Vino & Alcol - Una risposta a Gaja

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Noirphenix81
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Vino & Alcol - Una risposta a Gaja

Messaggioda Noirphenix81 » 18 mar 2025 20:51

Mi sono imbattuto in questi video, e a primo impatto sono rimasto perplesso.
Curioso di cosa ne pensano gli appassionati forumisti.

https://youtu.be/wj7dPpMk-fQ?si=79kjjsE0rxA6CeF3
Monferrale
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Re: Vino & Alcol - Una risposta a Gaja

Messaggioda Monferrale » 19 mar 2025 13:50

Che cosa ti perplime?
Noirphenix81
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Re: Vino & Alcol - Una risposta a Gaja

Messaggioda Noirphenix81 » 19 mar 2025 14:54

Onestamente lo trovo un intervento abbastanza banale ed inutile, certo che l' (eccesso di) alcool sia dannoso lo sanno pure le pietre, allora mi chiedo: "cui prodest?"
A chi giova tanto stucchevole buonismo, mettersi lì a spiegare l'ovvio, peraltro ammantato della scienza che il signore cita in continuazione. Sarebbe lui la scienza? O un flusso continuo di ricerche, scoperte, smentite, dubbi, evidenze?
Poi, sminuire l'aspetto culturale del vino...
Non so, mi sembra altamente e volutamente artefatto, magari mi sbaglio, o forse avrei dovuto semplicemente ingnorarlo...
Patatasd
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Re: Vino & Alcol - Una risposta a Gaja

Messaggioda Patatasd » 19 mar 2025 14:57

È chiaro l'intento di Gaja di voler proteggere il suo mercato elevando il vino a bevanda superiore rispetto alle altre, appellandosi a miti (è arrivato addirittura a citare la Bibbia), quando la discussione in questo caso era partita dagli effetti dell'alcol sull'organismo. E su questo niente da dire.

Detto questo, però, anche Bressanini commette, a mio avviso, una fallacia di omissione.
Nel passaggio sul vino bio, sposta il soggetto del suo discorso tra vino ed etanolo, facendo quindi credere che siano la stessa cosa, o quantomeno creando confusione.
Nello stesso passaggio dice: "il vino bio non è meno dannoso del convenzionale" per poi concludere: "una molecola è una molecola è una molecola".

Questo però non è corretto, poiché il vino non è fatto di solo etanolo, come d'altronde ha detto anche lui in precedenza e questo invalida il discorso.
Monferrale
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Re: Vino & Alcol - Una risposta a Gaja

Messaggioda Monferrale » 19 mar 2025 15:45

Io sono rimasto stupito e deluso (provando un forte imbarazzo) nel leggere quelle parole di Gaja, ma poi ho comunque constatato che si tratta pur sempre di un ottimo imprenditore e nell’epoca della post-verità non devo stupirmi che Gaja abbia coscientemente fatto un discorso scientificamente e logicamente scorretto ma farcito di artifici retorici per proteggere la sua categoria. Bressanini ha messo a nudo pezzo per pezzo sia le cose false sia le fallacie logiche. Bressanini è la scienza? No, nessuno è la scienza… nella scienza non vale il principio di autorità; ma Bressanini è un professore universitario di chimica ed è in grado di riportare informazioni note e condivise dalla comunità scientifica (se dicesse cazzate chiunque, prove alla mano, potrebbe smentirlo).
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Re: Vino & Alcol - Una risposta a Gaja

Messaggioda bobbisolo » 19 mar 2025 16:35

il problema si genera quando un non-bressanini va a vedersi uno di questi video e si chiederà: i produttori di vino mi stanno fregando?
Io dico che va bene la consapevolezza del rischio, va bene bere consapevole... ma che facciamo, chiudiamo le aziende vitivinicole domani e mandiamo in pensione la filiera del vino perchè gaja dice cazzate per continuare a guadagnare?
Sono attività da proteggere perchè danno posti di lavoro e concorrono al pil... sbaglio?
Poi occorre anche ricordare che la categoria "produttori di vini" è composta anche da persone normali, lavoratori, famiglie e non solo dai jeff bezos del mondo (posto cmq che gaja non credo lo sia)...

in uno scambio con un utente sotto al video, questi dice che " il lavoro degli altri lo rispetto se gli altri non mi prendono per il culo, come fa il sig Gaja che per guadagno personale danneggia la salute altrui"

però lo smartphone ce l'hai e usi pure amazon, magari fumi pure qualche sigaretta...
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Re: Vino & Alcol - Una risposta a Gaja

Messaggioda Monferrale » 19 mar 2025 17:47

bobbisolo ha scritto:il problema si genera quando un non-bressanini va a vedersi uno di questi video e si chiederà: i produttori di vino mi stanno fregando?
Io dico che va bene la consapevolezza del rischio, va bene bere consapevole... ma che facciamo, chiudiamo le aziende vitivinicole domani e mandiamo in pensione la filiera del vino perchè gaja dice cazzate per continuare a guadagnare?
Sono attività da proteggere perchè danno posti di lavoro e concorrono al pil... sbaglio?
Poi occorre anche ricordare che la categoria "produttori di vini" è composta anche da persone normali, lavoratori, famiglie e non solo dai jeff bezos del mondo (posto cmq che gaja non credo lo sia)...

in uno scambio con un utente sotto al video, questi dice che " il lavoro degli altri lo rispetto se gli altri non mi prendono per il culo, come fa il sig Gaja che per guadagno personale danneggia la salute altrui"

però lo smartphone ce l'hai e usi pure amazon, magari fumi pure qualche sigaretta...


Il problema si genere anche quando un non-bressanini legge le parole di un autorevole Gaja ed è portato a credere che l’etanolo del vino sia diverso, in particolare meno dannoso o più genuino.
Sono sicuramente attività da proteggere ma non mentendo o minimizzando i rischi associati al vino; Walter Massa per esempio non nega gli effetti dell’etanolo ma dice che il vino fa bene allo spirito ed è una medicina per l’anima…in questo caso sono certo che Bressanini non avrebbe niente da controbattere (anzi sarebbe d’accordo)
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Re: Vino & Alcol - Una risposta a Gaja

Messaggioda alì65 » 20 mar 2025 06:46

Gaja non fa mai niente per caso; il suo mulino è sempre più splendente degli altri 8)
futuro roseo, si preannuncia un 2025 da urlo!!!
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Re: Vino & Alcol - Una risposta a Gaja

Messaggioda Noirphenix81 » 20 mar 2025 11:08

Ma Gaja si capisce da che parte sta, cerca di tutelare se stesso come imprenditore ed il comparto del vino, magari arrampicandosi sugli specchi in alcuni passaggi. E concordo che, stando alla lettera, avrebbe potuto argomentare in maniera più solida.
Ma il signore, invece? Abbiamo bisogno di soloni per spiegare l'ovvio alla comunità? Dubito.
Il vino fa male perché contiene etanolo, sì certo, applausi.
Senza volere andare nel lapalissiano, innumerevoli alimenti o bevande potrebbero essere oggetto di dibattito (o mistificazione) poiché contenenti sostanze potenzialmente dannose, in base a quantità ed eccessi.
Insomma, mi ha dato l'impressione che questo fosse più un attacco mirato "politico" che tecnico e salutistico.
E a mio avviso non ne abbiamo bisogno, anzi dovremmo utilizzare gli sforzi, la comunicazione e la scienza, per elogiare i nostri gioielli, in maniera credibile.
Grazie a tutti!
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Re: Vino & Alcol - Una risposta a Gaja

Messaggioda Monferrale » 20 mar 2025 12:06

Noirphenix81 ha scritto:Ma Gaja si capisce da che parte sta, cerca di tutelare se stesso come imprenditore ed il comparto del vino, magari arrampicandosi sugli specchi in alcuni passaggi. E concordo che, stando alla lettera, avrebbe potuto argomentare in maniera più solida.
Ma il signore, invece? Abbiamo bisogno di soloni per spiegare l'ovvio alla comunità? Dubito.
Il vino fa male perché contiene etanolo, sì certo, applausi.
Senza volere andare nel lapalissiano, innumerevoli alimenti o bevande potrebbero essere oggetto di dibattito (o mistificazione) poiché contenenti sostanze potenzialmente dannose, in base a quantità ed eccessi.
Insomma, mi ha dato l'impressione che questo fosse più un attacco mirato "politico" che tecnico e salutistico.
E a mio avviso non ne abbiamo bisogno, anzi dovremmo utilizzare gli sforzi, la comunicazione e la scienza, per elogiare i nostri gioielli, in maniera credibile.
Grazie a tutti!


No guarda, mi sa che hai frainteso, non c’è nessun attacco politico. Bressanini è prima di tutto un ricercatore (mi pare si occupi di chimica fisica), appassionato di cucina e alimentazione in generale, infatti tra i vari corsi che tiene all’università c’è anche chimica alimentare se non sbaglio.
Già 20 anni fa’ curava un blog di Le Scienze che si chiamava Scienza in cucina in cui spiegava vari aspetti di alimenti e cucina partendo dai principi scientifici (è stato uno dei primi in italia a parlare di reazione di Maillard ad esempio) ogni tanto parlava anche di vino e ampeologia), spesso smontava anche credenze false in ambito alimentare (ha scritto ottimi libri divulgativi in proposito). Con l’avvento di youtube è passato a riproporre lo stesso tipo di contenuti sotto forma di video e col dilagare di fake news e post verità questa attività di debunker in campo chimico è diventata un po’ più intensa.
Quel video non è un attacco alla persona di Gaja o allo schieramento politico che rappresenterrebbe (quale sarebbe?) e nemmeno una stoccata al mondo del vino, semplicemente smonta il discorso di Gaja mettendo in luce inesattezze scientifiche, le nozioni false e la capziosità con cui è costruito.
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Re: Vino & Alcol - Una risposta a Gaja

Messaggioda Wineduck » 20 mar 2025 12:25

Noirphenix81 ha scritto:Ma Gaja si capisce da che parte sta, cerca di tutelare se stesso come imprenditore ed il comparto del vino, magari arrampicandosi sugli specchi in alcuni passaggi. E concordo che, stando alla lettera, avrebbe potuto argomentare in maniera più solida.
Ma il signore, invece? Abbiamo bisogno di soloni per spiegare l'ovvio alla comunità? Dubito.
Il vino fa male perché contiene etanolo, sì certo, applausi.
Senza volere andare nel lapalissiano, innumerevoli alimenti o bevande potrebbero essere oggetto di dibattito (o mistificazione) poiché contenenti sostanze potenzialmente dannose, in base a quantità ed eccessi.
Insomma, mi ha dato l'impressione che questo fosse più un attacco mirato "politico" che tecnico e salutistico.
E a mio avviso non ne abbiamo bisogno, anzi dovremmo utilizzare gli sforzi, la comunicazione e la scienza, per elogiare i nostri gioielli, in maniera credibile.
Grazie a tutti!


Secondo me non sapete di cosa state parlando: Angelo Gaja è uno dei fondatori dei fine wines in Italia, senza di lui sareste tutti ancora a bere i vini dei Ciravegna o poco più. Lui è un'istituzione, è una persona di una visione e di una capacità imprenditoriale fuori dal comune: è stato un innovatore incredibile ed è ancora sulla cresta dell'onda malgrado i suoi 85 anni. Vi auguro di arrivare alla sua età nella sua stessa splendida forma fisica ma soprattutto mentale. Il tutto bevendo fin da bambino delle quantità di vino che una persona normale non berrebbe in 3 vite. La sua competenza in materia enologica è testimoniata da decenni di vini meravigliosi che qualunque altro produttore delle Langhe può solo sognare di produrre, soprattutto per un tempo così lungo. Prima di criticare uno come lui vi dovreste guardare allo specchio e dirvi a voce alta: "ma chi caxxo sono io per criticare questo uomo fantastico?" Dopodichè comincereste a meditare e rimuginare piuttosto che sparare ad alzo zero.
Che lui difenda la categoria non solo è normale ma dovrebbe inorgoglire chiunque si consideri appassionato del "bere alto". Se invece bevete solo tavernello o san crispino, siete autorizzati a dire qualunque cosa, il vostro parere varrebbe come quello di un terrapiattista ad un convegno di ex astronauti.
Sostenere che Gaja faccia affermazioni "false e capziose" è veramente grave. Io al posto suo farei partire delle querele come stelle filanti...
"Woke up this morning with a wine glass in my hand - Whose wine? What wine? - Where the hell did I dine? - Must have been a dream - I don't believe where I've been - Come on, let's do it again"
Peter Frampton
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Re: Vino & Alcol - Una risposta a Gaja

Messaggioda Monferrale » 20 mar 2025 12:52

Wineduck ha scritto:
Noirphenix81 ha scritto:Ma Gaja si capisce da che parte sta, cerca di tutelare se stesso come imprenditore ed il comparto del vino, magari arrampicandosi sugli specchi in alcuni passaggi. E concordo che, stando alla lettera, avrebbe potuto argomentare in maniera più solida.
Ma il signore, invece? Abbiamo bisogno di soloni per spiegare l'ovvio alla comunità? Dubito.
Il vino fa male perché contiene etanolo, sì certo, applausi.
Senza volere andare nel lapalissiano, innumerevoli alimenti o bevande potrebbero essere oggetto di dibattito (o mistificazione) poiché contenenti sostanze potenzialmente dannose, in base a quantità ed eccessi.
Insomma, mi ha dato l'impressione che questo fosse più un attacco mirato "politico" che tecnico e salutistico.
E a mio avviso non ne abbiamo bisogno, anzi dovremmo utilizzare gli sforzi, la comunicazione e la scienza, per elogiare i nostri gioielli, in maniera credibile.
Grazie a tutti!


Secondo me non sapete di cosa state parlando: Angelo Gaja è uno dei fondatori dei fine wines in Italia, senza di lui sareste tutti ancora a bere i vini dei Ciravegna o poco più. Lui è un'istituzione, è una persona di una visione e di una capacità imprenditoriale fuori dal comune: è stato un innovatore incredibile ed è ancora sulla cresta dell'onda malgrado i suoi 85 anni. Vi auguro di arrivare alla sua età nella sua stessa splendida forma fisica ma soprattutto mentale. Il tutto bevendo fin da bambino delle quantità di vino che una persona normale non berrebbe in 3 vite. La sua competenza in materia enologica è testimoniata da decenni di vini meravigliosi che qualunque altro produttore delle Langhe può solo sognare di produrre, soprattutto per un tempo così lungo. Prima di criticare uno come lui vi dovreste guardare allo specchio e dirvi a voce alta: "ma chi caxxo sono io per criticare questo uomo fantastico?" Dopodichè comincereste a meditare e rimuginare piuttosto che sparare ad alzo zero.
Che lui difenda la categoria non solo è normale ma dovrebbe inorgoglire chiunque si consideri appassionato del "bere alto". Se invece bevete solo tavernello o san crispino, siete autorizzati a dire qualunque cosa, il vostro parere varrebbe come quello di un terrapiattista ad un convegno di ex astronauti.
Sostenere che Gaja faccia affermazioni "false e capziose" è veramente grave. Io al posto suo farei partire delle querele come stelle filanti...


Se questa vuole essere la caricatura del peggior commento possibile è geniale!
Noirphenix81
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Re: Vino & Alcol - Una risposta a Gaja

Messaggioda Noirphenix81 » 20 mar 2025 13:11

Wineduck ha scritto:
Noirphenix81 ha scritto:Ma Gaja si capisce da che parte sta, cerca di tutelare se stesso come imprenditore ed il comparto del vino, magari arrampicandosi sugli specchi in alcuni passaggi. E concordo che, stando alla lettera, avrebbe potuto argomentare in maniera più solida.
Ma il signore, invece? Abbiamo bisogno di soloni per spiegare l'ovvio alla comunità? Dubito.
Il vino fa male perché contiene etanolo, sì certo, applausi.
Senza volere andare nel lapalissiano, innumerevoli alimenti o bevande potrebbero essere oggetto di dibattito (o mistificazione) poiché contenenti sostanze potenzialmente dannose, in base a quantità ed eccessi.
Insomma, mi ha dato l'impressione che questo fosse più un attacco mirato "politico" che tecnico e salutistico.
E a mio avviso non ne abbiamo bisogno, anzi dovremmo utilizzare gli sforzi, la comunicazione e la scienza, per elogiare i nostri gioielli, in maniera credibile.
Grazie a tutti!


Secondo me non sapete di cosa state parlando: Angelo Gaja è uno dei fondatori dei fine wines in Italia, senza di lui sareste tutti ancora a bere i vini dei Ciravegna o poco più. Lui è un'istituzione, è una persona di una visione e di una capacità imprenditoriale fuori dal comune: è stato un innovatore incredibile ed è ancora sulla cresta dell'onda malgrado i suoi 85 anni. Vi auguro di arrivare alla sua età nella sua stessa splendida forma fisica ma soprattutto mentale. Il tutto bevendo fin da bambino delle quantità di vino che una persona normale non berrebbe in 3 vite. La sua competenza in materia enologica è testimoniata da decenni di vini meravigliosi che qualunque altro produttore delle Langhe può solo sognare di produrre, soprattutto per un tempo così lungo. Prima di criticare uno come lui vi dovreste guardare allo specchio e dirvi a voce alta: "ma chi caxxo sono io per criticare questo uomo fantastico?" Dopodichè comincereste a meditare e rimuginare piuttosto che sparare ad alzo zero.
Che lui difenda la categoria non solo è normale ma dovrebbe inorgoglire chiunque si consideri appassionato del "bere alto". Se invece bevete solo tavernello o san crispino, siete autorizzati a dire qualunque cosa, il vostro parere varrebbe come quello di un terrapiattista ad un convegno di ex astronauti.
Sostenere che Gaja faccia affermazioni "false e capziose" è veramente grave. Io al posto suo farei partire delle querele come stelle filanti...


Salve Wineduck, al di la' dei toni "simpatici" o "emozionali" :D ti sembrerà strano ma, bene o male, concordo con te, nel senso che siamo sulla stessa linea d'onda in merito all'orgoglio di avere l'azienda Gaja a fare grandi i vini italiani, a stimolare la qualità da decenni, e ciò va ben difeso. Forse non ero chiaro.

Devo anche ammettere che non conosco la figura di Bressanini, ma effettivamente il suo video l'ho interpretato proprio come una stoccata, inutile, a Gaja ed al mondo del vino. È possiblile abbia frainteso.
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Re: Vino & Alcol - Una risposta a Gaja

Messaggioda Monferrale » 20 mar 2025 14:36

Noirphenix81, non ci crederai ma anch’io stimo Gaja e lo considero un orgoglio nazionale (nonché piemontese). Lo ascolterei ore quando parla della storia di barolo e barbaresco, apprezzo la sua visione sempre lucida e lungimirante e soprattutto pragmatica quando si parla di vini naturali, coltivazione biologica, marketing. Ogni tanto riesco anche a permettermi alcuni dei suoi vini. Essendo sempre entusiasta di leggere gli interventi di Gaja quando ho letto questo discorso ho provato prima imbarazzo e poi delusione perché non me lo aspettavo dal Gaja enologo, poi però la mia riflessione (potrei anche sbagliarmi) è stata che il Gaja imprenditore e grande comunicatore ha scelto coscientemente di dire quello che ha detto sapendo di dire cose fuorvianti se non sbagliate incurante che una parte di lettori lo avrebbe notato; d’altronde al giorno d’oggi risulta una strategia vincente dire quello che si vuole senza preoccuparsi della fattualità, l’importante è dire quello che la popolazione target vuole sentirsi dire; questo da parte sua mi ha deluso e infastidito… ma ripeto, questa è la mia interpretazione. Sono d’accordo che la categoria vignaioli e produttori di vino (ma non solo) vada protetta e difesa, ma c’è modo e modo di farlo, e comunque il centro del dibattito qui per me è un altro: Bressanini ha fatto semplicemente debunking senza nessun intento di attacco personale, poteva essere chiunque altro: un suo collega, un premio nobel, salvini… certo se Bressanini avesse sentito un tizio a caso nel bar del suo paese fare questo discorso non ci avrebbe fatto un video, ma Gaja è un autorità, le sue parole hanno un peso e il suo discorso è stato riportato su diverse riviste. Anche altri ne hanno preso le distanze, ad esempio qui:

https://www.linkiesta.it/2025/02/angelo ... e-spirits/
Ultima modifica di Monferrale il 21 mar 2025 15:33, modificato 1 volta in totale.
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Re: Vino & Alcol - Una risposta a Gaja

Messaggioda ferrari federico » 20 mar 2025 15:05

Nulla di strano: la lobby dei produttori di vino (qui incarnata da Gaja) protegge la produzione di vino; la lobby dei produttori di superalcolici (qui rappresentata da Bressanini e dalle citazioni riportate nell’articolo di Linkiesta) protegge la produzione di superalcolici.
Gaja scrive, e non mi sembra che gli si possa dare torto, che il mondo del vino e il mondo dei superalcolici, pure contigui, sono separati concettualmente, per tipologie di consumo, per tradizione, per storia.
È vero che la molecola dell’alcol etilico è sempre la stessa ma è innegabile che il processo chimico alla base della produzione dell’etanolo del vino e di quello dei distillati è diverso.
Quello che mi stona, invece, è che la principale argomentazione portata dai lobbisti dei distillati è che se fa male l’alcol dei superalcolici fa male anche l’alcol del vino… come a dire “siete ‘cattivi’ anche voi”…
Ultima modifica di ferrari federico il 20 mar 2025 15:47, modificato 1 volta in totale.
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Re: Vino & Alcol - Una risposta a Gaja

Messaggioda Monferrale » 20 mar 2025 15:08

ferrari federico ha scritto:Nulla di strano: la lobby dei produttori di vino (qui incarnata da Gaja) protegge la produzione di vino; la lobby dei produttori di superalcolici (qui rappresentata da Bressanini e dalle citazioni riportate nell’articolo di Linkiesta) protegge la produzione di superalcolici.
Gaja scrive, e non mi sembra che gli si possa dare torto, che il mondo del vino è il mondo dei superalcolici, pure contigui, sono separati concettualmente, per tipologie di consumo, per tradizione, per storia.
È vero che la molecola dell’alcol etilico è sempre la stessa ma è innegabile che i processi chimici alla base della produzione dell’etanolo del vino e di quello dei distillati è diverso.
Quello che mi stona, invece, è che la principale argomentazione portata dai lobbisti dei distillati è che se fa male l’alcol dei superalcolici fa male anche l’alcol del vino… come a dire “siete ‘cattivi’ anche voi”…


Bressanini lobbista dei superalcolici? WTF??? :shock:
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Re: Vino & Alcol - Una risposta a Gaja

Messaggioda ferrari federico » 20 mar 2025 15:46

Di fatto difende le stesse argomentazioni dei produttori di distillati riportate nel pezzo de LInkiesta. Non so quanto volutamente o in modo autonomo o concordato…
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Re: Vino & Alcol - Una risposta a Gaja

Messaggioda Monferrale » 20 mar 2025 15:50

“Gaja scrive, e non mi sembra che gli si possa dare torto, che il mondo del vino è il mondo dei superalcolici, pure contigui, sono separati concettualmente, per tipologie di consumo, per tradizione, per storia.”

Premetto che sono super appassionato di vino (e ciò che ruota intorno ad esso costituisce almeno il 70% del tempo che dedico allo svago) e non bevo nessun superalcolico per cui non sono di parte (semmai sono dalla parte del vino) ma la separazione concettuale a cui fai riferimento è del tutto arbitraria.

“È vero che la molecola dell’alcol etilico è sempre la stessa ma è innegabile che i processi chimici alla base della produzione dell’etanolo del vino e di quello dei distillati è diverso.”

Questa affermazione è proprio sbagliata: i processi chimici alla base della produzione dell’etanolo sono gli stessi se si tratta di saccharomyces che fermenta zuccheri (nel caso di cognac, brandy, grappa, ecc… anche la materia prima di partenza è la stessa del vino).

“Quello che mi stona, invece, è che la principale argomentazione portata dai lobbisti dei distillati è che se fa male l’alcol dei superalcolici fa male anche l’alcol del vino… come a dire “siete ‘cattivi’ anche voi”…

Per quanto disprezzi i superalcolici in generale ed ami il vino è un dato di fatto che per esempio un ipotetico estimatore di grappa che si beve un bicchierino alla settimana abbia un rischio inferiore verso l’etanolo di uno che beve mezza bottiglia di vino al giorno.
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Re: Vino & Alcol - Una risposta a Gaja

Messaggioda Monferrale » 20 mar 2025 16:09

ferrari federico ha scritto:Di fatto difende le stesse argomentazioni dei produttori di distillati riportate nel pezzo de LInkiesta. Non so quanto volutamente o in modo autonomo o concordato…


No, Bressanini è uno scienziato di professione e divulgatore per hobby (e anche un po’ per professione visto che scrive libri); se le sue argomentazioni e quelle dell’articolo di Linkiesta (anche loro non mi pare siano lobbisti dei distillati) coincidono è perché sono oggettivamente valide e non rientrano in un oscura cospirazione dei produttori di superalcolici contro i produttori di vino
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Re: Vino & Alcol - Una risposta a Gaja

Messaggioda ferrari federico » 20 mar 2025 16:20

Monferrale ha scritto:“Gaja scrive, e non mi sembra che gli si possa dare torto, che il mondo del vino è il mondo dei superalcolici, pure contigui, sono separati concettualmente, per tipologie di consumo, per tradizione, per storia.”

Premetto che sono super appassionato di vino (e ciò che ruota intorno ad esso costituisce almeno il 70% del tempo che dedico allo svago) e non bevo nessun superalcolico per cui non sono di parte (semmai sono dalla parte del vino) ma la separazione concettuale a cui fai riferimento è del tutto arbitraria.


Questione di opinioni. Per me sono mondi contigui ma molto diversi. Anche in termini di immaginario, oltre che - cosa ben più importante- di consumo.

“È vero che la molecola dell’alcol etilico è sempre la stessa ma è innegabile che i processi chimici alla base della produzione dell’etanolo del vino e di quello dei distillati è diverso.”

Questa affermazione è proprio sbagliata: i processi chimici alla base della produzione dell’etanolo sono gli stessi se si tratta di saccharomyces che fermenta zuccheri (nel caso di cognac, brandy, grappa, ecc… anche la materia prima di partenza è la stessa del vino).


Fermentazione e distillazione sono due processi produttivi chimici-fisici ben diversi e ben distinti.

“Quello che mi stona, invece, è che la principale argomentazione portata dai lobbisti dei distillati è che se fa male l’alcol dei superalcolici fa male anche l’alcol del vino… come a dire “siete ‘cattivi’ anche voi”…

Per quanto disprezzi i superalcolici in generale ed ami il vino è un dato di fatto che per esempio un ipotetico estimatore di grappa che si beve un bicchierino alla settimana abbia un rischio inferiore verso l’etanolo di uno che beve mezza bottiglia di vino al giorno.


Come sempre, sono la quantità e la moderazione che fanno la differenza. Resta il fatto che è molto più facile trovare alcolizzati di superalcolici che alcolizzati di vino, così perlomeno leggo nelle statistiche.
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Re: Vino & Alcol - Una risposta a Gaja

Messaggioda zampaflex » 20 mar 2025 16:24

Wineduck ha scritto:
Noirphenix81 ha scritto:Ma Gaja si capisce da che parte sta, cerca di tutelare se stesso come imprenditore ed il comparto del vino, magari arrampicandosi sugli specchi in alcuni passaggi. E concordo che, stando alla lettera, avrebbe potuto argomentare in maniera più solida.
Ma il signore, invece? Abbiamo bisogno di soloni per spiegare l'ovvio alla comunità? Dubito.
Il vino fa male perché contiene etanolo, sì certo, applausi.
Senza volere andare nel lapalissiano, innumerevoli alimenti o bevande potrebbero essere oggetto di dibattito (o mistificazione) poiché contenenti sostanze potenzialmente dannose, in base a quantità ed eccessi.
Insomma, mi ha dato l'impressione che questo fosse più un attacco mirato "politico" che tecnico e salutistico.
E a mio avviso non ne abbiamo bisogno, anzi dovremmo utilizzare gli sforzi, la comunicazione e la scienza, per elogiare i nostri gioielli, in maniera credibile.
Grazie a tutti!


Secondo me non sapete di cosa state parlando: Angelo Gaja è uno dei fondatori dei fine wines in Italia, senza di lui sareste tutti ancora a bere i vini dei Ciravegna o poco più. Lui è un'istituzione, è una persona di una visione e di una capacità imprenditoriale fuori dal comune: è stato un innovatore incredibile ed è ancora sulla cresta dell'onda malgrado i suoi 85 anni. Vi auguro di arrivare alla sua età nella sua stessa splendida forma fisica ma soprattutto mentale. Il tutto bevendo fin da bambino delle quantità di vino che una persona normale non berrebbe in 3 vite. La sua competenza in materia enologica è testimoniata da decenni di vini meravigliosi che qualunque altro produttore delle Langhe può solo sognare di produrre, soprattutto per un tempo così lungo. Prima di criticare uno come lui vi dovreste guardare allo specchio e dirvi a voce alta: "ma chi caxxo sono io per criticare questo uomo fantastico?" Dopodichè comincereste a meditare e rimuginare piuttosto che sparare ad alzo zero.
Che lui difenda la categoria non solo è normale ma dovrebbe inorgoglire chiunque si consideri appassionato del "bere alto". Se invece bevete solo tavernello o san crispino, siete autorizzati a dire qualunque cosa, il vostro parere varrebbe come quello di un terrapiattista ad un convegno di ex astronauti.
Sostenere che Gaja faccia affermazioni "false e capziose" è veramente grave. Io al posto suo farei partire delle querele come stelle filanti...


Non sono d'accordo.
Logico che Gaja difenda la categoria dei produttori di vino rispetto a quella dei produttori di liquori, o birra.
Assodato che nel campo della produzione di vino sia un luminare, e tutti ne abbiamo beneficiato.
Scorretto invece che per proteggere il consumo di massa del vino ricorra ad artifici degni della politica nostrana anziché semplicemente glissare sul contenuto di alcool etilico (tecnicamente indifendibile come ripete ogni tanto, da tempo, anche il vecchio :mrgreen: saggio del forum Vinogodi) e puntare sulla convivialità del suo consumo, quella si storica.
Un bravo scienziato operativo come Bressanini ha denudato i suoi artifici retorici in poco; se ci si mettesse anche un filosofo della scienza, lo lascerebbe con le ossa rotte.
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Re: Vino & Alcol - Una risposta a Gaja

Messaggioda andrea » 20 mar 2025 16:40

La più bella definizione di Bressanini l'ho trovata su FB anni fa: Bimbominkia scientista.
Specialmente quando parla di cibo, di biologico e biodinamico è decisamente uno scientista, uno che in ogni e qualsiasi contesto ti dirà "una molecola è una molecola è una molecola" che è una cazzata sesquipedale quando si parla di cibo e non di sostanze tossiche, la complessità chimico/fisica degli alimenti fa sì che sia impossibile attribuire caratteristiche nutrizionali ed organolettiche al semplice elenco delle sostanze presenti in un cibo.
Per il vino è diverso, ed il video di Bressanini centra molti punti deboli o completamente errati del discorso di Gaja.
Tuttavia sarebbe bastato dire dall'inizio, sia Bressanini sia Gaja, che l'etanolo è una sostanza tossica e probabilmente anche cancerogena. La molecola di etanolo, ottenuta in qualunque modo è e rimarrà sempre tossica. Poi si può sviluppare il discorso dal punto di vista organolettico, culturale, psicologico... non dal punto di vista nutrizionale o salutistico però, il vino non è un alimento, dal punto di vista nutrizionale è solo una sorgente di calorie da alcool. D'altronde lo scrive Gaja stesso, 80/85% del vino è acqua, il 3% altra roba, con scarso o nullo valore nutritivo, resveratrolo, polifenoli, batteri e lieviti morti o moribondi... il resto è alcool etilico.
Il vino non fa bene, non nutre, non previene malattie, è solo la bevanda più piacevole sull'Orbe terracqueo, almeno per noi appassionati, ma lo stesso vale per il rhum, il whisky, la grappa.
Ti amo Licia!!!
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Re: Vino & Alcol - Una risposta a Gaja

Messaggioda Monferrale » 20 mar 2025 16:50

Questione di opinioni. Per me sono mondi contigui ma molto diversi. Anche in termini di immaginario, oltre che - cosa ben più importante- di consumo.”

Appunto, questione di opinioni (anche per sono mondi diversi), per questo ho detto che la separazione è del tutto arbitraria…


“Fermentazione e distillazione sono due processi produttivi chimici-fisici ben diversi e ben distinti.”

Tu hai parlato di processi chimici alla base della produzione di etanolo: la fermentazione alcolica è un processo chimico (biochimico) che porta alla produzione (sintesi) di etanolo, la distillazione è un processo fisico che permette di separare diverse sostanze sulla base dei diversi punti di ebollizione: non produce niente, nel caso dei distillati (intesi come categoria merceologica) permette tra le altre cose di concentrare l’etanolo che comunque è stato prodotto in uno step precedente tramite un processo di fermentazione
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Re: Vino & Alcol - Una risposta a Gaja

Messaggioda vinogodi » 20 mar 2025 16:55

zampaflex ha scritto:
Wineduck ha scritto:
Noirphenix81 ha scritto:Ma Gaja si capisce da che parte sta, cerca di tutelare se stesso come imprenditore ed il comparto del vino, magari arrampicandosi sugli specchi in alcuni passaggi. E concordo che, stando alla lettera, avrebbe potuto argomentare in maniera più solida.
Ma il signore, invece? Abbiamo bisogno di soloni per spiegare l'ovvio alla comunità? Dubito.
Il vino fa male perché contiene etanolo, sì certo, applausi.
Senza volere andare nel lapalissiano, innumerevoli alimenti o bevande potrebbero essere oggetto di dibattito (o mistificazione) poiché contenenti sostanze potenzialmente dannose, in base a quantità ed eccessi.
Insomma, mi ha dato l'impressione che questo fosse più un attacco mirato "politico" che tecnico e salutistico.
E a mio avviso non ne abbiamo bisogno, anzi dovremmo utilizzare gli sforzi, la comunicazione e la scienza, per elogiare i nostri gioielli, in maniera credibile.
Grazie a tutti!


Secondo me non sapete di cosa state parlando: Angelo Gaja è uno dei fondatori dei fine wines in Italia, senza di lui sareste tutti ancora a bere i vini dei Ciravegna o poco più. Lui è un'istituzione, è una persona di una visione e di una capacità imprenditoriale fuori dal comune: è stato un innovatore incredibile ed è ancora sulla cresta dell'onda malgrado i suoi 85 anni. Vi auguro di arrivare alla sua età nella sua stessa splendida forma fisica ma soprattutto mentale. Il tutto bevendo fin da bambino delle quantità di vino che una persona normale non berrebbe in 3 vite. La sua competenza in materia enologica è testimoniata da decenni di vini meravigliosi che qualunque altro produttore delle Langhe può solo sognare di produrre, soprattutto per un tempo così lungo. Prima di criticare uno come lui vi dovreste guardare allo specchio e dirvi a voce alta: "ma chi caxxo sono io per criticare questo uomo fantastico?" Dopodichè comincereste a meditare e rimuginare piuttosto che sparare ad alzo zero.
Che lui difenda la categoria non solo è normale ma dovrebbe inorgoglire chiunque si consideri appassionato del "bere alto". Se invece bevete solo tavernello o san crispino, siete autorizzati a dire qualunque cosa, il vostro parere varrebbe come quello di un terrapiattista ad un convegno di ex astronauti.
Sostenere che Gaja faccia affermazioni "false e capziose" è veramente grave. Io al posto suo farei partire delle querele come stelle filanti...


Non sono d'accordo.
Logico che Gaja difenda la categoria dei produttori di vino rispetto a quella dei produttori di liquori, o birra.
Assodato che nel campo della produzione di vino sia un luminare, e tutti ne abbiamo beneficiato.
Scorretto invece che per proteggere il consumo di massa del vino ricorra ad artifici degni della politica nostrana anziché semplicemente glissare sul contenuto di alcool etilico (tecnicamente indifendibile come ripete ogni tanto, da tempo, anche il vecchio :mrgreen: saggio del forum Vinogodi) e puntare sulla convivialità del suo consumo, quella si storica.
Un bravo scienziato operativo come Bressanini ha denudato i suoi artifici retorici in poco; se ci si mettesse anche un filosofo della scienza, lo lascerebbe con le ossa rotte.
...chi parla a nome della scienza senza cognizione di causa, Gaja compreso, compresi i giornalisti acculturati su Wikipedia, inevitabilmente mischia esattezze a scemat...ahem...imprecisioni. L'articolo dell' Angelo nazionale ne e' l'esempio lampante... 8)
Ente Nazionale Tutela dei Bevitori Capiscitori (EnTuBeCa) - Ministero della Cultura Enologica Popolare (MinCulEnPop)
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Re: Vino & Alcol - Una risposta a Gaja

Messaggioda Monferrale » 20 mar 2025 17:02

Monferrale ha scritto:“Gaja scrive, e non mi sembra che gli si possa dare torto, che il mondo del vino è il mondo dei superalcolici, pure contigui, sono separati concettualmente, per tipologie di consumo, per tradizione, per storia.”

Premetto che sono super appassionato di vino (e ciò che ruota intorno ad esso costituisce almeno il 70% del tempo che dedico allo svago) e non bevo nessun superalcolico per cui non sono di parte (semmai sono dalla parte del vino) ma la separazione concettuale a cui fai riferimento è del tutto arbitraria.

“È vero che la molecola dell’alcol etilico è sempre la stessa ma è innegabile che i processi chimici alla base della produzione dell’etanolo del vino e di quello dei distillati è diverso.”

Questa affermazione è proprio sbagliata: i processi chimici alla base della produzione dell’etanolo sono gli stessi se si tratta di saccharomyces che fermenta zuccheri (nel caso di cognac, brandy, grappa, ecc… anche la materia prima di partenza è la stessa del vino).

“Quello che mi stona, invece, è che la principale argomentazione portata dai lobbisti dei distillati è che se fa male l’alcol dei superalcolici fa male anche l’alcol del vino… come a dire “siete ‘cattivi’ anche voi”…

Per quanto disprezzi i superalcolici in generale ed ami il vino è un dato di fatto che per esempio un ipotetico estimatore di grappa che si beve un bicchierino alla settimana abbia un rischio inferiore verso l’etanolo di uno che beve mezza bottiglia di vino al giorno.

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