Campania stories 2024

Uno spazio per tutti, esperti o meno, appassionati o semplicemente incuriositi dall'affascinante mondo del vino: domande, idee, opinioni...
piergi
Messaggi: 2771
Iscritto il: 06 giu 2007 13:41
Località: corigliano calabro
Contatta:

Campania stories 2024

Messaggioda piergi » 29 mag 2024 08:34

Puntuale come le tasse...
PARTE 1
IRPINIA
COLLI DI LAPIO
Fiano di Avellino 2023
Giovanissimo e poco leggibile, ancora imballato.
I FAVATI
Fiano di Avellino Pietramara 2022
Sottilmente equilibrato fra parte fruttata e un finale decisamente piccante
Greco di Tufo Terrantica 2022
Sospeso fra la terra e il mare. Tanto sale, fibroso quasi masticabile, nespole mature, curry, nel finale la parte iodata prende il sopravvento.
TENUTA MADRE
Fiano di Avellino i sognatori 2022
Largo ma non grasso, tanta frutta bianca matura, una parte della massa fermenta in barriques ma l’apporto non stravolge un disegno equilibrato.
Taurasi vigna Carrani 2020
Pettinato con la riga di lato, manca la spinta del tannino.
VILLA RAIANO
Fiano di Avellino Alimata 2022
Da vigna di Montefredane, si conferma il fiano più efficace della gamma di questa importante cantina. Sviluppo verticale, pesca matura, fiori gialli e tanto sale sul finale.
Greco di Tufo ponte dei santi 2022
Naso vegetal-verdino, bocca molto più performante, zenzero, arancia dolce, cedrina. Buono ma manca la feroce acidità grechesca.
Campi taurasini costa baiano 2020
Al naso piuttosto muto, in bocca dopo un iniziale stallo esce fuori un bel agrume rosso, acido, salino e sanguigno.
CANTINA DEL BARONE
Particella 928 2022
Il fiano di Luigi Sarno ha traiettorie peculiari che a seconda dell’annata portano a diverse mete. In questa versione vive uno strano equilibrio fra una parte spiccatamente glicerico-mielosa, con propoli e glicine in evidenza, e un finale iodato e speziato. Orientaleggiante.
PIETRACUPA
Fiano 2022
Dopo qualche battuta a vuoto riecco una bella versione di un vino che è sempre stato ai vertici della denominazione (anche se è qualche anno che sta fuori dalla doc). Come di consueto, soprattutto in questa fase embrionale è la parte iodata e rocciosa che spicca nel bicchiere, anche se non mancano interessanti spunti più fibrosi e quasi cerealicoli.
Greco 2022
Manca qualcosa. Questo bicchiere lascia una sensazione indefinita, curiosa la nota di miele di acacia al naso, in bocca è scorrevole e piacevole ma manca di cattiveria, la parte agrumata che ci si aspetterebbe non arriva.
Taurasi 2018
Ad un naso anarchico fa da contraltare una bocca socialdemocratica svedese.
DE VITO LAURA
Fiano di Avellino elle 2021
Vigne di Lapio, al naso parte con spiccate note fumè che in bocca vengono parzialmente addomesticate da una trama ben ordita, frutta bianca matura, melone giallo, lime.
TORRICINO
Fiano di Avellino serrapiano 2021
Crema di limone, salvia e un bel finale iodato.
Greco di Tufo raone 2022
Bello il naso di mela verde e litchi, buona la bocca con una bella parte agrumata e balsamica, e una decisa carica acida sul finale.
TENUTA DEL MERIGGIO
Fiano di Avellino 2015
Campione volutamente presentato con qualche anno sulle spalle (era presente anche l’annata corrente), molto caratterizzato da una nota sulfurea cupa che ne rende il sorso faticoso.
Taurasi 2018
Tutto di troppo dal tannino alla limonosa acidità.
Taurasi riserva 2013
Non proprio bello, squilibrato e scomposto, tannino troppo irruento.
DI MEO
Fiano di Avellino colle dei cerri 2008
2 anni in tonneaux, 11 in acciaio e altri due di riposo in bottiglia. Chapeaux per la pazienza! Vino sorprendente per integrità e sapore, salvia, mentuccia, un tocco di sale. Manca al centro bocca un filo di spintarella acida ma penso possa considerarsi peccato veniale.
Greco di Tufo vittorio 2010
12 anni di acciaio e due di bottiglia. Lungo, denso, minerale, agrumato e balsamico, con le dovute cautele azzarderei anche un finale fresco e verticaleggiante.
FEUDI
Greco di Tufo cutizzi 2022
Un classico realizzato in numeri piuttosto importanti ma che conserva sempre spunti di interesse. Mandarino tardivo, accenni di frutto della passione e un deciso finale salato che ci riporta fra i confini della denominazione.
Serpico 2017
Bel naso balsamico, in bocca il vino non è banale ma è ancora segnato da un passaggio in legno nuovo piuttosto evidente e che finisce per dare al tannino (già ben presente di suo) un ruolo predominante.
Taurasi riserva piano di montevergine 2018
Chi ha lasciato il gas acceso? E’ questa la domanda che mi pongo alla prima snasata, in bocca il termalismo si ripresenta, peccato perché ci sta pure una bella parte agrumata rossa e un corredo di menta fresca, ma alla fine il sorso comunque rimane sfocato.
CANTINE DELL’ANGELO
Greco di Tufo miniere 2022
Stranamente leggibile in questo momento. Al naso emblematica la nota gessosa e sulfurea, in bocca è solare e saporito, tanto sale ma anche un bel corpo e una bella parte fruttata di arancia matura, erbe spontanee e cereali.
TRAERTE
Greco di Tufo tornante 2021
Pietra focaia e zucchero filato, bocca piccantissima e sulfurea, il finale è un calderone di spezie e sale, acidità masticabile.
Fuori limite vecchie vigne 2020
2000 bottiglie da una vigna di circa 80 anni poste nel comune di Montefredane da cui il “fuori denominazione”. Macchia mediterranea, erbe spontanee, finocchietto selvatico, in bocca fibroso e agrumato, minerale dal finale lunghissimo.
GIOVANNI VESCE
Campi taurasini case arse 2021
Da campoceraso di Venticano, un cru del taurasi. Il naso inizialmente ha qualche deriva vinilica, poi si apre su cioccolato fondente e ciliegia matura, in bocca carne alla brace, arancia rossa, sale e sul finale un tannino che accompagna senza sovrastare.
Campi taurasini leo cubans 2021
La fiera dell’esagerazione, bocca inizialmente dolce quasi saturante, tanto alcol, tannino, frutto maturo. Ma nel complesso funziona e scorre in maniera divertente.
DE’ GAETA
Campi taurasini ioien 2021
Un giovanotto che deve ancora farsi, parte imballato e così rimane. Avrebbe bisogno di altri tempi e altri contesti.
Taurasi due cape 2020
Molto taurasino, tannino feroce ma funzionale a una struttura dalla quale emerge frutta sotto spirito, liquirizia, arancia sanguinella. Finale salino appagante.
MASSERIA DELLA PORTA
Quattro cerri 2019
Piccolo taurasi, piccoli frutti rossi, arancia matura, mentuccia selvatica, liquirizia. Tannino vivace.
Taurasi quattro cerri 2019
Naso da aerosol da quanto è balsamico, in bocca rimane questa parte mentolata coadiuvata da note di menta e china, grafite e rosmarino.
CONTRADE DI TAURASI
Irpinia aglianico 2019
Buon entry level. Vino che vive su un interessante equilibrio fra una parte fruttata-rotonda e una piccante-speziata. Tannino educato e chiusura un po’ lesta.
Taurasi coste 2018
Una delle migliori versioni di sempre di questo cru di Taurasi. Al naso macchia mediterranea, china e polvere di liquirizia, in bocca a questa parte radicosa silvestre corrisponde una parte agrumata e salina che ne completa il sorso.
DELITE
Generoso 2017
Al naso spogliatoio dopo una partita giocata il 13 agosto alle 14. In bocca va meglio ma un finale vinilico e sfocato rovina l’insieme.
Taurasi pentamerone 2015
Una bella prova, toni balsamici e resinosi, tannino mordace ma non eccessivo, frutta rossa matura e alcol nei giusti termini.
DONNACHIARA
Taurasi 2020
Senza appigli, tecnico, senza difetti, senza picchi. Tutto al posto giusto e senza strafare. Algido
Taurasi riserva 2019
Arancia sanguinella saturante, menta, parte affumicata, minerale, in tutto questo il tannino passa quasi in secondo piano, ma tutto sommato è un discreto bere.
VERNICE
Taurasi creamy 2019
Il nome (palma d’oro per la bruttezza) in questo caso potrebbe portare fuori strada, il vino è minerale, verticale e con una acidità clamorosa.
TENUTA DE GREGORIO
Taurasi 2019
La parte verde resinosa, balsamica prende il sopravvento anche sul tannino che risulta pressoché assente. Non un brutto vino ma timido.
I CAPITANI
Taurasi bosco faiano 2019
Bella prova, tanto arioso, frutta rossa matura, menta, arancia rossa dolce, tannino ben distribuito.
MACCHIE SANTA MARIA
Taurasi riserva evocatus 2018
Nonostante in nome trovo scarsi spunti evocativi, vino sfuggente, si nasconde dietro suggestioni vegetali e boschive ma chiude veloce la pratica.
IL CANCELLIERE
Taurasi riserva nero ne’ 2016
Del taurasi 018 assaggiato l’anno passato dicevo che aveva una bassa scolarizzazione enologica. In questa versione la scuola è stata vandalizzata e non si sa quando potrà riaprire.
PETILIA
Taurasi riserva tesole 2016
Naso di amarene sotto spirito, al palato è ematico, cupo, radicoso. Finale con un bel guizzo di acidità che rende il sorso più lieve. Tannino dietro il secondo piano.
AMARANO
Taurasi riserva principe di lagonessa 2015
Equilibrato e coerente nello sviluppo olfattivo e palatale, rosmarino, arancia matura, goudron, tannino ben presente ma non disturbante.
PERILLO
Taurasi 2013
Solita bella prova di questo vino, tutto ben fatto, fresco e vitale. Forse manca quel guizzo tannico che in altre annate me lo aveva fatto preferire a tutti gli altri vini, ma sta comunque sul podio.
BENEVENTO
LA GUARDIENSE
Brut anima lavica 2023
Metodo Martinotti, falanghina in purezza. Divertente e spensierata bevuta. Da aperitivo senza troppi patemi. Spiccata acidità citrina.
Sannio falanghina senete 2023
Versione caratterizzata da una parte idrocarburica e ariosa che spinge al palato e al naso, lasciando in secondo piano una discreta parte fruttata.
Sannio falanghina anima lavica 2023
Anche qui è la parte idrocarburica e minerale che contraddistingue il vino, solo che a differenza dell’altro campione qui la parte minerale è meno solare, più cupa e sulfurea, ma a fare da contrappunto non ci sta una parte fruttata adeguatamente sviluppata. Alla lunga monocorde.
Sannio aglianico anima lavica 2020
La guardiense è a mio parere la più bella realtà cooperativa del meridione, e questa etichetta di aglianico non ne è che l’ulteriore conferma. Vino equilibrato e sapido, con una fitta trama di note silvestri e animali, tannino serrato ma non disturbante e una scia salina gustosa.
TORRE DEL PAGUS
Sannio falanghina macere 2023
La banana chimicona e ridondante nella falanghina beneventana è una leggenda? No.
Aglianico del taburno tumulto 2017
Naso velato e con noterelle non proprio fresche, in bocca va molto meglio del previsto. Vino sufficientemente saporito e con spunti non banali, il tannino, vista anche l’età, tende ad ammorbidirsi eccessivamente.
MUSTILLI
Sannio falanghina vigna segreta 2022
Solita bella prova. Buccia di mandarino, salvia, polpa di frutta bianca, sul finale una decisa scia salina. Corpo e verticalità in magistrale equilibrio.
FONTANAVECCHIA
Sannio falanghina VT libero F part. 190 2020
Interessante esperimento di zonazione, poche bottiglie (1333 per ciascuna versione), vendemmie tardive e affinamento in barriques. F sta per Foglianise, al naso è cupo e involuto, in bocca parte piuttosto ciccioso ma una notevolissima parte iodata e vegetale ne rendono il sorso molto appagante anche se non semplicissimo.
Sannio falanghina VT libero T part. 31 2020
Da vigneti di Torrecuso. Anche qui il vino si mostra piuttosto largo, la parte minerale è predominante ma manca quel finale iodato che possa renderne il sorso più agevole.
Sannio falanghina VT libero B part 148 2020
Da vigne di Bonea. Al naso punta di crema pasticcera alla vaniglia, in bocca questa sensazione di dolcezza viene mitigata da un bouquet di erbe spontanee e agrumi gialli, una decisa acidità rende il tutto molto più scorrevole di quanto il naso lasciasse presagire.
Tabarosso 2020
Aglianico verticale e salato, con tanta arancia sanguinella, menta fresca e catrame.
ELENA CATALANO
Pino 2021
Tra la ciliegia matura e il medicinale per la tosse, ma forse più sciroppo Fabbri alla ciliegia a pensarci bene.
Aglianico del taburno riserva le cerzaie 2019
Va molto meglio con questa riserva. Naso non proprio chirurgico, qualche velatura e sbuffo alcolico, in bocca c’è maggior equilibrio, note di cedro, cuoio, viola. Tannino abbastanza mordace ma non disturbante.
CANTINA DI SOLOPACA
Aglianico del taburno armunia 2020
Banalotto, a parziale redenzione c’è da dire che a un naso tremebondo corrisponde un sorso quantomeno privo di difetti evidenti.
FATTORIA LA RIVOLTA
Aglianico del taburno riserva terre di rivolta 2017
Uno de migliori aglianico assaggiati in questa tornata. Menta fresca, fiori rossi e cuoio al naso. In bocca tanta freschezza balsamica, china, liquirizia, radici e frutta matura. Finale lungo e sapido e tannino mordace e godurioso.
LA FORTEZZA
Aglianico del taburno riserva enzo rillo 2013
Naso scontroso e mutarello, in bocca è evidente la predominanza di una parte minerale-affumicata che si traduce quasi in una sensazione di brace viva. Arancia rossa matura, resina. Chiusura netta che lascia perplessi data la mole di materia nel bicchiere.
Strane luci di pioggia...splende il sole,fa' bel tempo...nell'era democratica.

http://igolosotopi.blogspot.com
http://timpadeilupi.blogspot.com/
http://www.timpadeilupi.it
piergi
Messaggi: 2771
Iscritto il: 06 giu 2007 13:41
Località: corigliano calabro
Contatta:

Re: Campania stories 2024

Messaggioda piergi » 29 mag 2024 08:35

PARTE 2
NAPOLI
BOSCO DE’ MEDICI
Dressel 19.2 2023
Caprettone vesuviano affinato in anfora, non fa dell’agilità la sua arma migliore. Piuttosto cupo e statico.
Agathos 2022
Parte scuro e sulfureo e così rimane, piuttosto monotono sulla nota ematica e minerale.
CASA SETARO
Pietrafumante brut nature 2019
Dosage zero, 48 mesi sui lieviti, ad oggi uno degli spumanti del sud più convincenti che abbia mai bevuto. Bolla fine e persistente. Crosta di pane, lievito di birra, nota citrina e minerale, finale lungo e appagante.
Aryete 2022
Altro caprettone anforato, in questo caso è la parte agrumata, sia del fiore di zagara che del mandarino dolce a dare un impatto importante sia al naso che in bocca. Sul finale una bella dose di spezie orientaleggianti e un pizzico di zenzero piccante.
61.37 contradae 2021
Dalle vigne di bosco del monaco (da cui i numeri della smorfia non potendo indicarlo in etichetta), taglio di caprettone al 50% e saldo di greco e fiano per la parte rimanente, affinamento in acciaio. Al naso nette note di pesca bianca matura, limetta, mentuccia. In bocca la parte agrumata e salina diventa predominante, la chiusura tende a essere un po’ più repentina rispetto alle annate passate.
Fuocoallegro 2022
Piedirosso maturato in anfora e botti grandi, ad un naso piuttosto ritroso fa da contraltare una bocca giocosa e solare, arancia sanguinella, menta, sale.
Don vincenzo 2019
Una versione un poco disequilibrata, dove la parte agrumata e l’acidità tendono a prendere il sopravvento rendendo la visione di questo vino piuttosto monocorde. Strano perché quasi sempre è (IMHO) il rosso vesuviano più convincente in assoluto. Spero sia stata una bottiglia sfortunata.
CANTINE OLIVELLA
Summa 2022
Catalanesca in purezza, dal monte somma, la parte del Vesuvio che guarda gli appennini. Parte dell’affinamento fatta in anfora parte in acciaio. Mela renetta, salvia, foglia di limone, il sorso è pieno e quasi carnoso.
Vesuvio 2022
Piedirosso anforato, il naso richiama bagni termali di fine giugno, in bocca invece ci sta più equilibrio tra una parte sulfurea evidente e tanta arancia rossa succosa che spinge soprattutto sul finale rendendo il bicchiere ben più gradevole rispetto alle premesse.
SORRENTINO
Vigna lapillo 2021
La sensazione è che abbiano liberato dei gatti in cantina e che i sopracitati si siano liberati a loro volta nella vasca di questo vino.
CASA D’AMBRA
Ischia tenuta frassitelli 2023
Un po’ deludente, questa etichetta la ricordavo più tonica e vibrante, invece mi sembra mancare proprio di una parte salina e iodata che bilancino una struttura un po’ seduta.
Ischia forastera 2023
Molto meglio del precedente, qui la parte salina e agrumata è ben presente e il vino rappresenta una bevuta golosamente estiva.
Ischia per’e palummo 2023
Ridotto può essere un’ottima cosa quando riguarda i prezzi ma non quando riguarda i vini.
Ischia per’e palummo mille anni 2020
Qui ci sta un piccolo saldo di Cabernet sauvignon e aglianico, stranamente non proprio un vino didattico, qualche difettuccio e imperfezione si colgono qua e la, ma tutto sommato il sorso intriso di agrumi rossi, china e idrocarburo è abbastanza divertente, un po’ pungente il finale.

PORTOLANO
CF falanghina 2023
Evoca fortemente suggestioni marine, sono infatti le note iodate e di agrumi verdi che contraddistinguono questa etichetta, quindi barca a vela acidità spiccata e vento nei capelli (per chi li ha)
CF piedirosso 2023
Naso chiusissimo, in bocca tanta tanta materia che alla fine non riesce a trovare una sua strada. Gioventù imbrigliata.
Sei pollici 2019
Uno dei rarissimi aglianici flegrei, la matrice vulcanica si sente eccome, soprattutto nel naso idrocarburico e magmatico, in bocca arancia rossa, curcuma, pepe nero, finale piccantissimo e lungo.
ASTRONI
CF falanghina colle imperatrice 2023
Espressione minerale e vulcanica della falanghina, idrocarburo e salvia, finale iodatissimo.
CF falanghina vigna astroni 2019
Tanto di tutto, sfaccettato e intenso. Note minerali e sulfuree si sovrappongono a rimandi di macchia mediterranea, origano selvatico e mandarino tardivo. In chiusura si torna a note più iodate e verticali.
CF piedirosso colle rotondella 2023
Naso cesellato con note di mentuccia fresca e pepe, la bocca segue meno, si perde qualcosa in strada ma si assesterà.
AGNANUM
CF falanghina 2022
Come sempre godibile e approcciabile da subito, con le sue noterelle di frutta bianca estiva e di fiori gialli, nel finale si sente però che in questa versione manca un po’ di sale, si allarga un po’.
CF piedirosso 2023
Vino come un soffio di primavera, iris, pepe nero, coriandolo, origano, finale verticale. Nulla di clamoroso, ma un bel bicchiere in questo momento.
TENUTE LOFFREDO
CF falanghina terrazze sui campi 2022
Azienda molto giovane, spero mantenga queste premesse perché questa falanghina è di esplosiva personalità, tanta mineralità, zolfo, sale, menta balsamica, chiusura iodatissima e agrumata.
CF piedirosso terrazze sui campi 2021
Naso da pasticceria senese nel mese di novembre, panpepato e zenzero. In bocca è la parte balsamica eucaliptolosa che prevale. Finale iodato che asciuga un po’.
CANTINE DEL MARE
CF falanghina luce flegrea 2022
Bianco base ma dalla grande resa, sia al naso che nel calice. Note marine, ginestra, garrigue, timo e tanto sale sul finale.
CF piedirosso terrazze romane 2020
Vino sfaccettato e cangiante, c’è una parte iodata e marina e una parte che invece volge lo sguardo alla terra, alla macchia mediterranea, alle spezie, ai piccoli frutti rossi. Il tutto in grande equilibrio.
CANTAVITAE
CF Falanghina kairos 2022
Straordinariamente cupo e ematico, ritroso sia al naso che in bocca. Sembra il tipo strano mai visto prima che in un bar cerca un pretesto per attaccare bottone, potrebbe diventare l’amicizia della vita ma meglio i rimpianti che i rimorsi.
Falanghina dama del sole 2022
Falanghina beneventana, penso acquistata per motivi “biecamente” commerciali. Il vino non è disprezzabile, anzi. Bei rimandi a fiori gialli primaverili, albicocche mature e discreta acidità sul finale.
CF piedirosso ichnos 2022
Deciso passo avanti per questa etichetta, che rispetto alla prova incolore dell’anno passato esprime una materia più impattante e gustosa, con un deciso carattere terragno.
C.DA SALANDRA
CF falanghina 2022
La versione che non ti aspetti, insolitamente solare e gioiosa nei sui rimandi a frutta bianca matura, arancia valencia, origano fresco. Chiusura pulita con una leggera scia salina che lascia un buon ricordo.
CF piedirosso 2020
I due vini di questa cantina giocano a travestirsi e nascondersi in queste versioni, così abbiamo un piedirosso insolitamente solare e gioioso, con nette note di buccia di pesca, polpa di nespola, curry, pepe rosso dolce, il tutto reso più spinto da una bella scodata salina sul finale.
MARTUSCIELLO
Asprinio d’Aversa trentapioli 2023
Bollicina un po’ troppo fine e evanescente, mela limoncella, un pizzico di pepe bianco, manca inaspettatamente di guizzo agrumato e acidità.
CF piedirosso settevulcani 2023
Vino ben costruito, con un bel corredo di fruttini rossi, pepe, spezie e timo selvatico, il tutto confezionato a mestiere.
ABBAZIA DI CRAPOLLA
Sireo 2021
Da uve falanghina e fiano da vigne poste a 300mt a picco sulle spiaggette di Vico Equense. Timo, origano, camomilla, lime, mandarino di Ciaculli sono solo alcune delle sensazioni che verranno poi sommerse da una impetuosa scia salina finale. Strano ma buono

SALERNO
FRANCESCA FIASCO
Lapazio 2022
Taglio di fiano e falanghina con un saldo di coda di volpe e altri vitigni a bacca bianca, passaggio in tonneaux in parte nuove. Siamo nella zona di Felitto, piuttosto distanti dal mare e dalle zone classiche del vino cilentano di questi anni. Il vino è piuttosto largo, focalizzato su note di erbe spontanee, albicocche mature, pera. Chiusura di discreta persistenza.
Ersa 2020
Aglianico, cabernet e barbera, affinato in tonneaux per 24 mesi. Vino semplice e godibile, piuttosto espressivo nella parte aromatica e fruttata.
Difesa 2019
Aglianico in prevalenza con saldo di cabernet e barbera, 18 mesi in tonneaux. Rispetto al fratello minore ha simile carattere solare e frutto in evidenza, ma con un plus di profondità minerale che ne rende il sorso più interessante.
Mercori 2019
Aglianico, cabernet, barbera e aglianicone, 24 mesi in tonneaux. Piuttosto cupo ed ematico al naso, in bocca permane questa sensazione di chiusura, tannino finale molto mordace, da risentire con un altro po’ di bottiglia, forse si aprirà forse no.
SAMMARCO ETTORE
Ravello selva delle monache 2023
Piuttosto grasso, note di mela golden, crostata alla crema di limone, rosmarino. Sul finale una bella scia iodata riassetta il sorso. Vince il premio “Mara Venier”.
Ravello vigna grotta piana 2023
Impatto con una tensione minerale e sulfurea che rimanda più a vini flegrei che ai bianchi della costiera, nel bicchiere questa verticalità quasi imbrigliata da una struttura non indifferente riemerge soprattutto nel finale rinfrescato da una bella nota di salvia.
Ravello rosso riserva selva delle monache 2019
Elegante e equilibrato, note di arancia navel, origano fresco, cuoio, frutta sotto spirito. Tannino cesellato e mai soffocante, chiusura lunga.
TEMPA DI ZOE’
Xenos 2022
Originale taglio di cabernet franc, grenache e aglianico, vigne giovani. Vinoso e fresco, note di arancia sanguinella, mentuccia, pepe rosso dolce. Chiusura senza sbavature.
Diciotto 2022
Scomposto e squilibrato sulla parte acida, naso molto foxy, o bottiglia sfortunata o sfortunato chi lo beve.
Zero 2020
Un tempo il sottotesto era “supercampano”, facendo ironicamente il verso ai vini che più andavano sul mercato in quella lontana epoca. Oggi il vino si è un po' alleggerito, ma si presenta in gran spolvero, con una bellissima parte silvestre e resinosa che viaggia in tandem con un frutto rosso maturo croccante. Finale iodato che invita al bicchiere successivo.
MONTEVETRANO
Montevetrano 2021
Versione interlocutoria, veramente troppo segnata dal legno.
Core rosso 2021
Anche qui tanto legno a coprire un frutto nemmeno troppo esaltante.
MARISA CUOMO
Furore rosso riserva 2020
Ben confezionato, erbe spontanee della macchia mediterranea, carne cruda, arancia rossa, tannino pettinato. Sul finale mi aspettavo qualcosa di più.

CASERTA
ALOIS
Caiatì 2023
Non riesco a entrare in sintonia con questo vino, e ogni anno mi ritrovo a scrivere più o meno le stesse cose, verdino, vegetale, corto. Coerente lui e coerente Io.
Morrone 2022
Diverso il discorso con questo pallagrello bianco di non scarse velleità, rimane una parte verdina di fondo che a questo punto penso sia peculiare in questo vitigno, ma la struttura è dotata di una parte fibrosa e cerealicola importante, radici, menta. Finale lungo.
LUCA PAPARELLI
Funambolo S.A.
Asprinio di Aversa. Naso interessante di mela limoncella, bolla fine ma non evanescente. In bocca torna la mela limoncella, il mandarino tardivo, la mentuccia. Buona acidità.
VITEMATTA
Asprinio di Aversa Principe 2021
Bolla non finissima ma molto vivace, lievito di birra, arancia navel, mentolo. Chiusura di media lunghezza.
Asprinio di Aversa Radice etrusca 2021
Dosaggio zero. Scarsa bollicina, in compenso in bocca tanta frutta bianca, agrume verde, crosta di pane, finale importante, tanta materia, un vino con le bolle.
TENUTE BIANCHINO
Ager fluens 2019
Primitivo in barriques, come un airone si libra e vola…tile
Falerno del massico primitivo bacco 2019
Primitivo in purezza, il primo impatto è dolce e saturante, marasca sotto spirito. La bocca è più bilanciata, alla parte di fruttone maturo si aggiunge una spinta acida che rende il sorso più agevole del previsto.
Falerno del massico teseo 2019
Aglianico molto centrato, più di sorso che di naso. Arancia dolce, more di rovo, carne alla brace. Lungo il finale con una bella scia balsamica.
SCARAMUZZO
Violabianca 2022
Casavecchia in purezza da vigne di Pontelatone. Al naso macchia mediterranea con una puntina di verde in eccesso, in bocca più bilanciato, verticale, gradevole.
MASSERIA PICCIRILLO
I calaia 2021
Anche qui casavecchia in purezza, e anche in questo caso una bella bocca molto bilanciata. Verde ma non erbaceo, lo definirei fresco.
NUGNES
Falerno del massico tacito 2022
Vinilico al naso e glicerico in bocca.
Falerno del massico caleno 2016
Grasso e grosso, frutta matura come se non ci fosse un domani, manca però un contrappunto di acidità/sale a tutta questa materia.
Falerno del massico onn’antò 2016
Contrappunto che invece è presente in questo vino, e che aiuta la materia imponente a svilupparsi con più agilità nel bicchiere.
VILLA MATILDE
Falerno del massico colle castrese 2019
Mi ha lasciato perplesso. Tanta materia, una bella parte radicosa di china e liquirizia, ma chiude veloce e non lascia nessuna traccia.
MASSERIA FELICIA
Falerno del massico 2019
Aglianico entry level dal naso un po’ velato ma dalla bocca molto più convincente. Frutta rossa matura, rosmarino, goudron. Finale pulito di media lunghezza
Falerno del massico etichetta bronzo 2017
Anche in questo caso la parte olfattiva non è delle più precise, e anche in questo caso in bocca il vino si comporta molto meglio. Origano fresco, arancia rossa matura, sale e scia mentolata nel lungo finale.
TORELLE
Falerno del massico torelle 2017
Straccio bagnato al naso, alcol bruciante in bocca. Potrebbe piovere!
Strane luci di pioggia...splende il sole,fa' bel tempo...nell'era democratica.

http://igolosotopi.blogspot.com
http://timpadeilupi.blogspot.com/
http://www.timpadeilupi.it
Avatar utente
gianni femminella
Messaggi: 3714
Iscritto il: 26 nov 2010 14:43
Località: Castiglione della Pescaia - Finale Emilia

Re: Campania stories 2024

Messaggioda gianni femminella » 29 mag 2024 11:15

Un applauso come sempre.
Roma, fecisti patriam diversis gentibis unam
Rutilio Namaziano, de reditu
Avatar utente
iulo
Messaggi: 1101
Iscritto il: 06 giu 2007 11:47
Località: PESARO

Re: Campania stories 2024

Messaggioda iulo » 29 mag 2024 13:01

Che dire? Un grande.

grazie mille !!!
VOLARE NECESSE EST VIVERE NON EST NECESSE
Avatar utente
andrea
Messaggi: 8752
Iscritto il: 06 giu 2007 11:38
Località: Bassa Brianza

Re: Campania stories 2024

Messaggioda andrea » 29 mag 2024 13:13

Bravo piergi, hai festeggiato bene il compleanno!!!
Ti amo Licia!!!
mangè mangè nu sèi chi ve mangià

Spedisco entro 5 giorni lavorativi, sempre che riesca a trovare i vini nel casino della mia cantina
Avatar utente
zampaflex
Messaggi: 12752
Iscritto il: 25 ago 2010 15:26
Località: Brianza

Re: Campania stories 2024

Messaggioda zampaflex » 29 mag 2024 15:34

Scorrendo le note mi viene quasi da pensare che hai iniziato a scriverle l'anno scorso, ci sono abbastanza battute per un romanzo. :wink:
Non progredi est regredi
Il Parente
Messaggi: 531
Iscritto il: 28 mar 2021 21:34

Re: Campania stories 2024

Messaggioda Il Parente » 29 mag 2024 17:11

Grazie!
maxer
Messaggi: 6045
Iscritto il: 10 lug 2017 10:38
Località: emisfero boreale

Re: Campania stories 2024

Messaggioda maxer » 29 mag 2024 17:50

...
grazie piergi per questo tuo report eccezionale !

a mio parere, credo che ormai i Bianchi della Campania ( Fiano e Falanghina ), in media, siano i migliori tra quelli italiani, assieme ai vini delle Marche ( e, da piemontese acquisito, a qualche Timorasso, và )

per quanto riguarda i Rossi ( Taurasi, Aglianico, Piedirosso ) sempre in media, nonostante negli ultimi tempi non vengano molto considerati qui sul Forum ( per un assalto sfrenato su vini franzosi anche di poca qualità, ma sempre franzosi devono essere ... 8), su Champagne anche a basso prezzo, Barolo e Sangiovese, ma che costino pochetto ... 8) ) penso che abbiano mantenuto un ottimo grado di qualità e spesso migliorato in eleganza e bevibilità

Campania felix ( cit. ) ? :roll:
...
carpe diem 8)
Spectator
Messaggi: 4124
Iscritto il: 06 giu 2007 11:36

Re: Campania stories 2024

Messaggioda Spectator » 30 mag 2024 12:46

..Bravo e grazie da tutti i..campani :D !

Torna a “Vino&Co.: polemiche e opinioni”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Alberto, MaurizioP, vinogodi e 458 ospiti