Tra i Tanti assaggi di questa estate riporto le mie impressioni sui vini di Santoleri.
Ad agosto sono andato a trovare Giovanni in centro a Gaurdiagrele, nella sua cantina storica.
Segnalo che nell’annata 2023 non ha vinificato (né trebbiano né montepulciano).
Oltre alla splendida riserva di cui ho già scritto altre volte ho testato:
Montepulciano 2012 13,5%vol viola, al palato tannino e acidità ben bilanciati. Lato aromi ancora scomposto, (imbottigliato da poco) difficile districarsi, comunque riconoscibili: cacao, marasca e ginepro. Al naso un poco debole, ma si farà.
Faccio presente che viene imbottigliata come “semplice mda” la botte dell'annata non ritenuta all'altezza di essere classificata come riserva. In ogni caso parliamo sempre di grandi rossi.
Cerasuolo 202213%vol. Rubino (vero cerasuolo d'Abruzzo), al naso caratterizzato principalmente dagli esteri fermentativi, ma con la permanenza nel calice anche arancia rossa, anice. Lieve riduzione. Al palato molto tannico ed acido.
Tanta vita davanti
Trebbiano 202212%vol. Giallo paglierino con riflessi verdognoli, limpido, luminoso. Dopo tanti “litigi” con il trebbiano, Giovanni ha trovato la via giusta, diciamo che per il bianco ha superato il maestro, il suo compianto papà Nicola.
Al naso anche qui predominanza degli esteri fermentativi (in questo caso acetato, butanoato e ottanoato di etile) poi con esposizione all’ox vengono fuori: timo ginestra e miele d’acacia. Un poco deboluccio lato acidità, ma buona astringenza. Ripassare tra qualche anno, anche se non penso che sia un super campione di longevità.
Apro una piccola parente-si sui funghi.
In appennino centrale dalla terza di agosto c'è stata una “fioritura” straordinaria di b. Aestivalis e a. Caesarea. Purtroppo nel momento clou ho rotto il mignolo del piede sx e sono stato costretto a interrompere:
1- irrimediabilmente le mie uscite montane;
2- definitivamente il mio rapporto con qualsivoglia religione (se mai ci fosse stato prima), considerata la mia reazione al momento dell'impatto con la sedia in legno…
Comunque, nonostante tutto, ho avuto modo di abbinare gli ovoli crudi, che quest'anno erano di intensità aromatica straordinaria (a differenza dei porcini scarsini a livello qualitativo) a le “ mont aimé’ 2008” di P Doquet, accostamento strepitoso!