Nuove evidenze a supporto del concetto di “terroir”?

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Monferrale
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Nuove evidenze a supporto del concetto di “terroir”?

Messaggioda Monferrale » 10 dic 2024 11:23

Lo studio sembra fatto bene (è open access e nell’articolo di Le scienze c’è il link); cosa ne pensate?

https://www.lescienze.it/news/2024/12/0 ... -17944784/
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zampaflex
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Re: Nuove evidenze a supporto del concetto di “terroir”?

Messaggioda zampaflex » 10 dic 2024 18:01

Quadra con i risultati sperimentali della analisi della diffusione della microflora nelle vigne convenzionali, biologiche, biodinamiche (via via crescente).
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Re: Nuove evidenze a supporto del concetto di “terroir”?

Messaggioda Nexus1990 » 10 dic 2024 19:51

Terroir? Na cazzata inventata dai produttori di Borgogna bianca per vendere vini omologati, altrimenti invendibili
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zampaflex
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Re: Nuove evidenze a supporto del concetto di “terroir”?

Messaggioda zampaflex » 11 dic 2024 15:37

Nexus1990 ha scritto:Terroir? Na cazzata inventata dai produttori di Borgogna bianca per vendere vini omologati, altrimenti invendibili


Però intanto la Borgogna bianca si vende come il pane, il Nobile di Montepulciano ammuffisce in cantina 8)
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Re: Nuove evidenze a supporto del concetto di “terroir”?

Messaggioda tommykimi » 11 dic 2024 18:20

Nexus1990 ha scritto:Terroir? Na cazzata inventata dai produttori di Borgogna bianca per vendere vini omologati, altrimenti invendibili


Argomenta, altrimenti sei passabile di TSO,

primo perchè la parola “terroir” si diffuse in Francia nel corso del Medioevo per verbo dei monaci benedettini, ben prima del boom mercantile della zona;

secondo perchè omologati e invendibili associati ai vini bianchi della borgogna stanno nella stessa frase come la dieta e Giuliano Ferrara.
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l'oste
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Re: Nuove evidenze a supporto del concetto di “terroir”?

Messaggioda l'oste » 11 dic 2024 18:42

Ho conoscenze elementari e ringrazio chi più esperto e tecnico volesse integrare, approfondire, correggere o specificare per scienza e conoscenza sul forum di tutti, neofiti ed esperti.

Terroir nonostante l'assonanza non è la traduzione di terreno.
Il termine francese terroir è l'insieme di fattori naturali e umani riguardo la produzione di un vino.
I fattori naturali principali credo siano clima "tradizionale" di una data zona, meteo delle differenti annate, altitudine, suoli, topografia, esposizione.
I fattori umani si basano prevalentemente sulle scelte non dipendenti dalla natura ma dai produttori e dagli enologi.
Escluderei la pigiatura che rispetto a cento e passa anni fa, è per la maggior parte meccanica, ovviamente effettuata con macchinari diversi ma, per capirci, sostanzialmente pochissimissimi vini sul mercato vengono pigiati ancora con i piedi.
Quindi i principali fattori umani sono la scelta del vitigno, delle rese, dell'irrigazione, il tipo di coltivazione e impianti, il momento X della vendemmia, l'eventuale selezione dei grappoli (manuale o "meccanica"), l'uso di diserbanti, di prodotti chimici, zolfo eccetera.
Infine la "vinificazione" ovvero, generalizzando, i tempi, modi e i contenitori per la macerazione e fermentazione, diraspature e vinaccioli si o no, uso di lieviti "starter" indigeni o selezionati, enzimi, tannini gallici, "zucchero" (dove consentito) e altre nunerose scelte enologiche oltre ovviamente ai differenti procedimenti e tempi di affinamento del futuro vino (botte grande, barrique, cigarillo, anfora, vaso da notte ecc).

Ho sicuramente dimenticato molti aspetti ma ho voluto scrivere questo post sicuramente troppo lungo per condividere e riassumere, perché proprio il tema "terroir" è stato poche settimane fa l'argomento di una discussione molto interessante in cui ho imparato molto, ad una cena con un piccolo produttore, un commerciante e un enologo (che segue una piccola vigna di parenti in nord Piemonte). Naturalmente discussione bagnata da bottiglie di Gattinara, Lessona, Boca e Bramaterra.
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Re: Nuove evidenze a supporto del concetto di “terroir”?

Messaggioda Nexus1990 » 11 dic 2024 18:46

tommykimi ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:Terroir? Na cazzata inventata dai produttori di Borgogna bianca per vendere vini omologati, altrimenti invendibili


Argomenta, altrimenti sei passabile di TSO,

primo perchè la parola “terroir” si diffuse in Francia nel corso del Medioevo per verbo dei monaci benedettini, ben prima del boom mercantile della zona;

secondo perchè omologati e invendibili associati ai vini bianchi della borgogna stanno nella stessa frase come la dieta e Giuliano Ferrara.

Ciao Tommy, non hai seguito il topic “Borgogna bianca da manuale” altrimenti avresti capito :D
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Re: Nuove evidenze a supporto del concetto di “terroir”?

Messaggioda l'oste » 11 dic 2024 19:32

tommykimi ha scritto:secondo perchè omologati e invendibili associati ai vini bianchi della borgogna stanno nella stessa frase come la dieta e Giuliano Ferrara.

In verità se cerchi foto di Ferrara oggi, trovi la metà del cicciolone che fu. :lol:
I tempi cambiano per tutti, come i prezzi e le mode del vino, per dire.

Nexus90 era evidentemente ironico, lui ama i bianchi della Borgogna, li compra bene e se non se li scola tutti, fra qualche anno se vuole li vende pure meglio.
Alcuni prodotti superstar delle bolle di mercato sono come blue chip, garanzie di margine (previa conservazione professionale) e se alcune o altre tipologie conoscono oggi delle flessioni, secondo me è perché forse negli scorsi anni hanno ecceduto nel moltiplicare il vino e i listini, ma allora girava tanta domanda ma soprattutto molta più grana.
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Re: Nuove evidenze a supporto del concetto di “terroir”?

Messaggioda tommykimi » 11 dic 2024 19:55

l'oste ha scritto:
tommykimi ha scritto:secondo perchè omologati e invendibili associati ai vini bianchi della borgogna stanno nella stessa frase come la dieta e Giuliano Ferrara.

In verità se cerchi foto di Ferrara oggi, trovi la metà del cicciolone che fu. :lol:
I tempi cambiano per tutti, come i prezzi e le mode del vino, per dire.

Nexus90 era evidentemente ironico, lui ama i bianchi della Borgogna, li compra bene e se non se li scola tutti, fra qualche anno se vuole li vende pure meglio.
Alcuni prodotti superstar delle bolle di mercato sono come blue chip, garanzie di margine (previa conservazione professionale) e se alcune o altre tipologie conoscono oggi delle flessioni, secondo me è perché forse negli scorsi anni hanno ecceduto nel moltiplicare il vino e i listini, ma allora girava tanta domanda ma soprattutto molta più grana.


Ferrara è dimagrito per la sua malattia, io intendevo una dieta volontaria, ma cmq era per rendere il concetto.

Poi sul discorso che fai tu, ti posso dire che 3 settimane fa ho parlato di questi aspetti per 2 ore con Nicola Oberto di Trediberri, però bisogna fare un'analisi più ampia.... io mi limito solo a dire che alla fine la legge di mercato vale per tutti, anche in borgogna, se riesce a mantenere un equilibrio tra domanda e offerta a questi prezzi medi qualcosa significherà, io magari non compro più certe referenze rispetto a prima, ma sto tranquillo che a Singapore si picchiano per una bottiglia di Coche che non ho ritirato.

Non ho seguito il post a cui faceva riferimento Nexus però questo è un discorso che si discosta dal "omologato e invendibile".

Siamo vicini ad un rallentamento netto dei prezzi???? Mediamente non sembra proprio purtroppo...

E non tiriamo fuori per cortesia il discorso che Les Narvaux è sceso rispetto ad un anno fa che è fuorviante..

Poi bisogna valutare anche dove si genera l'impennata dei prezzi, perchè non è sempre di iniziativa del produttore, un po' come succede in langa dove il monvigliero 2019 esce dalla cantina a 70 euro ivato poi lo trovi a prezzi folli e altri produttori che hanno alzato così tanto i prezzi da costringere distributori e wine merchant ad avere un margine esiguo per vedere una rotazione di magazzino.
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Re: Nuove evidenze a supporto del concetto di “terroir”?

Messaggioda tommykimi » 11 dic 2024 19:56

Ah scusate ho letto dopo che era ironico....
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Re: Nuove evidenze a supporto del concetto di “terroir”?

Messaggioda Nexus1990 » 11 dic 2024 21:45

l'oste ha scritto:
tommykimi ha scritto:secondo perchè omologati e invendibili associati ai vini bianchi della borgogna stanno nella stessa frase come la dieta e Giuliano Ferrara.

In verità se cerchi foto di Ferrara oggi, trovi la metà del cicciolone che fu. :lol:
I tempi cambiano per tutti, come i prezzi e le mode del vino, per dire.

Nexus90 era evidentemente ironico, lui ama i bianchi della Borgogna, li compra bene e se non se li scola tutti, fra qualche anno se vuole li vende pure meglio.
Alcuni prodotti superstar delle bolle di mercato sono come blue chip, garanzie di margine (previa conservazione professionale) e se alcune o altre tipologie conoscono oggi delle flessioni, secondo me è perché forse negli scorsi anni hanno ecceduto nel moltiplicare il vino e i listini, ma allora girava tanta domanda ma soprattutto molta più grana.

Il bello è che di bianchi di Borgogna (intesa come Côte d’Or) in cantina ne ho 2 o 3. Li trovo cari anche io, purtroppo non sono ricco :mrgreen:
Inoltre sono pure io un rossista quindi spendere già 100€ per un bianco per me è un bel sacrificio
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Re: Nuove evidenze a supporto del concetto di “terroir”?

Messaggioda l'oste » 11 dic 2024 21:50

Nexus1990 ha scritto:
l'oste ha scritto:
tommykimi ha scritto:secondo perchè omologati e invendibili associati ai vini bianchi della borgogna stanno nella stessa frase come la dieta e Giuliano Ferrara.

In verità se cerchi foto di Ferrara oggi, trovi la metà del cicciolone che fu. :lol:
I tempi cambiano per tutti, come i prezzi e le mode del vino, per dire.

Nexus90 era evidentemente ironico, lui ama i bianchi della Borgogna, li compra bene e se non se li scola tutti, fra qualche anno se vuole li vende pure meglio.
Alcuni prodotti superstar delle bolle di mercato sono come blue chip, garanzie di margine (previa conservazione professionale) e se alcune o altre tipologie conoscono oggi delle flessioni, secondo me è perché forse negli scorsi anni hanno ecceduto nel moltiplicare il vino e i listini, ma allora girava tanta domanda ma soprattutto molta più grana.

Il bello è che di bianchi di Borgogna (intesa come Côte d’Or) in cantina ne ho 2 o 3. Li trovo cari anche io, purtroppo non sono ricco :mrgreen:
Inoltre sono pure io un rossista quindi spendere già 100€ per un bianco per me è un bel sacrificio

Ne hai ben 2 o 3 volte il numero di bottiglie che ho io. :lol:
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Re: Nuove evidenze a supporto del concetto di “terroir”?

Messaggioda l'oste » 12 dic 2024 10:01

tommykimi ha scritto:
l'oste ha scritto:....
Alcuni prodotti superstar delle bolle di mercato sono come blue chip, garanzie di margine (previa conservazione professionale) e se alcune o altre tipologie conoscono oggi delle flessioni, secondo me è perché forse negli scorsi anni hanno ecceduto nel moltiplicare il vino e i listini, ma allora girava tanta domanda ma soprattutto molta più grana.

.....
Siamo vicini ad un rallentamento netto dei prezzi???? Mediamente non sembra proprio purtroppo...
.....

Sul resto che hai scritto non posso che concordare e prenderne atto, sei un commerciante e certamente puoi tastare il polso del mercato dei prezzi molto meglio.
La flessione a cui mi riferivo è quella dei numeri delle vendite di vini "normali", non dei blue chip dei produttori top Coche, DRC o Conterno in Italia.
Di questo calo di vendite se ne è accennato spesso sul forum ed è quanto sento dire da molti amici operatori del settore.
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Re: Nuove evidenze a supporto del concetto di “terroir”?

Messaggioda tommykimi » 12 dic 2024 10:14

l'oste ha scritto:
tommykimi ha scritto:
l'oste ha scritto:....
Alcuni prodotti superstar delle bolle di mercato sono come blue chip, garanzie di margine (previa conservazione professionale) e se alcune o altre tipologie conoscono oggi delle flessioni, secondo me è perché forse negli scorsi anni hanno ecceduto nel moltiplicare il vino e i listini, ma allora girava tanta domanda ma soprattutto molta più grana.

.....
Siamo vicini ad un rallentamento netto dei prezzi???? Mediamente non sembra proprio purtroppo...
.....

Sul resto che hai scritto non posso che concordare e prenderne atto, sei un commerciante e certamente puoi tastare il polso del mercato dei prezzi molto meglio.
La flessione a cui mi riferivo è quella dei numeri delle vendite di vini "normali", non dei blue chip dei produttori top Coche, DRC o Conterno in Italia.
Di questo calo di vendite se ne è accennato spesso sul forum ed è quanto sento dire da molti amici operatori del settore.


Non sono un commerciante, aimè sono un commercialista, una flessione delle vendite c'è e questo è vero, però se infiliamo bene il naso sulle referenze che rimangono negli scaffali di certo non mi stupisco, a borgogna, nei numeri importanti, è fatta di gente che si chiama Domaine Roux tanto per fare un nome.

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