufficio, condite di grane a non finire, torno a casa e mi trovo mia moglie distrutta sul divano, mia figlia (8 mesi) che piange ininterrottamente senza motivo comprensibile da 4 ore, mio figlio (4 anni) messo a rimbecillirsi per necessità davanti all'ennesimo cartone animato per deficienti.
Nell'altra stanza un mare di piatti sporchi nel lavandino, niente sulla tavola se non il solito caos di buste, di posta, di giacche buttate sul tavolo della cucina, di cibo neanche l'ombra; il cane affamato, il cellulare che squilla senza sosta...devo essere abbastanza uomo...devo riuscire a sopravvivere all'ennesima serata in cui ti domandi perche' hai deciso di avere figli, in cui ti chiedi come la tua vita sentimentale con tua moglie possa sopravvivere. Devo essere uomo, ma ho bisogno di qualcosa per tirarmi su di morale.
Allora scendo sotto in cantina, diretto verso lo scaffale dei top gun: dove non conduce la serenità familiare puo' condurre il Latour. Poi mi viene lo scrupolo economico, sono 3 mesi che nessuno dei miei debitori vuole pagarmi, e allora, di istinto e a malincuore, mi rivolgo verso lo scaffale di vini che comunque non riuscirei mai a vendere. Ecco tra i tanti, tantissimi, mi salta all'occhio questa bottiglia, dall'etichetta anonima, che tanto mi aveva colpito a Marzo ai Grandes Jourstra una miriade di assaggi e una miriade di caos. Un vino che all'epoca mi aveva scosso, facendomi spendere 70 euro per una bottiglia da riassaggiare con calma, a casa, senza la bolgia, senza i giapponesi che spintonavano con il bicchiere in mano e le gote rosse.
Ora con "calma" lo riassaggio, e tutto cambia, tutto si rasserena. Mia figlia non urla piu', o perlomeno non mi fora i timpani come prima, mia moglia la sento meno acida, capita pure che mio figlio, tra un disastro e l'altro, riesca a farmi uscire un sorriso.
Ma è nel bicchiere che stasera trovo cio' che mi lega alla passione per questo mondo, che sempre piu' raramente ti coglie con il passare del tempo, dopo i fittizzi 100 punti, o dopo i 1000 euro a bottiglia stappati. Quella sensazione di piacere, di distacco, piacevolmente insensibile, che ti conduce la dolcezza del naso: essenza di lamponi e di menta selvatica, femminilità, ma la femminilità senza trucco, pulita, fresca, mai provocante e mai eccessiva. Non stacco la punta del naso dall'orlo del bicchiere, trovo densità, il ricordo del sole di montagna in Agosto, radiante e sereno. In bocca è potenza e leggerezza, infinita lunghezza. Spolvera qualche angolo di cervello non piu' frequentato da tempo, e ti conferma che quando il pinot nero, quando Chambolle, decide di concedersi a te, allora la tua passione ne rimarrà sempre segnata, indelebilmente.
Che magnifica serata.
Südtiroler Spitzbua ha scritto:Chissá che si sarà pensata tua moglie, sfinita sul divano, i figli che rompono i coglioni da ore, il marito che arriva a casa dal lavoro che fa? si scola una bottiglia di vino a stomaco vuoto e si mette pure a fotografarla...
Südtiroler Spitzbua ha scritto:Chissá che si sarà pensata tua moglie, sfinita sul divano, i figli che rompono i coglioni da ore, il marito che arriva a casa dal lavoro che fa? si scola una bottiglia di vino a stomaco vuoto e si mette pure a fotografarla...
Baroloonline ha scritto:Südtiroler Spitzbua ha scritto:Chissá che si sarà pensata tua moglie, sfinita sul divano, i figli che rompono i coglioni da ore, il marito che arriva a casa dal lavoro che fa? si scola una bottiglia di vino a stomaco vuoto e si mette pure a fotografarla...
Baroloonline ha scritto:
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fino a qualche mese fa non l'avrei mai considerato possibile, da questa cantina, visto gli assaggi pre 2007, invece è vero, invece ora è tutto diverso qui....c'est du grand grand vin
Aramis ha scritto:Viva i bravi négociants e che Dio ce li conservi!
Baroloonline ha scritto:Max, la mia frase è interpretabile in effetti.
Non intendo dire che i vini di Faiveley ante 2006 fossero pessimi, non lo erano, ma erano i classici vini mai pronti: troppa estrazione, troppo tannino (per un pinot nero), vini spesso crudi all'inizio. Vini da lunghissimo invecchiamento, quindi poco godibili per gran parte della loro vita. E' chiaro che erano vini che uscivano con il tempo, mi parlano di grandi 93 ora, ma probabilmente la vinificazione era troppo "buia" per un pinot nero. Probabilmente se ne sono accorti e con l'annata 2007 hanno cambiato radicalmente tutto, lo stile è opposto a prima, vini radiosi, frutti sempre molto chiari, fin pochi tannini, rotondità e mano piu' leggera che quindi legge meglio il terroir. Ora sono prodotti che secondo me vale la pena comprare per mettersi in cantina, i 2008 sono straordinari, con i due Chambolle premier (Fuees e Combe d'Orveaux che io ho assaggiato) e mi dicono ci sia anche un grandissimo Latricieres. Il loro vino di punta, a parte una produzione infinitesima di Musigny comunque rimane il Corton Clos de Corton. I bianchi invece non li conosco.
...a me non hanno mai pienamente convinto : ho bevuto praticamente tutta la sterminata gamma a cavallo del nuovo millennio in quanto una notissima enoteca di Parma aveva praticamente solo questo di Borgogna ( senza fare nome , in via Farini) così come similmente feci con Jadot che aveva un'altra enoteca quasi in esclusiva a Parma ( senza fare nomi , sulla Via Emilia vicino all'arco di S.Lazzaro) . Incuriosito , anche per i prezzi non da taglio di vene , li provai in rapida successione e mai mi fecero scoccare scintilla alcuna : rigorosi si , ma con poco brio , a volte cupi , a volte ritrosi , il più delle volte difficilmente intelleggibili anche vicino gli uni agli altri di zone diverse . Dato che poi i prezzi aumentarono in maniera significativa e ben altre tentazioni ebbi dalla zona , abbandonai e più ritornai sui miei passi . Forse è ora di riprovare?Baroloonline ha scritto:Max, la mia frase è interpretabile in effetti.
Non intendo dire che i vini di Faiveley ante 2006 fossero pessimi, non lo erano, ma erano i classici vini mai pronti: troppa estrazione, troppo tannino (per un pinot nero), vini spesso crudi all'inizio. Vini da lunghissimo invecchiamento, quindi poco godibili per gran parte della loro vita. E' chiaro che erano vini che uscivano con il tempo, mi parlano di grandi 93 ora, ma probabilmente la vinificazione era troppo "buia" per un pinot nero. Probabilmente se ne sono accorti e con l'annata 2007 hanno cambiato radicalmente tutto, lo stile è opposto a prima, vini radiosi, frutti sempre molto chiari, fin pochi tannini, rotondità e mano piu' leggera che quindi legge meglio il terroir. Ora sono prodotti che secondo me vale la pena comprare per mettersi in cantina, i 2008 sono straordinari, con i due Chambolle premier (Fuees e Combe d'Orveaux che io ho assaggiato) e mi dicono ci sia anche un grandissimo Latricieres. Il loro vino di punta, a parte una produzione infinitesima di Musigny comunque rimane il Corton Clos de Corton. I bianchi invece non li conosco.
Baroloonline ha scritto:Reduce da 12 ore di lavoro in ufficio, condite di grane a non finire, torno a casa e mi trovo mia moglie distrutta sul divano, mia figlia (8 mesi) che piange ininterrottamente senza motivo comprensibile da 4 ore, mio figlio (4 anni) messo a rimbecillirsi per necessità davanti all'ennesimo cartone animato per deficienti.
Nell'altra stanza un mare di piatti sporchi nel lavandino, niente sulla tavola se non il solito caos di buste, di posta, di giacche buttate sul tavolo della cucina, di cibo neanche l'ombra; il cane affamato, il cellulare che squilla senza sosta...devo essere abbastanza uomo...devo riuscire a sopravvivere all'ennesima serata in cui ti domandi perche' hai deciso di avere figli, in cui ti chiedi come la tua vita sentimentale con tua moglie possa sopravvivere. Devo essere uomo, ma ho bisogno di qualcosa per tirarmi su di morale.
...per me è funzionale a secondo della tipologia , mai comunque per ragioni edonistiche personali :davidef ha scritto:ma voi quando siete demoralizzati o abbacchiati perchè qualcosa gira storto riuscite veramente a sedervi e stappare una bottiglia di vino ed apprezzarla ? e pure da soli ?
chiedo per curiosità perchè io amo bere solo quando sono sereno e sto bene, se ho problemi vari (e seri) per la testa mi passa la voglia...però leggo che alcuni trovano conforto in questo, come fate ?
domanda non retorica e nemmeno ironica, sono serio...per me il vino è un accompagnamento di altro, è un catalizzatore che si somma ad altri elementi e poi svolge la sua funzione ma rarissimamente è l'elemento assoluto, se il contesto è sbagliato qualsiasi vino per me ne uscirà male.
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