Bevessimo a Maggio 2024

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vinogodi
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Bevessimo a Maggio 2024

Messaggioda vinogodi » 01 mag 2024 20:49

...inizio io con un vino incredibile, oggi: Amelio' Bianco 2022 Spiriti Ebbri : 8 mesi di anfora per vitigni rari antichi...colore paglierino carico, incredibili profumi agrumati, di ginestra, di pera kaiser. Con persino speziatura di pepe bianco. Nessun segno di pseudo ossidazione tipica degli " anforati" . Di pulizia sorprendente. Bocca tesa, fresca , lunga e corroborante... :D :D :D :D ++. Fra i migliori bianchi italiani dell' anno. Finalmente prodotto in numero significativo perche' tutti si possa goderne : 300 bottiglie... 8)
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gianni femminella
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Re: Bevessimo a Maggio 2024

Messaggioda gianni femminella » 01 mag 2024 21:18

CC riserva 2016 Vigna Barbischio Maurizio Alongi

In questi giorni ho letto diversi pareri sull'eleganza. In questo caso è un apparire poco, ma bene; una sostanza leggera ( relativamente ), ma saporita. Ha una acidità misurata, rinfrescante. Non è ancora terziarizzato, le rughe dell'età verranno dopo. Attualmente si trova nella bella maturità, ed è energico e mobile.
Per fare contenti alcuni potrei dire che nebbioleggia, e invece no, per niente, sangioveseggia alla grande, eccome.
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Re: Bevessimo a Maggio 2024

Messaggioda andrea94 » 02 mag 2024 12:48

Olek Bondonio - Nebbiolo 2020- La Berchialla

Naso giocato su fiori e frutta croccante, fragolina su tutto.
In bocca grande sapidità e facilità d beva, tannino ancora non perfettamente integrato ma davvero colpito positivamente.
Prima volta con questo produttore, se l'entrata è questa molto curioso di assaggiare i suoi Barbareschi.
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Re: Bevessimo a Maggio 2024

Messaggioda andrea » 02 mag 2024 12:52

gianni femminella ha scritto:CC riserva 2016 Vigna Barbischio Maurizio Alongi

In questi giorni ho letto diversi pareri sull'eleganza. In questo caso è un apparire poco, ma bene; una sostanza leggera ( relativamente ), ma saporita. Ha una acidità misurata, rinfrescante. Non è ancora terziarizzato, le rughe dell'età verranno dopo. Attualmente si trova nella bella maturità, ed è energico e mobile.
Per fare contenti alcuni potrei dire che nebbioleggia, e invece no, per niente, sangioveseggia alla grande, eccome.

Alongi nebbioleggia? Mai sentito nulla di nebbioleggiante in Barbischio... grande sangiovese.
Ti amo Licia!!!
mangè mangè nu sèi chi ve mangià

Spedisco entro 5 giorni lavorativi, sempre che riesca a trovare i vini nel casino della mia cantina
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Re: Bevessimo a Maggio 2024

Messaggioda gianni femminella » 02 mag 2024 15:58

andrea ha scritto:
gianni femminella ha scritto:CC riserva 2016 Vigna Barbischio Maurizio Alongi

In questi giorni ho letto diversi pareri sull'eleganza. In questo caso è un apparire poco, ma bene; una sostanza leggera ( relativamente ), ma saporita. Ha una acidità misurata, rinfrescante. Non è ancora terziarizzato, le rughe dell'età verranno dopo. Attualmente si trova nella bella maturità, ed è energico e mobile.
Per fare contenti alcuni potrei dire che nebbioleggia, e invece no, per niente, sangioveseggia alla grande, eccome.

Alongi nebbioleggia? Mai sentito nulla di nebbioleggiante in Barbischio... grande sangiovese.


Hai ragione ovviamente.
Era solo una frecciata ai nebbiolisti che ogni volta che un sangiovese è buono trovano somiglianze :mrgreen:
Ultima modifica di gianni femminella il 02 mag 2024 17:37, modificato 1 volta in totale.
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Re: Bevessimo a Maggio 2024

Messaggioda ferrari federico » 02 mag 2024 17:28

In una annata considerata “piccola” e irregolare per i Borgogna rossi, la 1998, questo Gevrey Chambertin 1re Cru Lavaux Saint Jacques di Bernard Dugat-Py era stato valutato abbastanza bene dalla critica (91-93/100 su Wine Advocate di Robert Parker) ma gli era stato preconizzato un futuro molto breve, si era scritto che era da bere entro 7 anni dalla vendemmia al massimo…
26 anni dopo la sua nascita, invece, il vino è ancora fresco, certo terziario nei profumi ma per nulla moscio né al naso né alla bocca.
La materia del terroir esce prepotente, un Pinot nero dal tannino denso, levigato dall’età e dalla maturazione in legno nuovo, con quell’allure nobile e austero che dice a voce alta “Chambertin”.
Il colore è ancora scurissimo, per essere un Pinot, rubino con unghia e riflessi granata, ancora giovane per la sua età.
Il bouquet, non esplosivo in termini di intensità e sfumature, è dominato dal cuoio inglese, dal sottobosco, dal fungo fresco, dal mallo di noce.
In bocca è un piacere vero, non potrei trovare nessun difetto neppure cercando con pignoleria: una beva che soddisfa i sensi e l’intelletto, una scia lunghissima e persistente che si armonizza con il cibo in modo perfetto.
Non so quanto possa durare ancora. Io ne avevo una sola bottiglia e l’ho bevuta, con grande soddisfazione, a pranzo con amici festeggiando il Primo Maggio con un Tri-Tip (spinacino) di Black Angus australiano grigliato con lo smokefire con legno Hickory.
La bottiglia l’ho pagata meno perché la etichetta era strappata.
94/100 il mio voto.
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Re: Bevessimo a Maggio 2024

Messaggioda l'oste » 02 mag 2024 18:28

gianni femminella ha scritto:CC riserva 2016 Vigna Barbischio Maurizio Alongi

In questi giorni ho letto diversi pareri sull'eleganza. In questo caso è un apparire poco, ma bene; una sostanza leggera ( relativamente ), ma saporita. Ha una acidità misurata, rinfrescante. Non è ancora terziarizzato, le rughe dell'età verranno dopo. Attualmente si trova nella bella maturità, ed è energico e mobile.
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Concordo in toto, un vino che ti fa stare bene dal primo momento, profumi che ti invitano, che "sanno di buono", in bocca il corpo medio elegante, rotondo, chiama altro assaggio. Me ne è rimasta una 2016 procurata dal grande Roland. Mi hai fatto venire l'idea, è candidata nel weekend, ho voglia di sangiovese con faraona arrosto.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: Bevessimo a Maggio 2024

Messaggioda vinogodi » 03 mag 2024 20:47

....oggi ho avuto la fortuna di elargire un paio di 100/100. Uno e' stata una conferma ( Crichet Paje' 2015) . L'altro una novita' assoluta, primo al mondo conosciuto ad averlo bevuto ( c'era anche Simone , il my figliolo che ancora deve riprendersi...Monfortino 2019 imbottigliato venerdi scorso) . Poi un terno di 98/100 e tre 97/100 ...non male...solo un accenno, con un poco di tempo due parole ... 8)
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Re: Bevessimo a Maggio 2024

Messaggioda Ziliovino » 04 mag 2024 09:31

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Pouilly-Loché 2015 - Jules Desjourneys. Dovrebbe essere una "late release" da parte della cantina. si apre sulla canfora, poi scorza di limone ed agrumi, sorso secco secco, grassezze gliceriche non pervenute, fresco e con ritorni di pera verde. Spiazzante, e giovanile.

Gavi D'Antan 2009 - La Scolca. Beh, il colore lo vedete in foto, irreale, ed altrettanto irreali ed anacronistici gli undicigradiemmezzo in etichetta, sembra perfino ancora giovane nelle note floreali, di glicine, molto elegante e cesellato, la cera d'api è tenue fa da contorno, fresco e teso a sorso, ma di grande equilibrio. Il più "francese" del terzetto direi, e per me manda a casa i contendenti... per una volta: vive l'Italie! :-)

vdf General de la Revolution 2015 - Domaine Abbatucci. Essendo vino Corso ero Convinto che in etichetta ci fosse ovviamente Napoleone... par di capire invece sia un antenato dei propietari. Comunque: vino sicuramente eclettico, mi resta il dubbio di un tappo non al 100%, per via di una nota cartonata che va e viene, proveremo anche a scaraffarlo, spazierà dall'uva spina al finocchietto, dallo yogurt bianco alla arancia, e note balsamiche di felce e pino. Sorso intenso, reggerà anche i formaggi, con qualche ritorno ossidativo sul miele di castagno.
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Re: Bevessimo a Maggio 2024

Messaggioda ferrari federico » 05 mag 2024 09:04

Tanto sapido da risultare quasi salato, questo Insoglio del cinghiale 2021 di Campo di Sasso, l’”entry level” e terzo vino della tenuta di Bibbona, paese attiguo a Bolgheri, di Lodovico Antinori.
Ancora evidentemente troppo immaturo, questo denso uvaggio a base Syrah con aggiunte di Cabernet franc, Merlot e Petit Verdot ha molto poco di bordolese e tutto di mediterraneo.
Tutto giocato sulla immediatezza del frutto, risulta ancora non pronto da bere per la densità polifenolica non addomesticata.
Il colore è rubino scurissimo con evidenti tratti ancora violacei; il naso è reticente ma sotto sotto urge la prugna e la speziatura erbacea data da Syrah e Franc.
La bocca, come ho detto, è per ora dominata dalla sensazione salata, che percorre tutto il palato dall’entrata fino al retro.
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Re: Bevessimo a Maggio 2024

Messaggioda vinogodi » 05 mag 2024 15:01

Ziliovino ha scritto:Immagine

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Pouilly-Loché 2015 - Jules Desjourneys. Dovrebbe essere una "late release" da parte della cantina. si apre sulla canfora, poi scorza di limone ed agrumi, sorso secco secco, grassezze gliceriche non pervenute, fresco e con ritorni di pera verde. Spiazzante, e giovanile.

Gavi D'Antan 2009 - La Scolca. Beh, il colore lo vedete in foto, irreale, ed altrettanto irreali ed anacronistici gli undicigradiemmezzo in etichetta, sembra perfino ancora giovane nelle note floreali, di glicine, molto elegante e cesellato, la cera d'api è tenue fa da contorno, fresco e teso a sorso, ma di grande equilibrio. Il più "francese" del terzetto direi, e per me manda a casa i contendenti... per una volta: vive l'Italie! :-)

vdf General de la Revolution 2015 - Domaine Abbatucci. Essendo vino Corso ero Convinto che in etichetta ci fosse ovviamente Napoleone... par di capire invece sia un antenato dei propietari. Comunque: vino sicuramente eclettico, mi resta il dubbio di un tappo non al 100%, per via di una nota cartonata che va e viene, proveremo anche a scaraffarlo, spazierà dall'uva spina al finocchietto, dallo yogurt bianco alla arancia, e note balsamiche di felce e pino. Sorso intenso, reggerà anche i formaggi, con qualche ritorno ossidativo sul miele di castagno.
...mi darete atto che è da una ventina d'anni che lo ritengo assieme al Giulio , il più grande spumante italiano. E fra gli autoctoni , il n°1 indiscusso... 8)
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Re: Bevessimo a Maggio 2024

Messaggioda Ziliovino » 05 mag 2024 18:13

vinogodi ha scritto:
Ziliovino ha scritto:Immagine

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Pouilly-Loché 2015 - Jules Desjourneys. Dovrebbe essere una "late release" da parte della cantina. si apre sulla canfora, poi scorza di limone ed agrumi, sorso secco secco, grassezze gliceriche non pervenute, fresco e con ritorni di pera verde. Spiazzante, e giovanile.

Gavi D'Antan 2009 - La Scolca. Beh, il colore lo vedete in foto, irreale, ed altrettanto irreali ed anacronistici gli undicigradiemmezzo in etichetta, sembra perfino ancora giovane nelle note floreali, di glicine, molto elegante e cesellato, la cera d'api è tenue fa da contorno, fresco e teso a sorso, ma di grande equilibrio. Il più "francese" del terzetto direi, e per me manda a casa i contendenti... per una volta: vive l'Italie! :-)

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...mi darete atto che è da una ventina d'anni che lo ritengo assieme al Giulio , il più grande spumante italiano. E fra gli autoctoni , il n°1 indiscusso... 8)


occhio che è il Gavi fermo. hanno scelto apposta stessa bottiglia e stessa etichetta per depistare tutti... io non l'avevo mai assaggiato, solo etichetta nera.
col brut sarei stato meno sorpreso, visto che lo citi/citate da parecchio, e comunque mi sembra pure migliorato con gli anni. Anzi se penso al mio ultimo assaggio di Giulio e di D'antan brut, ho preferito il secondo... ma numericamente ho pochi assaggi in merito.
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Re: Bevessimo a Maggio 2024

Messaggioda BaronBirra » 06 mag 2024 08:21

Quoto tantissimo il Gavi d'Antan fermo, bevuto un annetto fà una 2007 irreale come ben tu hai descritto, di una squisita delicatezza. Il Gavi/Cortese ha davvero tanto potenziale forse anche in prospettiva del riscaldamento che sta subendo il pianeta.
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Re: Bevessimo a Maggio 2024

Messaggioda Ludi » 06 mag 2024 13:00

BaronBirra ha scritto:Quoto tantissimo il Gavi d'Antan fermo, bevuto un annetto fà una 2007 irreale come ben tu hai descritto, di una squisita delicatezza. Il Gavi/Cortese ha davvero tanto potenziale forse anche in prospettiva del riscaldamento che sta subendo il pianeta.


bevuto qualche anno fa (mi pare fosse il 2020) uno straordinario 1996. Avrebbe tranquillamente tenuto testa ad un Premier cru borgognone di rango.
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Re: Bevessimo a Maggio 2024

Messaggioda Trabateo » 06 mag 2024 14:24

Olivier Pithon - Cuvée Lais (Blanc) - 2017
Vino nel pieno della sua maturità.
Profumi di camomilla, erba secca e frutta tropicale.
Sorso dal contorno piccante, tonico, bellissima persistenza e pienezza.
Molto bene

G.Rinaldi - Langhe Nebbiolo - 2020
Grande nebbiolo che studia per diventare un buon barolo, insomma, un barolino: bono tanto!
Un passo alla volta, un respiro alla volta.
Tanto se non sopravvivi alla pallottola più vicina alla fronte, non devi preoccuparti di quella dopo...
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Re: Bevessimo a Maggio 2024

Messaggioda l'oste » 06 mag 2024 15:36

Ludi ha scritto:
BaronBirra ha scritto:Quoto tantissimo il Gavi d'Antan fermo, bevuto un annetto fà una 2007 irreale come ben tu hai descritto, di una squisita delicatezza. Il Gavi/Cortese ha davvero tanto potenziale forse anche in prospettiva del riscaldamento che sta subendo il pianeta.


bevuto qualche anno fa (mi pare fosse il 2020) uno straordinario 1996. Avrebbe tranquillamente tenuto testa ad un Premier cru borgognone di rango.

Concordo, bevo pochi vini bianchi ma questo non manca mai in cantina.
Però adesso anche basta con le lodi altrimenti i furboni scalperoni (leggi figl' androcchia)¡ iniziano a fare incetta e a marginare.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: Bevessimo a Maggio 2024

Messaggioda fesposti » 06 mag 2024 21:43

St Joseph “Caroline” 2019 Domaine Louis Cheze. Bel colore vivo , rubino scuro con riflessi violacei. Naso speziato di pepe ed erbe mediterranee, poi frutti rossi e violetta. In seguito con aereazione escono fuori aromi di tabacco, olive , cacao e carne grigliata. Sul palato morde con un tannino ancora troppo giovane ma grande freschezza grazie ad una buona acidita' e fruttosita' a centro bocca. Molto buono adesso, delizioso fra 3/5 anni.

El Enemigo Gran Enemigo Chaycayes Cabernet Franc 2017.
Rubino Scuro quasi impenetrabile, riflessi quasi blu scuri. Al naso tanta frutta nera ma anche amarena , anice, cedro, mentolo e fumo/cenere. Molto denso al palato con un frutto carnoso molto ricco, al limite del marmellatoso ma comunque una buona struttura acida e sapida che lo rende un ottima bevuta. Un pelino stucchevole se sei un seguace dei vini di Borgogna come me.

Abadia Ratuerta Sangiovese 2017. Bel colore rubino splendente e limpido , leggera unghia granata. Qui si sente aria di casa con aromi di frutta rossa , violetta, te' , scorza d'arancio e quella sensazione sanguinella ed ematica dei buoni sangiovese supportata da note funghine di sottobosco. Al palato potente e fresco, sapido e di gran beva.

Domaine Belluard Mondeuse 2019
.Vino elevato in anfora da produttore cult biodinamico. Bel colore rosso rubino carico ma abbastanza limpido, al naso mirtillli e fragoline ma direi piu' caramelline alla frutta, poi prugna e qualche nota di spezia tipo pepe e rosmarino. Al palato e' fresco e “terroso” con tannino un po' scomposto ma ben definito dall'acidita' ben sopra la media. Buon vino che si beve da solo ma spendendo la meta' mi bevo un bel cru di Beaujolais.
Leoville Poyferre 1999. Rosso granato molto scuro, riflessi violacei. Fa capire subito che vorrebbe vivere altro 25 anni Naso complesso e profondo con frutta matura come cassis e mora, cedro, eucalipto ma anche stalla, cuoio , fumo e cenere, tabacco e alloro. Insomma...una sinfonia di aromi che evolvono nel bicchiere. Il sorso e' molto rotondo ed equilibrato con forti accenni balsamici e fruttati. Un tappeto di velluto.

Diamond Collection Zinfandel 2019 Francis Ford Coppola Winery. Rosso granato intenso con riflessi violacei , abbastanza limpido. Al naso fiori di bosco e note di pelle, vaniglia e mentolo. In bocca e' abbastanza pulito e frewsco, mantiene una spalla acida e fruttata a controbilanciare un tannino un po' invadente. Legno comunque un po' invadente. A chi piace la vaniglia ne compri un po'.

A Pie de Tierra “El Surco” Valle Del Aberche DO Mentrida Vino da 4 soldi prodotto nell'altipiano madrileno. 100% Garnacha. Colore rubino chiaro e limpido. Lampone e fragolina escono vivi come primo approccio all'olfatto, poi fiorellini di campo e violetta si fondono con note balsamiche e pepate. Al palato purtroppo dice poco perche' la bottiglia finisce in un secondo..
Davvero un bel vinello. Complimenti agli artigiani.
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Re: Bevessimo a Maggio 2024

Messaggioda Ziliovino » 10 mag 2024 10:07

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Cotes de Provence Frejus Rosé Cuvée du Pont-Roman 2022 - Chateu de Cabran. Si piazza dritto tra i rosati piuttosto buoni: aperto e concessivo tra la pesca bianca, florealità e qualche spezia, sorso di buon equilibrio tra il medio corpo, giusta freschezza e bella sapidità a dare allungo. Manca nulla direi.

Champagne Mesogee brut - Denis Chaput. sb. 2022. Siamo in Cote de Bar, manca la grinta e l'energia delle colline più a nord, ma si dimostrerà Champagne gradevole e ben fatto, da beva disimpegnata.

Venezia Giulia Ribolla 1999 - Gravner. Ritrovo il grauner che tanto mi aveva colpito agli ormai lontani tempi Onav: tè, radici, tamarindo, l'albicocca disidratata è ormai in disparte, freschezza e leggero tannino al sorso, intensa ma di buon equilibrio. Non è il vecchio corso (anni 90, pre macerazione, per capirci), ma nemmeno quello nuovo, con macerazioni più spinte, e per me sulla Ribolla, qui ha centrato il punto.

Langhe Nebbiolo 2020 - Elio Sandri. Visto che da queste parti si dice sia in fase nebbioleggiante, ne ho approfittato :-) fruttini rossi e lamponi, leggera legna arsa, sorso di medio corpo, il tannino vispo suggerisce che volendo si può ovviamente attendere ancora. Bella bevuta, ed un Langhe Nebbiolo con una sua identità, che non gioca a fare il Barolino, e non ne è neppure lo scarto.

Cote-Rotie 2015 - Bernard Burgaud. Se ne parla spesso come produttore "rustico", ed il tratto è quello, in particolare nel tannino, ma in questo caso "tutto il resto" è decisamente a posto: parte sanguigno-ematico, poi more e frutti di rovo, poi grafite, tannino spigoloso, il colore violaceo ci ricorda che è ancora giovane, ma direi che comincia ad essere godibile, al sorso è più largo che verticale. Il giorno dopo il tannino si è addolcito ed è virato sullo sciroppo di mirtillo e sul leggero fumé. E stava a 32€ f.c. ...

Barbagia Rosso Ghirada Fittiloghe 2020 - Vike Vike. Vino che m'è parso piuttosto tecnico, bel fruttato sulla fragola e lampone al naso, sorso di medio corpo con buona tensione, tannino ancora da smussare. Più grenache che cannonau (per capirci, manca il lato mediterraneo), può essere un plus? lascio rispondere a voi, che di vini sardi ne ho sempre bevuti pochi...
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Re: Bevessimo a Maggio 2024

Messaggioda zampaflex » 10 mag 2024 12:17

Tortochot - Morey Saint-Dénis 1er cru Aux charmes 2012

Io non so cosa avesse bevuto JancisRobinsonMasterOfWine all'epoca, ma dare 17/20 a questo risciacquo di botte, scheletrico e acido ai limiti della piacevolezza è da indagine penale. Doppio Mah.

:D :D :)
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Re: Bevessimo a Maggio 2024

Messaggioda eno » 10 mag 2024 19:45

Un po’ come col Sassicaia 2014, mi pare 94/100
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Re: Bevessimo a Maggio 2024

Messaggioda vinogodi » 10 mag 2024 20:14

eno ha scritto:Un po’ come col Sassicaia 2014, mi pare 94/100
...tre volte bevuto , max 85/100... 8)
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Re: Bevessimo a Maggio 2024

Messaggioda eno » 10 mag 2024 20:52

Io due volte, 84/100- 85/100….
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Re: Bevessimo a Maggio 2024

Messaggioda ferrari federico » 10 mag 2024 20:52

Stasera Asado de tira e Hamburger di carne argentina con vino - frutto. No, non mi sono convertito al verbo maroniano (per carità!) ma ogni tanto con la carne arrosto mi piace anche un vino semplice semplice, più antociani che tannini, dal fruttato esuberante.
È questo il caso del Crozes-Hermitage 2019 di Yann Chave, Syrah 100% dal Rodano nord.
Colore quasi nero, dai bagliori viola; profumo accattivante di frutta matura e spezie dolci. Bocca pronta al consumo, facile ma non banale, del tutto giusta con la carne arrosto. Consistenza e persistenza medie. Capacità di durata probabilmente buona ma è già buono così.
91/100 il mio giudizio.
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Re: Bevessimo a Maggio 2024

Messaggioda emigrato » 12 mag 2024 10:49

Ieri sera con coniglio arrosto bevuto il Brunello di Montalcino 2008 Le Chiuse:
Bel colore granato intenso, naso super balsamico, frutta matura dolce ma senza eccessi, qualcosa di essiccato, arancia, pelle. Bocca davvero bella, con tannino un pelo in eccesso, forse da annata calda e credo che così rimanga. Però bellissimo bilanciamento e finale non eccessivo ma molto lungo.
Gran vino e già la seconda prova di le Chiuse sui 16-17 anni (dopo la 2007 bevuta qualche mese fa, di mezzo punto meglio di questo) in perfetto stato.
Preso da Virtus Toscana, conservazione perfetta!
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Re: Bevessimo a Maggio 2024

Messaggioda ferrari federico » 12 mag 2024 19:33

Di ricchezza ragguardevole, con un carattere veramente mediterraneo e solare, questo Furore Bianco Fiorduva 2022 di Marisa Cuomo lo trovo uno dei migliori vini bianchi in Italia.
Da uve autoctone e semi dimenticate (Ripoli, Ginestra e Fenile) questo bianco della Costiera accoppia la densità minerale di un Mersault, la esoticità di un Marlborough della Nuova Zelanda e il fruttato di un Terlano dell’Alto Adige, pur non avendo nulla né dello Chardonnay, né del Sauvignon, né del Pinot Bianco ma, anzi, manifestando un carattere - come detto - assolutamente mediterraneo e individuale.
Il colore è giallo dorato di notevole viscosità e brillantezza. Al naso la frutta candita, il melone bianco, l’ananas, l’albicocca matura, la scorza di arancia bionda.
In bocca è così consistente da sembrare leggermente abboccato anche se in realtà è totalmente secco. Il retrogusto richiama opportunamente i profumi e la spina acida sostiene adeguatamente tutta la materia del vino. Notevoli possibilità di invecchiamento ma non credo possa essere più “buono” di così. Se avesse quella patina di nobiltà e finezza dei Borgogna o dei Mosella, sarebbe senza dubbio da campionato del mondo.
Bevuto con un Salmone marinato all’arancio al forno con ratatuille di verdure appassite a bassa temperatura.
Per me, 94/100.

Altro bianco assaggiato nella stessa sera a cena con amici, il Bourgogne Aligoté 2022 di Sylvain Pataille.
L’aligoté, nel recente passato considerato quasi solo come componente per il Kyr o come bevanda quotidiana e poco impegnativa, in questi ultimi anni sta vivendo una stagione di rinnovato interesse, grazie anche alle estati molto calde che il cambiamento climatico sta portando anche in Borgogna; l’uva aligoté che tradizionalmente dava vita a vini bianchi molto magri e aciduli, può ora raggiungere un livello di maturazione migliore e, si dice, nelle migliori produzioni potrebbe arrivare a rivaleggiare con lo chardonnay.
Questo produttore, tra l’altro, è conosciuto per “investire” molte energie proprio nell’aligoté.
Queste le premesse.
L’assaggio non posso dire veramente che mi abbia deluso ma, sinceramente, mi aspettavo un grado di complessità in più.
Invece trovo un prodotto sicuramente buono e soddisfacente ma che non si distacca significativamente dal modello tradizionale di Aligoté che ho bevuto in passato, avvicinandosi se mai alla tipologia di uno Chablis base, di media qualità, minerale e fresco ma un po’ diluito.
Il naso privilegia la scorza di limone e le erbe aromatiche insieme al fruttato della mela verde. La bocca è gradevole e fa scorrere il vino senza fatica ma senza grandi pretese. Il colore è paglierino a sfumature verdine. Probabilmente ha patito il confronto con il Fiorduva di cui sopra…
Per me, 89/100

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