Cosa ci sgargarozziamo a febbraio 2025?

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Max1991
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Re: Cosa ci sgargarozziamo a febbraio 2025?

Messaggioda Max1991 » 06 feb 2025 12:20

È da un po' che non scrivo, non è una delle mie doti migliori :D
Pochi giorni fa provato, grazie ad un amico, qualche bolla e non solo:

Riserva Enrico Serafino 2006 Zero: Di alta langa ho bevuto poco, ma devo dire che questo 140mesi mi ha colpito. Bel naso e coerente in bocca, lungo senza essere pesante, non troppo complesso ma tutto nel posto giusto. Si fa bere volentieri.
Bruno Lunelli 2006: Altra marcia, colore oro chiaro, naso elegantissimo, bolla fine e spumosa, ancora molto giovane ma già una bella stoffa. Anche in bocca elegante, fresco, pesca, agrumi e nota di tostatura leggera. Piaciuto, da ripassare fra qualche anno.

Annamaria clementi RS 1980: Colore oro vivo, naso e bocca che mi stupiscono subito considerando l’età. Bolla fine ma persistente (solo la bolla perché per il resto corto), freschezza e agilità in bocca, complesso ma non difficile. Alla cieca non gli avrei dato più di 25/30 anni. Vale quel che costa? No.
Selosse initial (credo sboccatura 2022): Seconda volta che lo bevo, a me non fa impazzire. Si, una bella ossidazione ma che lo rende un po' pesantino. Sembra che abbia qualche anno in più, fruttta molto matura, frutta candita, leggera nota di caffè e di nocciola. Manca di agilità.

Pol roger winston churchill 2006: Bolla della serata, tutto al posto giusto. Anche questo giovane ma già godibilissimo. Persistente, naso profondo e elegante, bolla finissima. Agrumato che invoglia la beva. Acidità ma sostenuta da un bel corpo senza essere pesante. Piaciuto molto

Chateau de Fonsalette Reserve 2001: Sono ignorante su questa zona quindi non ho neanche paragoni essendo uno dei pochi assaggi in generale. Buono ma non mi ha convinto. Elegante sia al naso che alla beva nulla da dire ma una nota verde un po' troppo invadente, mancava la speziatura a supporto. Tannino quasi assente che non da grip alla bocca.

NSG 1er Cru Prieuré Roch 2008: Gran vino, colore vivissimo, leggerissima volatile che però lo rende fresco. Fruttini rossi, spezie e forse un po' di pietra/ferro bagnato. Tutto giocato in punta di piedi, starei sul calice ore, cambia di continuo. Alla fine esce anche una bella balsamicità e leggeri terziari. Molto buono.
BREZZA
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Re: Cosa ci sgargarozziamo a febbraio 2025?

Messaggioda BREZZA » 06 feb 2025 13:29

camdie ha scritto:
vinogodi ha scritto:
alì65 ha scritto:
Nebbiolino ha scritto:
BREZZA ha scritto:
POI CLAUDIO HA RAGIONE QUI CE' POCA FIGA!!!


TARASACCO


A Claudio piace vincere facile… non c’è mai stata!


:mrgreen: :mrgreen:
...diciamo che c'era , anche di buon livello, ma ora non c'è più . Mi assumo tutte le responsabilità del caso , ma le cause sono molteplici :
- Prima le femmine giravano un pò sul Polemiche e un pò sulla Piazza , divertendosi : la piazza era un diversivo attraente per cazzeggiare, parlare di amenità, per ritrovarsi, per passare un quarto d'ora divertendosi e giocherellando . Oggi è politica pura scacciafiga , inutile addentrarsi in rivoli psicanalitici ... mia figlia ( trentenne , mica quindicenne...) è entrata sul forum per sbaglio per leggere qualche mio intervento su degustazioni a cui ha partecipato , è inciampata nella Piazza e il " ... che due coglioni questa sezione , da taglio di vene..." gli è sfuggito d'istinto...
- Ci si trovava e , a volte, si "famigliarizzava" : l'età della spensieratezza passa , i problemi aumentano , la disponibilità umana diminuisce ... la fica sparisce ... 8)
- Istagram e FB sono più coerenti rispetto alle aspettative delle giovani "appassionate"... 8)


Marco ce l'hai con me?! :P :mrgreen:


TUA FIGLIA TRENTENNE ...... INTERESSANTE!!!
TARASACCO®
montrachet61
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Re: Cosa ci sgargarozziamo a febbraio 2025?

Messaggioda montrachet61 » 07 feb 2025 02:10

Dopo avere letto le esternazioni e le masturbazioni piu’ o meno cerebrali che hanno trovato su questo forum, hanno preferito rivolgere il loro sguardo altrove …ma si sa…le donne sono solitamente molto piu’ intelligenti di noi maschietti.
Patatasd
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Re: Cosa ci sgargarozziamo a febbraio 2025?

Messaggioda Patatasd » 07 feb 2025 11:01

montrachet61 ha scritto:Dopo avere letto le esternazioni e le masturbazioni piu’ o meno cerebrali che hanno trovato su questo forum, hanno preferito rivolgere il loro sguardo altrove …ma si sa…le donne sono solitamente molto piu’ intelligenti di noi maschietti.



hahaha verissimo, per non parlare delle solite gare a chi ce l'ha più lungo, improbabili analogie sessuali da seconda media per descrivere un vino o un esperienza o il fatto che metà delle volte che in un post si parla di donne è presente anche la parola escort.

Ma effettivamente è vero, queste sono inezie, il problema vero è la piazza dove si parla di politica, a cui le donne (d'altronde siamo tutti d'accordo su questo vero?) non si interessano e non si devono interessare. :roll:
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Re: Cosa ci sgargarozziamo a febbraio 2025?

Messaggioda vinogodi » 07 feb 2025 11:43

Patatasd ha scritto:
montrachet61 ha scritto:Dopo avere letto le esternazioni e le masturbazioni piu’ o meno cerebrali che hanno trovato su questo forum, hanno preferito rivolgere il loro sguardo altrove …ma si sa…le donne sono solitamente molto piu’ intelligenti di noi maschietti.



hahaha verissimo, per non parlare delle solite gare a chi ce l'ha più lungo, improbabili analogie sessuali da seconda media per descrivere un vino o un esperienza o il fatto che metà delle volte che in un post si parla di donne è presente anche la parola escort.

Ma effettivamente è vero, queste sono inezie, il problema vero è la piazza dove si parla di politica, a cui le donne (d'altronde siamo tutti d'accordo su questo vero?) non si interessano e non si devono interessare. :roll:
...parole sante "patata...sd" :lol:
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Re: Cosa ci sgargarozziamo a febbraio 2025?

Messaggioda Nexus1990 » 07 feb 2025 19:08

Mi permetto di interrompere questo filotto di messaggi dall’altissimo valore socio/antropologico per tornare a parlare di vino. Ieri sera piccola bevuta a tema Rodano:
Duclaux Côte-Rôtie LaGermine 2005
Parte benissimo su delle note fumè/grigliate proprio belle, purtroppo l’ossigeno non sembra fargli benissimo, vira un po’ verso sentori brodosi. Sorso però tonico, sanguigno, succoso. Non ha complessità e lunghezza mostruose se vogliamo ma è un bel vino
Jamet Côte-Rôtie Fructus Voluptas 2015
Riduzione impressionante, per il resto c’è il frutto molto in evidenza (sembra che il vino abbia 2 e non 10 anni) insieme con dei sentori più rustici di pomodoro, qualcosa di verdolino, tannino fitto ma non maleducato. Non mi ha entusiasmato
Rostaing Côte-Rôtie Ampodium 2018
È stato come guardare dal buco della serratura. Davvero troppo giovane, tanto che (stappato e versato) parte muto, io ho avuto pazienza di ascoltarlo con calma e la sua natura pian piano usciva fuori, vino concreto ma di pregevole finezza floreale, bocca di bella stoffa, voluminosa e a maglie strette, buona lunghezza, giusto un filo di amaro nel finale. Da attendere ma buono
Rostaing Côte-Rôtie La Landonne 2013
Un vino commovente per dettaglio aromatico: effluvi di fiori blu, con violetta, lavanda, un tocco di anice, qualcosa di mentolato, insomma tutto sulla freschezza. In bocca la materia presenta volume, ampiezza, tensione, lunghezza. Molto più pronto della 2012 bevuta un annetto fa, che aveva ancora più energia ma risultava un po’ “imbizzarrita”
Gonon Saint-Joseph 2015
Altro bellissimo vino, da manuale del Rodano (almeno nell’idea che mi sono fatto io nei miei limitati assaggi), scuro ma non torvo, naso con oliva, carne essiccata che si fonde con una nota selvatica che mi è piaciuta molto. Bocca di bella concentrazione, anche qui ci sono volume e tensione, bel corpo ma un filo di rusticità in più rispetto al capolavoro di Renè Rostaing.
Coursodon Saint Joseph Paradis Saint-Pierre 2017 Vs Gripa Saint Joseph Le Berceau 2017
Sciropposi, caldi, pesanti da bere, densi, concentrati. Non so se è l’annata, comunque malissimo.
Gerin Condrieu Les Eguets 2019
Il Condrieu ha avuto il merito di venire dopo i due Saint Joseph quindi qualcuno ha perfino azzardato l’aggettivo “freschezza”, che francamente non ci stava. La parte aromatica poteva pure risultare interessante, sicuramente atipica rispetto ai vini bianchi che si bevono di solito, ma la pesantezza del sorso ha l’unico pregio di rendere questo vino adatto ad un consumo in linea con il nuovo codice della strada
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Re: Cosa ci sgargarozziamo a febbraio 2025?

Messaggioda Nexus1990 » 07 feb 2025 20:48

l'oste ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:Basilisco Aglianico del Vulture 2005
stupendo, dal frutto sembra un vino con 15 anni di meno, anche qui c’è una parte affumicata soffusa, molto bella, ci sono dolcezza e la freschezza, soprattutto in allungo, finale pulito e appagante, magari non chilometrico va’. Ma per 21€ (Prezzo pagato una settimana fa) è un vino pazzesco questo. 17/20

Appena bevuto il 2019, ovviamente più imbizzarrito per l'età ma stessa descrizione e sensazione, prezzo irreale per bere un micro campione, prodotto sostenibile bio, gente seria, vini impeccabili rappresentanti del ricco ma misconosciuto sud italiano. Fa stare bene mentre lo bevi.

Mi fa piacere che la linea dell’azienda non sia cambiata. Lo riprenderó
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Ludi
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Re: Cosa ci sgargarozziamo a febbraio 2025?

Messaggioda Ludi » 08 feb 2025 01:34

In Giappone, tra i vari saké, ho anche provato:
Grace Vineyards, Serene 2019 sb. 2024: un metodo classico di Yamanashi, francamente deludente, non tanto per la freschezza (che c'era) quanto per un profilo aromatico piatto e poco profondo. Dimenticabilissimo.
Chateau Musar Blanc 2010: qui invece ci troviamo di fronte ad un bellissimo bianco, maturo, avvolgente, ricco di sensazioni di spezie orientali e albicocca. Notevole che abbia solo 12 gradi, il che contribuisce non poco alla beva.
Funky Chateau, Pinot Noir Black Label 2018 : qui siamo invece a Nagano. Davvero sorprendente, con una rusticità che ricorda un po' alcuni villages di produttori naturali borgognoni, ma senza puzzette e con un frutto golosissimo. Ha accompagnato degnamente degli spiedini di manzo con salsa teriyaki.
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Re: Cosa ci sgargarozziamo a febbraio 2025?

Messaggioda piergi » 08 feb 2025 12:02

Aglianico riserva cantari 013- la Guardiense
Chi ha la ventura di leggermi sa della mia "passione" per i vini di questa cantina sociale, e quindi voglio ribadire che non ho una tresca con la giovane banconista del punto vendita di Guardia Sanframondi ma che i vini sono proprio buoni, e questa bottiglia ne è l'ulteriore prova! :mrgreen:
Bordeaux intenso senza cedimenti, il naso ti porta quasi in toscana con note di cuoio, china e una eterea violetta. La bocca ti riconduce decisamente nel Sannio, c'è un sorso carnoso e materico, vibrante di acidità e di un tannino che nonostante i 12 anni compiuti non smette di legare le gengive schiaffeggiandole come un papà severo ma che in fin dei conti lo fa per il tuo bene. La persistenza è decisa ma non infinita e per un vino che dovrei aver pagato in cantina fra i 9 e i 10 euro mi pare ci possa stare!
Strane luci di pioggia...splende il sole,fa' bel tempo...nell'era democratica.

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Re: Cosa ci sgargarozziamo a febbraio 2025?

Messaggioda ferrari federico » 08 feb 2025 14:36

Basta. È ufficiale (secondo me): oggi come oggi è difficile trovare un Barolo (di buon produttore) con una valutazione tecnica sotto ai 90/100…
Naturale, direte voi, il Barolo è uno dei grandissimi. Senza dubbio. Ma pensate a quale era il panorama produttivo complessivo fino agli anni ‘80: grandi eccellenze e molte schifezze. Oggi queste ultime sono (quasi) del tutto scomparse.
In particolare, in queste settimane sto bevendo alcune etichette del 2020, che mi pare sia una annata più che buona; non densa e longeva come 2016 o 2019 (o 2021…) ma in genere già abbastanza pronta da bere, soffice ed equilibrata, fine.

Questi gli ultimi assaggi.

Barolo Mirau 2020
Az. Agr. Negretti.
Da una vigna a cavallo tra il cru Bettolotti e il cru Rive nel comune di La Morra, questo Mirau incarna bene il prototipo del Barolo di La Morra in buona annata e giovane: il profumo, secondario ma già ricco e aperto, insiste sui piccoli frutti rossi, soprattutto lampone e ribes, con rimandi (ancora lievi) di spezie dolci (cannella) e di erbe aromatiche (dragoncello).
Il colore è rubino scuro di buona limpidezza e densità. Lunga la persistenza in bocca, con un bel tannino già approcciabile ma non ancora del tutto metabolizzato. Medio corpo, acidità presente ma non importante e, secondo me, longevità assicurata. Già bevibile ma vale la pena di aspettare qualche anno per goderne al meglio. Per me 92/100.

Barolo Arborina 2020
Renato Corino
Colore rubino con riflessi granata, di buona densità e limpidezza.
Profumo complesso e intrigante: pellame fresco, confettura di ciliegia, sottobosco, funghi, radice di iris, legno bagnato.
Ingresso in bocca quasi mentolato, tannino non eccessivo, buona acidità, ottima persistenza. Alcolico (15gr.) ma beva facile.
Di corpo tra il medio e il corposo e di sicura longevità. Già abbastanza pronto da bere ma nei prossimi 5/6 anni dovrebbe raggiungere l’optimum. In bocca torna il cuoio fresco.
93/100 per me.
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Re: Cosa ci sgargarozziamo a febbraio 2025?

Messaggioda Nexus1990 » 09 feb 2025 17:30

Ieri simpatica serata a tema Volnay:
Dubuet Boillot Volnay 1erCru Carelle Sous la Chapelle 2020
Molto aperto sin dall’inizio, frutto puro e luminoso, molto Volnay. Bocca pure leggiadra ma di bella ampiezza, nel finale il tannino ancora fitto suggerisce attesa. Produttore da seguire 16,75
Doudet Naudin Volnay 1erCru Taillepieds 2018
Vino sicuramente più “governato” del precedente, si sente un elevage più invasivo nelle note fumè e in un profilo nel complesso più chiuso. Bocca che conserva comuqnue verticalità, con una bella aciditá a rinfrescare il sorso. Col tempo un tocco di calore alcolico, comunque buono 16,5
Nicolas Rossignol Volnay 1erCru Clos des Angles 2017
Qui il livello si alza e si capisce già dal naso, dalla speziatura seducente e dal frutto irresistibile, il sorso è profondo ma è scorrevole ed elegante, discretamente lungo. La Borgogna come la vorresti sempre nel calice. 17,25
Domaine de la Pousse d’Or Clos des 60 Ouvreés 2015
Vino assai più scuro già dal colore, si sente la mano del produttore che punta più sulla concentrazione, all’inizio un po’ di selvatico ma comunque la materia è abbastanza esplosiva: c’è peso a centro bocca ma bella aciditá a stemperare la larghezza del vino, pregevoli le spezie scure in lunghezza. Adesso buono ma un filo “grosso” tra 8/10 anni chissà… 16,75
Fattoria di Lamole chianti classico Vigna Grospoli 2016
Bellissimo il naso, più dolce nella speziatura dei precedenti, finemente agrumato, il frutto è sparato, rosso fuoco con ciliegia e agrume, proprio chiantigiano, giusto un attimo irruento, ma il vino è succoso, ha grande vitalità e tensione, discretamente lungo. 17
Joseph Voillot Volnay 1erCru Les Caillerets 2013
Naso molto personale, inizialmente tutto roccia e agrume in scorza, o forse in foglia, che col tempo guadagna in dolcezza e si fa candito, bellissimo. Al sorso sembra un vino bianco: mineralità rocciosa in evidenza, il finale è tutto sale e durezze assortite 17,5
Robert Chevillon NuitsSaintGeorges 1erCru Les Perrieres 2013
Naso mirabolante di spezie orientali condite da una nota fumè e dalla dolcezza fruttata (melograno?). Bocca parimenti intensa, in cui si sente distintamente il frutto (ancora giovanile) la cui dolcezza è bilanciata da un’acidità viva e da tannini eleganti ma strettissimi. Grande vino 17,75
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Re: Cosa ci sgargarozziamo a febbraio 2025?

Messaggioda l'oste » 10 feb 2025 17:12

Nexus1990 ha scritto:Ieri simpatica serata a tema Volnay:
Dubuet Boillot Volnay 1erCru Carelle Sous la Chapelle 2020
Molto aperto sin dall’inizio, frutto puro e luminoso, molto Volnay. Bocca pure leggiadra ma di bella ampiezza, nel finale il tannino ancora fitto suggerisce attesa. Produttore da seguire 16,75
Doudet Naudin Volnay 1erCru Taillepieds 2018
Vino sicuramente più “governato” del precedente, si sente un elevage più invasivo nelle note fumè e in un profilo nel complesso più chiuso. Bocca che conserva comuqnue verticalità, con una bella aciditá a rinfrescare il sorso. Col tempo un tocco di calore alcolico, comunque buono 16,5
Nicolas Rossignol Volnay 1erCru Clos des Angles 2017
Qui il livello si alza e si capisce già dal naso, dalla speziatura seducente e dal frutto irresistibile, il sorso è profondo ma è scorrevole ed elegante, discretamente lungo. La Borgogna come la vorresti sempre nel calice. 17,25
Domaine de la Pousse d’Or Clos des 60 Ouvreés 2015
Vino assai più scuro già dal colore, si sente la mano del produttore che punta più sulla concentrazione, all’inizio un po’ di selvatico ma comunque la materia è abbastanza esplosiva: c’è peso a centro bocca ma bella aciditá a stemperare la larghezza del vino, pregevoli le spezie scure in lunghezza. Adesso buono ma un filo “grosso” tra 8/10 anni chissà… 16,75
Fattoria di Lamole chianti classico Vigna Grospoli 2016
Bellissimo il naso, più dolce nella speziatura dei precedenti, finemente agrumato, il frutto è sparato, rosso fuoco con ciliegia e agrume, proprio chiantigiano, giusto un attimo irruento, ma il vino è succoso, ha grande vitalità e tensione, discretamente lungo. 17
Joseph Voillot Volnay 1erCru Les Caillerets 2013
Naso molto personale, inizialmente tutto roccia e agrume in scorza, o forse in foglia, che col tempo guadagna in dolcezza e si fa candito, bellissimo. Al sorso sembra un vino bianco: mineralità rocciosa in evidenza, il finale è tutto sale e durezze assortite 17,5
Robert Chevillon NuitsSaintGeorges 1erCru Les Perrieres 2013
Naso mirabolante di spezie orientali condite da una nota fumè e dalla dolcezza fruttata (melograno?). Bocca parimenti intensa, in cui si sente distintamente il frutto (ancora giovanile) la cui dolcezza è bilanciata da un’acidità viva e da tannini eleganti ma strettissimi. Grande vino 17,75

Bella bella bevuta.
Chevillon ormai è una certezza, vini che accendono e illuminano i sensi, grande pulizia.
Del cru Taillepieds, se non lo hai già fatto, dovresti provare De Montille, parcelle storiche ma produttore sempre da attendere qualche anno.
Pousse d'Or, sfiga o limite mio, avrò bevuto random una decina di volte i loro vini, mai nessuna folgorazione.
Nicolas Rossignol, è un produttore giovane che ha lavorato con J.P. Charlot (Domaine Voillot), domaine dal nome "recente" (classico in Borgogna il giro di eredità, cambi, acquisizioni ecc. prima era Rossigjol-Jeanniard così dice il loro sito).
L'estate scorsa in loco, in una visita rapida non prenotata, gentilissimo mi ha fatto lo stesso assaggiare i base (Bourgogne e Corton) e il buonissimo 1er Fourneaux di Savigny. Non aveva quasi niente da vendere, buon segno, ma un paio di bottiglie le ho portate a casa.
Mi sbilancio, sarà perché fa il pinot noir come piace a me, ma ai prezzi di oggi e viste le prospettive del manico, diciamolo a bassa voce, un investimento lo farei.

Scusa la ripetitività nel chiederlo, con che cibo avete accompagnato queste delizie?
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: Cosa ci sgargarozziamo a febbraio 2025?

Messaggioda Nexus1990 » 10 feb 2025 18:31

l'oste ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:Bella bella bevuta.
Chevillon ormai è una certezza, vini che accendono e illuminano i sensi, grande pulizia.
Del cru Taillepieds, se non lo hai già fatto, dovresti provare De Montille, parcelle storiche ma produttore sempre da attendere qualche anno.
Pousse d'Or, sfiga o limite mio, avrò bevuto random una decina di volte i loro vini, mai nessuna folgorazione.
Nicolas Rossignol, è un produttore giovane che ha lavorato con J.P. Charlot (Domaine Voillot), domaine dal nome "recente" (classico in Borgogna il giro di eredità, cambi, acquisizioni ecc. prima era Rossigjol-Jeanniard così dice il loro sito).
L'estate scorsa in loco, in una visita rapida non prenotata, gentilissimo mi ha fatto lo stesso assaggiare i base (Bourgogne e Corton) e il buonissimo 1er Fourneaux di Savigny. Non aveva quasi niente da vendere, buon segno, ma un paio di bottiglie le ho portate a casa.
Mi sbilancio, sarà perché fa il pinot noir come piace a me, ma ai prezzi di oggi e viste le prospettive del manico, diciamolo a bassa voce, un investimento lo farei.

Scusa la ripetitività nel chiederlo, con che cibo avete accompagnato queste delizie?

Taillepieds di DeMontille mai assaggiato ma ce l’ho in faretra. Un altro grandissimo Taillepieds, se si ha la pazienza di attendere 15/20 anni a seconda delle annate è quello di D’Angerville, ricordo una 1999 bevuta due anni fa davvero strepitosa. Su Pousse d’or anche io ho avuto la stessa impressione tua, bevuto anche altri Cru e sono vini sempre un po’ pesanti per la Borgogna, mi resta però la curiosità di provarli sui 20 anni, secondo me potrebbero dare più soddisfazione. Per il cibo non ho scritto nulla perché eravamo al ristorante di una mia cara amica, quindi siamo andati alla carta. Io ho mangiato:
•Carpaccio di baccalá con lenticchie al nero di seppia e mousse di stracchino
•Focaccia con carpaccio di baccalà, scarola riccia e melanzane sott’olio
•Focaccia con crema di patate e porchetta artigianale
•Agnolotti ripieni di pollo arrosto conditi con consommé di pollo arrosto e funghi porcini
Segnalo che Dubuet Boillot con il baccalà si è comportato molto bene :D
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Re: Cosa ci sgargarozziamo a febbraio 2025?

Messaggioda l'oste » 10 feb 2025 19:53

Nexus1990 ha scritto:
l'oste ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:Bella bella bevuta.
Chevillon ormai è una certezza, vini che accendono e illuminano i sensi, grande pulizia.
Del cru Taillepieds, se non lo hai già fatto, dovresti provare De Montille, parcelle storiche ma produttore sempre da attendere qualche anno.
Pousse d'Or, sfiga o limite mio, avrò bevuto random una decina di volte i loro vini, mai nessuna folgorazione.
Nicolas Rossignol, è un produttore giovane che ha lavorato con J.P. Charlot (Domaine Voillot), domaine dal nome "recente" (classico in Borgogna il giro di eredità, cambi, acquisizioni ecc. prima era Rossigjol-Jeanniard così dice il loro sito).
L'estate scorsa in loco, in una visita rapida non prenotata, gentilissimo mi ha fatto lo stesso assaggiare i base (Bourgogne e Corton) e il buonissimo 1er Fourneaux di Savigny. Non aveva quasi niente da vendere, buon segno, ma un paio di bottiglie le ho portate a casa.
Mi sbilancio, sarà perché fa il pinot noir come piace a me, ma ai prezzi di oggi e viste le prospettive del manico, diciamolo a bassa voce, un investimento lo farei.

Scusa la ripetitività nel chiederlo, con che cibo avete accompagnato queste delizie?

Taillepieds di DeMontille mai assaggiato ma ce l’ho in faretra. Un altro grandissimo Taillepieds, se si ha la pazienza di attendere 15/20 anni a seconda delle annate è quello di D’Angerville, ricordo una 1999 bevuta due anni fa davvero strepitosa. Su Pousse d’or anche io ho avuto la stessa impressione tua, bevuto anche altri Cru e sono vini sempre un po’ pesanti per la Borgogna, mi resta però la curiosità di provarli sui 20 anni, secondo me potrebbero dare più soddisfazione. Per il cibo non ho scritto nulla perché eravamo al ristorante di una mia cara amica, quindi siamo andati alla carta. Io ho mangiato:
•Carpaccio di baccalá con lenticchie al nero di seppia e mousse di stracchino
•Focaccia con carpaccio di baccalà, scarola riccia e melanzane sott’olio
•Focaccia con crema di patate e porchetta artigianale
•Agnolotti ripieni di pollo arrosto conditi con consommé di pollo arrosto e funghi porcini
Segnalo che Dubuet Boillot con il baccalà si è comportato molto bene :D

Menù da salivazione, a quest'ora poi.
Il baccalà, che adoro in ogni forma, trovo sia un abbinamento fantastico con il pinot noir, me lo consigliò molti anni fa lo chef di un ristorante poco fuori NSG, l'Auberge du Coteau (sempre consigliato, con griglia interna per la carne alla brace e fa una tartare di manzo di dimensioni elefantiache) che infatti ha sempre un paio di piatti in carta con il baccalà.
Su Pousse d'Or e in generale sullo stile "scuro e denso" per il pinot noir mi tengo le perplessità e cerco altro, de gustibus.
Dubuet Boillot è un vecchio domaine con gestione nuova del nipote da una decina d'anni, ma curiosamente per un rossista come sono e nonostante il domaine faccia quasi solo rossi, non ho mai provato un loro pinot noir ma solo un bourgogne blanc in un ristorante a Beaune. Se hai bevuto altri suoi vini dici che vale una visita?
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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ferrari federico
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Re: Cosa ci sgargarozziamo a febbraio 2025?

Messaggioda ferrari federico » 11 feb 2025 21:06

Barolo Cerequio 2017
Saglietti

Colore granato con riflessi rubino al centro del bicchiere e riflessi mattone sull’unghia, un po’ diluita.
Profumo etereo, non molto intenso, basato soprattutto sul frutto maturo ma con note fumé e rimandi minerali ferrosi.
Di medio corpo, dal tannino lieve e già del tutto morbido. Una discreta acidità ne consente una ulteriore vita ma - presumo - non lunghissima…
L’ingresso in bocca è buono, con il fumé che ritorna anche al gusto insieme alle note animali del cuoio; un po’ vuoto, però nel centro della bocca e dalla persistenza non significativa. Rese più basse (e un’annata migliore) avrebbero dato migliore esito al grande terroir di Cerequio…
88/100 per me.

Bevuto con salsicce di cinghiale grigliate e rape glassate al Mirin.
fabrizio leone
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Re: Cosa ci sgargarozziamo a febbraio 2025?

Messaggioda fabrizio leone » 13 feb 2025 16:47

Pascal Robin
Chablis
Cuvée l'Or aux Fées
Récolte 2021


ottimo chardonnay bello fresco con una bella acidità, in bocca chiama continuamente il sorso
finale bello lungo e persistente
buono, prezzo contenuto
SommelierSardo
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Re: Cosa ci sgargarozziamo a febbraio 2025?

Messaggioda SommelierSardo » 13 feb 2025 17:18

l'oste ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:Ieri simpatica serata a tema Volnay:
Dubuet Boillot Volnay 1erCru Carelle Sous la Chapelle 2020
Molto aperto sin dall’inizio, frutto puro e luminoso, molto Volnay. Bocca pure leggiadra ma di bella ampiezza, nel finale il tannino ancora fitto suggerisce attesa. Produttore da seguire 16,75
Doudet Naudin Volnay 1erCru Taillepieds 2018
Vino sicuramente più “governato” del precedente, si sente un elevage più invasivo nelle note fumè e in un profilo nel complesso più chiuso. Bocca che conserva comuqnue verticalità, con una bella aciditá a rinfrescare il sorso. Col tempo un tocco di calore alcolico, comunque buono 16,5
Nicolas Rossignol Volnay 1erCru Clos des Angles 2017
Qui il livello si alza e si capisce già dal naso, dalla speziatura seducente e dal frutto irresistibile, il sorso è profondo ma è scorrevole ed elegante, discretamente lungo. La Borgogna come la vorresti sempre nel calice. 17,25
Domaine de la Pousse d’Or Clos des 60 Ouvreés 2015
Vino assai più scuro già dal colore, si sente la mano del produttore che punta più sulla concentrazione, all’inizio un po’ di selvatico ma comunque la materia è abbastanza esplosiva: c’è peso a centro bocca ma bella aciditá a stemperare la larghezza del vino, pregevoli le spezie scure in lunghezza. Adesso buono ma un filo “grosso” tra 8/10 anni chissà… 16,75
Fattoria di Lamole chianti classico Vigna Grospoli 2016
Bellissimo il naso, più dolce nella speziatura dei precedenti, finemente agrumato, il frutto è sparato, rosso fuoco con ciliegia e agrume, proprio chiantigiano, giusto un attimo irruento, ma il vino è succoso, ha grande vitalità e tensione, discretamente lungo. 17
Joseph Voillot Volnay 1erCru Les Caillerets 2013
Naso molto personale, inizialmente tutto roccia e agrume in scorza, o forse in foglia, che col tempo guadagna in dolcezza e si fa candito, bellissimo. Al sorso sembra un vino bianco: mineralità rocciosa in evidenza, il finale è tutto sale e durezze assortite 17,5
Robert Chevillon NuitsSaintGeorges 1erCru Les Perrieres 2013
Naso mirabolante di spezie orientali condite da una nota fumè e dalla dolcezza fruttata (melograno?). Bocca parimenti intensa, in cui si sente distintamente il frutto (ancora giovanile) la cui dolcezza è bilanciata da un’acidità viva e da tannini eleganti ma strettissimi. Grande vino 17,75

Bella bella bevuta.
Chevillon ormai è una certezza, vini che accendono e illuminano i sensi, grande pulizia.
Del cru Taillepieds, se non lo hai già fatto, dovresti provare De Montille, parcelle storiche ma produttore sempre da attendere qualche anno.
Pousse d'Or, sfiga o limite mio, avrò bevuto random una decina di volte i loro vini, mai nessuna folgorazione.
Nicolas Rossignol, è un produttore giovane che ha lavorato con J.P. Charlot (Domaine Voillot), domaine dal nome "recente" (classico in Borgogna il giro di eredità, cambi, acquisizioni ecc. prima era Rossigjol-Jeanniard così dice il loro sito).
L'estate scorsa in loco, in una visita rapida non prenotata, gentilissimo mi ha fatto lo stesso assaggiare i base (Bourgogne e Corton) e il buonissimo 1er Fourneaux di Savigny. Non aveva quasi niente da vendere, buon segno, ma un paio di bottiglie le ho portate a casa.
Mi sbilancio, sarà perché fa il pinot noir come piace a me, ma ai prezzi di oggi e viste le prospettive del manico, diciamolo a bassa voce, un investimento lo farei.

Scusa la ripetitività nel chiederlo, con che cibo avete accompagnato queste delizie?


Il tempo vola... ahi ahi...
Sono stato da Nicolas Rossignol nel 2016, alle 09:30 del mattino mi ha stordito: mi avrà fatto assaggiare almeno una quindicina di bottiglie più gli assaggi da botte, sputacchiera in mezzo agli avventori e via, tutto molto verace e ruspante, come dev'essere. Alla fine è vino no?!? :wink:
Negli anni ha anche migliorato la pulizia dei vini, è uno stile che mi piace molto soprattutto sui Volnay (Fremiets e Chevret quelli che mi piacciono di più) ma anche i Pommard sono emblematici con quella caratteristica sfumatura terrosa.
Ho ancora alcune 12 e 13 acquistate in loco, mi sa che a breve mi rinfresco le idee.
I prezzi erano onestissimi, sono comunque lievitati come tutta la regione purtroppo.
Comunque concordo con te.
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zampaflex
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Re: Cosa ci sgargarozziamo a febbraio 2025?

Messaggioda zampaflex » 14 feb 2025 19:11

Robert-Denogent - Macon-villages Les Sardines 2021
Di primo acchito stavo per sputargli che lo profumavo; poi qualche giorno di aria ha assestato l'identità in un classico vino maconnese di stile fresco e verticale, togliendo quella fastidiosa nota di volatile. Meno hype gli farebbe bene, che non è Madame Leroy.
:D :D :D

Benevelli - Barolo Le Coste (di Monforte) 2017
Annata calda riflessa in una esperienza orientata al frutto (pulito e maturo), con le spezie sullo sfondo. Palato un po' rustichello e disordinato (si firma vino contadino eh, però non c'è il trattore dell'Artemio in etichetta) ma buona sostanza e discreta persistenza. Ha carattere, riceve la giusta attenzione.
:D :D :D :) ++

Cantina Sannas - Cannonau di Sardegna Bobotti + 2019
E' di recente partito un GdA nel nostro gruppo milanese e mi aveva incuriosito la versione vecchie vigne (questa), per cui essendomi capitata sott'occhio una boccia presso una enoteca dove stavo prendendo alcune chicche (OT: bravi per la selezione) ho voluto assaggiare.
Da Mamojada, esperienze alternative fino all'inevitabile finale col retour à la terre, filosofia poco interventista, burbero ma buono.
I sedici gradi fanno pensare al peggio, ma è come il calabrone che vola nonostante tutto, ostinato e contrario. Fragola schiacciata, infuso di erbe che non arriva al rosmarino di Dettori ma presenta analogie con gli amari di montagna, sorso cremoso, soffuso, dove l'equilibrio appare impensabile eppur viene raggiunto senza grandi fatiche. Notevole. Da provare tra vent'anni come le grandi selezioni di grenache di Chateauneuf per vedere l'effetto che fa.
:D :D :D :) ++
Non progredi est regredi
ferrari federico
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Re: Cosa ci sgargarozziamo a febbraio 2025?

Messaggioda ferrari federico » 14 feb 2025 21:02

Fixin premiere cru -Clos du Chapitre 2018
Patriarche

Morbido, suadente, dal dolce fruttato, fresco dí acidità al punto giusto, questo Bourgogne rosso da una denominazione “minore” è abbastanza semplice, gradevole ma poco di più.
Il colore è un bel rubino scuro, vivo e limpido, con riflessi porpora.
Piccoli frutti rossi, lampone e fragoline di bosco, immersi in tutto il loro sottobosco. Intensità di bouquet media.
Di corpo leggero, poco tannino e - semmai - più antociani e acidità (non sgradevole, come detto sopra).
Il retrogusto mette in evidenza una buona speziatura e una discreta mineralità. Ancora giovane.
Per ora non più di 88/100
Bärlach
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Re: Cosa ci sgargarozziamo a febbraio 2025?

Messaggioda Bärlach » 14 feb 2025 23:24

Champagne Lacuisse Freres - Cossson 2012 Premier cru
1400 bottiglie da Sermiers, sulla Montagna di Reims, villaggio meno alla ribalta e fuori dalle copertine patinate, viene fuori un buonissimo champagne, in cui l’assenza di dosaggio fa avvertire la prevalenza dello chardonnay, che però è ben bilanciato dalla componete di pinot noir. Una leggera frutta cotta si unisce bene alla fresca acidità che ti riporta nel calice. Elegante e gran rapporto q/p.

Clos des Rocs - Pouilly-Louché Monopole 2013
Annata minore nel Maconnais e nella Borgogna tutta, ma la bravura di Olivier Giroux esce fuori. Nessuna stanchezza, ed anzi il colore paglierino appena carico annuncia tutta l’irriverenza verso i 12 anni della carta d’identità.
Appena aperto c’è il burro fuso in evidenza con un leggero agrume. Con l’ossigeno, la pietra focaia e una parte minerale che fa da scheletro, torna il burro che si accompagna ad un agrume dolce.
Gran bel vino che, alla metà del prezzo, darebbe filo da torcere a tanti bianchi della Cote de Beaune.
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Re: Cosa ci sgargarozziamo a febbraio 2025?

Messaggioda l'oste » 15 feb 2025 22:41

Con due fettine di strolghino di culatello, parmigiana di melanzane home made e un pecorino sardo artigianale molto stagionato.
Chimbanta 2019 - Dettori, Monica, Monica Monicaaaa... Seccata una bottiglia in due, salvo due ultime dita nel baloon che ho davanti al PC.
Profumi d'estate, erbe e frutto succoso,
15° impercettibili, tanta ma tanta buona robe in tutti gli angoli della bocca per un paio di minuti pieni. Piaciuto proprio
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


Iir Boon Gesùuu/ ciii/ fuuur/ mini
ferrari federico
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Re: Cosa ci sgargarozziamo a febbraio 2025?

Messaggioda ferrari federico » 16 feb 2025 14:52

Château Puech-Haut blanc Tete de Bélier 2022

Bianco della Linguadoca da uve Roussane, Marsanne e Grenache blanc (tutte al 30%) con un 10% di Viogner, un uvaggio caratteristico del Rodano sud ma più in generale del Sud francese.
Il vino è molto corposo, denso, burroso, con molto apporto di legno nuovo, dal colore giallo dorato intenso e luminoso, brillante al punto di apparire glassato.
Profumo intenso, esotico, con la vaniglia, il mango e la papaya in evidenza su una speziatura dolce; poi la pera matura, la buccia di yuzu, il maracuja, il frutto della passione.
In bocca è quasi masticabile, con una persistenza molto lunga. Bella salinità nel retrobocca.
Vino appariscente, esibizionista, un po’ sfacciato, comunque interessante e dotato di una indubbia individualità e personalità.
Per me 90/100
Bevuto ieri con Canederli allo speck, agli spinaci e al formaggio per un match così così; molto meglio oggi insieme a Spaghetti alla Carbonara.

Barolo Fossati 2015
Boglietti

Ancora molto giovane e, secondo me, attualmente in una fase di chiusura, soprattutto nei profumi, che sono austeri, serrati, che hanno ormai passato la fase secondaria fruttata ma non hanno ancora raggiunto una armonia terziaria. Per ora si nota il goudron, il tabacco, la ciliegia sotto spirito, la limatura di ferro e la pietra focaia, ma il tutto è come avviluppato su se stesso e poco focalizzato.
In bocca il profilo gustativo è più armonico: oltre ad una indubbia materia di ottima finezza, il tannino - molto presente e ancora sicuramente “non morbido” ma non sgradevole né allappante - è immerso in un contesto di freschezza acida con una configurazione complessivamente austera e verticale, poco incline alle ruffianerie accarezza palato.
Il colore è granato molto scuro, per essere un nebbiolo.
Il giorno dopo la stappatura, quel poco che è rimasto nella bottiglia rivela un profumo più aperto, che finalmente mette in mostra anche una bella componente di frutto maturo: il goudron ha perso le asperità ed è diventato cuoio, l’armonia ne guadagna anche se l’intensità resta media.
Raggiunge, grazie a questa apertura dei profumi, i 92/100, secondo me.
Perfetto match con una sontuosa Costata di Rubia Gallega con reverse searing (prima forno a 80 gradi poi Maillard sulla ghisa).
fabrizio leone
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Re: Cosa ci sgargarozziamo a febbraio 2025?

Messaggioda fabrizio leone » 16 feb 2025 19:58

Giovanni canonica nebbiolo 2020

Prima esperienza con questa cantina

Devo dire eccellente
Nebbiolo che esprime benissimo le proprie caratteristiche

Un vino delizioso

Comunque a mio avviso nebbiolo vince sul pinot nero

Buona serata a tutti
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paperopap
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Re: Cosa ci sgargarozziamo a febbraio 2025?

Messaggioda paperopap » 16 feb 2025 23:15

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Cantina Terlano - Nova Domus 2019
In quest'annata il blend prevedeva 60% Pinot Blanc, 30% Chardonnay e 10% Sauvignon Blanc (nelle ultime è aumentata la percentuale di Pinot Blanc a discapito delle altre): risulta un po' cicciotto, deve ancora trovare l'equilibrio definitivo. Però la materia è certamente di gran qualità, con un bel ventaglio di profumi, poliedrico tra erbe aromatiche, buccia d'agrume candito, nespola matura, albicocca, mineralità. In bocca risulta appunto ancora un po' scomposto, con predominanza d'alcol (che basso non è, 14°...) perché l'indubbia complessità non è ancora armonica. Di sicuro non passa "inosservato" in bocca. Da aspettare.

Cieck - Erbaluce di Caluso "Vigna Misobolo" 2021
Qui invece mi pare tutto già tutto al posto giusto: alternanza di erbe aromatiche, pepe bianco, frutta a polpa bianca, biancospino, gesso. In bocca apre in freschezza e chiude in sapidità: in mezzo tanta bella struttura. A mio avviso grandissimo rapporto qualità - prezzo!
Trabateo
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Re: Cosa ci sgargarozziamo a febbraio 2025?

Messaggioda Trabateo » 17 feb 2025 14:55

Forey - Nuits St. George - 1er Cru Les Saint Georges - 2010
Si apre la gemella di quella bevuta alla borgognata 15 anni a inizio febbraio.
Se si dice che il Monprivato di Mascarello pinoteggia, qui il NSG di Forey Baroleggia :mrgreen:
Calice in evoluzione continua: carne, rosmarino, lampone, melograno, cenere, tabacco, radice di liquerizia, mazzo di viole recise, mora, incenso, funghi, fragolina di bosco, etc, etc, etc.
Persistenza materica infinita...ho goduto come un riccio! :mrgreen:
Faccine senza soluzione di continuità!
Per il voto in 20imi, chiedere a Nexus :lol:
Un passo alla volta, un respiro alla volta.
Tanto se non sopravvivi alla pallottola più vicina alla fronte, non devi preoccuparti di quella dopo...

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