...Difficile dire se a questo punto si è cambiata marcia, perchè la progressione è stata quasi incalzante così la successione complementare a quelle precedenti. Chi non si è ingollato tutto subito, ha potuto apprezzare l'evoluzione nei bicchieri ma, soprattutto, nel percorso a ritroso con i vini serviti, la sensazione tangibile che si stava progredendo strutturalmente. Comunque gli ultimi 4 vini direi memorabili ed estremamente ... poco didattici, anche difficili collocarli nelle proprie esperienze personali dei presenti, se non avezzi a partecipazione abbastanza continuativa di questi livelli. Belle le facce di 2 produttori presenti e di come la loro mimica era esplicativa sulle sensazioni provate nonostante la loro navigata esperienza.
- Batard Montrachet 2013 Ramonet : penso il bianco più imponente della giornata. Giallo oro carico : già così si nota poderosa struttura e concentrazione da vero caterpillar. Il naso è ricco di sensazioni fruttate importanti, melone giallo, pesca gialla, papaya gialla e kiwi giallo. I fiori ( in sfalcio o a mazzo), classica impronta digitale di Ramonet, solo accennati. Sorprende la nota di bacon cotta nel burro, burro fuso, panetto di burro d'alpeggio e burro olandese. In bocca è largo, morbido ma non stucchevole perchè l'acidità lo sorregge egregiamente. Penso i francesi possano impazzire per questo bianco, a loro che piacciono "larghi e lunghi", i bianchi enosuperdotati . Per chi ama l'agilità del Trebbiano da Soave o della Spergola ferma ... non ci siamo...

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- Chevalieres Montrachet 2013 Domaine Leflaive : ...capolavoro si può dire? Il più "Montrachet" della giornata, dal colore dorato chiaro , ipnotico e luminoso. Ha profumi incredibilmente complessi, persino muschio, zafferano, pietra focaia leggerissima, fiori di mandorlo, balsamicità diffusa, pepe bianco. La bocca ha un'energia inaspettata per un bianco di questa struttura: forza ed eleganza al servizio del piacere papillare, lunghezza da primato ed evoluzione nel bicchiere da vino rosso per quanto mutevole con tempo ed ossigenazione. Capisco perchè bandito e vietato come pericoloso alla salute pubblica, l'assuefazione a questo vino può portare a rovinarsi anche economicamente : meglio e più accessibile la cocaina pura , quella buona...
- Meursault Cailleret 2008 Coche Dury : quando si pensava di aver raggiunto il vertice, arriva lui. Non che sia meglio di Leflaive, solo con lo stesso registro e imbarazzantemente equivalente come livello qualitativo e piacere indotto. Giallo oro chiaro con imbarazzanti note verdi , come se il tempo non fosse passato e l'evoluzione e vertice qualitativo ancora lungi da venire. Subito al naso, intensissimo, pietra focaia, ardesia, sale marino rosa, aghi di pino, pompelmo in spremuta, petali di glicine macerati. La bocca ha meno profondità dello Chevalieres ma altrettanta lunghezza e non inferiore freschezza, con un quid materico fantastico e stimolante le papille.
- Meursault "Les Narvaux" 2005 Domaine D'Auvenay Leroy : esperienza di vita per chi ha la fortuna di assaggiarlo, oggi anche con eccezionale rapporto Q/P , visto che negli ultimi 2 anni è calato come valore economico di quasi il 30% , quindi il mio consiglio è , per chi lo trova, di accaparrarsene il più possibile non per specularci sopra ma proprio per berlo. Colore oro intenso , senza cedimenti nonostante l'apparente concentrazione cromatica. Al naso riconoscibilissimo: chiunque ha snasato questo vino lo riconoscerebbe fra almeno 3248 concorrenti senza batter ciglio. Intensità dolorosa ai turbinati: Incenso da narghilè , spezie orientali, mango, mandarino, marijuana ( mai fumata ma me la immagino così... e con lo stesso effetto inebriante) , fica ben lavata bionda, profumo di pelle di orientale non più alta di 1,60 ma molto carina... e questo sarebbe solo l'inizio: nel tempo mutava migliorando, come un Chambertin. La bocca densa e voluttuosa, quasi con tessitura tannica, equilibrata da acidità viva, nel suo volgere di velluto carezzevole. Non ricordo altro: poi le papille hanno raggiunto l'orgasmo e
ho provato a dedicarmi ai vini dolci. Ma anche dopo quelli, con la rimanenza nel bicchiere ho fatto una doppietta epocale...faccine? Boh, fate voi...5 +++ ....6 ...
- Riesling Eiswein Erdener Herremberg 2016 Dr. Hermann : Oro chiaro , profumi leggermente idrocarburici ma anche di grande speziatura, con sensazioni di foglia di pomodoro, frutta disidratata e confettura di susine. Bocca di freschezza impressionante nonostante la massa dolce d'impatto non indifferente. Da berne a secchi ...

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- GWTraminer Selection de Grains Nobles Herrenweg Turckheim 2008 Zind Humbrecht : più compatto e denso di struttura: giallo dorato carichissimo con venature ambrate. Il naso di frutta stramatura, mallo di noce, burro di arachidi, miele d'Acacia. La bocca dolce e vellutata, possente , di bella bevibilità nonostante l'impatto zuccherino importantissimo...

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- Vin Santo di Vigoleno "Albarola" Barattieri 2016 : decisamente il più concentrato, quasi oleoso. Dal colore bruno scuro, ha profumi di albicocca disidratata, marmellata di pesche, sfumature di ginepro e noce moscata. L'impatto in bocca è impressionante per concentrazione zuccherina , ricorda il Vinsanto di Avignonesi. Unica remora ... davvero "troppo" e per amanti del genere, cioè dell'abbondanza e dell'opulenza...ma straordinario nella sua categoria, con pochi pari in Italia...
