zampaflex ha scritto:Vabbé, ho capito che lo Zaccharie 17 lo dimenticherò in cantina fino al nuovo decennio, e che forse il Godefroy 19 alla fine risulterà migliore...
Non ci credo molto a questa cosa. Zaccharie 2017 ha anche preso 20/20 RVF…
zampaflex ha scritto:Vabbé, ho capito che lo Zaccharie 17 lo dimenticherò in cantina fino al nuovo decennio, e che forse il Godefroy 19 alla fine risulterà migliore...
ferrari federico ha scritto:Coloro che ben pensano, quando si riferiscono ai vini da Nerello mascalese come questo Etna rosso Calderara Sottana 2019 di Tenuta delle terre nere, parlano di similitudini con i vini da Pinot nero e/o da Nebbiolo e, nei profumi, questi paragoni - come si dice - ci stanno.
Infatti il bouquet ampio, sviluppato già in fase terziaria, molto fine e variegato, da “grande vino” richiama sia l’uno che l’altro nobile vitigno: un fruttato maturo (la prugna, la pesca, il lampone, il ribes rosso) in uno sfondo minerale e speziato dalle sfumature animaliche ed empireumatiche (cuoio, tabacco).
Se il profumo è - come ho già detto - da grande vino, la beva è molto più “normale”, di medio corpo, sottile, già evoluta, con la nota cuoiata in evidenza, senza grandi attinenze con i due esempi sopra citati, Pinot e Nebbiolo, ma con una chiara connotazione di vino del Sud.
Ottimo prodotto, da bere adesso.
92/100 imo.
Ps.: Qualcuno di sicuro lo saprà: cosa significa quella scritta stampata trasversale all’etichetta “Grande terroir ellittico”?
alì65 ha scritto:ferrari federico ha scritto:Coloro che ben pensano, quando si riferiscono ai vini da Nerello mascalese come questo Etna rosso Calderara Sottana 2019 di Tenuta delle terre nere, parlano di similitudini con i vini da Pinot nero e/o da Nebbiolo e, nei profumi, questi paragoni - come si dice - ci stanno.
Infatti il bouquet ampio, sviluppato già in fase terziaria, molto fine e variegato, da “grande vino” richiama sia l’uno che l’altro nobile vitigno: un fruttato maturo (la prugna, la pesca, il lampone, il ribes rosso) in uno sfondo minerale e speziato dalle sfumature animaliche ed empireumatiche (cuoio, tabacco).
Se il profumo è - come ho già detto - da grande vino, la beva è molto più “normale”, di medio corpo, sottile, già evoluta, con la nota cuoiata in evidenza, senza grandi attinenze con i due esempi sopra citati, Pinot e Nebbiolo, ma con una chiara connotazione di vino del Sud.
Ottimo prodotto, da bere adesso.
92/100 imo.
Ps.: Qualcuno di sicuro lo saprà: cosa significa quella scritta stampata trasversale all’etichetta “Grande terroir ellittico”?
sarà ma da quello che esponi (evidenziato) non mi sembra un bel risultato; più che 92 mi pare da 78/80 altrimenti spostiamo l'asticella a 120/100
alì65 ha scritto:sarà ma da quello che esponi (evidenziato) non mi sembra un bel risultato; più che 92 mi pare da 78/80 altrimenti spostiamo l'asticella a 120/100
Wineduck ha scritto:alì65 ha scritto:sarà ma da quello che esponi (evidenziato) non mi sembra un bel risultato; più che 92 mi pare da 78/80 altrimenti spostiamo l'asticella a 120/100
Caro Federico, come ti permetti di dare i tuoi personali punteggi???
La prossima volta chiedigli il permesso preventivo! D'altronde...lui è lui e noi non siamo un caxxo...
Nexus1990 ha scritto:Ieri sera, su un bellissimo tagliere a base di capocollo e salsiccia di maiale dei nebrodi:
Theulot Julliot Mercurey 1erCru ‘La Cailloute’ Monopole 2019
Ok, siamo a Mercurey, miracoli non se ne fanno e va bene così, ma mi aspettavo un po’ più di grip/nerbo da questo vino, comunque piuttosto profumato tra floreale e ciliegia matura, dal sorso pieno, un filo glicerico, un po’ paraculetto tutto sommato, ma godibile e molto apprezzato dagli amici. 16
zampaflex ha scritto:Nexus1990 ha scritto:Ieri sera, su un bellissimo tagliere a base di capocollo e salsiccia di maiale dei nebrodi:
Theulot Julliot Mercurey 1erCru ‘La Cailloute’ Monopole 2019
Ok, siamo a Mercurey, miracoli non se ne fanno e va bene così, ma mi aspettavo un po’ più di grip/nerbo da questo vino, comunque piuttosto profumato tra floreale e ciliegia matura, dal sorso pieno, un filo glicerico, un po’ paraculetto tutto sommato, ma godibile e molto apprezzato dagli amici. 16
Questo ce l'ho pari pari, proprio la 10. 96/100 della RVF. Evidentissima la soggettività (zonale) della valutazione dei cugini...
Wineduck ha scritto:alì65 ha scritto:sarà ma da quello che esponi (evidenziato) non mi sembra un bel risultato; più che 92 mi pare da 78/80 altrimenti spostiamo l'asticella a 120/100
Caro Federico, come ti permetti di dare i tuoi personali punteggi???
La prossima volta chiedigli il permesso preventivo! D'altronde...lui è lui e noi non siamo un caxxo...
alì65 ha scritto:Wineduck ha scritto:alì65 ha scritto:sarà ma da quello che esponi (evidenziato) non mi sembra un bel risultato; più che 92 mi pare da 78/80 altrimenti spostiamo l'asticella a 120/100
Caro Federico, come ti permetti di dare i tuoi personali punteggi???
La prossima volta chiedigli il permesso preventivo! D'altronde...lui è lui e noi non siamo un caxxo...
ma va ciapar i rat!!! manco si può più scrivere 2 righe che sei li a rompere.....dio del Rodano!!!
Wineduck ha scritto:alì65 ha scritto:Wineduck ha scritto:alì65 ha scritto:sarà ma da quello che esponi (evidenziato) non mi sembra un bel risultato; più che 92 mi pare da 78/80 altrimenti spostiamo l'asticella a 120/100
Caro Federico, come ti permetti di dare i tuoi personali punteggi???
La prossima volta chiedigli il permesso preventivo! D'altronde...lui è lui e noi non siamo un caxxo...
ma va ciapar i rat!!! manco si può più scrivere 2 righe che sei li a rompere.....dio del Rodano!!!
Finché esalterai quell'orrendo Cornas sarò il tuo incubo...
Ludi ha scritto:Weekend di visite in Sardegna...
Emidio Oggianu: purtroppo il vecchio Emidio non sta bene, e le redini dell'azienda sono state prese dal figlio. Ne risente soprattutto l'accoglienza: veniamo accolti dall'addetto al commerciale, simpatico ma imbarazzante quanto a conoscenza del vino (alla domanda "aggiungete solfiti?" ha risposto "si, li spruzziamo per la peronospora"). Sgradevole poi dover pagare 20 € a persona, nonostante avessimo acquistato delle bottiglie. Le Malvasie sono comunque buonissime, nulla da dire; sono vini affascinanti ed ancestrali, classicamente da meditazione.
Giovanni Montisci: tutt'altra filosofia...Giovanni è un vulcano, la visita si protrae perr un'ora e mezza durante la quale ci fa assaggiare da botte praticamente tutto. Incredibile la differenza tra le annate (provare vis à vis 2022 e 2023 per credere) e tra il Barrosu "base" ed il Franziska, con quest'ultimo che assume vette di complessità che hanno pochi paragoni da queste parti. Abbiamo anche assaggiato il Nebbiolo da vecchia vigna, che Giovanni, con non poco senso dell'umorismo, ha chiamato Barrolu. Ovviamente non ha nulla a che vedere con il Barolo, ma non è lontanissimo da uno Sfursat. Interessante anche il Juan, un Cannonau con passaggio in legno francese proveniente da Chateau Margaux.
Francesco Cadinu: una piacevolissima sorpresa, ma se si calcola che lavorano vigne "giovani" di 40 anni e vecchie di 120 non deve stupire che i vini siano profondi, eleganti, certo più tecnici di quelli di Montisci ma decisamente ben fatti. Menzione speciale per il Fittiloghe 2022, con una soavità quasi da Chambolle, e per il rosato sfuso, assaggiato da vasca: 16 gradi, residuo zuccherino importante per quello che a Mamoiada è il tipico vino delle feste, da bere a caraffate.
Ludi ha scritto:Weekend di visite in Sardegna...
Emidio Oggianu: purtroppo il vecchio Emidio non sta bene, e le redini dell'azienda sono state prese dal figlio. Ne risente soprattutto l'accoglienza: veniamo accolti dall'addetto al commerciale, simpatico ma imbarazzante quanto a conoscenza del vino (alla domanda "aggiungete solfiti?" ha risposto "si, li spruzziamo per la peronospora"). Sgradevole poi dover pagare 20 € a persona, nonostante avessimo acquistato delle bottiglie. Le Malvasie sono comunque buonissime, nulla da dire; sono vini affascinanti ed ancestrali, classicamente da meditazione.
Giovanni Montisci: tutt'altra filosofia...Giovanni è un vulcano, la visita si protrae perr un'ora e mezza durante la quale ci fa assaggiare da botte praticamente tutto. Incredibile la differenza tra le annate (provare vis à vis 2022 e 2023 per credere) e tra il Barrosu "base" ed il Franziska, con quest'ultimo che assume vette di complessità che hanno pochi paragoni da queste parti. Abbiamo anche assaggiato il Nebbiolo da vecchia vigna, che Giovanni, con non poco senso dell'umorismo, ha chiamato Barrolu. Ovviamente non ha nulla a che vedere con il Barolo, ma non è lontanissimo da uno Sfursat. Interessante anche il Juan, un Cannonau con passaggio in legno francese proveniente da Chateau Margaux.
Francesco Cadinu: una piacevolissima sorpresa, ma se si calcola che lavorano vigne "giovani" di 40 anni e vecchie di 120 non deve stupire che i vini siano profondi, eleganti, certo più tecnici di quelli di Montisci ma decisamente ben fatti. Menzione speciale per il Fittiloghe 2022, con una soavità quasi da Chambolle, e per il rosato sfuso, assaggiato da vasca: 16 gradi, residuo zuccherino importante per quello che a Mamoiada è il tipico vino delle feste, da bere a caraffate.
zampaflex ha scritto:Cadinu Fittiloghe 22 assaggiato a Vinitaly, un vino stupendo. Dà una pista di distacco a Vike Vike.
arnaldo ha scritto:zampaflex ha scritto:Cadinu Fittiloghe 22 assaggiato a Vinitaly, un vino stupendo. Dà una pista di distacco a Vike Vike.
Siamo gia' sul 50ello a leggere sulla guida SlowWine 25, giusto ??
Ludi ha scritto:Francesco Cadinu: una piacevolissima sorpresa, ma se si calcola che lavorano vigne "giovani" di 40 anni e vecchie di 120 non deve stupire che i vini siano profondi, eleganti, certo più tecnici di quelli di Montisci ma decisamente ben fatti. Menzione speciale per il Fittiloghe 2022, con una soavità quasi da Chambolle, e per il rosato sfuso, assaggiato da vasca: 16 gradi, residuo zuccherino importante per quello che a Mamoiada è il tipico vino delle feste, da bere a caraffate.
zampaflex ha scritto:
Si, ma li merita.
Vigna di 120 anni, fosse francese non ci porremmo il problema del prezzo esposto.
Mi facevo questo ragionamento proprio ieri, pensando ad alcuni vini italiani pochissimo o zero conosciuti, dallo scontrino già impegnativo, ma che mi hanno parecchio impressionato per qualità.
Lasciamo che la ggente si strappi di mano il Sassi 21 a 300 euro a boccia, che con quei soldi allestiamo un banchetto da signori.
BaronBirra ha scritto:zampaflex ha scritto:
Si, ma li merita.
Vigna di 120 anni, fosse francese non ci porremmo il problema del prezzo esposto.
Mi facevo questo ragionamento proprio ieri, pensando ad alcuni vini italiani pochissimo o zero conosciuti, dallo scontrino già impegnativo, ma che mi hanno parecchio impressionato per qualità.
Lasciamo che la ggente si strappi di mano il Sassi 21 a 300 euro a boccia, che con quei soldi allestiamo un banchetto da signori.
Ci sono molti prodotti interessanti sia in questa new wave barbaricina, sia nel Roero che nell'alto Piemonte, ma la gente va sempre e solo dietro l'etichetta, anche persone non più di primo pelo e non instagram addicted..
zampaflex ha scritto:Per l'Alto Piemonte invece ti invito a cercare il thread, che di nomi ne abbiamo spesi molti.
zampaflex ha scritto:arnaldo ha scritto:zampaflex ha scritto:Cadinu Fittiloghe 22 assaggiato a Vinitaly, un vino stupendo. Dà una pista di distacco a Vike Vike.
Siamo gia' sul 50ello a leggere sulla guida SlowWine 25, giusto ??
Si, ma li merita.
Vigna di 120 anni, fosse francese non ci porremmo il problema del prezzo esposto.
Mi facevo questo ragionamento proprio ieri, pensando ad alcuni vini italiani pochissimo o zero conosciuti, dallo scontrino già impegnativo, ma che mi hanno parecchio impressionato per qualità.
Lasciamo che la ggente si strappi di mano il Sassi 21 a 300 euro a boccia, che con quei soldi allestiamo un banchetto da signori.