Le bevute ottobrine

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gianni femminella
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Re: Le bevute ottobrine

Messaggioda gianni femminella » 16 ott 2024 18:32

La font curé 2020 AOP Brouilly Domaine Fabien Duchampt


A volte non serve una descrizione tanto lunga. Questo ha una immediatezza eccezionale, un frutto gustoso, solare, in equilibrio tra dolcezza e freschezza, e una percezione dell'alcol quasi nulla. Costa poco e rende tanto.
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l'oste
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Re: Le bevute ottobrine

Messaggioda l'oste » 16 ott 2024 20:10

Ludi ha scritto:
l'oste ha scritto:Mi hanno regalato due cartoni della selezione di una azienda pugliese che non conosco, Trullo di pezza. Ci sono un paio di primitivo, un negroamaro, un susumaniello ecc.
Il loro sito parla di una masseria, di viticoltura sostenibile e rispetto per la natura ma mi sembra un po' patinato, non molto tradizionale; graficamente hanno un bel logo e etichette con nomi accattivanti e product oriented.
Qualcuno li ha mai assaggiati?
Chiedo per sapere se berli o se ci devo marinare il brasato. :lol:


i proprietari sono gli stessi del Vinilia Wine Restort, dove anni fa' ho provato i loro vini. Ho un vago ricordo di etichette corrette ma totalmente anonime.

Grazie per la risposta, ieri ne ho aperte due di rosso, il primitivo L'esigente e il Passionale (negramaro). Vini ben fatti e arrotondati da affinamento senza esagerare ma omologa un po', il primitivo recava 15° e non si percepiva troppo, il negramaro profumi di frutto e spezie puliti ma bocca ripetitiva. Niente di rustico e contadino ma vista la masseria de luxe annessa mi sa che non è la cifra produttiva. Piaciutini-ini.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


Iir Boon Gesùuu/ ciii/ fuuur/ mini
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Re: Le bevute ottobrine

Messaggioda L_Andrea » 16 ott 2024 21:15

Wollenweider Wolfer Goldsgruben Spatlese Goldkapsel 2011
Aperto e scaraffato 2 ore prima ( su suggerimento del Ciclista Francesco Agostini) muta continuamente durante la cena come i grandi vini sanno fare.
Di un colore giallo con riflessi verdolini che sottolineano la sua giovinezza, al naso passa dal agrume alla pesca ad un insolita fragola per poi sfoggiare le classiche note di idrocarburi.
Al palato si fanno sentire note mielate, segno che la botrys ci ha messo lo zampino.
L unico difetto è che gli manca un po' di acidità ( a detta di chi ne sà la 2011 in mosella ha questa caratteristica)ma resta un peccato veniale.
Abbinato con un sontuoso Goulash di manzo molto speziato :mrgreen:
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Re: Le bevute ottobrine

Messaggioda fabrizio leone » 17 ott 2024 13:36

Il Poggiarello
Lo Straniero Pinot Nero Emilia IGT . 2021


vi dico la verità, non è affatto male
Colore rosso rubino, con sfumature di amarena
Profumo particolarmente varietale, offre sentori persistenti di marasca e confettura di frutti rossi.

pagato 11 euro
a pranzo con la fritta ci sta !!!
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Re: Le bevute ottobrine

Messaggioda paperopap » 17 ott 2024 16:22

L_Andrea ha scritto: Wollenweider Wolfer Goldsgruben Spatlese Goldkapsel 2011
Aperto e scaraffato 2 ore prima ( su suggerimento del Ciclista Francesco Agostini) muta continuamente durante la cena come i grandi vini sanno fare.
Di un colore giallo con riflessi verdolini che sottolineano la sua giovinezza, al naso passa dal agrume alla pesca ad un insolita fragola per poi sfoggiare le classiche note di idrocarburi.
Al palato si fanno sentire note mielate, segno che la botrys ci ha messo lo zampino.
L unico difetto è che gli manca un po' di acidità ( a detta di chi ne sà la 2011 in mosella ha questa caratteristica)ma resta un peccato veniale.
Abbinato con un sontuoso Goulash di manzo molto speziato :mrgreen:


Interessante abbinamento!
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Re: Le bevute ottobrine

Messaggioda Max1991 » 17 ott 2024 16:29

gianni femminella ha scritto:La font curé 2020 AOP Brouilly Domaine Fabien Duchampt


A volte non serve una descrizione tanto lunga. Questo ha una immediatezza eccezionale, un frutto gustoso, solare, in equilibrio tra dolcezza e freschezza, e una percezione dell'alcol quasi nulla. Costa poco e rende tanto.


L'abbinamento giusto? :D
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Re: Le bevute ottobrine

Messaggioda gianni femminella » 17 ott 2024 17:21

Max1991 ha scritto:
gianni femminella ha scritto:La font curé 2020 AOP Brouilly Domaine Fabien Duchampt


A volte non serve una descrizione tanto lunga. Questo ha una immediatezza eccezionale, un frutto gustoso, solare, in equilibrio tra dolcezza e freschezza, e una percezione dell'alcol quasi nulla. Costa poco e rende tanto.


L'abbinamento giusto? :D


Abbinamento senza sbavature. Bevuto prima di cena :mrgreen:
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Re: Le bevute ottobrine

Messaggioda L_Andrea » 17 ott 2024 19:37

paperopap ha scritto:Interessante abbinamento!

Devo dire che mi ha soddisfatto, ho il dubbio che forse un kabinett più tagliente e con un residuo zuccherino congruo sarebbe stato più azzeccato ma poi penso che non avrebbe sostenuto a sufficienza il piatto.
Consiglio di provarlo :roll:
vinogodi
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Re: Le bevute ottobrine

Messaggioda vinogodi » 18 ott 2024 08:56

...bella bevutina di vitigni alloctoni ieri sera al Marconi 7 a Boretto . Cosa?

Aperitivo : Champagne Henry Dubois Brut ( Chardonnay - Pinot Noir - Pinot Meunier ) :D :D :D :) +

Bianchi:
- Sauvignon La Tosa 2019 :D :D :)
- GW Traminer 2018 Rittherof :D :D :D
- Alsace Riesling "Calcaire " Zind Humbrecht 2017 :D :D :D :D
- Chablis Premier Cru "Vosgros" Domaine de Chardonnay 2019 :D :D :D :D
- Gomariz GoToGomariz Galicia 2013 ( Albanno , Albarino, Teixadura , Godello) :D :D :D :) ++

Rossi:
- Merlot 2020 Planeta :D :D :D
- Corbeau 2018 Luretta ( Cabernet Sauvignon ) :D :D :D :)
- Morey Saint Denis premier cru 2017 " Climat D'Or" Magnien ( Pinot Noir) :D :D :D :D
- Prodigo Malbec Seleccion 2017 ( Malbec Argentina) :D :D :D :) ++
- Rioja Réserva Baron de la Oja 2001 ( Tempranillo) :D :D :D :D

Finale : Sauterne/Barsac Chateau Simon 2022 ( Semillon) :D :D :D :) ++
Ente Nazionale Tutela dei Bevitori Capiscitori (EnTuBeCa) - Ministero della Cultura Enologica Popolare (MinCulEnPop)
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Re: Le bevute ottobrine

Messaggioda Nexus1990 » 18 ott 2024 15:01

Ieri discreta bordolata a casa mia con alcuni cari amici enomaniaci (tra cui il Principe di Calabria). Menù autunnale:
Insalata di ovuli e porcini con rucola e scaglie di parmigiano, affumicati delle Isole Lofoten (baccalà con qualche lamella di ovuli e salmone taglio sashimi, questo ‘al naturale’). A seguire risotto con porcini, ovuli e Castelmagno, infine Filetto di maiale con contorno di finferli allo zafferano.
Domaine de Chevalier Pessac Leognan Blanc 2004
Vino potente, non opulento (se non un po’ al naso, in cui si sente il semillon come suggeriscono alcuni alti palati, per la verità bassi e pelati), ancora giovane, un bel centro bocca pieno e una lunga scia sapida/iodata nel finale. Mi aspettavo un vino forse un po’ più complesso/emozionante, comunque buono. 16,5
Vino da Tavola Montevetrano 1995
Al netto di una nota un po brodosa al naso è in gran forma: amarena/visciola, la nota pirazinica più netta della serata, precisa e rinfrescante, sorso pieno e vellutato, senza impunture. Proprio un bel vino 16,5
Saint Emilion Troplong Mondot 1995
Bottiglia da far assaggiare a chi ha pregiudizi sul Merlot (me compreso) dettati dalle mostruosità che con quest’uva vengono spesso prodotte alle nostre latitudini: al tavolo, servito alla cieca, qualcuno ha azzardato perfino Cabernet Franc in prevalenza, e ad onor del vero in quest’annata pare ci sia il 15% di Cabernet Franc e ‘solo’ il 70% di Merlot. Lo Chateau firma, in questa annata, un vino di austerità e rigore notevoli, giocato sullo stretto, tutto lunghezza e drittezza, sembra avere 15 anni in meno, freschissimo. Fascinoso nella sua ostilità, ma mancano proprio un po’ di calore e di centro bocca per fare l’ultimo step, quello che porta da “molto buono” a “grande”. 17
Saint-Julien Ducru Beaucaillou 1999
Qui il registro è diverso, bottiglia che ha un po’ diviso il tavolo ma a me è piaciuto molto: un vino certamente scuro ma senza alcuna traccia di maturità o men che meno mollezza, austero ma ben più concessivo del precedente, dominato da una parte fumé imperiosa, a tratti appassionante. In bocca c’è anche un tocco balsamico e in retrolfattiva sorprende un ricordo di erbe aromatiche (forse rosmarino) 17,5
Saint Estephe Cos d’Estournel 2001
Giovanissimo, combattuto tra un naso apertissimo, floreale, dolce, luminoso e una bocca più dura/contrastata, con un tannino fitto fitto, di bella finezza ma ancora appuntito, una nota verde/amara che rinfresca e conferisce profondità, un bell’agrume chiaro (arancia navel :mrgreen: ) e un finale molto lungo dove torna il floreale e fa capolino la spezia dolce. Unico vino della serata che brilla di luce chiara, un grande vino che migliorerà senz’altro per i prossimi 5/10 anni. 18
Pessac Leognan La Mission Haut Brion 1995
Dopo la breve parentesi nel prato fiorito con Cos d’Estournel cala di nuovo la notte e il panorama si fa decisamente silvano. Parte male, polveroso e con una nota lattica. Mi spavento un po’, ma qualcuno che ha più esperienza di me suggerisce di attendere, che uscirà fuori dal guscio. Effettivamente è così, esce fuori un vino di complessità impressionante, speziatissimo, con un gran numero di suggestioni. Intensità del sorso rimarchevole, pieno, compatto, con tannini ancora belli vivi che intessono una trama a maglie strettissime ma finemente rifinite. Uno di quei vini in cui la differenza la fa la “sève”, la consistenza tanto cara agli amici francesi. Nobile nella sua raffinatezza un po’ scontrosa, altra grande bottiglia. 18
Vino da Tavola La Ricolma 1995
Unico vino troppo evoluto della serata, in particolare al naso, davvero un po’ cotto. Si riscatta parzialmente con una bocca sanguigna, oserei dire chiantigiana, che ci suggerisce che forse 5 o 6 anni fa era un bellissimo vino
Poi fuori programma abbiamo stappato
Margaux Chateau Bel-Air Marquis d’Aligre 1995
Un vino di 30 anni che sembra averne 10, più semplice dei precedenti ma goloso e di gran beva, pure questo discretamente chiaro, molto piacevole
Chateau Musar 1999
Al naso decisamente marcato da una nota di sudore abbastanza inquietante, si riscatta alla grande con una bocca di vitalità e succosità irreali, tutta frutto e agrume e dalla beva trascinante. Integrità incredibile. Luci ed ombre dei cosiddetti vini naturali, comunque la sorpresa della serata
Sauternes Chateau Rieussec 1999
Non ho grande feeling con i vini dolci, questo è sicuramente buono e molto complesso, denso e persistente, per me che amo i dolci di Loira a base che in avrei gradito un po’ di acidità in più. Ormai eravamo in piena caciara quindi non saprei argomentare oltre
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Re: Le bevute ottobrine

Messaggioda piergi » 18 ott 2024 16:56

Nexus1990 ha scritto:Ieri discreta bordolata a casa mia con alcuni cari amici enomaniaci (tra cui il Principe di Calabria). Menù autunnale:
Insalata di ovuli e porcini con rucola e scaglie di parmigiano, affumicati delle Isole Lofoten (baccalà con qualche lamella di ovuli e salmone taglio sashimi, questo ‘al naturale’). A seguire risotto con porcini, ovuli e Castelmagno, infine Filetto di maiale con contorno di finferli allo zafferano.
Domaine de Chevalier Pessac Leognan Blanc 2004
Vino potente, non opulento (se non un po’ al naso, in cui si sente il semillon come suggeriscono alcuni alti palati, per la verità bassi e pelati), ancora giovane, un bel centro bocca pieno e una lunga scia sapida/iodata nel finale. Mi aspettavo un vino forse un po’ più complesso/emozionante, comunque buono. 16,5
Vino da Tavola Montevetrano 1995
Al netto di una nota un po brodosa al naso è in gran forma: amarena/visciola, la nota pirazinica più netta della serata, precisa e rinfrescante, sorso pieno e vellutato, senza impunture. Proprio un bel vino 16,5
Saint Emilion Troplong Mondot 1995
Bottiglia da far assaggiare a chi ha pregiudizi sul Merlot (me compreso) dettati dalle mostruosità che con quest’uva vengono spesso prodotte alle nostre latitudini: al tavolo, servito alla cieca, qualcuno ha azzardato perfino Cabernet Franc in prevalenza, e ad onor del vero in quest’annata pare ci sia il 15% di Cabernet Franc e ‘solo’ il 70% di Merlot. Lo Chateau firma, in questa annata, un vino di austerità e rigore notevoli, giocato sullo stretto, tutto lunghezza e drittezza, sembra avere 15 anni in meno, freschissimo. Fascinoso nella sua ostilità, ma mancano proprio un po’ di calore e di centro bocca per fare l’ultimo step, quello che porta da “molto buono” a “grande”. 17
Saint-Julien Ducru Beaucaillou 1999
Qui il registro è diverso, bottiglia che ha un po’ diviso il tavolo ma a me è piaciuto molto: un vino certamente scuro ma senza alcuna traccia di maturità o men che meno mollezza, austero ma ben più concessivo del precedente, dominato da una parte fumé imperiosa, a tratti appassionante. In bocca c’è anche un tocco balsamico e in retrolfattiva sorprende un ricordo di erbe aromatiche (forse rosmarino) 17,5
Saint Estephe Cos d’Estournel 2001
Giovanissimo, combattuto tra un naso apertissimo, floreale, dolce, luminoso e una bocca più dura/contrastata, con un tannino fitto fitto, di bella finezza ma ancora appuntito, una nota verde/amara che rinfresca e conferisce profondità, un bell’agrume chiaro (arancia navel :mrgreen: ) e un finale molto lungo dove torna il floreale e fa capolino la spezia dolce. Unico vino della serata che brilla di luce chiara, un grande vino che migliorerà senz’altro per i prossimi 5/10 anni. 18
Pessac Leognan La Mission Haut Brion 1995
Dopo la breve parentesi nel prato fiorito con Cos d’Estournel cala di nuovo la notte e il panorama si fa decisamente silvano. Parte male, polveroso e con una nota lattica. Mi spavento un po’, ma qualcuno che ha più esperienza di me suggerisce di attendere, che uscirà fuori dal guscio. Effettivamente è così, esce fuori un vino di complessità impressionante, speziatissimo, con un gran numero di suggestioni. Intensità del sorso rimarchevole, pieno, compatto, con tannini ancora belli vivi che intessono una trama a maglie strettissime ma finemente rifinite. Uno di quei vini in cui la differenza la fa la “sève”, la consistenza tanto cara agli amici francesi. Nobile nella sua raffinatezza un po’ scontrosa, altra grande bottiglia. 18
Vino da Tavola La Ricolma 1995
Unico vino troppo evoluto della serata, in particolare al naso, davvero un po’ cotto. Si riscatta parzialmente con una bocca sanguigna, oserei dire chiantigiana, che ci suggerisce che forse 5 o 6 anni fa era un bellissimo vino
Poi fuori programma abbiamo stappato
Margaux Chateau Bel-Air Marquis d’Aligre 1995
Un vino di 30 anni che sembra averne 10, più semplice dei precedenti ma goloso e di gran beva, pure questo discretamente chiaro, molto piacevole
Chateau Musar 1999
Al naso decisamente marcato da una nota di sudore abbastanza inquietante, si riscatta alla grande con una bocca di vitalità e succosità irreali, tutta frutto e agrume e dalla beva trascinante. Integrità incredibile. Luci ed ombre dei cosiddetti vini naturali, comunque la sorpresa della serata
Sauternes Chateau Rieussec 1999
Non ho grande feeling con i vini dolci, questo è sicuramente buono e molto complesso, denso e persistente, per me che amo i dolci di Loira a base che in avrei gradito un po’ di acidità in più. Ormai eravamo in piena caciara quindi non saprei argomentare oltre

Innanzitutto tutto un plauso alla capacità culinaria del buon Nexus, sicuramente meglio come cuoco che come degustatore!! :lol: :mrgreen:
Pochi appunti da parte mia, mi sono goduto la serata senza elucubrare eccessivamente.
Montevetrano 95, l'ho portato io e mi ha stupito per la sua tenuta. Non avevo uno storico di questa profondità per questa etichetta, la nota brodosa al naso non l'ho avvertita. Certo sul finale chiudeva un po' velocemente e in maniera sfocata, ma grandissima eleganza mediterranea.
Chateau musar 99, al naso quello che avvertivo era più che altro velo di cipolla, il vino (splendido in bocca) virava più sul vegetale che non sull'animale.
La ricolma, al netto della evoluzione penalizzante aveva un bellissimo calore da toscana meridionale, più ilcinesco che chiantigiano.
Per il resto dei vini mi confermo le note che mi precedono
Strane luci di pioggia...splende il sole,fa' bel tempo...nell'era democratica.

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Re: Le bevute ottobrine

Messaggioda Nexus1990 » 18 ott 2024 17:19

piergi ha scritto:Montevetrano 95, l'ho portato io e mi ha stupito per la sua tenuta. Non avevo uno storico di questa profondità per questa etichetta, la nota brodosa al naso non l'ho avvertita. Certo sul finale chiudeva un po' velocemente e in maniera sfocata, ma grandissima eleganza mediterranea.

La nota brodosa era comunque molto leggera, ma forse mi sono fatto influenzare dalle opinioni di un alto palato, lui sì alto e pelato
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Re: Le bevute ottobrine

Messaggioda piergi » 18 ott 2024 17:44

Nexus1990 ha scritto:
piergi ha scritto:Montevetrano 95, l'ho portato io e mi ha stupito per la sua tenuta. Non avevo uno storico di questa profondità per questa etichetta, la nota brodosa al naso non l'ho avvertita. Certo sul finale chiudeva un po' velocemente e in maniera sfocata, ma grandissima eleganza mediterranea.

La nota brodosa era comunque molto leggera, ma forse mi sono fatto influenzare dalle opinioni di un alto palato, lui sì alto e pelato

Non ero io che non sono alto! :lol:
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Re: Le bevute ottobrine

Messaggioda gianni femminella » 18 ott 2024 19:25

piergi ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:
piergi ha scritto:Montevetrano 95, l'ho portato io e mi ha stupito per la sua tenuta. Non avevo uno storico di questa profondità per questa etichetta, la nota brodosa al naso non l'ho avvertita. Certo sul finale chiudeva un po' velocemente e in maniera sfocata, ma grandissima eleganza mediterranea.

La nota brodosa era comunque molto leggera, ma forse mi sono fatto influenzare dalle opinioni di un alto palato, lui sì alto e pelato

Non ero io che non sono alto! :lol:


Avresti dovuto eCulubrare maggiormente Pier.

P.s. come mi sarebbe piaciuto essere lì con voi!
Ultima modifica di gianni femminella il 19 ott 2024 09:20, modificato 1 volta in totale.
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Re: Le bevute ottobrine

Messaggioda gianni femminella » 18 ott 2024 22:42

C.C. riserva 2018 Monte Bernardi

È tanto rugginoso e sanguigno. Inizialmente si distende bene sul palato, segue un momento, come di pausa, in cui sembra andare via e invece ritorna con una acidità importante e un tannino fine fine. L'annata probabilmente non ha dato molta complessità, ma il risultato è di grande piacevolezza e anche di personalità.
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Re: Le bevute ottobrine

Messaggioda slowshow10 » 20 ott 2024 09:46

Podere le Boncie - Le Trame 2019

Torno ad assaggiare le Trame in questa splendida annata a distanza di un anno circa. Si conferma come uno dei più grandi sangiovesi della zona chiantigiana.
Un vino aggraziato e graffiante, seducente e potente, riflessivo ma non decadente bensì aperto in uno straordinario momento di gioventù.
Un frutto rosso ben presente che non vira mai verso tendenze dolci, poi esce un'arancia sanguinella che sussurra Borgogna. Le note carnose, assieme al tannino leggermente mordace (ma comunque già ottimamente integrato) ci fanno tornare sui colli di Castelnuovo Berardenga, ma nessuno ne rimane deluso, anzi. Che bello avere questi vini. Ci ricordano che grandissima uva sia il sangiovese e cosa possa dare se gestito con sapienza.
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Re: Le bevute ottobrine

Messaggioda piergi » 21 ott 2024 07:46

Taurasi 2015- antico castello
Chianti classico riserva barbischio 2015- Maurizio alongi

Una coppia domenicale, due vini agli antipodi fra loro ma nel loro genere emblematici dei rispettivi territori di provenienza.
Il taurasi più cupo e ematico, teso e silvestre con un tannino finale che ne amplifica questo carattere roccioso.
Il Chianti si sviluppa su uno spartito che predilige l'armonia e l'equilibrio, fra note floreali e solari, con una parte acida finale vibrante e rinfrescante.
Strane luci di pioggia...splende il sole,fa' bel tempo...nell'era democratica.

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Re: Le bevute ottobrine

Messaggioda L_Andrea » 21 ott 2024 08:59

piergi ha scritto:Taurasi 2015- antico castello
Chianti classico riserva barbischio 2015- Maurizio alongi

Una coppia domenicale, due vini agli antipodi fra loro ma nel loro genere emblematici dei rispettivi territori di provenienza.
Il taurasi più cupo e ematico, teso e silvestre con un tannino finale che ne amplifica questo carattere roccioso.
Il Chianti si sviluppa su uno spartito che predilige l'armonia e l'equilibrio, fra note floreali e solari, con una parte acida finale vibrante e rinfrescante.

Ho ricordi di un Taurasi 2016 di Antico Castello assaggiato al Fivi l anno scorso ed era chiuso a doppia mandata tra tannini e acidità, avevano anche il loro Aglianico base sempre 2016 che era anche lui bello chiuso.
È una scelta stilistica della cantina fare vini così chiusi o sono solamente giovanissimi?
Ne ho prese un paio di bottiglie da aspettare con fiducia,
piergi
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Re: Le bevute ottobrine

Messaggioda piergi » 21 ott 2024 10:33

L_Andrea ha scritto:
piergi ha scritto:Taurasi 2015- antico castello
Chianti classico riserva barbischio 2015- Maurizio alongi

Una coppia domenicale, due vini agli antipodi fra loro ma nel loro genere emblematici dei rispettivi territori di provenienza.
Il taurasi più cupo e ematico, teso e silvestre con un tannino finale che ne amplifica questo carattere roccioso.
Il Chianti si sviluppa su uno spartito che predilige l'armonia e l'equilibrio, fra note floreali e solari, con una parte acida finale vibrante e rinfrescante.

Ho ricordi di un Taurasi 2016 di Antico Castello assaggiato al Fivi l anno scorso ed era chiuso a doppia mandata tra tannini e acidità, avevano anche il loro Aglianico base sempre 2016 che era anche lui bello chiuso.
È una scelta stilistica della cantina fare vini così chiusi o sono solamente giovanissimi?
Ne ho prese un paio di bottiglie da aspettare con fiducia,

Sono dei taurasi estremamente "appenninici", molto territoriali anche se sempre ben confezionati, quindi possono verso giovani se amanti di durezze e spigoli, da attendere un po' se si amano vini più avvolgenti, ma carezzevoli comunque non lo saranno mai!
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Re: Le bevute ottobrine

Messaggioda L_Andrea » 21 ott 2024 12:02

piergi ha scritto:Sono dei taurasi estremamente "appenninici", molto territoriali anche se sempre ben confezionati, quindi possono verso giovani se amanti di durezze e spigoli, da attendere un po' se si amano vini più avvolgenti, ma carezzevoli comunque non lo saranno mai!

Allora li tengo a nanna ancora un' po'
Grazie!
Ziliovino
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Re: Le bevute ottobrine

Messaggioda Ziliovino » 24 ott 2024 10:56

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Montepulciano d'Abruzzo Colline Teramane Polifemo 2013 - Terraviva. Bottiglia sostituita dall'azienda, questa volta niente tca, ma confermo che quest'ultimo faccia da conservante: nella bottiglia precedente si intravedeva un vino giovanissimo, questo è più maturo e congruo con l'annata in etichetta, quindi profilo più autunnale, con le foglie secche, il frutto scuro c'è comunque ancora, e il sorso si conferma ricco ma sostenuto ma buona freschezza. L'abbinamento con risotto zola e pere ovviamente non è perfetto, ma neppure malaccio... ma si sa che sono un no-pairing, no-vax, no-watt, e pure no-SO2...

Rosso di Montalcino 2020 - Passo del Lume Spento. Sulla falsa riga del loro Brunello direi, ovvero un sangiovese d'altura, fresco e teso, con qualche tratto verde da immaturità forse, ma che per lo meno lo arricchisce di una intrigante nota di origano al naso, mentre tannino e freschezza chiedono abbinamento adeguato.

Old Vines 3 - Jorge Ordonez. Malaga fuori D.O. totalmente privo di ossidazioni e molto goloso: albicocca secca, leggera aromaticità, muschio, canditi, sorso avvolgente, zuccherino, ma dalla bella spinta acida.

Montepulciano d'Abruzzo Riserva Testarossa 2020 - Pasetti. Colore violaceo, ancora poco definito al naso, con una macedonia di frutti rossi, ancora giovanissimo ma ero curioso non avendolo mai assaggiato. Il sorso è fresco e succoso, diciamo piaciutino, non ho intravisto molto ma sicuramente da riassaggiare più maturo.

Morgon Cote du Py James 2017 - Burgaud. Colore ancora violaceo, pensavo di trovarlo "à point" ed invece pare ancora giovane, sorso succoso, naso dal floreale carnoso, arancia rossa ed un poco di stecco di liquirizia che va e viene. Questa volta non ho trovato molto distacco dal suo C. du Py normale, solo una diversa interpretazione.

Ribera del Duero Picaro del Aguila Vinas Viejas 2021 - Dominio del Aguila. Concludo il trittico di vini violacei e di ejalulatio precox enologico... si vede che non ho più la pazienza di una volta, o forse starò invecchiando, chissà... ovviamente giovane, è vino di buon corpo e rotondità, senza grandi slanci se non una interessante nota canforata. Mi ha colpito sicuramente di più il rosado.
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Re: Le bevute ottobrine

Messaggioda emigrato » 25 ott 2024 10:53

Brunello di Montalcino Riserva 2001 Conti Costanti
Bellissimo colore granato brillante, al naso splendidi aromi di sottobosco e funghi, ma ancora frutta rossa, balsamico, minerale. In bocca una freschezza incredibile con tannini levigati e bella acidita'. Finale che vi devo dire...molto lungo. Grandissima boccia che forse andava bevuta da sola per apprezzarla appieno. Presa al momento giusto? direi di si ma non aveva neppure segni di cedimento per cui pure 5 anni senza problemi potrebbe farli.
Brunello di Montalcino Poggione 2016 Salicutti
Colore piu' leggero (la foto ingannava, l'ho scurita apposta perche' non venisse troppo chiara), con unghia granata. Naso mi sembra ancora impattato da un uso comunque piu' moderno della botte, con spezie dolci (un pelo troppo?) frutta matura (un po' troppo?) e qualche nota balsamica a corredo. Bocca anche qui piu' leggera, quasi stile Gorelli 2018, con tannini un pelo graffianti ma non eccessivamente. Finale lungo e piacevole.
Brunello di Montalcino 2010 Valdicava
Eccoci alla bomba di intensita', piu' scuro degli altri due, al naso frutto scuro ma giustamente maturo, erbe, pelle, anche qui nota balsamica, forse la piu' accentuata. Bocca di gran carattere e intensita', forse quasi eccessiva, giovane ma sulla via della prontezza. Finale molto lungo.

Costanti piaciuto tantissimo, mentre Valdicava ancora giovane ma su un livello simile e dal gran potenziale. Salicutti quello dei tre piaciuto meno, seppur buono.
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Re: Le bevute ottobrine

Messaggioda vinogodi » 25 ott 2024 17:30

...domenica ne facciamo una discreta a Lodi . Divertente, lunedì due note di come andra'. Preaperitivo per chi aspetta Krug 2008... 8)
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Re: Le bevute ottobrine

Messaggioda ferrari federico » 25 ott 2024 21:12

Già bevibile ma certo ancora immaturo, questo Côte-Rotie Fructus Voluptas 2021 di Jamet mi ha in un certo qual modo un po’ deluso: avevo sentito tempo fa un ottimo Côte di Rhone (bianco) dello stesso produttore e da questa bottiglia, di fascia superiore, mi aspettavo, se non complessità misteriose, almeno una vera e propria voluttà di frutto, come il suo nome annunciava…
Intendiamoci, il vino è buono, godibile, di medio corpo e facile da bere, con un tannino già ben armonizzato con l’acidità, ma - sinceramente- da un vino in questa fascia di consumo (e di prezzo) mi aspettavo di più del “semplice” 90/100 di valutazione che gli devo riconoscere.
Il colore è giusto per un Syrah giovane, rubino violaceo, di intensità buona (ma non particolarmente densa).
Il bouquet è abbastanza intenso, fine, di frutti maturi (ciliegia, pesca e perfino un tocco di arancia rossa), spezie (il pepe, nero e bianco, che ci si aspetta da un Syrah) e soprattutto (l’aspetto più interessante di tutta la degustazione) una bella nota floreale di viola e rosa.
In bocca manca qualcosa per arrivare ai vertici. Probabilmente è troppo giovane…
ferrari federico
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Re: Le bevute ottobrine

Messaggioda ferrari federico » 26 ott 2024 13:15

Vino molto gradevole, persistentissimo in bocca, dai profumi sommessi ma fini, questo Trebbiano Igt Forlì Brò 2021 di Amelia Ricci è una sorpresa positiva. Macerato a lungo (ma con una quantità molto limitata di bucce), ha un colore giallo carico con riflessi dorati, indice anche che la sua “vita” è in stato di maturazione avanzata.
Al naso c’è il fieno tagliato, il cuore di sedano, le erbe aromatiche, la salsedine.
In bocca una bella materia, nonostante il grado alcolico basso (12,5), e una salinità evidente ma stemperata dall’ottimo equilibrio interno.
90/100 per il mio giudizio.
Buono.

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