LE BEVUTE DI GIUGNO 2023

Uno spazio per tutti, esperti o meno, appassionati o semplicemente incuriositi dall'affascinante mondo del vino: domande, idee, opinioni...
piergi
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Re: LE BEVUTE DI GIUGNO 2023

Messaggioda piergi » 22 giu 2023 18:15

Del nonno 2018- cantine dell'Angelo
Coda di volpe in purezza, piante innestate su una vecchia vigna improduttiva di mezzo ettaro, una decina di anni fa.
Questa è la prima annata prodotta, bevuto più volte nel corso degli anni questa è stata di sicuro la tornata più appagante.
Un bel frutto giallo solare, tanto limone, susina, una leggera nota di salvia, il tutto innervato su un sottofondo virilmente tufesco, fatto di fibra e di zolfo. Finale lunghissimo
Strane luci di pioggia...splende il sole,fa' bel tempo...nell'era democratica.

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piergi
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Re: LE BEVUTE DI GIUGNO 2023

Messaggioda piergi » 22 giu 2023 18:17

mennella ha scritto:Ho appena letto che Galardi - Terra di Lavoro e' stata acquisita da Feudi S.G.
:(

Penso verrà inserita nell'arcipelago delle tenute Capaldo, quindi manterrà la sua autonomia gestionale.
Dubito rimanga Cotarella, le linee della casa madre sono orientate a vini di maggiore snellezza (a parte il patrimo).
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Timoteo
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Re: LE BEVUTE DI GIUGNO 2023

Messaggioda Timoteo » 25 giu 2023 15:45

bevessimo Roderer 2015 che a me pare sempre un bel bere.
l'occasione è stata il collaudo telai per asciugare la pasta all'uovo e altro.
Ravioli imbottiti di spigola, gamberi, mazzancolle, buccia di limone ed erba cipollina.
Con la pasta avanzata, fettuccine.

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maxer
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Re: LE BEVUTE DI GIUGNO 2023

Messaggioda maxer » 25 giu 2023 18:56

Timoteo ha scritto:bevessimo Roderer 2015 che a me pare sempre un bel bere.
l'occasione è stata il collaudo telai per asciugare la pasta all'uovo e altro.
Ravioli imbottiti di spigola, gamberi, mazzancolle, buccia di limone ed erba cipollina.
Con la pasta avanzata, fettuccine.

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...
tipico esempio di come rovinare un piatto di, si presumesse ottimi, ravioli ripieni di spigola, crostacei (e buccia di limone ...), tra l' altro tutti ingredienti con un gusto molto fine e delicato, cospargendoli di un' orrenda. sbrodolata di sugaccio di pomodoro che altro non facesse che il suo mestiere, quello di coprire ed annullare il sapore del mare, che pure ne sarebbe uscito da protagonista del piatto (pur con una pasta all' uovo ...)

In quelle mostruose quantità (tu pensasse che io l' avresse del tutto ignorato con siffatti, ripetommi, otttimissimi ravioli)

il sugo di pomodoro molto spesso è un killer per il pesce
...

oppure, come usano fare in molti cosiddetti ristoranti, anche blasonati, serve anche per propinare con "furbizia" pesce surgelato, poco fresco (e questo NON è certamente il tuo caso :wink: ), facendolo criminalmente annegare in mezzo ad esempio ad altri sughini, salsine, cremine, brodetti di ogni tipo e gusto, con l' unico scopo di creare sì dei piatti gustosi (ma per farci la scarpetta ...) ed esteticamente piacevoli, ma che il sapore del vero pesce fresco e del mare se lo sono proprio scordati

E hanno pure il coraggio (o la faccia tosta) dii farteli pagare anche molto cari :evil:


IL PESCE, MENO È LAVORATO E MENO È ACCOMPAGNATO DA "SUGHI " VARI, PIÙ BUONO E FRESCO È : SA SOLO DI MARE !

(cit. : un grande amico pescatore, poi diventato ristoratore - Laguna Veneta)
carpe diem 8)
jcoltrane
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Re: LE BEVUTE DI GIUGNO 2023

Messaggioda jcoltrane » 25 giu 2023 21:36

Io invece apprezzerei le simmetrie dei pieni e dei vuoti. Che poesia..
L_Andrea
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Re: LE BEVUTE DI GIUGNO 2023

Messaggioda L_Andrea » 25 giu 2023 21:54

Con i primi caldi tocca buttarsi su dei buoni integratori per idratarsi a dovere :)
Christian Bergeret Aligotè bourgogne 2019
Seconda bottiglia del cartone da 6 che bevo e devo direi che supera le aspettative, mantiene sí il profilo luminoso del vitigno, ma ha un quid in più sapidità e spessore. Q/p notevole.
Paltrinieri Radice 2021
Rispetto alla lama di acidità che era negli anni passati ho l' impressione che si sia "addolcito" parecchio ( anche come colore si è L'eclissizzato ). Resta comunque un gioiellino di bevibilità senza essere banale.
Wollenweider Wolfer 2020
Riesling base in versione trocken; sembra di avere un cesto di pesche appena tagliate sotto il naso mentre al sorso ha il classico corredo di mineralità e acidità tipici di un Riesling della Mosella di un bravo produttore.
L_Andrea
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Re: LE BEVUTE DI GIUGNO 2023

Messaggioda L_Andrea » 30 giu 2023 21:00

Complice le temperature più miti di questi giorni torna la voglia di vino rosso.
Fara Barton Gilberto Boniperti 2019
Aperto troppo presto, credo che con un altro paio di anni in bottiglia sarebbe sicuramente migliorato. Ma ora fa notare che è un gran bel prodotto con tutta la solarità del nebbiolo che fa capolino sotto alcune note vegetali e tannini ancora belli scalpitanti
Barbera Serra Paitin 2019
Stupito dai 13° dichiarati mi trovo di fronte a una bottiglia dalla beva compulsiva. Fresca, fruttata con la giusta vena acida è un matrimonio d amore con le salsicce alla griglia. Non un mostro di complessità ma rafforza la mia idea che la Barbera venga meglio in Langa che nel Monferrato.
Vulpes
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Re: LE BEVUTE DI GIUGNO 2023

Messaggioda Vulpes » 30 giu 2023 22:20

Ieri serata a tema spagnoleggiante...tanti (troppi? :lol: ) begli assaggi, tra cui i miei preferiti:
- La Rioja Alta 2010 Gran Reserva 890, eleganza e ancora tanta longevita
- Vina del Olino, Contino, veramente buono, con quel frutto in piú che non guasta
- Remelluri Granja Gran Reserva 2015
- Amontillado El Aljibe, Alberto Orte, profondita e complessita pazzesca

Menzione speciale per Lopez de Heredia...veramente buonissima tutta la gamma, con un rapporto q/p commuovente. E pensare che fino a 10 anni fa i suoi bianchi e rosati non li volevano nemmeno regalati.
Mi é piaciuta molto anche la gamma di Cesar Marquez, bell'espressione del Bierzo e della Mencia.

Son rimasto invece un po' interdetto da Terroir Al Limit, bella purezza del frutto, con qualche sentore da semi-carbonica, pero mi sembra un po' poco per 200 euro a bottiglia...qualcuno di voi li ha provati?
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Ludi
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Re: LE BEVUTE DI GIUGNO 2023

Messaggioda Ludi » 01 lug 2023 08:17

Agrapart, Venus 2006: elegante, nobile, rigoroso sono i primi aggettivi che mi sono venuti alla mente quando ho tuffato il naso nel bicchiere. Note di marzapane e zafferano, ma anche miele e canditi, il tutto, però, mai strabordante, mai gridato. Stessa soddisfazione all'assaggio: entra morbido, ma si allunga poi su una lama acida che disseta ed enfatizza il piacere della bevuta.
Chateau Laville Haut Brion Blanc 2006: decisamente il mio scarso feeling con i Bordeaux si estende anche ai bianchi. Per carità: è buonissimo, con le note resinose e mentolate a dargli nerbo, ma non ho provato alcuna emozione per un vino che costa pur sempre qualche centinaio d'euro. In questo caso, il rigore diviene austerità.
Bartolo Mascarello, Barolo 2004: qui invece l'emozione si avvicina alla lacrimuccia. Che vino! Una sorta di monumento al Barolo, con le note di rosa, cenere, pepe nero e macis, ciliegia sotto spirito, prugna essiccata, ma soprattutto con la tensione infinita che, nel fiore dei suoi anni, questo vino sa trasmettere. Ce lo siamo goduto sino all'ultima goccia, chiacchierando davanti al camino (c'era un temporale e faceva freddino...)
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Re: LE BEVUTE DI GIUGNO 2023

Messaggioda Ziliovino » 01 lug 2023 09:37

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Dopo aver visto la carrellata di Rosado stappata dai milanesi mi svegliavo nel cuore della notte piangendo... poi un amico disse: domenica rosatoni? Mi ci buttai come Paperon de Paperoni nelle monete d'oro...
Stupito per l'integrità di tutte le bottiglie, stai a vedere che mi tocca far invecchiare anche po' di rosati, che generalmente stappo quasi sempre entro i tre anni...

Champagne Oeil de Perdrix 2008 brut - Dehours. sb.2014. Color Crodino nel bicchiere, delicato e fresco, toni floreali, bolla cremosa, pecca nel sorso cortino ma ha buona tensione e piacevolezza. Interessante.

Chavignol Rosé lot.2017 - Pascal Cotat. Anche qui torna il color Crodino, si distingue come suo solidto per eleganza, equilibrio e cesellatura. Agrumato e con qualche tono rugginoso. sempre tra i migliori.

Bandol Rosé 2020 - Chateau de Pibarnon. naso intenso e fragrante, fruttini, ancora giovane, è però sicuramente più semplice e meno incisivo dei compagni.

Bandol Rosé 2018 - Domaine Tempier. Dal profilo speziato, di pompelmo rosa e macchia mediterranea, fresco, pecca in eleganza al sorso ma gran bel carattere.

Bellet Rosé Le Clos 2016 - Le Clos de Saint-Vincent. Dal colore aranciato carico ed intenso, anche qui agrumi e pompelmo rosa, ha anche un lato floreale, teso e fresco al sorso, sembra perfino ancora giovane. non conoscevo, bella scoperta.

Toscana rosato 2012 - Biondi-Santi. Inizialmente chiuso a riccio, ha giustamente bisogno d'aria, sorso sapido ed elegante, il naso si è fatto speziato e rivela la sua origine con del cuoio in evidenza. Non migliorerà, ma ad oltre 10 anni dalla vendemmia non sembra neppure stanco. Rosé d'antan...

Rioja Rosado Gran Reserva 2009 - Lopez de Heredia. Appena versato è un poco impreciso, e tolta qualche nota di legno iniziale si fa però poi più fragrante, molto meglio al sorso dove c'è corpo, lunghezza ed eleganza. anche un leggero tannino a pulire sul finale.

Rioja Rosado Gran Reserva 2008 - Lopez de Heredia. Il cambio di annata è deciso e questa versione è più verticale, fresca, ancora agrumata e con un bel naso aperto e concessivo. Mischiare le due per ottenere il Rosado definitivo...

Champagne Rosé de Saignée extra brut - Larmandier-Bernier. Sempre un bel bicchiere, ed il punto debole resta la bolla un poco irruenta, ma vista la bontà e golosità gliela si perdona facile...

Mosel Graacher Himmelreich Riesling Auslese* 2011 - Weingut Kees-Kieren. Sempre uno stile placido e carezzevole quello di questo produttore, lontano da tensioni e durezze, ma ogni tanto ci sta, anche perchè questo è tutto fuorchè stanchevole... il petrolio comincia a farsi sentire da lontano, ma in evidenza c'è ancora la frutta.
"Il successo di tavernello invita a riflettere"
(Anonimo, bomboletta spray su muro)

"Il vino non lo scegli... è lui che sceglie te"
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Re: LE BEVUTE DI GIUGNO 2023

Messaggioda paperopap » 01 lug 2023 15:00

Federico Graziani - Etna Rosso DOC 2020. Graziani ci sa indubbiamente fare: frutto presente e "croccante (questa etichetta matura in acciaio e bottiglia) tra fragolina di bosco e agrume, qualche nota di viola e rosa nel pieno della fioritura, in bocca si presenta con buona freschezza, discreta salinità e tannino non ruvido così da poterlo gustare anche con qualche grado in meno. Il suo entry level... di livello!

La Cä Nova - Nebbiolo Langhe DOC 2020. Altro vino senza grilli per la testa ma molto ben fatto. Interpretazione verace ma non banale del Nebbiolo, senza forzature e con evidenza del vitigno e del territorio. Anche qui, come nel caso del nerello mascalese di cui sopra, la mano di cantina non forza ma accompagna: nota tipica di viola, fragola non stramatura, accenno di agrume e un che di mentolato. In bocca è piacevolmente fresco, senza tannini esuberanti, non lunghissimo in persistenza. Ottimo rapporto qualità - prezzo.

Produttori di Carema - Carema Riserva DOC "Etichetta Bianca" 2015. Qui devo ammettere che le aspettative riposte (non basse) sono state un po' disattese. Non so se per qualche problema di conservazione della bottiglia, ma l'ho trovato in fase calante (decisamente in anticipo rispetto alle potenzialità dell'etichetta in oggetto): il rubino stava decisamente cedendo il passo al granato, all'olfatto un po' scomposto con il frutto praticamente non pervenuto, al più note di petali (rosa o viola) appassiti, liquirizia, cacao amaro e erbe officinali. Al sorso qualche guizzo di acidità, tannino levigato e non particolarmente persistente. Va detto che il giorno dopo ha avuto una discreta ripresa, risultando meno piatto rispetto al giorno precedente. Magari bottiglia un po' sfigatella.

Mario Schiopetto - M 2019. Friulano con piccolo saldo di riesling. Anche qui aspettative molto alte (visto anche il prezzo con cui gira) non pienamente soddisfatte. Al naso si fa apprezzare: multicolore, alterna frutta esotica a note di pasta di mandorle (prevalente e tipica del vitigno) ancora a note dolci da maturazione in botte. E' in bocca che non convince del tutto e in particolare la nota alcolica che prende un'altra strada rispetto al resto rendendosi nota stonata. Seppur sia la prima volta che lo assaggiavo, mi sento di supporre che anche qui la bottiglia non fosse al suo meglio: infatti al netto di quella nota alcolica fuori contesto, il resto è da gran vino.

Palari - Faro Palari 2015. Vino ben fatto, fresco ed equilibrato. Rubino non particolarmente intenso (è pur sempre il nerello mascalese a prevalere), all'olfatto si presentano uno dopo l'altro marcatori diversi: frutto (fragoline di bosco, ribes, arancia sanguinello), pepe bianco, petali di viola, leggera vaniglia. Al gusto è fresco, con tannino vivo ma non disturbante ed è sapido, evidente l'influsso marino.

Duca di Salaparuta - Duca Enrico 2018. Meraviglioso. Giovanissimo, siamo d'accordo... ma non pecca di gioventù: tutto al posto giusto. Esprime ciò che deve al naso (frutta a bacca nera, spezie dolci, erbe officinali, cacao, note di tabacco) e in bocca (avvolgente, tannino già integrato, ben fresco, soprattutto lunghissimo...) in relazione alla sua età. L'idea è che ogni anno, per molti anni, possa essere un vino capace di regalare emozioni senza replicarsi, in diretta connessione con la sua evoluzione.
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Re: LE BEVUTE DI GIUGNO 2023

Messaggioda littlewood » 01 lug 2023 21:25

paperopap ha scritto:Federico Graziani - Etna Rosso DOC 2020. Graziani ci sa indubbiamente fare: frutto presente e "croccante (questa etichetta matura in acciaio e bottiglia) tra fragolina di bosco e agrume, qualche nota di viola e rosa nel pieno della fioritura, in bocca si presenta con buona freschezza, discreta salinità e tannino non ruvido così da poterlo gustare anche con qualche grado in meno. Il suo entry level... di livello!

La Cä Nova - Nebbiolo Langhe DOC 2020. Altro vino senza grilli per la testa ma molto ben fatto. Interpretazione verace ma non banale del Nebbiolo, senza forzature e con evidenza del vitigno e del territorio. Anche qui, come nel caso del nerello mascalese di cui sopra, la mano di cantina non forza ma accompagna: nota tipica di viola, fragola non stramatura, accenno di agrume e un che di mentolato. In bocca è piacevolmente fresco, senza tannini esuberanti, non lunghissimo in persistenza. Ottimo rapporto qualità - prezzo.

Produttori di Carema - Carema Riserva DOC "Etichetta Bianca" 2015. Qui devo ammettere che le aspettative riposte (non basse) sono state un po' disattese. Non so se per qualche problema di conservazione della bottiglia, ma l'ho trovato in fase calante (decisamente in anticipo rispetto alle potenzialità dell'etichetta in oggetto): il rubino stava decisamente cedendo il passo al granato, all'olfatto un po' scomposto con il frutto praticamente non pervenuto, al più note di petali (rosa o viola) appassiti, liquirizia, cacao amaro e erbe officinali. Al sorso qualche guizzo di acidità, tannino levigato e non particolarmente persistente. Va detto che il giorno dopo ha avuto una discreta ripresa, risultando meno piatto rispetto al giorno precedente. Magari bottiglia un po' sfigatella.

Mario Schiopetto - M 2019. Friulano con piccolo saldo di riesling. Anche qui aspettative molto alte (visto anche il prezzo con cui gira) non pienamente soddisfatte. Al naso si fa apprezzare: multicolore, alterna frutta esotica a note di pasta di mandorle (prevalente e tipica del vitigno) ancora a note dolci da maturazione in botte. E' in bocca che non convince del tutto e in particolare la nota alcolica che prende un'altra strada rispetto al resto rendendosi nota stonata. Seppur sia la prima volta che lo assaggiavo, mi sento di supporre che anche qui la bottiglia non fosse al suo meglio: infatti al netto di quella nota alcolica fuori contesto, il resto è da gran vino.

Palari - Faro Palari 2015. Vino ben fatto, fresco ed equilibrato. Rubino non particolarmente intenso (è pur sempre il nerello mascalese a prevalere), all'olfatto si presentano uno dopo l'altro marcatori diversi: frutto (fragoline di bosco, ribes, arancia sanguinello), pepe bianco, petali di viola, leggera vaniglia. Al gusto è fresco, con tannino vivo ma non disturbante ed è sapido, evidente l'influsso marino.

Duca di Salaparuta - Duca Enrico 2018. Meraviglioso. Giovanissimo, siamo d'accordo... ma non pecca di gioventù: tutto al posto giusto. Esprime ciò che deve al naso (frutta a bacca nera, spezie dolci, erbe officinali, cacao, note di tabacco) e in bocca (avvolgente, tannino già integrato, ben fresco, soprattutto lunghissimo...) in relazione alla sua età. L'idea è che ogni anno, per molti anni, possa essere un vino capace di regalare emozioni senza replicarsi, in diretta connessione con la sua evoluzione.

Il duca e' un grandissimo vino con potenzialita' di invecchiamento enormi! Alla verticale fatta un mese fa il 1987 era un vino spaziale x complessita' e giovinezza!
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Re: LE BEVUTE DI GIUGNO 2023

Messaggioda zampaflex » 01 lug 2023 22:30

Prima che si passi a luglio cito la bottiglia testè terminata, un prodigio di leggerezza. È il Ribeyrenc 2019 di Thierry Navarre. Vitigno praticamente estinto, salvato con pazienza e testardaggine per un impegno durato vent'anni, partendo da poche piante disperse.
Un tripudio di violetta e lampone, un sorso graziosissimo, alcool non pervenuto (solo 11 gradi a perfetta maturazione!). Non chiediamo anche che sia corposo o lungo, ma il resto lo fa benissimo impersonificando un gran vin de soif senza cadere nelle alchimie pressappochistiche dei naturali alternativi oggi di moda.
:D :D :D :) ++
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Re: LE BEVUTE DI GIUGNO 2023

Messaggioda enolario » 04 lug 2023 23:02

Mareneve 2018 di Graziani

In generale lo definirei un buon bianco, più complesso e strutturato rispetto ad altri bianchi provati del gruppo dei Vigneri ma forse meno piacevole da bere adesso perché meno immediato...Magari da aspettare ancora un po'

La beva c'è, ha un buon frutto che tende però a virare molto velocemente su qualcosa di decisamente maturo, mi ricordava il sapore di una mela ossidata, magari sarà anche per i vari vitigni internazionali nel blend...non saprie.

Nonostante fosse la prima volta, mi è sembrato di bere un bianco che già conoscevo, una sorta di déjà vu...
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