ferrari federico ha scritto:Inferno Riserva 2019
Rainoldi
Vino poco appariscente: non mette in campo la sovraestrazione e il corpo che molti dei produttori valtellinesi delle ultime generazioni inseguono, propone un modello di “tradizione” basato sulla esuberanza dei profumi sottili e compositi e non sulla cupezza dei toni “autunnali” che certe etichette enfatizzano, gioca - come è doveroso per ogni vino di Valtellina che non si chiami Sforzato - più sulla finezza che sulla potenza…
È sempre stato ed è ancora uno dei migliori Inferno, a mio parere. Nella ottima annata 2019 mostra una ottima potenzialità di evoluzione, tutta giocata sulla spina acida piuttosto che sul tannino.
Il colore è rubino vivace, di media intensità di colore, senza eccessivi sconfinamenti sul granata. Finissimi i profumi, molto esemplificativi della tipicità valtellinese, con uno start balsamico - animalico, come ci si aspetta da un Inferno, di mallo di noce, cuoio, sottobosco, tabacco dolce, ma con un cuore fruttato-fiorito esemplare che offre il lampone e il ribes rosso, la rosa fresca e quella appassita, e persino la carruba e la buccia di pera. Erbe aromatiche, timo e origano fresco, e spezie dolci, cannella e noce moscata, si affacciano in lontananza.
Già pronto da bere, con un tannino lieve e già risolto, tra qualche anno assorbirà anche la punta di acidità che, pur rinfrescando la bocca, specialmente con piatti grassi come i Pizzoccheri con cui l’ho bevuto (manco a dirlo, match perfetto…), è oggi l’elemento che sfora un poco da un’armonia perfettamente realizzata.
Rapporto qualità-prezzo esemplare.
Per me 92/100.
Ho assaggiato anch’io il VS Inferno Riserva 2019 di Rainoldi (14°, L. 23079, 34 euro a scaffale).
Alla cieca con un altro VS della stessa annata che pensavo fosse simile come stile, si è fatto riconoscere. Il vino è carico, sia come (pseudo) dolcezza sia come alcol, con note vanigliate e mentolate in evidenza, glicerico/burroso, con qualche nota minerale seria ma non in primo piano. Effettivamente l’acidità è un po’ sopra le righe rispetto allo stile delle casa, i tannini invece come di consueto sono già molto arrotondati. Il secondo giorno si affaccia un cenno di goudron. Nel complesso, un vino marcato dal legno piccolo, seppure gestito con una certa eleganza.
A mio giudizio non è un vino di particolare pregio né originalità, come d’altronde c’è da aspettarsi da un negociant, categoria abituata a lavorare molto in cantina una materia prima eterogenea sia come qualità sia come provenienza. Simpatizzo quindi con Slow Wine che non l’ha incluso tra i 7 vini valtellinesi premiati quest’anno, pur valutandolo come miglior vino dell’azienda, piuttosto che col Gambero Rosso che l’ha incluso tra i 6 premiati (di cui la metà negociant).
L’altro vino era il VS Valgella Vigna Fracia 2019 di Negri (13,5°, L. 1200 R3S, 39,90 euro a scaffale). Ricordo versioni passate di questo vino molto marcate dal legno, ma evidentemente c’è stato un restyling in azienda, almeno per questa linea di recente creazione in cui è confluito il Vigna Fracia. Pur avendo un prezzo da Riserva, il vino secondo me non ne ha la stoffa e resta irrisolto, con acidità marcata, alcol un po’ scisso e tannini superiori alla media valtellinese (bassotta) che non riescono a comporsi in un disegno coerente, facendo sembrare il vino più giovane di quello che è. Il reparto aromatico, centrato su susina e fieno, non è sovraccaricato da spezie da legno ma al tempo stesso risulta un po’ statico.
Riguardo all’annata 2019, non la definirei una ”ottima annata”. In assenza di una valutazione ufficiale attendibile, la si può ricavare da quei vitivinicoltori che fanno le riserve solo nelle annate che ritengono migliori. In questa selettività metterei al primo posto ArPePe, che dopo la 2018 passerà direttamente alla 2021 per le sue riserve, ma anche Terrazzi Alti, che ha fatto la stessa cosa per il suo Sassella Riserva. Invece le riserve di Rainoldi, pur rivendicando da sempre di essere prodotte “solo nelle annate migliori”, escono in quasi tutte le annate, salvo quelle davvero proibitive (ultima la 2014).