Bevute novembrine

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Nexus1990
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda Nexus1990 » 09 nov 2024 13:36

zampaflex ha scritto:Vabbé, ho capito che lo Zaccharie 17 lo dimenticherò in cantina fino al nuovo decennio, e che forse il Godefroy 19 alla fine risulterà migliore...

Non ci credo molto a questa cosa. Zaccharie 2017 ha anche preso 20/20 RVF…
alì65
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda alì65 » 09 nov 2024 15:39

ferrari federico ha scritto:Coloro che ben pensano, quando si riferiscono ai vini da Nerello mascalese come questo Etna rosso Calderara Sottana 2019 di Tenuta delle terre nere, parlano di similitudini con i vini da Pinot nero e/o da Nebbiolo e, nei profumi, questi paragoni - come si dice - ci stanno.
Infatti il bouquet ampio, sviluppato già in fase terziaria, molto fine e variegato, da “grande vino” richiama sia l’uno che l’altro nobile vitigno: un fruttato maturo (la prugna, la pesca, il lampone, il ribes rosso) in uno sfondo minerale e speziato dalle sfumature animaliche ed empireumatiche (cuoio, tabacco).
Se il profumo è - come ho già detto - da grande vino, la beva è molto più “normale”, di medio corpo, sottile, già evoluta, con la nota cuoiata in evidenza, senza grandi attinenze con i due esempi sopra citati, Pinot e Nebbiolo, ma con una chiara connotazione di vino del Sud.
Ottimo prodotto, da bere adesso.
92/100 imo.

Ps.: Qualcuno di sicuro lo saprà: cosa significa quella scritta stampata trasversale all’etichetta “Grande terroir ellittico”?



sarà ma da quello che esponi (evidenziato) non mi sembra un bel risultato; più che 92 mi pare da 78/80 altrimenti spostiamo l'asticella a 120/100
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda ferrari federico » 09 nov 2024 16:07

alì65 ha scritto:
ferrari federico ha scritto:Coloro che ben pensano, quando si riferiscono ai vini da Nerello mascalese come questo Etna rosso Calderara Sottana 2019 di Tenuta delle terre nere, parlano di similitudini con i vini da Pinot nero e/o da Nebbiolo e, nei profumi, questi paragoni - come si dice - ci stanno.
Infatti il bouquet ampio, sviluppato già in fase terziaria, molto fine e variegato, da “grande vino” richiama sia l’uno che l’altro nobile vitigno: un fruttato maturo (la prugna, la pesca, il lampone, il ribes rosso) in uno sfondo minerale e speziato dalle sfumature animaliche ed empireumatiche (cuoio, tabacco).
Se il profumo è - come ho già detto - da grande vino, la beva è molto più “normale”, di medio corpo, sottile, già evoluta, con la nota cuoiata in evidenza, senza grandi attinenze con i due esempi sopra citati, Pinot e Nebbiolo, ma con una chiara connotazione di vino del Sud.
Ottimo prodotto, da bere adesso.
92/100 imo.

Ps.: Qualcuno di sicuro lo saprà: cosa significa quella scritta stampata trasversale all’etichetta “Grande terroir ellittico”?



sarà ma da quello che esponi (evidenziato) non mi sembra un bel risultato; più che 92 mi pare da 78/80 altrimenti spostiamo l'asticella a 120/100



Il fatto che un vino sia di medio corpo e dalla beva “sottile” - per come mi sono espresso - non è certo indice di scarsa qualità…
Per il mio giudizio, ovviamente soggettivo ma basato su parametri comparativi definibili in modo preciso, questo è un prodotto di qualità superiore, forse più interessante al naso che non alla beva ma comunque un prodotto dal passo internazionale, nel senso buono del termine, e con una sua tipicità ben riconoscibile ed evidentemente legata al territorio di origine.
Il fatto che questa bottiglia (mal conservata?) mostri segni evolutivi “strani” per un vino di “soli” cinque anni, questo è invece un po’ negativo. Complessivamente parlando, comunque, i 92/100 ci stanno tutti.
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda Wineduck » 09 nov 2024 16:20

alì65 ha scritto:sarà ma da quello che esponi (evidenziato) non mi sembra un bel risultato; più che 92 mi pare da 78/80 altrimenti spostiamo l'asticella a 120/100


Caro Federico, come ti permetti di dare i tuoi personali punteggi???
La prossima volta chiedigli il permesso preventivo! D'altronde...lui è lui e noi non siamo un caxxo... 8)
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda Nexus1990 » 09 nov 2024 17:09

Wineduck ha scritto:
alì65 ha scritto:sarà ma da quello che esponi (evidenziato) non mi sembra un bel risultato; più che 92 mi pare da 78/80 altrimenti spostiamo l'asticella a 120/100


Caro Federico, come ti permetti di dare i tuoi personali punteggi???
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda Nexus1990 » 09 nov 2024 17:40

Ieri sera, su un bellissimo tagliere a base di capocollo e salsiccia di maiale dei nebrodi:
Theulot Julliot Mercurey 1erCru ‘La Cailloute’ Monopole 2019
Ok, siamo a Mercurey, miracoli non se ne fanno e va bene così, ma mi aspettavo un po’ più di grip/nerbo da questo vino, comunque piuttosto profumato tra floreale e ciliegia matura, dal sorso pieno, un filo glicerico, un po’ paraculetto tutto sommato, ma godibile e molto apprezzato dagli amici. 16
Sul filetto di maiale alla senape, invece:
Biondi Santi Brunello di Montalcino 2001
Per fortuna qui ci riprendiamo abbastanza 8)
Bouquet di ragguardevole ampiezza: spezie dolci e più scure, fiori d’arancio, viola, erbe aromatiche, il balsamico e in generale i toni autunnali sono appena accennati, tutto in un contesto leggermente fumè in una sorta di “effetto seppia aromatico”. Classica bocca “BiondiSantiana”, quindi verticale, freschissima, trascinante vena acido/sapida che innesta una poderosa progressione, la trama è velluto ma con delle impunture, il tannino è ancora duro e suggerisce altri 3 o 4 anni di attesa, finale lunghissimo. Un classico intramontabile, un modello universale per chiunque voglia cimentarsi nell’opera di fare un Grande vino rosso. 18
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda zampaflex » 09 nov 2024 18:17

Nexus1990 ha scritto:Ieri sera, su un bellissimo tagliere a base di capocollo e salsiccia di maiale dei nebrodi:
Theulot Julliot Mercurey 1erCru ‘La Cailloute’ Monopole 2019
Ok, siamo a Mercurey, miracoli non se ne fanno e va bene così, ma mi aspettavo un po’ più di grip/nerbo da questo vino, comunque piuttosto profumato tra floreale e ciliegia matura, dal sorso pieno, un filo glicerico, un po’ paraculetto tutto sommato, ma godibile e molto apprezzato dagli amici. 16


Questo ce l'ho pari pari, proprio la 19. 96/100 della RVF. Evidentissima la soggettività (zonale) della valutazione dei cugini...
Ultima modifica di zampaflex il 10 nov 2024 15:57, modificato 1 volta in totale.
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda Nexus1990 » 09 nov 2024 18:25

zampaflex ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:Ieri sera, su un bellissimo tagliere a base di capocollo e salsiccia di maiale dei nebrodi:
Theulot Julliot Mercurey 1erCru ‘La Cailloute’ Monopole 2019
Ok, siamo a Mercurey, miracoli non se ne fanno e va bene così, ma mi aspettavo un po’ più di grip/nerbo da questo vino, comunque piuttosto profumato tra floreale e ciliegia matura, dal sorso pieno, un filo glicerico, un po’ paraculetto tutto sommato, ma godibile e molto apprezzato dagli amici. 16


Questo ce l'ho pari pari, proprio la 10. 96/100 della RVF. Evidentissima la soggettività (zonale) della valutazione dei cugini...

Ah neanche avevo controllato, adesso che me lo dici sono andato a controllare e sui descrittori ci siamo: ciliegia matura, boisè, elevage ancora presente. Comunque 96 (ovvero il vecchio 18) è una valutazione farneticante, almeno per la bottiglia che ho bevuto io. Comunque nel caso non fai male ad attendere un altro po’, magari si scrolla un po’ di affinamento di dosso e diventa più interessante
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda ferrari federico » 09 nov 2024 21:41

Più lieve (nonostante l’annata che faceva presagire il contrario) dell’eccellente 2018 che mi era tanto piaciuto sei mesi fa, ma - se possibile - ancora più profumato e aereo, questo Valtellina Superiore Sassella Riserva Clos Convento San Lorenzo 2019 si posiziona sicuramente, se non sul podio del migliore Sassella in commercio, su quello del più raffinato e soave. Per intenderci, se fosse un Barolo sarebbe certamente un Barolo di La Morra e non di Serralunga…
Lo stile di Mamete Prevostini in questa produzione (Convento San Lorenzo) mostra una mano piuttosto diversa da quella abituale della sua etichetta madre, che in genere offre esempi molto buoni ma a volte un po’ sovraestratti e non sempre modelli di tipicità valtellinese, un po’ versione merlottata del nebbiolo chiavennasca in certi casi, in altri un po’ segnata dal legno nuovo. Qui, invece, si mette molto in evidenza il terroir, si preferisce la verticalità allo spessore, la gamma variegata e sfaccettatissima dei profumi (già espressi, anche se ovviamente ancora in fase secondaria) alla masticabilità dell’estrazione polifenolica.
Il colore è, infatti, un nebbiolo da manuale, un rubino dalle belle trasparenze, con sfumature granata.
Ampio, finissimo, potente nella proiezione che esplode fuori dal bicchiere, il bouquet è fruttato, speziato e fiorito: la nota minerale ferrosa tipica della Sassella è immersa in un potpourri di frutta matura (oltre ai piccoli frutti rossi, sento addirittura note più esotiche come il mango) e poi la rosa e la viola del pensiero, la cannella, il dragoncello e la mentuccia romana.
Nonostante il grado alcolico importante (14,5), la beva è molto facile, il tannino già metabolizzato e la acidità (che gli assicurerà altri 20 anni di vita almeno) già in equilibrio con la morbidezza.
Se nomen omen, questo Clos San Lorenzo si ispira idealmente ai più nobili Clos Vougeot e Clos de Beze e, come i suoi famosi fratelli maggiori borgognoni, vuole esprimere la complessità e la finezza in una dimensione di (relativa) leggerezza e “facilità”. Ma, se il profumo potrebbe avere delle similitudini con i grandi Borgogna, il grip del tannino (in fondo austero e “serio”) è molto tipicamente nebbiolo. Un vino al tempo stesso “femminile” e “maschile”…
Potrebbe essere confuso per un grande nebbiolo langarolo? Per la qualità, a mio parere, senz’altro; come profilo organolettico, nonostante le ovvie parentele, il grande Valtellina (e questo è un grande Valtellina) è più leggero e meno denso dei grandi Barolo e Barbaresco ma, negli esempi migliori, è forse ancora più esplosivo e fine nei profumi.
Per me, 94/100 e, finora, miglior vino valtellinese bevuto quest’anno.
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda alì65 » 10 nov 2024 08:10

Wineduck ha scritto:
alì65 ha scritto:sarà ma da quello che esponi (evidenziato) non mi sembra un bel risultato; più che 92 mi pare da 78/80 altrimenti spostiamo l'asticella a 120/100


Caro Federico, come ti permetti di dare i tuoi personali punteggi???
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda Wineduck » 10 nov 2024 11:38

alì65 ha scritto:
Wineduck ha scritto:
alì65 ha scritto:sarà ma da quello che esponi (evidenziato) non mi sembra un bel risultato; più che 92 mi pare da 78/80 altrimenti spostiamo l'asticella a 120/100


Caro Federico, come ti permetti di dare i tuoi personali punteggi???
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda zampaflex » 10 nov 2024 15:58

Wineduck ha scritto:
alì65 ha scritto:
Wineduck ha scritto:
alì65 ha scritto:sarà ma da quello che esponi (evidenziato) non mi sembra un bel risultato; più che 92 mi pare da 78/80 altrimenti spostiamo l'asticella a 120/100


Caro Federico, come ti permetti di dare i tuoi personali punteggi???
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda piergi » 11 nov 2024 22:50

Barbera d'alba Armujan 2017- Ruggeri Corsini
Barberona importante e imponente, frutto goloso e bevuta leggea nonostante la materia
Strane luci di pioggia...splende il sole,fa' bel tempo...nell'era democratica.

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Re: Bevute novembrine

Messaggioda Ludi » 12 nov 2024 08:16

Weekend di visite in Sardegna...
Emidio Oggianu: purtroppo il vecchio Emidio non sta bene, e le redini dell'azienda sono state prese dal figlio. Ne risente soprattutto l'accoglienza: veniamo accolti dall'addetto al commerciale, simpatico ma imbarazzante quanto a conoscenza del vino (alla domanda "aggiungete solfiti?" ha risposto "si, li spruzziamo per la peronospora"). Sgradevole poi dover pagare 20 € a persona, nonostante avessimo acquistato delle bottiglie. Le Malvasie sono comunque buonissime, nulla da dire; sono vini affascinanti ed ancestrali, classicamente da meditazione.
Giovanni Montisci: tutt'altra filosofia...Giovanni è un vulcano, la visita si protrae perr un'ora e mezza durante la quale ci fa assaggiare da botte praticamente tutto. Incredibile la differenza tra le annate (provare vis à vis 2022 e 2023 per credere) e tra il Barrosu "base" ed il Franziska, con quest'ultimo che assume vette di complessità che hanno pochi paragoni da queste parti. Abbiamo anche assaggiato il Nebbiolo da vecchia vigna, che Giovanni, con non poco senso dell'umorismo, ha chiamato Barrolu. Ovviamente non ha nulla a che vedere con il Barolo, ma non è lontanissimo da uno Sfursat. Interessante anche il Juan, un Cannonau con passaggio in legno francese proveniente da Chateau Margaux.
Francesco Cadinu: una piacevolissima sorpresa, ma se si calcola che lavorano vigne "giovani" di 40 anni e vecchie di 120 non deve stupire che i vini siano profondi, eleganti, certo più tecnici di quelli di Montisci ma decisamente ben fatti. Menzione speciale per il Fittiloghe 2022, con una soavità quasi da Chambolle, e per il rosato sfuso, assaggiato da vasca: 16 gradi, residuo zuccherino importante per quello che a Mamoiada è il tipico vino delle feste, da bere a caraffate.
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda l'oste » 12 nov 2024 18:27

Ludi ha scritto:Weekend di visite in Sardegna...
Emidio Oggianu: purtroppo il vecchio Emidio non sta bene, e le redini dell'azienda sono state prese dal figlio. Ne risente soprattutto l'accoglienza: veniamo accolti dall'addetto al commerciale, simpatico ma imbarazzante quanto a conoscenza del vino (alla domanda "aggiungete solfiti?" ha risposto "si, li spruzziamo per la peronospora"). Sgradevole poi dover pagare 20 € a persona, nonostante avessimo acquistato delle bottiglie. Le Malvasie sono comunque buonissime, nulla da dire; sono vini affascinanti ed ancestrali, classicamente da meditazione.
Giovanni Montisci: tutt'altra filosofia...Giovanni è un vulcano, la visita si protrae perr un'ora e mezza durante la quale ci fa assaggiare da botte praticamente tutto. Incredibile la differenza tra le annate (provare vis à vis 2022 e 2023 per credere) e tra il Barrosu "base" ed il Franziska, con quest'ultimo che assume vette di complessità che hanno pochi paragoni da queste parti. Abbiamo anche assaggiato il Nebbiolo da vecchia vigna, che Giovanni, con non poco senso dell'umorismo, ha chiamato Barrolu. Ovviamente non ha nulla a che vedere con il Barolo, ma non è lontanissimo da uno Sfursat. Interessante anche il Juan, un Cannonau con passaggio in legno francese proveniente da Chateau Margaux.
Francesco Cadinu: una piacevolissima sorpresa, ma se si calcola che lavorano vigne "giovani" di 40 anni e vecchie di 120 non deve stupire che i vini siano profondi, eleganti, certo più tecnici di quelli di Montisci ma decisamente ben fatti. Menzione speciale per il Fittiloghe 2022, con una soavità quasi da Chambolle, e per il rosato sfuso, assaggiato da vasca: 16 gradi, residuo zuccherino importante per quello che a Mamoiada è il tipico vino delle feste, da bere a caraffate.

Grazie come sempre per le preziose dritte.
Montisci secondo me ha moltiplicato così tanto i salti di qualità annata dopo annata, che ormai è molto riduttivo dire che è il suo vino è il top (con il Turriga di Argiolas) della Sardegna.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: Bevute novembrine

Messaggioda supersonic76 » 12 nov 2024 21:12

Ludi ha scritto:Weekend di visite in Sardegna...
Emidio Oggianu: purtroppo il vecchio Emidio non sta bene, e le redini dell'azienda sono state prese dal figlio. Ne risente soprattutto l'accoglienza: veniamo accolti dall'addetto al commerciale, simpatico ma imbarazzante quanto a conoscenza del vino (alla domanda "aggiungete solfiti?" ha risposto "si, li spruzziamo per la peronospora"). Sgradevole poi dover pagare 20 € a persona, nonostante avessimo acquistato delle bottiglie. Le Malvasie sono comunque buonissime, nulla da dire; sono vini affascinanti ed ancestrali, classicamente da meditazione.
Giovanni Montisci: tutt'altra filosofia...Giovanni è un vulcano, la visita si protrae perr un'ora e mezza durante la quale ci fa assaggiare da botte praticamente tutto. Incredibile la differenza tra le annate (provare vis à vis 2022 e 2023 per credere) e tra il Barrosu "base" ed il Franziska, con quest'ultimo che assume vette di complessità che hanno pochi paragoni da queste parti. Abbiamo anche assaggiato il Nebbiolo da vecchia vigna, che Giovanni, con non poco senso dell'umorismo, ha chiamato Barrolu. Ovviamente non ha nulla a che vedere con il Barolo, ma non è lontanissimo da uno Sfursat. Interessante anche il Juan, un Cannonau con passaggio in legno francese proveniente da Chateau Margaux.
Francesco Cadinu: una piacevolissima sorpresa, ma se si calcola che lavorano vigne "giovani" di 40 anni e vecchie di 120 non deve stupire che i vini siano profondi, eleganti, certo più tecnici di quelli di Montisci ma decisamente ben fatti. Menzione speciale per il Fittiloghe 2022, con una soavità quasi da Chambolle, e per il rosato sfuso, assaggiato da vasca: 16 gradi, residuo zuccherino importante per quello che a Mamoiada è il tipico vino delle feste, da bere a caraffate.



(Migliori note da sempre sul forum.Istigazione pura all’acquisto di vini :mrgreen: Chapeau!)
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda zampaflex » 13 nov 2024 10:04

Cadinu Fittiloghe 22 assaggiato a Vinitaly, un vino stupendo. Dà una pista di distacco a Vike Vike.
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda arnaldo » 13 nov 2024 10:19

zampaflex ha scritto:Cadinu Fittiloghe 22 assaggiato a Vinitaly, un vino stupendo. Dà una pista di distacco a Vike Vike.


Siamo gia' sul 50ello a leggere sulla guida SlowWine 25, giusto ??
follow my tasting notes and pics on http://instagram.com/ARNALDO2262/
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda zampaflex » 13 nov 2024 10:24

arnaldo ha scritto:
zampaflex ha scritto:Cadinu Fittiloghe 22 assaggiato a Vinitaly, un vino stupendo. Dà una pista di distacco a Vike Vike.


Siamo gia' sul 50ello a leggere sulla guida SlowWine 25, giusto ??


Si, ma li merita.
Vigna di 120 anni, fosse francese non ci porremmo il problema del prezzo esposto.
Mi facevo questo ragionamento proprio ieri, pensando ad alcuni vini italiani pochissimo o zero conosciuti, dallo scontrino già impegnativo, ma che mi hanno parecchio impressionato per qualità.
Lasciamo che la ggente si strappi di mano il Sassi 21 a 300 euro a boccia, che con quei soldi allestiamo un banchetto da signori.
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda L_Andrea » 13 nov 2024 11:28

Ludi ha scritto:Francesco Cadinu: una piacevolissima sorpresa, ma se si calcola che lavorano vigne "giovani" di 40 anni e vecchie di 120 non deve stupire che i vini siano profondi, eleganti, certo più tecnici di quelli di Montisci ma decisamente ben fatti. Menzione speciale per il Fittiloghe 2022, con una soavità quasi da Chambolle, e per il rosato sfuso, assaggiato da vasca: 16 gradi, residuo zuccherino importante per quello che a Mamoiada è il tipico vino delle feste, da bere a caraffate.

Me lo segno per il FIVI di Bologna.
Thanks!
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda BaronBirra » 13 nov 2024 11:56

zampaflex ha scritto:
Si, ma li merita.
Vigna di 120 anni, fosse francese non ci porremmo il problema del prezzo esposto.
Mi facevo questo ragionamento proprio ieri, pensando ad alcuni vini italiani pochissimo o zero conosciuti, dallo scontrino già impegnativo, ma che mi hanno parecchio impressionato per qualità.
Lasciamo che la ggente si strappi di mano il Sassi 21 a 300 euro a boccia, che con quei soldi allestiamo un banchetto da signori.


Ci sono molti prodotti interessanti sia in questa new wave barbaricina, sia nel Roero che nell'alto Piemonte, ma la gente va sempre e solo dietro l'etichetta, anche persone non più di primo pelo e non instagram addicted..
Ziliovino
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda Ziliovino » 13 nov 2024 12:17

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Arbois Chardonnay La Croix Rouge 2016 - Bruyère-Houillon. Il demone dell'acetobacter mi segue, c'è poco da fare... ed ogni tanto assume le sembianze della nuvola di Fantozzi mi sembra però, eccheccazz. La prima sera resta potabile, concede agrumi e nocciola, ed il sorso è una limonata salata, ma l'acetica comincia a farsi sentire, soprattutto in bocca. Il giorno dopo è preponderante, e l'acidità al sorso è quasi caustica. Le cose non migliorano quando solo poi mi dicono a che cifre circoli, ed i vicini di casa ancora si chiedono chi è che urlava brutte cose, da qualche terrazzo, nel buio serale... Bottiglia gemella qualche anno fa era piuttosto buona seppur giovanissima. E sempre a posteriori amico con cui condividemmo visita ed acquisto mi dice che pure una sua bottiglia ha fatto la stessa fine della mia... siamo ad un 66% di aceto del Jura...

Alsace Gewurztraminer 2011 - Albert Boxler. Lo dimenticai in cantina, ma questa volta andò bene: praticamente un passito al naso, con l'uva passa, i canditi, uva spina, canfora, pera stramatura, vellutato al sorso, glicerica avvolgenza e morbidezza, forse c'è anche qualche grammo di residuo, ma non mi è dispiaciuto nonostante l'equilibrio sia tutto spostato verso abbondanze boteriane, ha ancora bella energia ed intensità.

Sicilia Nero d'Avola Riserva Cutaja 2018 - Caruso e Minini. Fatica, fatica parecchio a scrollarsi di dosso sentori di cassettone della nonna e di cimice schiacciata, ma alla fine ce la fa ed appare il frutto. Meglio al sorso dove è di buona freschezza e succosità.

vdt di Toscana Sammarco 1988 - Castello dei Rampolla. Dopo le vinaigre du Jura avevo bisogno di un ricostituente, e che piccola bomba: colore di una gioventù irreale, subito concessivo ed ancora sul frutto, energico al sorso dove è sferico, intenso e fresco, dal tannino risolto. Per due sere concederà note di visciola, di mandarino sulla stufa, grafite, poi toni più fumé e di cuoio.

Champagne Bouzy MV Extra Brut - Paul Clouet. sb. 2022, da base 2016/2017. Preso per completare un cartone di un ordine, mi sembra di capire sia oggi di proprietà di Bonnaire. Bollicina migliorabile, ma per il resto è ben fatto, il pinot noir spinge bene, ha buona maturità al naso, e il sorso chiude con leggera scia sapida. Non lascia il segno, ma si lascia bere.

Rossese di Dolceacqua 2022 - Du Nemu. Eccola, la mia nuova schiava preferita: ribes e geranio, poi arancia rossa ed un tocco di timo, al sorso è "sottile", garbata, semplice, ma di grande equilibrio e piacevolezza.
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zampaflex
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda zampaflex » 13 nov 2024 12:24

BaronBirra ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Si, ma li merita.
Vigna di 120 anni, fosse francese non ci porremmo il problema del prezzo esposto.
Mi facevo questo ragionamento proprio ieri, pensando ad alcuni vini italiani pochissimo o zero conosciuti, dallo scontrino già impegnativo, ma che mi hanno parecchio impressionato per qualità.
Lasciamo che la ggente si strappi di mano il Sassi 21 a 300 euro a boccia, che con quei soldi allestiamo un banchetto da signori.


Ci sono molti prodotti interessanti sia in questa new wave barbaricina, sia nel Roero che nell'alto Piemonte, ma la gente va sempre e solo dietro l'etichetta, anche persone non più di primo pelo e non instagram addicted..


Allo stand di Mamojà a Verona ho provato Cadinu, Vike Vike e Teularju, con preferenza in quest'ordine. Buone cose, indubbiamente.
Roero mai entrato in sintonia.
Per l'Alto Piemonte invece ti invito a cercare il thread, che di nomi ne abbiamo spesi molti. :D
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda BaronBirra » 13 nov 2024 12:35

zampaflex ha scritto:Per l'Alto Piemonte invece ti invito a cercare il thread, che di nomi ne abbiamo spesi molti. :D


Sisi già spulciato molte volte e ne ho tratto molte info, ma qui dentro è un giardino felice, la mia frecciatina era destinata al mondo fuori da qua..
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda Monferrale » 13 nov 2024 13:41

zampaflex ha scritto:
arnaldo ha scritto:
zampaflex ha scritto:Cadinu Fittiloghe 22 assaggiato a Vinitaly, un vino stupendo. Dà una pista di distacco a Vike Vike.


Siamo gia' sul 50ello a leggere sulla guida SlowWine 25, giusto ??


Si, ma li merita.
Vigna di 120 anni, fosse francese non ci porremmo il problema del prezzo esposto.
Mi facevo questo ragionamento proprio ieri, pensando ad alcuni vini italiani pochissimo o zero conosciuti, dallo scontrino già impegnativo, ma che mi hanno parecchio impressionato per qualità.
Lasciamo che la ggente si strappi di mano il Sassi 21 a 300 euro a boccia, che con quei soldi allestiamo un banchetto da signori.


Mi permetto di segnalarvi Zimo’ 2021 di Marco Canneddu.
L’anno scorso tornando dalle vacanze in sardegna ho fatto un paio di settimane di full immersion di vini sardi; considerando solo Mamoiada ho bevuto (oltre al sopracitato): Mamuthones 20 e Carnevale 19 di Sedilesu, Barrosu 20 di Monrtisci, Berteru 16 di Gungui, Martis sero 20 di vignaioli Cadinu, Izzos 2019 di Paddeu. Fra tutto questi Zimo’ 2021 è quello che mi ha colpito di più per i sapori netti di mora, fiori appassiti e soprattutto mirto! Non posso dire che sia oggettivamente il migliore (anche perché non li ho bevuti tutti nella stessa sera) ma è quello che mi ha stupito di più (e direi che è l’unico che non fa legno)

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