Messaggioda Nexus1990 » 02 feb 2025 15:53
Con degli amici molto giovani è molto neofiti, piccola panoramica sull’Aglianico irpino (con un paio di ringer):
Rocca del Principe Fiano di Avellino 2019
Ormai Rocca non sbaglia un colpo: servito un po’ caldo all’inizio si sente un tocco d’alcool, comunque ben integrato in un profilo solare e luminoso, con piacevoli note fruttate e agrumate, giovanissimo, bella la nota iodata in lunghezza. Per 10/12€ praticamente impossibile chiedere di più. 16/20
Boccella Iripinia Campi Taurasini ‘Rasott’ 2019 e 2021
Per vedere come si comporta (o meglio, come si potrebbe comportare se tutti lo vinificassero così) l’Aglianico giovane: entrambe buone, la 2021 più “densa”, frutto scuro ma fresco, da attendere un po’, la 2019 invece molto scorrevole, agrumata, ha aciditá e tannino, spezie scure, ai vertici della denominazione senza dubbio, preferenza per la 2019, non solo per i due anni di vetro in più. 15,75/20 per la 2021 e 16,25/20 per la 2019
Val delle Corti Chianti Classico 2019
Un po’ indietro ancora, in particolare un po’ di riduzione (stappata d’emblèe senza ossigenazione) ma ha le stimmate di Radda: colore luminoso, come d’altronde il vino, in questa annata c’è delicatezza ma anche sostanza, fatta di sangue e aciditá e frutto goloso. 16,5
DiPrisco Taurasi 2005
Il vino più stanco della serata, non certo scollinato ma indugia sui toni autunnali, anche se stranamente l’aria gli fa bene, c’è ancora una buona sapidità che cresce nel calice, bella la cote fumè. 15,75/20
Basilisco Aglianico del Vulture 2005
stupendo, dal frutto sembra un vino con 15 anni di meno, anche qui c’è una parte affumicata soffusa, molto bella, ci sono dolcezza e la freschezza, soprattutto in allungo, finale pulito e appagante, magari non chilometrico va’. Ma per 21€ (Prezzo pagato una settimana fa) è un vino pazzesco questo. 17/20
Molettieri Taurasi Vigna Cinque Querce 2005
Rppresenta un ideale punto d’incontro tra i due sopracitati: la terziarizzazione c’è ma è proprio da manuale con la speziatura scura fatta di pepe e chiodi di garofano, di fiori secchi, ma il frutto è ancora ben presente, seppur parzialmente asciugato, bocca di invidiabile armonia, pur con l’aciditá dell’aglianico, ma il tannino ormai è fuso splendidamente, si potrebbe quasi azzardare un “cremoso”. Bel vino come sempre 17/20
Perillo Taurasi Riserva 2006
Non stupisce più da un po’, ormai, almeno per chi lo conosce: integrità spettacolare, la speziatura qui è dolce, ci sono la cannella e forse addirittura un tocco di curcuma, un agrume rosso fuoco, quasi chiantigiano, erbe aromatiche. Sorso giocato tutto sulla tensione, trama perfetta oggi, il tannino lascia ancora qualche leggerissimo segno, tanto sale nel lungo finale. 17,25/20