... della serie : " ... grande giornata di conferme con qualche sorpresa ..." : come al solito mi sono divertito tantissimo grazie anche alla ineccepibile regia di Alessandro, ormai un vero "Magister Rodhane" , oltre ad una superba cucina d'accompagnamento ( Buriani una certezza) . Al solito , personalissime considerazioni , dettate ormai più dal gusto personale ed emozionale rispetto ad un sistema di giudizio "oggettivo" ...che non esiste , dove lo sforzo critico non vale la candela , meglio liberarsi da preconcetti o vissuti trascorsi e abbandonarsi al bicchiere .
PS: voti esclusivamente relativi alla tipologia e area : tutte le bottiglie proposte avrebbero raggiunto , nonostante la giovinezza, i ... 3 bicchieri Gambero Rosso
Prima batteria:
Gerin Jean Michel Cote Rotie La Landonne 2004 : inutile dire, come tutte le bottiglie presenti , che mi è piaciuto . Tratti tipici che affascinano, sostenibilità palatale importante , profumi non intensissimi ma ben variegati : solo una evoluzione nel bicchiere meno esplosiva di tanti dirimpettai non lo proiettavano ai vertici della giornata , ma davvero piacevole , grande partenza
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Guigal Etienne Cote Rotie La Landonne 2004 : a bocce ferme , il più equilibrato , fra naso poliedrico di frutta rossa decisa , ma anche speziatura deliziosa ed ematico come ha da essere . Bocca sensuale...
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Rostaing, Domaine Cote Rotie La Landonne 2004 : decisamente il più originale perchè ... retrò per un Rodano ancora ancestrale , fatto di riduzioni iniziali , apparente selvaticità, irrequieto per non dire irruente. La bocca è coerente con animale approccio , potente , mai domo . Paradossalmente , il più gourmant con il cibo, quasi si trasfigurasse con l'abbinamento . Nostalgia canaglia di un Rodano meno pettinato e più naif...
Seconda batteria:
Chave, Domaine Jean-Loui Hermitage Rouge 2007 : purtroppo rimane sessulamente troppo compatibile personalmente , quindi pecco di parzialità anche in un personale giudizio. Qui la sensualità , tipica del Sirah , è amplificata anche per una mano fatata. Complesso sia al naso che in bocca , anche catartico nonostante l' interpretazione del maestro di Ermitage : pepe nero, ematico come pochi , poderoso ma carezzevole in bocca . Nonostante l'annata , solo apparentemente minore, esprime tutta la sua grandezza , pur avendo una proiezione temporale lunghissima
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Jaboulet Aîne Hermitage La Chapelle Rouge 2007 : chiaro, non è più Chapelle di quarant'anni fa , era da tempo che non ne bevevo una così giovane e mi dà la sensazione di incompiutezza dovuta a giovinezza davvero eccessiva. Naso lineare, di bella compostezza , slegatino fra la parte strutturale ( acidità e trama tannica ancora leggermente scissa) e potenziale che intravvedo notevole . Moooooolto incuriosito e ... curioso di riprovarne , ma anche buono indipendentemente dalle mie premesse. Infatti è il primo a finire con il cibo...
Rostaing, Domaine Cote Rotie Cote Blonde 2007 : La stessa mano della Landonne leggermente più addomesticata : carne in abbondanza, qualche riduzione iniziale ( che mai l'abbandona , ormai è un marchio di fabbrica) , leggera sfumatura di ginepro ( deliziosa) , buona balsamicità da irrequietezza. Va domato ma grande boccia , soprattutto molto rodaniana :
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Terza batteria:
Jamet, Domaine Cote Rotie 2006 : niente da dire , rimane un must . L'unica mia perplessità , ma parlo a livello di "pelle" e istintiva, non me ne sono mai innamorato. Premetto : adoro l'originalità e le sensazioni intense, per cui avrebbe tutti i requisiti per un amore vero e passionale ...però delle due l'una : o sono ritroso a concedermi perchè altrimenti mi innamoro sul serio e sarei disposto a tradire i veri grandi amori del Sirah ( Chave e La Turque , con cui ho rapporto orgasmico deleterio , in quanto rasentante la perversione da sesso estremo se non proprio acrobatico) , oppure questa ostentazione di picchi sensoriali che lo caratterizzano in ogni sua espressione mi devia dal mio assiomatico trasporto verso questa tipologia. Rimane un gran produttore che ho sempre voglia di riberlo, fin quando cederò indecentemente ...
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Bonneau Henri Chateauneuf du Pape Réserve de Célestins 2006 : straordinario il profilo "rodaniano del Nord" di questa versione, sia per concentrazione ( non tanto strutturale quanto sensoriale) , che per profilo olfattivo , più pacato rispetto all'esplosione sua solita di nenie orientaleggianti . Ha sostanza, note di paprika e pepe bianco, bocca voluttuosa . Tra l'altro di pulizia notevole , senza accenni di volatile né riduzione . Un Celestin quasi "domestico" .
...se non si capisce , mi è piaciuto tantissimo , anche se da subito decontestualizzato ...
Clape Auguste Cornas 2006 : Materia , sostanza , incredibile aspetto ( rosso fuoco) , ottima struttura, bocca passionale , profumi solo leggermente compressi , ma siamo a Cornas e aveva vicino due bestie ... piaciuto come pochi con le vivande , da bersene secchiate ...
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Quarta batteria:
Gaillard Pierre Cote Rotie Rose Pourpre 2005 : Bel bicchiere , ma siamo tornati indietro come qualità assolute e non è stato per lui facile
Vernay George Cote Rotie Maison Rouge 2005 : come sopra , con qualche nota in più strutturale e con profumi più intensi e , secondo me , centrati per la tipologia.
Tua Rita Rosso Toscana Syrah 2006 : il miglior Sirah italiano, secondo me . Sgamato solo per la forma della bottiglia, altrimenti l'avrei collocato in una Cote Rotie dignitosa .Vellutato e di sostanza, bello spettro olfattivo carnoso , bel compagno di avventure culinarie . Lo dico sottovoce, quello che mi è piaciuto di più della batteria ...e lo dico con un poco di vergogna , come se preferissi un Mazon di Gottardi a qualche Pommard o Volnay...
...ma così è ...
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