Cosa bevemmo a dicembre 2024

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Wineduck
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Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda Wineduck » 01 dic 2024 01:22

Scatenate l'inferno...
"Woke up this morning with a wine glass in my hand - Whose wine? What wine? - Where the hell did I dine? - Must have been a dream - I don't believe where I've been - Come on, let's do it again"
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Nexus1990
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda Nexus1990 » 01 dic 2024 19:45

Inizio io dai… Ieri a pranzo piccola panoramica sul Rodano Nord
Tenimenti D’Alessandro ‘Migliara’ 2016 Vs Domaine du Colombier Crozes-Hermitage ‘Cuvèe Gaby’ 2015
D’Alessandro un po’ segnato dall’affinamento, con note balsamico/resinose e di cenere/legno bruciato/camino spento. In bocca non ha neanche una cattiva dinamica, ma resta un po’ ingessato. 15,75
Il Crozes-Hermitage invece è un piccolo gioiellino: naso relativamente semplice, con frutto scuro e una nota mentolata, in bocca però ha agilità e allungo, bellissima mineralità. Considerando che l’ho pagato 25€ davvero un gran bevuta. 16,75
Gonon Saint-Joseph 2014 Vs J.L. Chave Saint-Joseph 2014
Gonon parte freddino, con delle note verdi non esaltanti (la mosca Suzuki non lo ha risparmiato evidentemente). Con il tempo però pur conservando la sua dimensione prevalentemente verticale si scalda, esce la salamoia e perfino la marasca che regala una punta di dolcezza, la parte sanguigna rimonta su quella verde lasciandola sullo sfondo. 16,75
Chave tutt’altro registro, molto più completo già dal naso in cui insieme al frutto croccante fa capolino una nota selvatica, carnosa, molto interessante. In bocca si sente che c’è un grande manico per la precisione cartesiana, anche avvolgente nelle note speziate, soffre proprio un filo di diluizione, ma evidentemente questa annata ha fatto pochi prigionieri. Molto curioso di risentirlo in ottima annata 17,25
Rostaing Côte-Rôtie Côte-Blonde 2007 Vs Jamet Côte-Rôtie 2007
Con Rostaing abbiamo l’unica, parziale delusione di giornata. Intendiamoci è un bel vino, sensuale e raffinato nelle sue note speziate e floreali, goloso e di bella beva, ma forse perfino troppo delicato, manca qualcosa in termini di grip e tensione, un po’ di “cazzimma” diremmo a Napoli. Averlo bevuto accanto al prossimo vino che descriverò non ha fatto altro che acuire questa mancanza… 17,25
Jamet un vino mostruoso, di forza e lunghezza impressionanti: profilo olfattivo piuttosto scuro di oliva nera, spezie e frutti pure neri, un po’ minaccioso nel complesso ma ravvivato dalla mineralità, che quando la sento al naso è sempre un buonissimo segno. In bocca è tiratissimo, c’è la carne affumicata e le erbe aromatiche, ha una energia indomabile, la materia sembra aumentare di volume, come se si moltiplicasse, lunga scia minerale. Volendo trovare un difetto (ma forse è una sua caratteristica, più che una vera mancanza) a questa eccezionale bottiglia, complessità e ampiezza non sono sbalorditive quanto la sua personalità, ma bisogna anche dire che questo vino è in ancora in forte ascesa, e tra 4/5 anni tirerà sicuramente fuori qualcosa d’altro. 18,25
Chapoutier Ermitage ‘Le Meal’ 2007 Vs Peyre Rose Coteaux du Languedoc ‘Clos des Cistes’ 2007
Chapoutier un vino aristocratico, che pur portando in dote una struttura imponente si muove sul filo dell’eleganza e della dolcezza di spezie e frutto, è goloso e seducente, complesso. La trama è di grande qualità, velluto senza impunture, con bei tannini cremosi. Vino di classe 17,75
Peyre Rose è un vino fatto da una delle grandi “Donne del Vino” francesi, ciononostante (o forse proprio per questo :lol: ) è il vino più maschile della serata: pepe nero e goudron, mora, una parte terrosa, sorso che coniuga ampiezza e lunghezza, con bella sapidità nel finale a scongiurare l’effetto “bomba”. Tannino fittissimo e saporito, che lascia ancora qualche graffio. Al netto del suo essere (vagamente) dimostrativo la materia è di grandissima qualità, come dimostra anche la gioventù di questa bottiglia, senz’altro la più prospettica della serata insieme al Côte-Rôtie di Jamet. 17,5
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda zampaflex » 01 dic 2024 19:56

Nexus1990 ha scritto:Inizio io dai… Ieri a pranzo piccola panoramica sul Rodano Nord


Clap clap!

Jamet è una bestia lenta, sul lungo sorprende sempre.
La 14 è stata annata decisamente diluita, ha tolto molta personalità e solo i veri grandi manici hanno realizzato qualcosa di degno.
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda Nexus1990 » 01 dic 2024 20:05

zampaflex ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:Inizio io dai… Ieri a pranzo piccola panoramica sul Rodano Nord


Clap clap!



È vero… mancava Clape. Bottiglia spedita 12 giorni fa dalla Francia, per un errore è transitata per la Germania, è ancora lì :evil:
Jamet non era in programma, è stato proprio il sostituito del Cornas di Clape
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda zampaflex » 01 dic 2024 20:38

Nexus1990 ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:Inizio io dai… Ieri a pranzo piccola panoramica sul Rodano Nord


Clap clap!



È vero… mancava Clape. Bottiglia spedita 12 giorni fa dalla Francia, per un errore è transitata per la Germania, è ancora lì :evil:
Jamet non era in programma, è stato proprio il sostituito del Cornas di Clape


Ma no, era un applauso! :D
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda piergi » 02 dic 2024 19:41

Nexus1990 ha scritto:Inizio io dai… Ieri a pranzo piccola panoramica sul Rodano Nord
Tenimenti D’Alessandro ‘Migliara’ 2016 Vs Domaine du Colombier Crozes-Hermitage ‘Cuvèe Gaby’ 2015
D’Alessandro un po’ segnato dall’affinamento, con note balsamico/resinose e di cenere/legno bruciato/camino spento. In bocca non ha neanche una cattiva dinamica, ma resta un po’ ingessato. 15,75
Il Crozes-Hermitage invece è un piccolo gioiellino: naso relativamente semplice, con frutto scuro e una nota mentolata, in bocca però ha agilità e allungo, bellissima mineralità. Considerando che l’ho pagato 25€ davvero un gran bevuta. 16,75
Gonon Saint-Joseph 2014 Vs J.L. Chave Saint-Joseph 2014
Gonon parte freddino, con delle note verdi non esaltanti (la mosca Suzuki non lo ha risparmiato evidentemente). Con il tempo però pur conservando la sua dimensione prevalentemente verticale si scalda, esce la salamoia e perfino la marasca che regala una punta di dolcezza, la parte sanguigna rimonta su quella verde lasciandola sullo sfondo. 16,75
Chave tutt’altro registro, molto più completo già dal naso in cui insieme al frutto croccante fa capolino una nota selvatica, carnosa, molto interessante. In bocca si sente che c’è un grande manico per la precisione cartesiana, anche avvolgente nelle note speziate, soffre proprio un filo di diluizione, ma evidentemente questa annata ha fatto pochi prigionieri. Molto curioso di risentirlo in ottima annata 17,25
Rostaing Côte-Rôtie Côte-Blonde 2007 Vs Jamet Côte-Rôtie 2007
Con Rostaing abbiamo l’unica, parziale delusione di giornata. Intendiamoci è un bel vino, sensuale e raffinato nelle sue note speziate e floreali, goloso e di bella beva, ma forse perfino troppo delicato, manca qualcosa in termini di grip e tensione, un po’ di “cazzimma” diremmo a Napoli. Averlo bevuto accanto al prossimo vino che descriverò non ha fatto altro che acuire questa mancanza… 17,25
Jamet un vino mostruoso, di forza e lunghezza impressionanti: profilo olfattivo piuttosto scuro di oliva nera, spezie e frutti pure neri, un po’ minaccioso nel complesso ma ravvivato dalla mineralità, che quando la sento al naso è sempre un buonissimo segno. In bocca è tiratissimo, c’è la carne affumicata e le erbe aromatiche, ha una energia indomabile, la materia sembra aumentare di volume, come se si moltiplicasse, lunga scia minerale. Volendo trovare un difetto (ma forse è una sua caratteristica, più che una vera mancanza) a questa eccezionale bottiglia, complessità e ampiezza non sono sbalorditive quanto la sua personalità, ma bisogna anche dire che questo vino è in ancora in forte ascesa, e tra 4/5 anni tirerà sicuramente fuori qualcosa d’altro. 18,25
Chapoutier Ermitage ‘Le Meal’ 2007 Vs Peyre Rose Coteaux du Languedoc ‘Clos des Cistes’ 2007
Chapoutier un vino aristocratico, che pur portando in dote una struttura imponente si muove sul filo dell’eleganza e della dolcezza di spezie e frutto, è goloso e seducente, complesso. La trama è di grande qualità, velluto senza impunture, con bei tannini cremosi. Vino di classe 17,75
Peyre Rose è un vino fatto da una delle grandi “Donne del Vino” francesi, ciononostante (o forse proprio per questo :lol: ) è il vino più maschile della serata: pepe nero e goudron, mora, una parte terrosa, sorso che coniuga ampiezza e lunghezza, con bella sapidità nel finale a scongiurare l’effetto “bomba”. Tannino fittissimo e saporito, che lascia ancora qualche graffio. Al netto del suo essere (vagamente) dimostrativo la materia è di grandissima qualità, come dimostra anche la gioventù di questa bottiglia, senz’altro la più prospettica della serata insieme al Côte-Rôtie di Jamet. 17,5

Hai dimenticato il syrah messicano!!
Strane luci di pioggia...splende il sole,fa' bel tempo...nell'era democratica.

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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda Nexus1990 » 02 dic 2024 19:55

piergi ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:Inizio io dai… Ieri a pranzo piccola panoramica sul Rodano Nord
Tenimenti D’Alessandro ‘Migliara’ 2016 Vs Domaine du Colombier Crozes-Hermitage ‘Cuvèe Gaby’ 2015
D’Alessandro un po’ segnato dall’affinamento, con note balsamico/resinose e di cenere/legno bruciato/camino spento. In bocca non ha neanche una cattiva dinamica, ma resta un po’ ingessato. 15,75
Il Crozes-Hermitage invece è un piccolo gioiellino: naso relativamente semplice, con frutto scuro e una nota mentolata, in bocca però ha agilità e allungo, bellissima mineralità. Considerando che l’ho pagato 25€ davvero un gran bevuta. 16,75
Gonon Saint-Joseph 2014 Vs J.L. Chave Saint-Joseph 2014
Gonon parte freddino, con delle note verdi non esaltanti (la mosca Suzuki non lo ha risparmiato evidentemente). Con il tempo però pur conservando la sua dimensione prevalentemente verticale si scalda, esce la salamoia e perfino la marasca che regala una punta di dolcezza, la parte sanguigna rimonta su quella verde lasciandola sullo sfondo. 16,75
Chave tutt’altro registro, molto più completo già dal naso in cui insieme al frutto croccante fa capolino una nota selvatica, carnosa, molto interessante. In bocca si sente che c’è un grande manico per la precisione cartesiana, anche avvolgente nelle note speziate, soffre proprio un filo di diluizione, ma evidentemente questa annata ha fatto pochi prigionieri. Molto curioso di risentirlo in ottima annata 17,25
Rostaing Côte-Rôtie Côte-Blonde 2007 Vs Jamet Côte-Rôtie 2007
Con Rostaing abbiamo l’unica, parziale delusione di giornata. Intendiamoci è un bel vino, sensuale e raffinato nelle sue note speziate e floreali, goloso e di bella beva, ma forse perfino troppo delicato, manca qualcosa in termini di grip e tensione, un po’ di “cazzimma” diremmo a Napoli. Averlo bevuto accanto al prossimo vino che descriverò non ha fatto altro che acuire questa mancanza… 17,25
Jamet un vino mostruoso, di forza e lunghezza impressionanti: profilo olfattivo piuttosto scuro di oliva nera, spezie e frutti pure neri, un po’ minaccioso nel complesso ma ravvivato dalla mineralità, che quando la sento al naso è sempre un buonissimo segno. In bocca è tiratissimo, c’è la carne affumicata e le erbe aromatiche, ha una energia indomabile, la materia sembra aumentare di volume, come se si moltiplicasse, lunga scia minerale. Volendo trovare un difetto (ma forse è una sua caratteristica, più che una vera mancanza) a questa eccezionale bottiglia, complessità e ampiezza non sono sbalorditive quanto la sua personalità, ma bisogna anche dire che questo vino è in ancora in forte ascesa, e tra 4/5 anni tirerà sicuramente fuori qualcosa d’altro. 18,25
Chapoutier Ermitage ‘Le Meal’ 2007 Vs Peyre Rose Coteaux du Languedoc ‘Clos des Cistes’ 2007
Chapoutier un vino aristocratico, che pur portando in dote una struttura imponente si muove sul filo dell’eleganza e della dolcezza di spezie e frutto, è goloso e seducente, complesso. La trama è di grande qualità, velluto senza impunture, con bei tannini cremosi. Vino di classe 17,75
Peyre Rose è un vino fatto da una delle grandi “Donne del Vino” francesi, ciononostante (o forse proprio per questo :lol: ) è il vino più maschile della serata: pepe nero e goudron, mora, una parte terrosa, sorso che coniuga ampiezza e lunghezza, con bella sapidità nel finale a scongiurare l’effetto “bomba”. Tannino fittissimo e saporito, che lascia ancora qualche graffio. Al netto del suo essere (vagamente) dimostrativo la materia è di grandissima qualità, come dimostra anche la gioventù di questa bottiglia, senz’altro la più prospettica della serata insieme al Côte-Rôtie di Jamet. 17,5

Hai dimenticato il syrah messicano!!

Copio direttamente da Wikipedia:
“La rimozione, nella psicoanalisi, è un meccanismo psichico che allontana dalla coscienza desideri, pensieri o residui di memoria considerati inaccettabili e intollerabili dall'Io, e la cui presenza provocherebbe vergogna”
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda MrLuDac » 03 dic 2024 00:20

Qualche nota da una veloce visita alla Terra Trema 2024.

Tenuta Patrona 1821 - Primitivo Riserva DOC Gioia del Colle
Un Primitivo riserva da 15% potrebbe essere una minaccia più che un vino, ed invece sorprende per equilibrio. Azienda che si conferma bravissima nel lavorare gli uvaggi della zona.
Le Furie - Cicarra 2021 Faro DOC
Naso pulitissimo e ricco di spezie, al sorso tannino vivace ma educato, lungo e godurioso, bella bottiglia ad un prezzo ridicolo. Bravissimi.
Cascina Monastero - Barolo 2019
Naso intrigante, al sorso setoso ed ampio, godibile, pieno e complesso senza sfociare nella cerebralità.
Podere San Biagio - Migrante 2023
Pecorino 100%, leggerissimo residuo, non disturbante, colpisce al sorso per sapidità, lunghezza e spalla acida.
Sagona - Gattorosso 2022
Equilibrio fantastico, il rosso da mettere a tavola per mettere d'accordo appassionati, profani ed astemi, goloso, pieno. Bottiglia da applausi.
Il Foresto di Vernazza - Tarsoarso 2023, ma soprattutto, Recausi 2023
Entrambi bianchi, vigne di 80 anni a base di Bosco, Vermentino e Albarola (il Recausi in più ha anche varietà minori storiche del territorio, Picabon, Ruzzese e Rossese bianco), zero legno, poche centinaia di bottiglie prodotte, sapidi e taglienti come spade, naso pulitissimo (specie per il Recausi) e fascinosamente agrumato. L'affinamento leggermente più lungo del Tarsoarso dona un corpo leggermente più pieno. Bella scoperta, annata 2023 magica per questo piccolo produttore che è assolutamente da seguire.
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda piergi » 03 dic 2024 09:59

Grecomusc' 018- Contrade di taurasi
La 2018 si conferma sempre più annata di grazia per i bianchi irpini.
Questo è un vino affilato e nervoso, estremamente appenninico.
Tanto idrocarburo, sale, frutta a polpa gialla, mandarino.
Con il passare del tempo e l'aumentare della temperatura esce fuori una leggerissima puntina di zucchero a velo, la parte fruttata si arrotonda un po'. Uno dei bianchi irpini più alsaziani della mia vita! :mrgreen:
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda arnaldo » 03 dic 2024 10:09

piergi ha scritto:Grecomusc' 018- Contrade di taurasi
La 2018 si conferma sempre più annata di grazia per i bianchi irpini.
Questo è un vino affilato e nervoso, estremamente appenninico.
Tanto idrocarburo, sale, frutta a polpa gialla, mandarino.
Con il passare del tempo e l'aumentare della temperatura esce fuori una leggerissima puntina di zucchero a velo, la parte fruttata si arrotonda un po'. Uno dei bianchi irpini più alsaziani della mia vita! :mrgreen:


Ciao Pier. Ora esce anche il Grecomusc' in anfora, assaggiato al FIVI, molto piu' salato e ancor piu' affilato, 8)
follow my tasting notes and pics on http://instagram.com/ARNALDO2262/
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda piergi » 03 dic 2024 14:00

arnaldo ha scritto:
piergi ha scritto:Grecomusc' 018- Contrade di taurasi
La 2018 si conferma sempre più annata di grazia per i bianchi irpini.
Questo è un vino affilato e nervoso, estremamente appenninico.
Tanto idrocarburo, sale, frutta a polpa gialla, mandarino.
Con il passare del tempo e l'aumentare della temperatura esce fuori una leggerissima puntina di zucchero a velo, la parte fruttata si arrotonda un po'. Uno dei bianchi irpini più alsaziani della mia vita! :mrgreen:


Ciao Pier. Ora esce anche il Grecomusc' in anfora, assaggiato al FIVI, molto piu' salato e ancor piu' affilato, 8)

Il burlesque? Finora ne avevano fatta solo un annata
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda L_Andrea » 03 dic 2024 14:17

piergi ha scritto:Grecomusc' 018- Contrade di taurasi
La 2018 si conferma sempre più annata di grazia per i bianchi irpini.
Questo è un vino affilato e nervoso, estremamente appenninico.
Tanto idrocarburo, sale, frutta a polpa gialla, mandarino.
Con il passare del tempo e l'aumentare della temperatura esce fuori una leggerissima puntina di zucchero a velo, la parte fruttata si arrotonda un po'. Uno dei bianchi irpini più alsaziani della mia vita! :mrgreen:

Non c'entra molto ma grazie per le dritte che dai sulla Campania. Di contrade di Taurasi ho trovato veramente notevole il Coste 2018
piergi
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda piergi » 03 dic 2024 15:13

L_Andrea ha scritto:
piergi ha scritto:Grecomusc' 018- Contrade di taurasi
La 2018 si conferma sempre più annata di grazia per i bianchi irpini.
Questo è un vino affilato e nervoso, estremamente appenninico.
Tanto idrocarburo, sale, frutta a polpa gialla, mandarino.
Con il passare del tempo e l'aumentare della temperatura esce fuori una leggerissima puntina di zucchero a velo, la parte fruttata si arrotonda un po'. Uno dei bianchi irpini più alsaziani della mia vita! :mrgreen:

Non c'entra molto ma grazie per le dritte che dai sulla Campania. Di contrade di Taurasi ho trovato veramente notevole il Coste 2018

Dei due cru aziendali è sempre quello che (imho) apprezzo maggiormente, un taurasi se possibile verticale e gustoso, con un tannino ben presente ma mai sopra le righe
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda L_Andrea » 03 dic 2024 16:24

piergi ha scritto:Dei due cru aziendali è sempre quello che (imho) apprezzo maggiormente, un taurasi se possibile verticale e gustoso, con un tannino ben presente ma mai sopra le righe

Oltre al Coste quest' anno al FIVI ho apprezzato molto anche il Taurasi 2015 di Rosa Bocella. L anno scorso il 2016 sempre della stessa cantina era veramente splendido in prospettiva
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda littlewood » 03 dic 2024 17:10

piergi ha scritto:
arnaldo ha scritto:
piergi ha scritto:Grecomusc' 018- Contrade di taurasi
La 2018 si conferma sempre più annata di grazia per i bianchi irpini.
Questo è un vino affilato e nervoso, estremamente appenninico.
Tanto idrocarburo, sale, frutta a polpa gialla, mandarino.
Con il passare del tempo e l'aumentare della temperatura esce fuori una leggerissima puntina di zucchero a velo, la parte fruttata si arrotonda un po'. Uno dei bianchi irpini più alsaziani della mia vita! :mrgreen:


Ciao Pier. Ora esce anche il Grecomusc' in anfora, assaggiato al FIVI, molto piu' salato e ancor piu' affilato, 8)

Il burlesque? Finora ne avevano fatta solo un annata

Molto molto buono! E' frutto di una serie di prove ma con l' anfora credo abbiano centrato la modalita' di affinamento. Bravi bravi. Anche il taurasi coste versione molto felice!
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda littlewood » 03 dic 2024 17:11

piergi ha scritto:
arnaldo ha scritto:
piergi ha scritto:Grecomusc' 018- Contrade di taurasi
La 2018 si conferma sempre più annata di grazia per i bianchi irpini.
Questo è un vino affilato e nervoso, estremamente appenninico.
Tanto idrocarburo, sale, frutta a polpa gialla, mandarino.
Con il passare del tempo e l'aumentare della temperatura esce fuori una leggerissima puntina di zucchero a velo, la parte fruttata si arrotonda un po'. Uno dei bianchi irpini più alsaziani della mia vita! :mrgreen:


Ciao Pier. Ora esce anche il Grecomusc' in anfora, assaggiato al FIVI, molto piu' salato e ancor piu' affilato, 8)

Il burlesque? Finora ne avevano fatta solo un annata

Molto molto buono! E' frutto di una serie di prove ma con l' anfora credo abbiano centrato la modalita' di affinamento. Bravi bravi. Anche il taurasi coste versione molto felice!
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda Nexus1990 » 03 dic 2024 17:41

L_Andrea ha scritto:
piergi ha scritto:Dei due cru aziendali è sempre quello che (imho) apprezzo maggiormente, un taurasi se possibile verticale e gustoso, con un tannino ben presente ma mai sopra le righe

Oltre al Coste quest' anno al FIVI ho apprezzato molto anche il Taurasi 2015 di Rosa Bocella. L anno scorso il 2016 sempre della stessa cantina era veramente splendido in prospettiva

Il curioso caso di Benjamin Button?
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda piergi » 03 dic 2024 17:45

L_Andrea ha scritto:
piergi ha scritto:Dei due cru aziendali è sempre quello che (imho) apprezzo maggiormente, un taurasi se possibile verticale e gustoso, con un tannino ben presente ma mai sopra le righe

Oltre al Coste quest' anno al FIVI ho apprezzato molto anche il Taurasi 2015 di Rosa Bocella. L anno scorso il 2016 sempre della stessa cantina era veramente splendido in prospettiva

Bravo, è un azienda emergente!
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda L_Andrea » 03 dic 2024 19:16

Nexus1990 ha scritto:
L_Andrea ha scritto:
piergi ha scritto:Dei due cru aziendali è sempre quello che (imho) apprezzo maggiormente, un taurasi se possibile verticale e gustoso, con un tannino ben presente ma mai sopra le righe

Oltre al Coste quest' anno al FIVI ho apprezzato molto anche il Taurasi 2015 di Rosa Bocella. L anno scorso il 2016 sempre della stessa cantina era veramente splendido in prospettiva

Il curioso caso di Benjamin Button?

Bho non saprei che dirti :D
L anno scorso avevano portato la 2015 e la 2016 e mi era sembrato ci fosse un netto distacco tra queste due annate con la 2015 troppo serrata mentre la 2016 aveva una parte agrumata ( arancia rossa) spettacolare.
Di contro quest' anno avevano la 2018 che era già un po' "molle" con sentori di frutta scura in composta e invece la 2015 era un po' più concessiva e solare
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda Nexus1990 » 03 dic 2024 19:35

L_Andrea ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:
L_Andrea ha scritto:
piergi ha scritto:Dei due cru aziendali è sempre quello che (imho) apprezzo maggiormente, un taurasi se possibile verticale e gustoso, con un tannino ben presente ma mai sopra le righe

Oltre al Coste quest' anno al FIVI ho apprezzato molto anche il Taurasi 2015 di Rosa Bocella. L anno scorso il 2016 sempre della stessa cantina era veramente splendido in prospettiva

Il curioso caso di Benjamin Button?

Bho non saprei che dirti :D
L anno scorso avevano portato la 2015 e la 2016 e mi era sembrato ci fosse un netto distacco tra queste due annate con la 2015 troppo serrata mentre la 2016 aveva una parte agrumata ( arancia rossa) spettacolare.
Di contro quest' anno avevano la 2018 che era già un po' "molle" con sentori di frutta scura in composta e invece la 2015 era un po' più concessiva e solare

Ah ok ora è più chiaro. Comunque ottimo produttore emergente, con prezzi correttissimi
L_Andrea
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda L_Andrea » 03 dic 2024 20:39

Nexus1990 ha scritto:Ah ok ora è più chiaro. Comunque ottimo produttore emergente, con prezzi correttissimi

Al FIVI "svendevano" la 2015 a 30€ e ne ho fatto incetta :mrgreen:
fabrizio leone
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda fabrizio leone » 06 dic 2024 10:08

Olmaia cabernet Sauvignon 1999
Tenuta Col D Orcia

Un vino che non teme il tempo
Perfettamente integro
Al naso frutti maturi cioccolato tabacco
In bocca perfetto equilibrio tra frutto ed acidità
E davvero impressionante
Ricorda a mio avviso i grandi bordeaux

Ottimo vino
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zampaflex
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda zampaflex » 06 dic 2024 13:24

Cantine dell'Angelo - Greco di Tufo Torrefavale 2018
Secco, serrato, gioca forte su mineralità e vegetale, sono bandite le smancerie fruttose. Tonico, lungo, presente.
Un bianco molto maschile.
:D :D :D :)

Domaine De Vaccelli - Ajaccio Granit Blanc 2019
Vermentino in purezza. Identità scelta dal produttore, aiutato dal suolo magro: la verticalità. Raccolto a maturazione sul lato scarso, è minerale, vegetale, con cenni di erbe aromatiche e frutti gialli. Grazioso, ma preferisco o più maturazione, così vediamo che personalità potrebbe avere, o gli italiani.
:D :D :D

Corte dei Venti - Brunello di Montalcino 2016
Quello che si fa normalmente entrare nei best buys senza particolari pretese: lineare, diretto, sempliciotto sul frutto. Ha tannini vispi, alcool gestito, buona sapidità. 39 euro in enoteca, spedito.
:D :D :D :)
Non progredi est regredi
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Ludi
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda Ludi » 06 dic 2024 19:20

Valentini, Trebbiano 2004: è lui, proprio lui, con quei sentori di camomilla e pepe bianco, cenni di zafferano ma anche di finocchietto, fiori campestri...forse marginalmente meno emozionale della 2001 e della 2008 bevute di recente, ma parliamo di sfumature. Grande vino.
De Montille, Pommard Les Pezerolles 2003: aperto senza troppe aspettative, vista l'annata, ha invece retto alla grande. Evidenti le note speziate e catramose, altrettanto i cenni animali, ma il quadro non è crepuscolare; è, piuttosto, un signore di una certa età che però riesce ancora tranquillamente a salire le scale a piedi.
C2H6O
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda C2H6O » 07 dic 2024 06:05

Radikon Oslavje 1999,
bottiglia n. 1 aperta, assaggiata e conferita in botte aceto,
bottiglia n. 2 aperta, aspettato, assaggiata, e conferita in botte aceto.
Va bene i macerati, eppure la marsala, ma queste non stavano ne' da una parte ne' dall'altra. Non ho riscontrato note positive dei due tipi.
Essendo che ne ho una terza, sono io che non ci azzecco, tipo devo aerarla per un paio di giorni, e' giusto cosi', o non ci siamo...? :roll:

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