Sono rimaste indietro un po' di bottiglie, niente di eclatante comunque.
Les Cretes - Cuvée Bois 2018Di fronte al legno invadente che è uscito alla prima snasata, ed al fatto che non si è più ripulito, in aggiunta al corpo decisamente inadeguato, non posso che inastare cartelli di implorazione a cambiare ricetta. E non serve raccogliere prima o aumentare le rese per avere un vino più verticale, anzi, se poi lo prendono a dogate...me lo ricordavo più decente.
Zind Humbrecht - Gwt Turckheim 2020Portato da amici. Non è il loro vino di punta, ok, ma non si riesce a finirlo neanche pagando dei barboni californiani.
Cuilleron - Saint-Joseph Les Serines 2017Annata è quello che è, zona altrettanto, se (pure qui) meni di legno (40% nuovo) devi aspettare due giorni affinché finalmente si pulisca, e poi lo puoi bere. Semplice, di buon corpo, complessità di basso livello, piacevolezza al palato almeno discreta.

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Piancornello - BdM 2015Ho appuntato: giovane, fresco, frenato, sparpagliato, primario. Forse, non è nemmeno un male. Diamogli tempo.

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Rizzi - Barbaresco Pajoré 2013Nonostante gli anni c'è ancora un po di ruvidità al palato che non mi aggrada molto, lo avrei voluto più setoso. Gradevole l'aromatica, con una soffusa balsamicità in divenire.

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Fregonese - Barolo Cerretta 2015Prospettico, dal ventaglio intrigante (melone, gigli, anice), ma anche dal corpo fine e dalla chiusura un po' troppo a sparire. Buona mano, da quel cru avrei sperato in più corpo.

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Clos Marie - Pic Saint Loup Les Glorieuses 2010Verticale, decisamente fresco, quasi sul lato corto della maturità. Succo di ribes e mirtilli, più carnalità che fiorellini, è goloso e non si fa pregare.
