Con un po’ di ritardo qualche impressione sulla serata di Giovedì che si è tenuta a Teano/Caiazzo, comunque sul ponte dell’incontro:
Thierry Germain Saumur ‘l’Insolite’ 2021Affilato, minerale, giovanissimo. Comunque buono, abbastanza semplice in questa fase, bevibilità elevata
Domaine de Montorey Montlouis sur Loire ‘L’Oiseau Blanc’ 2020Selezione da una vecchissima vigna, vendemmiata qualche giorno dopo il parcellare “base”, vinificato e affinato in un vecchio tonneau. Acidità e persistenza salina stemperano la dolcezza (e il calore, questo comunque controllato) del vino, fatta di belle note di crema pasticcera, ananas, frutta gialla. Molto buono
Guiberteau Saumur ‘Brezé’ 2019Impronta minerale al naso, pierre a fusil e un bell’agrume. Bocca corrispondente, ariosa e dal lungo finale, in cui ritorna l’agrume. Da smaltire un quid di affinamento ma questo è un grande vino
Gerard Boulay Sancerre ‘la Cote’ 2016Colore stupendo, giovanissimo. Purtroppo tappato
L’ho assaggiato lo stesso e sotto la puzza si sentiva la bellissima materia che mi attendevo, un vero peccato.
Thomas Labaille Sancerre ‘La Fleur de Galifard’ 2014L’evoluzione fa capolino in delle note di cera e in frutto che pur conservando freschezza aveva guadagnato qualche punto in concentrazione. Sorso in bell’equilibrio tra avvolgenza e freschezza, senza eccessi nell’uno o nell’altro senso, un bel vino.
Didier Dagueneau Sancerre ‘Le Mont Damné’ 2014Appena versato (un po’ freddo) il colore e il profumo lasciavano presagire che fosse una spremuta di… nulla. Bocciato in pochi secondi da una parte di tavolo, ho insistito affinchè si concentrassero sugli altri vini e attendessero un attimo. Il vino si è schiuso con calma, il naso sempre sottile si é rivelato in tutta la sua nobiltà fatta di roccia, di finocchietto, aghi di pino e note floreali assortite. Il sorso dritto, stretto e lunghissimo è declinato sull’agrume e i fiori bianchi e una nota balsamica, alla fine un’esplosione di sapidità. Un vino austero, di precisione matematica, da attendere altri 10 per goderne appieno.
Clos de la Coulèe de Serrant 2014Naso irradiante: miele di vario genere, pepe bianco, la classica nota di calvados in una ossidazione controllatissima. Sorso con tanta energia, ovviamente in un quadro in cui peso e concentrazione non sono sullo sfondo ma la dinamica fa da contraltare alla potenza, creando un magico ma instabile equilibrio, che si concretizza anche nella parte aromatica, in cui alle sensazioni dolci si accoppia una parte verde di erbe officinali, finale molto lungo generoso di sale e acidità.
Thierry Germain Saumur Champigny ‘Les Memoires’ 2014Qualche puzzetta assortita al naso, che quando si allevia (ma non scompare del tutto) rivela, insieme con la parte erbacea, un fruttino rosso acidulo, cristallino. Bocca vibrante di energia, gran dinamica tra questo frutto acre e una parte più scura che va verso il paté di olive, bella trama fine. Vino fatto di asperità ma non di austerità, buonissimo.
Bernard Baudry Chinon ‘La Croix Boissé’ 2014Anche qui al naso qualcosa di non pulitissimo, sicuramente un po’ di riduzione, poi frutto croccante e una spaziatura fine, ma scura. Bocca di bel peso, con tannino corposo e un pochetto appuntito, che denota giovinezza. L’ideale continuazione del vino di germain, su un registro simile ma più scuro/maturo.
Clos Rougeard Saumur-Champigny ‘Les Poyeux’ 2009Metti il naso dentro e capisci che è un’altra cosa: incenso, fragolina di bosco, crema al limone (?!), frutta candita, spezie di ogni sorta. Bocca ampia e ricca, succosissima, sensuale, trama di grande volume ma perfetta finezza, intensità del sapore formidabile, il sorso fodera totalmente il palato. Lunghezza chilometrica, in retrolfattiva ancora le spezie orientali. Strepitoso
Huet Vouvray Molleux Premier Trie ‘Clos du Bourg’ 1995Che freschezza, che integrità per questo meraviglioso vino: fichi freschi del cilento, marmellata di agrume, devia pochissimo su dattero e altre note ossidative. Il Finale danza tra l’agrumato e lo speziato. Io non amo i vini dolci, questo era spettacolare
P.S. Poetico l’abbinamento tra il Clos de La Coulee Serrant e la genovese