Ieri sera con la solita combriccola di amici serata Monfortino, con qualche vino di “avvicinamento” (devo dire che si poteva fare di meglio qui…)
Elio Sandri Barolo Perno Riserva 2016Parte su un registro molto sensuale, di cipria e rosa ma con pure un tocco di salamoia, il sorso è asprigno, teso, il tannino voluminoso, forse un filo “semplice” se vogliamo, seppur mediamente complesso, e fin qui tutto bene. Peccato che dopo una mezz’oretta esca fuori un fastidioso sentore di sudore che penalizza la bevuta e sporca un po’ il quadro. Comunque l’ho apprezzato. 16,5
Giacomo Fenocchio Barolo 2015Mai sentita una liquirizia così forte in un vino, a cui si affianca un balsamico/mentolato che rema nella stessa direzione rendendo il vino decisamente monocorde. In bocca l’entrata, caratterizzata da bella tensione, lo riscatta solo parzialmente perché purtroppo il vino non ha lo sviluppo, in bocca, che servirebbe per spogliarsi di questa coltre balsamica, che continua a monopolizzare il sorso fino alla fine. 15,75
Paitin Barbaresco Sorì Pairin Riserva Vecchie Vigne 2014Qui proprio non ci siamo per me, al balsamico dominante si aggiunge una nota lattica e qualcosa di dolciastro, forse di torrone. La bocca è più lineare, in discreto equilibrio tra freschezza e il peso del centro bocca ma anche questa un po’ monolitica, peccato per la retrolfattiva in cui si trovano alcune delle note caricaturali del naso… 15,5
Serafino Rivella Barbaresco Montestefano 2010Finalmente… mi stavo preoccupando che potesse essere una serata storta, invece per fortuna erano solo i vini precedenti ad essere un po’ sbilenchi
La migliore tra le bottiglie di Montestefano di Rivella che ho avuto l’opportunità di bere. Una parte aromatica decisamente malinconica, autunnale nelle note di fiori e foglie secche e negli echi speziati, sorso che coniuga una trama di prima qualità e un peso misurato ma ben presente a centro bocca, nel finale il vino lascia un ricordo di sè preciso e di buona persistenza. Bella bottiglia. 17,25
Vietti Barolo Ravera 2012Con questa bottiglia riprendiamo, ahimè, il filo del balsamismo di cui sopra, qui anche discretamente scuro. Però bisogna rilevare che il vino è ben equilibrato grazie alla presenza di uno straccio di frutto che non sarà abbacinante ma almeno c’è, e da una dinamica di bocca sicuramente pregevole nel suo svolgimento. Peccato per la predetta “pesantezza” aromatica che ne mitiga la piacevolezza 16,25
Roagna Barbaresco Pajé Vecchie Viti 2012Bottiglie conferita da me, un po’ preoccupato dalla provenienza, lo scaffale di un’enoteca che l’aveva accolta per (presumo) lunghi anni. Tappo perfetto che mi fa tranquillizzare, il liquido è splendido già dal colore scarico ma luminoso, il naso è un turbinio di spezie dolci e fiori appassiti, more, agrume chiaro. La bocca è dotata di bella tensione e il tessuto è fine fine, sembra quasi un po’ evanescente a un certo punto ma la notevole scia sapida allunga moltissimo il sorso in un brillante finale salino. Gran boccia. 18
Giacomo Conterno Barolo Monfortino 1999Tappo splendido, perfetto, sembra appena imbottigliato. Le premesse sono ampiamente rispettate dal colore, compatto e brillante, senza alcun cedimento nemmeno sull’unghia. Naso immaginifico, in cui insieme alle “solite” cose come il sangue, la fragolina, la speziatura finissima, l’agrume, c’è una nota di frutta bianca (?!) da me mai sentita in un rosso, ma in generale il frutto ha una purezza stupefacente. In bocca il vino da il meglio, esplosivo all’impatto, succoso, ha energia inesauribile e progressione esemplare, la trama è velluto ma ha una presa d’acciaio sul palato, tannino serratissimo che trasuda giovinezza. Finale di magnifica lunghezza speziata e iodata e balsamica (stavolta dalla parte giusta dello spettro). Monumentale. 19
Chateau d’Yquem 1997Stappato colpevolmente troppo tardi dai conferitori, la stoffa si sente subito ma poi ci mette un po’ ad ingranare la “sua” marcia, dopo mezz’ora nel calice era un carrarmato: complesso e irradiante, parte su miele e frutta tropicale, zenzero, albicocca, l’agrume rimontava di minuto in minuto, dapprima candito, col tempo di snellisce fino a farsi scorza, fantastico. Aciditá non altissima ma il vino è sorretto dalla freschezza aromatica e da una provvidenziale nota minerale/salmastra, che allunga ulteriormente un sorso decisamente tridimensionale. 18